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Don Michele Tagliafierro sedotto e ricattato: "Facevo sesso orale ma mi drogavano", Caserta. PM: "Si reggeva su ginocchia e pareva sveglio"

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view post Posted on 8/5/2007, 09:07
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Don Michele Tagliafierro sedotto e ricattato da due rumeni: "Facevo sesso orale ma mi drogavano"

Caserta. PM: "Si reggeva su ginocchia e pareva sveglio"

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Don Michele Tagliafierro, sedotto e ricattato

Dal Corriere di Caserta del 28.02.2006, pag. 7

Calunnia, l'accusa: condannate don Michele

Il P.G. vuole la conferma della sentenza di primo grado per il parroco di San Pietro: un anno e 4 mesi.

Il sacerdote è stato trascinato in tribunale da due immigrati che ha fatto condannare per estorsione e che lo ricattavavano con alcune foto.

CASERTA - Processo di appello per don Michele Tagliafierro, accusato di calunnia dagli uomini che lo stesso parroco accusa di estrosione. Il Procuratore Generale ha chiesto la stessa condanna di primo grado: 1 anno e 4 mesi. Il giudice di appello si è riservato.

Il sacerdote del rione Tecione riferì di essere stato drogato e costretto ad avere rapporti con uno degli extracomunitari che, a loro volta, sono accusati di aver minacciato ed estorto 3.000 € al parroco.

Il ricatto sarebbe nato grazie ad una foto compromettente che ritraeva don Michele. Daniel e Mihai Cocoras, accusati di estorsione ai danni del parroco, sono stati condannati a 5 anni e 8 mesi di reclusione.

.......................

Gli imputati ricattarono il parroco: o venivano date loro ingenti somme di denaro oppure i due avrebbero fatto vedere a tutti le fotografie.

Il parroco, che ha sempre detto di essere stato drogato e di non ricordare quanto accadde il giorno in cui furono scattate le fotografie, fu denunciato per questo motivo dagli stessi imputati per calunnia e per lui ora pende un procedimento penale con rito abbreviato.
...........................

La paura che tutti i fedeli, quelli che avevano sempre creduto in lui, perdessero stima e affetto, nei suoi confronti divenne più forte di qualsiasi richiesta di soldi: per questo cominciò a dare il denaro, tanto, troppo, fino a quando non vide gli imputati una sera in chiesa durante una celebrazione religiosa, sventolare le foto incriminate.

Fu allora che il parroco si decise a chiedere aiuto e lo fece interpellando un giovane militare in servizio presso la compagnia dei carabinieri di Capua.

Edited by pincopallino2 - 9/7/2023, 17:30
 
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view post Posted on 8/5/2007, 09:48




poverino, lo hanno costretto.
 
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view post Posted on 7/8/2007, 12:22
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"Facevo sesso orale ma mi drogavano". PM: "Si reggeva su ginocchia e pareva sveglio"







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531243_307502509315038_100001658739528_738940_1694798163_nCaserta. Don Michele Tagliafierro, sedotto e ricattato

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Don Michele Tagliafierro, sedotto e ricattato

Dal Corriere di Caserta del 28.02.2006, pag. 7

Calunnia, l'accusa: condannate don Michele
Il P.G. vuole la conferma della sentenza di primo grado per il parroco di San Pietro: un anno e 4 mesi.

Il sacerdote è stato trascinato in tribunale da due immigrati che ha fatto condannare per estorsione e che lo ricattavano con alcune foto.

CASERTA - Processo di appello per don Michele Tagliafierro, accusato di calunnia dagli uomini che lo stesso parroco accusa di estrosione. Il Procuratore Generale ha chiesto la stessa condanna di primo grado: 1 anno e 4 mesi. Il giudice di appello si è riservato.

Il sacerdote del rione Tescione riferì di essere stato drogato e costretto ad avere rapporti con uno degli extracomunitari che, a loro volta, sono accusati di aver minacciato ed estorto 3.000 € al parroco.

Il ricatto sarebbe nato grazie ad una foto compromettente che ritraeva don Michele. Daniel e Mihai Cocoras, accusati di estorsione ai danni del parroco, sono stati condannati a 5 anni e 8 mesi di reclusione.

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Gli imputati ricattarono il parroco: o venivano dati loro ingenti somme di denaro oppure i due avrebbero fatto vedere a tutti le fotografie.

Il parroco, che ha sempre detto di essere stato drogato e di non ricordare quanto accadde il giorno in cui furono scattate le fotografie, fu denunciato per questo motivo dagli stessi imputati per calunnia e per lui ora pende un procedimento penale con rito abbreviato.

...........................

La paura che tutti i fedeli, quelli che avevano sempre creduto in lui, perdessero stima e affetto, nei suoi confronti divenne più forte di qualsiasi richiesta di soldi: per questo cominciò a dare il denaro, tanto, troppo, fino a quando non vide gli imputati una sera in chiesa durante una celebrazione religiosa, sventolare le foto incriminate.

Fu allora che il parroco si decise a chiedere aiuto e lo fece interpellando un giovane militare in servizio presso la compagnia dei carabinieri di Capua.

Edited by GalileoGalilei - 12/10/2015, 20:44
 
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view post Posted on 3/10/2007, 18:40
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http://lnx.casertasette.com/modules.php?na...=print&sid=2348


ARRIVA IN CURIA IL CASO DEL PRETE DI CASERTA RICATTATO DA FOTO HARD
Data: Martedì, 07 settembre @ 20:26:22 CEST
Argomento: Cronaca



Sarebbe già al vaglio della Curia di Caserta il caso del prete reggente una parrocchia del capoluogo finito nelle grinfie (e in una foto) di un gruppo di giovanissimi rumeni a caccia di soldi per sfamarsi. Ruota tutto attorno ad una fotografia che testimonierebbe un incontro a luci rosse tra un prete ed alcuni giovani rumeni l’inchiesta che ha portato all’arresto, venerdi scorso, di quattro immigrati della Romania tutti fra i 20 e i 22 anni. Si tratta di Daniel e Mihai Cocoras; Ciprian Trefan e Sorin Florea. Quest’ultimo, ieri, è stato rimesso in libertà dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Luisa Toscano. Altri due, sono attivamente ricercati e sarebbero gli autori della tentata estorsione ai danni del sacerdote, il parroco M.T. che regge una parrocchia del capoluogo. Quest’ultimo avrebbe denunciato i due giovani che qualche giorno prima si erano presentati in chiesa chiedendo un aiuto economico e da mangiare: successivamente si sarebbero invece rivelati i suoi ricattatori. La foto, stando alla versione del sacerdote, sarebbe stata scattata da uno dei due giovani mentre il sacerdote si trovava sotto l’effetto di un narcotico somministrato dai suoi aguzzini. Per il loro silenzio, avrebbero chiesto al prete una consistente somma di danaro e delegato (dietro compenso) altri due connazionali a presentarsi con la foto nei pressi della stazione di Capua dove ad attenderli c’era un conoscente del sacerdote (fintamente d’accordo a sottostare al ricatto) ed i militari dell’Arma che hanno eseguito il blitz. Nella rete sono finiti anche altri due rumeni che erano scesi dal treno per incontrarsi con i due connazionali e che si sarebbero dichiarati estranei alla vicenda. Gli altri due, invece, avrebbero ammesso di essere stati incaricati da due conoscenti a portare in stazione una busta contenente la prova del ricatto.

http://64.233.183.104/search?q=cache:Q-gHd...clnk&cd=4&gl=it

Sarebbe già al vaglio della Curia di Caserta il caso del prete reggente una parrocchia del capoluogo finito nelle grinfie (e in una foto) di un gruppo di giovanissimi rumeni a caccia di soldi per sfamarsi. Ruota tutto attorno ad una fotografia che testimonierebbe un incontro a luci rosse tra un prete ed alcuni giovani rumeni l'inchiesta che ha portato all'arresto, venerdi scorso, di quattro immigrati della Romania tutti fra i 20 e i 22 anni [...] Altri due, sono attivamente ricercati e sarebbero gli autori della tentata estorsione ai danni del sacerdote, il parroco M.T. che regge una parrocchia del capoluogo.
Quest'ultimo avrebbe denunciato i due giovani che qualche giorno prima si erano presentati in chiesa chiedendo un aiuto economico e da mangiare: successivamente si sarebbero invece rivelati i suoi ricattatori. La foto, stando alla versione del sacerdote, sarebbe stata scattata da uno dei due giovani mentre il sacerdote si trovava sotto l'effetto di un narcotico somministrato dai suoi aguzzini. Per il loro silenzio, avrebbero chiesto al prete una consistente somma di danaro [...]
Nella rete sono finiti anche altri due rumeni che erano scesi dal treno per incontrarsi con i due connazionali e che si sarebbero dichiarati estranei alla vicenda. Gli altri due, invece, avrebbero ammesso di essere stati incaricati da due conoscenti a portare in stazione una busta contenente la prova del ricatto.
(da CasertaSette 24-09-04)

Edited by GalileoGalilei - 19/4/2017, 15:24
 
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view post Posted on 25/2/2008, 14:42
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www.ecodicaserta.it/index.php/attua...antonio-marotta

Caserta, messa dei giornalisti con il vescovo Nogaro per San Francesco di Sales: "Credo in una Chiesa senza insegne.

Scritto da Daniela Ferrante
giovedì 24 gennaio 2008 18:58


Al termine della messa, il presidente dell’UCSI Caserta Luigi Ferraiuolo, insieme con il presidente dell'Assostampa Michele De Simone e il direttore dell'Ucs don Michele Tagliafierro hanno insignito del riconoscimento di “Senatore dei Giornalisti Casertani” il giornalista Antonio Marotta. Alla celebrazione erano presenti il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, Donatella Trotta presidente regionale dell’ Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), e l’ex presidente dell’Ordine Ermanno Corsi. Tutti i presenti sono stati invitati, al termine della messa, da Monsignor Nogaro ad un momento di convivialità, all’interno del refettorio del Seminario vescovile, organizzato ottimamente dal giovane rettore don Marco Fois, occasione questa anche per un piccolo omaggio a Monsignor Nogaro, una penna consegnata dal Presidente de Simone a nome di tutti i giornalisti: una penna per invitare il Vescovo di Caserta a continuare sempre la sua opera e a far sentire la sua voce.”

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Sarà lo stesso Michele Tagliafierro dell'articolo?

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http://www.ecodicaserta.it/index.php?optio...erale&Itemid=63

Caserta, arrivano tre nuovi sacerdoti in diocesi. Li ordina il vescovo: grande festa
postdateiconMartedì 21 Settembre 2010 16:44 | postauthoriconScritto da Michele Tagliafierro | PDF | Stampa | E-mail
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CASERTA - Sono tre giovanottoni che hanno superato abbondantemente la maggiore età. ANTIMO VIGLIOTTA, proveniente da Maddaloni affiliato alla parrocchia di S.Alfonso. Alto e imponente, dal carattere mite e alquanto riservato.Schietto nel rispondere e decisivo nel dare le sue ragioni. GIANMICHELE MAROTTA, di Limatola della parrocchia di S.Biagio.



Alto e snello, elegante nell'incedere nonostante il suo 1 mt.,80. Carattere distinto e riflessivo, entra in seminario dopo aver conseguito la laurea in Scienze politiche. Sa quel che vuole e parla in modo mirato. Infine c'è ANDREA CAMPANILE, anche lui bem piazzato, con un faccione da fanciullo, pronto al sorriso col quale si guadagna facilmente la simpatia dell'interlocutore. Tutti e tre hanno frequentato il seminario teologico di Napoli-posillipo. Tutti e tre superentusiasti di una scelta sacerdotale che non ammette alcun dubbio. nè per il presente nè per l'avvenire.



Ci siamo incontrati in un'amichevole intervista. Ho domandato quali fossero le ragioni di una scelta così eccezionale e importante per l'intera vita. Gianmichele risponde senza esitazione che un tale ideale lo ha sempre nutrito fin da ragazzo. Pian piano esso è maturato in una decisione dopo la laurea in Scienze politiche, specie dopo aver frequentato un Convento di clausura insieme alla sua famiglia, amica delle Suore. E' stata una scelta lenta e progressiva, fatta poi nel momento in cui avrebbe potuto intraprendere un'altra strada o nel ceto impiegatizio o in quello bancario.



Invece sceglie il Sacerdozio. Antimo invece l'ho conosciuto bene fin da ragazzo, essendo stato mio alunno el Liceo Scientifico di maddaloni ove ho insegnato tutta una vita. Non è mai trapelato nulla che facesse pensare ad una svolta così inusuale in un giovane che si diploma e pensa subito alla frequenza universitaria per darsi un futuro degno di questo nome. Antimo mi conferma questa analisi. Infatti si iscriss all'Università statale, ma dopo tre mesi entra in seminario a Caserta. Cosa era successo?



Un incontro Eucaristico, in occasione delle Quarant'Ore tenutesi in parrocchia. Un dialogo misterico, intimo in cui è bene non addentrarsi, ha capovolto la sua vita e le sue scelte. Davvero le vie del Signore sono non solo infinite ma tanto diverse le une dalle altre. Andrea ha confidato di aver attraversato tempi difficili per una operazione agli occhi, col pericolo di perdere la vista. Frequenta il Santuario di S.Lucia in Centurano di Caserta, e pian piano matura la scelta del sacerdozio. Lo ha sempre affascinato, dice, la predicazione e il Sacramento della Riconciliazione.



Incalzo con un'altra domanda:" vi spaventa qualcosa? Gianmichele dichiara il suo legame col Cristo, vincolo inscindibile che qualificherà la sua identità di prete. Andrea invece, pur rimandando a Cristo la sua scelta sacerdotale, fa della fede il fulcro delle sue incertezze future da spianare. Antimo non nasconde le possibili complicazioni della vita, anche nell'incontro con persone non tutte trasparenti. Bisognerà confrontarsi con questo mondo, tra ombre e luci. Per lui la preghiera è una risorsa quotidiana. Alla domanda se vi siano stati modelli cui si sono ispirati, rispondono alquanto esitanti. Ci sono figure da emulare per la loro immagine che la frequentazione ci ha fatto esperire, come pure ce ne sono altre da cui prendere le distanze.



Antimo ricorda un consiglio ricevuto " prendi a cuore il modello che più ti affascina, anche tra i Santi". Chiudiamo l'intervista chiedendo se abbiano un ideale pastorale da preferire. Con i giovani e i malati sofferenti, afferma Gianmichele. Andrea guarda i poveri, che abitano una povertà non solo economica, ma spirituale, umana, mentale. Una bella risposta la dà in ultimo Antimo: Un ideale? No! Voglio essere un prete a 360 gradi. Mi congedo emozionato, non prima aver sorseggiato con essi un caffè al baretto adiacente la chiesa. Ho rivisto me stsso alla vigilia dell'Ordinazione. Quanta bontà e limpidezza in questi giovani. Ci fanno sperare un futuro migliore, per esi e per noi tutti. Auguri!

Edited by GalileoGalilei - 21/9/2010, 19:40
 
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cavolo è dalle mie parti vi farò sapere, appena possibile anche le voci di paese hihihihihihih
 
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view post Posted on 23/6/2011, 11:45
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Don Michele Tagliafierro, ordinato il 31/08/1969


Da Facebook, pagina consultata oggi 26/06/2011 h. 12,40 Nella pagina principale si ritrova un articolo di prim pagina del Corriere di Caserta del 18 febbraio del 2005 con un titolo cubitale: "Facevo sesso orale ma mi drogavano"

www.facebook.com/group.php?gid=57820147376&v=wall

"ma come è andata a finire la storia di Don Michele genuflesso ???"

Descrizione:
Tii sei sempre chiesto dove andassero a finire le monete di tua nonna date all'offertorio durante la celebrazione della messa?

Ti sei sempre chiesto se la castità clericale fosse davvero così casta???

Ti sei sempre chiesto come i preti accolgano i poveri immigrati in Italia e se i "servizi" che offrono sono qualitativamente elevati???

**************** BENE!!!!..***************

Ecco in breve un episodio accaduto nell'estate del 2004 che vide coinvolto un sacerdote di una piccola comunità provinciale che per riservatezza diremo essere ....di CE e il cui nome, cioè di Don Michele Tagliafierro, preferisco si mantenga ancora anonimo.
Don Michele, oltre che parroco del rione Tescione di Caserta, era ( o è.. tutt'ora, bho?! ) docente di religione al liceo scientifico Nino Cortese di Maddaloni (CE) dove grazie al suo farsi voler bene riuscì a ricevere l'affetto dei suoi alunni che ancora oggi a distanza di anni si domandano...." MA CHE FINE HA FATTO LA STORIA DEL POMPINO DI DON MICHELE"...e si! saremo cresciuti ma un linguaggio adolescenziale quello resta ancora, si perdoni quindi ogni volontà di essere scurrili e di non usare mezzi termini a certe verità, ma ne vale l'immediatezza della comunicazione per poter spiegare certe situazioni.
Comunque il Don, finì sulle prime pagine dei giornali della provincia con una testata che a caratteri cubitali diceva" FACEVO SESSO ORALE, MA MI DROGAVANO".
don Michele si trovò infatti vittima di un'estorsione da parte di un paio di Rumeni, Daniel e Mihai Cocoras, che ricattarono il prete con delle foto compromettenti ritraenti il Nostro mentre era impegnato in un rapporto orale con i due. I due utilizzarono le foto per ricattare a lungo il prete, con richieste sempre più ingenti( sottranedogli la busta contente le offerte dei fedeli, o sventolando le foto incriminate durante la celebrazione della messa per ricordargli l'obbligo di pagare), fino a quando messo alle strette ed esasperato, Don Michele decise di denunciare il tutto ai carabinieri.
Ma se da un lato sussisteva il reato di estorisione, rapina e violenza sessuale( da quanto denunciato dal parroco) a carico dei dei rumeni ricattatori,dall'altro lato Don Michele dovette rispondere dell'accusa da parte loro di..."CALUNNIA".
Ebbene si! Don Michele sosteneva di essere stato DROGATO, e che quindi non rispondeva delle sue azioni sebbene fossero state immortalate nelle foto.
Ma ecco quanto riportato dal Corriere di Caserta del 18 febbraio del 2005 in merito all'accusa di calunnia :

"Necessaria fu l'osservazione della foto incriminata che raffigurava il parroco in ginocchio mentre faceva sesso orale con uno dei ragazzi imputati nel processo. Dall'osservazione della foto, secondo l'accusa che pende sul parroco non sembra affatto evidente che l'uomo fosse narcotizzato. Innanzitutto si reggeva sulle ginocchia e non era svenuto, e poi, sempre secondo l'accusa sembrava essere sveglio...."

Il processo con Don Michele imputato si sarebbe tenuto a Marzo del 2005, ma personalmente non conosco gli eventuali sviluppi. Ma l'intera vicenda ha assunto ormai un risvolto ironico e paradossale dove tra una risata e l'altra è lecito chiedersi....CHE FINE HA FATTO DON MICHELE ???? Le pecorelle smarrite sono ovunque, e fa sorridere anche l'ingenuità di un parroco di provincia che si è fidato di due loschi individui pur di soddisfare le sue fantasie.
Ecco tutt'ora alcuni quesiti che per dovere di cronaca e sete di verità meritano di avere risposta:

1) CHE ATTIVITA' SVOLGE TUTT'ORA DON MICHELE TAGLIAFIERRO ????

2) COME SI E' CONCLUSO IL PROCESSO ?

3) QUALE REAZIONE HA AVUTO LA DIOCESI NEI CONFRONTI DI UN SUO MEMBRO COINVOLTO IN UNO SCANDALO DEL GENERE?(allontamento? espulsione? ..)

4) COME HANNO INTERPRETATO E ACCOLTO, I FEDELI DELLA PARROCCHIA, L'ACCADUTO?

5) MA ALMENO SE N'è VISTO BENE?? ERANO DOTATI?? A QUANTO AMMONTAVANO LE ESTORSIONI?

6) TUTT'ORA APPARE ANCORA INGIOIELLATO E GRIFFATO COMA ALLORA, DALLA PALPATINA FACILE?


ringraziamo tutti anticipatamente per le risposte che spero siano documentate e certe come quanto sopra riportato. Nulla di quanto detto è frutto di fantasia o mirante a denigrare e calunniare la persona di don Michele Tagliafierro, ma è semplicemente riferito a FATTI DI CRONACA REALMENTE ACCADUTI E RIPORTATI DA ORGANI UFFICIALI DI STAMPA.

Luigi Pascarella
Luigi Pascarella So per certo che ha continuato a celebrare messe e credo lo faccia tutt'ora alla chiesa del carmine a maddaloni
5 luglio 2009 alle ore 15.24
Antonino Barilla
Antonino Barilla Andiamo è ridicolo perché avrebbero dovuto drogare un prete... almeno fosse stata una suora :D
22 gennaio 2009 alle ore 0.21 · Mi piace ·
Vincenzo Di Nuzzo
Vincenzo Di Nuzzo secondo me solo Voyager potrà dirci qualcosa!!! o bisognerà interrogare Mercenate nelle Biblioteche vaticane!!
29 dicembre 2008 alle ore 0.49 · Mi piace ·
Giusy Pascarella
Giusy Pascarella ma vogliamo anche aggiungere che la copia della pagina di giornale quì postata è pressochè introvabile presso la biblioteca pubblica di Merdaloni?ricordo ancora quando ne facemmo una copia in fretta e furiap,prima che il caso venisse occultato!altro che Blu Notte e i Misteri d'Italia!

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Edited by GalileoGalilei - 15/11/2011, 16:26
 
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view post Posted on 11/7/2012, 17:09
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www.campaniaforum.it/opinioni/la-co...e-il-volto.html

Pubblicato il 22 giugno 2011 da Coordinatore

LA COMUNICAZIONE SOCIALE NELL’ERA DIGITALE – Tra le dita e il volto


di Michele Tagliafierro (*)




Siamo in piena epoca digitale. Della rete di internet si avvale la comunicazione sociale. L’informazione si affida al singolo individuo che digita sui computer, si inserisce nelle svariate finestre dei portali che accolgono e trasmettono messaggi, foto, video, e quant’altro la fantasia si inventa. Tale comunicazione ha il privilegio di estendersi all’infinito mondo della parola e dell’immagine, sempre più modellato a livello planetario. Non solo! L’informazione è in tempo reale in contemporaneità tra la notizia e la sua lettura. E’ indubbiamente una opportunità enorme che fa volare la parola, non più scritta né parlata, ma spaziale e incontrollata.



Ombre e luci. S’illumina la presenzialità del singolo che comunica col mondo intero senza spostarsi dalla sua seggiola, inchiodato al computer, nel monologo tra la macchina e sé stesso. L’informatore è solo con sé stesso. Attinge esclusivamente al proprio arbitrio e il suo giudizio sulla opportunità di trasmettere un qualsiasi contenuto, verificabile o meno, è delegato esclusivamente alla propria coscienza. Quanta fiducia meriti la coscienza del singolo soggetto, solitario e libero di formarsi le sue convinzioni, questo lo lascio al lettore decidere.

C’è poi il problema del tipo di questa comunicazione cosiddetta “digitale”. E’ tra le dita e la mente. Il volto scompare, e se appare esso è solo una immagine. Un rapporto dl genere resta sempre prigioniero della dicotomia “uomo-macchina”. Chi vincerà? Potrà qualificarsi come dialogo quello che appare per ora solo un monologo? Il dialogo è sempre tra persone che si confrontano, si guardano negli occhi, sono sede di emozioni esse stesse in dialogo col proprio interlocutore.



C’è poi il problema della coscienza critica che ha il dovere di discernere quanto è davvero valido e benevolo, e quanto è invece scandaloso o semplicemente fazioso, calunnioso, talvolta peccaminoso. Qui è in gioco la nostra umanità che rischia di sottomettersi alla tecnica, perdendo di vista la finalità del messaggio, la bontà del contenuto, la responsabilità nei riguardi di chi legge, adulto o peggio bambino o adolescente. Non perchè solo il bello, il buono e il vero debba essere oggetto della informazione. Il problema è lo scandalo che spesso viene amplificato, e rischia di suggerire l’emulazione a gesti e fatti palesemente riprovevoli. Non è un caso che certi gesti vandalici, o prepotenze verso deboli o disabili, spesso diventano un trionfo digitale che incita l’interlocutore a divertirsi nello stesso modo, moltiplicando il male già fatto, creando convinzioni e stili di comportamento, frenare i quali non sarà poi cosa di poco conto. I benefici di una simile comunicazione sono altrettanti molteplici. Si pensi al tempo reale in cui avviene l’informazione; con distanze annullate, cosa che consente di comunicare senza viaggiare; alla cultura che più facilmente si fruisce evitando i costi della carta stampata; al dialogo a distanza che consente la reciprocità multipla; al disbrigo della burocrazia non poche volte farraginosa e cartacea, con le lunghe file in attesa del proprio turno ecc.



Si scopre in tale contesto che sempre più si esige la centralità della persona, coscienziosa e formata nei valori essenziali umani e civili, oltre che religiosi per chi li pratica con fede. Il Sommo Pontefice ha insistito in questi ultimi giorni sulla necessità di ritrovare il volto dell’uomo, sintesi della sua personalità, finestra attraverso cui si manifestano sentimenti e somiglianza col proprio simile. Il problema oggi si pone così come fu posto in pieno ottocento, con l’industrializzazione progressiva del lavoro e la sua suddivisione, con tutti i conflitti e le dubbiosità che suscitava. L’uomo non può essere declassato dalla macchina, ma deve restare signore di questo mondo a lui affidato dall’atto creativo di Dio. E’ l’essere umano a dirigere e formulare gli ideali della vita, attingendo alla sua identità razionale, alla sua capacità di trascendere la materia, alla sua spiritualità che lo differenzia sostanzialmente dalla bestia. Sarà questo il compito di chi, credendo nella tecnica, non dimentica le sue radici né perde la speranza su di un futuro che il presenzialismo non assicura del tutto. Ci vuole una fede; ci vuole una dignità; ci vuole il coraggio di credere in sé stessi interrogando la propria coscienza sugli ultimi destini della vita, oltre che dare risposte alle radici del passato gridate dalla stessa umana coscienza.



16 giugno 2011



(*) Teologo, Sacerdote della Curia di Caserta


Dal sito della diocesi di Caserta, consultato il 21 novembre 2012

www.diocesicaserta.it/scheda_p05.html

Parrocchia: "S. Maria Assunta"
Forania: Marcianise
Indirizzo: Via Municipio, 52 - 81020 Recale (CE)

Recapiti: Tel 0823.460644 - E-mail [email protected]


Don Michele Tagliafierro
Via Napoli, 22 – 81020 Recale (CE)
Tel 0823.493904 - E-mail [email protected]

Responsabile Evangelizzazione: Don Michele Tagliafierro

Edited by GalileoGalilei - 21/11/2012, 04:16
 
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www.lavocedelvolturno.com/caserta-s...ei-giornalisti/

mercoledì gennaio 30th, 2013 01:01
Caserta-S.Messa in occasione della festa dei giornalisti
CASERTA – PRESSO LA CAPPELLA DEL SEMINARIO DON MICHELE TAGLIAFIERRO HA PRESIEDUTO UNA SANTA MESSA (CONCELEBRATA DA DON NICOLA LOMBARDI E DON VALENTINO PICAZIO) IN ONORE DI S. FRANCESCO DI SALES, PATRONO DEI GIORNALISTI, NELLA RICORRENZA DELLA FESTA.

di Paolo Pozzuoli

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Mons.Tagliafierro

S. Francesco di Sales, proclamato da Papa Pio XI patrono dei giornalisti per l’intensa e zelante attività di predicatore e comunicatore della verità cristiana riportata su fogli che personalmente recapitava al domicilio dei parrocchiani, è stato celebrato presso la Cappella del Seminario. Numerosi i giornalisti (notati – ne riportiamo solo alcuni, scusandoci con gli altri – Pippo Corigliano, l’attuale presidente regionale dell’Ordine, Ottavio Lucarelli, ed il predecessore Ermanno Corsi, il presidente provinciale Michele De Simone con Antonio Arricale, Luigi Ferraiuolo ed Alberto Zaza d’Aulisio, e l’insigne umanista e critico letterario Raffaele Raimondo quale rappresentante dei giornalisti dell’intero territorio del Basso Volturno) ed i sindaci di Caserta, Pio Del Gaudio, e di S. Nicola la Strada, Pasquale Delli Paoli, che hanno assistito alla celebrazione dell’Eucaristia presieduta da don Michele Tagliafierro e concelebrata da don Nicola Lombardi e don Valentino Picazio. Nel corso della celebrazione don Michele ha invitato i presenti a pregare ‘per il nostro Vescovo, Pietro Farina, nostro amico e pastore perché ottenga da Dio un supplemento di speranza per restare tra noi ancora per lungo tempo come guida e maestro ed un supplemento di grazia perché tra noi tutti il Vescovo ci conceda coraggioso il sorriso quotidiano, segno di benessere nel corpo e nello spirito’ e ricordato Mario, l’amico fraterno. Ancora, all’omelia, si è ispirato a S. Francesco di Sales, ‘elegante predicatore e prosatore alieno dai toni aspri, abile nell’intrecciare immagini e idee’. Un’omelia dai toni paterni focalizzata da un lato sugli aspetti seri, corretti e coscienziosi nel dare una notizia e dall’altro sugli effetti negativi e devastanti provocati da una notizia artatamente inventata. “E’ una tradizione consolidata nel tempo” – ha evidenziato don Michele – “che ci riunisce come una famiglia qui, nella piccola chiesa domestica che vive in sintonia con la chiesa universale; in quanto giornalisti, ci dobbiamo considerare mandati da Cristo”per fare un buon lavoro, onesto e rispondente al patrimonio della coscienza umana; il giornalista è uno che annuncia, racconta il quotidiano con notizie oneste, obiettive e soggettive; in breve, deve guardarsi allo specchio ed attenersi semplicemente alla verità raccontando i fatti così come sono senza nulla aggiungere e nulla togliere; a volte ci vengono propinati come veri dei fotomontaggi manipolati che stridono con la realtà dei fatti: sono di una cattiveria inaudita; il giornalismo che non rispetta i valori per incrementare le vendite non è giornalismo; non dobbiamo rimanere prigionieri di un potere ma essere servitori senza superbia e senza spaccare le parole; dobbiamo essere alunni della storia antica che dimentica il passato, si immerge nel presente e ci consente di esercitare il dovere profetico del battesimo scrivendo e leggendo quanto serve per fare in futuro un mondo migliore”. Dopo la celebrazione della S. Messa, Michele De Simone e Luigi Ferraiolo hanno presentato la targa, ‘un piccolo riconoscimento dell’Ordine’, destinata quest’anno a Geppino De Angelis, decano dei giornalisti di Terra di Lavoro. Nel pomeriggio sono stati consegnati ai vincitori (Sarah Varetto di Sky Tg24, Aldo Cazzullo del Corriere della Sera, Pippo Corigliano per la quarantennale attività di portavoce della Prelatura dell’Opus Dei ed Angelo Scelzo, sottosegretario laico al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali) della V Edizione del Premio <<le Buone Notizie-Civitas Casertana>> istituito dall’Unione Cattolica Stampa Italiana di Caserta, con l’Assostampa e l’UCS della Diocesi di Caserta insieme con il Corso di Comunicazione dell’Issr e l’Associazione ScrivEremo di Caserta, ed il Patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.
 
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Maddaloni, a don Michele Tagliafierro nuova attestazione di benemerenza pontificia PDF Stampa E-mail
Scritto da Michele Schioppa
Sabato 08 Luglio 2023 16:43
MADDALONI (Caserta) – Il prossimo 3 ottobre 2023 don Michele tagliaferro spegnerà ottanta candeline. Traguardo importante ma siamo ancora a luglio, quindi, non è questo il motivo del presente articolo.

Come ho avuto già modo di riferire, sia in articoli per L’Eco di Caserta, che per altre testate giornalistiche per cui ho scritto e ancora nell’ambito dei progetti biografici editi nella collana editoriale “Chi è?”, negli anni in cui ero nel Seminario Vescovile Minore di Caserta tra le figure sacerdotali particolarmente impegnate in campo curiale vi erano alcuni maddalonesi, tra questi don Salvatore d’Angelo, don Pietro Farina e don Michele Tagliafierro.

Michele nasce il 3 ottobre 1943 a Maddaloni da Antonio e da Olimpia Pollastro, unitisi in matrimonio nel 1930 nella chiesa di Santa Margherita Vergine e Martire di Maddaloni dalla cui unione nasceranno 8 figli.

Michele frequenta per cinque anni la Scuola Elementare presso la “Luigi Settembrini” di Maddaloni per poi passare al Seminario Minore di Caserta dove troverà come guida il rettore mons. Gennaro Di Maio.

Negli anni di seminario a Caserta qualche volta frequentativa, oltre alla sua comunità parrocchiale, tra le altre cose, anche la comunità retta dagli OMI di via Roma a Maddaloni, come ricorda l’allora giovane organista Maestro Antonio Barchetta facendo cenno a degli aneddoti di quel periodo in cui si creava un simpatico sodalizio dove Barchetta suonava e lui cantava.

Dopo l’esperienza del seminario casertano don Michele proseguirà gli studi presso il Seminario Minore di Capua, e infine presso quello di Benevento nel Seminario Maggiore Campano dove giungerà nel 1961, Qui insegna al Ginnasio-Liceo anche il suo padre spirituale don Salvatore Izzo, che in quel periodo era Rettore del Pio Monte Carmelo adiacente alla casa paterna in cui tutt’ora vive e a cui è affidata la cura postorale e liturgica. Sempre a Benevento don Michele trova un’altra sua guida nella formazione sacerdotale ovvero il suo rettore mons. Pietro Santoro, poi Vescovo di Campobasso, e prima a Trivento come ausiliare.

Sempre don Michele passerà poi al Pontificio Seminario Maggiore di Napoli a Capodimonte, Sezione “San Tommaso d’Aquino” dove conseguirà la Licenza in Teologia nell’anno accademico 1970/1971. In seguito, consegue la Laurea in Storia e Filosofia presso l’Università Federico II di Napoli nell’anno accademico 1977/78.

Don Michele sarà insegnate di Religione Cattolica in particolare ha insegnato nelle scuole di Maddaloni in particolare dal 1973 al 2006 sarà professore presso il Liceo Scientifico “Nino Cortese” di Maddaloni. Ed ancora per il periodo lo troviamo professore di Filosofia e Storia presso il Liceo Classico “Pietro Giannone” di Caserta.

Ha inoltre insegnato Escatologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Pietro” di Caserta.

Michele ricevere gli ordini Minori nella Diocesi di Caserta, ovvero l’ordine di Ostiario, di Lettore, di Esorcista, e dunque di Accolito e di Suddiacono, quindi Diacono, i primi nella Cattedrale di Caserta e poi nelle chiese parrocchiali maddalonesi di Sant’Alfonso Maria de Liguori e Santa Margherita Vergine e Martire ed è diventato Sacerdote il 31 agosto 1969 nella chiesa del SS. Corpo di Cristo oggi Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini per mano del Vescovo di Caserta, l’arcivescovo mons. Vito Roberti.





Nel corso della sua esperienza sacerdotale sarà particolarmente impegnato in ambito curiale ed infatti lo si trova anche come cancellieri impegnato nella redazione degli atti del processo che con il tempo porterà alla venerabilità del marcianisano Giacomo Gaglione.

Nel corso della sua vita sacerdotale sarà parroco a Limatola (Benevento) dal 1970 al 1981, anche se di fatto proseguì per un altro periodo biennale come amministratore parrocchiale presso la chiesa di San Tommaso nella fazione “Giardoni”; a seguire è stato parroco della chiesa di San Pietro Apostolo in Aldifreda di Caserta dal 1981 al 2011 e in contemporanea è stato amministratore parrocchiale e poi parroco della chiesa di San Pietro in Cattedra di Caserta dal 1981 al 2011.





Nel corso della sua esperienza parrocchiale, don Michele ha maturato un particolare legame con la comunità di Limatola così da ottenere la cittadinanza onoraria nel 1980 con la motivazione di “Benemerito per le opere realizzate a favore del popolo e per la Cultura espressa nell’azione sociale”.

Negli anni di guida pastorale a Limatola don Michele ha risolto quanto tutti si aspettavano e necessitava dalla chiesa in muratura alle opere sociali, dalla casa canonica al grande spazio antistante la chiesa, il tutto su due moggi di terreno. Un ottimo terreno che al centro fiancheggiava la strada comunale. Fatti i lavori fu vissuta una bellissima desta da qui la partecipazione del sindaco e la gratificazione attraverso la su citata cittadinanza onoraria. Oltre a tali riconoscimenti civile anche il Santo Padre San Giovanni Paolo II lo premiò per il suo impegno ecclesiale destinandogli la Medaglia del Santo Padre per Benemerenza Ecclesiale che gli sarà conferita il 6 gennaio 1982.



Ma è stesso don Michele a riferire della bella novità di questi giorni: “in questi giorni ho ricevuto una nuova attestazione di benemerenza dal papa – tramite l’Arcivescovo Vicario Apostolico ed Esarca in Turchia. Il papa mi ha insignito di onorificenza, con medaglia in quanto meritevole di azione continuata di carità in aiuto ai cristiani incarcerati e torturati, che si sono convertiti dall’Islamismo al Cristianesimo. L’Arcivescovo Vicario Apostolico in Turchia è venuto personalmente, S. E. Max Polidori due anni fa fu consacrato Arcivescovo – Vicario Apostolico. È lui che mi ha onorato con gioia di quanto aiuto ho devoluto in aiuti ai cristiani torturati e martiri della nostra fede”.



Non contento ho chiesto a don Michele di raccontarci altro di questa relazione con il Vicario Apostolico in Turchia. Ebbene, il sacerdote maddalonese. Ecco il suo racconto: “Le cose sono andare così: Padre Max Polidori è missionario in Turchia a Trebisonda, ove il suo predecessore Don Andrea Santoto fu ucciso in un agguato in Chiesa. Padre Max veniva regolamento a Caserta, un giorno di raccoglimento profondo per tutti noi. Alla fine, ci consegnò un suo libretto, in cui raccontava il dolore della Chiesa Cattolica in Turchia. Era un grido di dolore per chi avesse letto quel libretto, quasi una lettera apostolica. In me ci fu un’immediata responsabilità, che mi aprì il cuore e le tasche.



Ci salutammo con Padre Max e iniziò così un rapporto tra Italia e Turchia, tra lui e me. Io che lo sostenevo per aiutare i martiri e Lui per rendere un servizio di accoglienza ad esse finanziati da me. Poi fu consacrato Arcivescovo e Vicario Apostolico. È un’amicizia, la nostra, oltre che nel reciproco rapporto estimativo, ma è soprattutto un rapporto di Carità larga e generosa, non si semplice elemosina”.



In conclusione, don Michele ha detto: “Oggi l’onorificenza mi è stata offerta dal Papa tramite il mio carissimo amico Mons. Arcivescovo Padre Max Polidori, Vicario Apostolico del Santo Padre. Io resto il don Michele di sempre, felice del bene tradotto nella gioia della carità”.



Giungendo alla consegna, anticipata via social della medaglia come ulteriore forma di benemerenza, la stessa è stata consegnata a don Michele lo scorso giovedì 29 giugno 2023 presso la Rettoria del Pio Monte Carmelo di Maddaloni in via Ponte Carolino.



Tornando alla conoscenza di don Michele Tagliafierro va detto che è ricco il suo curriculum di incarichi. Infatti, tra gli incarichi lo troviamo, nell’annuario della Diocesi di Caserta del 1985, quale segretario del Consiglio Presbiterale Diocesano, lo troviamo nel consiglio di presidenza della Diocesi, e consulente ecclesiastico dell’Associazione Cattolica Accollatori di San Pietro Apostolo. Nell’Annuario della Diocesi di Caserta del 2006, già dal 1998, don Michele lo troviamo responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali. Del resto, lo stesso sacerdote nel tempo avrà la cura (in qualità di responsabile Direttore), con don Tommaso Acconcia e Luigi Ferraiuolo, della pagina Caserta Sette, abbinata al quotidiano della CEI Avvenire, giornale nazionale, inserita nel numero domenicale distribuito nelle chiese diocesane di Caserta. Ha fondato la rivista “Ecclesia casertana seu Kalatina”.

Nell’ambito della comunicazione con Michele De Simone e Luigi Ferraiuolo è promotore del Premio Buone Notizie della Diocesi di Caserta.



Don Michele da due decenni, dal 2011, si occupa della comunità dei fedeli della chiesa del Pio Monte Carmelo di via Ponte Carolino a Maddaloni, presso la sua storica abitazione, e qui il 31 agosto 2019 con il parroco di Santa Margherita don Antimo Vigliotta, il vicario foraneo Padre Leonardo Cuccurullo e il diacono don Antonio Esposito e l’accolito Egidio D’Aiola e tutta la comunità dei fedeli ha celebrato con una Solenne Celebrazione eucaristica il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale.



Dell’avvenimento vi è un ampio servizio giornalistico nel mensile della Diocesi di Caserta “il Poliedro” (settembre 2019 Anno 4 n. 8 pag. 10) che fa riferimento all’omelia del sacerdote e dunque alla sua vocazione ed esperienza sacerdotale in cui tra le altre cose riferisce “La mia fantasia voleva per altre cose, volevo essere parroco di una piccola parrocchia e avrei gradito fare una carriera universitaria. Poi mi dissero che di professori ce n’erano, piuttosto si aveva bisogno di parroci”. E da qui, dunque, la sua esperienza di parroco a Limatola per 13 anni circa, e a Caserta per 30 anni ed oggi Rettore del Pio Monte Carmelo di Maddaloni, e in relazione all’incarico pastorale attuale dice “Sono ritornato alla mia infanzia!» e ancora «Il sacerdote è l’uomo di servizio, serve all’altare, alla carità, alla catechesi, alla Paola: è l’uomo di Cristo che si spende per gli altri”.

Si ricorda ancora che poco prima, il 16 luglio 2019, in festa per la Madonna del Carmine don Michele ha accolto e ha celebrato una Santa Messa Solenne con il vescovo di Caserta mons. Giovanni d’Alise nella sua attuale rettoria.

Nella chiesa del Pio Monte del Carmelo per don Michele è un ritorno perché qui, in questa stessa chiesa fu il giovane seminarista assistete di un'altra figura sacerdotale importante maddalonese, quella don Salvatore Izzo, lo accompagnava nella visita ai malati e lo assisteva nelle celebrazioni eucaristiche. A breve, nell’integrazione della biografia di mons. Raffaele Saggese, sarà presente un ulteriore ricordo degli anni di seminario di don Michele allorquando assisteva lo storico parroco della Cattedrale di Caserta nelle liturgie.

Quella dell’aiuto ai martiri cristiani in Turchia non è l’unica azione missionaria all’estero del sacerdote, infatti, don Michele ha operato nell’azione caritativa missionaria, ha fondato nel Perù un panificio per i bambini poveri a lui dedicato che attualmente è gestito con lo Stato del Perù e produce del pane arricchito con calcio e fosforo per potenziale le funzioni nutritive per le scolaresche a cui è destinato lo stesso pane; il costo del forno fu di 230 milioni di lire. Sempre in funzione missionaria già prima aveva adottato 70 bambini a distanza con la collaborazione dei fedeli di Caserta nel 2003.



Nel tempo libero don Michele si dedica alla lettura di testi teologici, di Filosofia, della Sacra Scrittura e commenti scientifici.

A don Michele le congratulazioni per questo ulteriore meritato riconoscimento. Ad Maiora!



A cura di Michele Schioppa #cronistoricomaddalonese
 
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