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Don Michele Tagliafierro sedotto e ricattato: "Facevo sesso orale ma mi drogavano", Caserta. PM: "Si reggeva su ginocchia e pareva sveglio"

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pincopallino2
view post Posted on 9/7/2023, 07:39 by: pincopallino2

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Maddaloni, a don Michele Tagliafierro nuova attestazione di benemerenza pontificia PDF Stampa E-mail
Scritto da Michele Schioppa
Sabato 08 Luglio 2023 16:43
MADDALONI (Caserta) – Il prossimo 3 ottobre 2023 don Michele tagliaferro spegnerà ottanta candeline. Traguardo importante ma siamo ancora a luglio, quindi, non è questo il motivo del presente articolo.

Come ho avuto già modo di riferire, sia in articoli per L’Eco di Caserta, che per altre testate giornalistiche per cui ho scritto e ancora nell’ambito dei progetti biografici editi nella collana editoriale “Chi è?”, negli anni in cui ero nel Seminario Vescovile Minore di Caserta tra le figure sacerdotali particolarmente impegnate in campo curiale vi erano alcuni maddalonesi, tra questi don Salvatore d’Angelo, don Pietro Farina e don Michele Tagliafierro.

Michele nasce il 3 ottobre 1943 a Maddaloni da Antonio e da Olimpia Pollastro, unitisi in matrimonio nel 1930 nella chiesa di Santa Margherita Vergine e Martire di Maddaloni dalla cui unione nasceranno 8 figli.

Michele frequenta per cinque anni la Scuola Elementare presso la “Luigi Settembrini” di Maddaloni per poi passare al Seminario Minore di Caserta dove troverà come guida il rettore mons. Gennaro Di Maio.

Negli anni di seminario a Caserta qualche volta frequentativa, oltre alla sua comunità parrocchiale, tra le altre cose, anche la comunità retta dagli OMI di via Roma a Maddaloni, come ricorda l’allora giovane organista Maestro Antonio Barchetta facendo cenno a degli aneddoti di quel periodo in cui si creava un simpatico sodalizio dove Barchetta suonava e lui cantava.

Dopo l’esperienza del seminario casertano don Michele proseguirà gli studi presso il Seminario Minore di Capua, e infine presso quello di Benevento nel Seminario Maggiore Campano dove giungerà nel 1961, Qui insegna al Ginnasio-Liceo anche il suo padre spirituale don Salvatore Izzo, che in quel periodo era Rettore del Pio Monte Carmelo adiacente alla casa paterna in cui tutt’ora vive e a cui è affidata la cura postorale e liturgica. Sempre a Benevento don Michele trova un’altra sua guida nella formazione sacerdotale ovvero il suo rettore mons. Pietro Santoro, poi Vescovo di Campobasso, e prima a Trivento come ausiliare.

Sempre don Michele passerà poi al Pontificio Seminario Maggiore di Napoli a Capodimonte, Sezione “San Tommaso d’Aquino” dove conseguirà la Licenza in Teologia nell’anno accademico 1970/1971. In seguito, consegue la Laurea in Storia e Filosofia presso l’Università Federico II di Napoli nell’anno accademico 1977/78.

Don Michele sarà insegnate di Religione Cattolica in particolare ha insegnato nelle scuole di Maddaloni in particolare dal 1973 al 2006 sarà professore presso il Liceo Scientifico “Nino Cortese” di Maddaloni. Ed ancora per il periodo lo troviamo professore di Filosofia e Storia presso il Liceo Classico “Pietro Giannone” di Caserta.

Ha inoltre insegnato Escatologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Pietro” di Caserta.

Michele ricevere gli ordini Minori nella Diocesi di Caserta, ovvero l’ordine di Ostiario, di Lettore, di Esorcista, e dunque di Accolito e di Suddiacono, quindi Diacono, i primi nella Cattedrale di Caserta e poi nelle chiese parrocchiali maddalonesi di Sant’Alfonso Maria de Liguori e Santa Margherita Vergine e Martire ed è diventato Sacerdote il 31 agosto 1969 nella chiesa del SS. Corpo di Cristo oggi Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini per mano del Vescovo di Caserta, l’arcivescovo mons. Vito Roberti.





Nel corso della sua esperienza sacerdotale sarà particolarmente impegnato in ambito curiale ed infatti lo si trova anche come cancellieri impegnato nella redazione degli atti del processo che con il tempo porterà alla venerabilità del marcianisano Giacomo Gaglione.

Nel corso della sua vita sacerdotale sarà parroco a Limatola (Benevento) dal 1970 al 1981, anche se di fatto proseguì per un altro periodo biennale come amministratore parrocchiale presso la chiesa di San Tommaso nella fazione “Giardoni”; a seguire è stato parroco della chiesa di San Pietro Apostolo in Aldifreda di Caserta dal 1981 al 2011 e in contemporanea è stato amministratore parrocchiale e poi parroco della chiesa di San Pietro in Cattedra di Caserta dal 1981 al 2011.





Nel corso della sua esperienza parrocchiale, don Michele ha maturato un particolare legame con la comunità di Limatola così da ottenere la cittadinanza onoraria nel 1980 con la motivazione di “Benemerito per le opere realizzate a favore del popolo e per la Cultura espressa nell’azione sociale”.

Negli anni di guida pastorale a Limatola don Michele ha risolto quanto tutti si aspettavano e necessitava dalla chiesa in muratura alle opere sociali, dalla casa canonica al grande spazio antistante la chiesa, il tutto su due moggi di terreno. Un ottimo terreno che al centro fiancheggiava la strada comunale. Fatti i lavori fu vissuta una bellissima desta da qui la partecipazione del sindaco e la gratificazione attraverso la su citata cittadinanza onoraria. Oltre a tali riconoscimenti civile anche il Santo Padre San Giovanni Paolo II lo premiò per il suo impegno ecclesiale destinandogli la Medaglia del Santo Padre per Benemerenza Ecclesiale che gli sarà conferita il 6 gennaio 1982.



Ma è stesso don Michele a riferire della bella novità di questi giorni: “in questi giorni ho ricevuto una nuova attestazione di benemerenza dal papa – tramite l’Arcivescovo Vicario Apostolico ed Esarca in Turchia. Il papa mi ha insignito di onorificenza, con medaglia in quanto meritevole di azione continuata di carità in aiuto ai cristiani incarcerati e torturati, che si sono convertiti dall’Islamismo al Cristianesimo. L’Arcivescovo Vicario Apostolico in Turchia è venuto personalmente, S. E. Max Polidori due anni fa fu consacrato Arcivescovo – Vicario Apostolico. È lui che mi ha onorato con gioia di quanto aiuto ho devoluto in aiuti ai cristiani torturati e martiri della nostra fede”.



Non contento ho chiesto a don Michele di raccontarci altro di questa relazione con il Vicario Apostolico in Turchia. Ebbene, il sacerdote maddalonese. Ecco il suo racconto: “Le cose sono andare così: Padre Max Polidori è missionario in Turchia a Trebisonda, ove il suo predecessore Don Andrea Santoto fu ucciso in un agguato in Chiesa. Padre Max veniva regolamento a Caserta, un giorno di raccoglimento profondo per tutti noi. Alla fine, ci consegnò un suo libretto, in cui raccontava il dolore della Chiesa Cattolica in Turchia. Era un grido di dolore per chi avesse letto quel libretto, quasi una lettera apostolica. In me ci fu un’immediata responsabilità, che mi aprì il cuore e le tasche.



Ci salutammo con Padre Max e iniziò così un rapporto tra Italia e Turchia, tra lui e me. Io che lo sostenevo per aiutare i martiri e Lui per rendere un servizio di accoglienza ad esse finanziati da me. Poi fu consacrato Arcivescovo e Vicario Apostolico. È un’amicizia, la nostra, oltre che nel reciproco rapporto estimativo, ma è soprattutto un rapporto di Carità larga e generosa, non si semplice elemosina”.



In conclusione, don Michele ha detto: “Oggi l’onorificenza mi è stata offerta dal Papa tramite il mio carissimo amico Mons. Arcivescovo Padre Max Polidori, Vicario Apostolico del Santo Padre. Io resto il don Michele di sempre, felice del bene tradotto nella gioia della carità”.



Giungendo alla consegna, anticipata via social della medaglia come ulteriore forma di benemerenza, la stessa è stata consegnata a don Michele lo scorso giovedì 29 giugno 2023 presso la Rettoria del Pio Monte Carmelo di Maddaloni in via Ponte Carolino.



Tornando alla conoscenza di don Michele Tagliafierro va detto che è ricco il suo curriculum di incarichi. Infatti, tra gli incarichi lo troviamo, nell’annuario della Diocesi di Caserta del 1985, quale segretario del Consiglio Presbiterale Diocesano, lo troviamo nel consiglio di presidenza della Diocesi, e consulente ecclesiastico dell’Associazione Cattolica Accollatori di San Pietro Apostolo. Nell’Annuario della Diocesi di Caserta del 2006, già dal 1998, don Michele lo troviamo responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali. Del resto, lo stesso sacerdote nel tempo avrà la cura (in qualità di responsabile Direttore), con don Tommaso Acconcia e Luigi Ferraiuolo, della pagina Caserta Sette, abbinata al quotidiano della CEI Avvenire, giornale nazionale, inserita nel numero domenicale distribuito nelle chiese diocesane di Caserta. Ha fondato la rivista “Ecclesia casertana seu Kalatina”.

Nell’ambito della comunicazione con Michele De Simone e Luigi Ferraiuolo è promotore del Premio Buone Notizie della Diocesi di Caserta.



Don Michele da due decenni, dal 2011, si occupa della comunità dei fedeli della chiesa del Pio Monte Carmelo di via Ponte Carolino a Maddaloni, presso la sua storica abitazione, e qui il 31 agosto 2019 con il parroco di Santa Margherita don Antimo Vigliotta, il vicario foraneo Padre Leonardo Cuccurullo e il diacono don Antonio Esposito e l’accolito Egidio D’Aiola e tutta la comunità dei fedeli ha celebrato con una Solenne Celebrazione eucaristica il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale.



Dell’avvenimento vi è un ampio servizio giornalistico nel mensile della Diocesi di Caserta “il Poliedro” (settembre 2019 Anno 4 n. 8 pag. 10) che fa riferimento all’omelia del sacerdote e dunque alla sua vocazione ed esperienza sacerdotale in cui tra le altre cose riferisce “La mia fantasia voleva per altre cose, volevo essere parroco di una piccola parrocchia e avrei gradito fare una carriera universitaria. Poi mi dissero che di professori ce n’erano, piuttosto si aveva bisogno di parroci”. E da qui, dunque, la sua esperienza di parroco a Limatola per 13 anni circa, e a Caserta per 30 anni ed oggi Rettore del Pio Monte Carmelo di Maddaloni, e in relazione all’incarico pastorale attuale dice “Sono ritornato alla mia infanzia!» e ancora «Il sacerdote è l’uomo di servizio, serve all’altare, alla carità, alla catechesi, alla Paola: è l’uomo di Cristo che si spende per gli altri”.

Si ricorda ancora che poco prima, il 16 luglio 2019, in festa per la Madonna del Carmine don Michele ha accolto e ha celebrato una Santa Messa Solenne con il vescovo di Caserta mons. Giovanni d’Alise nella sua attuale rettoria.

Nella chiesa del Pio Monte del Carmelo per don Michele è un ritorno perché qui, in questa stessa chiesa fu il giovane seminarista assistete di un'altra figura sacerdotale importante maddalonese, quella don Salvatore Izzo, lo accompagnava nella visita ai malati e lo assisteva nelle celebrazioni eucaristiche. A breve, nell’integrazione della biografia di mons. Raffaele Saggese, sarà presente un ulteriore ricordo degli anni di seminario di don Michele allorquando assisteva lo storico parroco della Cattedrale di Caserta nelle liturgie.

Quella dell’aiuto ai martiri cristiani in Turchia non è l’unica azione missionaria all’estero del sacerdote, infatti, don Michele ha operato nell’azione caritativa missionaria, ha fondato nel Perù un panificio per i bambini poveri a lui dedicato che attualmente è gestito con lo Stato del Perù e produce del pane arricchito con calcio e fosforo per potenziale le funzioni nutritive per le scolaresche a cui è destinato lo stesso pane; il costo del forno fu di 230 milioni di lire. Sempre in funzione missionaria già prima aveva adottato 70 bambini a distanza con la collaborazione dei fedeli di Caserta nel 2003.



Nel tempo libero don Michele si dedica alla lettura di testi teologici, di Filosofia, della Sacra Scrittura e commenti scientifici.

A don Michele le congratulazioni per questo ulteriore meritato riconoscimento. Ad Maiora!



A cura di Michele Schioppa #cronistoricomaddalonese
 
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