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Un rifugio svizzero per padri separati

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Felipe-bis
view post Posted on 10/9/2010, 15:24




http://www.corriere.it/esteri/10_settembre...44f02aabe.shtml

La retta: 130 euro a settimana per ricevere assistenza e aiuto
Un rifugio svizzero per padri separati
L'idea di un pastore protestante: una casa dove
ospitare uomini in cerca di conforto dopo il divorzio
La retta: 130 euro a settimana per ricevere assistenza e aiuto


Un rifugio svizzero per padri separati

L'idea di un pastore protestante: una casa dove
ospitare uomini in cerca di conforto dopo il divorzio

MILANO - A settembre dello scorso anno quattro uomini di Erlenbach si presentarono dal pastore protestante Andreas Cabalzar per avere sostegno dopo la separazione dalle loro mogli. Nacque allora, in quel piccolo villaggio di 5 mila anime non lontano da Ginevra, il primo rifugio per padri separati della Svizzera, dove chiunque poteva trovare un letto caldo e una spalla su cui piangere. Un anno dopo, il progetto pilota continua a funzionare e le richieste sono in costante aumento, con gli ospiti pronti a sborsare 170 franchi svizzeri a settimana (equivalenti a circa 130 euro) per essere ammessi nella casa-rifugio (che può ospitare fino a tre padri separati alla volta e dispone anche di due camere da letto per i bambini) e ricevere così assistenza e aiuto, oltre a sostegno psicologico e religioso, laddove necessario o richiesto. «Nell'80% dei casi sono le mogli che chiedono il divorzio – ha spiegato il religioso all’agenzia Reuters - e che restano nella casa di famiglia con i figli, mentre il padre deve andarsene, diventando così più vulnerabile, perché nessun uomo, qualunque sia il suo ceto sociale, è preparato a questo passo».

E visto il successo dell'iniziativa, ora il pastore Cabalzar sta cercando nuovi finanziamenti per aumentare il numero di case della parrocchia a disposizione degli ospiti, dove questi abbiano però anche la possibilità di rimanere in contatto con i figli, a maggior ragione nei momenti immediatamente successivi alla rottura familiare. «Spesso, dopo due anni dalla separazione, i bambini non hanno contatti con i loro padri – ha proseguito Cabalzar – per questo voglio fare in modo che non vi siano blocchi di comunicazione e che il rapporto con i figli resti il più normale possibile».

Il pastore lavora fianco a fianco con consulenti matrimoniali, avvocati e psicologi per mantenere un dialogo costante e sempre aperto fra i genitori e assicurare che ci sia un rapporto continuo fra madre, padre e figli. «Dev'essere salvaguardata la relazione di fiducia che c'è fra le parti – ha concluso Cabalzar – e i bambini hanno bisogno di avere un quadro positivo dei loro genitori». In genere, i padri si fermano nella struttura pochi giorni, ma c'è anche chi ci resta per qualche settimana, sebbene l'obiettivo sia logicamente quello di rendere il soggiorno il più breve possibile.

In Italia è stata Bolzano la prima città a lanciare nel 2004 l'idea di un rifugio per padri separati con "Laboratorio Bolzano" (cinque stanze con bagno privato) aperto dal "Centro Asdi" ("Centro Assistenza separati e divorziati”), seguito quattro anni più tardi dalle case-albergo su misura per i genitori in difficoltà dopo la rottura familiare. E mentre a Savona è operativa dal maggio scorso la "casa dei papà" (130 metri quadri con 6 posti letti, salone, cucina e servizi) realizzata dall’associazione ligure "La luna dei papà" attuando la legge approvata dalla Regione Liguria nel 2009 per la costruzione di case per padri separati, e la Regione Piemonte ha approvato un provvedimento che permette ai genitori separati in difficoltà di ricevere aiuti economici, oltre ad abitazioni temporanee o definitive, a Milano i "single di ritorno" possono trovare accoglienza in due strutture: nella "Casa del padre separato" (un centro da 160 posti operante in zona Mac Mahon) e nello spazio ricavato all’interno del Collegio dei padri oblati missionari a Rho (15 camere per uomini con un reddito annuo inferiore ai 20mila euro) e un’idea analoga è partita anche a Roma con la “casa per papà separati”.

Simona Marchetti
10 settembre 2010
 
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