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Malta. Referendum per il divorzio. I vescovi minacciano i fedeli, L'isola felice dei talebani cattolici

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view post Posted on 25/5/2011, 08:45
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Esteri
“Voti per il divorzio? Attento alle conseguenze”: La minaccia dei vescovi di Malta
Dario Ferri

24 maggio 2011

Le autorità cattoliche di Malta ricordano simpaticamente agli elettori che sono resposabili dinnanzi a Dio del loro voto al referendum

“Il cristiano deve sempre agire con riferimento al nostro Signore Gesù Cristo e ai suoi insegnamenti”, hanno sentenziato i vescovi maltesi in una lettera pastorale del 21 maggio intitolata “La scelta in favore del Matrimonio Permanente” Hanno poi spiegato il loro monito, aggiungendo che al momento di votare, un cristiano “deve tenere a mente che è responsabile dinanzi a Gesù della sua scelta”.

MISSIVE - La lettera, scritta da Mons. Paul Cremona insieme al vescovo Mario Grech di Gozo e al vescovo ausiliare Annetto DePasquale, incoraggia i cittadini a sostenere il matrimonio e la famiglia con il loro voto del 28 maggio. In quel giorno, gli elettoridi Malta, nazione a maggioranza cattolica, decideranno se consentire o meno una proposta di legge che consente il divorzio di andare avanti in Parlamento. Nella loro lettera, i vescovi hanno detto che era momento per i cattolici “di fare una scelta a favore del nostro Signore Gesù Cristo.” Essi hanno sottolineato che gli elettori “devono guardare attraverso i suoi occhi”, e “scegliere Gesù come il sentiero che conduce alla verità “. “Non ci sono altri sentieri per arrivare a questo”, hanno avvertito. “Ci auguriamo che, anche per quanto riguarda il referendum sul divorzio, che è in realtà un referendum sul matrimonio, il popolo sia guidato dalle parole di Gesù”. Le parole in questione – presenti nei vangeli di Matteo, Marco e Luca – negano la possibilità di divorzio in caso di persone legittimamente sposate.

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FEDE – La Chiesa cattolica vede queste parole come una questione di fede, come per l’aborto e per il sesso fuori dal “matrimonio”. In caso di matrimonio illegittimo, il sistema giuridico maltese prevede la possibilità di un annullamento. “Il matrimonio e la famiglia costituiscono il nucleo naturale che è essenziale per una persona, per vivere e crescere all’interno di un clima di autentico amore, per costruire una società forte”, hanno dichiarato. “Per questo motivo, Gesù Cristo ci insegna che il matrimonio – che va di pari passo con la dignità del genere umano – dovrebbe, per sua stessa natura, essere un legame permanente.” I vescovi hanno riconosciuto il dolore di coloro il cui matrimonio si era rotto, ma ha detto che legalizzare il divorzio non risolverebbe il problema. Hanno poi osservato che “gli insegnamenti di Gesù Cristo, espressi attraverso la legge morale della Chiesa, non lasciano alcun dubbio che il divorzio è la soluzione sbagliata. Una soluzione su cui una società stabile non si può costruire” Invece, “come gesto di amore verso coloro che soffrono, e verso le generazioni future, dobbiamo insieme cercare di migliorare le condizioni del matrimonio e della famiglia. Con il suo voto, il cittadino può costruire o distruggere”, hanno sentenziato, facendo della questione un vero e proprio bivio. “Una scelta a favore del matrimonio permanente è un atto di fede nella famiglia, fondato su un vincolo di amore che non può essere separato. Una scelta a favore del divorzio porta alla distruzione ulteriore del matrimonio e della famiglia e, di conseguenza, la distruzione dei valori e della qualità della vita”. Alla fine i vescovi hanno esortato tutti i fedeli cattolici a meditare la scelta con attenzione, e non trascurare il voto “a causa della mancanza di entusiasmo.” Ogni cittadino, hanno detto, dovrebbe “assumersi la responsabilità per le conseguenze della sua decisione.



http://www.giornalettismo.com/archives/126...scovi-di-malta/
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 30/5/2011, 07:15




Malta, vince referendum sul divorzio: “importante per separare Stato e Chiesa”

A Malta, il referendum consuntivo svoltosi ieri per la legalizzazione del divorzio è passato con circa il 54% dei voti. Lo ha annunciato il primo ministro Lawrence Gonzi, impegnatosi contro la legalizzazione del divorzio. Nel confermare ufficialmente la vittoria dei divorzisti, ha detto: “questo non è il risultato che desideravo”. Ma a questo punto, “il Parlamento deve elaborare una legge per l’introduzione del divorzio”, ha continuato, perché serve una legge che renda esecutivo il risultato. Nonostante la massiccia campagna di propaganda dei conservatori e della Chiesa, la maggioranza dei maltesi si è detta favorevole alla possibilità di sciogliere i matrimoni. Il Paese era l’unico in Europa senza una normativa simile e rimane diviso sul tema, vista la vittoria di misura. La Chiesa locale nella serata di ieri si è persino scusata* pubblicamente per le dichiarazioni considerate “offensive” e i “messaggi non chiari” di alcuni suoi esponenti, nei confronti dei sostenitori del divorzio. Si è parlato inoltre di pressioni verso gli elettori da parte dei sacerdoti, con casi di fedeli usciti indignati dalle chiese a causa di prediche troppo schierate e quello di un sacerdote che ha negato la comunione ad una donna dopo aver saputo che intendeva votare a favore del divorzio.
Secondo Jeffrey Pullicino Orlando, deputato nazionalista promotore del referendum che ha presentato una proposta di legge in merito, la vittoria è un risultato importante perché conduce Malta verso una “nuova era” dove “Stato e Chiesa finalmente sono separati”. Anche il deputato dell’opposizione socialista Evarist Bartolo, co-promotore del referendum, lo ha definito un’occasione per “rompere una volta per tutte quella rete di potere politico-religioso che per tanti anni ha controllato e dominato la società maltese”.
Valentino Salvatore
* http://www.timesofmalta.com/articles/view/...-offence.367824

http://www.uaar.it/news/2011/05/29/malta-v...stato-e-chiesa/
 
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view post Posted on 30/5/2011, 09:57
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Malta dice sì al divorzio
"Vinta battaglia di laicità"

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Il referendum per la legalizzazione è passato con il 54% dei voti. Duro scontro con la Chiesa che ieri sera ha diramato un messaggio di scuse agli elettori per i toni di alcuni membri del clero ritenuti offensivi di FRANCESCO VIVIANO

Malta dice sì al divorzio "Vinta battaglia di laicità" Sostenitori del divorzio festeggiano la vittoria al referendum maltese
LA VALLETTA - L'utimo baluardo del divieto di divorziare in Europa è crollato. Malta, unico paese europeo e uno dei pochi al mondo dove non era possibile divorziare, ha votato sì all'introduzione di una legge sul divorzio.

Malta è uno dei paesi più cattolici del mondo, con una quota di fedeli che supera il 98 per cento. E la Chiesa maltese ha fatto sentire pesantemente la sua voce: pastorali lette nelle 427 chiese dell'isola hanno chiesto senza troppi giri di parole ai fedeli di votare per il no. Suggerimenti e consigli che gli si sono rivoltati contro perché i maltesi si sono ribellati al secolare potere politico-religioso della Chiesa ed hanno votato si al divorzio. Ieri sera, quando ancora prima della chiusura dei seggi è stato chiaro che l'offensiva ecclesiastica non aveva sortito gli effetti sperati, la Curia maltese ha diffuso una nota con la quale ha chiesto scusa ai maltesi per le "intromissioni" nella campagna elettorale.

Una svotla storica per Malta provocata da due soli deputati: uno della maggioranza, Joffre Orlando Policicino, Nazionalista, e l'altro dell'opposizione, Evaristo Bartolo, dei laburisti. Nemici politici che si sono uniti in questa battaglia contro i poteri forti di Malta. Il 54 per cento dei maltesi (da queste parti tutti i referendum si giocano sul filo di lana) ha detto si al divorzio ed il Parlamento adesso ne dovrà tenere conto.

Uno dei leader del movimento per il divorzio, l'avvocatessa Deborha Schembri, è felice per il risultato
raggiunto e soprattutto per avere inviato un messaggio forte alla Chiesa maltese. In questa campagna elettorale, ha detto a Repubblica Joffre Orlando Pollicino, la Chiesa ha esercitato un "terrorismo spirituale" di enormi proporzioni. "E da oggi a Malta le cose cambieranno", dichiara Evaristo Bartolo. "Questo voto provocherà un vero e proprio terremoto nella società che voleva cambiare ma che era opprressa e controllata dalla Chiesa e dai poteri economici che con la Chiesa vanno a braccetto".


http://www.repubblica.it/esteri/2011/05/29...o-16902800/?rss
 
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Mattialeccese
view post Posted on 23/6/2011, 21:50




Ed è caduta anche Malta! Certo sul divorzio è facile votare SI, interessa a tutti, votare SI ai matrimoni gay è già molto più difficile! Vabbè, accontentiamoci per il momento e pensiamo a far cadere la roccaforte italiana.
 
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view post Posted on 22/10/2011, 15:50
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21/10/2011
Malta, ecco il primo divorzio ufficiale
Malta. La città di Floriana durante la visita del papa nel 2010

Malta. La città di Floriana durante la visita del papa nel 2010
Dopo il referendum un tribunale ha sancito la prima separazione definitiva di una coppia
redazione
roma





La corte maltese ha ufficializzato oggi il primo divorzio nella storia dell’isola. La coppia in questione viveva separata da 21 anni.

Malta ha introdotto la legge sul divorzio il primo ottobre, a seguito del risultato di un referendum che ha diviso la comunità di uno dei Paesi più cattolici d’Europa.


Venti richieste di divorzio erano state presentate nella prima settimana di applicazione della legge, come riportato dal “The Time of Malta”. Le Filippine rimangono l’unico paese al mondo a non riconoscere il diritto al divorzio.


http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage...-divorcio-9225/
 
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FutureLoop foundation
view post Posted on 25/10/2011, 13:48




Se anche Malta è stata raggiunta dalla secolarizzazione, cosa può più fermarla?
 
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view post Posted on 27/1/2017, 05:34
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http://www.lafedequotidiana.it/malta-vesco...-alleucarestia/

Malta, i vescovi ammettono i divorziati risposati all’Eucarestia
Michele M. Ippolito 14 gennaio 2017 Europa, Ultime notizie 1 commento
MaltaI vescovi di Malta dicono sì alla comunione ai divorziati risposati. Malta, così, diventa il primo Paese al mondo in cui la pratica può essere diffusa a tutti i fedeli cattolici che si trovino in questa particolare situazione. L’arcivescovo di Malta ed il vescovo di Gozo hanno resi noti, infatti, i «Criteri applicativi del capitolo VIII dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia». Il testoè rivolto in particolare ai sacerdoti della provincia ecclesiastica maltese per accompagnare “lungo la strada del discernimento” i cattolici maltesi.

“Alcune di queste persone, anche se «hanno perso» il primo matrimonio, non «hanno perso» la loro speranza in Gesù. – si legge nel testo – Fra queste troviamo chi desidera intensamente vivere in pace con Dio e con la Chiesa, e ci pone l’interrogativo su quello che deve fare per celebrare i sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia.” Secondo i vescovi “attraverso l’accompagnamento e il discernimento onesto, Dio è capace di aprire nuove strade davanti a queste persone, anche se sono reduci di un cammino segnato dalle “tenebre” di scelte sbagliate o di esperienze amare segnate dall’abbandono o dal tradimento.”

Di conseguenza “in questo processo, il nostro compito non è semplicemente quello di dare un permesso per accedere ai sacramenti o di offrire delle «semplici ricette» o di sostituire la coscienza di queste persone, ma quello di aiutarli con pazienza a formarla e illuminarla affinché siano loro stessi che arrivano a prendere una decisione sincera dinanzi a Dio e fare il maggior bene possibile.”

I vescovi spiegano che “il Papa insegna che «non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta “irregolare” vivano in stato di peccato mortale, privi della grazia santificante” e che “è possibile che, entro una situazione oggettiva di peccato — che non sia soggettivamente colpevole o che non lo sia in modo pieno — si possa vivere in grazia di Dio, si possa amare, e si possa anche crescere nella vita di grazia e di carità, ricevendo a tale scopo l’aiuto della Chiesa. Questo discernimento è importante perché, come spiega il Pontefice, in alcuni casi questo aiuto può essere anche quello dei sacramenti.” Non è da escludere, affermano i vescovi maltesi “che queste persone possono essere ritenute idonee per essere padrini e madrine.”

Tuttavia, appena pochi giorni fa, il cardinale Gerhard Mueller, a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede aveva chiaramente detto che la dottrina non era cambiata e che, in quel solco, si doveva leggere la Amoris Laetitia. E’ evidente che i vescovi maltesi hanno dato un’altra lettura del testo.
 
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6 replies since 25/5/2011, 08:45   256 views
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