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Preti ricattati. Diocesi di Torino nella bufera

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GalileoGalilei
view post Posted on 9/8/2007, 09:16 by: GalileoGalilei
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Dai Servi di Maria
al servizio in Duomo

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Don Nino Fiori, un insospettabile quarantenne in clergyman


L.P.
TORINO
Ha quarant’anni, un aspetto elegante, è sempre vestito in clergyman. Ha un piglio da sacerdote di città, da uomo religioso, ma anche teologicamente preparatissimo. Insomma, proprio un moderno e insospettabile sacerdote. Eccolo qui don Nino Fiori, religioso che compie il suo ministero al Duomo di Torino e che ha iniziato la sua carriera nella congregazione dei Servi di Maria. La stessa che regge, tra le altre cose, anche la Basilica di Superga, uno dei simboli della Torino cattolica.
Riservato, don Nino è il terzo sacerdote chiamato in causa da Salvatore Costa. Ne ha parlato nel corso dell’ultimo interrogatorio. «Con lui è stata la prima volta in assoluto: all’epoca avevo soltanto 14 anni: Lui era poco più vecchio di me», ha raccontato. Parole dette in fretta davanti al magistrato. Poi, subito dopo, Costa non ha retto, ha avuto un cedimento di nervi e hanno dovuto accompagnarlo via.
Don Nino Fiori da qualche giorno non è presente in Duomo. «È in vacanza, lontano da Torino», dice chi risponde al telefono. E manca anche il rettore della chiesa che custodisce il «Sacro Lino»: farà ritorno a Torino soltanto dopo il 20 di agosto. «Una vacanza prevista e programmata da tempo, non un allontanamento improvviso», tengono a precisare fonti vicine alla chiesa torinese.
Dalla Curia, invece, sulla vicenda di don Fiori non arriva nulla, né precisazioni né commenti. E valgono anche oggi le parole dei comunicati ufficiali emessi l’altro giorno: «Abbiamo piena fiducia nei magistrati e siamo vicini nella preghiera ai sacerdoti». Questa la linea, fine delle spiegazioni ufficiali. Restano tante voci e tanti pettegolezzi, nessuna però trova conferme ufficiali.
Arrivano, invece, parole di difesa nei confronti di don Luciano Alloisio. Il sacerdote viene difeso a spada tratta dalla congregazione salesiana torinese. «Tutta la vicenda è partita da un atto di carità», afferma in mattinata il vicario provinciale dei salesiani don Sergio Bellini. Che, comunque, tiene a puntualizzare: «Gli avvocati dovranno tutelare anche l’immagine della congregazione».
 
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29 replies since 7/8/2007, 18:32   5101 views
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