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Morto p. D'Ascanio, prete antiaborto che purificava le adepte facendo sesso., Le pulsioni sessuali irrefrenabili del cappuccino che fece funerali e cimiteri ai "piccoli martiri"

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GalileoGalilei
view post Posted on 14/9/2010, 18:12 by: GalileoGalilei
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Ezechiele, ti ho già avvertito che bisogna mettere il link a ogni articolo tratta da altro sito.

Poiché è certo che tale artiolo è tratto da alto sito (lo evidenziano le parole "top", che indicano la suddivisione in più pagine di internet) ti invito entro 24 h a inserire il link.

In mancanza il messaggio sarà tagliato.

Comunque questo padre d'Ascanio deve essere un bel tipo se toglieva il diavolo da corpo a furia di rapporti sessuali.

L'ennesimo caso del frate dal cordone sciolto.

CITAZIONE
Rapporti sessuali, ma senza violenza
Piuttosto articolata la questione delle violenze sessuali. D'Ascanio pretendeva di avere rapporti sessuali con molte delle "adepte" dell'"Armata Bianca". Diceva alle donne che loro erano state chiamate ad una importante missione: quella di salvare, tramite il loro sacrificio, una fetta di umanità (prostitute, peccatori, omosessuali, ecc.), liberandola dai demoni di cui è prigioniera. Durante questo rito di purificazione, che padre Andrea definiva "nozze mistiche", spesso il cappuccino indossava i paramenti sacri. Dalle molte testimonianze rese al processo da ex appartenenti all'"Armata bianca", tutte dichiarate attendibili dal tribunale, emergono molte e dettagliate testimonianze delle "particolari" attenzioni del frate francescano. Nonostante ciò il Tribunale non ha riscontrato gli estremi della violenza. Perché, si spiega nella sentenza, si è trattato "di atti consensuali, nei quali anzi le adepte si sentivano anche come privilegiate rispetto alle altre perché prescelte dal padre per una missione superiore ed incomprensibile alla natura umana". Potrebbe, dice la sentenza, esserci inganno e proditorietà da parte di D'Ascanio ma, mancando le querele sui singoli fatti, il Tribunale ha circoscritto l'analisi degli episodi unicamente all'ipotesi del reato associativo.


Il caso di P. L.
Particolare rilevanza, all'interno del processo, rivestiva il caso di P. L., che all'epoca dei fatti non aveva ancora compiuto quattro anni. È risultato evidente, dal dibattimento e dalle intercettazioni telefoniche, che il bambino veniva confessato e comunicato da padre Andrea. Per quanto riguarda l'accusa di violenza sessuale sul bambino, dice la sentenza, pur essendovi "elementi di carico evidenti" contro D'Ascanio, essi "non raggiungono quel grado di certezza, né sulla sussistenza dell'episodio, né sull'elemento soggettivo che consentano di portare ad una dichiarazione di colpevolezza". "Questo - si legge ancora nella sentenza - è l'unico episodio di tutto il processo in cui il Tribunale non è potuto giungere ad una affermazione di certezza, in senso favorevole o negativo per l'imputato". Del resto, dicono i giudici, "nel processo manca del tutto la prova che il D'Ascanio in altre occasioni sia stato attratto da rapporti sessuali con bambini". C'è però da precisare che le indagini che riguardavano presunti episodi di pedofilia da parte di D'Ascanio non iniziarono a partire da P. L., ma da fatti che avrebbero coinvolto altri bambini, i cui genitori, però, essendo seguaci dell'"Armata", dopo i primi racconti, non hanno più condotto i figli agli incontri con lo psicologo e gli inquirenti.

 
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17 replies since 9/3/2009, 09:33   14568 views
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