questa è una discussione che ho aperto un po' di tempo fa su un altro forum
ho deciso di recuperare il post introduttivo e un altro più avanti (sempre mio) sia perchè li considero una buona rappresentazione del mio pensiero riguardo a questa tematica sia perchè mi piacerebbe discuterne anche con gli utenti di questo forum
ho riadattato un pochino i post originali levando qualche riferimento a persone o situazioni strettamente legate all'altro forum che qui ovviamente non avrebbero senso.
ho deciso di lasciare la parte introduttiva anche se qui dovrei "giocare in casa"
mi rendo conto che questa discussione potrebbe accendersi un pochino anche visto il modo in cui mi piacerebbe affrontarla.
ma mi va benissimo.
anzi mi piacerebbe anche che in questa discussione si possa abbandonare il falso rispetto per le idee altrui e parlare in totale libertà. anche perchè a dire il vero non è una cosa imparziale: spesso ai credenti per il fatto che le loro convinzioni siano religiose gli si concede tutto. se io dicessi che una convinzione di un credente è una cazzata verrei malvisto e criticato invece un credente che tacci un mio comportamento come "peccato" o "blasfemia" niente. e vi assicuro che mi è capitato un sacco di volte.
insomma gradirei che i credenti che vogliano partecipare a questa discussione siano disposti a mettersi in gioco al 100% cosa che noi non credenti facciamo a tempo pieno quando affrontiamo questioni di questo tipo ma anche nelle piccolezze della vita reale.
e con questo concludo questa introduzione che è un po' lunga ma la ritengo importante.
ah un'altra cosa: quello che vado a scrivere non è roba presa in giro e rimaneggiata. anche se certamente quello che ho letto e fatto in questi miei 22 anni di vita incide molto su quello che è il mio pensiero tutto quello che andrò a scrivere è il "mio pensiero". quindi non appoggiatevi ad altri con citazioni di pezzi grossi ma cercate di usare parole vostre.
perchè molta gente ancora oggi nel terzo millennio crede nella religione?
ma in realtà vorrei restringere un pochino il campo quindi riformulo indirizzando la domanda ai singoli e magari circoscrivendola al cristianesimo (cattolicesimo) visto che è la realtà che accomuna la maggior parte dei credenti che girano qui in questo forum.
tu perchè credi?
il motivo per cui la gente crede secondo me è la vigliaccheria. con questo non intendo vigliaccheria in senso negativo (lo so che vigliaccheria ha un'accezione negativa, ma mi andava di usare una parola che suonasse più forte di chessò "timore" o "paura"). infatti comprendo benissimo quanto sia difficoltoso affrontare interrogativi come "a che scopo esisto" e "cosa ne sarà di me quando sarò morto". soprattutto perchè le risposte che la ragione suggerirebbe sono abbastanza difficili da accettare a cuor leggero.
così l'uomo decise di delegare il compito creando dio per potersi togliere questi interrogativi poco rassicuranti e dedicarsi serenamente alla propria vita.
le religioni sopperiscono a questo problema. infatti praticamente tutte quelle che hanno avuto fortuna hanno la loro ricetta per l'immortalità dell'anima (che si tratti di paradiso, reincarnazione o quello che è). ma altri elementi molto in voga e parecchio importanti sono che i deboli e gli oppressi troveranno nell'aldilà il riscatto che non hanno avuto nella vita terrena mentre gli oppressori troveranno la dannazione, oppure una dottrina che spieghi l'universo per filo e per segno dalla creazione alla fine.
e messe giù così possono sembrare cazzate cariche di cinismo, ma seriamente sono convinto che nella storia e ancora oggi, soprattutto nelle culture più arretrate abbiano aiutato molte persone a mandare giù certe realtà difficili e ingiuste invece di abbandonarsi alla disperazione.
quindi anche nel mio ateismo convinto riconosco alle religioni una loro utilità nel rendere la vita migliore, o meglio più semplice.
il problema è che questa utilità è totalmente surclassata dai danni che creano.
perchè una religione per essere efficace deve essere assuluta e non discutibile. nel senso che quello che dice una religione sull'aldilà ecc non può essere accostato a quello che dice gigi sull'aldilà, altrimenti perde tutto. perchè non mi si ripresentino gli interrogativi scomodi c'è bisogno di un punto di riferimento saldo. infatti il crederci fermamente è uno dei valori più importanti: "la fede".
e per aiutarti a non pensare la religione giudica anche quello che è giusto e sbagliato in ogni singolo aspetto della tua vita.
e gli eccessi che si raggiungono in questo sono disarmanti!
e le prove sono davanti agli occhi di tutti: la stessa chiesa che predica non uccidere nei suoi comandamenti arrostiva tranquillamente la gente accusandola di stregoneria o eresia. il semplice fatto che in un testo sacro ci sia scritto scritto che il sole si ferma significa che è il sole a girare attorno alla terra e guai a dire il contrario. e anche se attenuate queste cose continuano a succedere. non si parla più di roghi di streghe (e per fortuna!), ma fa riflettere vedere che la definitiva accettazione dell'eliocentrismo risale agli anni 90 e ratzinger che è ora papa era comunque convinto che la condanna a galileo nel contesto fosse giusta...
c'è poco da attribuire una eguale dignità a tutte le culture e religioni: se in alcuni paesi la gente ancora oggi viene uccisa o mutilata per motivi religiosi (lapidazioni e infibulazione) e per fare un esempio in iran condannano a morte per pornografia, con tutta la buona volontà non ce la faccio a dare pari dignità alla loro cultura rispetto alla mia. sono indietro di millenni! anzi gli antichi greci e romani erano molto più avanzati da questo punto di vista.
ora forse vi starete chiedendo se questo discorso è fine a se stesso o dove voglio andare a parare.
ci arrivo subito
se tu nel terzo millennio per stare in pace con te stesso sei disposto a "credere" (quanti sono sinceri ormai?) a delle favole che sono alla stregua di "se fai il bravo babbo natale di porta i regali" e a seguire quello che dice la corruttissima chiesa (ma si fa finta di non vedere anche se è sotto gli occhi di tutti) beh è una tua scelta.
cosa ti fa credere di avere il diritto di imporre il tuo modo di vedere (quello che ti dicono di pensare) a tutti gli altri?
perchè vuoi negare ad esempio ad una coppia omosessuale di potersi sposare?
se per te la famiglia è solo uomo donna e figli nessuno ti impedisce di mettere su famiglia come meglio credi.
ti ripongo la domanda:
perchè credi?
perchè credi che la tua religione tra tante sia quella vera?
e soprattutto: ma credi davvero?
mi vien voglia di raccontare la mia esperienza religiosa
come la maggior parte delle persone ho frequentato il catechismo e ho ricevuto i sacramenti. e ci mettevo anche impegno. solo che verso 13 anni ovvero dopo la cresima senza nessuno stimolo particolare mi sono posto la domanda: "ma ci credo veramente?"
senza nessun giudizio negativo nei confronti della chiesa o della religione mi sono reso conto che in realtà avevo fatto tutto per convenzione. dall'andare a messa, ai sacramenti... era stata tutta una cosa automatica che mi capitava ma non vivevo davvero.
non che il messaggio predicato da gesù non sia bello ma tutto l'impianto dogmatico della religione ad un tratto mi pareva del tutto inverosimile. gli stessi insegnamenti divini, mi sembravano lo specchio della cultura e dei tempi dove erano collocati. ad esempio al giorno d'oggi sarebbe impensabile credere che la schiavitù possa essere accettabile agli occhi di dio. invece nei 10 comandamenti che dettò a mosè non c'era nessun accenno alla illiceità della schiavitù, e pensare che il popolo di isralele si era appena affrancato dalla schiavitù egiziana. e anche dopo la venuta del messia col suo messaggio "ama il tuo prossimo come te stesso" non è che le cose cambino rispetto al vecchio testamento. ma lasciamo perdere gli esempi.
in pratica tutto l'apparato dogmatico, rituale e strutturale della religione cattolica mi si era rivelato per quello che era: roba creata dall'uomo che con dio non aveva nulla da spartire.
e fu così che senza stare troppo a tormentarmi risolsi che se esisteva un dio, qualcosa di superiore, certamente la religione non era il mezzo per avvicinarsi a lui ma qualcosa che serviva piuttosto ad aggirarlo.
e da quel momento o iniziato a nutrire sentimenti di anticlericalismo via via più marcati che mi hanno accompagnato per tutti gli anni del liceo e che ora sono più smorzati ma non mi hanno comunque abbandonato del tutto. quando penso che un testimone di geova convinto farebbe morire suo figlio piuttosto che approvare una trasfusione di sangue...
le conclusioni lampanti a cui ero giunto dopo aver ragionato per un periodo così breve mi avevano lasciato perplesso: perchè la gente non si accorgeva di tutto questo come avevo fatto io? ero un fottuto genio? perchè persone che dimostravano di essere intelligenti e sveglie nella vita credevano a cose paragonabili a babbo natale con il paradiso invece dei regali?
la risposta che mi sono dato è che la gente in realtà non ha voglia di pensare a queste cose: vede nella religione un pacchetto di risposte a tutte le domande che non ha voglia di porsi e se le fa andare bene. da più tempo esistono e quante più persone ci credono e più sono valide (ci credono tutti da secoli e secoli quindi sarà vero).
chiaramente non ci si avvicina ad una religione con questa consapevolezza. ma quello che inconsciamente ci fa accettare una religione secondo me è proprio questo.
tuttavia ancora fatico a capire come i credenti non riescano a distaccarsi da questi contenitori inutili e attempati che sono le religioni.
io riesco a comprendere il concetto di amore universale del cristianesimo ma anche di anima o di dio senza il bisogno del fatto che gesù sia stato concepito da una donna vergine o che abbia moltiplicato pani e pesci.
ma alla fine le cose stanno seguendo il naturale corso degli eventi.
la stessa chiesa pian piano sta abbandonando i dogmi più arretrati e scomodi come il concetto del limbo per i bambini non battezzati, non dà più valore letterale agli scritti dell'antico testamento. e gli stessi fedeli che sono davvero convinti della parte dogmatica sono in drastica diminuzione.
qui ho avuto modo di leggere degli atteggiamenti critici nei confronti della chiesa istituzione da parte di credenti ad esempio.
però mi dà davvero fastidio come per motivi religiosi si venga a limitare la mia libertà forti del grande potere temporale a disposizione.