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| I bambini rubati di Franco Madrid avvia un' inchiesta 23 dicembre 2010 — pagina 21 sezione: POLITICA ESTERA LA SPAGNA franchista sequestrò i neonati degli oppositori politici come, alla fine degli anni Settanta, l' Argentina dei generali golpisti. Su richiesta della magistratura il governo regionale di Madrid ha deciso in questi giorni di aprire una inchiesta nei suoi archivi sanitari per verificare l' attendibilità di una serie di denunce presentate alla Audiencia Nacional (il Tribunale speciale) e al Ministero della Giustizia. Il periodo temporale sotto esame in questo caso va dal 1961 al 1971 e riguarda bambini dati per morti ma in realtà assegnati in affidamento ad altre famiglie. È solo una parte, la meno "politica", di una inchiesta aperta dal "supergiudice" Baltazar Garzón - oggi inabilitato e sotto processo per abuso di potere - che aveva raccolto decine di testimonianze sul sequestro di bambini durante il franchismo. Nei primi anni della dittatura divenne consueto che i figli delle donne incarcerate o giustiziate per ragioni politiche fossero affidati a famiglie vicine al nuovo regime. Ma, secondo Garzón, e anche secondo due storici che hanno scritto sull' argomento, fra il 1937 (durante la Guerra Civile) e fino al 1950, ci fu un programma sistematico per il sequestro di bambini molto simile a quello che anni dopo, a partire dal ' 76, misero in pratica in Argentina i generali golpisti con le famiglie dei desaparecidos. Una strategia per la quale Garzón considera, a differenza di altri magistrati dell' Audiencia Nacional, che si tratta di un crimine contro l' umanità e che, come tale, ha carattere permanente e non può essere prescritto e archiviato. Sulla vicenda lo storico catalano Ricard Vinyes, autore del libro Los niños perdidos del franquismo, ha dichiarato: «Ci sono uomini e donne ancora vivi che non conoscono la loro vera identità, che non sanno di chi sono veramente figli; alcuni sono riusciti a recuperare il vero nome dei loro genitori, altri hanno preferito conservare l' identità dei loro genitori adottivi». Il sequestro dei figli di donne comuniste e socialiste che avevano militato a favore della Repubblica abbattuta con le armi dal dittatore Franco andò avanti per anni. E nel 1940 una legge del nuovo regime stabilì che la patria podestà dei figli dei "repubblicani", degli antifranchisti morti o incarcerati, passava automaticamente allo Stato che li consegnava a famiglie "politicamente affidabili". Le testimonianze non mancano e, secondo le stime, il numero dei bambini che ricevettero una nuova identità non fu inferiore ai 30mila. L' operazione ebbe anche il suo ideologo: Antonio Vallejo Naiera, uno psichiatra militare che teorizzava la superiorità della "razza ispanica" e il diritto a sottomettere quelle "inferiori", come erano " los rojos" (i rossi) che si opponevano al franchismo. L' inchiesta aperta a Madrid riguarda l' ultima parte della vicenda, quando medicie suore di ospedali legati ad istituzioni religiose - si dice nelle denunce delle vittime - firmavano falsi certificati di morte per consegnarei bambini ad altre famiglie. In qualche caso a cambio di denaro, sempre perché le madri naturali erano molto povere o ideologicamente "poco affidabili". - OMERO CIAI http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...drid-avvia.html
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