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Suicidi nella fabbrica di Apple

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perlanaturale
view post Posted on 21/5/2010, 07:39




Suicidi nella fabbrica di Apple
il mistero cinese della FoxConn
"Ci trattano come macchine da produzione". Otto dipendenti si sono tolti la vita nell'ultimo anno. E trenta ci hanno provato. Tra condizioni di lavoro e spiriti maligni da debellare, ecco cosa succede in una delle principali aziende di hit-tech orientali


Suicidi nella fabbrica di Apple il mistero cinese della FoxConn La foto sulla home page
del sito dell'azienda

OTTO in un anno e almeno trenta tentativi non riusciti. E' il numero dei suicidi avvenuti tra i dipendenti e gli operai della FoxConn, uno dei principali produttori di tecnologia per i grandi marchi internazionali, con oltre 300.000 lavoratori. Che nella gigantesca fabbrica di Shenzen realizzano hi-tech di alto livello soprattutto per Apple, che ha affidato a FoxConn anche la produzione dell'ultimo nato iPad, oltre che del prossimo iPhone 4G. Ci sarebber un nono caso, quello di un 21enne che, in modo simile a quello scelto da altri colleghi, si è lanciato nel vuoto da una finestra del settimo piano di uno dei dormitori che la FoxConn mette a disposizione dei dipendenti. Sul corpo c'erano diverse ferite e un'arma da taglio è stata ritrovata nella stanza da cui il giovane si è lanciato. E' ufficialmente da chiarire se si tratti effettivamente di un suicidio, ma la dinamica del tutto simile ad altri otto episodi avvenuti alla Foxconn porta a seguire questa ipotesi.

Demoni cinesi. Per otto o nove suicidi riusciti, solo nell'ultimo mese altri trenta dipendenti hanno tentato di togliersi la vita. Una sequenza inquietante che l'azienda sta cercando di interrompere in ogni modo, persino coinvolgendo un monaco buddista in veste di esorcista, sceso dalla montagna Wutai per pregare affinchè l'azienda sia liberata da presunte entità demoniache.

Il primo, un anno fa. Il primo suicidio in FoxConn è avvenuto circa un anno fa. Sun Danyong, un ingegnere, era stato accusato di aver rubato un prototipo di un nuovo iPhone. Un'onta che lo ha portato a togliersi la vita. La famiglia ha ottenuto un indennizzo: 44mila dollari. Attualmente, il tasso di suicidi nell'azienda è monitorato, anche in Occidente - per quanto sia davvero possibile tenersi informati su quel che accade in Cina. Finora la media si era mantenuta in linea con quella di altre realtà aziendali cinesi. Il picco dei tentativi alla FoxConn è però sorprendente, e l'origine di questa epidemia è tutt'ora da chiarire. C'entrano senza dubbio le condizioni di lavoro, già oggetto di scontro tra l'azienda e i suoi operai, anche negli stabilimenti messicani. Forse queste, più che i demoni, potrebbero essere all'origine dei suicidi. Tanto che la stessa Apple si era mossa con determinazione contro lo sfruttamento del lavoro in Cina e in particolare nelle fabbriche utilizzate per la produzione dell'iPhone, proteggendo le categorie di lavoratori a rischio sfruttamento e impedendo l'utilizzo dei minori in catena di montaggio.


Incidenti e mobbing. FoxConn non è il solo produttore di tecnologia in Cina a finire sulle pagine di cronaca per incidenti e morti tra gli operai. Anche Wintek, un'altra azienda che produce componenti per iPhone, ha appena ricevuto una convocazione in tribunale da 44 lavoratori, esposti all'agente chimico n-exhane, utilizzato per lucidare gli schermi. Un prodotto più efficace dell'alcol, ma anche estremamente dannoso per il sistema nervoso: l'esposizione può portare alla paralisi. La Wintek ha licenziato il manager responsabile dell'adozione dell'agente tossico, ma intanto 62 operai sono finiti in ospedale, alcuni in gravi condizioni.

"Siamo macchine da produzione". Per quanto riguarda FoxConn, sono almeno quattro i lavoratori deceduti per la contaminazione con l'exhane, e le lamentele tra gli operai per le condizioni in fabbrica e le pressioni psicologiche sono all'ordine del giorno. "Siamo addestrati per diventare macchine da produzione - dichiara una dipendente al blog Shangaiist - e veniamo trattati senza rispetto. I rimproveri sono la norma e la nostra autostima è a zero". Intanto l'azienda dichiara di non aver alcun intento persecutorio nei confronti dei dipendenti. Anche perché l'epidemia di suicidi potrebbe incidere sull'immagine aziendale e forse anche allontanare preziosi committenti. Liu Kan, manager di FoxConn, ha dichiarato prima dell'ottavo suicidio: "A livello di azienda, non possiamo averla a male con i nostri dipendenti sul piano personale. E al momento, non so proprio quale sarà la causa del prossimo suicidio".

repubblica it
 
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