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Papa Leone X (Giovanni de Medici), Morì per fotter troppo ......... un suo ragazzo’

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Scarpia
view post Posted on 5/1/2007, 00:25








Giovanni Dè Medici fu Papa dal 1513 al 1521. Figlio di Lorenzo il Magnifico, divenne in segreto cardinale a soli tredici anni. ‘Morì per fotter troppo in cul un suo ragazzo’.


di Giovanni Dall'Orto - Direttore PRIDE MAGAZINE

Giovanni Dè Medici fu Papa dal 1513 al 1521. Figlio di Lorenzo il Magnifico, fu destinato dal padre alla carriera ecclesiastica e divenne in segreto cardinale a soli tredici anni. Ricevette una raffinata istruzione umanistica (ebbe per insegnanti anche Marsilio Ficino ed Angelo Poliziano) e nel 1489-1491 studiò teologia e diritto canonico a Pisa. Nel 1492 vestì finalmente le insegne cardinalizie e iniziò a partecipare alle vicende ecclesiastiche. Era però a Firenze quando nel 1494 ebbe luogo la caduta dei Medici e fu proclamata la Repubblica; Giovanni riuscì comunque a fuggire, e dopo un periodo all'estero si trasferì nel suo palazzo (oggi Palazzo Madama) a Roma (1500).



Qui prese parte alle vicende politiche dello Stato della Chiesa riuscendo infine, alla testa di truppe alleate al papa, ad entrare in Firenze nel 1512, ristabilendo la signoria della sua famiglia. Alla morte di Giulio II (1513) fu poi eletto papa senza contrasti. Nel corso del suo papato, assorbito in buona parte da eventi politici e dalle guerre che squassarono l'Italia in quel secolo, ebbe inizio la ribellione di Martin Lutero (da lui condannato nel 1520), la cui portata Leone X non seppe anticipare. Morì nel 1521 in modo così improvviso che si parlò subito di avvelenamento, ma un'autopsia escluse l'ipotesi. Fu un papa umanista che protesse la cultura e gli artisti (un celebre ritratto fattogli da Raffaello si ammira nella Galleria di Palazzo Pitti a Firenze), ma la sua passione per le bellezze mondane fu giudicata dai suoi contemporanei perfino eccessiva.

Sull'omosessualità di Leone X sopravvivono diversi indizi. Il documento principale è la testimonianza dello storico Francesco Guicciardini (1483-1540), che pochi anni dopo la sua morte [1525] scrisse:

"credettesi per molti, nel primo tempo del pontificato, che e' fusse castissimo; ma si scoperse poi dedito eccessivamente, e ogni dí piú senza vergogna, in quegli piaceri che con onestà non si possono nominare".

Discutendo questa affermazione un biografo nostro contemporaneo ha osservato:

"A proposito della laconicità della denuncia, è ovvio che il Guicciardini sapeva di non rivelare qualcosa di generalmente sconosciuto".




In effetti l'accusa di sodomia contro Leone X ritorna sovente (oltre che nella polemica protestante) nelle pasquinate, che testimoniano di una fama non proprio eterosessualissima. Una pasquinata del 1522 lo definisce: fiorentin, baro, cieco e paticone (cioè, sodomita passivo). Un'altra del 1521 non ha dubbi sulla "causa" della sua morte:

Morì el meschino, e non te dir bugia,
per fotter troppo in cul un suo ragazzo.

E la memoria della sua fama sodomitica dovette essere ampia se ancora nel 1533 una pasquinata ricorda, parlando della Chiesa, che:

quando papa Leon v'ebbe per sposa (...)
sol bardass'e buffon [sodomiti passivi e buffoni] eran in stima.

Infine, un epitaffio satirico latino scritto per la sua morte ci tramanda addirittura un paio di nomi di coloro che il pettegolezzo additava come suoi amanti: il defunto è infatti compianto fra l'altro da:

Giovan Battista Aquileo lenone, Ludovico conte de' Rangoni e Galeotto Malatesta sodomiti passivi [cinedi].

Passando poi a un piano storicamente più serio (le pasquinate non sono una fonte molto attendibile), Falconi trova particolarmente significativa la vicenda di Marc'Antonio Flaminio (1498-1550):

"inviato a Roma nel 1514 da suo padre Gian Antonio, noto letterato veneziano, quando era appena sedicenne. Scopo del viaggio era stato quello di presentare al nuovo papa l'omaggio di un poema esortatorio a muover guerra ai turchi. Il giovane (...) attirò subito le simpatie di papa Medici il quale, avendone prontamente apprezzato anche l'estro e l'abilità di verseggiatore, si disse desideroso di prenderlo sotto la sua protezione, di procurargli i migliori maestri, ecc. L'offerta, comunicata al padre, non fu però accolta.

Marc'Antonio allora rientrò in patria (a Serravalle, oggi Vittorio Veneto) per perorare personalmente la sua causa e riuscì a convincere il genitore. Ma per poco tempo, perché suo padre gli comunicò ben presto (fine del 1515) l'ordine tassativo di spostarsi a Bologna ad attendervi agli studi filosofici.



E allora Beroaldo, segretario del papa, tentò d'interporsi offrendogli, a nome del Sadoleto, di associarlo nell'ufficio di segretario pontificio. Per un giovane appena diciassettenne, ciò significava di essere quasi ad un passo dal fastigio della Curia: ma egli rifiutò e partì.
Un rifiuto, come ha cautamente osservato il Roscoe, che "può indurre in qualche sospetto: che o il padre o il figlio non approvassero la morale, e le pratiche della romana corte, o non fossero pienamente soddisfatti della condotta del pontefice".

La vicenda ha insomma indotto Falconi, e non senza ragione, a immaginare che Gian Antonio sospettasse (o addirittura sapesse di) doppi fini da parte del pontefice. In effetti, non è normale che un genitore rifiuti una carriera così brillante per il figlio, salvo nel caso in cui sospetti che nasconda qualcosa di losco. L'esistenza di ulteriori documenti tutt'ora inediti spinge a non escludere che in futuro la questione dell'omosessualità di Leone X possa essere discussa su basi più sicure. Leone X è sepolto nell'imponente tomba nel coro della chiesa di santa Maria sopra Minerva, a Roma.
 
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dirk58
view post Posted on 5/1/2007, 21:37




CITAZIONE (Scarpia @ 5/1/2007, 00:25)
Giovanni Dè Medici fu Papa dal 1513 al 1521. Figlio di Lorenzo il Magnifico, divenne in segreto cardinale a soli tredici anni. ‘Morì per fotter troppo in cul un suo ragazzo’.


di Giovanni Dall'Orto - Direttore PRIDE MAGAZINE

Giovanni Dè Medici fu Papa dal 1513 al 1521. Figlio di Lorenzo il Magnifico, fu destinato dal padre alla carriera ecclesiastica e divenne in segreto cardinale a soli tredici anni. Ricevette una raffinata istruzione umanistica (ebbe per insegnanti anche Marsilio Ficino ed Angelo Poliziano) e nel 1489-1491 studiò teologia e diritto canonico a Pisa. Nel 1492 vestì finalmente le insegne cardinalizie e iniziò a partecipare alle vicende ecclesiastiche. Era però a Firenze quando nel 1494 ebbe luogo la caduta dei Medici e fu proclamata la Repubblica; Giovanni riuscì comunque a fuggire, e dopo un periodo all'estero si trasferì nel suo palazzo (oggi Palazzo Madama) a Roma (1500).



Qui prese parte alle vicende politiche dello Stato della Chiesa riuscendo infine, alla testa di truppe alleate al papa, ad entrare in Firenze nel 1512, ristabilendo la signoria della sua famiglia. Alla morte di Giulio II (1513) fu poi eletto papa senza contrasti. Nel corso del suo papato, assorbito in buona parte da eventi politici e dalle guerre che squassarono l'Italia in quel secolo, ebbe inizio la ribellione di Martin Lutero (da lui condannato nel 1520), la cui portata Leone X non seppe anticipare. Morì nel 1521 in modo così improvviso che si parlò subito di avvelenamento, ma un'autopsia escluse l'ipotesi. Fu un papa umanista che protesse la cultura e gli artisti (un celebre ritratto fattogli da Raffaello si ammira nella Galleria di Palazzo Pitti a Firenze), ma la sua passione per le bellezze mondane fu giudicata dai suoi contemporanei perfino eccessiva.

Sull'omosessualità di Leone X sopravvivono diversi indizi. Il documento principale è la testimonianza dello storico Francesco Guicciardini (1483-1540), che pochi anni dopo la sua morte [1525] scrisse:

"credettesi per molti, nel primo tempo del pontificato, che e' fusse castissimo; ma si scoperse poi dedito eccessivamente, e ogni dí piú senza vergogna, in quegli piaceri che con onestà non si possono nominare".

Discutendo questa affermazione un biografo nostro contemporaneo ha osservato:

"A proposito della laconicità della denuncia, è ovvio che il Guicciardini sapeva di non rivelare qualcosa di generalmente sconosciuto".




In effetti l'accusa di sodomia contro Leone X ritorna sovente (oltre che nella polemica protestante) nelle pasquinate, che testimoniano di una fama non proprio eterosessualissima. Una pasquinata del 1522 lo definisce: fiorentin, baro, cieco e paticone (cioè, sodomita passivo). Un'altra del 1521 non ha dubbi sulla "causa" della sua morte:

Morì el meschino, e non te dir bugia,
per fotter troppo in cul un suo ragazzo.

E la memoria della sua fama sodomitica dovette essere ampia se ancora nel 1533 una pasquinata ricorda, parlando della Chiesa, che:

quando papa Leon v'ebbe per sposa (...)
sol bardass'e buffon [sodomiti passivi e buffoni] eran in stima.

Infine, un epitaffio satirico latino scritto per la sua morte ci tramanda addirittura un paio di nomi di coloro che il pettegolezzo additava come suoi amanti: il defunto è infatti compianto fra l'altro da:

Giovan Battista Aquileo lenone, Ludovico conte de' Rangoni e Galeotto Malatesta sodomiti passivi [cinedi].

Passando poi a un piano storicamente più serio (le pasquinate non sono una fonte molto attendibile), Falconi trova particolarmente significativa la vicenda di Marc'Antonio Flaminio (1498-1550):

"inviato a Roma nel 1514 da suo padre Gian Antonio, noto letterato veneziano, quando era appena sedicenne. Scopo del viaggio era stato quello di presentare al nuovo papa l'omaggio di un poema esortatorio a muover guerra ai turchi. Il giovane (...) attirò subito le simpatie di papa Medici il quale, avendone prontamente apprezzato anche l'estro e l'abilità di verseggiatore, si disse desideroso di prenderlo sotto la sua protezione, di procurargli i migliori maestri, ecc. L'offerta, comunicata al padre, non fu però accolta.

Marc'Antonio allora rientrò in patria (a Serravalle, oggi Vittorio Veneto) per perorare personalmente la sua causa e riuscì a convincere il genitore. Ma per poco tempo, perché suo padre gli comunicò ben presto (fine del 1515) l'ordine tassativo di spostarsi a Bologna ad attendervi agli studi filosofici.



E allora Beroaldo, segretario del papa, tentò d'interporsi offrendogli, a nome del Sadoleto, di associarlo nell'ufficio di segretario pontificio. Per un giovane appena diciassettenne, ciò significava di essere quasi ad un passo dal fastigio della Curia: ma egli rifiutò e partì.
Un rifiuto, come ha cautamente osservato il Roscoe, che "può indurre in qualche sospetto: che o il padre o il figlio non approvassero la morale, e le pratiche della romana corte, o non fossero pienamente soddisfatti della condotta del pontefice".

La vicenda ha insomma indotto Falconi, e non senza ragione, a immaginare che Gian Antonio sospettasse (o addirittura sapesse di) doppi fini da parte del pontefice. In effetti, non è normale che un genitore rifiuti una carriera così brillante per il figlio, salvo nel caso in cui sospetti che nasconda qualcosa di losco. L'esistenza di ulteriori documenti tutt'ora inediti spinge a non escludere che in futuro la questione dell'omosessualità di Leone X possa essere discussa su basi più sicure. Leone X è sepolto nell'imponente tomba nel coro della chiesa di santa Maria sopra Minerva, a Roma.

Illustre Scarpia!!
la storia ci racconta di questi episodi a frotte,di cosa ci si deve stupire???'
il mio riferimento a PAPA LEONE X ,era di altra."natura"!!!dichiarazione fù:"
"CI ha servito bene ,questo mito di cristo!!!!"
Non male per una persona che era papa e quindi aveva accesso a documenti o cose che ad altri era stranegato!!!
 
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Scarpia
view post Posted on 6/1/2007, 04:51




se un giorno apriranno gli archivi del vaticano tutto il Lazio dovrà trasferirsi per non perire dal fetore.
Tra l'altro, Dirk Cinquantottesimo, la frase della Leonessa era in uno scritto indirizzato ad un imperatore. Sai dirmi chi era quel succhione coronato?
 
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dirk58
view post Posted on 6/1/2007, 21:51




CITAZIONE (Scarpia @ 6/1/2007, 04:51)
se un giorno apriranno gli archivi del vaticano tutto il Lazio dovrà trasferirsi per non perire dal fetore.
Tra l'altro, Dirk Cinquantottesimo, la frase della Leonessa era in uno scritto indirizzato ad un imperatore. Sai dirmi chi era quel succhione coronato?

Non sò chi fosse,ma sai nelle alte sfere i rapporti di persone dello stesso sesso,tra uomini o donne,orge,festini,droga che scorre a fiumi....è sempre stata cosa risaputa!una volta chi si poteva permettere le "droghe"se non i potenti???'
Chi era il Blasonato succhione????
 
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view post Posted on 8/1/2007, 12:17
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Ci sarebbe da aprire ututto un capitolo siui papi sessualmente scatenati, a partire da Alessandro VI Borgia, scapolo con 7 figli, professione Sommo Pontefice

Una interessante rassegna è su questo sito in cui si raccontano, succintamente, le malefatte di 20 secoli di papato:

http://www.capurromrc.it/papato/papato.html
 
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Ashmael
view post Posted on 8/1/2007, 12:43




Su Papa Leone X leggere
http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp....c=KKROWS9PNWPBM
"Le memorie di un nano gnostico" di David Madsen.
 
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dirk58
view post Posted on 14/1/2007, 21:43




Su Papa leoneX ne ho saputa un'altra........
Nel XVI secolo, Il papa di allora LeoneX si trovò senza soldi per continuare l'opera della costruzione di San Pietro....decise allora di raccogliere i fondi vendendo ai cattoliciuna specie di" tessere scampa inferno",i ricchidovevano pagare in anticipoper ottenere il perdono di Dio....
C'era anche un detto al riguardo:"Appena il soldoin cassa rimbalza,l'anima via dal purgatorio balza"......
Grandioso......
 
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view post Posted on 14/1/2007, 22:16
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Si, Dirk, si tratta della Taxa Camarae. Un ridicolo tariffario per i più svariati peccati:

http://www.fisicamente.net/index-89.htm
 
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7 replies since 5/1/2007, 00:25   287 views
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