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Acireale. Don Carlo Chiarenza è un prete pedofilo, ma scatta la prescrizione, Finta sospensione a divinis. Dice ancora messa nonostante l'allontanamento

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www.cataniaoggi.com/cronache/in-cit...eccellenza.html

22 Marzo 2012 ore 17:41
Pedofilia, parla la vittima di Sua Eccellenza

Pedofilia, parla la vittima di Sua Eccellenza

Una testimonianza-choc, rotta dai singhiozzi, rilasciata davanti alle telecamere, in conferenza stampa: quando il coraggio di parlare arriva, non si ferma. Teodoro Pulvireti, catanese, 37 anni, oggi ricercatore negli Stati Uniti, ha voluto denunciare pubblicamente gli abusi subiti a 14-15 anni, accusando un sacerdote, don Carlo Chiarenza, allora parroco di S.Paolo ad Acireale, successivamente decano della Basilica di S. Sebastiano.

E ha fatto ascoltare l'audio di una conversazione fatta qualche tempo fa col religioso, captata a sua insaputa, e altrettanto scioccante: 'Mi sentivo sporco', gli dice Pulvireti. 'Io - risponde il prete - inseguivo il tuo desiderio di essere voluto bene. E lo facevo non ponendomi limiti. Mi sembrava addirittura di farti del bene, come se tu avessi bisogno di liberarti. E' stato un modo di dirti che ti volevo bene'. Denunciato, a febbraio, Chiarenza e' stato allontanato dal vescovo di Acireale, mons. Raspanti e trasferito in un centro di raccolta spirituale lontano dalla Sicilia.

Ora questa registrazione e' stata acquisita dalla polizia postale di Catania, che da un mese, su disposizione del pm Marisa Scavo, sta raccogliendo materiale e testimonianze da soggetti sentiti come persone informate sui fatti su questa e altre vicende. 'Il mio caso e' caduto in prescrizione - afferma Pulvireti - ma ce n'e' una decina per cui la giustizia puo' fare il suo corso. E anche per questo che ho deciso di parlare'.

L'azione della magistratura si deve anche all'associazione antipedofilia La Caramella Buona, che ha seguito Pulvireti e ha organizzato l'incontro con la stampa; e al mensile di inchiesta siciliano SMagazine, che per primo ha sollevato il caso. Nel maggio scorso il presidente dell'associazione, Roberto Mirabile - che non esita a parlare di 'protezioni' e 'scaricabarile tra vescovi', definendo 'piu' virtuale che concreto' l'impegno della Chiesa contro la pedofilia - ha scritto in Vaticano a mons. Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, segnalando i presunti abusi di don Chiarenza. Scicluna ha risposto invitando a 'trasmettere tutte le informazioni utili al vescovo' della diocesi di Acireale, mons. Pio Vittorio Vigo.

Ma il vero pugno nello stomaco e' il racconto di Teodoro: 'Avevo quasi 13 anni quando mi sono avvicinato alla parrocchia: don Carlo si comportava come una padre, per me era come un secondo padre ed era anche un amico di papa'. C'era un gruppo di giovani piu' vicino a lui: andavamo insieme in montagna, al mare. A volte ci chiamavano: gli eletti. A circa 14 anni, mentre stavo guardando la tv in sagrestia, per la prima volta mi fece sedere sulle sue ginocchia, mi abbraccio', comincio' a baciarmi e infilare le mani sotto la maglietta. Avvertiva che ero teso: non avevo mai avuto rapporti, ne' una ragazza. Quella volta smise. Un giorno, dopo un litigio con mio fratello, sentivo la necessita' di sfogarmi: da adolescente ero molto insicuro. Andai da don Carlo e scoppiai a piangere. Lui mise la mia testa sulla sua spalla, inizio' a dirmi 'ti voglio bene', a baciarmi, mise le mani sotto la maglietta e poi piu' in basso. Capivo che c'era qualcosa di sbagliato, ma non capivo cosa stesse succedendo.

Ancora oggi mi condanno per non aver avuto il coraggio di reagire'. Dalle sue parole - che hanno commosso il sindaco di Acireale, Nino Garozzo, che gli ha manifestato la sua solidarieta' - traspare una situazione di sudditanza psicologica vissuta per anni. 'Successe altre volte: mi ero come rassegnato. Quando cercavo di tirarmi indietro, mi tagliava fuori da tutto. E mi diceva: vuoi raccontare tutto? vediamo chi ti crede. Mi sentivo una nullita''. In mano Teodoro stringe un rosario: 'E' quello di mia madre, mi da' forza. Io credo in Dio, ma non posso piu' credere nella Chiesa'.Una testimonianza-choc, rotta dai singhiozzi, rilasciata davanti alle telecamere, in conferenza stampa: quando il coraggio di parlare arriva, non si ferma.

Teodoro Pulvireti, catanese, 37 anni, oggi ricercatore negli Stati Uniti, ha voluto denunciare pubblicamente gli abusi subiti a 14-15 anni, accusando un sacerdote, don Carlo Chiarenza, allora parroco di S.Paolo ad Acireale, successivamente decano della Basilica di S. Sebastiano. E ha fatto ascoltare l'audio di una conversazione fatta qualche tempo fa col religioso, captata a sua insaputa, e altrettanto scioccante: 'Mi sentivo sporco', gli dice Pulvireti. 'Io - risponde il prete - inseguivo il tuo desiderio di essere voluto bene. E lo facevo non ponendomi limiti. Mi sembrava addirittura di farti del bene, come se tu avessi bisogno di liberarti. E' stato un modo di dirti che ti volevo bene'. Denunciato, a febbraio, Chiarenza e' stato allontanato dal vescovo di Acireale, mons. Raspanti e trasferito in un centro di raccolta spirituale lontano dalla Sicilia.

Ora questa registrazione e' stata acquisita dalla polizia postale di catania, che da un mese, su disposizione del pm Marisa Scavo, sta raccogliendo materiale e testimonianze da soggetti sentiti come persone informate sui fatti su questa e altre vicende. 'Il mio caso e' caduto in prescrizione - afferma Pulvireti - ma ce n'e' una decina per cui la giustizia puo' fare il suo corso. E anche per questo che ho deciso di parlare'.

L'azione della magistratura si deve anche all'associazione antipedofilia La Caramella Buona, che ha seguito Pulvireti e ha organizzato l'incontro con la stampa; e al mensile di inchiesta siciliano SMagazine, che per primo ha sollevato il caso. Nel maggio scorso il presidente dell'associazione, Roberto Mirabile - che non esita a parlare di 'protezioni' e 'scaricabarile tra vescovi', definendo 'piu' virtuale che concreto' l'impegno della Chiesa contro la pedofilia - ha scritto in Vaticano a mons. Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, segnalando i presunti abusi di don Chiarenza. Scicluna ha risposto invitando a 'trasmettere tutte le informazioni utili al vescovo' della diocesi di Acireale, mons. Pio Vittorio Vigo.

Ma il vero pugno nello stomaco e' il racconto di Teodoro: 'Avevo quasi 13 anni quando mi sono avvicinato alla parrocchia: don Carlo si comportava come una padre, per me era come un secondo padre ed era anche un amico di papa'. C'era un gruppo di giovani piu' vicino a lui: andavamo insieme in montagna, al mare. A volte ci chiamavano: gli eletti. A circa 14 anni, mentre stavo guardando la tv in sagrestia, per la prima volta mi fece sedere sulle sue ginocchia, mi abbraccio', comincio' a baciarmi e infilare le mani sotto la maglietta. Avvertiva che ero teso: non avevo mai avuto rapporti, ne' una ragazza. Quella volta smise. Un giorno, dopo un litigio con mio fratello, sentivo la necessita' di sfogarmi: da adolescente ero molto insicuro. Andai da don Carlo e scoppiai a piangere. Lui mise la mia testa sulla sua spalla, inizio' a dirmi 'ti voglio bene', a baciarmi, mise le mani sotto la maglietta e poi piu' in basso. Capivo che c'era qualcosa di sbagliato, ma non capivo cosa stesse succedendo.

Ancora oggi mi condanno per non aver avuto il coraggio di reagire'. Dalle sue parole - che hanno commosso il sindaco di Acireale, Nino Garozzo, che gli ha manifestato la sua solidarieta' - traspare una situazione di sudditanza psicologica vissuta per anni. 'Successe altre volte: mi ero come rassegnato. Quando cercavo di tirarmi indietro, mi tagliava fuori da tutto. E mi diceva: vuoi raccontare tutto? vediamo chi ti crede. Mi sentivo una nullita''. In mano Teodoro stringe un rosario: 'E' quello di mia madre, mi da' forza. Io credo in Dio, ma non posso piu' credere nella Chiesa'.

Edited by GalileoGalilei - 5/4/2012, 07:26
 
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http://www.meridianamagazine.org/20120324/...o/#.T288NLJvx6M

ESCLUSIVA, CASO PEDOFILIA: I COMUNICATI DEL VESCOVO DI ACIREALE RASPANTI E DI MONS. VIGO
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di Redazione – Due comunicati distinti, firmati dal vescovo di Acireale Raspanti e da Pio Vigo che il ruolo di guida della Diocesi acese ha lasciato lo scorso ottobre. Due comunicati col medesimo timbro, quello dell Diocesi appunto, dal tono e dal contenuto similare. Entrambi esprimono dolore, solidarietà e vicinanza alla famiglia ed allo stesso Teo Pulvirenti. Esiste un altro punto in comune nei due comunicati: Carlo Chiarenza, il sacerdote accusato dalla vittima di pedofilia, non viene mai nominato.

Le differenze si leggono proseguendo la lettura. Antonino Raspanti assicura che verrà fatto il massimo per accertare i fatti in osservanza delle leggi della Chiesa, mantenendo assoluta imparzialità, ma anche riserbo e determinazione. Pio Vittorio Vigo, invece, precisa di non aver ricevuto alcuna denuncia dei fatti narrati nel corso della conferenza di giovedì scorso a Roma. In esclusiva per Meridiana ecco i due comunicati inviati dalla Diocesi di Acireale.

http://www.meridianamagazine.org/wp-conten...4.03.2012-1.pdf

Comunicato stampa
n° 1 del 24 Marzo 2012
Oggetto: DICHIARAZIONE DEL VESCOVO MONS. ANTONINO RASPANTI.
«Un profondo dolore ha stretto ancor di più i cuori di tutti per quanto il dottor Teodoro Pulvirenti ci ha comunicato con sofferenza. A lui e alla famiglia, dopo averlo fatto verbalmente, esprimo ancora la mia vicinanza e assicuro la mia preghiera insieme a quella della Diocesi.
La ragione umana condanna decisamente i fatti narrati e chiede luce e giustizia. Agli organi giudiziari del nostro Paese spetta di compiere il loro percorso, e verso il loro operato esprimo di nuovo piena fiducia.
Sulle autorità ecclesiastiche incombe, entro il proprio ordinamento giuridico, il dovere di accertare la verità e di ristabilire la giustizia nell’applicazione delle leggi canoniche. Per quel che mi compete, quale vescovo della Diocesi acese, riaffermo la volontà di operare tutto il necessario nella piena osservanza delle leggi della Chiesa, mantenendo l’imparzialità, corredata da riserbo e determinazione, richiesti nel mio ruolo per rispetto sia del bene delle persone interessate sia di tutti i fedeli.
Nell’approssimarsi dei giorni più intensi della fede cristiana, invito i fedeli, come voglio fare anch’io, al raccoglimento e alla preghiera per tutti coloro che sono toccati da questa immane sofferenza».
+ Antonino Raspanti

http://www.meridianamagazine.org/wp-conten...012/03/Vigo.pdf

Comunicato stampa
n° 2 del 24 Marzo 2012
Oggetto: DICHIARAZIONE DEL VESCOVO MONS. PIO VITTORIO VIGO.
«Profondamente addolorato per la notizia appresa in questi giorni, esprimendo il mio profondo dispiacere e la mia solidarietà a chi è stato segnato dall'accaduto e alle famiglie interessate, devo precisare di non avere ricevuto mai alcuna lettera di segnalazione in merito al fatto denunziato, durante lo svolgimento del mio servizio episcopale nella Diocesi di Acireale. Unisco la mia preghiera a quella di tutti, perché trionfi la verità e non venga meno la speranza e la fede».
+ Pio Vittorio Vigo
 
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http://www.livesicilia.it/2012/03/26/gli-a...-coperto-paghi/

Gli abusi, il sacerdote, la vittima
Garozzo: “Chi ha coperto paghi”
di Antonio Condorelli
nessun commento
lunedì 26 marzo 2012
07:48
testo Aumenta testo Riduci testo

Massima solidarietà a Teodoro Pulvirenti, un appello a monsignor Carlo Chiarenza, sospettato di abusi sessuali a danno di minori, e la reazione della comunità di Acireale. Il sindaco Nino Garozzo ripercorre con Livesicilia la vicenda svelata da S, che sta sconvolgendo la vita della principale cittadina dellla provincia di Catania. “Chi ha coperto deve pagare”, dice Garozzo mentre il nuovo numero del mensile “S” è stato appena diffuso.



 
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http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/...rezza-32235528/

Pedofilia, parla il prete accusato
"Disponibile a fare chiarezza"
Si fa vivo con una lettera affidata al suo legale il sacerdote accusato di pedofilia da un ex allievo, oggi ricercatore negli Usa che ha pubblicamente denunciato di aver ricevuto molestie sessuali quando era ragazzino



Pedofilia, parla il prete accusato "Disponibile a fare chiarezza" Teodoro Pulvirenti durante la conferenza stampa tenuta a Roma
"Ho scelto fino ad oggi il silenzio, quale scrupoloso rispetto verso il mio ministero, e quale atto di fedeltà estremo verso tutte le persone, incluso il Pulvirenti, che la Provvidenza ha affidato alle mie cure pastorali".

Così don Carlo Chiarenza, il prete di Acireale commenta le accuse di pedofilia che gli sono state rivolte da un ricercatore italiano che lavora negli Usa, Teodoro Pulvirenti.

Il sacerdote, in una dichiarazione diffusa dal suo legale, l'avvocato Antonio Fiumefreddo del foro di Catania, si dice pronto a "mettersi a disposizione dell'autorità affinché sia chiarita questa mostruosa vicenda e così lenita la sofferenza che sta procurando".

"A Pulvirenti - aggiunge don Carlo Chiarenza - auguro di trovare presto la pace interiore e di riconciliarsi con la sua vita e con la sua famiglia".
"Non nutro comunque rancore nei confronti di nessuno - conclude il prete che è stato trasferito da mesi in un'altra regione in ritiro spirituale - consapevole che il bene vince sempre sul male e la luce sulle tenebre mentre soffro anche per il disagio arrecato a tante persone buone a motivo dei gravi eventi e del loro risalto mediatico".

Parlando della conferenza stampa tenuta la settimana scorsa a Roma dal ricercatore italiano che vive negli Usa, durante la quale è stata fatto ascoltare un colloquio tra i due, il sacerdote afferma che "la registrazione effettuata da Teodoro Pulvirenti è stata diffusa dal predetto in modo incompleto
e secondo modalità che si sono così da prestate al fraintendimento e alla strumentalizzazione".

"In realtà - sostiene don Carlo nel documento diffuso dal suo legale - il colloquio è avvenuto in un clima di sincera accoglienza umana e cristiana verso una persona, come tra persone che non si vedevano da molti anni. Abbiamo parlato di tante cose, spaziando sui più vari argomenti, e ci siamo congedati con la solita cordialità scambiandoci un bacio di saluto, cosicché mai avrei potuto immaginare di potere ricevere un'accusa così funesta".

Il sacerdote sottolinea di avere scelto "il silenzio, quale scrupoloso rispetto verso il suo ministero" ma, precisa "il profondo dolore che mi viene procurato, e che vivo con profondissima fede, ed i doveri verso la Comunità mi impongono di difendere non tanto la mia umile persona quanto piuttosto l'attività pastorale che sin dalla mia ordinazione presbiterale ho servito con scrupolo, disinteresse ed assoluta dedizione".

"Non comprendo il motivo di tanto accanimento nei miei confronti - rileva don Carlo - e posso solo immaginare che il Pulvirenti stia così manifestando le proiezioni di problematiche forse irrisolte".

L'avvocato Antonio Fiumefreddo annuncia che "nei prossimi giorni si avrà modo di fare chiarezza sulle tante inesattezze diffuse in questi giorni". "Lo si farà innanzitutto con l'autorità giudiziaria - precisa il penalista - ma anche, com'è giusto, con la stampa, nel rispetto delle persone e nell'adesione totale alla ricerca della verità".

(26 marzo 2012)
 
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http://www.meridianamagazine.org/20120327/...a/#.T3HBSnnPzso

CASO PRETE PEDOFILO: CI SAREBBE UNA SECONDA DENUNCIA


La notizia circola in città da qualche giorno, dalla conferenza stampa romana di giovedì scorso per l’esattezza, ma nelle ultime ore è diventata sempre più insistente prendendo forma a tutti gli effetti. Sembrerebbe infatti che una seconda persona abbia denunciato in procura degli abusi sessuali subiti in giovane età. Ripetiamo si tratta di voci, tutte da confermare e che stiamo provvedendo a verificare in queste ore.

In questo caso si tratterebbe di una ragazza, per la precisione della ragazza che Teo Pulvirenti citò nel corso della conferenza stampa, usando espressioni molto forte: “Fu deflorata dal prete”. In diretta per l’emittente Canale 9 la nostra collaboratrice Maria Antonietta Strano annunciò anche le iniziali della persona in questione: V.S. che fonti bene informate riferiscono essere stata già sentita anche dall’associazione La Caramella buona.

Mentre Panorama si prepara a lanciare uno speciale con nomi di altri abusati, la città si prepara alla fiaccolata di domenica 1 aprile ed attende curiosa quali parole intende usare Carlo Chiarenza in sua discolpa nella conferenza stampa che dovrebbe essere indetta nelle prossime ore.
 
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http://www.livesicilia.it/2012/04/01/abusi...ella-pedofilia/

Abusi? Ancora non capisco
Solidarietà alle vittime della pedofilia”
di Redazione
5 commenti
domenica 1 aprile 2012
12:13

Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, torna sulla ferita aperta della pedofilia e sul presunto caso che riguarderebbe un sacerdote della sua diocesi, don Carlo Chiarenza. Lo ha fatto con i giornalisti, affrontando lo spinoso problema. Le sue parole dalla “Sicilia” di Catania: “Don Carlo sta riflettendo. Gli ho imposto l’allontanamento dall’Isola. Ho espresso la vicinanza a Teo (la vittima che raccontato la storia. Ci sono ancora cose che non capisco”.



http://www.meridianamagazine.org/20120331/...i/#.T3lovHnPzso

Pubblicato il: sab, mar 31st, 2012
Brevi / Catania / Dal Territorio | di staff
ACIREALE E’ PRONTA PER LA FIACCOLATA DI DOMANI. INTANTO OGGI IL VESCOVO INCONTRA I GIORNALISTI
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di Redazione – Tutto pronto, Acireale si appresta a vivere una serata intensa. La fiaccolata in sostegno a Teo Pulvirenti, ma anche a tutte le vittime della pedofilia si terrà domani per le vie della città. Una marcia silenziosa, composta, ordinata; niente cori, urla, invettive, solo la voglia di esserci mi metterci la faccia. Raduno in piazza Indirizzo alle 18:30, partenza prevista un’ora dopo

La città, almeno questo si augurano gli organizzatori, è pronta a rispondere, a reagire a quello che forse è uno dei peggiori momenti vissuti da qualche decennio a questa parte. La cattolica Acireale macchiata dalle azioni vergognose di uno dei sacerdoti più conosciuti e rispettati, che adesso proverà a difendersi nelle sedi opportune.

Intano oggi alle 19:45 il Vescovo Antonino Raspanti incontrerà in cattedrale i giornalisti per parlare del momento. Facile immaginare la notizia dell’avvenuta richiesta di un processo canonico ed il tentativo di tenere fuori la Chiesa da questa orrenda storia.

Tornando alla fiaccolata, ecco l’elenco definitivo delle associazioni che hanno scelto di aderire all’evento:

- FanCity Acireale
- Eco delle Aci
- Associazione Nuova Galatea
- Associazione culturale Adunata
- Cittadinanzattiva
- Tribunale per i Diritti del Malato – Acireale
- Consorzio Jonico Solidale (Consorzio di cooperative Sociali del terzo settore)
- Il Ficodindia.it
- Consulta giovanile Acireale
- Pastorale giovanile (Ufficio diocesano)
- Pallamano femminile – Acireale
- Studentato Camilliano Nicola D’Onofrio
- Vivere insieme Onlus
- REt.I.S. – rete per l’inclusione sociale Acireale
- Associazione AVESCI
- Associazione Andromeda Onlus
- Associazione Dreams
- Centro Sportivo Italiano- Comitato di Acireale
- Associazione 104 Orizzontale di Acireale
- Gruppo AGESCI Acireale 2 e Acireale 5



http://www.cataniatoday.it/cronaca/acireal...-pedofilia.html

Acireale, prete pedofilo: Don Carlo allontanato dalla Sicilia

Dopo lo scandalo del prete pedofilo di Acireale, il vescovo della Diocesi, Antonino Raspanti, ha deciso di incontrare i giornalisti: prevista la richiesta di una misura cautelare, che non è ancora una condanna
di Redazione 02/04/2012



Dopo lo scandalo del prete pedofilo di Acireale, il vescovo della Diocesi, Antonino Raspanti, ha deciso di incontrare i giornalisti.

"In questo caso - ha dichiarato Raspanti - la procedura prevista dal diritto canonico prevede la
richiesta di una misura cautelare, che non è ancora una condanna. Per questo ho imposto a don Carlo, che non si è opposto, l'allontanamento dalla Sicilia".

"Ho chiamato anche Teo - ha aggiunto il vescovo - Non si aspettava che lo chiamassi, gli ho detto che sono profondamente dispiaciuto. Lui si è dimostrato molto gentile, quasi a scusarsi di non avere più fiducia nelle Istituzioni ecclesiastiche. Gli ho comunicato che era stato attivato l'iter canonico e che avrei avuto necessità di sentirlo e vederlo per la deposizione".
 
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http://www.cataniatoday.it/cronaca/acireal...pulvirenti.html

Acireale, prete pedofilo: marcia a sostegno di Teodoro Pulvirenti

Acireale, prete pedofilo: marcia a sostegno di Teodoro Pulvirenti
Domenica, oltre 4000 persone hanno sostenuto, con un corteo pacifico, l'ex chierichetto vittima di presunti abusi sessuali da parte di Don Carlo, prete della diocesi acese. Presenti alla marcia anche esponenti religiosi
di Redazione 02/04/2012

PersonaTeodoro Pulvirenti
LuogoAcireale

Oltre 4000 persone si sono unite ieri sera ad Acireale, per dire no al dramma della pedofilia e della violenza sui minori. La manifestazione che ha sfilato silenziosamente per il centralissimo corso Umberto era capeggiata da un unico grande striscione che riassumeva il tema scottante che ha travolto la città in questi giorni: "Gazie Teo. Acireale ti abbraccia".

Ricordiamo che Teodoro Pulvirenti è la vittima dei presunti abusi sessuali da parte di Mons. Carlo Chiarenza, uno dei decani della diocesi acese. Su questo episodio, ma anche su altri due nuovi casi, la Procura di Catania ha aperto un fascicolo affidato al pm Marisa Scavo, la quale si avvarrà delle verifiche del nucleo anti-pedofilia della polizia di Stato guidato da Marcello La Bella.

La marcia si è conclusa ai piedi del palazzo di città in piazza Duomo, dove un lungo e scrosciante applauso, come dimostra il video, ha rotto il silenzio, dimostrando alla famiglia di Teo, presente al corteo, un calore incoraggiante e rigenerante.

Oltre agli esponenti della politica comunale e provinciale, si sono aggregati alla marcia anche esponenti religiosi. In mezzo alla manifestazione, infatti, spiccavano gli abiti neri crociati di rosso dei frati camilliani, i quali sin da subito hanno aderito ufficialmente alla manifestazione. C'erano in piazza anche alcuni esponenti della curia acese. Fra questi don Angelo Milone, rettore del seminario diocesano e padre Roberto Strano, parroco della cattedrale, nonché uno dei più stretti collaboratori del vescovo.

Proprio da parte di monsignor Antonino Raspanti, da meno di un anno titolare della cattedra di Acireale, sono arrivati in questi giorni alcuni segnali importanti utili a stemperare alcune tensioni che nelle scorse settimane hanno attraversato la cittadina. "Sulle autorità ecclesiastiche incombe il dovere di accertare la verità e di ristabilire la giustizia nell'applicazione delle leggi canoniche. Per quel che mi compete - ha fatto sapere il prelato in una nota ufficiale- riaffermo la volontà di operare tutto il necessario nella piena osservanza delle leggi della Chiesa, mantenendo l'imparzialità, corredata da riserbo e determinazione, richiesti nel mio ruolo per rispetto sia del bene delle persone interessate sia di tutti i fedeli".

A concluione del corteo il Sindaco della città, l'avv. Garozzo, si è complimentato per l'organizzazione e per la sinergia con cui hanno lavorato decine di realtà locali, dissimili per ideologie e tipologie, ma unite da un grande spirito di condanna verso ogni abuso perpetrato a danno dei bambini.


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http://www.meridianamagazine.org/20120403/...a/#.T3vXwbJfvrV

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Pubblicato il: mar, apr 3rd, 2012
Brevi | di staff
CASO DI PEDOFILIA IN ACIREALE: IL PARROCO INDICE LA CONFERENZA STAMPA
3

Giovedì 5 aprile alle ore 10, presso lo studio dell’avvocato Antonio Fiumefreddo, difensore di monsignor Carlo Chiarenza, il sarcedote della Basilica di San Sebastiano di Acireale, accusato di molestie sessuali dal ricercatore Teo Pulvirenti, all’epoca dei fatti minore, si terrà una conferenza stampa in cui il legale del sarcedote porterà nuovi ed esclusivi documenti a discolpa del suo assistito. All’incontro con i giornalisti non sarà presente il parroco allontanato dal vescovo e trasferito in una località del Nord a meditare.

http://www.postazioneavanzata.com/2012/04/...arlo-chiarenza/

Pedofilia ad Acireale tra RAI e l’annunciata conferenza stampa di don Carlo Chiarenza
By
dagarlio
– 3 aprile 2012Posted in: Acireale, Attualità, Informazione

Il caso acese di presunta pedofilia è approdato ieri anche a Rai2, ospite del programma di Magalli “I fatti vostri”. I venti minuti (tagliati) in cui la televisione nazionale ha “rilegato” la storia di Teo, minimizzano però la gravità della cronaca e soprattutto non hanno dato il tempo ai telespettatori di intuire di cosa realmente si parlasse.

Sta di fatto che ieri, per la prima volta, Teo si è trovato faccia a faccia con l’avvocato Fiumefreddo, legale di don Carlo Chiarenza.

La prima parola è toccata a Teo che ha riassunto la sua orrenda avventura; emozionante il passaggio in cui spiegava cosa l’ha spinto a registrare la confessione del prelato: “un giorno ho visto don Carlo mangiare una pizza con due adolescenti e misi è gelato il cuore. Ho pensato che dovevo fare qualcosa per fermare tutto questo.”

Il Dott.Mirabile ha dato man forte a Teo, ricordando inoltre l’operato dell’associazione onlus “La Caramella Buona” e la serietà con la quale operano nel campo della pedofilia.

Breve (per via del taglio televisivo) ma molto d’effetto la replica dell’avv.Fiumefreddo il quale ha esordito comunicando la volontà di don Carlo Chiarenza nel rinunciare alla prescrizione.

Secondo il legale, sarebbero state registrate diverse testimonianze a sostegno dell’innocenza del sacerdote che anni fa fondò il “telefono amico”. Termina così sia la trasmissione che la narrazione!

Troppo poco spazio per un argomento troppo delicato.

Si fa sentire pure il Vescovo della diocesi di Acireale che chiarisce la sua posizione, sorpreso da eventi delicatissimi a pochi mesi dal suo insediamento. Dice di aver avviato le pratiche per portare la luce in una vicenda tanto buia quanto orrenda.

Intanto si sparge la notizia che, giovedì 5 aprile alle ore 10, presso lo studio dell’avvocato Antonio Fiumefreddo, si terrà una conferenza stampa in cui il legale del sarcedote porterà nuovi ed esclusivi documenti a discolpa del suo assistito. All’incontro con i giornalisti non sarà presente il parroco allontanato dal vescovo e trasferito in una località del Nord a meditare.
 
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view post Posted on 4/4/2012, 10:49
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giovannipennisi
view post Posted on 4/4/2012, 21:18




A me non risulta che non ci fosse ai tempi di don Carlo Chiarenza un Centro Ascolto, difatti allego copia del manifesto che circola anche in internet.
 
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Non vedo alcun manifesto allegato.

Comunque a quanto pare non si contesta l'esistenza del centro d'ascolto, ma che l'entourage del prete abbia spacciato un centro per prevenire la tossicodipendenza per un centro per bambini.

Non ho visto la trasmissione, ma comprenderai che se così stanno le cose si deve essere dei pataccari.

E poi, parliamoci chiaro: don Carlo Chiarenza ha ammesso pubblicamente le sue zozzerie. Anzi, chiamiamoli col proprio nome: i suoi crimini. E non ha avuto nemmeno il buon gusto di tacere o chiedere scusa.

Fa veramente schifo questo atteggiamento.

E fanno schifo gli atteggiamenti della diocesi di Acireale, che cerca di ricostruirsi una verginità partecipando al corteo di solidarietà alla vittima.

Ma la curia di Acireale da un anno conosceva la storia. E ha protetto don Chiarenza
 
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Riporto gli stralci del video in cui don Chiarenza parla dei suoi abusi

http://www.lavalledeitempli.net/2012/03/24...er-il-tuo-bene/

Pedofilia – Don Carlo Chiarenza: …sembrava per il tuo bene…
24 marzo 2012 | Filed under: Cronaca | Posted by: GJMorici

La vittima, Teodoro Pulvirenti, 37 anni, ricercatore medico negli Stati Uniti, decide di tornare nella sua città natale di Acireale e affrontare il suo presunto violentatore, Don Carlo Chiarenza, oggi monsignore della Basilica di San Sebastiano ad Acireale.

Gli abusi sarebbero avvenuti quando Pulvirenti aveva 14 anni.

Successivamente il Pulvirenti ha tentato diverse volte il suicidio e si è dovuto sottoporre ad anni di psicoterapia.

Una vita segnata dalle violenze subite, che ha portato l’uomo ad affrontare a distanza di anni il suo violentatore, registrando, lo scorso settembre, una conversazione in cui si sente il sacerdote ammettere di aver avuto una relazione sessuale con l’adolescente.

Una registrazione agghiacciante che non lascia dubbio alcuno sull’accaduto, della quale riportiamo alcuni passaggi della trascrizione:



Teodoro Pulvirenti: Guarda, io mi sentivo sporco… Ho tanta voglia di parlare di tutte queste cose …



Don Carlo Chiarenza: Ma perché ti preoccupi?



Teodoro Pulvirenti: No, io non sono … Onestamente, non sapevo cosa fosse il sesso … e poi tutto questo è accaduto tra noi … Era quasi come se avessi perso un secondo padre …



Don Carlo Chiarenza: … Ho seguito il tuo desiderio di voler essere amato … senza limiti. Forse tu non ricordi ma non ho quasi mai preso l’iniziativa … cioè, ho sentito bisogno di te – ma era una volta?



Teodoro Pulvirenti: Sì, un paio di volte.



Don Carlo Chiarenza: Ricordo solo una volta … ma non c’era nessun piano. Ho sentito il desiderio … c’è stato un momento che sembrava divertirti e … sembrava anche per il tuo bene … Era un modo di dire che mi sono preoccupato per te …



A metà della conversazione Pulvirenti scoppia in lacrime. Le autorità ecclesiastiche, quando la notizia si è diffusa, hanno chiesto a Monsignor Chiarenza di lasciare l’incarico clericale alla Basilica di San Sebastiano ad Acireale. Un caso di pedofilia che resterà impunito, visto che l’abuso, commesso più di 10 anni fa, sarebbe già prescritto.

Oltre a una video sul sito del Corriere della Sera – che è stato rimosso -, i quotidiani nazionali e i canali televisivi hanno evitato di dare diffusione alla notizia.

Una coppia di giornalisti della locale stazione televisiva, il mese scorso, durante il tentativo di fare una trasmissione al di fuori della Chiesa di Monsignor Chiarenza, sono stati anche attaccati dai fedeli. Il caso segue la notizia dell’indagine avviata dal governo olandese sulla Chiesa Cattolica in Olanda, che nel 1950 aveva organizzato la castrazione chirurgica degli uomini di età inferiore a 21 anni “per liberarli della loro omosessualità”.
 
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view post Posted on 5/4/2012, 10:13
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www.ansa.it/web/notizie/regioni/sic..._161552089.html

Pedofilia: difesa don Carlo, i dieci silenzi dell'accusatore
Avvocato del prete, suo racconto costellato da tante omissioni
05 aprile, 11:10

(ANSA) - CATANIA, 5 APR - Ci sono ''dieci silenzi'' nelle accuse di pedofilia rivolte a don Carlo Chiarenza da un ricercatore italiano che lavora negli Usa, Teodoro Pulvirenti.

Lo sostiene il legale del sacerdote di Acireale, l'avvocato Antonio Fiumefreddo. ''Il suo racconto - aggiunge - e' costellato da tante omissioni, e l'indagine difensiva sta consentendo di dare risposte testimoniali e documentali che daremo ai pm per accertare se non ci troviamo in presenza di una gravissima calunnia''. (ANSA).
 
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http://www.gds.it/gds/sezioni/notizie-brev...o/gdsid/193302/

05/04/2012 -
Pedofilia ad Acireale, la difesa del prete accusato: tanti i silenzi




CATANIA. Ci sono "dieci silenzi, un decalogo di domande senza risposte" nelle accuse di pedofilia rivolte a don Carlo Chiarenza da un ricercatore italiano che lavora negli Usa, Teodoro Pulvirenti, durante un incontro con la stampa a Roma. Lo sostiene il legale del sacerdote di Acireale, l'avvocato Antonio Fiumefreddo, del foro di Catania. "Visto che Pulvirenti ha deciso di dare il massimo risalto mediatico alla sua denuncia - afferma il penalista - ci domandiamo perché il suo racconto sia costellato da così tante omissioni, e l'attività di indagine difensiva che stiamo compiendo sta consentendo di dare risposte testimoniali e documentali che naturalmente offriremo alla magistratura affinché valuti ogni cosa ed accerti se non ci troviamo in presenza di una gravissima calunnia". Secondo l'avvocato Fiumefreddo, Pulvirenti tace sul "perché fu allontanato dalla Comunità San Paolo; tace sul perché don Carlo lo rimproverò nella conversazione da lui stesso intercettata; tace sul fatto che suo padre era ministro straordinario della parrocchia ed aveva un ruolo importantissimo in comunità che lo rendeva quotidianamente presente; tace sulla circostanza che a Cassone, luogo di campeggi estivi, erano sempre presenti le mamme di tanti ragazzi; tace sul fatto che in parrocchia, come a Cassone, don Carlo non era solo ma sempre con altri 3 sacerdoti; tace sui suoi 'screzi' con gli altri ragazzi della comunità; tace sul centro di ascolto fondato da don Carlo ad Acireale; tace su don Carlo fondatore del Telefono Amico ad Acireale; tace sul significato autentico delle cartoline che venivano inviate a centinaia di ragazzi da don Carlo, tutte col medesimo linguaggio; tace sui suoi problemi di famiglia". Il legale ha attivato una casella di posta elettronica ([email protected]) per ricevere testimonianza sulla vicenda.
 
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view post Posted on 5/4/2012, 13:40
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http://www.meridianamagazine.org/20120405/...a/#.T32SSnnPzso

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Pubblicato il: gio, apr 5th, 2012
Primo Piano | di staff
CASO PEDOFILIA, PARLA L’AVVOCATO DEL PRETE: QUELLA DI PULVIRENTI E’ UNA RIPICCA, FU SOLLEVATO DALL’INCARICO
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di Giuseppe Bentivegna – Don Carlo Chiarenza sceglie di non parlare in prima persona per non esporsi al “ciclone mediatico” seguito alla recente conferenza stampa di Teo Pulvirenti, che lo ha pubblicamente accusato di aver abusato sessualmente di lui quando era ancora poco più che un bambino. A parlare invece a difesa di don Carlo, è l’avvocato Antonio Fiumefreddo, che nel corso di una conferenza stampa organizzata nel suo studio catanese, ha così esposto alla stampa quelli che secondo lui sarebbero i “buchi neri” nella tesi accusatoria di Teo Pulvirenti.

“Ho chiarito alcune omissioni che il dottor Pulvirenti fa in questa sua versione dei fatti – afferma l’avvocato Fiumefreddo- tra queste ne risulta una a mio avviso gravissima: ci chiediamo perché non spieghi per quale motivo fu sollevato dall’incarico di animatore della Comunità San Paolo. Presso la quale, all’epoca dei fatti (il 1993 ndr) era già maggiorenne e si occupava di ragazzi minorenni. Fu sollevato da questo incarico perché ci furono delle lamentele da parte di un gruppo di genitori dei ragazzi, che costrinsero Don Carlo Chiarenza ad intervenire”.

Questa decisione, spiega l’avvocato Fiumefreddo, non fu gradita a Pulvirenti nonostante don Carlo con questo provvedimento non avesse la minima intenzione di discriminarlo per di discriminarlo i suoi presunti orientamenti omosessuali, che comunque, precisa il difensore di Don Carlo Chiarenza, non interessano la costruzione della teoria difensiva. Questa decisione fu così dolorosa che nel 2008 Pulvirenti si recò ancora una volta da Don Chiarenza per chiedergli il perché di questo allontanamento.

Nel decalogo di elementi che il difensore di don Carlo Chiarenza contesta a Pulvirenti, si cita inoltre che il padre di Teo, Antonino Pulvirenti, fosse ministro straordinario della Parrocchia, con un ruolo quindi importante all’interno della Comunità, presso la quale era quotidianamente presente e che quindi avrebbe potuto accorgersi facilmente di qualche atteggiamento “anomalo” da parte di don Carlo. Altro punto analizzato, è quello dei presunti “screzi” sorti all’epoca della Comunità tra Pulvirenti e un gruppo di ragazzi di origine croata, che adesso hanno chiesto di essere ascoltati dall’autorità giudiziaria. Tra gli elementi citati a difesa di don Chiarenza, anche l’apertura prima di un “Centro di Ascolto” ad Acireale, nato nel 1990 per aiutare i ragazzi con problemi di tossicodipendenza e successivamente la fondazione di un “Telefono amico”, che avrebbe dovuto occuparsi di casi di violenza sui minori. Un’esperienza, questa, durata circa due anni e mezzo e della quale pur senza dare adito a dubbi su presunte voci di “anomalie” nella gestione del servizio, tuttavia, non se ne conosce la reale motivazione della chiusura.

E sugli incontri e sulle lettere portati come testimonianza da Pulvirenti, Fiumefreddo, insiste sulla “decontestualizzazione” delle frasi scritte nelle cartoline recapitate al giovane Pulvirenti così come fatto, dice lo stesso legale, “con decine di altri ragazzi della parrocchia di don Chiarenza. Per quanto riguarda le frasi presenti nella registrazione dell’ultimo incontro tra Pulvirenti e don Carlo, tenutosi il 20 settembre del 2011, Fiumefreddo sottolinea come la reale durata della registrazione sia di circa 55 minuti, e che dalla parte “tagliata” e resa pubblica, si travisa totalmente il senso del discorso, relativo non a rapporti intimi tra i due protagonisti, bensì al già citato allontanamento del giovane Pulvirenti dall’incarico di animatore della comunità di San Paolo. In attesa che, come anticipato dallo stesso Fiumefreddo, venga resa pubblica l’intera registrazione dell’incontro, riportiamo testualmente quelle che sono le fresi che Don Carlo Chiarenza rivolge a Teo Pulvirenti:

- “Ti inseguivo, inseguivo il tuo desiderio di essere voluto bene, e io questo lo facevo non ponendomi limiti”. “Tu forse non ricordi, ma io quasi mai ho preso l’iniziativa. Cioè, io avvertivo che tu avevi il bisogno di essere abbracciato”.
- “Ma è stato una volta? Io avevo solo il ricordo di una volta…così…ma non perché ci fosse un piano, né perché io avessi desideri.. C’è stato un momento che mi sembrava di compiacerti. Sembrava addirittura di farti del bene, di liberarti. Come se tu avessi bisogno di esprimerti.”
-“E’ stato un modo per dirti che ti volevo bene. E di dirlo in quella maniera magari più intima. Niente di più”.

In chiusura di conferenza stampa, infine, Fiumefreddo ha negato di essere a conoscenza di una presunta seconda denuncia nei confronti di don Carlo Chiarenza da parte di una ragazza, anch’essa della comunità frequentata da Pulvirenti. Tuttavia, proprio riguardo a questa vicenda, alcune fonti confermano questa che sembra essere molto più di un’ipotesi e per la quale, probabilmente, non resta che aspettare in attesa ovviamente della risoluzione di questa triste vicenda.
 
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