Ci sono i fantasmi in curia
Monsignor Giusti: mai visti, l’unica presenza inquietante sono i gabbiani. Ma intanto interviene l'esorcista
misteri
LIVORNO. «Io ho sempre dormito bene, i fantasmi non li ho proprio visti. Presenze inquietanti? Tutt’al più l’i nvasione dei gabbiani». Il vescovo Simone Giusti inchioda con una risata il tam tam che segnala i fantasmi nella curia vescovile. Non fosse abbastanza chiaro e esplicito il suo pensiero, il monsignore-architetto aggiunge che sarebbe «meglio credere con questo entusiasmo a Gesù Cristo».
In realtà, è stato chiamato in curia padre Giovan Battista Damioli, barnabita, parroco della chiesa di San Sebastiano. E’ lui l’esorcista diocesano: ogni diocesi ne ha uno. Ma, secondo quanto riferiscono fonti di primo piano del vescovado, avrebbe dato alla vicenda un peso relativo: qualche “presenza” c’è ma non è il caso di allarmarsi.
Dev’essere per questo motivo che, sempre dal quartier generale del vescovado, si fa rilevare che l’esorcista non ha compiuto nessun particolare rito scaccia-fantasmi. Il consiglio di padre Damioli? Farsi il segno della croce, se si incappa in queste “visioni”.
L’esorcista si è limitato a spiegare che non tutti avvertono queste “entità”, alcuni sono più predisposti di altri. In questo caso, si è trattato di alcune signore riunite nel gruppo di preghiera per le anime del purgatorio. Non solo loro, però: qualcosa del genere è stato avvertito anche da alcuni fra gli addetti della curia che o lavorano in uffici isolati o si sono trovati negli uffici da soli in orari pressoché serali.
A rilanciare la notizia è stata ieri l’edizione fiorentina del “ Corriere della sera”, riportando che i fantasmi avvistati sono un frate, un bambino e una donna. Quel che può favorire anche fenomeni di autosuggestione è magari la consapevolezza che il vescovado, che utilizza i locali ottocenteschi dell’ex seminario Gavi: sarebbe stato costruito su un vecchio cimitero. Stando alle informazioni raccolte negli uffici diocesani, il cimitero
sarebbe sorto negli spazi attualmente occupato dal grande chiostro.
Il complesso fabbricato religioso è accanto alla chiesa di Sant’A ndrea e comprende anche il nuovo museo diocesano e una serie di uffici di associazioni cattoliche, oltre che la sede dell’ex Opera Pellegrinaggi (trasferita da via della Madonna e trasformata in agenzia di viaggi Pharus).
Non è la prima volta che questa cosa salta fuori: ormai da tempo rispaunta ogni cinque-sei anni. Quasi sempre con le sembianze di fantasmi “buoni”, diciamo così: insomma, che si tratti di un frate in ginocchio o d’un sacerdote con il cappello “saturnino” (come quello che usava papa Giovanni XXIII con la larga tesa tonda), i racconti dei fedeli che dicono di aver visto queste strane “ presenze” parlano di figure religiose «però non minacciose, anzi sembra quasi che ci chiedano una preghiera».
19 febbraio 2011
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronac...n-curia-3484414