Laici Libertari Anticlericali Forum

Posts written by GalileoGalilei

view post Posted: 12/2/2021, 11:43 Pedofilia. Riabilitato con 1304 € di risarcimento don Massaferro condannato in Cassazione: "è innocente". - La stanza del peccato
https://www.ilsecoloxix.it/savona/2021/02/...e%20di%20Savona.

Aggiornato alle 11:24 - 12 febbraio

Alassio, la vittima di don Massaferro ha ricevuto solo mille euro di risarcimento

L’avvocato: «Il prete ne doveva 200 mila. Gli abbiamo pignorato il quinto dello stipendio, ma dal 2015 glielo hanno tolto»
Giovanni Ciolina 11 Febbraio 2021

Milletrecentoquattro euro. È l’importo che avrebbe ricevuto finora la giovane vittima di don Luciano Massaferro a titolo di risarcimento del danno cagionato dal prete con le violenze sessuali subite dalla parrocchiana nel 2009 e per le quali il prete alassino è stato condannato a sette anni e otto mesi di carcere dal tribunale di Savona. Sentenza confermata in Appello e in Cassazione e che don Lu ha scontato fino alla fine.

Ma c’è quel passaggio dei 190 mila euro di risarcimento del danno alla ragazzina (180 mila) e alla madre (10 mila) oltre al pagamento delle spese legali (9 mila) a cui Massaferro non avrebbe adempiuto. O lo avrebbe fatto solo in parte dopo che la difesa della giovane (avvocato mauro Vannucci) ha avviato un’azione esecutiva di pignoramento presso l’istituto centrale sostentamento del clero del quinto dello stipendio (per la Chiesa una remunerazione). «Si tratta di un’azione radicata nel 2014 e per la quale lo stesso istituto ha erogato 1304,98 euro, per il 2014, alla mia cliente- ammette l’avvocato ingauno Vannucci - A marzo 2015 è intercorsa una corrispondenza con monsignor Giovanni Soligo, presidente del cda dell’Istituto e in qualità di sostituto d’imposta, ci comunicava che quella somma aveva la ritenuta d’acconto».

Da quel momento, però alla famiglia della ragazzina non sarebbe più arrivato nulla. «Ci è stato comunicato che don Massaferro era stato cancellato dalla lista del sostentamento del clero - aggiunge Vannucci - Ed essendo il prete nulla tenente non abbiamo potuto rivalerci». Un ulteriore smacco per la vittima delle violenza che anche di quel passo avrebbe dovuto attendere 55 anni per essere risarcita in toto.

Don Luciano Massaferro, dopo la condanna da parte dello Stato Italiano è stato poi assolto dalle accuse in fase di processo canonico e dal 2018 è stato riabilitato.

«Abbiamo provveduto ad un reinserimento graduale - sottolinea monsignor Guglielmo Borghetti - Si tratta di un prete riabilitato dalla Chiesa per la sua piena assoluzione dalle accuse». E da un paio di anni svolge l’incarico di addetto alla sezione beni culturali ecclesiastici e storici all’ufficio diocesano (sotto la direzione di monsignor Giorgio Brancaleoni) oltre ad essere vicario parrocchiale a Borghetto nella chiesa di Sant’Antonio da Padova. «E per questi incarichi riceve la sua remunerazione - conclude il vescovo di Albenga Borghetto - Mi sembra doveroso per garantirgli la sopravvivenza».

Alla parte civile assistita dall’avvocato Vannucci non è più arrivato un euro. Cosa sia successo non si è capito, ma certo la giovane vittima ha dovuto lasciare Alassio insieme alla famiglia per le ripercussioni di quella vicenda e resta in attesa di sapere se almeno potrà rientrare in possesso del denaro che il tribunale di Savona ha stabilito gli spettasse per il danno subito. —
view post Posted: 30/1/2021, 13:00 Catania. I ristoratori chiedono la chiusura totale per sant'Agata: "rischi pandemia" - Attualità
La diocesi: "portate ceri e fiori alla Santa in Cattedrale"



www.corriere.it/esteri/08_marzo_12...3ba99c667.shtml
Catania, Fipe Confcommercio invoca il “lockdown totale a Catania per Sant’Agata”

“Restiamo una delle categorie più colpite, non vorremmo essere noi a pagare anche questa volta le conseguenze di un mancato controllo del territorio e di una distrazione da parte della politica nella gestione della festa di Sant’Agata”.

Lo afferma afferma Giovanni Trimboli, presidente ristoratori Fipe Confcommercio di Catania sui festeggiamenti per la Patrona del capoluogo etneo senza processioni e con la Cattedrale, chiedendo “un lockdown della città chiusa” nei giorni clou, dal 3 al 5 febbraio prossimi.

“Purtroppo – spiega Trimboli – temiamo che i festeggiamenti possano sfuggire di mano e comportamenti irresponsabili possano avere conseguenze disastrose sia dal punto di vista sanitario, con aumento dei contagi nei giorni successivi, sia dal punto di vista economico con nuove devastanti chiusure delle attività di ristorazione. Invochiamo pertanto – aggiunge – un lockdown totale in città nei giorni 3, 4 e 5 febbraio prossimi per scongiurare quegli assembramenti che purtroppo temiamo saranno inevitabili nonostante tutti gli accorgimenti e gli appelli lanciati dalle istituzioni”.

https://images.liveuniversity.it/sites/2/2...1-cosa-fare.pdf

ARCIDIOCESI DI CATANIA NOTA CIRCA LA POSSIBILITÀ DI BENEDIRE ED INDOSSARE IL “SACCO” VOTIVO, L’OFFERTA DEI CERI BIANCHI E DEI FIORI, LA TRASMISSIONE DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE IN STREAMING. 1.I fedeli che lodevolmente hanno indossato il “sacco” votivo di Sant’Agata negli anni trascorsi o che desiderano indossarlo quest’anno, per la prima volta, a seguito di un voto, lo indossino volentieri e chiedano la benedizione nella chiesa più vicina alla propria abitazione secondo le norme vigenti. Indossare nei giorni di festa il “sacco”, anche solo nella propria casa, mentre si partecipa alle dirette delle varie celebrazioni, sarà un segno d’amore a Sant’Agata e ci permetterà di sottolineare la nostra identità di battezzati, cristiani che intendono ispirare la propria vita al messaggio ed alla testimonianza della nostra amatissima concittadina e patrona, che ha dato la vita per essere fedele al Vangelo. Lontani da ogni esteriorità risulterà più chiaro e più forte il motivo che ha ispirato il voto ed orienterà con maggiore profondità la preghiera di ringraziamento o di richiesta secondo le motivazioni care a ciascun devoto/a. 2.È sempre possibile offrire a Sant’Agata cera bianca e fiori, nelle modalità consentite dalle vigenti norme sanitarie anti covid, nei giorni e nelle ore in cui la Cattedrale è aperta al culto, come da programma. La Cattedrale rimarrà chiusa il 3, 4 e 5 febbraio, ed il pomeriggio del 12 febbraio; si ricorda altresì che invece sarà aperta ogni giorno dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 16,30 alle ore 19,00. 3.L’ufficio delle comunicazioni sociali della Diocesi, pubblicamente, in conferenza stampa ha già dato piena e gratuita disponibilità alle emittenti private affinchè abbiano il segnale video da rilanciare in televisione per consentire a tutti la partecipazione da casa alle celebrazioni liturgiche in streaming.
view post Posted: 28/1/2021, 12:37 Uccidono le figlie per dimostrare che sarebbero risuscitate. - Attualità
"A mezzanotte torneranno in vita". Arrestati.

Uccidono le figlie per dimostrare che sarebbero risuscitate.



https://www.ilgiornale.it/news/mondo/india...oi-1919651.html
Genitori uccidono le figlie, convinti che le avrebbero poi "risuscitate"

Gli inquirenti indiani hanno disposto una perizia psichiatrica nei confronti dei coniugi fermati, che erano vissuti finora pressoché isolati dal mondo
Gerry Freda - Mer, 27/01/2021 - 10:12
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In India è andata in scena, domenica sera, l’uccisione di due ragazze ad opera dei loro stessi genitori, convinti che, una volta ammazzate le giovani, loro sarebbero riusciti a “risuscitarle”.

Le due vittime sono state picchiate a morte dal padre e dalle madre, e i coniugi erano sicuri di potere riportare in vita le figlie mediante un particolare rituale esoterico. I genitori delle malcapitate si sono vantati anche davanti alla polizia dei loro presunti poteri paranormali e taumaturgici, opponendo resistenza al loro arresto. Tutto questo è accaduto nella città di Madanapalle, nello stato indiano dell'Andhra Pradesh, nell’est del subcontinente.

La sera di domenica scorsa, i coniugi V Padmaja e V Purushotham Naidu hanno preso a malmenare le loro figlie Alekya, di 27 anni di età, e , 22enne. La prima vittima era una studentessa dell’Istituto indiano per la Salvaguardia delle foreste, mentre la sorella era laureata in Organizzazione aziendale e aspirava a intraprendere una carriera nel settore della musica e delle case discografiche. I genitori hanno però spezzato i sogni delle due aggredendole a colpi di manubri e, inoltre, pugnalandole, fino a quando Alekya e Sai Divya non sono decedute. Tale cruenta scena, caratterizzata dalle urla disperate delle malcapitate, ha ovviamente suscitato attenzione e sospetti da parte dei vicini di casa, che hanno prontamente avvertito la polizia e le squadre di soccorso. Quando i soccorritori sono arrivati lì, si sono trovati davanti i corpi delle due malcapitate distesi a terra e “avvolti in dei sari”. I medici del pronto soccorso non sono però riusciti a salvare le due giovani, ricoverate in condizioni ormai disperate.

La polizia intervenuta sulla scena del delitto, una volta interrogati V Padmaja e V Purushotham Naidu, si è quindi trovata di fronte a una sconvolgente spiegazione da parte dei coniugi circa i motivi del folle gesto. Agli agenti, gli sposi hanno appunto detto che delle voci avevano imposto loro di fare un sacrificio umano, ma loro, una volta immolate le figlie, sarebbero riusciti a riportarle in vita grazie a dei “poteri speciali” posseduti dagli stessi coniugi. Il marito e la moglie hanno poi opposto resistenza all'arresto, insistendo che entro la mezzanotte avrebbero risuscitato le ragazze ammazzate. Gli agenti hanno di conseguenza constatato il pieno stato di delirio in cui si trovavano allora V Padmaja e V Purushotham Naidu.

Andando a scavare nel passato dei due assassini, gli inquirenti hanno così portato alla luce il fatto che gli stessi vivevano, insieme alle ragazze, isolati da mesi a causa della pandemia e, per paura del Covid, avevano pressoché azzerato i contatti con i vicini e con altre persone. Tale condizione di isolamento assoluto avrebbe di conseguenza, a detta degli investigatori, influito non poco sul deterioramento dell’equilibrio psichico dei coniugi. Le autorità di pubblica sicurezza indiane hanno comunque disposto una perizia psichiatrica nei confronti della coppia, mentre proseguono gli accertamenti a carico dei medesimi sospettati.


https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/2...n-vita/6079815/

Due ragazze sono state ammazzate barbaramente e volontariamente dai genitori come fosse un “rito” sacro. Il delitto compiuto da una coppia di mezza età è avvenuto in India, nello stato dell’Andhar Pradesh
di Davide Turrini | 27 Gennaio 2021

Uccidono le figlie per dimostrare che sarebbero resuscitate. Avete letto bene: due ragazze sono state ammazzate barbaramente e volontariamente dai genitori come fosse un “rito” sacro. Il delitto compiuto da una coppia di mezza età è avvenuto in India, nello stato dell’Andhar Pradesh. Secondo The Times of Indi,a Purushotham Naidu e sua moglie Padmaja hanno picchiato a randellate e poi accoltellato le figlie 27enne Alekya e la 22enne Sai Divya. I due credevano fermamente che stesse per finire il periodo dello Kali Yuga, periodo che nelle sacre scritture induiste corrisponde ad un’età oscura.

L’uccisione sarebbe quindi stata propedeutica alla dimostrazione che le figlie sarebbero “rinate”, all’alba della Satya Yuga, dopo la morte. L’uomo, un chimico di un importante industria indiana, e la madre, un’insegnante si una scuola privata, in un evidente stato di alterazione psichica hanno fatto resistenza all’arresto, sottolineando agli agenti che sarebbe bastato lo scoccare della mezzanotte per vedere tornare in vita le figlie.
view post Posted: 11/11/2020, 11:58 Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid. - Mens sana in corpore sano
https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/co...no-5579434.html

Covid in convento a Torre del Greco: suor Camilla muore nel sonno
NAPOLI > CRONACA
Mercoledì 11 Novembre 2020 di Francesca Mari

Il Covid entra nel convento delle Suore Addolorate a Torre del Greco e uccide Suor Camilla, morta nel sonno a 80 anni. Era molto amata la suora positiva al Covid fin dal 3 novembre e deceduta nel sonno lasciando dolore nella comunità. Positiva anche un’altra consorella nel convento in via Comizi, mentre si attende il risultato del tampone eseguito su altre cinque suore. Il convento oltre a gestire una scuola dell’infanzia, chiusa però da settimane a seguito dell’ordinanza del presidente Vincenzo De Luca, si occupa anche del recupero di minori a rischio nel quartiere cittadino.

Suor Camilla era diabetica e aveva problemi cardiologici, così il virus non le ha lasciato scampo sebbene fosse asintomatica. Molti i messaggi di stima per la suora: «Il mio Tesoro bello, così mi hai chiamato fino a qualche giorno fa - scrive il sacerdote Pasquale D’Orsi- ma nel silenzio più totale, senza dar fastidio a nessuno, te ne sei andata, proprio come volevi tu (sola, d'improvviso).Oggi il mio cuore è triste perché ho perso una Mamma che ha avuto cura di me per 25 anni. Hai sempre pregato per me affinché diventassi Sacerdote (Santo!!), ora ti chiedo di continuare a pregare per me, donami la tua stessa Santità». Intanto in città 48 casi nelle ultime 24 ore e un decesso: sale a 595 il numero dei casi, 9 i deceduti e 14 gli ospedalizzati.
view post Posted: 10/11/2020, 19:35 Il silenzio di 3 papi sul pedofilo card. McCarrick. Spretato dopo decenni di coperture - La stanza del peccato
Papa Francesco, nonostante le denunce, confermò lo stupratore seriale di chierichetti e seminaristi



https://www.editorialedomani.it/politica/m...arrick-df2ap47h

Pedofilia, il silenzio di tre papi sugli abusi dell’ex cardinale McCarrick
Il report pubblicato dal Vaticano ripercorre il silenzio e l’inazione di tre pontefici sugli abusi del vescovo fatto cardinale da Giovanni Paolo II. La sua promiscuità con i seminaristi era nota «almeno dagli anni Ottanta», dice Boniface Ramsey, sacerdote che per decenni ha segnalato invano la condotta del cardinale ridotto allo stato laicale nel 2019

MARCO GRIECO

10 novembre 2020 • 17:34
Aggiornato, 10 novembre 2020 • 18:33
La Santa sede ha reso noto un dossier di oltre 400 pagine sulla condotta del cardinale Theodore McCarrick. È il risultato di due anni di indagini coordinate dall’avvocato americano Jeffrey Lena.
Il report spiega che per molti anni il confine tra i pettegolezzi e casi accertati è stato labile. Se in molti sapevano, in pochi ammettevano. McCarrick era un cardinale potente ed esponente di una linea liberal all’interno della chiesa.
Giovani Paolo II non ha approfondito le indagini sulle segnalazioni che arrivavano dagli Stati Uniti. Benedetto XVI sperava di chiudere la questione internamente. Francesco «non vide la necessità di modificare la linea dei suoi predecessori».
Per continuare a leggere

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/pe...3-202002a.shtml

10 NOVEMBRE 2020 16:37
Pedofilia, il rapporto del Vaticano: "Sugli abusi il cardinale McCarrick ingannò Giovanni Paolo II e fu promosso"
La Santa Sede: "Fu nominato arcivescovo a Washington perché il Vaticano era in possesso di informazioni parziali e incomplete"
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Theodore Edgar McCarrick
-afp
Quando Theodore McCarrick venne nominato arcivescovo a Washington, nel 2000, "la Santa Sede non era al corrente dei suoi abusi o comunque ha agito sulla base di informazioni parziali e incomplete". E' quanto emerge dal rapporto riguardante l'ex cardinale, redatto dalla Segreteria di Stato vaticana per volontà di Papa Francesco. McCarrick, oggi 90enne, è accusato di aver compiuto abusi sia su giovani seminaristi sia su minori.

La lettera a Giovanni Paolo IIA convincere Giovanni Paolo II che quelle che gli erano giunte su McCarrick fossero "soltanto voci, infondate o comunque non provate" fu una lettera che lo stesso McCarrick gli aveva recapitato tramite il segretario personale del Pontefice, Stanislaw Dziwisz. "E' importante sottolineare - scrive il direttore editoriale vaticano Andrea Tornielli in una sintesi del corposo rapporto - la decisione inizialmente assunta da Giovanni Paolo II. Il Pontefice chiese infatti al nunzio di verificare la fondatezza di queste accuse. L`inchiesta scritta non portò ad alcuna prova concreta: tre dei quattro vescovi del New Jersey consultati fornirono infatti informazioni definite nel Rapporto 'non accurate e incomplete'."



"Il Papa, che pure conosceva McCarrick fin dal 1976 per averlo incontrato durante un suo viaggio negli Stati Uniti, accolse la proposta avanzata dall'allora nunzio apostolico negli USA Gabriel Montalvo, e dall'allora Prefetto della Congregazione per i vescovi Giovanni Battista Re, di lasciar cadere la candidatura. Pur in assenza di elementi circostanziati, non si doveva correre il rischio, trasferendo il prelato a Washington, che le accuse, seppure ritenute prive di consistenza, potessero riaffiorare provocando imbarazzo e scandalo. McCarrick sembra pertanto destinato a rimanere a Newark".



Il giuramento che ingannò il PapaA cambiare radicalmente il corso degli eventi fu McCarrick stesso, dopo essere evidentemente venuto a conoscenza della sua candidatura e delle riserve sul suo conto. Il 6 agosto 2000 scrisse all'allora segretario particolare del Pontefice polacco, il vescovo Stanislaw Dziwisz. Si proclamò innocente e giurò di non avere "mai avuto rapporti sessuali con alcuna persona, maschio o femmina, giovane o vecchio, chierico o laico". Giovanni Paolo II, dopo aver ricevuto la lettera, si convinse che l'arcivescovo statunitense stava dicendo la verità e "che le 'voci' negative fossero, appunto, soltanto voci, infondate o comunque non provate. Fu dunque lo stesso Papa - si legge nella sintesi di Tornielli, attraverso precise indicazioni impartite all`allora Segretario di Stato Angelo Sodano, a stabilire che McCarrick potesse rientrare nella rosa dei candidati. Ed fu lui infine a sceglierlo per la sede di Washington".



La svolta nel 2017"Fino al 2017 - spiega la Santa Sede - nessuna accusa circostanziata ha mai riguardato abusi o molestie ai danni di minori: non appena è arrivata la prima denuncia di una vittima minorenne all'epoca dei fatti, Papa Francesco ha agito in modo rapido e deciso nei confronti dell'anziano cardinale già ritirato dalla guida della diocesi dal 2006, prima togliendogli la porpora e poi dimettendolo dallo stato clericale".

https://www.ilsole24ore.com/art/vaticano-r...ancesco-AD9LdT1

SANTA SEDE E ABUSI NEGLI STATI UNITI

Vaticano, ecco il Rapporto su McCarrick, l’ex «cardinale pedofilo»
Due anni di indagini per far luce sugli abusi commessi dall’ex arcivescovo di Washington, promosso da Giovanni Paolo II. Le false accuse di Viganò e le decisioni di Francesco
di Carlo Marroni

(Afp)
(Afp)
6' di lettura

C'è una storia precisa sul percorso del novantenne americano Theodore McCarrick, un tempo potente cardinale e ora ridotto allo stato laicale da Francesco. Una storia di promozioni, di denunce ignorate, di protezioni, di connessioni, di scarsa attenzione. Gli abusi su adulti vulnerabili e minori compiuti dal prelato durante tutta una vita sono stati usati due anni fa per cercare di colpire Bergoglio da parte di un ex nunzio apostolico (e tuttora arcivescovo, anche se in pensione), Carlo Viganò che, con un’operazione mediatica, ne chiese addirittura le dimissioni per presunte omissioni nell’affrontare il caso.

Un tentativo di colpo di stato naufragato nel suo stesso ridicolo e visto con benevolenza oltreoceano, ma pur sempre un atto che non poteva rimanere ignorato. E così il Papa ordinò nel 2018 un’investigazione profonda sui fatti relativi all’ormai ex cardinale, che lui stesso – primo tra tutti – aveva messo alla porta. Dopo due anni viene reso noto il Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante appunto l’ex cardinale McCarrick pubblicato dalla Segreteria di Stato. Documenti, testimonianze, riscontri. Tutto alla luce, e senza mediazioni. Un nome salta spesso fuori, il vescovo Stanislaw Dziwisz, all’epoca segretario di Giovanni Paolo II, il papa polacco che promosse fino ai massimi livelli l’americano.

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La decisone di pubblicare il rapporto dopo le elezioni Usa
Il rapporto – come spiegato dal direttore editoriale della Santa Sede, Andrea Tornielli – precisa che al momento della nomina dell’arcivescovo a Washington Theodore McCarrick, nel 2000, la Santa Sede ha agito sulla base di informazioni parziali e incomplete. «Si sono verificate omissioni e sottovalutazioni, sono state compiute scelte poi rivelatesi sbagliate, anche perché, nel corso delle verifiche a suo tempo richieste da Roma, non sempre le persone interrogate hanno raccontato tutto ciò che sapevano». In sostanza fino al 2017 nessuna accusa circostanziata ha mai riguardato abusi o molestie ai danni di minori: «Non appena è arrivata la prima denuncia di una vittima minorenne all’epoca dei fatti, Papa Francesco ha agito in modo rapido e deciso nei confronti dell’anziano cardinale già ritirato dalla guida della diocesi dal 2006, prima togliendogli la porpora e poi dimettendolo dallo stato clericale». Il rapporto era probabilmente pronto da tempo, ma è stato deciso di pubblicarlo dopo l’esito delle elezioni presidenziali per evitare strumentalizzazioni in chiave propagandistica. La chiesa cattolica americana, infatti, è stata molto divisa al voto e la maggioranza dei vescovi è stata (ed è ancora) apertamente per Trump, per la sua posizione propagandistica anti-aborto. E anche l’ex nunzio Viganò ha speso parole di elogio per l’orami ex presidente (che lo ha ringraziato) e l’ultraconservatore cardinale di New York, Timothy Dolan, è andato addirittura a parlare alla convention repubblicana. Insomma, un intreccio di connessioni che rischiava di inquinare i pozzi e il Vaticano ha scelto la linea della prudenza, aspettando l’esito del voto.

La lettera al segretario Dziwisz e l’atteggiamento di Giovanni Paolo II
Negli anni denunce informali ne arrivarono parecchie, ma non portarono a nulla di concreto. Uno snodo cruciale della vicenda è certamente rappresentato dalla nomina ad arcivescovo di Washington. Durante i mesi in cui si fa spazio l’ipotesi di un trasferimento di McCarrick in una delle sedi tradizionalmente cardinalizie degli Stati Uniti, a fronte di diversi e autorevoli pareri positivi, va registrato quello negativo del cardinale di New York O’Connor. La nomina nella capitale sembra saltare, ma a quel punto McCarrick evidentemente venuto a conoscenza della sua candidatura e delle riserve sul suo conto, il 6 agosto 2000 scrive all’allora segretario particolare del Pontefice polacco, il vescovo Stanislaw Dziwisz. Si proclama innocente e giura di non avere «mai avuto rapporti sessuali con alcuna persona, maschio o femmina, giovane o vecchio, chierico o laico». Giovanni Paolo II legge la lettera. Si convince che l’arcivescovo statunitense dica la verità, e che le «voci» negative siano, appunto, soltanto voci, infondate o comunque non provate. È dunque lo stesso Papa, attraverso precise indicazioni impartite all’allora Segretario di Stato, Angelo Sodano, a stabilire che McCarrick rientri nella rosa dei candidati. Ed è lui infine a sceglierlo per la sede di Washington. «Secondo alcune testimonianze citate nel Rapporto, può aiutare a comprendere il contesto di questo periodo anche l’esperienza personale vissuta dall’allora arcivescovo Wojtyla in Polonia: per anni aveva assistito all’uso strumentale di false accuse da parte del regime per screditare sacerdoti e prelati».

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La prima decisione di Benedetto XVI che lo rimuove da Washington
Fino al momento della nomina a Washington non c’era stata alcuna vittima - adulta o minorenne - che avesse preso contatto con la Santa Sede, o con il nunzio negli Stati Uniti, per far arrivare una denuncia relativa a comportamenti impropri attribuiti all’arcivescovo. E nulla di improprio negli atteggiamenti di McCarrick sarà segnalato durante il suo episcopato a Washington. Quando nel 2005 riemergono le accuse di molestie e abusi nei confronti di adulti, il nuovo Papa, Benedetto XVI, chiede rapidamente la rinuncia al cardinale statunitense, al quale aveva appena accordato due anni di proroga del mandato. Dal 2006 McCarrick lascia dunque la guida della diocesi di Washington diventando un vescovo emerito. «Dal Rapporto emerge che in questo periodo Viganò, da delegato per le Rappresentanze pontificie, aveva segnalato ai superiori in Segreteria di Stato le informazioni giunte dalla nunziatura, sottolineandone la gravità. Ma, mentre lanciava l’allarme, anche lui comprendeva di non trovarsi di fronte ad accuse provate». Il Segretario di Stato Tarcisio Bertone presenta la questione direttamente a Papa Benedetto XVI. In quel contesto, in assenza di vittime minorenni, e trattandosi di un porporato ormai dimesso dall'incarico, viene deciso di non aprire un formale processo canonico per investigare su McCarrick.

10 novembre 2020

Theodore McCarrick
Washington D.C.
Papa Giovanni Paolo II
Carlo Viganò
Chiesa Apostolica Romana
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Nessuna sanzione, solo «raccomandazioni» per una vita ritirata
Negli anni successivi, nonostante la richiesta rivoltagli dalla Congregazione per i vescovi di condurre una vita più ritirata e di rinunciare ai frequenti appuntamenti pubblici, il cardinale continuerà a muoversi viaggiando da una parte all'altra del globo, Roma compresa. Questi spostamenti erano in genere conosciuti e almeno tacitamente approvati dal nunzio. Si è molto discusso sulla reale portata di questa richiesta di far vita ritirata, rivolta a McCarrick dalla Santa Sede. Dai documenti e dalle testimonianze ora pubblicate nel Rapporto appare evidente che mai si è trattato di «sanzioni». Erano piuttosto raccomandazioni, date oralmente nel 2006 e per iscritto nel 2008, senza che fosse esplicitamente menzionato l'imprimatur della volontà papale. «Si trattava dunque di raccomandazioni che per essere messe in pratica presupponevano la buona volontà dell'interessato. Di fatto si tollera che il cardinale rimanga attivo e continui a viaggiare e che compia, pur senza alcun mandato da parte della Santa Sede, varie missioni in diversi Paesi, dalle quali peraltro vengono spesso tratte informazioni utili». A fronte di una nuova denuncia contro McCarrick comunicatagli nel 2012, Viganò, nel frattempo nominato nunzio negli Stati Uniti, riceve istruzioni di indagare dal Prefetto della Congregazione dei vescovi. «Da quanto emerge dal Rapporto, il nunzio però non compie tutti gli accertamenti che gli erano stati richiesti. Inoltre, continuando a seguire lo stesso approccio usato fino a quel momento, non compie passi significativi per limitare le attività e i viaggi nazionali e internazionali di McCarrick».

La svolta con Francesco: alle prime prove lo riduce allo stato laicale
Al momento dell’elezione di Papa Francesco, McCarrick è già ultraottantenne e quindi escluso dal conclave. Le sue abitudini di viaggio non subiscono cambiamenti, e al nuovo Papa non vengono consegnati documenti o testimonianze che lo mettano al corrente della gravità delle accuse, ancora soltanto in relazione ad adulti, rivolte contro l’ex arcivescovo di Washington. A Francesco viene riferito che c’erano state «voci» e addebiti relativi a «comportamenti immorali con adulti» prima della nomina di McCarrick a Washington. Ritenendo però che le accuse fossero state analizzate e respinte da Giovanni Paolo II, e ben cosciente che McCarrick era rimasto attivo durante il pontificato di Benedetto XVI, Papa Francesco non avverte la necessità di modificare «quanto stabilito dai suoi predecessori», dunque non corrisponde al vero affermare che abbia tolto o alleggerito sanzioni o restrizioni all'arcivescovo emerito. Tutto cambia con l’emergere della prima accusa di abuso su un minore. «La risposta è immediata. Il provvedimento gravissimo e senza precedenti della dimissione dallo stato clericale arriva a conclusione di un rapido processo canonico». Il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, ha commentato: «Perché questi fenomeni non si ripetano, accanto a norme più efficaci, abbiamo bisogno di una conversione dei cuori. C’è bisogno di pastori credibili».
view post Posted: 10/11/2020, 15:11 Bielorussia. Il Nunzio del Vaticano brinda col dittatore Lukašenko. - Attualità
La setta cattolica puntello di ogni regime nemico del popolo.

Bielorussia. Il Nunzio del Vaticano brinda col dittatore Lukašenko.



www.asianews.it/notizie-it/Il-nunzi...wicz-51543.html

10/11/2020, 08.00BIELORUSSIA-RUSSIA Invia ad un amico
Il nunzio vaticano brinda con Lukašenko. Incerta la sorte di Kondrusiewicz
di Vladimir Rozanskij
Mons. Ante Jozic ha anche portato le lettere gratulatorie di papa Francesco. Il riconoscimento dell’elezione del presidente bielorusso non piace a molti cattolici, impegnati nelle manifestazioni. Lukašenko ha anche accusato l’arcivescovo di Minsk “cospirare per la distruzione del nostro Paese”. Per il presidente, la Chiesa ortodossa è il “bastione della religiosità” bielorussa. Molti sacerdoti ortodossi non seguono le indicazioni del metropolita e sostengono apertamente le proteste.

Mosca (AsiaNews) – I cattolici bielorussi sono piuttosto scioccati per le immagini trasmesse anche alla tivù del nuovo nunzio apostolico, mons. Ante Jozic, che stringe la mano e alza il calice insieme al presidente Alexandr Lukašenko.

Il presidente bielorusso ha ricevuto il nunzio lo scorso 6 novembre, segnando il riconoscimento ufficiale della sua rielezione da parte della Santa Sede. Lukašenko ha anche ricevuto le lettere gratulatorie di papa Francesco insieme a quelle dei rappresentanti di Venezuela, Iran, Corea del Nord, Siria, Turchia e Giappone, i Paesi che hanno finora riconosciuto la legittimità della sua rielezione. Durante l’incontro, Lukašenko si è rivolto a mons. Jozic con calorose espressioni di ringraziamento: “Trasmettete al papa di Roma i miei migliori auguri. Io lo rispetto immensamente. Mi sono incontrato con molti suoi predecessori, ma lui è il miglior papa di Roma”.

Per sacerdoti cattolici locali e fedeli che appoggiano le proteste popolari contro la falsificazione delle elezioni del 9 agosto, le immagini dei brindisi sono umilianti. Ricordando poi che l’arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz, è in esilio in Polonia, un sacerdote ha commentato: “Il Vaticano propone una nuova mossa di Ostpolitik: privilegia la diplomazia invece che dar sostegno alla Chiesa locale”.

Proprio alla vigilia dell’incontro con mons. Jozic, Lukašenko aveva addirittura minacciato i cattolici, e in particolare il metropolita Kondrusiewicz, accusandoli di “cospirare per la distruzione del nostro Paese”, in particolare insieme agli odiati polacchi, e ha dichiarato di riporre tutta la sua fiducia nell’appoggio alla locale Chiesa ortodossa, “bastione della religiosità” bielorussa.

Domenica 8 novembre, in occasione della festa per l’icona “Gioia di tutti i sofferenti”, il metropolita ortodosso Venjamin (Tupeko) ha pronunciato un’omelia diffusa dai siti ufficiali dell’esarcato di Minsk. In essa egli afferma che “nel nostro tempo la gente vuole sentire dalla Chiesa una parola di verità, ma la nostra parola non dev’essere come quella degli scribi e dei farisei. La nostra verità supera quella di persone del genere, dev’essere la verità di Dio, non solo sulla base della giustizia umana, ma corrispondente alla Sua volontà… è meglio per noi tacere, in attesa che il Signore riveli la sua volontà”. Secondo Venjamin, in base a questa “attesa della rivelazione divina… non è opportuno attribuire le colpe a una parte sola”, e conviene continuare a tacere e digiunare. Preghiera, silenzio e digiuno sono la soluzione da lui proposta fin dalla sua nomina come via per uscire dai conflitti sociali.

In realtà, molti sacerdoti ortodossi non seguono le indicazioni del metropolita e sostengono apertamente le proteste. Fra questi vi è padre Aleksandr Shramko, secondo il quale “la maggior parte delle persone coscienti non sono quelle che si limitano ad accendere qualche candelina davanti alle icone, ma quelle che si sentono vicine alle manifestazioni di protesta… la Chiesa non sopravvive solo grazie all’appoggio del potere in carica”.

Il nunzio mons. Jozic viene visto in Bielorussia come un “manager anti-crisi”, la cui carriera si è svolta per lo più in Paesi ostili al cattolicesimo (India, Russia, Cina e altri), e la posizione da lui espressa sembra “considerare i cattolici bielorussi come sacrificabili per le strategie geopolitiche vaticane portate avanti dall’attuale pontificato”, secondo l’opinione di Petr Rudkovskij, direttore dell’Istituto bielorusso per le ricerche strategiche.

L’imbarazzo di molti cattolici per il brindisi tra Jozic e Lukašenko ha trovato diverse espressioni. Il diacono Jurij Reshetko, moderatore degli studi al College cattolico di Minsk, ha compiuto un picchetto solitario davanti alla cattedrale, tenendo in mano un cartello con la parola “Smentisco” (Oprovergaju), riferito al riconoscimento presidenziale da parte dei cattolici.
view post Posted: 10/11/2020, 13:36 Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid. - Mens sana in corpore sano
https://www.perugiatoday.it/attualita/covi...si-perugia.html

10 novembre 2020

Addio a don Gustavo Coletti, parroco emerito di Ponte Pattoli e primo sacerdote diocesano morto per Covid


E’morto monsignor Gustavo Coletti, parroco emerito di Ponte Pattoli, il primo sacerdote dell’archidiocesi di Perugia-Città della Pieve deceduto per il Covid19

Profondo cordoglio è stato espresso dal vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi alla famiglia Coletti e a tutta la comunità parrocchiale di Ponte Pattoli guidata pastoralmente da don Gustavo per più di mezzo secolo.

Don Gustavo era nato a Perugia il 22 agosto 1938 e compiuti gli studi teologici fu ordinato sacerdote il 27 giugno 1965
view post Posted: 10/11/2020, 08:54 Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid. - Mens sana in corpore sano
www.norbaonline.com/dettaglio.php?i=100680
Salve: Covid, morto don Lorenzo Profico
| SALVE (LE) - LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2020 - 20:55
In Salento c’è preoccupazione per un altro sacerdote risultato positivo al virus

di Stefania Congedo

Il Covid non risparmia neppure la Chiesa. In Salento , a Salve, è morto don Lorenzo Profico , parroco del piccolo comune salentino fino al settembre 2019 . Il sacerdote 76enne aveva lasciato l’incarico per problemi di salute. Di recente aveva contratto il Covid . Le sue condizioni sono andate progressivamente peggiorando fino alla morte. E in Salento c’è preoccupazione per umn altro sacerdote risultato positivo al virus. Si tratta del parroco di Carmiano, don Brino Spagnolo , ricoverato al Dea di Lecce. E’ stato lo stesso arcivescovo sul sito della Diocesi Porta Lecce a confermare la notizia

https://www.diocesitn.it/site/addio-a-don-...tima-del-covid/
Addio a don Umberto Brentari, 86 anni, vittima del Covid
9 NOVEMBRE 2020

Lutto nel clero Trentino. È morto all’età di 86 anni don Umberto Brentari. Si è spento alla Casa del Clero, lunedì 9 novembre, dopo aver contratto il Covid. Nativo di Sanzeno, venne ordinato a Trento nel 1959. Fu vicario parrocchiale a Villazzano (1959-1964), Arco (1964-1966), a Roma nelle parrocchie di Santa Emerenziana e San Vigilio (1966-1979); divenne quindi parroco a Caldonazzo (1979-1994), Fai della Paganella (1994-2011), responsabile FACI (2007-2011) e da ultimo collaboratore pastorale a Sanzeno (2011-2019) dove gli sarà dato l’estremo saluto (nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria) mercoledì 11 novembre alle ore 15.

https://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/...a-e-della-citta
Alatri Covid, muore Padre Maurizio: il dolore della comunità religiosa e della città
Alatri - Era ricoverato da metà ottobre dopo aver contratto il virus. È deceduto ieri per alcune complicazioni. Era stato cancelliere in vari tribunali e amava la musica
Padre Maurizio Di Girolamo, aveva 69 anni

Pietro Antonucci

10/11/2020 07:41

Un duro colpo al clero alatrense con la città scossa dalla scomparsa di padre Maurizio Di Girolamo, sessantanove anni, dell'ordine minore dei padri Cappuccini.
view post Posted: 9/11/2020, 21:53 Il cardinale che intascava mazzette per proteggere i preti pedofili - La stanza del peccato
L'arcivescovo di Cracoivia, Dziwisz, segretario di papa Wojtyla: “Non ho visto, non lo so, non ricordo, non lo so, non avevo conoscenza, ero altrove”



http://www.korazym.org/50927/accuse-devast...H6LUOITLGCWr7XM

Accuse devastanti contro il Cardinale Stanisław Dziwisz nel reportage “Don Stanislao” di Marcin Gutowski che verrà trasmesso stasera da TVN24
9 Novembre 2020 Blog dell'Editore
di Vik van Brantegem


Riportiamo in una nostra traduzione italiana dal sito WP Teleshow, il servizio di Sebastian Łupak che segue. Viene annunciato il reportage di 80′ “Don Stanislao”, che sarà trasmesso sulla piattaforma Tvn24.pl e sul canale TVN24 stasera lunedì 9 novembre 2020 alle ore 20.30.


“Don Stanislao”. Il cardinale Dziwisz ha nascosto la pedofilia e ha preso dei bei soldi per farlo?

Accuse devastanti contro il Cardinale Stanisław Dziwisz vengono formulate nel reportage di TVN24. Come Segretario particolare di Papa Giovanni Paolo II, avrebbe coperto per anni casi di pedofilia tra il clero in tutto il mondo, oltre che per organizzare per un sacco di soldi la partecipazione alle Messe private del Papa per i ricchi associati dei Legionari di Cristo.

Il Cardinale Dziwisz è un bravo allievo di Giovanni Paolo II? Alla fine ha costruito la sua posizione e reputazione sul fatto che per quasi 40 anni è stato in Vaticano il Segretario particolare di Papa Giovanni Paolo II, che lo ha definito uomo “insostituibile”.

Oggi, però, emerge un volto diverso dell’Arcivescovo metropolita emerito di Cracovia dal reportage “Don Stanislao” di TVN24. Il giornalista Marcin Gutowski ha seguito Stanisław Dziwisz, ponendo domande chiave: il Cardinale Dziwisz ha nascosto la pedofilia per anni, ha preso soldi per questo e ha tenuto all’oscuro Papa Giovanni Paolo II di questi fatti?


Il Cardinale Stanisław Dziwisz evita domande sul suo rapporto con i Legionari di Cristo (Foto di East News).
Gutowski inizia la sua indagine in Polonia, fornendo due esempi concreti: il sacerdote Jan Wodniak, che anni fa ha molestato e ha avuto rapporti con l’adolescente Janusz Szymik; e il sacerdote Stefan D., che si diceva avesse molestato un chierichetto. Il rapporto di entrambi con il Cardinale Dziwisz era tra subordinato e superiore. Si tratta di due casi documentati (ci sono testimoni pronti a testimoniare) e il Cardinale Dziwisz avrebbe dovuto conoscere le accuse contro i suoi sacerdoti, ma si è astenuto dall’agire, o ha prese troppo tardi dei provvedimenti e senza risultati tangibili.

Il nome di Dziwisz compare anche in occasione di altri scandali polacchi di alto profilo, tra cui il caso dell’Arcivescovo metropolita di Poznań Juliusz Paetz, che molestava i seminaristi; e il parroco Michał M., che ha molestato sei ragazzine a Tylawa. Ci sono anche accuse di insabbiamento e copertura di pedofili. Cosa ne ha detto il Cardinale Dziwisz? In una famosa conversazione con Piotr Kraśko ha detto: “Non ho visto, non lo so, non ricordo, non lo so, non avevo conoscenza, ero altrove”.

La questione, tuttavia, va ben oltre la Polonia, poiché il Cardinale Dziwisz era una persona chiave in Vaticano durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Il giornalista francese Frédéric Martel, autore di “Sodoma”, afferma in un servizio di TVN24: “Messico, Irlanda, USA, Argentina. Ogni volta che sorge una domanda su come nascondere la pedofilia, compare sempre il nome di Dziwisz. Lui sapeva. Rimane un mistero se abbia informato Giovanni Paolo II o meno”.


Cardinale Stanisław Dziwisz e Papa Giovanni Paolo II nel 2002 (Foto di East News).
Marcin Gutowski ricorda il caso dei Legionari di Cristo. Il fondatore di questa organizzazione, il sacerdote messicano Marcial Maciel e altri influenti legionari hanno abusato di circa 200 minori nel corso degli anni, tra cui più di 60 da Maciel stesso. Le vittime messicane scrissero a Papa Giovanni Paolo II già nel 1997, quando Maciel fu nominato membro della… Commissione Famiglia della Chiesa. Ma l’inchiesta in Vaticano furono interrotti. Papa Giovanni Paolo II chiamò il pedofilo messicano “caro padre Maciel” e gli augurò “tanti doni dello Spirito Santo per il suo ulteriore servizio sacerdotale”. Maciel è stato rimosso solo da Papa Benedetto XVI.
Gutowski si rivolge al giornalista americano Jason Berry, il quale afferma che Dziwisz e il Cardinale Angelo Sodano hanno ricevuto ingenti somme di denaro dai Legionari di Cristo. Dziwisz avrebbe ricevuto 50.000 dollari alla volta per portare delle persone ricche alla Messa di Giovanni Paolo II nella cappella privata dell’Appartamento Pontificio nel Palazzo Apostolico.


Il Cardinale Stanisław Dziwisz si considera una vittima di una “caccia alle streghe” (Foto di East News).
I Legionari di Cristo avrebbero anche finanziato nel 1998 un ricevimento con diverse centinaia di persone in un albergo romano in occasione dell’ordinazione episcopale di Dziwisz. Questo caso viene discusso, tra gli altri, da P. Tadeusz Isakowicz-Zaleski e Jason Berry. La banda messicana El Mariachi, composta da Legionari di Cristo, avrebbe suonata alla festa. I Legionari hanno anche finanziato altre cose per Dziwisz. Ed è grazie a lui che oggi operano in Polonia.

Thomas Doyle, ex domenicano e funzionario della Nunziatura Apostolica negli USA: “Dziwisz è stato il principale quarterback in termini di denaro inviato dai Legionari di Cristo al Papa”.

Si supponeva che centinaia di migliaia di dollari sarebbero stati inviati in Vaticano anche da un altro alto prelato, accusato di pedofilia, l’Arcivescovo metropolita di Washington Cardinale Theodore McCarrick. Tuttavia, il rapporto della Santa Sede su McCarrick deve ancora vedere la luce [*].

Cosa sapeva Giovanni Paolo II? Dziwisz tace su questo argomento. Quando l’autore del reportage cerca di fissare un appuntamento con il Cardinale Dziwisz, lui lo evita. Un portavoce di Dziwisz sostiene che “la pressione delle domande sta aumentando”. Lo stesso Cardinale Dziwisz traduce nella reportage: “Ho servito la Polonia, ho servito la Chiesa, ho servito il Papa. E ora nella mia Patria un simile attacco contro di me? Per l’amor del cielo…”.
view post Posted: 9/11/2020, 15:57 Covid. Si aggrava il card. Bassetti. CEI: "pregate per lui" - Mens sana in corpore sano
Come se la sua vita fosse più importante di quella di milioni di malati

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https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/20...html?refresh_ce

Cei, Cardinal Bassetti peggiora: condizioni si aggravano

Cei, Cardinal Bassetti peggiora: condizioni si aggravano
(Fotogramma)

Pubblicato il: 09/11/2020 14:38

"Aggravamento complessivo del quadro clinico" per il presidente dei Vescovi Gualtiero Bassetti. Lo fa sapere la Cei che, nel ricordare che il cardinale Bassetti è ricoverato dal 3 novembre in Terapia Intensiva 2 presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia Santa Maria della Misericordia, fa sapere che "nelle ultime ore ha subito un aggravamento complessivo del quadro clinico. Sono in corso gli approfondimenti diagnostici e tutte le cure del caso".



"Accompagniamo con affetto e vicinanza il Cardinale Presidente - dichiara monsignor Stefano Russo, Segretario Generale della CEI -. Sollecitiamo le nostre Chiese alla preghiera in questo momento di prova. Siamo certi che il Signore non farà mancare misericordia e consolazione al cardinale e a quanti sono duramente provati dalla malattia. Ricordiamo anche i medici, gli operatori sanitari e quanti si prendono cura dei sofferenti. Chiediamo a tutti di condividere queste intenzioni nei propri momenti di preghiera quotidiana".
view post Posted: 9/11/2020, 11:39 Morto il prete pedofilo del caso Spotlight - La stanza del peccato
Don Paul Shanley fece 12 anni di carcere. Le sue violenze diedero via all'inchiesta del Boston Globe





https://www.huffingtonpost.it/entry/paul-s...5b64c88d4022326

ESTERI
08/11/2020 17:13 CET
Paul Shanley: morto il prete pedofilo del caso Spotlight
Il religioso era stato rimosso dal ministero dal Vaticano nel 2004 e condannato per stupro su minori
HuffPost
Paul Shanley: morto il prete pedofilo del caso
BOSTON GLOBE VIA GETTY IMAGES
È morto Paul Shanley, il prete pedofilo al centro dello scandalo degli abusi sessuali da parte del clero nell’arcidiocesi di Boston. Aveva 89 anni. Il suo caso, insieme a quello di altri sacerdoti violenti, fu raccontato nel film ‘Spotlight’, ispirato all’indagine del Boston Globe che vinse il Pulitzer.

Shanley era stato rimosso dal ministero dal Vaticano nel 2004 e condannato per stupro su minori un anno dopo in un caso storico davanti alla Corte Superiore del Middlesex. Dopo 12 anni di detenzione era stato scarcerato nel 2017.
view post Posted: 8/11/2020, 09:20 Abusi su bimbi sordi. La prescrizione salva don Corradi, don Primati e don Corbacho - La stanza del peccato
Preti pedofili dall'Italia in Argentina. Dopo la condanna a decenni di carcere arriva la doccia fredda




www.diariouno.com.ar/judiciales/el...a-plata-n745469


7 novembre 2020-19: 50
Il sacerdote Corradi è scappato dalla causa degli abusi sessuali nel Próvolo de La Plata
L'inchiesta, per eventi dal 1982 al 1991, prescritta dal passare del tempo; Ne hanno beneficiato anche un altro prete italiano e un insegnante
DI JOSÉ LUIS VERDERICO
[email protected]
Il sacerdote Corradi ha 84 anni e sta scontando una pena di 42 anni di carcere per abusi sessuali a Mendoza.


Foto: Press Judicial Branch
Il sacerdote italiano Nicola Corradi , che sta scontando una condanna definitiva a 42 anni di carcere per abusi sessuali su minori con ipoacusia nel Próvolo de Luján , è stato disimpegnato da un identico processo giudiziario per abusi sessuali commessi tra il 1982 e il 1991 contro cinque minori, che erano studenti del Próvolo de La Plata.
Motivo? Il procedimento penale che lo aveva come imputato insieme ad un altro prete e un insegnante si è estinto con il passare del tempo.

Lo ha deciso la Corte di Cassazione penale di Buenos Aires, che con questa delibera ha beneficiato anche un altro sacerdote , Eliseo Primati , che era stato trovato in una casa di cura in Italia e la cui estradizione era stata richiesta in quel Paese ma non si è mai concretizzata. Il terzo imputato che è riuscito a scappare è José Brítez, un insegnante di informatica al Provolo platense. La decisione è stata presa dai giudici Víctor Violini e Ricardo Borinsky, per i quali i crimini sessuali denunciati "sono reati comuni sui quali deve essere debitamente osservata la garanzia della prescrizione, come indicato dalla Commissione interamericana dei diritti umani".
Il caso
L'indagine penale della Procura di La Plata ha stabilito che Corradi, Primati e Brítez hanno abusato sessualmente di cinque minori che erano studenti dell'istituto situato alla 25a e 47a strada della cosiddetta città delle diagonali. Queste vittime, secondo le indagini, sono state anche picchiate, sottoposte a punizioni e costrette a compiere atti di servitù. La sentenza della Corte di cassazione penale di Buenos Aires contiene una sentenza che funge da condanna e soluzione del caso, che è stata studiata dai membri della Terza Camera in occasione della presentazione di un atto di habeas corpus a favore di Britez: "In la presente causa non opera l'esclusione della prescrizione. In altre parole: i reati denunciati in questo caso prescrivono anche dal passare del tempo come accade per il resto dei reati criminalizzati. Il giudice di La Plata ha iniziato a indagare sugli abusi sessuali avvenuti lì solo dopo l'inizio di un'indagine nel 2016 a Mendoza per gli eventi riportati nel Próvolo de Luján. Cecilia Corfield ha preso il comando delle indagini a La Plata mentre a Mendoza i suoi coetanei Gustavo Stroppiana e Alejandro Iturbe sono avanzati costantemente. Il procuratore Corfield ha accusato Corradi di 3-8 casi di abuso sessuale semplice e aggravato con accesso carnale come partecipante. Nel 2019 ne ha chiesto l'arresto ma a quel punto Corradi stava per essere processato dalla giustizia di Mendoza, che lo ha infine condannato alla chiusura di un processo storico. Primati e Brítez sono stati anche accusati del reato di abuso sessuale semplice e aggravato, corruzione di minori e altri. "Gli abusi riscontrati sono avvenuti il ​​sabato quando al Próvolo de La Plata c'erano solo gli studenti che non tornavano a casa perché non avevano famiglia", ha spiegato il magistrato.
La giustizia di Mendoza è stata condannata quasi un anno fa
Per gli abusi sessuali nel Próvolo de Luján, Corradi è stato condannato a 42 anni di carcere e sta scontando la pena sotto forma di detenzione domiciliare a causa della sua età avanzata e problemi di salute. Il suo collega Horacio Corbacho è stato condannato a 45 anni di carcere, che sta scontando nella cella per autori di reati sessuali del carcere di Almafuerte. L'esterno Armando Gómez è stato condannato a 18 anni di carcere. La sentenza è stata emessa alla fine di novembre 2019. Nel settembre di quest'anno la Seconda Sezione della Corte suprema di giustizia ha confermato la sentenza del tribunale presieduto dal giudice Carlos Díaz.

www.laizquierdadiario.com/Santa-im...or-prescripcion
Santa impunità: sacerdoti che violano il Provolo de la Plata, salvati per prescrizione
7 Novembre 2020


I giudici Violini e Borinsky della Camera di Cassazione si sono arresi all’atrio della Chiesa cattolica e hanno affermato che Nicola Corradi, Eliseo Pirmati e Jorge Brítez non dovrebbero essere perseguiti nonostante le prove schiaccianti, le testimonianze dei superstiti e le indagini della procura Cecilia Corfield.

Nel pomeriggio di questo venerdì il Potere Giudiziario della provincia di Buenos Aires ha dato un duro schiaffo ai sopravvissuti agli abusi, alle torture e ad altri tormenti praticati dalla banda dell’Istituto per bambini sordi Antonio Provolo de La Plata, composta dal i sacerdoti Nicola Corradi ed Eliseo Pirmati insieme a dipendenti come Jorge Brítez.

Secondo i giudici, le innumerevoli prove e le testimonianze dirette di sopravvissute agli abusi e alle torture che Corradi, Pirmati, Brítez e altri membri del Provolo hanno commesso negli anni ’80 e ’90, non bastano a stravolgere la sacrosanta (e sempre malleabile) prescrizione “Di crimini.

I giudici della Camera di Cassazione non si sono fatti cambiare idea nemmeno dalle storiche condanne di Corradi (42 anni di carcere) e del sacerdote Horacio Corbacho (45 anni di condanna), avvenute a Mendoza un anno fa.

E tanto meno l’inchiesta della procura Cecilia Corfield, che dopo aver ascoltato le vittime, aver fatto irruzione nel Provolo platense e verificato che stessero dicendo la verità , vedendo l’insabbiamento dell’arcidiocesi di La Plata contro i suoi criminali e dimostrando che i crimini sono ancora in vigore, ha chiesto nell’ottobre 2019 l’elevazione a processo per Corradi, Pirmati e Brítez (nella prima fase di una causa che coinvolge molti più colpevoli).

Come se fossero veri avvocati di Monsignor Héctor Aguer e Víctor Fernández (perché no, lo stesso Papa Francesco), i giudici Víctor Violini e Mariano Borinsky hanno firmato una sentenza in cui hanno deciso di accogliere la richiesta di difesa del professor Brítez, il l’unico degli imputati che è detenuto a La Plata. Vale la pena ricordare che Corradi (oggi 85 anni) sta scontando la sua pena a Mendoza e Pirmati è stato inviato a Verona (Italia) dall’arcivescovado di La Plata alla fine del 2017, quando si sapeva che sarebbe stato raggiunto dal caso giudiziario.

Nella loro sentenza, scandalosa sotto ogni punto di vista, giovedì Violini e Borinsky hanno affermato che poiché gli abusi e le torture citati sono avvenuti tra il 1982 e il 1993, non è possibile processare gli accusati perché i crimini sono anteriori alla promulgazione. della legge sull’imprescrittività dei reati sessuali. “L’applicazione retroattiva della legge penale nei confronti degli imputati viola i principi di legalità e giusto processo”, si sono schermati i giudici in chiaro allineamento con la Curia e la sua “pecora smarrita”.

Ciò significa che per i giudici non è che i crimini non esistessero lontano da esso, ma che non possono essere giudicati da una formalità legale. Così? Quindi il professor Brítez può essere rilasciato, il sacerdote Corradi può sentirsi soddisfatto dal suo luogo di detenzione domiciliare e Pirmati, che è stato oggetto di una richiesta di estradizione dal pm Corfield, può continuare a godersi le sue giornate (e notti) a Verona senza chiedere scusa a chiunque.

Corradi è stato negli anni ’70, ’80 e ’90 il boss del Provolo platense, governando la vita e i desideri di decine di giovani sordi che vivevano da “alunni” nell’istituto. Il sacerdote italiano era stato trasferito dall’altra parte dell’Oceano Atlantico quando gli abusi commessi per decenni a Verona erano divenuti palesi (molte delle sue vittime erano già adulte e avevano cominciato a parlare).

Per molti anni, a causa della prevalente impunità (l’arcidiocesi di La Plata era a conoscenza di questi crimini e non li ha mai denunciati), le vittime della banda sacerdotale del Provolo de La Plata hanno tenuto segrete le loro orribili esperienze. E ‘quanto ha raccontato a questo giornale Daniel Sgardelis di Salta , ormai adulto, uno degli ex studenti di Provolo che ha deciso di diventare attore dopo che sono venute alla luce le testimonianze aberranti delle vittime di Mendoza.

Le storie dei bambini del Provolo de Luján de Cuyo sono state il fedele “specchio” in cui Sgardelis e altri sopravvissuti si sono visti riflessi e hanno deciso di infrangere i loro subdoli segreti e denunciare gli stessi criminali di cui si parlava a Mendoza e in Italia .

Alla domanda sulla sentenza della Corte d’Appello di La Plata, la superstite Platense Julieta Añazco (pioniera in Argentina degli abusi anti ecclesiastici e fondatrice dell’organizzazione Church No Abuses), ha detto a Left Journal ripudiando “Assolutamente questo arbitrario sentenza, poiché i giudici non applicano la Legge 27.206 sul rispetto dei tempi delle vittime. Non possiamo credere che questa istanza sia stata raggiunta ”.

Riguardo alle conseguenze di sentenze come questa sulle vittime, Añazco ha affermato che “i giudici sanno che è così che fanno smettere di parlare e comparire in tribunale possibili querelanti, vittime e sopravvissuti. Anche le persone che hanno già denunciato i sacerdoti per abusi sessuali, di fronte a queste sentenze, spesso rinunciano a continuare. Non possiamo permetterlo, chiediamo giustizia, verità e riparazione ”.

Inutile dire che la ricerca della “prescrizione” giudiziaria dei reati di abusi sessuali e altre torture praticati da preti, suore e laici legati alla Chiesa cattolica è una delle strategie di difesa più utilizzate dalla curia. Non potendo negare l’esistenza dei crimini, a meno che non possano essere processati e condannati.

Non sorprende che la notizia della sentenza dei giudici Violini e Borinsky sia giunta in Vaticano senza indugio. Lì hanno celebrato questa nuova pietra miliare nella lunga storia di impunità accumulata dalla Chiesa cattolica. Jorge Bergoglio, lui stesso un insabbiamento per diversi stupratori e torturatori, sicuramente oggi ha gridato “alleluia”. E il suo amico personale, l’arcivescovo di La Plata, Víctor “Tucho” Fernández, per non parlare.
view post Posted: 8/11/2020, 09:02 Abusi su ragazzina per 5 anni. G. V., catechista neocatecumenale a processo - La stanza del peccato
Roma Casalotti. Approfittando dell'amicizia coi genitori accompagnava ragazzina a casa


La chiesa

www.fanpage.it/roma/catechista-abu...ia-a-casalotti/

Catechista abusa sessualmente di un’adolescente in una parrocchia a Casalotti

Avrebbe abusato sessualmente di un’adolescente per cinque anni un catechista della parrocchia Santa Rita da Cascia a Casalotti. Approfittando dell’amicizia con i genitori, perpetrava le violenze nel tragitto in cui la riaccompagnava a casa. Ora l’uomo rischia di finire a processo per violenza sessuale su minore.
ATTUALITÀLAZIO 8 NOVEMBRE 2020 8:37di Alessia Rabbai

Un catechista della parrocchia Santa Rita da Cascia a Casalotti a Roma, rischia di finire a processo per violenza sessuale. Nei suoi confronti la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, a marzo l'udienza davanti al giudice dell'udienza preliminare. I fatti risalgono ad alcuni anni fa e sarebbero iniziati del 2009. Autore della presunta violenza sarebbe un responsabile spirituale della comunità neocatecumenale. Come riporta Il Messaggero le violenze si sono perpetrate per ben cinque anni, in particolar modo, quando l'uomo riportava la ragazza a casa dopo gli incontri spirituali, approfittando del legame di amicizia che intercorreva con i suoi genitori.

Adolescente abusata da un catechista

Le indagini sono partite a seguito della denuncia dei genitori dell'adolescente. La ragazza si è portata dentro per cinque anni le violenze, subite perché sua madre e suo padre facevano parte della stessa comunità neocatecumenale. Poi ha trovato il coraggio per confidarsi con i suoi genitori e chiedere loro aiuto. Genitori che ascoltando il racconto della figlia sono rimasti sotto choc e al termine del quale si sono recati dai carabinieri della stazione Casaltti per sporgere denuncia. Sono poi partiti gli accertamenti della Procura, che ha verificato il racconto della ragazza e che è convinta della sua veridicità.

Fratello di un sacerdote indagato per aver violentato quattro bambine
A metà ottobre scorso è emersa un'altra vicenda di abusi sessuali su minori in ambienti religiosi, questa volta in una parrocchia del X Municipio, dove il fratello di un sacerdote rischia di finire a processo. L'uomo, secondo quanto sostiene la procura avrebbe abusato sessualmente di quattro bambine. Vittime che sono state ascoltate in audizione protetta e i cui racconti sono stati definiti autentici. A denunciare l'accaduto un genitore, che ha notato il campbio di comportamento della figlia, la quale, alle richieste di spiegazioni del padre diceva che non voleva più andare in parrocchia perché il maestro "non si comportava bene" e raccontando ai genitori i dettagli di ciò che senza dubbio era un abuso sessuale.

continua su: www.fanpage.it/roma/catechista-abu...ia-a-casalotti/
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Edited by pincopallino2 - 22/6/2022, 19:21
view post Posted: 7/11/2020, 19:10 Lione. Prete fucilato accusato di abusi e ruberie. - La stanza del peccato
www.rsi.ch/news/mondo/Prete-ferito...e-13584622.html

Prete ferito a Lione, confessione
Uscito dal coma, il sacerdote aggredito ha identificato l'aggressore. Si tratta del marito di una donna che aveva una relazione con la vittima
Ultima modifica: 07 novembre 2020 15:00

Non avrebbe connotazioni religiose l’attacco sferrato il 31 ottobre contro un prete ortodosso di Lione, raggiunto da alcuni colpi di fucile mentre era in procinto di chiudere la sua chiesa.

Gravemente ferito, il sacerdote di 52 anni è uscito dal coma mercoledì, ciò che ha condotto all’arresto dell’assalitore.

Il sospettato “risulta essere il marito di una donna che aveva una relazione con la vittima”, ha dichiarato sabato il procuratore di Stato Nicolas Jacquet. Secondo il giornale “Le Parisien”, si tratterebbe di quarantenne georgiano. Fermato, l’uomo ha riconosciuto i fatti.

Avvenuta due giorni dopo l'attentato nella basilica di Nizza, l'aggressione aveva suscitato grande emozione, ma la mancanza di una rivendicazione e la personalità della vittima avevano indotto la procura nazionale antiterrorismo a non occuparsi dei fatti.
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