https://cremonasera.it/cronaca/don-andrea-...QAdbquPRykkGAm02 novembre 2023
Don Andrea Barbieri lascia la Chiesa Cattolica e aderisce alla Chiesa Anglicana. "Non sono più in comunione con la Chiesa, ma non nutro rancore. Ringrazio il Vescovo Napolioni per la sua umanità."
Don Andrea Barbieri lascia la Chiesa Cattolica cremonese ed aderisce alla Chiesa Anglicana. Lo annuncia contemporaneamente il sacerdote dai propri social con un post-fiume e la pagina facebook della nuova confessione alla quale farà capo.
"L'esser diventato Anglicano mi colloca in una situazione distinta, ovvero quella di non essere più in comunione con la Chiesa Cattolica di Roma. Tuttavia, mi permette di vivere in piena armonia la mia spiritualità e il dono del sacerdozio, in sintonia con la vocazione alla famiglia e al matrimonio. Lo faccio all'interno di una Chiesa che, pur senza pretese di perfezione, condivide quei i valori di inclusività che ho sempre sperato venissero raggiunti anche dalla Chiesa Cattolica." spiega don Andrea.
"Vorrei che fosse chiaro a tutti: non nutro rancore verso la Chiesa di Roma. Desidero in realtà esprimere la mia gratitudine al Vescovo di Cremona per il rispetto e l'umanità con cui mi ha
trattato, soprattutto durante questi due anni di transizione. Gli sono grato per non avermi lasciato solo, per non avermi buttato in mezzo alla strada senza stipendio e senza risorse e per aver instaurato con me un dialogo aperto e sincero. Continuerò a pregare per lui, anche se il suo nome non sarà più menzionato nelle mie celebrazioni eucaristiche."
La scelta di lasciare Santa Romana Chiesa ha provocato al sacerdote non poche schermaglie. Infatti spiega: "La scelta che ho fatto non è stata digerita da tutti allo stesso modo. Diverse persone hanno smesso di salutarmi, mi hanno tolto l’amicizia o addirittura mi hanno invitato a non contattarle più."
Nel mentre, la Inclusive Anglican Episcopal Church lo accoglie con un post pubblico:
"Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia"(Sal 125,3)
Lode a Dio che dona alla nostra amata Inclusive Anglican Episcopal Church, Diocesi italiana della Anglican Free Communion International, pastori e pastore secondo il suo cuore!
Annunciamo con gioia, l' incardinazione del presbitero Andrea Barbieri, ordinato nella Chiesa Cattolica Romana, per la quale ha svolto diversi ruoli pastorali e amministrativi nella sua Diocesi di origine.
Di seguito, un breve ritratto autobiografico del nostro nuovo presbitero.
Benvenuto, padre Andrea!
Grazie per aver scelto la nostra famiglia ecclesiale per continuare il tuo ministero."
Ordinato il 18 giugno 2011 ha celebrato a sua prima Messa nella parrocchia di S. Imerio in città. Nell'estate 2011 la nomina a vicario di "San Siro" in Soresina dove rimarrà fino al settembre 2013 quando il Vescovo Napolioni lo ordinò vicario nella parrocchia di Sant'Ambrogio in città, accando a don Carlo Rodolfi prima e poi a Don Paolo Arienti.
www.cremonaoggi.it/2023/11/02/don-...ella-anglicana/2 Novembre 2023
Don Andrea Barbieri lascia la Chiesa
Cattolica per quella Anglicana
Il sacerdote cremonese don Andrea Barbieri, finora vicario della chiesa di Sant’Ambrogio, ha lasciato la Chiesa Cattolica per aderire a quella Anglicana. A darne l’annuncio è stato lo stesso sacerdote, in un post pubblicato ieri su Facebook. “Alla vigilia di Tutti i Santi, un giorno di grande importanza spirituale, è per me un privilegio annunciare pubblicamente che sono stato accolto come presbitero nella Inclusive Anglican Episcopal Church, entrando così a far parte della vasta Comunione Anglicana” scrive il presule.
Molteplici sono gli aspetti su cui si fonda la sua scelta: “dottrinali, teologici e legati al mio percorso di vita” evidenzia. “L’esser diventato Anglicano mi colloca in una situazione distinta, ovvero quella di non essere più in comunione con la Chiesa Cattolica di Roma. Tuttavia, mi permette di vivere in piena armonia la mia spiritualità e il dono del sacerdozio, in sintonia con la vocazione alla famiglia e al matrimonio. Lo faccio all’interno di una Chiesa che, pur senza pretese di perfezione, condivide quei i valori di inclusività che ho sempre sperato venissero raggiunti anche dalla Chiesa Cattolica”.
A fronte di questo, il sacerdote chiarisce di non nutrire “rancore verso la Chiesa di Roma” ed espeime la propria “gratitudine al Vescovo di Cremona per il rispetto e l’umanità con cui mi ha trattato, soprattutto durante questi due anni di transizione. Gli sono grato per non avermi lasciato solo, per non avermi buttato in mezzo alla strada senza stipendio e senza risorse e per aver instaurato con me un dialogo aperto e sincero. Continuerò a pregare per lui, anche se il suo nome non sarà più menzionato nelle mie celebrazioni eucaristiche”.
Don Andrea ha esteso il proprio ringraziamento “ai sacerdoti con i quali ho avuto il piacere di collaborare, in particolare a coloro che continuano a salutarmi affettuosamente quando li incontro, e ai fedeli delle parrocchie dove ho servito, che continuano a mostrare stima e affetto nei miei confronti”.
Tuttavia, il sacerdote si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: “Purtroppo, devo anche dire con grande dispiacere che in questi due anni mi è capitato di dover fasciare alcune ferite. La scelta che ho fatto non è stata digerita da tutti allo stesso modo. Diverse persone hanno smesso di salutarmi, mi hanno tolto l’amicizia o addirittura mi hanno invitato a non contattarle più”.
“A chi ha reagito in questo modo, voglio dire che mi dispiace per loro” aggiunge. “Quando si siedono in chiesa e ricevono la Comunione, possono pensare di essere cristiani, ma dovrebbero forse riflettere su cosa realmente significhi quella fede. Se in me, come sacerdote, non vedono la “persona” ma solo un “ruolo”, allora forse quel che provano è più un ossequio all’istituzione”.
“Nella mia attuale chiesa, ho scoperto una comunità in cui i leader ecclesiastici possono essere visti come amici e non come figure autoritarie, e questo è un dono inestimabile. Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia, che mi ha sempre compreso e rispettato, anche se non necessariamente ha il dovere di condividere tutte le mie scelte. E non posso non menzionare la persona che è al mio fianco in questa nuova fase di vita. La sua comprensione e condivisione riguardo le ragioni delle mie scelte sono per me come una “colonna portante” che destinerebbe al crollo definitivo ogni cosa se dovesse venir meno” ha sottolineato ancora il prete.
www.facebook.com/andreabarbieri80/...ztDbcfKfRC2doAlAndrea Barbieri
31 ottobre alle ore 13:48
Oggi, sia nelle Chiese Protestanti che in quelle Anglicane, ricordiamo la "Riforma Luterana".
Esattamente diversi secoli fa, Martin Lutero ha affisso le sue 95 tesi al portone della Cattedrale di Wittenberg, innescando uno dei periodi più tumultuosi nella storia della Chiesa.
Che avesse ragione o meno, non è il fulcro della questione. Ciò che realmente importava a Lutero era la necessità di una "riforma" all'interno della Chiesa, una riforma che, a suo giudizio, non sarebbe stata possibile all'interno della struttura ecclesiastica romana dell'epoca.
Per essere chiari, non ritengo Lutero un santo. È una figura storica con alti e bassi, luci e ombre. Sebbene sia una personalità assolutamente soggetta a critiche per vari aspetti, non si può negare il suo ruolo nel "muovere le acque" della Chiesa di Roma di allora, un'azione che continua a riecheggiare fino ad oggi.
Nella vigilia di Tutti i Santi, un giorno di grande importanza spirituale, è per me un privilegio annunciare pubblicamente che sono stato accolto come presbitero nella Inclusive Anglican
Episcopal Church, entrando così a far parte della vasta Comunione Anglicana.
Sono molteplici le ragioni che hanno guidato questa mia scelta, e potrei riempire un intero libro se dovessi provare ad esprimerle tutte. Ma per farla breve, la mia decisione si fonda su vari aspetti: dottrinali, teologici e legati al mio percorso di vita.
L'esser diventato Anglicano mi colloca in una situazione distinta, ovvero quella di non essere più in comunione con la Chiesa Cattolica di Roma. Tuttavia, mi permette di vivere in piena armonia la mia spiritualità e il dono del sacerdozio, in sintonia con la vocazione alla famiglia e al matrimonio. Lo faccio all'interno di una Chiesa che, pur senza pretese di perfezione, condivide quei i valori di inclusività che ho sempre sperato venissero raggiunti anche dalla Chiesa Cattolica.
Vorrei che fosse chiaro a tutti: non nutro rancore verso la Chiesa di Roma. Desidero in realtà esprimere la mia gratitudine al Vescovo di Cremona per il rispetto e l'umanità con cui mi ha
trattato, soprattutto durante questi due anni di transizione. Gli sono grato per non avermi lasciato solo, per non avermi buttato in mezzo alla strada senza stipendio e senza risorse e per aver instaurato con me un dialogo aperto e sincero. Continuerò a pregare per lui, anche se il suo nome non sarà più menzionato nelle mie celebrazioni eucaristiche.
Estendo i miei ringraziamenti ai sacerdoti con i quali ho avuto il piacere di collaborare, in particolare a coloro che continuano a salutarmi affettuosamente quando li incontro, e ai fedeli delle parrocchie dove ho servito, che continuano a mostrare stima e affetto nei miei confronti.
Purtroppo, devo anche dire con grande dispiacere che in questi due anni mi è capitato di dover fasciare alcune ferite. La scelta che ho fatto non è stata digerita da tutti allo stesso modo. Diverse persone hanno smesso di salutarmi, mi hanno tolto l’amicizia o addirittura mi hanno invitato a non contattarle più. Emblematico il messaggio di auguri che inviai nel Natale del 2021 ad una persona per la quale nutrivo profondo affetto, e dalla quale ricevetti come risposta:
«Ti chiedo per favore di non scrivermi più. Non voglio più avere niente a che fare con te!».
Potete immaginare che pugnalata al cuore!
Oppure di quella famiglia che, prima mi invitava spesso a condividere momenti di conviviali accogliendomi in casa loro, che all’improvviso mi dice: «perdonaci ma sai, ora che è cambiato tutto, ci dispiace ma non ce la sentiamo di invitarti da noi, sai, la gente… », lo so, la gente chiacchiera, maledice e sparla.
Ero pronto a tutto, credetemi: alla calunnia, alla maldicenza, all’insulto… ma non ero pronto a “sbattere il naso” contro al dover prendere consapevolezza che per alcune persone sono stato per tutti questi anni solamente un “ruolo”.
Mi fermo qui perché le pugnalate non sono state due, ma tante, non ho voglia di fare il resoconto completo. Voglio solo aiutare tutti a comprendere che dietro questa mia ulteriore scelta c’è anche un pizzico di amarezza dovuta ad eventi che hanno fatto in modo di spingermi altrove.
A chi ha reagito in questo modo, voglio dire che mi dispiace per loro. Quando si siedono in chiesa e ricevono la Comunione, possono pensare di essere cristiani, ma dovrebbero forse riflettere su cosa realmente significhi quella fede. Se in me, come sacerdote, non vedono la "persona" ma solo un "ruolo", allora forse quel che provano è più un "ossequio all'istituzione".
E chi non è stato capace di riconoscere il sacramento anche dopo il mio cambiamento, dovrebbe forse considerare di farsi una rinfrescata di teologia: un sacerdote rimane tale, indipendentemente dalle scelte di vita che fa.
Ringrazio di cuore gli amici che mi sono stati accanto, sia quelli che hanno camminato con me per anni, sia quelli che ho incontrato di recente nel mio nuovo ambiente di lavoro e nella mia nuova dimensione ecclesiale.
Nella mia attuale chiesa, ho scoperto una comunità in cui i leader ecclesiastici possono essere visti come amici e non come figure autoritarie, e questo è un dono inestimabile. Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia, che mi ha sempre compreso e rispettato, anche se non necessariamente ha il dovere di condividere tutte le mie scelte. E non posso non menzionare la persona che è al mio fianco in questa nuova fase di vita. La sua comprensione e condivisione riguardo le ragioni delle mie scelte sono per me come una “colonna portante” che destinerebbe al crollo definitivo ogni cosa se dovesse venir meno.
So che la notizia del mio passaggio alla Comunione Anglicana potrebbe sollevare ulteriori domande o perplessità.
Esprimo il desiderio di rispettare la libertà di ognuno di esprimere la propria opinione (se formulato con educazione e buon senso), di confrontarsi con me o di mantenere invece il silenzio. Quello che voglio sottolineare è che continuo ad essere la stessa persona di sempre, solo che ora vivo il mio sacerdozio in una chiesa che meglio rappresenta i valori che ritengo importanti.
Sappiate che non voglio titoli; ciò che conta per me è la relazione autentica con gli altri, chiamatemi pure come prima, semplicemente con il mio nome, come i primi cristiani facevano con gli apostoli. Perché ora esattamente come loro vivo del mio lavoro, ed essere prete non è più un mestiere (so che qualcuno non è d’accordo se lo definisco così ma è la mia esperienza) ma una vera vocazione e una dimensione essenziale della mia vita, una scelta che trova spazio all’interno della comune vita di tutti i mortali con famiglia, impegni, la propria occupazione, hobby e interessi vari.
Un grazie grandissimo e una benedizione per tutti coloro che avranno voglia di condividere con me ancora un pezzo di strada insieme.
www.facebook.com/andreabarbieri80/...8GskZ1JAjZCSd3lAndrea Barbieri
2 novembre alle ore 23:59
Oggi è stata una giornata pesantissima. Non immaginavo di finire sul giornale e al TG. Ho finito ora di parlare con le tante persone che oggi mi hanno scritto o chiamato e devo ringraziare per la comprensione e anche in alcuni casi per l'amichevole confronto. Sono ben conscio che si tratta di una scelta personale e molto singolare alla quale in una città come Cremona non si è molto abituati.
Volevo fare alcune precisazioni anche per dare risposta in maniera indiretta ai tanti commenti che ho letto e alle domande che invece mi sono state fatte direttamente.
1. Quando si parla di anglicanesimo si fa riferimento ad una costellazione di tante realtà diverse. C'è la Chiesa Anglicana di Inghilterra (quella più antica e storica), c'è la Chiesa Anglicana Episcopale Americana che è legata sempre a quella storica ufficiale, poi ci sono le comunioni anglicane che hanno origini diverse dall'anglicanesimo ufficiale, non fanno capo a Canterbury ma abbracciano la fede e il pensiero anglicano che si esprime nell'essere una "via media" tra due estremi (il cattolicesimo e il protestantesimo). Gli anglicani non sono tuttavia protestanti e il culto e la dottrina pur differenziandosi per alcuni aspetti dal cattolicesimo è sostanzialmente simile. Abbracciamo pienamente tutti gli antichi dogmi espressi dal simbolo di Nicea e dai primi sette concilii della Chiesa. Crediamo e celebriamo tutti e sette i sacramenti. Crediamo nella presenza di Gesù nell'Eucaristia. Celebriamo i Santi e in modo particolare nella nostra realtà italiana abbiamo deciso di dare enfasi alla devozione mariana. Questo perché ogni comunità anglicana riunita nella sinodalità ha libertà di prendere decisioni.
La Comunione Anglicana alla quale ho aderito si identifica nella Inclusive Anglican Episcopal Church che è la diocesi italiana della The Anglican Free Communion International. Se bazzicate nei diversi siti scoprirete che non solo si tratta di una realtà che ha delle origini ben precise ma è anche una realtà estesa a livello mondiale. Poi ci sarebbero tante cose da dire ma preferisco riservarle ad un altro momento.
2. Mi pagano? ... No, non prendo nessuno stipendio. I sacerdoti e ministri della nostra chiesa vivono del loro lavoro. Questo l'ho già spiegato ma probabilmente a qualcuno non è passato il concetto. Non ho quindi cambiato chiesa per lo stipendio più alto.
Lavoro come insegnante e prendo il mio stipendio da insegnante. Il tempo che dedico alla Chiesa è il mio tempo libero e le spese che affronto sono fatte essenzialmente con i miei soldi, non ricevo offerte e sovvenzioni da nessuno. Quindi no, non ho fatto questa scelta per soldi, anzi... a dire la verità mi sono esposto a vivere una vita da precario in questo momento!
3. Dove celebri messa? La IAEC ha piccole comunità sparse in tutta Italia. Le più vicine si trovano a Milano e in Emilia. Tuttavia ogni comunità è fondata dal proprio presbitero o diacono (in questo caso si chiamano diaconie) e si gestisce in autonomia. Come presbiteri abbiamo la libertà di decidere come vivere il nostro ministero, non ci sono vincoli particolari. Quindi siamo liberi di fondare comunità oppure di volgere il nostro ministero in settori caritativi o gruppi di studio o di preghiera... Una delle regole fondamentali che la chiesa si è data è che ogni presbitero fa capo alla propria comunità e deve prendersi la responsabilità di edificare la sua Chiesa, fosse anche una semplice realtà domestica, non importa. Allo stato attuale non ho una comunità mia, quando mi capita celebro in comunità che mi ospitano (prossimamente mi recherò a Milano per un ordinazione presbiterale), non ho mai preso iniziative proprio perché ero in fase di discernimento e quindi mi sono preso del tempo.
Nulla mi vieta in questo momento di iniziare ad organizzare un'esperienza di comunità, per questo occorre che qualcuno vi entri a farne parte. Ma io non ho nessuna fretta e soprattutto vorrei agire con delicatezza per non generare confusione nella diocesi in cui ho servito all'interno della Chiesa Cattolica.
Quindi in questo momento celebro normalmente in casa mia ma non ho una casa così grande per ospitare gruppi.
Rimango in attesa perché sono sempre convinto che Dio provvede al momento opportuno.
4. Resterai a Cremona o te ne andrai via? Mi spiace che al TG hanno lasciato intendere che me andrò dalla città, in realtà non ho detto questo. Semplicemente ho dichiarato che non lo posso sapere. Può darsi che in futuro io vada via da Cremona, ma al momento vivo e lavoro in città e non ho progetti di spostamento nell'immediato futuro.
5. Hai chiamato tu i giornalisti? No!!! Questa mattina ho trovato online la stessa sorpresa che avete trovato voi. Non desideravo così tanta visibilità anche perché come Chiesa non facciamo proselitismo e non cerchiamo di procacciare fedeli. Personalmente avevo fatto una mia dichiarazione perché mi sembrava giusto farla ma non aveva nessun intento pubblicitario.
6. Come ti porrai nei confronti della Chiesa Cattolica Romana? Semplice, cercherò di mantenere relazioni di cordialità e dialogo. Oggi mi sono sentito con un sacerdote con il quale ho lavorato in passato. Pur non condividendo le mie idee abbiamo avuto uno scambio amichevole e affettuoso. Sono disponibile a mantenere lo stesso atteggiamento con tutti. Con la gerarchia ecclesiastica non ho più avuto momenti di confronto ma personalmente non ne sento l'esigenza. Rimango comunque nell'idea di vivere in semplicità e tranquillità la mia scelta perché non mi sento nemico di nessuno. Mi dispiace aver letto su un commento online che qualcuno ha frainteso il mio pensiero dicendo che mi sono lamentato... non lo so, a me non sembra di essermi lamentato. Se per casi qualcuno dovesse aver inteso questo allora garantisco che davvero non ho nulla contro la Chiesa Cattolica, semplicemente vivo in una situazione differente. Penso che la libertà di scelta sia sacrosanta no?
Concludo ringraziando ancora tutti. So che qualcuno è rimasto in silenzio per non criticarmi e lo ringrazio per averlo fatto. Prendo questo comunque come un gesto buono nei miei confronti.
Se qualcuno vuole comprendere meglio la mia nuova realtà, oltre ai siti che ho già indicato c'è la mia pagina Facebook sulla quale da adesso in poi scriverò tutto ciò che riguarda la mia vita ecclesiale:
www.facebook.com/viamediacr/Questo profilo è il mio profilo personale e preferisco che rimanga per le altre cose: la mia vita, la mia famiglia, il mio lavoro e qualche stupidaggine che a volte mi va di condividere.
Auguro buona notte a tutti.
www.viamedia.it/chi-sono/?fbclid=I...hALUVqE8GSQYn2YChi sono
Mi chiamo Andrea Barbieri e sono un presbitero originario della splendida città di Cremona. Sono incardinato dal 2023 nella Inclusive Anglican Episcopal Church, la diocesi italiana della Anglican Free Communion International, che mi ha accolto dopo un periodo di “vacanza vocazionale” nel quale ho deciso di uscire dalla Chiesa Apostolica Romana presso la quale sono stato ordinato nel 2011 e che ho servito per circa dieci anni. La mia vocazione sacerdotale si incrocia con quella famigliare ma anche con una forte passione per l’educazione e la formazione dei più piccoli. Mi guadagno il “pane quotidiano” infatti mettendo in gioco i miei talenti nel delicato lavoro di insegnante di Scuola Primaria.
La mia formazione è teologica, in quanto ho conseguito il Diploma di Bacellierato in Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e pedagogica poiché nel corso del mio percorso di vita ho conseguito anche il diploma di Educatore Professionale Socio Pedagogico presso la Facoltà telematica E-Campus.
Ho un diploma come Facilitatore in Mindfullnes e ho svolto diversi corsi di formazione in ambito educativo e di crescita personale.
La Mia Vocazione Ecclesiastica
Nel mio percorso all’interno della Inclusive Anglican Episcopal Church, al momento mi dedico principalmente alla preghiera e alla liturgia, sono in attesa ancora di comprendere appieno quale percorso Dio ha predisposto per me. La mia missione principale tuttavia penso sia quella di contribuire alla diffusione pensiero cristiano anglicano che promuove l’inclusività, il dialogo, la tolleranza e una visione di Chiesa capace di fare la differenza in questa società che sta vivendo tantissimi cambiamenti.
Insegnante e Educatore
Come insegnante nella scuola primaria, mi dedico principalmente al sostegno dei bambini con disabilità. Sono anche un Educatore Professionale, e il mio approccio pedagogico è fortemente influenzato dalla mia vocazione spirituale.
Altre Passioni
Oltre ai miei ruoli nella chiesa e nella scuola, ho un animo creativo. Mi occupo di poesia visiva e ho ideato un particolare tipo di poesia chiamato “OutBlack Poetry,” un movimento che trae le sue origini da quello americano della Blackout Poetry. Questa forma d’arte mi permette di esplorare le diverse intersezioni tra linguaggio, estetica e spiritualità.
Inoltre, sono appassionato di spiritualità alternative con un approccio puramente antropologico. Credo che la spiritualità sia un cammino poliedrico e che diversi percorsi possano portare alla comprensione e all’accettazione di sé e degli altri. In tale contesto mi affascinano molto le carte dei Tarocchi che utilizzo non come strumento di divinazione (nella quale non credo) ma come immagini archetipiche capaci di illustrare inediti percorsi creativi o stimolare quell’approccio maieutico necessario per trovare in noi stessi le risposte che cerchiamo ai quesiti della vita.
Oltre a tutto questo sono anche un pianista, amo la musica e l’arte, viaggiare, cucinare, scoprire cose nuove ma soprattuto leggere e divorare libri.
Sono un “multifunzionale” e pertanto mi interesso spesso a tantissime cose.
Via Media
Questo blog è una sintesi di questi vari aspetti della mia vita e della mia persona. “Via Media” riflette la mia filosofia di rimanere sulla “via di mezzo,” evitando gli estremismi e cercando sempre il dialogo e la comprensione. Qui troverete le mie riflessioni riguardo la teologia, la sacra scrittura, la creatività, l’educazione, l’arte e molto altro. Ma in modo particolare desidero aiutare i fedeli cristiani nel conoscere e comprendere il cristianesimo anglicano che in Italia è poco conosciuto.
Edited by pincopallino2 - 4/11/2023, 08:40