Il rettore invita
tutti gli studenti
alla Messa
E' polemica
Il Rettore Alberto Tesi ha invitato con una mail gli studenti dell'Università di Firenze a partecipare alla Messa in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico
Alberto Tesi Magnifico Rettore Università di Firenze
Firenze, 21 novembre 2010 - L'oggetto della mail che il rettore dell' Università di Firenze, Alberto Tesi, ha inviato a tutti gli studenti dei vari corsi di laurea recita così: "S. Messa per gli universitari''.
E il contenuto è il seguente: "In occasione della cerimonia d'inaugurazione dell' Anno Accademico 2010-2011 dell' Università degli Studi di Firenze, Sua Eccellenza monsignor Claudio Maniago, vescovo ausiliare di Firenze, celebrerà la S. Messa per gli universitari venerdì 3 dicembre 2010 alle ore 9 nel battistero. Alla S. messa sono invitati tutti i dipendenti e gli studenti dell' Università di Firenze''.
L'episodio è stato duramente criticato dal consigliere regionale della Federazione della sinistra-Verdi, Mauro Romanelli, che definisce l' episodio ''sgradevole'' e la comunicazione ''irrispettosa''. ''La lettera - scrive Romanelli - è davvero un episodio poco gradevole e costituisce una mancanza di rispetto per gli studenti professanti altre religioni, o convinzioni di tipo agnostico o ateo. E' un gesto che lascia il retrogusto dell'arroganza, e trasmette la sensazione di un ossequio alla tradizione e ai poteri forti che è poco coerente con i principi di emancipazione, libertà, sapere critico, amore della ricerca e della scoperta, che l'Università dovrebbe infondere e promuovere negli studenti, rispettandoli innanzitutto e rispettandone le diverse provenienze e impostazioni''.
Sul piede di guerra gli Studenti di sinistra, che ''ritengono inaccettabile che un'istituzione laica e pubblica come quella universitaria, in totale spregio al principio di laicità dello Stato, ponga all'interno delle proprie cerimonie un rito religioso".
''Mi auguro - conclude Romanelli - che il Rettore vorrà almeno scrivere anche qualcosa che precisi il carattere laico e indipendente dell'Università, e che si rivolga a tutti gli studenti che non si sono riconosciuti in quella comunicazione, per ribadire loro che hanno e avranno sempre piena cittadinanza nell'Ateneo Fiorentino''.
http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/20..._polemica.shtmlUaar: ''Tesi deve tutelare la laicità delle istituzioni pubbliche''
Aspre critiche dall'Uaar, Unione degli atei e agnostici razionalisti al Rettore dell'Università degli Studi di Firenze, per l'invito a Messa dell'Ateneo - Critiche al rettore per l'invito a messa- Cosa ne pensi?
Firenze, 21 novembre 2010 - Aspre critiche dall'Uaar, Unione degli atei e agnostici razionalisti al Rettore dell'Università degli Studi di Firenze, di cui è presidente onorario Margherita Hack (nella foto) : ''Apprendiamo che Lei ha inviato un messaggio al personale e agli studenti dell'Università di Firenze per comunicare che 'in occasione della cerimonia d'inaugurazione dell'Anno Accademico 2010-2011 dell'Università degli Studi di Firenze, Sua Eccellenza Monsignor Claudio Maniago, Vescovo Ausiliare di Firenze, celebrerà la S. Messa per gli universitari venerdì 3 dicembre 2010 alle ore 9 presso il Battistero', messaggio che si conclude con 'Alla S. Messa sono invitati tutti i dipendenti e gli studenti dell'Università di Firenze'", scrive al magnifico Marco Accorti, circolo Uaar di Firenze.
''Riteniamo questa comunicazione fuori luogo e lesiva del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato - riprende il portavoce dell'Unione degli atei e agnostici razionalisti - . Il dovere delle Istituzioni dovrebbe essere
quello di non preferire alcuna concezione del mondo sulle altre, sia essa cattolica, atea o altro. Dipendenti dell'Università atei e agnostici si sono trovati a disagio di fronte a questa comunicazione e si sono rivolti alla nostra associazione, ma il disagio segnalato può abbracciare anche cristiani di altre confessioni, musulmani, buddisti, chi è di altre chiese, chi è di nessuna chiesa ed anche tanti dipendenti e studenti di confessione cattolica romana che ritengono preferibile mantenere la loro attività religiosa separata dall'ambito lavorativo''.
''Vogliamo ricordarLe che le scelte di coscienza sono dati sensibili e se la partecipazione alla benedizione è facoltativa (ci mancherebbe!) è anche vero che si rende pubblico l'andarci o meno - riprende Marco Accorti, circolo Uaar di Firenze - . Non vi è ragione alcuna perché questa informazione sia resa manifesta in orario di lavoro e sul luogo di lavoro.
Il Tribunale di Strasburgo (sentenza Corte Europea del 21/2/2008) ha ribadito che non si deve mettere un cittadino nella condizione di rivelare il proprio credo o la propria convinzione filosofica non confessionale. Non è dunque questione che attiene ad un peraltro inesistente scontro tra laici e cattolici: l'atto da Lei compiuto è segnale di confessionalismo, di preferenza istituzionale verso una specifica confessione religiosa da cui consegue l'indicazione di uniformare la vita sociale e lavorativa alle regole di una specifica confessione''.
''Per evitare disparità di trattamento e preferenze più o meno esplicite da parte dei rappresentanti istituzionali verso una sola opzione spirituale a danno delle altre è indispensabile lasciare la piena libertà ai dipendenti di svolgere fuori dall'orario di lavoro e dal luogo di lavoro le attività extralavorative che preferiscono - conclide il portavoce Uaar di Firenze - . Proprio per questo ci pare discutibile l'iniziativa in questione che, è bene ricordarlo, si svolge in orario di lavoro e da qui sorge spontanea una domanda: quale tipo di trattenuta verrà fatta a chi parteciperà alla Messa? In tempi di caccia al fannullone non riteniamo possibile che una Messa assolva dall'assenza dal posto di lavoro''.
http://www.lanazione.it/firenze/cultura/20...pubbliche.shtml