Laici Libertari Anticlericali Forum

Posts written by pincopallino2

view post Posted: 18/5/2017, 15:01 Preti pedofili. L'ispettore del Vaticano sui seminari:"equilibrata maturità affettiva dei candidati" - La stanza del peccato
E come intendono promuoverla? Facendoli accoppiare tra loro in seminario?

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A destra Mons. Patrón Wong


https://agensir.it/chiesa/2017/05/04/la-pr...-dei-candidati/

La prevenzione degli abusi parte dai seminari. Mons. Patrón Wong: “Attenta vigilanza e accompagnamento personale dei candidati”

4 maggio 2017
Riccardo BenottiRiccardo Benotti
Si è tenuta poche settimane fa a Firenze la prima conferenza europea sulla formazione umana e la valutazione psicologica nei seminari, nell'ottica della prevenzione dagli abusi, che ha registrato anche la partecipazione della Santa Sede. "Ladddove nell’accompagnamento emergessero segnali inquietanti o aspetti seriamente compromettenti, i candidati devono con onestà interrompere il cammino e, se ciò non avviene, i formatori sono chiamati a intervenire in modo rigoroso e tempestivo", spiega il segretario per i seminari della Congregazione per il Clero

“La grave ferita che si è aperta con la storia degli abusi ha interpellato profondamente la Chiesa; essa non si limita a chiedere perdono o a risarcire le vittime ma, rispondendo alla missione che le è stata affidata di essere segno dell’amore di Dio nel mondo, si preoccupa di ascoltare e manifestare sostegno e vicinanza alle vittime”. Non utilizza giri di parole mons. Jorge Carlos Patrón Wong, segretario per i seminari della Congregazione per il Clero, mentre racconta l’interesse crescente della Chiesa per la formazione e la prevenzione degli abusi.

Papa Francesco ha dato un’indicazione chiara ai superiori religiosi: “Mai ricevere nella vita religiosa o in una diocesi candidati che sono stati respinti da un altro seminario o da un altro Istituto senza chiedere informazioni molto chiare e dettagliate sulle motivazioni dell’allontanamento”.
Bisogna ricordare che il Santo Padre, nella medesima conversazione, ha premesso: “Attenzione a ricevere in formazione candidati alla vita religiosa senza accertarsi bene della loro adeguata maturità affettiva”. Questo è il punto “cruciale” sottolineato dalla nuova Ratio Fundamentalis, recentemente promulgata dalla Congregazione per il Clero. Il cammino formativo per il sacerdozio ha tra i suoi obiettivi primari e principali il raggiungimento di un’equilibrata e sufficiente maturità umana, affettiva e psichica. Tale attitudine, ovviamente, non si riferisce solo alla prevenzione degli abusi, ma, molto più in generale, alle esigenze legate all’essere Pastore e all’esercizio del ministero. La Chiesa ha bisogno di preti che sanno riscaldare il cuore della gente – ha affermato di recente il Papa – cioè, vicini, compassionevoli, disposti all’ascolto e alla comprensione, capaci di relazioni serene e autentiche. Ciò naturalmente sarebbe impossibile senza un’adeguata maturità umana.

Quali strategie si possono attuare nei seminari per individuare da subito quei soggetti che potrebbero macchiarsi di crimini gravi sui minori?
Occorre anzitutto un’attenta vigilanza e un lungimirante discernimento della “storia” personale e vocazionale di ciascun candidato. Bisogna passare dall’idea del seminario inteso come una semplice “struttura”, che traghetta la persona quasi automaticamente verso il traguardo dell’ordinazione, alla consapevolezza di essere inseriti in una comunità formativa in cui la proposta prevede un accompagnamento personale. Esso mira non solo a irrobustire i desideri vocazionali, ma, ancor prima, a mettere i seminaristi a contatto con il proprio percorso di vita, perché possano vedere anche le fragilità e i lati oscuri di sé, affrontando, se necessario, le problematiche di natura affettiva; in secondo luogo, occorre educare e informare i seminaristi sul tema, tenendo conto delle culture e delle leggi proprie del loro Paese di provenienza; in terzo luogo,

ladddove nell’accompagnamento emergessero segnali inquietanti o aspetti seriamente compromettenti, i candidati devono con onestà interrompere il cammino e, se ciò non avviene, i formatori sono chiamati a intervenire in modo rigoroso e tempestivo.



Se le linee guida sulla formazione sacerdotale prevedono già tutti gli elementi necessari – colloqui con i responsabili della formazione, coinvolgimento di psicologi e psichiatri attraverso test e interviste, etc. – perché è ancora difficile debellare la piaga degli abusi sui minori?
Purtroppo sappiamo che le radici profonde di una così grave devianza – e ce lo confermano gli studi di psicologia – non sono facili da individuare. Solo per fare un esempio, le persone che sono state abusate potrebbero a loro volta avere una tendenza incontrollabile a ripetere gli abusi sugli altri. Per questo occorre che il cammino formativo scenda in profondità, partendo dalla storia personale dei candidati. Aggiungerei che la Chiesa è fortemente addolorata per il tema degli abusi e, soprattutto negli ultimi anni, sta moltiplicando le iniziative e le riflessioni non solo per ristabilire la giustizia per le vittime, ma, ancor più, per accrescere la coscienza sulla gravità del male e prevenire altri eventuali crimini. Ma, ovviamente, come spesso capita quando ci confrontiamo con il mistero del male, una volontà determinata e l’uso di adeguati strumenti di prevenzione possono non bastare. La cosa importante è

non abbassare mai la guardia e lavorare insieme per arrivare a debellare questo orrore.
La Chiesa è stata spesso accusata di avere un atteggiamento di autodifesa, di non ammettere la gravità dei fatti accaduti o di nascondere i responsabili.
Occorre essere sempre molto prudenti quando si esprimono dei giudizi. A volte c’è stata una pericolosa superficialità nel giudicare i fatti o una paura che ha portato a coprire, ma, altre volte, questa triste realtà non è stata valutata adeguatamente o non è venuta totalmente alla luce in tutti i suoi aspetti. Certamente è gravissimo omettere una cosa del genere. Papa Francesco, tornando dal viaggio negli Stati Uniti, ha affermato: “Non si deve coprire, e sono colpevoli anche quelli che hanno coperto queste cose!”.

La linea della Santa Sede, su questo aspetto, è molto netta e la Chiesa si preoccupa non tanto e non solo della possibilità che la sua immagine venga macchiata quanto, invece, che al suo interno non accada nulla che possa ferire i suoi figli, soprattutto i più deboli.

Le vittime di abusi potrebbero essere maggiormente coinvolte?
La formazione sacerdotale, secondo la visione della nuova Ratio, cerca di preparare Pastori illuminati, capaci di ascolto, di prossimità e di compassione, che sappiano esercitare una paternità spirituale, colma di tenerezza e di misericordia. La sfida principale, dunque, sarà quella di preparare dei Pastori in grado di accogliere e ascoltare le vittime degli abusi, dotati di quelle virtù umane e spirituali attraverso le quali potranno offrire accompagnamento, consolazione e forza a chi è stato così gravemente segnato.



C’è un pericolo che deriva anche dall’utilizzo inappropriato dei media e dei social network?
Non bisogna ragionare in termini di “pericoli”. Dio è venuto nella carne degli uomini e nella storia per accogliere tutta la nostra realtà e trasfigurarne le ombre; così, anche noi, siamo in questo mondo e ne utilizziamo gli strumenti, ma siamo chiamati a farlo in modo responsabile, partendo dalla nostra relazione con Dio e dalla sequela del Vangelo. Certamente si tratta di un campo ambivalente, ma – come ha ricordato il Papa sia alla Comunità de “La Civiltà Cattolica” che ai sacerdoti e religiosi incontrati a Milano – non dobbiamo temere le sfide. Al contrario, dobbiamo educare a un uso sano e sobrio dei media e dei social network, cogliendone le opportunità che essi offrono per la crescita della comunicazione interpersonale e, soprattutto, per l’evangelizzazione.

Occorre una sincera vigilanza personale e comunitaria, oltre che una valutazione permanente.
Quali indicazioni dà la Santa Sede ai seminari, in un tempo di scarse vocazioni? Ci potrebbe essere la tentazione di essere meno rigorosi nella valutazione dei candidati, pur di avere un numero maggiore di sacerdoti?
In Evangelii gaudium troviamo, al riguardo, un’affermazione netta: “Nonostante la scarsità di vocazioni, oggi deve tener conto della necessità di una migliore selezione dei candidati al sacerdozio” (EG, n. 107). È un aspetto, questo, sul quale altre volte è ritornato il Santo Padre, raccomandando un serio e rigoroso discernimento nella selezione dei candidati. Non deve destare preoccupazione il fatto di essere una “Chiesa di minoranza” – come ha ricordato Papa Francesco nella recente visita a Milano – dal momento che siamo chiamati a essere lievito e sale nella pasta. Dobbiamo spendere tutte le migliori energie ecclesiali per la pastorale vocazionale, diffondendo la gioia del Vangelo in mezzo ai giovani, offrendo loro la disponibilità di tempo e di risorse perché essi possano essere ascoltati in profondità e guidati nel discernimento e, magari, mostrando loro che seguire il Signore nella via di una speciale consacrazione è una reale possibilità di vita piena e gioiosa. Ma, per il resto, dobbiamo lasciare che lo Spirito Santo agisca nei modi e nei tempi che vorrà, coltivando in noi e negli altri la speranza cristiana, e la certezza che Dio è fedele alle sue promesse.
view post Posted: 18/5/2017, 09:36 Monfalcone. Crisi di vocazioni. Vanno via le suore? - Attualità
Ma per salvarle il posto vogliono dargli lo stipendio da insegnanti di religione.
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Suore di Monfalcone


http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronac...ugno-1.15352623

Le suore rischiano di andar via a giugno
Attive in Marcelliana, Sant’Ambrogio, San Nicolò e San Canzian, ma ci sono problemi finanziari. Don Gilberto è ottimista
di Ciro Vitiello

17 maggio 2017

«Le suore vanno via a giugno?». E' diventata una domanda tormentone quella che circola da tempo come un passaparola nelle diverse comunità parrocchiali monfalconesi, dove da oltre un anno operano due religiose ben volute da tutti, suor Anna e suor Francesca, dell'Istituto Salesiano "Figlie di Maria Ausiliatrice" di Udine. Arrivano ogni fine settimana nell'Isontino, si fermano da venerdì a domenica e sono ospitate nel convento della Marcelliana da tempo privo dei frati. Sono state inserite in via sperimentale nel progetto della diocesi, il cosiddetto Oratorio diffuso che raggruppa tutta la città di Monfalcone, in una sorte di riorganizzazione della comunità pastorale della diocesi promosso dall'arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Maria Redaelli, per sopperire al calo delle vocazioni e per la diminuzione del numero dei sacerdoti.
Al momento non c’è una comunicazione ufficiale per confermare queste voci, ma non c'è neanche una smentita nè da parte della Curia goriziana e neanche dall'Istituto salesiano udinese. Alla gente dispiace di questa situazione e tanti sono turbati anche perché le due sorelle sono state accolte con tutti i favori avendo trasmesso nuova linfa ai giovani. «Se fosse vera questa voce sarebbe un vero peccato che va a danno delle comunità verso cui prestano la loro opera di apostolato - dice uno dei fedeli di San Nicolò che vuole conservare l'anonimato - perché le suore da diversi mesi svolgono un grande lavoro con i ragazzi nelle parrocchie, sono promotrici di attività ludiche e religiose molto apprezzate dalle famiglie e perché da anni nelle parrocchie non c'erano mai state le suore, ma sacerdoti, volontari e laici».
Attualmente le due religiose svolgono la loro opera in particolare a Sant'Ambrogio, alla Marcelliana, a San Nicolò che è uno dei motori del progetto e a San Canzian d'Isonzo. Sono in zona da oltre un anno dove hanno cominciato prima a conoscere l'ambiente fanno servizio con i ragazzi e i bambini. Però già nell'estate erano in via sperimentale in un campo educativo a Ravascletto con 60 giovani. Anche i parroci del decanato di Monfalcone non si pronunciano su come andrà avanti la questione. Don Gilberto Dudine di San Nicolò, infatti, getta acqua sul fuoco perché non è ancora deciso niente. «No - afferma categorico - non è assolutamente ufficiale. Posso dire che sono arrivate da noi per un esperimento. Questo significa che ci sarà una verifica per sapere come è andata la prova cominciata tempo fa e se c'è un margine per continuare a lavorare in questa direzione. A giugno, quindi, da noi si farà l'assemblea diocesana e si vedrà di tirare le somme. Loro - aggiunge don Gilberto - si trovano benissimo perché hanno trovato un terreno favorevole tra la gente e le famiglie. Confermo che stanno lavorando molto bene con i giovani ma occorre sistemare alcune cose anche dal punto di vista finanziario». Questo significa che se devono restare, bisogna risolvere il problema della loro permanenza nel senso che hanno bisogno di una sistemazione certa e non occasionale come oggi, quindi di vitto e alloggio, del loro sostentamento. C'è la speranza, poi, che dal prossimo anno scolastico le suore possano essere inserite come insegnanti di Religione in qualche scuola del mandamento approfittando di pensionamenti.
Inoltre occorre verificare se il convento dei frati può continuare a ospitarle senza problemi. «Confermo che la loro è un'esperienza positiva - afferma don Gilberto - e abbiamo i riscontri che stanno lavorando bene con i giovani. Io credo che tutto andrà bene».



http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronac...ioni-1.15352612
«È colpa della mancanza di vocazioni»
Don Ostroman sfiduciato: «Le sorelle forse verranno trasferite per tamponare situazioni più difficili»
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17 maggio 2017



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Il parroco del Duomo, don Fulvio Ostroman, anche se non chiude completamente la porta, lascia trasparire il suo pessimismo a una conclusione positiva, in quanto il problema non sembra di facile soluzione.
In passato don Fulvio aveva sempre espresso il desiderio che si potesse ricostituire di nuovo l'ordine religioso a Monfalcone mancante dal 2012, ma nell'attuale contesto in cui si opera sono emerse tante difficoltà per le quali non è possibile raggiungere questo traguardo.
«Dispiace dirlo - afferma il parroco - ma sembra che le due suore non possano portare avanti l'impegno che avevano prospettato in quanto probabilmente sono sorti alcuni problemi. La decisione forse arriva anche da ordini superiori della loro congregazione. La partenza - aggiunge - sembra tuttavia legata alla grave questione della mancanza delle vocazioni e dell'ordinazione di nuovi sacerdoti. Per quello che succede in giro, infatti, notiamo che vengono meno le forze religiose e purtroppo le suore dovranno tamponare situazioni ancora più difficili. Ripeto che sono venute tra di noi solo come esperimento e in attesa di una verifica, ma sarebbe stato una grande opportunità della diocesi di averle con noi a lavorare nelle comunità».
«Purtroppo con la crisi vocazionale che c'è in giro - aggiunge - la situazione è questa e non credo che per ora possano arrivare altre religiose a sostituirle. Peccato, perché è stata una bella esperienza». Fra gli obiettivi nella diocesi, oltre a essere considerate un arricchimento per la comunità e a seguire la schiera giovanile si pensava di allargare la presenza delle due sorelle ad altre esigenze, come ad esempio l'assistenza agli ammalati.
Nel progetto denominato Oratorio diffuso, l'obiettivo prevede in primo luogo che le cinque parrocchie unite possano lavorare assieme in un'unica comunità pastorale cristiana. Già tre parrocchie lavorano insieme: Sant'Ambrogio, Marcelliana e via Romana uniscono le loro forze e portano avanti un progetto
comune pur rispettando la diversità delle realtà, quindi, nella peculiarità e nella diversità delle varie situazioni.
Ma i consigli pastorali già si incontrano insieme, prima per decidere sulle problematiche comuni e poi su quelle di riferimento delle singole parrocchie. (ci. vi.)

Edited by pincopallino2 - 18/5/2017, 15:02
view post Posted: 18/5/2017, 09:24 "Fu una semplice penetrazione, il bimbo non partecipava attivamente". Morto il card. Pell - La stanza del peccato
Ma il Ministro delle Finanze del vaticano resta nascosto a Roma, protetto da papa Francesco

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il card. Pell in cappa magna

www.globalist.it/world/articolo/100...-pedofilia.html

Il cardinale George Pell rischia di essere incriminato per pedofilia
La polizia australiana indaga sul prelato che si difende: sono vittima di un linciaggio mediatico

globalist
17 maggio 2017

Sarebbe davvero una grande scandalo, anche se Papa Francesco sta da tempo sistemando tutto tra tanti malumori in Curia: la polizia dello stato australiano di Victoria sta considerando se incriminare il cardinale George Pell - già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto della Segreteria per l'Economia del Vaticano - per accuse di abusi sessuali a minori risalenti alla fine degli anni 1970, quando era ancora sacerdote.
La polizia ha confermato in un comunicato di aver ricevuto una notifica dall'Ufficio della Pubblica Accusa riguardante indagini su accuse di aggressione sessuale, che sono oggetto di un documento probatorio presentato dalla polizia stessa. Il comunicato aggiunge che i detective daranno considerazione a tale notifica, prima di formulare imputazioni. Le asserzioni includono quelle di due uomini di oltre 40 anni provenienti da Ballarat, cittadina natale di Pell, che lo accusano di averli toccati in maniera inappropriata mentre giocava a lanciarli in acqua nella locale piscina pubblica.
Tali accuse erano divenute pubbliche lo scorso luglio in un reportage sulla Tv nazionale Abc della giornalista investigativa Luoise Milligan, che dà maggiori dettagli nel libro appena uscito 'The Cardinal: The Rise And Fall of George Pell'.
In ottobre tre funzionari della polizia del Victoria si sono recati a Roma per interrogare Pell, che ha partecipato volontariamente. La Pubblica Accusa ha esaminato anche le evidenze raccolte in quell'occasione. Secondo il libro pubblicato da Melbourne University Press, Pell avrebbe anche abusato di due coristi nella cattedrale di Melbourne verso la fine degli anni 1990. E sarebbe stato a conoscenza delle attività di preti pedofili sotto la sua giurisdizione prima di quanto abbia mai ammesso.
Il cardinale ha respinto strenuamente in più occasioni ogni accusa di abusi e di insabbiamento. E tramite un portavoce ha domandato le scuse e la ritrattazione ai giornali Sydney Morning Herald e The Age, e a Guardian Australia, per gli articoli in cui trattano del libro. Il cui contenuto è definito 'linciaggio mediatico'.
"La decisione della casa editrice di procedere con la pubblicazione è un palese tentativo di interferire con corso della giustizia. A differenza di Melbourne University Press, il cardinale non interferirà con il corso della giustizia, ma attenderà il risultato del dovuto processo prima di avviare un'azione per diffamazione", ha dichiarato il portavoce.


www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2017/05/...cardinale.shtml
PEDOFILIA 17 maggio 2017
Australia, indagini sul cardinale Pell e un libro che elenca gli abusi sessuali

Sydney - La polizia dello stato australiano di Victoria sta considerando ora se incriminare il cardinale George Pell - già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto della Segreteria per l’Economia del Vaticano - per accuse di abusi sessuali a minori risalenti alla fine degli anni 1970, quando era ancora sacerdote.

La polizia conferma in un comunicato diffuso ieri sera di aver ricevuto una notifica dall’Ufficio della Pubblica Accusa riguardante indagini su accuse di aggressione sessuale, oggetto di un documento probatorio presentato dalla polizia stessa. Il comunicato aggiunge che i detective daranno considerazione a tale notifica, prima di formulare imputazioni. Le asserzioni includono quelle di due uomini di oltre 40 anni provenienti da Ballarat, cittadina natale di Pell, che lo accusano di averli toccati in maniera inappropriata mentre giocava a lanciarli in acqua nella locale piscina pubblica.

Tali accuse erano divenute pubbliche lo scorso luglio in un reportage sulla Tv nazionale Abc della giornalista investigativa Luoise Milligan, che dà maggiori dettagli nel libro appena uscito “The Cardinal: The Rise And Fall of George Pell”. In ottobre tre funzionari della polizia del Victoria si sono recati a Roma per interrogare Pell, che ha partecipato volontariamente. La pubblica accusa ha esaminato anche le evidenze raccolte in quell’occasione. Secondo il libro pubblicato da Melbourne University Press, Pell avrebbe anche abusato di due coristi nella cattedrale di Melbourne verso la fine degli anni Novanta. E sarebbe stato a conoscenza delle attività di preti pedofili sotto la sua giurisdizione prima di quanto abbia mai ammesso.

Il cardinale ha respinto strenuamente in più occasioni ogni accusa di abusi e di insabbiamento. E tramite un portavoce ha domandato le scuse e la ritrattazione ai giornali Sydney Morning Herald e The Age, e a Guardian Australia, per gli articoli in cui trattano del libro. Il cui contenuto è definito «linciaggio mediatico».

«La decisione della casa editrice di procedere con la pubblicazione è un palese tentativo di interferire con corso della giustizia. A differenza di Melbourne University Press, il cardinale non interferirà con il corso della giustizia, ma attenderà il risultato del dovuto processo prima di avviare un’azione per diffamazione» ha dichiarato il portavoce

http://www.tio.ch/News/Estero/Cronaca/1145...o-per-pedofilia

AUSTRALIA

17/05/2017 - 11:35
Un cardinale incriminato per pedofilia?

Le autorità potrebbero procedere nei confronti di George Pell


Keystone
Letto 1'174

SYDNEY - La polizia dello stato australiano di Victoria sta considerando ora se incriminare il cardinale George Pell - già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto della Segreteria per l'Economia del Vaticano - per accuse di abusi sessuali a minori risalenti alla fine degli anni 1970, quando era ancora sacerdote.

La polizia conferma in un comunicato diffuso ieri sera di aver ricevuto una notifica dall'Ufficio della Pubblica Accusa riguardante indagini su accuse di aggressione sessuale, che sono oggetto di un documento probatorio presentato dalla polizia stessa. Il comunicato aggiunge che gli inquirenti daranno considerazione a tale notifica, prima di formulare imputazioni.

Il cardinale ha respinto strenuamente in più occasioni ogni accusa di abusi e di insabbiamento.
view post Posted: 17/5/2017, 21:30 Truffa ed estorsione, 6 anni in appello a don Morini, tutto escort e cocaina. Confiscati 737.000 €. - La stanza del peccato
Con l'8 x 1000 avete fatto tanto. Ma papa Francesco non è addolorato per i preti dalla doppia vita?

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www.lagazzettadimassaecarrara.it/cr...euro-ma-ancora/

CRONACA
Don Euro… ma, ancora?

mercoledì, 17 maggio 2017, 17:16

di vinicia tesconi
Se avesse lasciato l’abito talare o se gli fosse stato imposto di lasciarlo, come tantissimi fedeli della diocesi di Massa Carrara auspicavano, adesso gli squallidi rigiri di Gianluca Morini, meglio conosciuto come Don Euro non farebbero più notizia. Ognuno è libero di spendere il proprio tempo e il proprio denaro come meglio crede, sorvolando per un momento, in questo caso, il dettaglio di come abbia potuto un prete arrivare ad accumulare l’ingente fortuna che è stata trovata sul suo conto e sorvolando anche il fatto che parte di quella fortuna è comunque derivata dalle continue richieste di donazioni che “il nostro” ha fatto durante tutto il periodo del suo presbiterato attivo. Ma Don Euro non si è mai neppure sognato di rinunciare al suo sacerdozio ed il vescovo Giovanni Santucci non ha trovato di meglio che metterlo in quiescenza, cioè in pensione, alloggiandolo in una bellissima villa con spese a carico della Curia e garantendogli anche la possibilità di percepire, con un anticipo vergognoso nei confronti di qualunque lavoratore, la pensione che spetta a tutti i preti che, per sopraggiunti limiti di età, si ritirino a vita privata. E allora la notizia c’è e fa ancora scalpore. Nel suo beato “buon riposo” l’incorreggibile Don Euro non riesce proprio a dedicarsi esclusivamente alla meditazione sui suoi peccati, come il vescovo sostiene che faccia, ma continua tranquillamente a portare avanti la sua vecchia doppia vita che fu smascherata un anno fa dai servizi delle Iene e raccontata nei dettagli da La Gazzetta di Massa Carrara. Ancora si concede lussi e soprattutto ancora è un habituè dei siti di incontri con escort gay. Qualche mese fa lo avevamo intoppato nell’area dell’Emilia Romagna dove si era dirottato cercando di evitare la piazza del centro-sud Italia dalla quale era emerso Francesco Mangiacapra, l’avvocato ed escort napoletano che aveva scoperto e denunciato la sua verità identità. Ma evidentemente Don Euro ha un debole per la categoria degli escort di Roma o di Napoli perché, di nuovo, è stato beccato lì. Per camuffarsi non ha mai avuto grande fantasia Don Euro, tanto è vero che, prima dello scandalo che lo ha coinvolto, si spacciava per un facoltoso giudice ma il numero di telefono fisso che dava ai suoi accompagnatori occasionali ( da lui chiamati romanticamente fidanzati) era quello della parrocchia di cui era rettore. Fu proprio così che Mangiacapra scoprì la verità sul suo conto. Adesso Don Euro è tornato alla carica nella stessa cerchia in cui già aveva dato il meglio di sé, limitandosi a dire agli escort che contatta di essere un importante medico e nei suoi intrallazzi sembrerebbe aver beccato di nuovo un suo vecchio accompagnatore che si era accreditato sul sito degli escort con un nome diverso. E’ lui, che vuole mantenere l’anonimato, infatti, che racconta. “ La prassi è sempre la stessa: intensa corrispondenza via messenger o whatsapp, richiesta di foto, insistenza per contatti telefonici. Il dubbio che si trattasse ancora di lui mi era già sorto leggendo il tono e il contenuto dei messaggi ma quando ha sentito la voce di Don euro al telefono non ho potuto non riconoscerlo.” L’incontro non è andato a buon fine, tuttavia, perché probabilmente anche Morini deve avere quanto meno subodorato qualcosa e dopo pochi messaggi successivi alla telefonata ha rinunciato a portare avanti la trattativa con il suo vecchio accompagnatore. Insomma, nulla di nuovo per il prete amante dei festini hot, a parte l’incredulità ancora diffusa nella comunità cattolica che lo ha conosciuto, che sta ancora attendendo che Don Euro paghi il suo conto. L’indagine aperta dai carabinieri a suo carico è in via di chiusura così come avviato ad un pronunciamento finale sembra essere il tribunale ecclesiastico che ha aperto un’inchiesta sul Morini nella quale ha raccolto la testimonianza di Mangiacapra. Proprio stamani Mangiacapra ha aggiunto alla sua testimonianza in Curia anche le informazioni sugli ultimi sviluppi della doppia vita di Don Euro ma la probabilità che venga ridotto allo stato laicale non è molto accreditata vista la protezione ecclesiastica di cui, inspiegabilmente, ha goduto finora.

Edited by pincopallino2 - 18/5/2017, 08:52
view post Posted: 25/8/2014, 21:07 Sgarbi: “chiese moderne brutte? Colpa di architetti atei” - Il brodo di cultura
Forse Sgarbi vuol dire che la chiesa come istituzione sta finendo.
view post Posted: 7/4/2014, 17:56 Pedofilia. Scarcerato dopo 4 anni e mezzo don Desio. Fu condannato a 8 anni e 8 mesi e spretato. - La stanza del peccato
Perché il vescovo non lo ha rimosso quando andò a finire nel canale ubriaco col suv da 35.000 €?
view post Posted: 18/12/2013, 16:34 Le donne prete delle catacombe di Santa Priscilla, 230 - 240 d.c. - Storia e Controstoria
L'ipotesi è suggestiva. Ma concordo che un mondo senza clero sarebbe stato un bene per gli stessi cristiani.
6189 replies since 18/12/2013