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view post Posted: 14/12/2023, 19:39 Scarcerato don Rugolo. Abusi su 3 minori: 25.000 € dalla Caritas. Il vescovo: "Ho insabbiato tutto" - La stanza del peccato
https://meridionews.it/abusi-prete-enna-ru...-chat-violenze/

«Le chat non sono manipolate»: la conferma del perito nel processo al prete per violenze sessuali su minori a Enna
14/12/2023 di Marta Silvestre, Tempo di lettura 2 min
Nessuna manipolazione, nessuna modifica e nessuna alterazione. Gli screenshot della chat, che era stata ammessa dal tribunale di Enna nel processo per violenza sessuale aggravata a danni di minori in cui è imputato il sacerdote Giuseppe Rugolo, sono stati analizzati da un perito che ne ha confermato la corrispondenza con l’originale. Si tratta di una conversazione tra l’archeologo Antonio Messina che ha denunciato il prete per gli abusi subiti quando era minorenne (e che, a sua volta, è stato querelato dal sacerdote per diffamazione) e una sua amica. Un dialogo – uno dei tanti finiti all’interno di questo processo – che proverebbe le confidenza sulle violenze alla vittima.

Ancora una volta, come era già successo nel corso della scorsa udienza – di un processo che si celebra a porte chiuse per «esigenze di riservatezza» – è saltata la requisitoria della pm Stefania Leonte. Un ulteriore rinvio che, in questo caso, si è reso necessario per via dell’assenza – giustificata per malattia – del giudice titolare del collegio, ovvero la persona che poi dovrebbe essere incaricata proprio a scrivere la sentenza del processo. Insomma, una mancanza non da poco per cui si è ritenuto di posticipare la requisitoria alla prossima udienza che è già stata fissata per mercoledì 10 gennaio. La stessa occasione in cui la parola andrà anche agli avvocati delle parti civili per le conclusioni. Appuntamento successivo per martedì 13 febbraio con i legali dei responsabili civili (la diocesi di Piazza Armerina e la parrocchia di San Giovanni Battista di Enna) e gli avvocati difensori dell’imputato. La sentenza, con le eventuali repliche, è prevista per martedì 5 marzo.

Una vicenda che è iniziata con la denuncia della giovane vittima, minorenne all’epoca dei fatti e oggi 28enne. I suoi genitori avevano poi denunciato di avere ricevuto dalla diocesi di Piazza Armerina un’offerta di 25mila euro della Caritas in cambio di una clausola di riservatezza e di silenzio. Il vescovo Rosario Gisana ha sempre sostenuto, invece, sarebbero stati proprio i genitori ad avanzare una richiesta di denaro. Lo stesso vescovo che nel corso di una conversazione, che non sapeva essere intercettata, avrebbe detto al sacerdote imputato: «Caro Giuseppe, per te ci sono tutti i presupposti per diventare Santo». E lo stesso vescovo che, di recente, è stato perfino elogiato da Papa Francesco. Intanto, nell’ultimo periodo sono emerse diverse denunce presentate da don Rugolo nei confronti, non solo della vittima che lo ha denunciato, ma anche dei giornalisti che si sono occupati della vicenda

www.ossigeno.info/enna-manuela-acq...hOtEvZ0_P1wuAYA

ENNA. MANUELA ACQUA QUERELATA DA DON RUGOLO COME PIERELISA
di Redazione Web
14 Dicembre 2023

“Questa querela mi causa angoscia e mi sta esponendo anche a considerevoli spese legali”

OSSIGENO 14 dicembre 2023 – “Non sto passando un bel momento. Questa querela mi causa angoscia e mi sta esponendo anche a considerevoli spese legali”, dice Manuela Acqua, giornalista di Enna, querelata da don Giuseppe Rugolo (vedi Ossigeno), il sacerdote a processo per violenza sessuale aggravata nei confronti di minori, il prete che prima di lei ha denunciato la giornalista Pierelisa Rizzo, corrispondente dell’Ansa, e insieme a lei anche Antonio Messina, l’uomo che lo accusa di averlo molestato quando era un ragazzino.

Ad Antonio Messina il sacerdote imputa di avere riportato in un post aperto di Facebook stralci di intercettazioni relative al processo in corso a porte chiuse, e alla giornalista di avere ri-condiviso il post commentandolo.

Com’è accaduto per Pierelisa Rizzo, querelata dal sacerdote tre volte per diffamazione e diffusione di atti procedurali (la terza querela è recentissima), la Procura di Enna ha chiesto l’archiviazione, ma il legale di Rugolo ha presentato opposizione e i due denunciati dovranno comparire davanti al giudice il 28 maggio 2024.

LA GIORNALISTA – “Nella mia città questo prete era diventato una star. All’improvviso ha mostrato il lato oscuro di una Chiesa che cerca di negare l’evidenza, che cerca di arrampicarsi sugli specchi, che prova a zittire le vittime e i giornalisti. Questa chiesa però – racconta Manuela Acqua a Ossigeno – non è riuscita ad ammutolire questo accusatore. Antonio Messina, oggi è un uomo. Ai tempi degli abusi che ha denunciato era un ragazzino, un minorenne. Si è trovato a gestire una situazione orripilante. Quando io sono venuta a conoscenza della sua storia, mi sono impegnata a capire e a spiegare agli altri com’è possibile che un prete (tra l’altro mio coetaneo e concittadino), una persona che conosco praticamente da sempre, sia accusato di abusi sessuali su minori. Ho iniziato a documentarmi, a seguire il processo e a parlarne con Antonio Messina che, nel frattempo, è diventato uno dei miei amici più cari e preziosi. Poi ho iniziato a scrivere il mio punto di vista su questa storia che tocca la sensibilità di tutti. Dovremmo stringerci tutti attorno alla vittima degli abusi, a quest’uomo che ha iniziato con dignità e coraggio un lungo e difficile iter giudiziario, mettendoci la faccia”.

“In una città divisa fra colpevolisti e innocentisti, con tante opinioni gettate in pasto ai social da chi non ha la minima contezza dei fatti, all’improvviso mi sono trovata querelata per aver definito “pericoloso” questo prete accusato di violenza sui minori, un imputato che, fra l’altro, è stato messo agli arresti domiciliari dalla Squadra Mobile di Enna nell’aprile 2021. Il pm ha chiesto l’archiviazione. Ma i legali del prete si sono opposti. Perciò il 28 maggio 2024 dovrò comparire davanti al Gup, insieme con Antonio Messina, querelato pure lui. Non mi stupirei se, nel frattempo, dovessi ricevere altre querele, com’è accaduto alla mia collega Pierelisa Rizzo, che è già a quota 3 querele pur avendo svolto in maniera impeccabile e puntuale il suo ruolo di cronista che racconta la verità. “.

“Fortunatamente esistono associazioni come Ossigeno per l’Informazione che non ti lasciano sola quando vieni presa di mira per il tuo lavoro. E’ un grande conforto sapere di non essere soli di fronte ad accuse ingiuste e pretestuose – conclude la giornalista -. Non vedo l’ora che arrivi il 10 gennaio 2024 (il giorno previsto per la sentenza Rugolo). Non vedo l’ora che si possa scrivere la parola “fine” a questa orribile storia che ha causato sofferenza a tante, troppe persone.”. LT
view post Posted: 14/12/2023, 19:22 Belgio: 30.000 bambini venduti da preti e suore - Attualità
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www.tgcom24.mediaset.it/mondo/belg...GVqRjupak2aTpXA

14 DICEMBRE 2023 15:31
Belgio, media: "30mila figli di ragazze madri venduti dalla Chiesa per l'adozione"
I bambini venivano ceduti alle famiglie richiedenti che pagavano fra i 10mila e i 30mila franchi. Nel 2015 la Conferenza episcopale aveva chiesto pubblicamente scusa alle vittime presso il Parlamento fiammingo

Belgio, media: "30mila figli di ragazze madri venduti dalla Chiesa per l'adozione" - foto 1
ansa
La Chiesa cattolica avrebbe venduto circa 30mila bambini all'insaputa delle loro madri. Lo rivelano per la prima volta diverse donne nel podcast "Kinderen van de Kerk" della testata belga Het Laatste Nieuws. Gli eventi si sono svolti in un arco temporale che va dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Ottanta. Le donne incinte e non sposate, a quanto riporta la testata, venivano collocate in istituti cattolici, dove subivano umiliazioni e persino abusi sessuali. I bambini venivano poi venduti per ingenti somme - tra i 10.000 e i 30.000 franchi (all'incirca tra i 250 e i 750 euro dell'epoca) - a famiglie adottive. Nel 2015 la Conferenza episcopale si è scusata con le vittime di adozioni forzate in istituti cattolici presso il Parlamento fiammingo.
Belgio, media: "30mila figli di ragazze madri venduti dalla Chiesa per l'adozione" - foto 2
Tgcom24
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Le separazioni I piccoli venivano presi alle loro madri subito dopo la nascita: le donne venivano sottoposte ad anestesia generale o indossavano una maschera per non permettere loro di vedere il proprio figlio. In seguito al parto alcune di loro erano costrette a firmare un documento in cui rinunciavano al figlio o gli veniva detto che era nato morto. Inoltre, alcune di loro venivano sterilizzate.


La testimonianza I documenti non conservati o distrutti rendono oggi estremamente difficile il processo di ricongiungimento, afferma Debby Mattys (57 anni), che è stata data in adozione dalle suore e ha trascorso oltre 20 anni alla ricerca della sua madre naturale. "Mia madre aveva 18 anni quando ha avuto una gravidanza indesiderata", ha dichiarato a Het Laaste Nieuws.


Le scuse pubbliche Nel 2015 la Conferenza episcopale si è scusata con le vittime di adozioni forzate in istituti cattolici presso il Parlamento fiammingo. In risposta alle recenti testimonianze, i vescovi hanno espresso la loro compassione per il dolore e il trauma delle vittime, nota il Brussels Times. La Chiesa chiede un'indagine indipendente sulle condizioni descritte dalle donne coinvolte.
view post Posted: 13/12/2023, 10:45 Trieste. Primo suicidio assistito a carico del SSN - Diritti civili
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https://www.associazionelucacoscioni.it/no...cidio-assistito

EUTANASIA
“Anna” è stata la prima italiana a ottenere il suicidio assistito in Italia con l’assistenza completa del Servizio sanitario nazionale
Pubblicato il12 12 2023 daAss. Luca Coscioni
COMUNICATI

È la quinta persona in Italia, seguita dall’Associazione Luca Coscioni, ad aver avuto il via libera per la morte volontaria assistita. La prima in Friuli Venezia Giulia.
Filomena Gallo e Marco Cappato commentano: “Il diritto a scegliere si fa strada nonostante le resistenze ideologiche. Troppa attesa per una persona malata, ora le leggi regionali, anche per evitare altri illegittimi dinieghi come nel Lazio a Sibilla Barbieri”.
QUI tutte le tappe della storia di Anna
“Anna” (nome di fantasia a tutela della privacy), una donna di 55 anni affetta da sclerosi multipla secondariamente progressiva, è morta lo scorso 28 novembre a casa sua, a Trieste, a seguito dell’autosomministrazione di un farmaco letale.

Dopo aver atteso un anno dalla sua richiesta, “Anna” è la prima italiana ad aver completato la procedura prevista dalla Consulta con la sentenza “Cappato\Antoniani”, con l’assistenza diretta del Servizio sanitario nazionale (SSN), a seguito dell’ordine del Tribunale di Trieste: infatti il farmaco letale e la strumentazione sono stati forniti dal SSN e un medico individuato dall’azienda sanitaria, su base volontaria, ha provveduto a supportare l’azione richiesta nell’ambito e con i limiti previsti dalla Ordinanza Cautelare pronunciata dal Tribunale di Trieste, il 4 luglio 2023, e quindi senza intervenire direttamente nella somministrazione del farmaco, azione che è rimasta di esclusiva spettanza di “Anna”.

“Anna’ è la prima persona malata che ha visto riconoscere, da parte dei medici incaricati di effettuare le verifiche sulle condizioni, che l’assistenza continua alla persona è assistenza vitale, così anche la dipendenza meccanica non esclusiva garantita attraverso l’impiego di supporto ventilatorio (CPAP) nelle ore di sonno notturno.

Emerge che, rispetto alla procedura eseguita di riscontro delle condizioni di una persona malata in Friuli Venezia Giulia, risulta non fondato e paradossale il diniego ricevuto invece nel Lazio da Sibilla Barbieri, anche lei dipendente da trattamenti vitali ma costretta a morire in Svizzera.

Per la prima volta inoltre in Italia una persona ha avuto accesso all’aiuto alla morte volontaria interamente nell’ambito del Servizio sanitario pubblico a seguito dell’ordine di un Giudice”, ha dichiarato Filomena Gallo, avvocata e Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, che coordina il collegio legale di studio e difesa composto anche dagli avvocati Francesca Re, Angelo Calandrini e Alessia Cicatelli.

“Anna” per ottenere il rispetto della sua volontà e l’applicazione della sentenza ‘Cappato’ della Consulta ha dovuto rivolgersi alla giustizia civile e penale, con grande fatica ha voluto personalmente depositare dai Carabinieri l’esposto contro ASUGI e partecipare sempre in persona alla prima udienza civile in Tribunale a Trieste, che ha poi emesso una ordinanza di condanna di ASUGI di applicare la sentenza della Consulta, così come avrebbe dovuto fare già nel novembre 2022 quando aveva ricevuto la richiesta da ‘Anna’, l’azienda sanitaria ha dato applicazione alla decisione del Giudice del Tribunale di Trieste e, sussistendo tutte le condizioni indicate dalla Corte Costituzionale con sentenza 242/19, si è fatta carico dell’intero percorso. Ha dunque messo a disposizione il farmaco, la strumentazione e il personale sanitario su base volontaria. Abbiamo vigilato sull’intera procedura, a volte sollecitando alcuni passaggi”.

“Anna” ha voluto lasciare un messaggio:
“Anna” è il nome che avevo scelto e, per il rispetto della privacy della mia famiglia, resterò “Anna”. Ho amato con tutta me stessa la vita, i miei cari e con la stessa intensità ho resistito in un corpo non più mio. Ho però deciso di porre fine alle sofferenze che provo perché oramai sono davvero intollerabili. Voglio ringraziare chi mi ha aiutata a fare rispettare la mia volontà, la mia famiglia che mi è stata vicina fino all’ultimo. Io oggi sono libera, sarebbe stata una vera tortura non avere la libertà di poter scegliere.

“Il diritto di scelta alla fine della vita si sta faticosamente affermando, nonostante ostruzionismi e resistenze ideologiche che sono sempre più lontane dal sentire popolare, come dimostra anche il recente sondaggio “Osservatorio sul Nord Est” pubblicato dal Gazzettino, secondo cui oltre otto persone su dieci (82%) si dichiarano d’accordo con l’idea che ‘quando una persona ha una malattia incurabile, e vive con gravi sofferenze fisiche, è giusto che i medici possano aiutarla a morire se il paziente lo richiede’.

Il dato è confermato su tutto il territorio nazionale anche da una seconda rilevazione, questa volta curata dal Censis. Anche in questo caso i favorevoli sono la maggioranza: il 74% degli intervistati (80% degli elettori di FDI, 79% della Lega, 86% di Forza Italia, 83% del M5S, 88% del PD). Ora occorre lavorare sui tempi. Non deve più essere consentito di far attendere quasi un anno fra sofferenze intollerabili e condizioni che peggiorano con il rischio – come stava accadendo ad ‘Anna’ – di perdere le ultime forze necessarie per l’autosomministrazione del farmaco letale”, dichiara Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che sta promuovendo su tutto il territorio nazionale la campagna regionale Liberi subito affinché le regioni approvino una legge che introduca tempi e procedure certi per accedere al suicidio medicalmente assistito.


Ass. Luca Coscioni
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.
view post Posted: 12/12/2023, 16:45 P. Pio. Debiti per 100 mln e clientele all'ospedale del Vaticano - Mens sana in corpore sano
www.immediato.net/2023/12/11/casa-sollievo-in-crisi/

Casa Sollievo in crisi: tra fughe, tagli e mancate stabilizzazioni. Sulla pesante debitoria il piano di rientro non basta
La Regione Puglia sta continuando a drenare risorse per cercare di salvare una struttura di "eccellenza per il sistema sanitario regionale"
Di Michele Iula 11 Dicembre 2023 in Apertura

Non c’è pace a Casa Sollievo della Sofferenza. L’ospedale di San Pio, alle prese con un corposo piano di razionalizzazione delle spese, per via dell’importante debito accumulato negli ultimi tempi (22 milioni ogni anno secondo quanto riferito dal manager Gino Gumirato), è tornato al centro delle attenzioni dell’opinione pubblica e della politica. La Regione Puglia sta continuando a drenare risorse per cercare di salvare “un ospedale di eccellenza per il sistema sanitario regionale”, mettendo sul tavolo dell’Irccs ulteriori fiches con l’obiettivo di ridurre le lunghissime liste d’attesa. Eppure, una parte importante dei viaggi della speranza ha come destinazione l’altro ospedale del Vaticano, il Bambin Gesù, per prestazioni che potrebbero essere fatte a San Giovanni Rotondo. Ma il tema non sarebbe mai stato affrontato dal dg veneto, fortemente voluto dal cardinale Pietro Parolin, durante i “45 giorni di trattative con la Regione”.

Abbiamo provato a chiedere aggiornamenti sui progressi del percorso avviato quasi un anno fa, ma non ci sono stati segnalati progressi rassicuranti. “Bisogna sistemare la partita con la Regione – ci riferiscono fonti interne -, nel 2024 probabilmente verranno assegnate ulteriori risorse per le liste d’attesa, però bisogna capire quali saranno le risposte del governo. Certamente noi siamo tra quelli che riescono a fare più attività. Dovranno dare per forza ulteriori risorse alla Puglia, perché la sanità è in crisi”. Sulle difficoltà economico-finanziarie ci viene riferito che “c’è un po’ di recupero, ma la situazione è piuttosto complessa…”.

Emiliano e Parolin
Tagli, mancate stabilizzazioni e la “fuga” del direttore
In viale dei Cappuccini ci sono famiglie – e nomi – di peso nella governance della sanità religiosa. Paolo Fini, storico dirigente amministrativo vicino all’ex direttore generale Michele Giuliani, è uno di questi. Qualche settimana fa è arrivata una decisione che ha fatto discutere: l’addio anticipato dalla poltrona prestigiosa (e scottante) da direttore del personale. Il pensionamento, infatti, era previsto per la prossima primavera; tuttavia, è stato richiesto un lungo periodo di ferie per anticipare l’uscita. Un segnale? Basta leggere le dichiarazioni pubbliche rilasciate da Gumirato per avanzare qualche ipotesi. “La riduzione del personale, che avvicinerà l’organico agli standard regionali – aveva dichiarato in conferenza stampa -, avverrà in modo del tutto naturale e graduale, grazie ai pensionamenti in programma nel corso dei prossimi anni che garantiranno una riduzione notevole dei costi (4,8 milioni nel 2023, 5,8 nel 2024 e 6,1 nel 2025) ed alla contemporanea assunzione, laddove necessaria, di nuovi profili”. Detto in altri termini, circa 500 fuoriuscite in 3 anni. Una lettura che lascia intendere la sovra dotazione organica dell’ospedale rispetto ai livelli di produttività.

De Leonardis: “Operatori socio sanitari si ritrovano tagliati fuori dalle stabilizzazioni, è un fatto grave”

La “rottura” definitiva si sarebbe consumata con la decisione del management di non stabilizzare il personale impiegato in corsia durante la pandemia Covid, che ha colpito duramente l’ospedale privato con uno dei primi focolai in Puglia. Sulla questione è intervenuta la politica, con diversi interventi soprattutto nel centrodestra regionale. Tra gli ultimi il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, che ha dichiarato: “Non bastano una pacca sulla spalla, o peggio illusioni, per rendere giustizia a coloro i quali, con spirito di sacrificio e abnegazione, hanno lavorato duramente, mettendo a rischio la loro stessa incolumità, nelle drammatiche fasi dell’emergenza Covid. Quanto accaduto a una parte degli operatori socio sanitari impegnati a Casa Sollievo della Sofferenza, che oggi si ritrovano tagliati fuori dalle stabilizzazioni, è un fatto grave e su cui bisogna rimediare immediatamente”.


Poi ha aggiunto: “A fronte di promesse di stabilizzazione, 25 Oss si sono trovati ad affrontare una preselezione mentre altri 4 sono stati assorbiti in tempi rapidi dall’Ospedale di San Giovanni. Fatto in controtendenza rispetto a quanto posto in essere, ad esempio, dalla Asl di Foggia e dal Policlinico Riuniti che hanno proceduto alle stabilizzazioni di chi ha lavorato in ambito Covid. Una vicenda per la quale sarebbe quanto mai opportuno che il direttore generale e il presidente di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, Gino Gumirato e monsignor Moscone, forniscano spiegazioni e si adoperino per rimediare a questa vicenda che, a pochi giorni dal Natale, getta nello sconforto questa platea di lavoratori e le loro famiglie”.


Milena Gabanelli
“Clientele” e poca trasparenza

L’arrivo del manager veneto a San Giovanni attirò l’attenzione della giornalista Milena Gabanelli, che dedicò una puntata di “Data room” a “Padre Pio: debiti e clientele dell’ospedale del Vaticano”. Oltre alla voragine in bilancio (100 milioni di esposizione solo verso i fornitori), venne analizzato il rapporto tra il numero dei posti letto (867) e i dipendenti (circa 2700). E quello della “trasparenza”, principio cardine invocato da Papa Francesco nel pieno dello scandalo sulla gestione dei fondi della Segreteria. Ecco, non dovrebbe essere questo un tema rilevante per un ospedale che sta ricevendo soldi pubblici extra tetto per salvarsi? Nella gestione “ordinaria” Casa Sollievo riceve dalla Regione Puglia 200 milioni di euro, a fronte di 230 milioni di ricavi.

A Bari sono state assegnate risorse aggiuntive rispetto al tetto di spesa per il recupero delle liste d’attesa: circa 19 milioni per i tre enti ecclesiastici, Miulli, Panico e Casa Sollievo, di cui circa 10 sono andati all’ospedale di San Pio. Ebbene, nonostante le proteste della politica, non sono stati diffusi i risultati di queste attività. Non solo. Se si guarda alla gestione dei concorsi per i medici, ci si rende conto che l’unico ospedale dei tre a non pubblicare sul Burp (Bollettino ufficiale della Regione) è Casa Sollievo. Certo, non c’è uno specifico obbligo di legge, ma davvero si può pensare di continuare a ragionare da privato puro quando si assorbono tutte queste risorse pubbliche? Anche sul bilancio, per esempio, non sembra esserci tanta chiarezza. Basti pensare che non viene mai inviato alla Regione, così come confermatoci dal direttore del dipartimento, Vito Montanaro. Certo, l’ente pubblico non può ripianare il debito così come avviene per le strutture di sua proprietà, ma potrà comprendere se – e come – sta funzionando il bazooka fortemente voluto da Michele Emiliano? Del resto, doveva essere uno dei cardini dell’accordo sottoscritto dal governatore Michele Emiliano e dal cardinale Parolin nel 2021 a Roma. Ma dei risultati del monitoraggio della cabina di regina nessuno ha saputo più nulla.
view post Posted: 12/12/2023, 11:36 L'amante di don D'Incecco denuncia marito per maltrattamenti: assolto - La stanza del peccato
www.anteprima24.it/salerno/sacerdo...Xerz_6CM3KSHVoM

Sacerdote lascia la talare: le precisazioni di Monsignor Bellandi
Di Redazione -12 Dicembre 2023

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa relativo alle precisazioni dell’Arcivescovo, Sua Eccellenza Monsignor Andrea Bellandi sulla vicenda del sacerdote che ha abbandonato il ministero di parroco.

Il comunicato – A seguito delle notizie, non sempre precise, riportate sui diversi organi di stampa, l’Arcidiocesi conferma la notizia dell’abbandono di un suo sacerdote dal ministero di Parroco. Nulla potendo dinanzi alla libertà del singolo, l’Arcivescovo ha provveduto – come primo atto – a sospendere il sacerdote e ad assicurare prontamente un sostituto alla comunità parrocchiale che non è rimasta neanche un giorno senza una guida pastorale.

Ad esprimersi sulla vicenda, dunque, l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Sua Eccellenza Monsignor Andrea Bellandi: “L’inattesa decisione di un sacerdote ha trovato una prevedibile amplificazione mediatica che – come purtroppo spesso accade – ha già avviato un processo ed emesso sentenze. Credo che l’unico atteggiamento umanamente (e non dico cristianamente) adeguato, in una tale dolorosa vicenda, sia quello del rispetto verso le persone coinvolte, a partire da chi è stato fortemente ferito da un così grave comportamento. Per un padre, come lo è il Vescovo verso i propri sacerdoti, rimane solo un’infinita tristezza per l’errore di un proprio figlio, che ha generato profonda costernazione tra i confratelli e, al contempo, disorientamento nella vita della comunità parrocchiale e diocesana. Auspico, e come Pastore farò di tutto perché questo avvenga, che si arrivi in tempi brevi alla conoscenza reale dei fatti, per correggere gli errori e curare possibilmente ogni ferita”, ha concluso S.E. Monsignor Bellandi.
view post Posted: 11/12/2023, 17:30 L'amante di don D'Incecco denuncia marito per maltrattamenti: assolto - La stanza del peccato


https://salerno.corriere.it/notizie/cronac...66ed12xlk.shtml

Prete fuggito con una parrocchiana a Oliveto Citra, la donna denunciata dal marito: «Mi ha portato via i figli»
diErsilia Gillio
Don Emmanuel Vivo chiamato a sostituire il sacerdote che ha lasciato la chiesa del paese nel Salernitano. Dalla Curia per ora nessun commento

L'attività pastorale della Parrocchia di Santa Maria della Misericordia di Oliveto Citra, non si è interrotta mai. Dopo la partenza improvvisa del prete, dietro la quale si nasconderebbe un'incredibile fuga d'amore con una parrocchiana, la Diocesi di Salerno - Campagna - Acerno, ha immediatamente nominato un nuovo sacerdote a cui affidare la comunità del piccolo centro dell'Alto Sele, Don Emmanuel Vivo. Al momento dalla Curia non c'è alcun commento sulla vicenda che ha fatto il giro di mezzo mondo cattolico e non, anche all'estero.

La denuncia
Intanto, il marito della donna fuggita con il sacerdote avrebbe presentato denuncia per sottrazione di minori. La coppia ha tre figli, sono sposati da 13 anni. Ad ottobre l'uomo si è trasferito in Trentino per lavoro e lei ha cominciato a frequentare la chiesa perché si sentiva sola. Ma il marito, invece, sostiene che il prete l'avrebbe plagiata. E avrebbe anche scritto una lettera alla Curia di Salerno per rivelare quanto accaduto.

La sorpresa in paese
In paese, di bocca in bocca, la storia è la stessa. Il parroco si sarebbe invaghito di una donna, madre di famiglia, originaria di Battipaglia. Insieme avrebbero deciso di fuggire. Non sarebbe certo la prima volta che accade, eppure i fedeli restano increduli. Chi ha qualche filo d'argento in più nei capelli, non vuole credere che la fuga d'amore sia la verità, e ribadisce che il parroco è lontano dall'Italia «per prestare servizio in una missione». Di fatto nulla è stato accertato, sebbene la nomina frettolosa del nuovo parroco lascia aperte molte ipotesi e qualche perplessità.

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11 dicembre 2023 ( modifica il 11 dicembre 2023 | 16:43)

Edited by pincopallino2 - 12/12/2023, 11:36
view post Posted: 11/12/2023, 13:37 Crisi di vocazioni. Verso la soppressione 20 delle 227 diocesi italiane - Attualità
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Il vescovo di Cserta e Capua Pietro Lagnese mentre discute dei liquori di Ischia con papa Francesco (foto dell'epoca del regno di Lagnese a Ischia).


DIOCESI SOPPRESSE
1) Fossano. Unita dal 1/2/1999 in persona episcopi a Cuneo. Soppressa a partire da 1/6/2023

DIOCESI UNITE IN PERSONA EPISCOPI
2) Palestrina. Il 31/7/2017 il vescovo di Tivoli, Parmeggiani, è stato nominato amministratore apostolico di Palestrina. Dal 19/2/2019 Tivoli e Palestrina sono unite in persona episcopi.
3) Lanusei. Il 2/7/2019 il vescovo di Lanusei, Antonio Mura, è stato nominato vescovo di Nuoro ed amministratore apostolico di Lanusei. Il 9/4/2020 Nuoro e Lanusei sono unite in persona episcopi.
4) Fabriano. Il 28/4/2019 si dimette il vescovo Stefano Russo, segretario CEI, lasciato come amministratore apostolico in attesa di nuovo vescovo. Il 26/7/2019 viene nominato amministratore apostolico il vescovo di Camerino, Massara. Il 27/6/2020 Camerino e Fabriano sono unite in persona episcopi
5) Carpi. Il 26/6/2019 è stato dimissionato il suo vescovo, Cavina, e nominato amministratore il vescovo di Modena, Erio Castellucci. Il 7/12/2020 Modena e Carpi sono unite in persona episcopi.
6) Alife. Il 30/4/2019 è stato nominato amministratore apostolico il vescovo di Sessa, Piazza. Il 26/2/2021 Alife è stata unita in persona episcopi a Teano, nella persona del vescovo di Teano, Cirulli.
7) Ischia. Il 19/1/2021 l'ex vescovo di Ischia, Lagnese, trasferito a Caserta, viene nominato amministratore apostolico di Ischia. Il 22/5/2021 Ischia è stata unita a Pozzuoli, con la nomina di Pascarella.
8) Pitigliano. Il 19/6/2021 il vescovo di Pitigliano, Gianni Roncari, è stato nominato anche vescovo di Grosseto, unendo le due diocesi in persona episcopi.
9) Foligno. Il 7/3/2020 il suo vescovo Sigismondi, è stato nominato vescovo di Orvieto, restando amministratore apostolico di Foligno. Il 26/6/2021 Foligno è stata unita in persona episcopi ad Assisi, nominando vescovo quello di Assisi, Domenico Sorrentino.
10) Ales. Il 4/5/2019 il suo vescovo, Carboni, è nominato vescovo di Oristano, restando come amministratore anche di Ales. Il 3/7/2021 Ales è stata unita in persona episcopi ad Oristano
11) Porto - Santa Rufina. Il 5/5/5021 il vescovo Gino Reali (73 anni) è stato dimissionato da papa Francesco ed è stato nominato amministratore apostolico il vescovo della confinate Civitavecchia, Gianrico Ruzza. Il 12/2/2022 le due diocesi sono state unite in persona episcopi
12) Susa. Il 12/10/2019 l'arcivescovo di Torino, Nosiglia, è stato nominato amministratore di Susa. Il 19/2/2022 le diocesi sono unite in persona episcopi col nuovo vescovo Lepore
13) Città di Castello. Il 7/5/2022 il vescovo di Gubbio, Paolucci, è stato nominato anche vescovo di Città di Castello, unendo in persona episcopi le diocesi
14) Montepulciano. Il 21/7/2022 unita in persona episcopi a Siena, sotto il card. Lojudice.
15) Anagni. Il 10/11/2022 unita in persona episcopi a Frosinone sotto il vescovo Spreafico.
16) Urbino. Il 7/1/2023 unita in persona episcopi a Pesaro, sotto il vescovo Sandro Salvucci
17) Sessa. Il Il 3/12/2022 il vescovo di Teano e Alife Cirulli è stato nominato amministratore diocesano di Sessa ed il 23/2/2023 Sessa è stata unita a Teano ed Alife
18) Tricarico. Il 9/2/2023 è nominato amministratore il vescovo di Matera, Caiazzo. Il 4/3/2023 Le due diocesi sono state unite in persona episcopi
19) Frascati. Il 12/9/2023 Frascati è stata unita a Velletri, sotto il vescovo di Velletri, Stefano Russo
20) Pescia. Il 14/10/2023 Pescia è stata unita a Velletri, sotto il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli
21) Capua. Il 11/12/2023 è stata unita a Caserta, sotto il vescovo di Caserta, Pietro Lagnese



DIOCESI IN AMMINISTRAZIONE APOSTOLICA
22) Ostia. Dal 18/11/1966 amministrata dal vicario della diocesi di Roma.
23) Piana degli Albanesi. Il 25/2/2020 viene dimissionato l'archimandrita Gallaro e rimane in carica come amministratore. Dal 19/6/2023 è nominato amministratore il card. Montenegro, vescovo in pensione di Agrigento.
24) Santa Maria di Grottaferrata. Il 4/11/2013 è dimissionato l'abate Fabbricatore. Il 28/11/2021 è nominato amministratore il vescovo di Albano, Semeraro.



www.casertanotizie.com/attualita/2...de-con-caserta/

Il Papa nomina monsignor Lagnese nuovo Arcivescovo di Capua e unisce sede con Caserta

Mons. Pietro Lagnese, Vescovo di Caserta

Redazione
di Redazione
11 Dicembre 2023
12:10
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Roma. Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Capua per raggiunti limiti di età, presentata da mons. Salvatore Visco, ed ha nominato monsignor Pietro Lagnese arcivescovo della Diocesi di Capua unendo le due sedi in persona Episcopi. Lo rende noto il Bollettino Vaticano.



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A tre anni esatti dall’investitura di vescovo di Caserta, Lagnese diventa anche la guida dell’arcidiocesi di Capua. Con questa nomina le due sedi vescovili verranno unite, secondo la formula latina, in persona Episcopi, ma resteranno separate e inalterate le strutture, dai seminari alle cattedrali agli uffici di curia. Il ministero episcopale sarà esercitato da un unico vescovo, quella che si chiama in termini ecclesiastici “unione personale”.


Nato a Vitulazio il 9 settembre 1961, l’Arcivescovo Lagnese torna nella sua diocesi dove è stato rettore del seminario arcivescovile dal 1988 al 1994, segretario generale del sinodo della Chiesa di Capua dal 1989 al 1993. Vescovo per la prima volta ad Ischia, qui resta dal 2013 al 2020 anno in cui viene nominato vescovo di Caserta.

S.ECC. MONS. PIETRO LAGNESE
Mons. Pietro Lagnese, quarto di sei figli, nasce a Vitulazio (Caserta) il 9 settembre 1961 da Giovanni e Maria Grazia Tartaglione. È battezzato nello stesso giorno dall’allora parroco don Francesco Gravina. Nella sua casa, insieme ad una profonda rettitudine morale, sperimenta i valori della dedizione alla famiglia ed un forte senso di laboriosità e di sacrificio; qui riceve pure la sua prima educazione alla fede.

Attraverso l’assidua partecipazione alla vita della comunità parrocchiale, cresce in lui un forte senso di appartenenza ecclesiale che si concretizzerà in un’esperienza di servizio all’interno dell’azione cattolica parrocchiale e in una feconda vita di preghiera. Il desiderio di consacrarsi al Signore nel ministero presbiterale, già vivo negli anni della fanciullezza, si fa più forte nella prima adolescenza con l’arrivo in parrocchia del giovane sacerdote don Carlo Iadicicco. Negli ultimi anni di scuola superiore, essendo parroco il sacerdote don Enrico Lanna, matura con maggiore consapevolezza la sua scelta vocazionale.


Al termine del quarto anno di liceo, durante un campo diocesano di Azione Cattolica, manifesta la sua intenzione all’arcivescovo S. E. Mons. Luigi Diligenza, da poco arrivato in diocesi. Da quel momento comincia un dialogo proficuo con il Pastore della Chiesa di Capua che sempre di più assume il volto di un vero padre nella fede.

Nel 1979 consegue la maturità nel Liceo Scientifico di Capua. Nel settembre 1980 entra nel Seminario Maggiore Arcivescovile di Napoli “Cardinale Alessio Ascalesi” dove è accolto dall’allora rettore Mons. Agostino Vallini. Compie i suoi studi presso la Pontificia Facoltà Teologica della Italia Meridionale, Sezione San Tommaso, dove consegue il Baccalaureato in Sacra Teologia e la Licenza in Teologia Pastorale con una Tesi sui giovani e la direzione spirituale.

Per l’imposizione delle mani di Mons. Luigi Diligenza è ordinato Diacono il 21 settembre 1985 e sacerdote il 1 maggio 1986. Assistente spirituale del Movimento Apostolico Ciechi, inizia il suo ministero pastorale nella Parrocchia di Vitulazio il 13 ottobre 1986 ove per ventisette anni svolge ininterrottamente il servizio di parroco. L’impegno per la formazione della comunità cristiana caratterizza i primi anni del suo ministero di Parroco. La riorganizzazione della Catechesi e della Liturgia e la nascita dell’Oratorio che raccoglie i ragazzi e i giovani in un cammino sistematico che ha il suo sbocco nel servizio alla comunità, delinea il volto della Parrocchia di Vitulazio. In parrocchia, accanto all’opera di evangelizzazione degli adulti, si sviluppa una particolare sensibilità ai poveri e ai loro bisogni.


In questo solco nel 1992 nasce un’esperienza particolarmente significativa per la vita di tante famiglie: per dare una risposta concreta al dilagare della piaga della droga, dà vita, insieme ad alcuni amici casertani, al Centro di recupero per i tossicodipendenti “Il Timone” e ad una intensa collaborazione con diverse comunità terapeutiche presenti in Italia. Nel 1997, dopo aver portato a termine l’opera di restauro integrale dell’edificio della chiesa parrocchiale, dà inizio, con il forte coinvolgimento della comunità vitulatina, alla costruzione del Centro Parrocchiale S. Maria dell’Agnena, i cui lavori si concludono il 22 giugno del 2002 con l’inaugurazione di S. E. Mons. Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua dal 1997.

Divenuto un vero punto di riferimento sia pastorale che culturale, il Centro, negli anni, è andato sempre più caratterizzandosi non solo quale luogo di formazione della comunità locale e di altre realtà ecclesiali, ma anche come strumento indispensabile e segno tangibile per una parrocchia desiderosa di essere famiglia di famiglie, casa e scuola di comunione in mezzo alla gente.

Nel gennaio del 2004, in collaborazione con la Superiora Generale della Congregazione delle Suore Ancelle dell’Immacolata, Madre Maria Serruto, dà vita ad una casa di pronta accoglienza per i più poveri tra i poveri con cui condividere la vita e il pane. Da allora la comunità fa esperienza della Provvidenza che puntualmente accompagna la Casa stimolando una feconda collaborazione tra suore e laici per un’esperienza di servizio rivelatasi preziosissima per la crescita della comunità parrocchiale: nasce così la Casa della Carità “Madre Teresa di Calcutta”.


Dal 1988 al 1994 è scelto quale Direttore del Centro Diocesano Vocazioni e Rettore del Seminario Arcivescovile di Capua, entra così a far parte del Consiglio Presbiterale Diocesano. Nel 1989 S. E. Mons. Luigi Diligenza lo nomina Segretario Generale del 31° Sinodo della Chiesa di Capua, affidandogli il coordinamento sia della fase preparatoria che di quella celebrativa, che si conclude nel giugno del 1993. L’esperienza sinodale sarà per il Segretario l’occasione per una forte maturazione ecclesiale. Il coinvolgimento di tutte le realtà parrocchiali e diocesane offre, infatti, l’opportunità di ripercorrere l’itinerario della Chiesa a partire dall’evento conciliare, di fare sintesi del cammino intrapreso e tracciare le linee di quello futuro. “In Comunione per Servire”, documento conclusivo di S. E. Mons. Luigi Diligenza, sarà il frutto maturo del lavoro sinodale. Per due quinquenni è nominato da S. E. Mons. Bruno Schettino membro del Collegio dei Consultori. Dal 2001 fino al 2010 assume l’incarico nell’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare, prima come Assistente spirituale e poi come Direttore Responsabile.

L’1 marzo 2005 S. E. Mons. Schettino lo nomina primo presidente della “Fondazione Centro Famiglia”, Consultorio familiare d’ispirazione cristiana dell’Arcidiocesi di Capua. Nel 2003 è nominato dalla Conferenza Episcopale della Campania Incaricato Regionale per il Settore Pastorale per la Famiglia e la Vita e, in tale veste, nel 2006 partecipa, a Verona, al IV Convegno delle Chiese che sono in Italia. Conclude il mandato nel giugno 2010. In quello stesso anno, su invito di Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, e con la benedizione dell’Arcivescovo di Capua, assume l’ufficio di padre spirituale nel Seminario Maggiore Arcivescovile “Cardinale Alessio Ascalesi” di Capodimonte.

Nel giugno 2012 è eletto dal Consiglio Presbiterale Diocesano Delegato Diocesano nella Commissione Regionale Presbiterale. Il 23 febbraio 2013 Sua Santità Benedetto XVI lo nomina vescovo della Diocesi di Ischia.


Il 1° maggio 2013 è stato consacrato Vescovo da Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli.

L’11 maggio 2013, nei primi vespri della Solennità dell’Ascensione di N.S. Gesù Cristo, prendeva possesso canonico della diocesi. Il 19 dicembre 2020 Sua Santità Papa Francesco lo nomina vescovo della Diocesi di Caserta. Il 20 gennaio 2021 inizia il suo ministero nella Chiesa Casertana.

L’11 Dicembre 2023 Papa Francesco accettando la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Capua, presentata da Mons. Salvatore Visco, lo ha nominato Arcivescovo di Capua, unendo le due sedi “in persona episcopi”
view post Posted: 11/12/2023, 12:59 Svizzera. Vescovo Genoud accusato di abusi su 19enne - La stanza del peccato


https://www.bluewin.ch/it/attualita/svizze...li-2002543.html


Primo caso di una personalità di tale rango
L'ex vescovo romando Bernard Genoud accusato di abusi sessuali
Monsignor Charles Morerod ha convocato la stampa per rendere note gravi accuse rivolte all'ex vescovo Bernard Genoud.

Monsignor Bernard Genoud, ex vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, morto nel 2010, è accusato di abusi sessuali su una 19enne, avvenuti all'epoca in cui insegnava al Collège du Sud di Bulle, nel Canton Friborgo. È il primo caso che coinvolge una personalità di tale rango.

11.12.2023 - 11:10

Il vescovo Charles Morerod, successore di Bernard Genoud alla testa della diocesi, ha convocato la stampa oggi a Friburgo per informare su un caso che conferisce una dimensione inedita agli abusi nella Chiesa. La vittima, in preda a «grande sofferenza», ha chiesto di restare nell'anonimato. Per questo motivo non vengono nemmeno fornite date precise.

L'attuale vescovo ha lanciato un appello a testimoni. La vittima ha parlato per la prima volta il primo dicembre con Charles Morerod degli abusi subiti. Era una studentessa di Genoud (1942-2010), professore di filosofia.

Amico dei genitori
Già vittima di abusi in passato in altre circostanze, la studentessa si è confidata con Genoud - amico dei genitori - che «ha approfittato di una situazione di controllo», ha spiegato Morerod. Gli atti si sono ripetuti, anche in diversi luoghi.

Parlando con Morerod - lui stesso ex allievo di Genoud - la vittima ha affermato di «essersi liberata di un peso, anche se il percorso è doloroso da intraprendere».

Ordinato prete nel 1968, Bernard Genoud ha insegnato al Collège du Sud dal 1976 al 1994, ma ha lavorato come professore anche in diverse altre scuole fra gli anni '70 e gli anni '90. È stato vescovo della diocesi dal 1999 al 2010, anno del suo decesso.

Potenziali vittime
La lunga carriera da insegnante potrebbe celare potenziali vittime e l'obiettivo è «liberare la verità». L'ex vescovo non è più fra noi per poter dare spiegazioni, «ma è compito della Chiesa non lasciare senza risposta la sofferenza delle vittime», ha detto Morerod parlando di persone «schiacciate dal peso di un silenzio insopportabile».

L'attuale vescovo è comunque rimasto sorpreso da questi episodi. «Avevo notato che intratteneva contatti con studenti ed ex studenti», senza immaginare che la situazione andasse oltre, ha evidenziato. Viste le condizioni in cui versa, «credo a quello che la vittima mi ha detto».

«Urgenza vitale»
La nuova testimonianza segue la pubblicazione, avvenuta il 12 settembre, di uno studio dell'Università di Zurigo sul tema. Quest'ultimo ha identificato oltre 1000 casi di abusi sessuali nella Chiesa cattolica svizzera dalla metà del secolo scorso, commessi da oltre 500 sospetti.

Parlando della testimonianza della donna, Morerod ha sottolineato di aver sentito nelle sue parole «un'urgenza vitale».

https://www.rsi.ch/info/svizzera/Vescovo-r...i--2014300.html


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Il vescovo Charles Morerod, successore di Bernard Genoud alla guida della diocesi, ha invitato lunedì la stampa a Friburgo per rivelare il caso

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Di: ATS/dielle
Bernard Genoud, il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo morto nel 2010, è stato accusato di atti sessuali nei confronti di una 19enne, perpetrati quando insegnava al Collège du Sud di Bulle, nel Canton Friburgo. È la prima volta in Svizzera che una figura di così alto profilo viene presa di mira.

Il vescovo Charles Morerod, successore di Bernard Genoud alla guida della diocesi, ha invitato lunedì la stampa a Friburgo per rivelare il caso, che aggiunge una dimensione inedita agli abusi nella Chiesa. La vittima, in preda a una “grande sofferenza”, ha voluto mantenere l’anonimato, anche sul periodo in cui si sono verificati i fatti.

Charles Morerod ha lanciato un appello per la ricerca di testimoni dopo aver ricevuto la testimonianza della donna vittima di Bernard Genoud (1942-2010). I fatti si sono verificati quando Genoud era insegnante di filosofia a Bulle.

La donna si è rivolta per la prima volta a monsignor Morerod il 1° dicembre ed era una studentessa di Genoud, che all’epoca insegnava filosofia presso la scuola friburghese.
view post Posted: 10/12/2023, 16:41 L'amante di don D'Incecco denuncia marito per maltrattamenti: assolto - La stanza del peccato
www.cosenzachannel.it/2023/12/10/c...e-parrocchiana/

Sacerdote saluta i fedeli: “Vado in Africa”, ma poi scappa con una parrocchiana
E' accaduto in Campania. La storia portata alla luce dalla stampa locale

Redazione - 10 Dicembre 2023 16:25

A pochi giorni dal Natale, fugge insieme ad una parrocchiana e lascia la propria comunità senza una guida spirituale. Il fatto è accaduto in Campania in un piccolo borgo della Valle del Sele a cavallo tra le province di Avellino e Salerno. Un sacerdote si sarebbe innamorato della donna e i due ora sono fuggiti. I fedeli hanno trovato da un momento all’altro la parrocchia chiusa e avrebbero chiesto spiegazioni sulla fuga messa in atto: da quanto si apprende, le voci sul rapporto tra la donna e il prete erano iniziate a circolare già da parecchio tempo.

I giornali locali raccontano quello che è accaduto. Il sacerdote aveva annunciato ai fedeli l’intenzione di effettuare un viaggio in Africa per una missione umanitaria. Ma in realtà nel piccolo villaggio africano non ci è mai arrivato. E nessuno sa dove possa essere fuggito insieme alla parrocchiana di Battipaglia.
Nell’imminenza delle festività natalizie, la diocesi ha al momento affidato la parrocchia ad un altro sacerdote.

www.facebook.com/AmministrazioneOl...8l?locale=hi_IN
Amministrazione Comunale di Oliveto Citra si trova presso Parrocchia Santa Maria della Misericordia.
2 ottobre 2021 alle ore 21:55

· Oliveto Citra ·
Stasera, nella nostra #comunità 🌸 l'insediamento del nuovo parroco, Don Umberto D'Incecco, accolto dal sindaco Mino Pignata 🇮🇹 e dai rappresentanti dell'Amministrazione 🏛
👉🏼 Tanti i fedeli che hanno partecipato alla celebrazione ⛪ con il vescovo Andrea Bellandi e il già parroco Don Luigi Piccolo, da ieri insediatosi a Battipaglia

www.diocesisalerno.it/nomine-e-avv...pastorali-2023/
Prossimi avvicendamenti pastorali 2023
ultimo aggiornamento del 27 novembre (in rosso)
Don Emmanuel Vivo
Amministratore parrocchiale della parrocchia S. Maria della Misericordia, Oliveto Citra

Don Emmanuel Vivo
Rettore del santuario S. Maria della Consolazione, Oliveto Citra
view post Posted: 10/12/2023, 12:51 L'amante di don D'Incecco denuncia marito per maltrattamenti: assolto - La stanza del peccato
Schermata-2023-12-10-alle-09.43.34

www.lacittadisalerno.it/cronaca/20...on-parrocchiana
Alto Sele, prete scappa con una parrocchiana
di Francesco Faenza
Il sacerdote ha lasciato chiesa, fedeli e l'incarico allontanandosi con una donna originaria di Battipaglia
Alto Sele, prete scappa con una parrocchiana
Prete “fugge” con la parrocchiana, abbandonati chiesa e fedeli. Ha destato molto scalpore, in un paese dell’Alto Sele, l’addio di un giovane sacerdote ebolitano. Senza un annuncio, senza un messaggio, il prete ha lasciato l’incarico. Chiesa vuota, messa rinviata, attività parrocchiali sospese sine die. Un colpo al cuore, soprattutto per le persone anziane che vivevano del rosario quotidiano e dei riti vespertini. «È andato in missione, forse sarà in Africa» hanno esclamato le anziane timorose di uno scandalo.

Le reazioni
La popolazione si è divisa. Finché è venuta fuori al verità: la fuga tra il prete e la donna del posto, originaria di Battipaglia. I più scaltri, in parrocchia, avevano già capito il movente della “scomparsa”, notando in sagrestia degli atteggiamenti confidenziali tra il prete e la signora. Ma nessuno era arrivato a immaginare un finale così pirotecnico: prete fuggito via, chiesa vuota, messa rinviata.

Pubblicato il 10 Dicembre 2023




https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/...-421617113/?rss
Prete scappa con la parrocchiana nel Salernitano: sospese tutte le attività in chiesa
di Andrea Pellegrino
Fuga improvvisa, nessuna spiegazione ai fedeli

10 DICEMBRE 2023 ALLE 11:44

Per amore lascia l’abito talare e fugge con la parrocchiana. È accaduto in un paese della Piana del Sele, in provincia di Salerno. Protagonista un giovane sacerdote di Eboli che, innamoratosi di una sua parrocchiana, ha deciso di spogliarsi dell’abito e fuggire con lei. Nessuna spiegazione ai fedeli.

La fuga d’amore è stata improvvisa, al punto che sono state sospese tutte le attività parrocchiali nella sua ormai ex chiesa.

www.salernonotizie.it/2023/12/10/p...el-salernitano/
Prete scappa con una parrocchiana: è accaduto nel salernitano
10 Dicembre 2023
Un giovane parroco ebolitano si innamora di una donna di Battipaglia e fugge con lei. Lo scrive il quotidiano La Città oggi in edicola. I fedeli credevano che il prete ebolitano fosse in missione in Africa: in realtà era scomparso con la donna. La notizia è arrivata alla Curia arcivescovile che ha affidato a un altro religioso la chiesa del paese dell’Alto Sele

www.anteprima24.it/regione/sacerdo...e-parrocchiana/
Sacerdote lascia la talare e inizia una storia d’amore con una parrocchiana
Di Mariateresa Conte -10 Dicembre 2023

Un amore senza freni tanto da deporre l’abito talare e vivere una storia con una parrocchiana.
È accaduto nella Valle del Sele. Protagonista, un giovane sacerdote della Piana che, dopo aver scoperto di essersi innamorato di una sua parrocchiana con la quale aveva avviato una storia, si è spogliato dell’abito talare, tornando alla vita quotidiana e ha continuato la sua storia d’amore con la donna, mamma di famiglia.

Peccato però, che il prete non ha dato alcuna spiegazione ai fedeli che sono andati su tutte le furie, facendo scoppiare lo scandalo. Nei giorni scorsi sulla vicenda, è stato invitato da alcuni fedeli anche un dossier narrante proprio la storia “scandalo” tra il prete e la sua parrocchiana.

Edited by pincopallino2 - 10/12/2023, 17:05
view post Posted: 10/12/2023, 09:12 L'estinzione dei cappuccini. Chiudono uno dopo l'altro i conventi italiani - Attualità
https://www.ilsecoloxix.it/levante/2023/12...zione-13921519/

SANTA MARGHERITA LIGURE
Santa Margherita, addio ai frati cappuccini: “Nessuna speculazione”
Il padre provinciale: “Un dispiacere ma in Liguria ci sono tante comunità fragili”. L’amministrazione: “Affetto e riconoscenza per il lavoro svolto per la comunità”

SIMONE ROSELLINI
10 Dicembre 202

Santa Margherita – C’è la data della partenza degli ultimi quattro frati cappuccini rimasti a vivere nel convento di Santa Margherita, ultimi eredi della tradizione francescana che si era insediata qui nel Seicento. «Notando con preoccupazione la fragilità e la sofferenza di diverse comunità cappuccine liguri, abbiamo deciso, con grande dispiacere, la chiusura della fraternità cappuccina nel convento di Santa Margherita, il prossimo 10 gennaio», annuncia fra Luca Simoncini, ministro provinciale dell’ordine.

Subito dopo le feste i quattro frati saranno, quindi, distribuiti per rinforzare altri conventi liguri: «L’unica motivazione della chiusura è la rivitalizzazione delle nostre fraternità liguri, che stanno affrontando una fase di passaggio che investe tutte le strutture religiose, civili e familiari», dice il padre provinciale. Significa, insomma, che non ci sia «intenzione di effettuare alcuna speculazione edilizia».

I cappuccini manterranno la proprietà della struttura, dove potrebbe insediarsi una comunità di suore: «Stiamo attendendo risposta da una comunità religiosa – dice fra Luca – che sta valutando l’opportunità di insediarsi a Santa Margherita ma non abbiamo ancora certezze in merito». Nel frattempo «sarà nostra cura essere presenti alle celebrazioni in occasione delle festività francescane più significative» e «il convento verrà abitato da una famiglia ed eventualmente da custodi amici e coordinati da noi frati».

Marco Delpino, che, con l’associazione Tigulliana, nelle scorse settimane aveva lanciato l’allarme per la chiusura e per il pericolo di una vendita del convento, conferma: «Come avevamo notizia certa della partenza dei frati, che ci dispiace, avevamo anche certezza di persone giunte, con macchine a targa svizzera, a vedere la struttura, per valutare di comprarla. È molto positivo che si garantisca che non ci sarà una cessione. L’importante, però, specie se la struttura rimarrà vuota per qualche anno, è che il piano urbanistico non consenta altra destinazione se non quella religiosa».

In una nota il sindaco Paolo Donadoni e l’amministrazione «esprimono dispiacere ma anche profondo affetto e sentita riconoscenza nei confronti dei frati cappuccini per il lungo tempo trascorso a Santa Margherita e per il lavoro svolto per e con la nostra comunità. Inoltre li ringraziamo per l’espressa volontà di mantenere un presidio spirituale e sociale nel convento, sia nell’immediato, sia nelle prospettive di lungo periodo, così smentendo le voci diffuse qualche settimana addietro».

La diocesi di Chiavari parla di «profondo dispiacere» per il saluto ai cappuccini di “Santa” come per quello alle «sorelle clarisse di Leivi». Al tempo stesso, prosegue la nota del portavoce don Luca Sardella, «c’è la consapevolezza che il seme di Vangelo da loro piantato e curato in tanti anni di attività non andrà perduto».
view post Posted: 10/12/2023, 08:46 Lecce. Dodicenne denuncia il padre: «Mi ha imposto la religione musulmana, ma sono atea» - Islam e altre religioni
velo-nero

www.open.online/2023/12/09/lecce-m...enti-religione/




ATTUALITÀ GIOVANI • INCHIESTE • ISLAM • LECCE • MALTRATTAMENTI • PUGLIA • VIOLENZA SULLE DONNE
Lecce, minorenne denuncia il padre per maltrattamenti: «Mi ha imposto la religione musulmana, ma io sono atea»
9 DICEMBRE 2023 - 21:57
di Redazione

Il Tribunale ha disposto nei confronti del 47enne un divieto di avvicinamento. La giovane: «Mi imponeva come vestirmi, cosa mangiare, chi vedere»

Il Tribunale per i minorenni di Lecce ha disposto nei confronti di un 47enne algerino un divieto di avvicinamento alla figlia e all’ex moglie. L’uomo è indagato per maltrattamenti. La lunga storia di violenze è venuta alla luce – scrive la Repubblica – dopo che le due donne sono state sentite da pm e psicologi in seguito alla denuncia presentata dalla ex compagna ai carabinieri della città pugliese. «Papà tollerava soltanto le maniche corte, per tutto il resto manifestava una totale opposizione nei riguardi della espressione della cultura occidentale», ha raccontato la figlia che ha, inoltre, spiegato come il padre le abbia imposto la religione musulmana. «Ma io sono atea – dice -. Mi sono sempre rifiutata». Nella richiesta di rinvio a giudizio a carico del 47enne, da tempo trasferito in Salento, la pubblico ministero precisa che la giovane «non poteva uscire di casa da sola». Il genitore «andava su tutte le furie se le vedeva addosso un top o vestiva un paio di jeans strappati». Non le era permesso incontrare persone di sesso maschile, neppure mangiare carne di maiale. La 12enne ha riferito – nel corso dell’incidente probatorio – di aver paura di suo padre. Anche perché dopo il divorzio, spiega, l’uomo si presentava sotto casa della ex compagna spesso ubriaco, rimproverandola di consentire alla figlia di «vestirsi in modo troppo occidentale». Prevista per il 14 dicembre prossimo l’udienza preliminare davanti al gup.


https://bari.repubblica.it/cronaca/2023/12...google_vignette

“Non potevo vestirmi come volevo, mi ha imposto la sua religione ma io sono atea”. Dodicenne denuncia il padre
di Francesco Oliva

La lunga storia di maltrattamenti e violenze venuta alla luce dall’ascolto del pm e degli psicologi chiamati dal Tribunale per i minorenni di Lecce dopo che madre e figlia sono andate dai carabinieri. Il 47enne algerino, indagato per maltrattamenti

09 DICEMBRE 2023 ALLE 11:44
1 MINUTI DI LETTURA

"Papà tollerava soltanto le maniche corte. Per tutto il resto manifestava una totale opposizione nei riguardi della espressione della cultura occidentale". Sono le parole di una 12enne che ha aggiunto: “La religione musulmana mi è stata imposta ma io mi sono sempre rifiutata e sono atea”. La sua vita, di fatto, non era uguale a quella dei ragazzini della sua età.
view post Posted: 8/12/2023, 23:14 Danzica. Cacciatore di pedofili fa arrestare prete in diretta - La stanza del peccato
Donna finge 12 anni e lo scova. Mandava foto nudo alle ragazzine: "scusami se il pene non è tutto eretto"


Jacek Jezierski, vescovo di Elbląg

https://malbork.naszemiasto.pl/duchowny-po...w/ar/c1-9548021

Un prete sospettato di attività pedofile detenuto a Malbork. Ma viene da fuori dal distretto di Malbork. Il vescovo lo ha già sospeso
Radosław Konczyński
Radosław Konczyński7 dicembre 2023, 14:52

L'intervento è avvenuto davanti al negozio in ul. de Gaulle a Malbork.

Intervento dei cacciatori di pedofili a Malbork

La troupe della serie "Pedophile Hunter" di Polsat Play ha catturato a Malbork un prete cittadino che presumibilmente contattava minorenni a scopo sessuale tramite Internet. L'uomo è stato consegnato alla polizia. Attualmente sta aspettando la decisione del pubblico ministero riguardo alle possibili accuse.
ANNUNCIO

Intervento dei cacciatori di pedofili a Malbork. Sono venuti per il prete
Il personaggio principale della serie "Pedophile Hunter" è Krzysztof Dymkowski , un ex tramviere di Wrocław.
“Oltre alla sua inseparabile compagna di viaggio – il suo cane Sara, Krzysztof è aiutato a tendere ogni trappola per il pedofilo da un'aiutante professionista – la sua assistente Karolina. Questo duo non convenzionale viaggia in lungo e in largo per la Polonia e previene efficacemente i crimini sessuali contro i minori", scrive Polsat Play sulla loro serie.

Mercoledì sera (6 dicembre), Dymkowski e la squadra di cacciatori della serie sono arrivati ​​a Malbork. Come spiega, questa volta è stato aiutato dai residenti adulti di Tricity.

Abbiamo due amichevoli utenti di Internet che fingono di essere ragazze e ci aiutano a rintracciare potenziali pedofili. Due settimane fa abbiamo avuto una grossa operazione a Tricity, dove abbiamo catturato cinque uomini, ma uno ci è sfuggito. Quest'uomo fingeva di essere un prete. Ha cercato di mettere il "bambino" sotto di sé. Il primo contatto è stato con Marcin, che fingeva di essere una ragazza sotto i 13 anni - ci racconta Krzysztof Dymkowski.

LEGGI ANCHE: Un uomo del quartiere di Malbork catturato da un "cacciatore di pedofili"

Il protagonista della serie racconta che due giorni fa un uomo che si fingeva prete ha inviato una foto del suo pene al pretendente, pensando che fosse in corrispondenza con una ragazza di 13 anni. Ciò sarebbe stato accompagnato da commenti osceni.

- Si è anche scusato "che il pene non è completamente eretto". Ha anche inviato una foto del suo viso. Mi ha fatto bollire. Aveva programmato un incontro notturno con questa "ragazza" a Danzica. Ma siamo andati in parrocchia , eravamo davanti alla chiesa e il nostro testimone gli ha detto di averla riconosciuta, immagino che si sia accesa la luce rossa perché ha annullato l'incontro a Danzica - dice Krzysztof Dymkowski.

Secondo il cacciatore, l'uomo avrebbe poi scritto a Ola, un'altra delle sue amichevoli utenti di Internet, che a sua volta fingeva di essere ragazze di 14 e 16 anni. Le raccontò quello che avrebbe fatto mercoledì sera, cioè che sarebbe andato a fare compere a Malbork.

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Io e la mia squadra ci siamo recati nel luogo indicato, abbiamo scattato una foto a un cittadino in uno dei negozi di Malbork e l'abbiamo consegnata alla polizia. Ho registrato l'intervento. Ha ammesso quello che ha fatto, dice Krzysztof Dymkowski.

Lo conferma la polizia. Il cacciatore di pedofili ha avvisato anche la curia
La polizia di Malbork lo conferma mercoledì successivo 18 hanno ricevuto una segnalazione "sull'arresto di un uomo sospettato di attività pedofile".

È stato arrestato un sacerdote di 50 anni . La polizia ha ricevuto il rapporto, ha interrogato i testimoni e ha messo in sicurezza i media elettronici. Ulteriori passaggi procedurali sono attualmente in corso. L'uomo sarà portato presso la Procura distrettuale di Malbork - ci ha spiegato l'Asp. nel pomeriggio di giovedì (7 dicembre) - . personale. Sylwia Kowalewska, addetta stampa del KPP Malbork .

Ci possono essere due accuse possibili: il tentativo di stabilire un contatto con una persona di età inferiore ai 13 anni per scopi sessuali (punibile fino a 2 anni di reclusione), nonché il tentativo di presentare contenuti pornografici (fino a 3 anni). Si tratta di un tentativo perché in realtà l'uomo ha contattato gli adulti, non i bambini.

Il cacciatore di pedofili ha riferito sul suo profilo social di essere un prete "di una delle parrocchie vicino a Malbork", ma come abbiamo appreso dalla questura di Malbork, il sacerdote arrestato non è originario del distretto di Malbork.

Finché non verrà emesso il verdetto, si tratterà solo di una persona sospettata di pedofilia. Ma è un grosso problema. Ho già chiamato la curia di Elbląg. Questo deve essere pubblicizzato in modo che nessuno lo nasconda. Nessuno lo nasconderà e, se lo vorranno, metterò le prove sui server - dice Krzysztof Dymkowski.

Parroco sospeso dalle funzioni. C'è una posizione di curia
La Curia ha rilasciato una dichiarazione in merito giovedì (7 dicembre). Lei conferma che la sera del 6 dicembre ha ricevuto "le prime informazioni sulla detenzione di p. AB, parroco della zona di Malbork. Dato che si tratta di sospetti di un grave crimine contro i minori, p. Jacek Jezierski, vescovo di Elbląg , ha sospeso il parroco dall'esercizio delle sue funzioni, sia pastorali che amministrative.

La posizione della diocesi sui reati di pedofilia è chiara: la pedofilia o la pedofilia online sono un male gravissimo e un danno per i minori. Ciò è tanto più vero se il reato è commesso da un sacerdote che – per la natura della sua missione – è maestro ed educatore. Gli atti di pedofilia sono inaccettabili e inaccettabili. Per questo li condanniamo con la massima fermezza - sottolinea p. Potere. Dr. Piotr Towarek, portavoce della stampa della diocesi , nella dichiarazione rilasciata.

Il sito della chiesa aggiunge che "le forze dell'ordine e le autorità giudiziarie verificheranno, anche in questo caso, segnali e informazioni e determineranno il grado e la natura della colpevolezza dell'indagato". Tuttavia, secondo la legge ecclesiastica vigente, i chierici che commettono reati di pedofilia sono soggetti a sanzioni molto severe, fino all’espulsione dallo stato clericale.

Padre Towarek ha detto che il vescovo di Elbląg ha accolto con dolore le informazioni ricevute.
view post Posted: 7/12/2023, 20:41 Riflessione su un fenomeno di massa - Libero
Credo che la vera manipolazione sia la rasatura, in particolare quella inguinale. L'uomo e la donna sono per natura pelosi in alcune parti del corpo e quei peli assolvono tutti ad una funzione biologica e profilattica.
6189 replies since 18/12/2013