http://www.corriere.it/politica/10_dicembr...44f02aabc.shtmlI radicali: è ora che il Parlamento affronti il tema della dolce morte
Monicelli, scontro in Aula sul suicidio
Napolitano: rispettare l'estrema volontà
Veltroni a Montecitorio: «Mario ha deciso di andarsene». La Binetti: «Basta spot a favore dell'eutanasia»
*
NOTIZIE CORRELATE
*
L'ultimo saluto a Monicelli: fiaccolata nel suo quartiere e si canta «Bella Ciao» (1 dicembre 2010)
I radicali: è ora che il Parlamento affronti il tema della dolce morte
Monicelli, scontro in Aula sul suicidio
Napolitano: rispettare l'estrema volontà
Veltroni a Montecitorio: «Mario ha deciso di andarsene». La Binetti: «Basta spot a favore dell'eutanasia»
Walter Veltroni (Afp)
Walter Veltroni (Afp)
ROMA - Bisogna rispettare l'estremo scatto di volontà di Mario Monicelli, morto suicida lunedì all'età di 95 anni. Nel giorno dell'ultimo saluto al regista, è il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad esortare al rispetto di quella che è stata la sua ultima volontà, la decisione di togliersi la vita, che è stata occasione di ulteriore polemica alla Camera. Al centro della discussione il diritto di decidere del proprio fine vita che il gesto di Monicelli ha in qualche modo rievocato.
«SCATTO DI VOLONTA'» - Napolitano ha reso omaggio al regista, visitando la camera ardente allestita nella Casa del Cinema a Villa Borghese. «E’ stato un grande - ha detto ai gionalisti che lo attorniavano - non solo del cinema italiano, e poi era un uomo meraviglioso». Il capo dello Stato ha ricordato «le passeggiate nello stesso quartiere«, il rione Monti nel quale viveva Monicelli ed ha la sua residenza privata lo stesso Napolitano, ed ha poi aggiunto: «Se n’è andato con una ultima manifestazione della sua forte personalità, un estremo scatto di volontà che bisogna rispettare».
L'OMAGGIO ALLA CAMERA - Era stato un lungo applauso nell'aula di Montecitorio a rendere omaggio al regista. I deputati sono stati unanimi nel riconoscerne il merito, dopo un intervento di Walter Veltroni, che lo ha definito «un italiano con la schiena dritta» che ha raccontato, attraverso i suoi film, «i mutamenti del Paese». Dopo l'intervento dell'ex segretario del Pd, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha sottolineato che «tutta l'aula si associa al doveroso ricordo di un italiano illustre». Ma il momento di raccoglimento in onore del grande regista dura giusto lo spazio dell'applauso, perché a Montecitorio il ricordo di Monicelli è stato l'occasione per nuove polemiche. Legate, appunto, alla decisione del regista di togliersi la vita.
L'on Paola Binetti (Ansa)
L'on Paola Binetti (Ansa)
SCONTRO SULL'EUTANASIA - E bastato infatti che Walter Veltroni dicesse che «Mario ha vissuto e non si è lasciato vivere, nè morire» e annotasse, con una semplicità densa di significati, che Monicelli «ha deciso di andarsene». E che subito dopo di lui la leader radicale Rita Bernardini evocasse la «dolce morte» sulla quale «sarebbe il caso che la Camera avviasse almeno una riflessione». È l'eutanasia, insomma, che è tornata ad affacciarsi a Montecitorio con un dibattito estemporaneo ma particolarmente duro nei toni. E Paola Binetti, teodem eletta nelle fila del Pd e oggi con Casini, sottolinea: «Basta, per piacere, con spot a favore dell'eutanasia partendo da episodi di uomini disperati, perchè Monicelli era stato lasciato solo da famiglia e amici ed il suo è un gesto tremendo di solitudine non di libertà». Enrico La Loggia, del Pdl, ha attaccato «l'elegia del suicidio da parte di Rita Bernardini». La quale aveva spiegato: «Per porre fine a una vita che non riteneva più di dover continuare, Monicelli ha scelto il suicidio buttandosi da un balcone. L’Aula dovrebbe avviare una riflessione su come alcune persone che non ce la fanno più siano costrette a lasciare la vita, anzichè morire con i propri familiari vicini, con il metodo della dolce morte». Ed è a questo punto che il ricordo ha lasciato il passo allo scontro.
Redazione online
01 dicembre 2010