Laici Libertari Anticlericali Forum

Irlanda. Arcivescovi protessero preti pedofili per 35 anni

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view post Posted on 26/11/2009, 17:04
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http://www.ilgiornale.it/esteri/irlanda_46...ge=0-comments=1


giovedì 26 novembre 2009, 16:42
Irlanda, 46 preti pedofili: 320 denunce in 29 anni


Dublino - La Chiesa cattolica irlandese ha coperto per anni i reati di pedofilia commessi dai suoi sacerdoti nell’intento di tutelare la propria reputazione: lo denuncia una commissione governativa incaricata di indagare sugli abusi, uno scandalo di cui si è già parlato nei mesi precedenti. Il rapporto di 720 pagine esamina il caso di 46 preti accusati di avere abusato sessualmente di minori tra il 1975 e il 2004. Complessivamente sono state depositate in merito 320 denunce. Il documento fa il nome di 11 sacerdoti condannati per pedofilia, mentre l’identità degli altri, che sono morti o non ancora processati, non è stata rivelata o sostituita da pseudonimi. Gli inquirenti hanno studiato per tre anni più di 60mila documenti, un tempo secretati dall’arcivescovo di Dublino. Le vittime hanno accolto con favore la pubblicazione del rapporto, stimando tuttavia che il governo e la Chiesa hanno ancora molto da fare per riparare i mali commessi. Gli inquirenti, guidati da un giudice e due avvocati, sostengono di non avere alcun dubbio sulla colpevolezza dei 46 preti: "Un sacerdote ha riconosciuto di avere abusato sessualmente di oltre cento bambini, mentre un altro ha detto di aver compiuto abusi due volte al mese durante il suo ministero, durato più di 25 anni", affermano.

Arcivescovi omertosi La commissione ha inoltre scoperto che tre arcivescovi di Dublino - John Charles McQuaid (1940-72), Dermot Ryan (1972-84) e Kevin McNamara (1985-87) - non hanno denunciato i fatti alla polizia, scegliendo di evitare lo scandalo pubblico e trasferendo i colpevoli di parrocchia in parrocchia. Il cardinale Desmond Connell ha aspettato fino al 1995 per autorizzare la polizia a leggere i dossier dei 17 casi di abusi sessuali.
 
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view post Posted on 27/11/2009, 19:12
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Meglio chiarire che l'inchiesta riguarda la sola diocesi di Dublino, che comprende appena 1/5 della popolazione dell'Irlanda (Eire + Irlanda del nord) e non tutta l'isola. Quindi la proprorzione dello scandalo è ancora più grave.

http://www.asca.it/news-IRLANDA__ABUSI_PRE...77873-ORA-.html

27-11-09
IRLANDA: ABUSI PRETI CATTOLICI, PROBABILI NUOVE INCHIESTE


(ASCA-AFP) - Dublino, 27 nov - L'inchiesta sugli abusi sessuali compiuti da preti e coperti dall'Arcidiocesi di Dublino andrebbe estesa a tutta l'Irlanda. Lo chiedono stampa e vittime degli stupri, insieme alle associazioni delle loro famiglie, che hanno accolto con sdegno la pubblicazione del rapporto voluto dal governo e frutto di tre anni di indagini.

''Si parla del rapporto come se il lavoro fosse finito. Io chiedo, immediatamente, che l'inchiesta sia allargata a tutte le diocesi del paese'', ha detto Marie Collins, che da ragazza ha subito violenze da parte di un sacerdote che il rapporto indica come Padre Edmondo.

Il ministro per l'Infanzia, Barry Andrews, ha detto che il governo potrebbe patrocinare altri indagini in futuro, ma ha invitato a ricordare che in Irlanda ci sono almeno altre 25 diocesi e che indagare su tutte sarebbe un lavoro senza fine.

La massima autorita' cattolica in Irlanda, il cardinale Sean Brady, e l'attuale arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, hanno presentato ieri le loro scuse alle vittime. Ma i giornali di oggi danno voce all'oltraggio. ''Qualche anno fa'', ha scritto l'Examiner, ''le storie degli abusi sessuali e fisici nei confronti dei bambini erano state descritte come l'Olocausto irlandese. All'epoca, il paragone sembrava estremo. Purtroppo il tempo lo ha giustificato''. Per l'Irish Times, ''la corruzione del potere e la natura fondamentalmente marcia delle relazioni fra la Chiesa Cattolica e lo Stato e' stata messa a nudo''.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 28/11/2009, 15:33




http://www.uaar.it/news/2009/11/28/irlanda...ri-commissione/

Irlanda, rapporto Ryan: “Vaticano ostacolò lavori della commissione”

Il rapporto della commissione d’inchiesta sui numerosi casi di pedofilia da parte di sacerdoti in Irlanda critica anche l’atteggiamento del Vaticano, che avrebbe ignorato le richieste della stessa commissione.
La commissione nel 2006 chiese infatti al Vaticano dettagli dei rapporti inviati dall’arcidiocesi di Dublino a Roma, che però non rispose argomentando che la richiesta non era andata attraverso gli “appropriati canali diplomatici”, nonostante la suddetta commissione avesse ribadito di essere indipendente rispetto al governo e quindi non ritenesse di dover usare canali diplomatici.
Un’altra richiesta fatta dalla commissione, diretta al nunzio apostolico di Dublino nel febbraio 2007, per ottenere tutti i documenti sugli abusi venne ignorata. Il nunzio non rispose nemmeno alla richiesta di commento al rapporto Ryan, inviatogli perchè si parlava anche del suo ufficio.
 
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rescue2
view post Posted on 4/12/2009, 21:55




Riporto questa notizia del " Cannocciale "

3 dicembre 2009,
Il rapporto Murphy

Continuano a definirli "casi isolati". In Italia, s'intende, perchè fuori dall'Italia ormai la scusa non regge. Negli Stati Uniti, in Irlanda, in tutti i Paesi che hanno istituito commissioni apposite per indagare sugli abusi commessi dagli ecclesiastici, non si può avere la sfrontatezza di parlare di "casi isolati", ma si può solo scusarsi.
Scusarsi con le migliaia di vittime dei religiosi pedofili negli Stati Uniti, in Messico, in Brasile, in Australia, in Africa, in Europa.
Scusarsi con le migliaia di vittime di abusi fisici e sessuali perpetrati dagli ecclesiastici negli istituti residenziali e nelle "scuole industriali" irlandesi. Il Rapporto della Commissione Ryan, diffuso nel maggio di quest'anno, raccontava gli orrori e le sevizie cui erano sottoposti i bambini negli istituti gestiti e controllati da ordini religiosi. Maltrattamenti, violenze sessuali, abusi sistematici, e un costante clima di terrore. I superiori non solo sapevano, ma incoraggiavano il "mantenimento della disciplina" con tali mezzi. Gli ispettori governativi che avrebbero dovuto vigilare sul benessere dei bambini fingevano di non sapere e non vedere. Un rapporto sconvolgente, che ha costretto i Fratelli Cristiani, la congregazione religiosa che gestiva la maggior parte delle scuole industriali assieme alle Suore della Misericordia, ad offrire un risarcimento di 34 milioni di euro alle vittime. Altre cinque congregazioni hanno offerto ulteriori 43 milioni di euro. Un Consiglio di Giustizia fu istituito già dal 2002 per risarcire le vittime: al 2008 aveva giudicato 11.337 casi, con risarcimenti individuali tra i 65.000 e i 300.000 euro.

Ora, a sei mesi di distanza, arriva un nuovo rapporto, quello della Commissione Murphy, istituita nel 2006 per verificare come la Chiesa e le autorità statali avessero gestito le denunce di abusi sessuali sui minori commessi dagli ecclesiastici nella sola diocesi di Dublino. Settecento pagine di testimonianze raccapriccianti, 320 vittime, una sequenza di racconti dell'orrore che coinvolgono un campione di 46 sacerdoti dal 1975 al 2004, costantemente coperti dalle autorità ecclesiastiche, spostati di parrocchia in parrocchia, con l'unico intento di proteggere il buon nome e i beni della Chiesa. Gli ultimi quattro arcivescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi di Dublino avevano in comune una regola: coprire gli abusi e gli abusatori, insabbiare, nascondere, negare.
Il rapporto Murphy è dettagliato: ad ogni sacerdote è dedicato un capitolo denso di accuse, di testimonianze, di orrori. Ogni capitolo una storia in cui la pedofilia si fonde col sadismo e con ogni sorta di perversione degli impulsi sessuali. Forse quelle più agghiaccianti riguardano padre Noel Reynolds, che ammise di aver abusato di più di cento bambini nelle otto parrocchie in cui aveva esercitato il proprio ministero negli oltre trent'anni di carriera. Spostato da una parrocchia all'altra ogni volta che si sollevava uno scandalo sui "comportamenti inappropriati" tenuti dal sacerdote, raccomandato ai vescovi locali senza mai comunicare i suoi trascorsi, Reynolds trovava ogni volta terreno fertile: le madri gli affidavano con fiducia i bambini, nessuno dubitava di lui e della sua dedizione. Le denunce vennero a galla solo nel 1995, quando la polizia irlandese aprì un'indagine sul suo conto. Arrestato nell'ottobre del 1999, a seguito degli abusi commessi su due sorelline di sei e undici anni, Reynolds confessò. Confessò di aver violentato almeno cento bambini, raccontò particolari mostruosi e raccontò anche di come aveva abusato di una bambina piccolissima, violentandola brutalmente utilizzando un oggetto: il crocifisso. Arrivò perfino ad offrirlo alla polizia, come prova. E tuttavia solo nel 1998, poco prima dell’arresto, era stato rimosso dalla parrocchia e trasferito come cappellano al National Rehabilitation Hospital, anche stavolta senza informare le autorità ospedaliere dei trascorsi del sacerdote e mettendo in grave pericolo i 94 bambini degenti nella struttura.

E poi un altro sacerdote, padre Terentius, che ubriacava le sue vittime e poi le violentava; un altro ancora che ha affermato di aver abusato di un bambino diverso ogni quindici giorni, per 25 anni; e ancora un altro, insegnante elementare, che abusava sistematicamente dei propri alunni. Una catena di orrori, che ad un'attenta lettura rivela un orrore peggiore: la costante e sistematica copertura dei vertici della diocesi di Dublino, preoccupati esclusivamente di evitare sia lo scandalo sia possibili richieste di risarcimento. Dietro ogni sacerdote pedofilo c'è la figura di almeno un vescovo che sapeva. "La sola preoccupazione dell'arcidiocesi di Dublino - si legge nel rapporto - era quella di mantenere la segretezza, evitare lo scandalo, proteggere la reputazione della Chiesa e i suoi beni. Tutto il resto, incluso il benessere dei bambini e la giustizia per le vittime, erano subordinati a queste priorità. L'arcidiocesi non si attenne alle procedure del diritto canonico e fece tutto il possibile per evitare l'intervento delle leggi dello Stato".

Le autorità dell'arcidiocesi che si occupavano delle denunce di abusi su minori avevano un’ampia esperienza in diritto canonico e in giurisprudenza. Eppure l'arcivescovo e i vescovi dublinesi sostennero di non sapere che, oltre ad essere un peccato, l'abuso su minori fosse anche un reato, e pertanto non avevano informato le autorità giudiziarie di quanto accadeva nelle loro parrocchie. Tuttavia tale presunta ignoranza risulta insostenibile, alla luce del fatto che fin dal 1986, le autorità ecclesiastiche decisero di ricorrere ad una polizza assicurativa per proteggere i beni della Chiesa da possibili richieste di risarcimento da parte delle vittime di abusi.

La pedofilia clericale è ben nota alla Chiesa fin dai tempi delle Indulgenze (1517) di Leone X, che assolvevano gli ecclesiastici dal "peccato contro natura con bambini" per la modica somma di "131 libbre, 15 soldi". Senza contare che, da tempo immemorabile, l'abuso sessuale ai danni di minori è oggetto di diritto canonico: la direttiva del cardinale Ottaviani del 1962, Crimen Sollicitationis, istruiva i vescovi su come trattare questo tipo di denunce, e la direttiva di Ratzinger del 2001, De Delictis Gravioribus, sottraeva i processi per abusi sui minori alla giurisdizione dei tribunali diocesani per avocarli direttamente alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il regime di segretezza era tale che, qualora un sacerdote pedofilo veniva inviato ad un trattamento psicologico, neppure i terapeuti erano pienamente informati della storia del sacerdote. Molti dei rapporti e delle direttive dei terapeuti, del resto, erano completamente ignorati, anche quando psichiatri e psicologi raccomandavano di conferire ai sacerdoti incarichi che non prevedessero contatti con i bambini.
La stessa cultura della segretezza riscontrata nel caso di Dublino è stata riportata da altre inchieste condotte in altri Paesi. Nel 2002, il governatore dell'Oklahoma Frank Keating, presidente del Consiglio Nazionale per il Riesame che si occupava della vicenda dei preti pedofili negli Stati Uniti, rilasciò un'intervista al Los Angeles Times spiegando il motivo delle sue dimissioni dall'incarico dopo appena un anno, paragonando la segretezza della Chiesa a quella della mafia e le gerarchie ecclesiastiche a Cosa nostra: "I preti non obbediscono ai mandati di comparizione, e fanno sparire i nomi degli stupratori. Questa è un'organizzazione criminale, non la mia Chiesa".

In tale ottica, il benessere dei bambini veniva costantemente sacrificato per proteggere l'istituzione. Il rapporto Murphy sottolinea: "La Chiesa non è una democrazia e non ha procedure di selezione trasparenti, pertanto non è dato conoscere quali criteri siano utilizzati nella scelta degli Arcivescovi. Le nomine a vescovo sembrano essere state fatte essenzialmente sulla base dell'aderenza all'ortodossia dottrinale. L'abilità di gestione non sembra essere stata un criterio tenuto in considerazione".

Di fronte alla cultura della segretezza, la Commissione Murphy dovette emettere un ordine formale con il quale veniva richiesto che l'arcidiocesi di Dublino e altre organizzazioni, compresa la polizia stessa, fornissero tutti i documenti in loro possesso riguardanti i 46 sacerdoti coinvolti nell'inchiesta.
Nel settembre del 2006, la Commissione inviò inoltre una richiesta formale alla Congregazione per la Dottrina della Fede "chiedendo informazioni sulla promulgazione del Crimen Sollicitationis". Chiedeva inoltre informazioni su tutti i rapporti, riguardanti gli abusi sessuali commessi dai sacerdoti, “inviati alla Congregazione dall'arcidiocesi di Dublino". La Congregazione non rispose mai alla richiesta, adducendo come pretesto il fatto che la stessa non fosse stata inoltrata attraverso gli appropriati canali diplomatici.
La Commissione inviò allora, nel febbraio 2007, una formale richiesta al Nunzio Apostolico irlandese, chiedendo di produrre tutti i documenti in suo possesso riguardanti l'indagine in corso. Non vi fu mai risposta. Non avendo il potere di emanare alcun ordine nei confronti della Congregazione per la Dottrina della Fede nè del Nunzio Apostolico, la Commissione proseguì il proprio lavoro senza alcuna collaborazione da parte del Vaticano. Tuttavia ritenne opportuno, alla conclusione dei lavori, inviare al Nunzio una copia del rapporto Murphy. Ancora una volta, non ricevette risposta.

Di fronte agli esiti del rapporto Murphy, l'attuale arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, ha offerto alle vittime le proprie scuse, il proprio dolore e la propria vergogna. Guardandosi bene dall'offrire anche un risarcimento economico, per quanto nessuna somma possa mai risarcire le violenze e le umiliazioni delle vittime.

Non si tratta dunque di "casi isolati" ma di situazioni "endemiche", come sottolineano tutti i rapporti redatti fino ad oggi. C'è da chiedersi come mai in Italia non sia mai stata istituita una commissione indipendente che indaghi sui casi di abusi sessuali su minori commessi da religiosi. A scorrere le cronache giudiziarie, i casi non mancano. Il numero di segnalazioni e richieste di aiuto che pervengono ogni giorno alle associazioni antipedofilia sono centinaia. Eppure si tratta solo della punta dell'iceberg. Molti, moltissimi, non denunciano: per paura, per vergogna, per timore di non essere creduti, ma soprattutto per la certezza di non ottenere giustizia.

L'Italia conta più di settemila scuole cattoliche, frequentate da quasi 630.000 bambini. Tali scuole, parificate alla scuola pubblica, ricevono ogni anno finanziamenti statali sotto forma di “partecipazione alle spese”. Senza contare i 123 seminari minori in cui studiano più di 2700 ragazzi al di sotto dei 18 anni. E tuttavia nessuna commissione d'indagine sull'operato dei sacerdoti è mai stata istituita. Preoccupati di non perdere il consenso degli elettori cattolici, gli esponenti politici si sono sempre schierati a favore della Chiesa. Basti pensare alla gazzarra mediatica sollevata due anni fa per impedire ad Annozero di trasmettere il documentario Sex crimes and Vatican.
Così, in tema di abusi sessuali commessi da sacerdoti, si continua a parlare di "casi isolati". E le coscienze addormentate, che da tempo hanno abdicato alla dignità, continuano a fingere che sia davvero così.

http://viaggionelsilenzio.ilcannocchiale.it/?r=125837


 
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Blasfemissimo
view post Posted on 5/12/2009, 12:35




CITAZIONE
C'è da chiedersi come mai in Italia non sia mai stata istituita una commissione indipendente che indaghi sui casi di abusi sessuali su minori commessi da religiosi. A scorrere le cronache giudiziarie, i casi non mancano. Il numero di segnalazioni e richieste di aiuto che pervengono ogni giorno alle associazioni antipedofilia sono centinaia. Eppure si tratta solo della punta dell'iceberg. Molti, moltissimi, non denunciano: per paura, per vergogna, per timore di non essere creduti, ma soprattutto per la certezza di non ottenere giustizia.

L'Italia conta più di settemila scuole cattoliche, frequentate da quasi 630.000 bambini. Tali scuole, parificate alla scuola pubblica, ricevono ogni anno finanziamenti statali sotto forma di “partecipazione alle spese”. Senza contare i 123 seminari minori in cui studiano più di 2700 ragazzi al di sotto dei 18 anni.

Finalmente qualcuno lo dice! L'Italia è uno dei paesi con più preti al mondo eppure i casi di preti pedofili denunciati sono
molti meno che negli altri paesi, come è possibile? Sarebbe interessante se qualcuno facesse una ricerca statistica per
determinare il numero delle violenze riscontrate in altri paesi rispetto al numero totale di preti e suore e poi li confrantasse
con la situazione italiana. Comunque mi sembra evidente che i conti non tornano.
 
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view post Posted on 10/12/2009, 20:06
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http://www.trasporti-oggi.it/archives/00031358.html

PAPA: DOMANI CON VESCOVI IRLANDA VERIFICA SU TOLLERANZA ZERO

(AGI) - CdV, 10 dic. - Per Benedetto XVI, come ha detto proprio ai vescovi dell’Irlanda, questo e’ un “tempo di purificazione” da quella “sporcizia” da lui denunciata nella drammatica “Via Crucis” del venerdi’ santo 2005, e che e’ fatta dai “molti casi, che feriscono il cuore, di abusi sessuali sui minori, particolarmente tragici quando colui che abusa e’ un prete”.

Su questo terreno il Papa tedesco e’ molto severo ed esigente, piu’ del suo predecessore Giovanni Paolo II, tanto che non ha esitato a calare la scure anche su potenti uomini di Chiesa fin qui ritenuti intoccabili. Ed e’ stato proprio Ratzinger, da prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, a codificare la linea della “tolleranza zero” in pieno accordo con il vertice dei vescovi americani riunito a Roma da Papa Wojtyla. Ai vescovi il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede “De Delictis Gravioribus”, che definiva le linee guida del motu proprio con cui Giovanni Paolo II rafforzo’ l’ex Sant’Uffizio nel giudicare i casi di violenze e molestie, chiese infatti “non solo di contribuire a evitare un crimine cosi’ grave, ma anche di proteggere con le necessarie sanzioni la santita’ del sacerdozio”. (AGI) Siz
 
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Ashmael
view post Posted on 11/12/2009, 16:06




http://www.corriere.it/cronache/09_dicembr...a3ea0ec2-e657-1
«crimini odiosi, scriverò una lettera ai fedeli»
Pedofilia in Irlanda, rabbia e vergogna
del Papa: «Responsabili pagheranno»
Vertice in Vaticano sul “rapporto Ryan” che ha svelato abusi da parte di sacerdoti e tentativi di insabbiamento

ROMA – Rabbia e vergogna. Le esprime Benedetto XVI dopo un vertice in Vaticano sul caso degli abusi sessuali sui minori che ha sconvolto la Chiesa irlandese. Il Papa ha parlato di «crimini odiosi» e ha promesso che i responsabili pagheranno. Ha quindi annunciato che scriverà una lettera ai cattolici irlandesi. «La Santa Sede prende molto sul serio le questioni sollevate dal Rapporto Ryan, incluse quelle che concernono i pastori delle Chiese locali che hanno in ultima istanza la responsabilità della cura pastorale dei bambini» si legge nel comunicato emesso della sala stampa vaticana. Un testo, precisa padre Lombardi, che «il Pontefice ha letto e approvato e nel quale potete vedere il suo stile». All’incontro hanno preso parte il primate della chiesa irlandese, il cardinale Sean Brady, l’arcivescovo di Dublino mons. Diarmuid Matin e alcuni alti esponenti della Curia vaticana: il prefetto della congregazione per il clero, card. Claudio Hummes, il prefetto della congregazione per i vescovi, card. Giovanni Battista Re, il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, card. William Levada. A questo punto, secondo notizie di stampa non confermate, alcuni vescovi irlandesi potrebbero rassegnare le dimissioni.

LO SCANDALO - Tre giorni fa era stato il Nunzio apostolico in Irlanda, Giuseppe Leanza, a scusarsi per «eventuali errori» commessi dalla Santa Sede in relazione alla vicenda degli abusi su bambini in cui sarebbero stati coinvolti esponenti del clero dell’isola. «Noi condanniamo questi atti ma se dovesse emergere che un qualunque errore è stato commesso da parte nostra presentiamo le nostre scuse» ha detto al termine di un incontro con il ministro degli esteri irlandese Michael Martin. Secondo un rapporto pubblicato alla fine di novembre, la chiesa cattolica irlandese ha cercato di coprire una serie di abusi sessuali su minori commessi da alcuni sacerdoti e il ministro Martin aveva detto di essere rimasto deluso dal «silenzio» del Vaticano sulla materia. Il giorno successivo il sinodo dei vescovi irlandesi ha chiesto pubblicamente scusa, anche per il tentato insabbiamento dello scandalo messo in atto dai vertici ecclesiastici a Dublino: «Noi vescovi chiediamo scusa a coloro che hanno subito gli abusi dei sacerdoti quando erano piccoli, ai loro familiari e a tutti coloro che, giustamente, se ne sono scandalizzati. Siamo scioccati non solo per la portata degli abusi così come vengono riferiti in un rapporto, ci sentiamo anche coperti di vergogna di fronte ai tentativi di insabbiamento messi in atto dall’arcivescovato di Dublino».

Scuse tardive. E Ratzinger dovrebbe guardare più vicino…
http://www.uaar.it/news/2006/10/02/bbc-rat...casi-pedofilia/
La BBC: “Ratzinger contribuì a coprire casi di pedofilia”

Un documentario del programma della Bbc “Panorama” accusa Papa Benedetto XVI di esser stato implicato nel sistematico insabbiamento dei casi di abusi su minori perpetrati da preti cattolici. Per piu’ di 20 anni, sostiene l’inchiesta della tv britannica, Joseph Ratzinger ha applicato un documento segreto del 1962 che regolamentava il modo in cui i cardinali dovevano comportarsi di fronte a casi di abusi su minori in cui si dettava un codice di segretezza a cui attenersi pena la scomunica. Padre Tom Doyle, un consulente di diritto canonico che sostiene di esser stato licenziato dal Vaticano per le critiche alla gestione di quesi casi, ha interpretato il documento e ha affermato che vi era una esplicita linea di condotta che prevedeva la copertura dei casi di abusi su minori e assicurava il totale controllo del Vaticano. L’inchiesta di Panorama avrebbe anche appurato che sette preti sotto inchiesta per abusi su minori vivono in Vaticano o nei dintorni. L’arcivescovo di Birmingham, Vincent Nichols, ha replicato alle accuse sostenendo che il documentario “distorce due documenti vaticani e li usa in modo fuorviante per collegare gli orrori degli abusi sui minori alla persona del Papa”, sferrando “un attacco pieno di pregiudizi contro un leader religioso rispettato in tutto il mondo”. La Chiesa cattolica ha inoltre precisato che il documento del 1962 non e’ direttamente collegato agli abusi sui minori ma a un uso improprio del confessionale mentre l’altro, del 2001, chiarisce alcune norme
del diritto canonico ma non ostacola in alcun modo le indagini sugli abusi sui minori.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 18/12/2009, 18:23




http://www.unita.it/news/mondo/92769/pedof...ento_e_vergogna

Pedofilia, si dimette vescovo irlandese Il Papa: «Tradimento e vergogna»Benedetto XVI ha accolto oggi le dimissioni del vescovo irlandese Donald Brendan Murray, accusato dal Rapporto del Governo di Dublino di aver coperto sacerdoti pedofili.

All'epoca dei fatti, mons. Murray, attuale vescovo di Limerick, era ausiliare di Dublino. Il Rapporto Murphy lo accusa di aver reagito in modo «imperdonabile» («inexcusable»), nascondendo di fatto le informazioni relative ai preti pedofili che venivano spostati da una parrocchia all'altra.

«Scosso e addolorato» dalla lettura del Rapporto governativo, le cui risultanze gli sono state confermate dai vertici dell'Episcopato Irlandese, Papa Ratzinger aveva assunto la settimana scorsa impegni precisi verso le vittime degli abusi sessuali perpetrati su minorenni da parte di membri del clero dell'arcidiocesi di Dublino: i responsabili pagheranno, aveva assicurato annunciando anche una sua imminente Lettera Pastorale sulla dolorosa vicenda. Ad aumentare lo sdegno del Papa è il fatto che i sacerdoti colpevoli (una cinquantina) sono spesso stati semplicemente ammoniti e trasferiti dai loro vescovi. «Il Santo Padre - affermava la nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede venerdì 11 dicembre - condivide l'oltraggio, il tradimento e la vergogna percepiti da così tanti fedeli in Irlanda, e si è unito a loro nella preghiera in questo momento difficile nella vita della Chiesa», invitando allo stesso tempo i cattolici irlandesi e in tutto il mondo «ad unirsi a lui nella preghiera per le vittime, le loro famiglie e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini efferati».

Inoltre, prosegue il comunicato, Benedetto XVI «assicura tutti gli interessati che la Chiesa continuerà a seguire la grave questione con la massima attenzione, al fine di meglio comprendere come tali vergognosi eventi siano accaduti e il modo migliore per sviluppare strategie efficaci così da evitare il loro ripetersi». La Santa Sede, ribadisce la nota letta e approvata dal Pontefice, «prende molto sul serio le questioni centrali sollevate dalla relazione, ivi comprese le questioni relative alla guida dei responsabili della Chiesa locale che hanno la responsabilità ultima nella cura pastorale dei bambini».

Il Papa esprime una volta di più «il proprio rammarico per le azioni di alcuni membri del clero che hanno tradito le loro solenni promesse a Dio», aveva aggiunto venerdì scorso il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, che oggi si è limitato invece a comunicare la notizia dell'accettazione delle dimissioni senza ulteriori commenti.

Mentre la sala stampa vaticana annunciava le dimissioni del vescovo irlandese Donal Murray dalla guida della diocesi di Limerick, in seguito allo scandalo dei preti pedofili, lui stesso ha chiesto «umilmente» scusa in un incontro con i dipendenti nella cattedrale di St. John.

«Ho incontrato lunedì 7 dicembre - ha detto il presule a quanto riportato in una nota sul sito della diocesi - il Cardinale Prefetto della Congregazione per i Vescovi. Gli ho chiesto di portare le mie dimissioni come Vescovo di Limerick a Papa Benedetto. Il Santo Padre ha accettato le mie dimissioni che hanno effetto immediato da questa mattina. Ho sentito le opinioni di molti sopravvissuti - ha aggiunto il vescovo - soprattutto nei giorni successivi alla pubblicazione del Rapporto Murphy. Alcuni hanno espresso il desiderio affinché rassegnassi le mie dimissioni, altri mi hanno chiesto di non farlo. So bene che le mie dimissioni non possono annullare il dolore che le vittime di abuso sopravvissute hanno sofferto in passato e continuano a soffrire ogni giorno. Chiedo umilmente scusa ancora una volta a tutti coloro che sono stati abusati quando erano bambini piccoli. A tutti i sopravvissuti ripeto che la mia principale preoccupazione è quella di aiutare in ogni modo possibile, il loro cammino verso la sperata serenità».

«Un vescovo - ha proseguito il vescovo Murray - è chiamato ad essere una persona che cerca di guidare e ispirare tutto il popolo della diocesi a vivere come una comunità unita nella verità e nell'amore di Cristo. Ho chiesto al Santo Padre accogliere le mie dimissioni e di nominare un nuovo vescovo per la diocesi, perché credo che la mia presenza possa creare difficoltà ad alcuni dei sopravvissuti, che devono avere il primo posto nei nostri pensieri e preghiere». Il vescovo ha poi espresso il desiderio che le sue «ultime parole come vescovo di Limerick» fossero quelle pronunciate il 29 novembre scorso: «Siamo persone che credono che la misericordia di Dio e la salvezza di Dio sono senza limiti. Siamo chiamati ad essere portatori di quella speranza l'uno all'altro e in particolare a coloro la cui fiducia è stata tradita quando erano solo bambini piccoli e che hanno vissuto il terrore, l'impotenza e le sofferenze inflitte da adulti spaventosi e dominanti. Essi dovrebbero avere sempre un posto speciale nelle nostre preghiere».

La nota della diocesi di Limerick si conclude con le seguenti parole: «Né il vescovo Murray né alcun portavoce della diocesi farà altri commenti».

17 dicembre 2009
 
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view post Posted on 23/12/2009, 18:12
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http://www.ilcittadinomb.it/stories/apcom/201018

Pedofilia/ Un altro vescovo irlandese rassegna dimissioni a Papa Mons. Moriarty, ex ausiliare di Dublino

Roma, 23 dic. (Apcom) - Un altro vescovo irlandese ha rassegnato le sue dimissioni al Papa dopo che un rapporto governativo ha criticato le gerarchie ecclesiastiche per lo scandalo dei preti pedofili. Si tratta di mons. Jim Moriarty, a capo della diocesi di Kildare et Leighlin. Il Vaticano ancora non ha comunicato se Benedetto XVI accetti le dimissioni. "Ho presentato oggi al Santo Padre le mie dimissioni da vescovo di Kildare e Leighlin", scrive il presule sul sito della sua diocesi (http://www.kandle.ie/2009/12/23/moriarty-resignation). "Spero che ciò faccia onore alla verità che le vittime ancora vive hanno scoperto e apra la via ad un futuro migliore per tutte le persone coinvolte", afferma. Morirarty, 73 anni, ha preso la sua decisione per le responsabilità ricoperte all'epoca in cui era vescovo ausiliare di Dublino dal 1991 al 2002. Una diocesi molto criticata nel rapporto Murphy del governo irlandese perché i responsabili hanno coperto sacerdoti pedofili, spostandoli, magari, da una parrocchia all'altra, mentre centinaia di bambini sono stati abusati sessualmente. "Accetto che, nel periodo in cui ero ausiliare, avrei dovuto sfidare la cultura prevalente", ha detto. "So che qualsiasi mia azione io possa compiere, ora, non toglierà il dolore che le persone hanno sofferto. Chiedo nuovamente scusa a tutti i sopravvissuti e alle loro famiglie". Dopo la pubblicazione del rapporto Murphy - che faceva seguito ad un altro documento altrettanto critico diffuso a maggio, il rapporto Ryan - il Papa ha convocato, a inizio dicembre, un vertice di emergenza in vaticano con i maggiorenti della Curia romana e i vertici dell'episcopato irlandese. Ad esso hanno fatto seguito le prime dimissioni, quelle di mons. Donald Brendan Murray, vescovo di Limerick e anch'egli ex ausiliare di Dublino. Il Papa ha poi annunciato che, prossimamente, invierà una lettera ai cattolici irlandesi "nella quale indicherà con chiarezza le iniziative che devono essere prese in risposta alla situazione". La Santa Sede non ha specificato nulla di più, ma la missiva potrebbe stabilire ristrutturazioni e mutamenti profondi della Chiesa irlandese.
 
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view post Posted on 27/12/2009, 19:46
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http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/e...ue-vescovi.html

Salgono a quattro i prelati che lasciano l'incarico dopo l'inchiesta sugli abusi
L'arcivescovo di Dublino alla messa di Natale: "I colpevoli siano giudicati in tribunale"
Irlanda, rapporto su preti pedofili
si dimettono altri due vescovi

Irlanda, rapporto su preti pedofili si dimettono altri due vescovi
DUBLINO - La lista si allunga. Altri due vescovi sono pronti ad abbandonare l'incarico per lo scandalo dei preti pedofili irlandesi. Dopo James Moriarty e Donald Murray, anche i vescovi Eamonn Walsh e Raymond Field, che operano nell'arcidiocesi di Dublino, hanno presentato le dimissioni a Benedetto XVI, dopo aver informato della loro decisione l'arcivescovo Diarmuid Martin. Sono a questo punto quattro i prelati che hanno optato per questa scelta dopo la pubblicazione del rapporto che ha rivelato come numerosi esponenti della chiesa irlandese abbiano per anni tenuto celati gli abusi sui bambini nelle scuole cattoliche e non abbiano fatto abbastanza per fermarli.

Come il vescovo Moriarty, Walsh e Field hanno dichiarato che il rapporto rivela la loro innocenza. "La nostra speranza è che questo atto contribuisca a riportare la pace e la riconciliazione di Gesù Cristo alle vittime degli abusi sessuali. Chiediamo di nuovo scusa a tutti loro", hanno scritto in un comunicato i due vescovi annunciando le dimissioni al Pontefice.

L'arcivescovo Martin ha parlato della vicenda anche durante la messa della notte di Natale, riprendendo l'esortazione di Benedetto XVI a fare giustizia. "Nessuna parola di scuse sarà mai sufficiente per il male procurato", ha sottolineato l'arcivescovo durante l'omelia pronunciata nella cattedrale di Santa Maria. Martin ha dichiarato che i preti cattolici colpevoli di aver abusato sessualmente di centinaia di bambini devono essere giudicati in tribunale.

Monsignor Martin ha aggiunto che il rinnovamento della chiesa dipende dal "riconoscimento onesto e franco" dei fatti. "Il rinnovamento deve cominciare con l'accettazione della responsabilità di quanto è accaduto. I comportamenti criminali devono essere oggetto di un'inchiesta e di un'azione giudiziaria", ha ammonito.

Il rapporto del ministero della Giustizia di Dublino, pubblicato a fine novembre, accusa l'arcidiocesi di aver "ossessivamente" coperto abusi sessuali su bambini dal 1974 al 2004. Sul banco degli imputati, 46 preti pedofili autori di violenze ai danni di 320 piccole vittime nel corso di trent'anni. Donald Murray, vescovo di Limerick, è stato il primo a lasciare il suo incarico. Murray è accusato di non aver preso provvedimenti nei confronti di un prete pedofilo che avrebbe quindi continuato ad abusare dei bambini.

Poche settimane fa il Papa ha annunciato un intervento a carico dei responsabili, impegno mantenuto pochi giorni dopo, il 17 dicembre, quando ha accettato le dimissioni del vescovo Murray. Il secondo a dimettersi, due giorni fa, è stato James Moriarty, vescovo di Kildare e Leighlin, accusato di non aver indagato abbastanza a fondo sulle accuse mosse nel 1993 nei confronti di un prete, padre Edmondus, che si comportava in maniera "sospetta" con i bambini.
 
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view post Posted on 20/1/2010, 20:09
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http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/18168/pedo...a-rapporto.html

20 gen 2010 14:15 | Mondo / Cronaca
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CITTA' DEL VATICANO - Il Papa ha convocato per il 15 e il 16 febbraio prossimo i vertici dell'episcopato irlandese per tornare ad affrontare i problemi sollevati da due rapporti relativi ad abusi su minori compiuti da religiosi cattolici in Irlanda nel corso di vari decenni. La notizia dell'appuntamento, anticipata da indiscrezioni diffuse sulla stampa anglosassone, è stata confermata da una fonte ufficiale vaticana.

L'11 dicembre scorso c'era stato un primo incontro, nel corso del quale Benedetto XVI si era detto «sconvolto e sdegnato» dal contenuto dei rapporti e aveva annunciato «la massima attenzione» e successivi interventi. Nelle successive settimane, diversi vescovi hanno presentato le loro dimissioni al pontefice.

I vertici dell'episcopato irlandese, nella prima giornata dovrebbero avere un incontro con il Papa, mentre nella successiva dovrebbero incontrare i vertici della Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel corso degli incontri dovrebbe essere illustrato - sempre secondo fonti anonime del Guardian - il contenuto di una lettera ai cattolici d'Irlanda annunciata dal Papa lo scorso 11 dicembre (vd suggeriti), che potrebbe essere letta nelle chiese d'Irlanda il 17 febbraio, mercoledì delle Ceneri.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 25/1/2010, 10:37




http://www.uaar.it/news/2010/01/23/pedofil...po-le-molestie/

Pedofilia, Irlanda: dieci Ave Maria dopo le molestie

Nel corso di un processo in corso a Dublino contro padre Maeliosa O Hauallachain, ora settantaduenne, accusato di tre abusi sessuali commessi tra il 1981 e il 1982 su una ragazza allora tra i tredici e i quattoridici anni, la vittima ha dichiarato che, dopo aver subito le molestie, il sacerdote le chiese di dire dieci Ave Maria per penitenza. La notizia è stata pubblicata sull’Independent*. Gli assalti ebbero luogo in un confessionale: alla ragazza fu chiesto di non dire nulla a nessuno. Padre Maeliosa si proclama innocente.
* http://www.independent.ie/national-news/co...lt-2022638.html
 
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view post Posted on 8/2/2010, 13:16
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www.corriere.it/cronache/10_febbrai...44f02aabe.shtml

il pontefice preannuncia una lettera pastorale ai fedeli irlandesi
Il Papa denuncia la pedofilia nella Chiesa
Benedetto XVI: alcuni membri della Chiesa hanno violato i diritti dell'infanzia

il pontefice preannuncia una lettera pastorale ai fedeli irlandesi

Il Papa denuncia la pedofilia nella Chiesa

Benedetto XVI: alcuni membri della Chiesa hanno violato i diritti dell'infanzia


ROMA - Un duro atto d'accusa, che questa volta arriva direttamente dal soglio pontificio. Alcuni membri della Chiesa hanno violato i diritti dell'infanzia, «un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e condannare». Lo ha affermato Papa Benedetto XVI ricevendo i partecipanti all'assemblea plenaria del Pontificio consiglio per la famiglia.

ANNUNCIO DI LETTERA AI FEDELI IRLANDESI - «La tenerezza e l'insegnamento di Gesù - ha aggiunto il Papa che ha già annunciato per le prossime settimane una lettera pastorale ai fedeli irlandesi dopo alcuni rapporti giudiziari su abusi compiuti da religiosi - hanno sempre costituito un appello pressante a nutrire nei loro confronti profondo rispetto e premura». «La Chiesa, lungo i secoli, sull'esempio di Cristo - ha detto il Papa commentando il ventesimo anniversario della Convenzione dell'Onu sui diritti dell'infanzia - ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi - ha aggiunto - alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare». «Le dure parole di Gesù contro chi scandalizza uno di questi piccoli - ha spiegato ancora il Pontefice - impegnano tutti a non abbassare mai il livello di tale rispetto e amore. Perciò anche la Convenzione sui diritti dell'infanzia è stata accolta con favore dalla Santa Sede, in quanto contiene enunciati positivi circa l'adozione, le cure sanitarie, l'educazione, la tutela dei disabili e la protezione dei piccoli contro la violenza, l'abbandono e lo sfruttamento sessuale e lavorativo».

Redazione online
08 febbraio 2010
 
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view post Posted on 15/2/2010, 17:24
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http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/...ammissioni.html

Scandalo preti pedofili, dai vescovi d'Irlanda le prime ammissioni. In corso il colloquio con il Papa
Dopo anni di silenzio, i vescovi d'Irlanda, da oggi per due giorni a colloquio con il Papa per chiarire le circostanze di circa 300 abusi perpetrati su minori nel corso di 30 anni, documentati in due distinti, pesantissimi, rapporti giudiziari, ammettono le loro colpe, e assicurano che l'incontro con il Papa non si limiterà ad un "esercizio cosmetico". "Ammetto con molta franchezza quello che tutti sanno", ha detto Duffy, il responsabile per le Comunicazioni della Conferenza episcopale irlandese, riferendosi proprio agli episodi che - spiega - hanno inferto alla Chiesa "ferite profonde", mettendola in una "situazione molto seria".
Benedetto XVI preoccupato per la situazione in Irlanda - L'ammissione da parte dei vescovi è certamente un primo passo avanti rispetto ad un problema che angustia profondamente il Pontefice. Il Papa è "molto preoccupato" per la situazione venutasi a creare in Irlanda, ha infatti riferito alla Radio Vaticana il primate d'Irlanda, card. Sean Brady, arcivescovo di Armagh, a margine dei colloqui con il Papa. "Questo incontro (quello che ha avuto inizio oggi, ndr) ha avuto una preparazione molto accurata - ha aggiunto - ma è soltanto un passo di un cammino molto lungo: speriamo che, al nostro rientro in Irlanda, questo si traduca in un processo di pentimento, rinnovamento e riconciliazione, per il bene di tutti". 'Puntiamo tutti allo stesso obiettivo - ha concluso - che è quello della tutela dei bambini".
Tra i vescovi irlandesi è già caduta qualche testa - Benedetto XVI ha accettato le dimissioni del vescovo di Limerick Donal Murray, mentre poco prima di Natale hanno rassegnato le dimissioni - ancora non accettate dal Papa - Jim Moriarty (vescovo di Kildare and Leighlin), presente all'incontro in Vaticano, Raymond Field e Eamonn Walsh (vescovi ausiliari di Dublino). Altri due i vescovi indicati come responsabili dal rapporto Murphy: mons. Martin Drennan, vescovo di Galway e Kilmacduagh, presente all'incontro in Vaticano, e mons. Dermot O'Mahony, già in pensione per raggiunti limiti di età.
Ratzinger non è mai stato tenero con lo scandalo dei preti pedofili - Proprio ricevendo i vescovi irlandesi in visita 'ad limina' nel 2006 Benedetto XVI aveva denunciato "molti casi dolorosi di abusi sessuali su minori", "ancora più tragici quando a compierli è un ecclesiastico". Il Papa aveva chiesto ai vescovi, in quell'occasione, di "stabilire cosa sia avvenuto realmente nel passato, e prendere ogni provvedimento affinché casi del genere non avvengano di nuovo". Parole nette, ripetute anche nei viaggi negli Stati Uniti e in Australia, che hanno fatto emergere una linea da 'tolleranza zero' della Santa Sede. Il caso della pedofilia tra sacerdoti, del resto, è annoso e diffuso, come dimostra anche il recente caso di uno dei licei più prestigiosi di Berlino, il Canisius-Kolleg al Tiergarten, gestito dai gesuiti.

15 febbraio 2010


http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...-,22993449.html

Pedofilia/ Vertice dal Papa per giro vite dopo scandalo ... -2-
Presto lettera a fedeli Irlanda. Dimissioni e denuncia a giudici
postato 3 ore fa da APCOM
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Città del Vaticano, 15 feb. (Apcom) - Tra i vescovi irlandesi è già caduta qualche testa. Benedetto XVI ha accettato le dimissioni del vescovo di Limerick Donal Murray, mentre poco prima di Natale hanno rassegnato le dimissioni - ancora non accettate dal Papa - Jim Moriarty (vescovo di Kildare and Leighlin), presente all'incontro in Vaticano, Raymond Field e Eamonn Walsh (vescovi ausiliari di Dublino). Altri due i vescovi indicati come responsabili dal rapporto Murphy: mons. Martin Drennan, vescovo di Galway e Kilmacduagh, presente all'incontro in Vaticano, e mons. Dermot O'Mahony, già in pensione per raggiunti limiti di età.

Papa Ratzinger non è mai stato tenero con lo scandalo dei preti pedofili. Proprio ricevendo i vescovi irlandesi in visita 'ad limina' nel 2006 Benedetto XVI aveva denunciato "molti casi dolorosi di abusi sessuali su minori", "ancora più tragici quando a compierli è un ecclesiastico". Il Papa aveva chiesto ai vescovi, in quell'occasione, di "stabilire cosa sia avvenuto realmente nel passato, e prendere ogni provvedimento affinché casi del genere non avvengano di nuovo". Parole nette, ripetute anche nei viaggi negli Stati Uniti e in Australia, che hanno fatto emergere una linea da 'tolleranza zero' della Santa Sede. Il caso della pedofilia tra sacerdoti, del resto, è annoso e diffuso, come dimostra anche il recente caso di uno dei licei più prestigiosi di Berlino, il Canisius-Kolleg al Tiergarten, gestito dai gesuiti.

Dopo la pubblicazione dei rapporti Ryan e Murphy, Ratzinger ha ricevuto due volte i vertici della conferenza episcopale irlandese in Vaticano, a novembre e a dicembre. "Il Santo Padre - recitava il comunicato finale - condivide lo sdegno, la sensazione di tradimento e la vergogna provati da così tanti fedeli in Irlanda". Il Papa ha poi accettato le dimissioni di mons. Murray. Infine ha convocato, oggi e domani, tutti i vescovi irlandesi. Guidano la delegazione irlandese il presidente della conferenza episcopale, card. Sean Brady, e l'arcivescovo di Dublino, monsignor Diarmuid Martin. Per la Santa Sede prendono parte all'incontro il cardinal Bertone e i vertici della Segreteria di Stato (il Sostituto per gli Affari generali Fernando Filoni e il ministro degli Esteri Dominique Mamberti), il nunzio apostolico in Irlanda Giuseppe Leanza, e i capi di vari dicasteri vaticani: Levada (Dottrina della fede), Re (Vescovi), Hummes (Clero), Rodé (Religiosi), Grocholewski (Educazione), Coccopalmerio (Testi legislativi). L'incontro avrà due serrate sezioni di lavoro oggi, dalle 9.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 19 e si concluderà con un incontro domani mattina dalle 9.30 alle 13. A conclusione potrebbe essere pubblicato un comunicato.

La nota di dicembre preannunciava che il Papa "intende rivolgere una Lettera Pastorale ai fedeli d'Irlanda, nella quale indicherà con chiarezza le iniziative che devono essere prese in risposta alla situazione". Il testo dovrebbe essere discusso all'incontro in Vaticano ed essere pubblicata nei prossimi giorni. Intanto - affermava ancora la nota - la Santa Sede "prende molto seriamente le questioni centrali sollevate dal Rapporto, incluse quelle relative al governo di capi della Chiesa locale con la responsabilità fondamentale della cura pastorale di bambini". Oltre alle dimissioni, la missiva potrebbe prendere di petto la questione del ruolo della giustizia civile. L'istruzione dottrinale 'Crimen sollecitationis' (1962), rivista dalla congregazione per la Dottrina della fede presieduta da Ratzinger con la lettera 'De delictis gravioribus' (2001), non prevede l'obbligatorietà della denuncia di casi di pedofilia alle autorità statali. La materia viene lasciata alle competenze dei tribunali religiosi. Ma su questo possono esserci novità, come ha lasciato intendere il cardinale Claudio Hummes. In una recente intervista all''Osservatore romano', il prefetto della congregazione per il Clero ha affermato che per i sacerdoti che si macchiano del reato della pedofilia bisogna "accertate oggettivamente le responsabilità" anche "facendo ricorso alla giustizia ordinaria".
 
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view post Posted on 16/2/2010, 21:48
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http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...e,23015136.html

Pedofilia/ Associazioni irlandesi vittime deluse: Nessuna azione
Le reazioni di Irish Soca e Alliance Victim Support Group


Roma, 16 feb. (Apcom) - Sono deluse dall'esito dell'incontro tra i vescovi irlandesi e il Papa, le associazioni di vittime dei preti pedofili irlandesi. Alcune delle sigle più rappresentative - Irish Soca e Alliance Victim Support Group - si attendevano azioni più decise da parte di Benedetto XVI e una maggiore attenzione proprio a loro, le vittime degli abusi.

"Siamo delusi", spiega al telefono dall'Irlanda Tom Hayes, segretario generale della Alliance Support Group. "Il documento del Vaticano non contiene alcuna nuova formulazione o soluzione che sarebbe coraggio alle persone che sono state abusate. Abbiamo tuttavia speranza che il cardinale Sean Brady, presidente della conferenza episcopale irlandese, sarà capace di dare coraggio alle vittime al suo ritorno". Quanto alla lettera che il Papa invierà nelle prossime settimane ai cattolici irlandesi, Hayes spiega: "Sarà una lettera pastorale e quindi non verrà letta da molte delle vittime, che ormai non frequentano più le chiese".

Sullo stesso tono, anche se con altro accento, la Irish Soca (Irish Survivors of Child Abuse). "Accogliamo con favore il fatto che il Santo Padre abbia riconosciuto che la pedofilia nella Chiesa è un crimine odioso che va affrontato con risolutezza", spiega John Kelly. "Siamo tuttavia estremamente delusi per il fatto che il Papa non ha mostrato forte leadership nei confronti della crisi e noi vittime siamo anche arrabbiati per il fatto che Sua Santità non è sembrato in grado di prendere la necessaria ferma azione contro coloro che nella gerarchia della Chiesa irlandese hanno protetto i pedofili e che hanno disonorato in modo flagrante l'insegnamento di Cristo. Crediamo che Sua Santità abbia il dovere morale di recuperare l'onore alla nazione irlandese e di riconquistare la Vera Chiesa dall'anti-Cristo che è stato tanti decenni qui in Irlanda. In questo Sua Santità ha chiaramente fallito con le vittime e col popolo irlandese. La decisione di Sua Santità di chiedere ai vescovi irlandesi di affrontare questa crisi mostra una mancanza di visione, soprattutto perché sono gli stessi vescovi irlandesi il problema".

http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...i,23015600.html

Pedofilia/ Papa incontra vescovi irlandesi: Cooperare con giudici
La line della 'tolleranza zero'.Prossima lettera a fedeli Irlanda

Città del Vaticano, 16 feb. (Apcom) - Ancora parole nette, dure. La linea di 'tolleranza zero' adottata dal Papa sullo scandalo dei preti pedofili viene confermata anche all'incontro che Ratzinger ha convocato in Vaticano con i vescovi irlandesi dopo le denunce di due rapporti statali sui maltrattamenti negli istituti religiosi e sugli abusi sessuali coperti compiuti da preti irlandesi nei decenni passati e coperti da alcuni presuli. Reagiscono con delusione alcune delle associazioni di vittime. La Santa Sede, però, avverte che "l'attuale, dolorosa situazione non verrà risolta velocemente". A marzo, tempo di Quaresima, intanto, è prevista la pubblicazione della lettera che Benedetto XVI indirizzerà direttamente ai cattolici irlandesi.

Il Papa ha ascoltato per un giorno e mezzo, ieri e oggi, i vescovi irlandesi, li ha interrogati, si è intrattenuto con loro anche nelle pause. Ha pregato con loro. Alla fine, il Vaticano ha diffuso un comunicato che contiene una sostanziale novità. I vescovi irlandesi, vi si legge, "hanno evidenziato il proprio impegno a cooperare con le autorità giudiziarie in Irlanda, nel Nord e nel Sud, e con il National Board for Safeguarding Children della Chiesa cattolica in Irlanda per garantire che i criteri, le politiche e le procedure della Chiesa rappresentino la miglior pratica in questo settore". Sinora non era così. L'istruzione dottrinale 'Crimen sollecitationis' (1962), rivista dalla congregazione per la Dottrina della fede presieduta da Ratzinger con la lettera 'De delictis gravioribus' (2001), non prevede l'obbligatorietà della denuncia di casi di pedofilia alle autorità statali. La materia viene lasciata alle competenze dei tribunali religiosi.

(segue)

http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...-,23015601.html

Pedofilia/ Papa incontra vescovi irlandesi: Cooperare con ... -2-
E su scandalo Germania 'O. Romano' ricorda misure prese nel 2002
postato 2 ore fa da APCOM
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Città del Vaticano, 16 feb. (Apcom) - Nel corso dell'incontro il Papa e i vescovi irlandesi "hanno esaminato il fallimento, per anni, delle autorità ecclesiastiche irlandesi nell'agire efficacemente riguardo casi che coinvolgono l'abuso sessuale di giovani perpetrato da alcuni sacerdoti e religiosi irlandesi", rende noto il comunicato vaticano. Il Papa "ha osservato che l'abuso sessuale sui bambini e sui giovani non è soltanto un crimine odioso, ma è anche un grave peccato che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana creata a sua immagine". A quanto emerge ufficialmente non è stato sciolto il nodo delle dimissioni pendenti (dei sei presuli accusati uno è già stato dimesso, altri tre hanno rassegnato le dimissioni, uno è andato in pensione e uno fa resistenza a lasciare la diocesi), ma la linea è più che chiara. Di fronte a posizioni divergenti e sfaccettate, inoltre, il Papa "ha sfidato i vescovi ad affrontare i problemi del passato con determinazione e decisione e la presente crisi con onestà e coraggio", nonché ad esprimersi "con una voce sola". Benedetto XVI ha poi chiesto "una migliore preparazione pastorale, accademica, spirituale e umana" sia per i seminaristi che per i preti.

Al di là delle misure concrete e dell'incontro con i vescovi irlandesi, comunque, il Papa è preoccupato. La sua analisi sociologica della pedofilia nella Chiesa viene spiegata con chiarezza nella nota vaticana: "Il Santo Padre ha anche fatto riferimento alla più generale crisi della fede che colpisce la Chiesa e l'ha collegata alla mancanza di rispetto per la persona umana e a quanto l'indebolimento della fede abbia contribuito in maniera determinante al fenomeno dell'abuso sessuale di minori".

La reazione a caldo delle vittime di abusi irlandesi è di delusione. "Siamo delusi", spiega al telefono dall'Irlanda Tom Hayes, segretario generale della Alliance Support Group. "Il documento del Vaticano non contiene alcuna nuova formulazione o soluzione che sarebbe coraggio alle persone che sono state abusate. Sullo stesso tono, anche se con altro accento, la Irish Soca (Irish Survivors of Child Abuse). La decisione di Sua Santità di chiedere ai vescovi irlandesi di affrontare questa crisi mostra una mancanza di visione, soprattutto perché sono gli stessi vescovi irlandesi il problema", afferma John Kelly. "Sono sicuro che il Papa affronterà la questione del dolore delle vittime nella sua lettera", afferma il cardinale Sean Brady, presidente dei vescovi irlandesi, in una conferenza stampa nella sede di 'Radio vaticana'. "Il Vaticano ha confermato l'impegno a rafforzare i rapporti con noi", risponde il porporato, che contesta chi suggerisce che la Chiesa irlandese è un "capro espiatorio". E ai giornalisti che domandano il perché dell'assenza di misure concrete dall'incontro in Vaticano, risponde: "Sta a noi, come conferenza episcopale e come singoli pastori, prendere misure concrete".

L''Osservatore romano', intanto, interviene su un analogo scandalo che sta scuotendo l'opinione pubblica tedesca ripubblicando un recente articolo dalla 'Frankfurter Allgemeine Zeitung' nel quale, alla denuncia dei fatti avvenuti, si sottolinea che "non sono vere novità". A partire dal caso del Canisius-Kolleg al Tiergarten, prestigioso liceo gestito dai gesuiti a Berlino, sono emerse, nelle ultime settimane, oltre cento casi di abusi sessuali su minori in Germania. "Nel 2002 la Conferenza episcopale tedesca ha diffuso delle direttive, in base alle quali tutte le diocesi hanno introdotto una procedura chiara", scrive la 'Faz', autorevole quotidiano conservatore molto amato da Papa Ratzinger. "Sono stati nominati degli interlocutori per le vittime, istituiti gruppi di esperti, chiamati importanti specialisti tedeschi per le perizie". In questo senso, "qualsiasi vescovo che oggi volesse ancora nascondere sotto il tappeto una qualunque cosa in questo campo dovrebbe avere perso completamente il senno", ma i tedeschi dovrebbero "accettare la banalizzazione degli abusi sessuali sui bambini che è stata compiuta per lungo tempo come parte della colpa di tutti noi".
 
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57 replies since 13/3/2008, 16:22   1204 views
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