Laici Libertari Anticlericali Forum

Ora di religione

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view post Posted on 20/8/2009, 21:12
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♥ Hola Killer ♥

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Evvai! I tentacoli della vaticanpiovra hanno fatto il loro dovere!
Sempre siano lodati i bei tentacoloni.


Per il resto, il nuovo sistema di rastrellamento dell'istruzione è terribile...
 
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bettytrans
view post Posted on 20/8/2009, 21:13




a sto punto le già tenui differenze coi regimi teocratici islamici si fanno ancora + tenui.....
 
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view post Posted on 20/8/2009, 21:27
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Ma almeno il regime islamico è alla luce del sole... quello del vaticano è subdolo e nell'ombra.
Cosa molto più intelligente e pericolosa.
 
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fermakon
view post Posted on 22/8/2009, 02:19




Son stato facile profeta, a quanto pare :(
 
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view post Posted on 7/9/2009, 17:40
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Il Piccolo di Trieste di ieri 06 settembre 2009 a pag. 14 (disponibile gratuitamente online) ha pubblicato un articolo in cui il responsabile della diocesi dichiara che ben il 20% degli alunni di Trieste nell'anno 2009/2010 non faranno l'ora di religione.

Questa percentuale si alza a quasi il 50% se si tiene conto delle scuole scuole superiori. Gli avvalentisi alle medie sono il 75%, alle elementari l'89%, alle materne il 92%.

Il dato è significativo, perché nell'anno scolastico 2007/2008 (ultimi dati disponibili - fonte CEI) mediamente nella macroregione Triveneto i non avvalentisi erano l'11,8%.

Ciò significa che in due anni la percentuale dei non avvalentisi a Trieste è quasi raddoppiata.

L'articolo:

http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archiv...NZ_14_APRE.html
 
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vaticANO
view post Posted on 7/9/2009, 18:01




Facciamogli saltare il culo a questi parassiti.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 9/9/2009, 14:59




http://www.corriere.it/cronache/09_settemb...44f02aabc.shtml

Il messaggio della Congregazione per l'educazione cattolica
Vaticano: «L'ora di religione abbia status di materia scolastica»
La Santa Sede: «No a un insegnamento multiconfessionale, mantenere la specificità»

CITTA' DEL VATICANO - L'insegnamento della religione deve avere lo status di disciplina scolastica. Lo afferma la Congregazione per l'educazione cattolica in una lettera inviata lo scorso 5 maggio (ma diffusa solo adesso) ai Presidenti delle Conferenze episcopali sul tema dell'insegnamento della religione. Il documento vaticano si riferisce a tutta la realtà mondiale e non solo all'Italia. «La specificità di quest'insegnamento - si legge nel testo - non fa venir meno la sua natura propria di disciplina scolastica; al contrario, il mantenimento di quello status è una condizione d'efficacia: è necessario, perciò, che l'insegnamento religioso scolastico appaia come disciplina scolastica, con la stessa esigenza di sistematicità e rigore che hanno le altre discipline».

MESSAGGIO CRISTIANO - «Deve presentare il messaggio e l'evento cristiano - prosegue il documento che cita diversi testi del magistero della Chiesa in proposito - con la stessa serietà e profondità con cui le altre discipline presentano i loro saperi. Accanto a queste, tuttavia, esso non si colloca come cosa accessoria, ma in un necessario dialogo interdisciplinare». Quindi si spiega che «l'insegnamento della religione è differente e complementare alla catechesi, in quanto è insegnamento scolastico che non richiede l'adesione di fede, ma trasmette le conoscenze sull'identità del cristianesimo e della vita cristiana. Inoltre, esso arricchisce la Chiesa e l'umanità di laboratori di cultura e umanità».

MULTICONFESSIONALE - «In alcuni Paesi - si legge ancora - sono state introdotte nuove regolamentazioni civili, che tendono a un insegnamento del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa, anche in contrasto con le scelte e l’indirizzo educativo che i genitori e la Chiesa intendono dare alla formazione delle nuove generazioni». Tuttavia, «spetta alla Chiesa stabilire i contenuti autentici dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola, che garantisce, di fronte ai genitori e agli stessi alunni l’autenticità dell’insegnamento che si trasmette come cattolico».


09 settembre 2009

In cambio del silenzio sul puttanaio berlusconiano? Schifo schifo schifo :angry:
 
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Ashmael
view post Posted on 9/9/2009, 15:37




Nelle scuole è urgente insegnare educazione civica e scienza, non indottrinare bambini e ragazzi con dogmi religiosi, si studino piuttosto religioni comparate. Credo che la religione sia un costrutto umano, e che , per quanta importanza culturale e spirituale abbia avuto, la religione siasoprattutto un fatto personale. Si può credere in una religione, o non credere in nessuna, ma non imporre d'autorità o con la violenza le proprie idee e convinzioni agli altri. Le religioni comparate servono ache a questo, a chiarire le proprie idee sulla religione. trovo anche assurdo che le religioni facciano un feticcio di libri "sacri" pieni di contraddizioni, assurdità, crudeltà e intolleranza, scritti migliaia di anni fa in contesti socio-culturali e storici completamente diversi. Perchè dovremmo considerare le lettere di San Paolo, per non parlare del Levitico, guide morali adatte ai nostri tempi? L'unica "scrittura sacra" dovrebbe essere la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, e la farei leggere e conoscere a menadito, come base della morale dei nostri tempi.la chiesa cattolica vorrbbe un insegnamento idottrinatorio, in cui le assurdità del catechismo non possano essere discusse. E nopn ha davvero senso porle come materia d'esame, magari con voti che giudicano, non la preparazione, ma l'ortodossia! No, niente insegnamento di UNA religione, ma studio della Storia delle Religioni o Religioni Comparate. I bambini e i ragazzi devono imparare a ragionare con la propria testa.
 
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Leonessa_63
view post Posted on 9/9/2009, 17:17




D'accordissimo con te Ashmael, i miei figli non hanno fotto nè catechesi nè religione a scuola, nel paese in cui viviamo dove il cattolicesimo è radicatissimo ha messo in crisi per qualche tempo mia figlia maggiore che veniva esclusa e offesa dai ragazzi e anche da qualche insegnante. Fortunatamente tutto ciò che gli avevo trasmesso l'ha aiutata a infischiarsene e anzi a essere orgogliosa di essere considerata diversa per non far parte del gregge.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 9/9/2009, 17:40




CITAZIONE (Leonessa_63 @ 9/9/2009, 18:17)
D'accordissimo con te Ashmael, i miei figli non hanno fotto nè catechesi nè religione a scuola, nel paese in cui viviamo dove il cattolicesimo è radicatissimo ha messo in crisi per qualche tempo mia figlia maggiore che veniva esclusa e offesa dai ragazzi e anche da qualche insegnante. Fortunatamente tutto ciò che gli avevo trasmesso l'ha aiutata a infischiarsene e anzi a essere orgogliosa di essere considerata diversa per non far parte del gregge.

Brava. La mia solidarietà. :)
 
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fermakon
view post Posted on 10/9/2009, 04:30




ROMA- L'insegnamento della religione cattolica nelle scuole ha il suo fondamento giuridico nella sentenza n.203 del 1989 della Corte Costituzionale, considerata la "madre di tutte le sentenze" in materia di laicità dello Stato. Si tratta della sentenza nella quale la Corte eleva la laicità dello Stato a principio supremo, sottolineando che tale principio "implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni, ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale". A proposito dell'insegnamento della religione cattolica, la Corte precisa che "la Repubblica può, proprio per la sua forma di Stato laico, fare impartire l'insegnamento di religione cattolica in base a due ordini di valutazioni: a) il valore formativo della cultura religiosa, sotto cui si inscrive non più una religione, ma il pluralismo religioso della società civile; b) l'acquisizione dei principi del cattolicesimo al patrimonio storico del popolo italiano". Aggiunge la Corte: "il genus (valore della cultura religiosa) e la species (principi del cattolicesimo nel patrimonio storico del popolo italiano) concorrono a descrivere l'attitudine laica dello Stato-Comunità, che risponde non a postulati ideologizzati ed astratti di estraneità, ostilità o confessione dello Stato-persona o dei suoi gruppi dirigenti, rispetto alla religione o a un particolare credo, ma si pone a servizio di concrete istanze della coscienza civile e religiosa dei cittadini". In definitiva - conclude la Consulta - "lo Stato è obbligato", in forza degli accordi con la Santa Sede, ad assicurare l'insegnamento della religione cattolica. Per gli studenti e per le loro famiglie esso è facoltativo: solo l'esercizio del diritto di avvalersene crea l'obbligo scolastico di frequentarlo. Per quanti, invece, decidano di non avvalersene, l'alternativa è uno stato di non-obbligo. La previsione, infatti, di altro insegnamento obbligatorio verrebbe a costituire condizionamento per quella interrogazione della coscienza, che deve essere considerata attenta al suo unico oggetto: l'esercizio della libertà costituzionale di religione. Lo stesso principio ha trovato poi conferma anche in altre sentenze della Corte Costituzionale: in una di queste - la numero 13 del 1991 - sempre a proposito dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubblica, la Consulta, applicando ancora il principio supremo di laicità dello Stato e di libertà di religione, sottolinea che gli studenti che scelgono di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali possono allontanarsi o assentarsi dall'edificio scolastico durante l'ora di religione: nel senso che la decisione di non avvalersi dell'insegnamento di religione cattolica non comporta assolutamente l'obbligo alternativo di frequentare un'altra materia; o di restare inattivi nell'edificio scolastico.

Enzo Quaratino

Leggi la notizia su Ansa

Volevo mettermi a spiegare, a chi non conoscesse la sentenza di cui sopra, dove stesse la fregatura.
Poi ho trovato questo articolo che mi ha risparmiato un bel po' di fatica :P
 
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view post Posted on 15/9/2009, 10:10
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http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/s...-religione.html

Il ministro conferma il piano del governo che piace al Vaticano: "Pari dignità tra le materie"
La valutazione degli insegnanti espressa in decimi dovrebbe sostituire l'attuale giudizio
Ora di religione, in arrivo il voto
la Gelmini accelera sul progetto
DI SALVO INTRAVAIA

Ora di religione, in arrivo il voto la Gelmini accelera sul progetto

Anche il giudizio dei prof di religione potrebbe essere presto trasformato in un voto vero, dall'1 al 10. L'intenzione del governo è stata oggi confermata nella sostanza dal ministro Maristella Gelmini: "Credo che l'ora di religione debba avere la stessa dignità delle altre materie, e credo anche che l'Italia non possa non riconoscere l'importanza della religione cattolica nella nostra storia e nella nostra tradizione". Secondo il ministro, va "garantita agli insegnanti della religione cattolica la stessa situazione, le stesse condizioni degli altri insegnanti".

Alla fattibilità dell'intera operazione starebbe lavorando da circa tre mesi una commissione voluta dal ministro. Sulla composizione della stessa vige il più stretto riserbo e le riunioni si sono finora svolte in gran segreto, ma si sa che il gruppo di lavoro è presieduto dal direttore generale per gli Ordinamenti, Mario Dutto. Il passo ulteriore è di pochi giorni fa: da viale Trastevere è partita la richiesta di parere di fattibilità al Consiglio di stato. Se la cosa dovesse andare in porto, si riaccenderebbe la guerra tra laici e cattolici scoppiata un paio di settimane fa, quando il Tar Lazio ha estromesso dall'attribuzione dei crediti scolastici alle superiori proprio i prof di Religione.

Contro quella decisione, Gelmini prima ha annunciato un ricorso al Consiglio di stato, ma poi ha pubblicato il Regolamento sulla valutazione degli alunni che, di fatto, ha sospeso il provvedimento del tribunale amministrativo. Attualmente, in tutti i gradi della scuola italiana (dalle elementari alle superiori), nei confronti degli alunni che hanno optato per l'ora di religione cattolica l'insegnante esprime un giudizio sintetico: sufficiente, discreto, buono, ottimo. Niente voto, insomma. Neppure dall'anno scorso, quando ad ottobre è stata approvata la legge 169 che ripristinava i voti in decimi al posto dei giudizi sintetici alla scuola primaria (l'ex elementare) ed alla media.

"Per l'insegnamento della religione cattolica - recita il testo unico in materia di istruzione - , in luogo di voti e di esami, viene redatta a cura del docente e comunicata alla famiglia, per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale nota, da consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante l'interesse con il quale l'alunno segue l'insegnamento e il profitto che ne ritrae". Ma nel regolamento sulla valutazione, pubblicato il 19 agosto scorso, a proposito dei voti in decimi si legge che "la valutazione dell'insegnamento della religione cattolica (...) è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche" al Concordato stato-chiesa.

A cosa porterebbe una eventuale trasformazione del giudizio in voto numerico? Darebbe alla Religione pari dignità rispetto a tutte le altre discipline. Perché rientrerebbe nella media dei voti per l'attribuzione del credito scolastico alle superiori e contribuirebbe all'ammissione alla maturità così come agli esami di terza media. Il provvedimento sarebbe certamente accolto positivamente dai quasi 26mila insegnanti di Religione in servizio nelle scuole italiane perché avrebbe il significato di una promozione a tutti gli effetti. Dal punto di vista politico, invece, servirebbe a ricucire i rapporti tra governo e Vaticano dopo le tensioni nate sui respingimenti dei migranti e in seguito al caso Boffo.
(14 settembre 2009)
 
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perlanaturale
view post Posted on 15/9/2009, 11:07




Rinunciamo sin dalle scuole, a creare adulti liberi di pensare.
 
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fermakon
view post Posted on 15/9/2009, 12:46




Uhmm..
sono portato a non crederci ma..
inizio a intravvedere un lungo iter per rimuovere l'ennesima bestialità. E si parla di anni
 
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Felipe-bis
view post Posted on 16/9/2009, 19:47




http://www.resistenzalaica.it/index.php?op...d=1690&Itemid=1

Ora di religione. Se così è cosa si può realmente fare?
enna
mercoledì 16 settembre 2009

(ANSA) – Roma, 9 sett. 2009 -
“L'ora di religione e' la “partita di scambio del governo per la pace con la Santa Sede”. E' quanto sostiene la Rete degli Studenti che giudica 'tempestivo e quasi prevedibile il comunicato della congregazione Vaticana per l'Educazione Cattolica che chiede che l'ora di religione rimanga saldamente l'insegnamento di religione cattolica e non diventi un'ora di insegnamento etico e di 'multi religiosità''.
In punto di diritto lo Stato italiano ha un obbligo giuridico nei confronti dello Stato Vaticano assunto con le modifiche al concordato tra lo stato e la chiesa del 1989 con le quali lo stato si è impegnato a fornire nelle proprie scuole di ogni ordine e grado un'ora di insegnamento della religione cattolica (non altra, nè altra cosa) con il controllo e la guida della chiesa cattolica.
Ora per il principio di diritto internazionale che “pacta , inter gentes inter qua inita, servanda sunt” lo stato non può unilateralmente modificare li contenuto ed il modo di essere dell'ora di religione cattolica che si è impegnato a fornire.
Per far ciò dovrebbe concordare con lo stato della Città del Vaticano le modifiche opportune ai patti (non sembra un terreno percorribile) o denunciare i patti e provvedere autonomamente alla regolazione della materia (anche questo allo stato della cultura della società italiana oggi non percorribile).
Ciò anche se cambiasse la maggioranza con una diversa e favorevole alle modifiche.
Ed allora?
Quello che si si può fare, anche adesso, e che quindi si può chiedere si da ora da parte di quei partiti, movimenti, circoli ecc. che desiderano una seria modifica della situazione, è la istituzione di un'ora pur essa (così come in moòte nazione europee) facoltativa a bilanciare quella di religione cattolica, che gli allievi possano scegliere in alternativa e che sia comunque utile alla loro formazione e non siano lasciati alla sbando come adesso.
Pensiamo ad es.: -ora di etica informazione multireligiosa che hanno molte nazioni europee in alternativa all'ora di religione cattolica. -ma meglio pensiamo ,perchè molto più educativa, ad un'ora di educazione civica ove si insegni ai ragazzi il perchè le norme e le leggi vanno rispettate, considerato che i nostri ragazzi oggi ritengono superfluo financo gettare la carta nei cestini o comune lecito buttarla a terra, evidenziando la grossa carenza educativa dei genitori e della società anche nelle cose più elementari.
 
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