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Il cibo dei poveri nella clinica del prete, che non paga i contributi ai dipendenti, Carità cristiana: i ricchi rubano ai poveri. Le rette da 1.800 € della clinica di don Ruggero Badiale

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view post Posted on 5/4/2011, 09:25
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Carità cristiana: i ricchi rubano ai poveri. Le rette da 1.800 € della clinica di don Ruggero Badiale

PARROCO-ALIMENTI

DERRATE ALIMENTARI DAI BISOGNOSI A CASA DI RIPOSO: INDAGATO SACERDOTE
Venerdì 25 Marzo 2011 09:09
Imperia - News

nas_generica--400x300Don Ruggero Badiale, il prete che dirige la casa di riposo di Borghetto D’Arroscia dell’ente Cuore Immacolato di Maria, è indagato per truffa dalla Procura. Come scrivono oggi Stampa e Secolo, si tratta di una indagine nata dopo l’ispezione dei carabinieri del Nas. Il caso riguarderebbe una serie di derrate alimentari donate dalla Onlus Fondazione Banco Alimentare di Genova e Imperia finite alla casa di riposo e che, invece, erano destinate ai bisognosi. L’inchiesta vede inserito anche il vice presidente dell’ente, Domenico D’Elia, braccio destro di don Badiale. Don Badiale, difeso dall’avvocato Antonella Semino, tra l’altro deve anche rispondere anche di omicidio colposo per la morte di un anziano, deceduto in ospedale ma che sarebbe stato lasciato nel suo letto per due giorni.


www.telenord.it/imperia/imperia-new...sacerdote-.html





IL CIBO PER I POVERI FINISCE NELLA CASA
DI RIPOSO PRIVATA. DENUNCIATO UN PRETE LIGURE

36082. BORGHETTO D’ARROSCIA (IM)-ADISTA. I generi alimentari donati dal Banco alimentare erano destinati ai poveri, invece sono finiti nella dispensa di una casa di riposo della diocesi di Imperia-Albenga dove 60 “ospiti” pagano una retta mensile di 1.500 euro.

È quello che secondo i carabinieri dei Nas di Genova sarebbe accaduto nella casa di riposo “Monsignor Enrico Casa”, amministrata da don Ruggero Badiale, ora indagato per truffa, insieme a Domenico D’Elia, vicepresidente della onlus che gestisce la struttura, l’Opera “Cuore immacolato di Maria”. Il religioso si sarebbe fatto assegnare parte delle derrate raccolte nei supermercati dai volontari del Banco alimentare (un’organizzazione nata in Italia 20 anni fa per iniziativa di Comunione e Liberazione che recupera e ridistribuisce eccedenze alimentari e organizza collette fra i consumatori nei supermercati), ma invece di distribuirli ai destinatari naturali, i poveri del territorio, li ha chiusi nella dispensa della casa di riposo e poi li ha utilizzati per i suoi “ospiti”, che però indigenti non sono, visto che pagano una retta mensile che va dai 1.300 ai 1.800 euro.

«Non è vero niente – replica don Badiale –. I Nas sono venuti tempo fa, ed è chiaro che, quando arrivano, una denuncia la fanno sempre. Comunque, non voglio parlare di queste cose». Ma le segnalazioni e le denunce ai carabinieri di diversi dipendenti della casa di riposo dicono il contrario e sembrerebbe proprio che il prete abbia fatto la cresta sul cibo per i poveri.

Quello del pane rubato ai poveri non è l’unico “incidente” capitato alla casa di riposo: invece dei 47 degenti consentiti, i carabinieri ne hanno trovati ben 60; e nella struttura – raccontano diversi testimoni – si farebbe abituale ricorso a metodi coercitivi per tenere buoni gli anziani. Lo stesso don Badiale, poi, è già sotto indagine per omicidio colposo per la morte di un paziente che, in gravi condizioni, sarebbe stato lasciato nel suo letto e soltanto due giorni dopo portato in ospedale, dove è deceduto. (l. k)


www.adistaonline.it/?op=articolo&id...0d40e844c8b4197

Edited by GalileoGalilei - 17/11/2016, 16:26
 
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perlanaturale
view post Posted on 5/4/2011, 12:46




Il cibo per i poveri? Finiva alla Curia
Aiuti girati alla Casa di Riposo privata, denunciato sacerdote di Albenga Don Ruggero Badiale, accusato di truffa, è già sotto inchiesta per la morte di un ospite
IVIVERI, donati dalla Fondazione Banco Alimentare di Genova e di Imperia, destinati ai poveri ed agli indigenti, finivano invece nella cucina della casa di risposo della Curia di Albenga e gestita da don Ruggero Badiale: nella struttura dove il sacerdote è presidente del consiglio di amministrazione ed i clienti pagano rette salate, dai 1.300 ai 1.800 euro. Il prete di Borghetto d'Arroscia è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Imperia. Sulla scrivania del sostituto procuratore Alessandro Bogliolo è finito anche Domenico D'Elia, laico, vice presidente dell'Opera Cuore Immacolato di Maria. Entrambi sono chiamatia rispondere del reato di concorso in truffa, "peccato" ancora più grave dal punto di vista etico per chi veste un abito talare.
Sfruttando la Onlus Opera Cuore Immacolato di Maria, don Ruggero (classe 1949) avrebbe avuto accesso alle derrate alimentari, ufficialmente destinandole ai poveri della Valle Arroscia.
Formaggio pecorino, zucchero, grana padano, alimenti in scatola, pasta ed altro, le confezioni ancora integre con le etichette della Fondazione Banco Alimentare, sarebbero dovuti andare in regalo. Così non è stato. Secondo quanto accertato dai Nas di Genova, finivano nei magazzini della residenza intitolata a "Monsignor Enrico Casa"; poi, cucinati e serviti ai circa 60 degenti. «Non è vero niente - risponde don Ruggero - . I Nas sono venuti tempo fa, ed è chiaro che quando arrivano, una denuncia la fanno sempre. Comunque, non voglio parlare di queste cose».
L'indagine, condotta dai carabinieri del Ministero della Salute e dai loro colleghi di Pieve di Teco, è scattata dopo diverse segnalazioni di chi lavora dentro casa di riposo; ma anche da molti parenti, che avrebbero denunciato i maltrattamenti subiti dai degenti. Dai racconti, fra le tante cose sembrerebbe che per far star buoni gli anziani, si farebbe abuso dei sistemi di coercizione, come legarli ai letti. Inoltre, nelle camere che al massimo possono ospitare 47 persone, ne sono state trovate 60. La struttura da tempo è tenuta sotto controllo dai carabinieri ed è interessata da diverse inchieste. Don Ruggero è già indagato di omicidio colposo per la morte di un paziente, che sarebbe stato lasciato nel suo letto in gravi condizioni e soltanto 2 giorni dopo portato in ospedale, dove è deceduto.
In ogni caso, negli scorsi mesi, in piena notte gli uomini dell'Arma hanno bussato in via Lucifredi. Con i carabinieri del Nas, guidati dal capitano Gian Mario Carta, è andata anche una dottoressa della Asl Tre Genovese (per evitare "conflitti di interesse", in quanto la struttura è convenzionata con la Asl Uno Imperiese).

http://www.europass.parma.it/page.asp?IDCa...one=0&ID=407849
 
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view post Posted on 26/5/2015, 05:10
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http://www.imperiapost.it/91728/imperia-pr...gamentoludienza

6 febbraio 2015 alle 08:31
IMPERIA. PRETE A PROCESSO PER TRUFFA. I VIVERI DONATI AI POVERI FINIVANO SULLA TAVOLA DI UNA RESIDENZA A PAGAMENTO/L’UDIENZA
Ieri mattina, giovedì 5 febbraio, in Tribunale a Imperia, si è aperto il processo con la
deposizione del Maresciallo dei NAS Giuseppe Licciardo, interrogato dal PM Alessandro Bogliolo
di RedazioneTRASLOCHI TRASPORTI MONTAGGI E STORAGE18100 IMPERIA (ITALIA)
Tel.+39 329.01.10.736 – Tel. 0183.27.93.04
[email protected] sorridiconpietro.it ONLUS é lieta di presentarvi:WELCOME TO ST. TROPEZ MUSIC FESTIVAL 3rd EDITION LUNEDI 1 GIUGNO IMPERIA, PORTO TURISTICO, PIAZZA MARINAI D’ITALIA
ORE 22.00

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I viveri donati dalla Fondazione Banco Alimentare, destinati agli indigenti e ai poveri della Valle Arroscia, finiti nella cucina della Residenza Opera Cuore Immacolata Di Maria di Borghetto d`Arroscia dove i clienti pagano rette che vanno dai 1.300 ai 1.800 euro. Una vicenda, portata alla luce dai Carabinieri, reparto NAS di Genova, che è costata un avviso di garanzia per truffa e il successivo rinvio a giudizio al parroco di Borghetto, Don R. B., 65 anni, presidente della casa di riposo, e a D.D., vicepresidente.

Ieri mattina, giovedì 5 febbraio, in Tribunale a Imperia, si è aperto il processo con la deposizione del Maresciallo dei NAS Giuseppe Licciardo, interrogato dal PM Alessandro Bogliolo.

“Tutto è partito da una nostra ispezione igienico-sanitaria, in collaborazione con i Carabinieri di Pieve di Teco, nella residenza Opera Cuore Immacolata Di Maria di Borghetto d’Arroscia. Nei magazzini trovammo una partita di formaggio, in particolare grana padano e pecorino doc, e burro. Le derrate alimentari portavano la scritta ‘aiuti comunitari CEE, prodotti non commerciabili’. Le derrate provenivano dal Banco Alimentare, Onlus che le consegna a determinate associazioni per poi destinarle agli indigenti. Al Banco Alimentare i prodotti arrivavano dall’Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura“.

“L’associazione Opera Cuore Immacolata Di Maria aveva ricevuto gratuitamente le derrate per poi, teoricamente, destinarle ai degenti. Per tale fine è obbligatorio tenere un registro di carico e scarico delle derrate. Nel registro trovato all’interno della residenza, non c’era traccia del grana padano e del pecorino doc, mentre per quel che concerne il burro, era registrato come già consegnato agli indigenti, dunque non avremmo dovuto trovarlo in magazzino“.

“Il problema, però, è che all’interno della Residenza gli ospiti pagavano una retta, chi di tasca propria, chi grazie all’aiuto del Comune. Non erano dunque presenti indigenti. A riguardo una circolare della Agea parla chiaro. È vietata la consegna di derrate alimentari in strutture dove gli ospiti pagano una retta. Nel verbale di sequestro, inoltre, è spiegato che sulla porta del magazzino dove sono stati trovati formaggio grana, pecorino doc e burro, campeggiava il cartello ‘merce destinata allo smaltimento’. Un cartello che solitamente si utilizza per la merce scaduta. Gli alimenti in questione, però, al contrario, non erano scaduti, ma pronti per essere somministrati agli ospiti, tanto che nel frigorifero della struttura trovammo grana padano grattugiato delle stesso tipo di quello presente in magazzino“.

Il processo è stato rinviato dal giudice Varalli al prossimo mese di giugno, quando è in programma l’audizione di vari testimoni.

http://www.imperiapost.it/114971/imperia-p...amentola-storia

25 maggio 2015 alle 11:31
IMPERIA. POSTI LETTO E OSPITI FUORI LEGGE. A PROCESSO PARROCO DI UNA RESIDENZA PRIVATA A PAGAMENTO/LA STORIA
Questa mattina in aula, davanti al PM Tiziana Berlinguer (giudice monocratico Sonia Anerdi) sono stati sentiti il Luogotenente dei Carabinieri e un dipendente della struttura
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Cinquanta ospiti invece di quarantasette, sessantuno posti letto invece di quarantacinque. Per queste difformità rispetto alle autorizzazioni, è finito a processo, con l’accusa di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita, Don R. B., 65 anni, presidente della Residenza Opera Cuore Immacolata Di Maria di Borghetto d’Arroscia. A segnalare le difformità i Carabinieri, reparto NAS di Genova, che hanno successivamente inviato nota al Comune che, a sua volta, ha emesso un’ordinanza di ripristino del numero di pazienti e posti letti autorizzati. Ordinanza, però, secondo l’accusa non rispettata. Da qui la denuncia e il successivo rinvio a giudizio.

I NAS, lo ricordiamo, nel corso dei controlli avevano verificato anche la presenza, nei magazzini, di viveri donati dalla Fondazione Banco Alimentare, destinati agli indigenti e ai poveri della Valle Arroscia, finiti però nelle cucine della Residenza Opera Cuore Immacolata Di Maria di Borghetto d’Arroscia dove i clienti pagano rette che vanno dai 1.300 ai 1.800 euro, motivo per cui lo stesso parroco è finito a processo con l’accusa di truffa.

Questa mattina in aula, davanti al PM Tiziana Berlinguer (giudice monocratico Sonia Anerdi) sono stati sentiti il Luogotenente dei Carabinieri e un dipendente della struttura.

Luogotenente Carabinieri

“A seguito di un accertamento, sono emersi alcuni illeciti, in particolare per le difformità rispetto all’atto autorizzativo rilasciato dal Sindaco di Borghetto d’Arroscia, con accreditamento della Regione Liguria. Nell’ordinanza erano previsti per la struttura 45 posti letto, con un massimo di 47 ospiti. Nel corso delle verifiche, invece, emersero 50 ospiti e 61 posti letto. Il responsabile della struttura fornì la documentazione, che fu confrontata con il conteggio nel numero delle camere. Venne poi effettuata una verifica presso l’Asl, dalla quale emerse che era in itinere una richiesta di ampliamento della capienza della struttura, non ancora però completata per mancanza di documentazione. Fu così inviata una nota al Sindaco che provvedette all’emissione di due ordinanze nei confronti della struttura, una per elevare una sanzione amministrativa e un’altra con la richiesta del ripristino del numero autorizzato di posti letto e ospiti”.

Il giudice Anerdi ha disposto l’acquisizione del registro delle presenze, per verificare il reale mancato rispetto dell’ordinanza comunale di ripristino e ha rinviato l’udienza.

 
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http://www.imperiapost.it/121226/in-tribun...ani-poi-il-caso

22 giugno 2015 alle 17:33
IN TRIBUNALE A IMPERIA. IL SACERDOTE IN AULA DAVANTI AL GIUDICE: “CIBO PER I POVERI? PRIMA LO DISTRIBUISCO AGLI ITALIANI, POI…”/IL CASO
Sul banco degli imputati con l’accusa di truffa aggravata Don Ruggero Badiale e Domenico D’Elia, rispettivamente presidente e vice presidente della Residenza Opera Cuore Immacolata Di Maria di Borghetto d`Arroscia.
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PARROCO ALIMENTI

“Ho ritirato derrate alimentari della Agea. Le ho portate in parrocchia e le ho consegnate ai bisognosi. Prima agli italiani, poi agli extracomunitari”. Lo ha dichiarato questa mattina in Tribunale a Imperia Don Marco Michalski, parroco di Ranzo, nel corso del processo che vede sul banco degli imputati con l’accusa di truffa aggravata Don Ruggero Badiale e Domenico D’Elia, rispettivamente presidente e vice presidente della Residenza Opera Cuore Immacolata Di Maria di Borghetto d`Arroscia. Don Marco Michalski era stato citato in aula come teste dalla difesa in quanto in più occasioni si era recato a Borghetto d’Arroscia per ritirare derrate alimentari da Don Ruggero Badiale per poi distribuirle ai propri parrocchiani bisognosi.

Una dichiarazione forte, in un momento storico in cui il dibattito sui diritti degli extracomunitari, sia in Italia che ad Imperia, è molto acceso. Sull’argomento ImperiaPost ha contattato Don Antonello Dani, parroco a Piani di Imperia. “Non credo che quella di Don Marco volesse essere una presa di posizione contro gli extracomunitari - ha dichiarato Don Antonello – quanto piuttosto un riferimento a quella che è oggettivamente la situazione attuale che, rispetto a una decina di anni fa si è capovolta. Nella mia parrocchia ad esempio gli italiani che chiedono aiuto in parrocchia sono il doppio rispetto agli extracomunitari. In particolare sono gli anziani che non riescono più ad arrivare a fine mese”.
 
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http://rivierapress.it/2016/06/21/borghett...to-cibo-poveri/

Borghetto d’Arroscia, sacerdote condannato per aver lucrato su cibo per poveri


Parmigiano, pecorino e burro donati dalla Fondazione Banco Alimentare non venivano dati ai poveri, ma erano serviti agli ospiti della casa di riposo di Borghetto

Da Mario Guglielmi - 21/06/20160
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Don Ruggiero Badiale, 76 anni, presidente della residenza assistita “Opera Cuore Immacolato Maria” di Borghetto d’Arroscia, è stato condannato a 8 mesi e a pagare 500 euro di multa, con l’accusa di truffa per aver “riciclato” parmigiano, pecorino e burro donati dalla Fondazione Banco Alimentare per darli ai poveri. Quel cibo, invece, è stato servito agli ospiti della casa di riposo di Borghetto. I viveri furono trovati nella dispensa della casa di riposo nel 2011. Come scrive “Il Secolo XIX” quegli alimenti erano usati per preparare i pasti agli anziani che pagavano rette sino a 1800 euro al mese.
 
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view post Posted on 17/11/2016, 16:26
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http://www.imperiapost.it/212311/imperia-n...a-eurola-storia

17 novembre 2016 alle 13:09
IMPERIA. NON PAGA I CONTRIBUTI AI DIPENDENTI. SACERDOTE A PROCESSO, CONTESTAZIONI PER OLTRE 10 MILA EURO/LA STORIA
La contestazione, avanzata dall’Agenzia dell’Entrata e che riguardo l’anno 2010,
ammonta a poco più di 10 mila euro. Questa mattina l’udienza è stata…
di RedazioneNIKOLANDIA ABBIGLIAMENTO BAMBINI E ACCESSORI Via Ospedale 64 Imperia 0183 244166
sacerdote-processo

Non pagava i contributi ai dipendenti della Residenza privata di cui era presidente. Con questa accusa è finito a processo un sacerdote di 65 anni, Don Ruggero Badiale, difeso dall’avvocato Antonella Semino. La contestazione, avanzata dall’Agenzia dell’Entrata e che riguarda l’anno 2010, ammonta a poco più di 10 mila euro. Questa mattina l’udienza è stata rinviata per via della mancanza del giudice Domenico Varalli.

Nel frattempo il sacerdote ha trovato un accordo con l’Agenzia delle Entrate, per una rateizzazione dei contributi non versati. Il termine ultimo per il saldo totale è stata fissata per il 2017.

Don Ruggero Badiale, lo ricordiamo, nel giugno scorso era stato condannato a otto mesi di reclusione (pena sospesa) e 400 euro di multa con l’accusa di truffa aggravata, in quanto avrebbe utilizzato i viveri donati dalla Fondazione Banco Alimentare, destinati agli indigenti e ai poveri della Valle Arroscia, per la struttura di cui era presidente.

Il sacerdote, inoltre, è a processo anche per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita, per via di alcune difformità rispetto alle autorizzazioni relativamente al numero di ospiti e al numero di posti letto della struttura di cui era presidente.

http://www.imperiapost.it/114971/imperia-p...amentola-storia

IMPERIA. POSTI LETTO E OSPITI FUORI LEGGE. A PROCESSO PARROCO DI UNA RESIDENZA PRIVATA A PAGAMENTO/LA STORIA
Questa mattina in aula, davanti al PM Tiziana Berlinguer (giudice monocratico Sonia Anerdi) sono stati sentiti il Luogotenente dei Carabinieri e un dipendente della struttura
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Cinquanta ospiti invece di quarantasette, sessantuno posti letto invece di quarantacinque. Per queste difformità rispetto alle autorizzazioni, è finito a processo, con l’accusa di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita, Don R. B., 65 anni, presidente della Residenza Opera Cuore Immacolata Di Maria di Borghetto d’Arroscia. A segnalare le difformità i Carabinieri, reparto NAS di Genova, che hanno successivamente inviato nota al Comune che, a sua volta, ha emesso un’ordinanza di ripristino del numero di pazienti e posti letti autorizzati. Ordinanza, però, secondo l’accusa non rispettata. Da qui la denuncia e il successivo rinvio a giudizio.

I NAS, lo ricordiamo, nel corso dei controlli avevano verificato anche la presenza, nei magazzini, di viveri donati dalla Fondazione Banco Alimentare, destinati agli indigenti e ai poveri della Valle Arroscia, finiti però nelle cucine della Residenza Opera Cuore Immacolata Di Maria di Borghetto d’Arroscia dove i clienti pagano rette che vanno dai 1.300 ai 1.800 euro, motivo per cui lo stesso parroco è finito a processo con l’accusa di truffa.

Questa mattina in aula, davanti al PM Tiziana Berlinguer (giudice monocratico Sonia Anerdi) sono stati sentiti il Luogotenente dei Carabinieri e un dipendente della struttura.

Luogotenente Carabinieri

“A seguito di un accertamento, sono emersi alcuni illeciti, in particolare per le difformità rispetto all’atto autorizzativo rilasciato dal Sindaco di Borghetto d’Arroscia, con accreditamento della Regione Liguria. Nell’ordinanza erano previsti per la struttura 45 posti letto, con un massimo di 47 ospiti. Nel corso delle verifiche, invece, emersero 50 ospiti e 61 posti letto. Il responsabile della struttura fornì la documentazione, che fu confrontata con il conteggio nel numero delle camere. Venne poi effettuata una verifica presso l’Asl, dalla quale emerse che era in itinere una richiesta di ampliamento della capienza della struttura, non ancora però completata per mancanza di documentazione. Fu così inviata una nota al Sindaco che provvedette all’emissione di due ordinanze nei confronti della struttura, una per elevare una sanzione amministrativa e un’altra con la richiesta del ripristino del numero autorizzato di posti letto e ospiti”.

Il giudice Anerdi ha disposto l’acquisizione del registro delle presenze, per verificare il reale mancato rispetto dell’ordinanza comunale di ripristino e ha rinviato l’udienza.

 
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https://www.riviera24.it/2015/10/maltratta...n-video-206984/

Maltrattamenti nella casa di riposo di Borghetto d’Arroscia, al processo spunta un video
Sotto accusa una dipendente della struttura

di G.B - 16 ottobre 2015 Commenta Stampa Invia notizia
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Imperia. Anziani maltrattati da una dipendente della casa di riposo di Borghetto d’Arroscia e in aula spunta un video di un anziano degente che ha indicato il nome dell’infermiera “violenta” finita sotto processo a Imperia. Ma si tratta di uno di altri casi di violenze che sono maturati nella struttura e che vedono sotto accusa anche il direttore, don Ruggero Badiale, per un doppio omicidio colposo e altri episodi di maltrattamenti.

Nel corso della nuova udienza davanti al giudice Maria Grazia Leopardi é stato ascoltato il comandante della stazione dei carabinieri di Pieve di Teco. “C’erano stati casi di maltrattamenti tra gli anziani che venivano segregati anche dentro delle camere della casa di riposo. Episodi che ci erano stati segnalati anche da altri infermieri della residenza protetta. Abbiamo effettuato dei sopralluoghi, quindi fatto intervenire i colleghi del Nas di Genova. Qui tra l’altro c’erano settanta- ottanta anziani da assistere, specie di notte. Gli infermieri e gli Osa dovevano fare straordinari e sottostare a turni massacranti. I colleghi non rilevarono situazioni strane, ma irregolaritá sui cibi che venivano somministrati ai degenti che venivano donati da associazioni”.

Altro teste, Gennaro D’Elia, dipendente della casa di riposo, colui che realizzò un filmato. “C., mi ha picchiato C.” disse l’anziano. “Io lavoravo in cucina e dopo aver saputo quello che era accaduto avevo registrato un filmato con il mio telefono cellulare. Ero stato anche punito e il mio incarico era stato ridimensionato”.

Il processo é stato poi aggiornato al prossimo 11 dicembre, ma altre udienze si terranno anche il 5 febbraio e l’11 marzo. Giorno questo della probabile sentenza.

Parallelamente in tribunale é in corso un altro processo sulla distribuzione dei viveri agli anziani ospiti. Secondo l’accusa, avrebbe fatto finire alla mensa dell’ospizio, derrate – formaggi, pasta e altro – donate dalla Onlus Fondazione Banco Alimentare di Genova e Imperia che avrebbero dovuto essere destinate ai poveri e non certo a una struttura dove gli ospiti pagano rette che vanno dai 1.300 ai 1.800 euro. Un processo che vede imputato per truffa il parroco di Borghetto d’Arroscia, don Ruggero Badiale, qui coinvolto nelle vesti di presidente della residenza per anziani «Opera Cuore Immacolato di Maria», sempre a Borghetto.

Nell’inchiesta prima e nel processo poi ci è finito il vice presidente dell’ente, Domenico D’Elia, collaboratore di don Badiale, anch’egli assistito, come il parroco, dall’avvocato Antonella Semino.

L’incriminazione nasce dal fatto che alla casa di riposo di Borghetto si pagano rette assai alte e dunque le persone ospitate non andrebbero considerate povere e tantomeno beneficiarie delle donazioni della Onlus. L’inchiesta e il rinvio a giudizio che ne è conseguito (lo ha chiesto e ottenuto il pm Alessandro Bogliolo), erano nati 4 anni fa da un’ispezione dei Nas e dalla denuncia di una dottoressa dell’Asl, con cui la struttura è convenzionata.
 
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