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Don Michele Tagliafierro sedotto e ricattato: "Facevo sesso orale ma mi drogavano", Caserta. PM: "Si reggeva su ginocchia e pareva sveglio"

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GalileoGalilei
view post Posted on 11/7/2012, 17:09 by: GalileoGalilei
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Pubblicato il 22 giugno 2011 da Coordinatore

LA COMUNICAZIONE SOCIALE NELL’ERA DIGITALE – Tra le dita e il volto


di Michele Tagliafierro (*)




Siamo in piena epoca digitale. Della rete di internet si avvale la comunicazione sociale. L’informazione si affida al singolo individuo che digita sui computer, si inserisce nelle svariate finestre dei portali che accolgono e trasmettono messaggi, foto, video, e quant’altro la fantasia si inventa. Tale comunicazione ha il privilegio di estendersi all’infinito mondo della parola e dell’immagine, sempre più modellato a livello planetario. Non solo! L’informazione è in tempo reale in contemporaneità tra la notizia e la sua lettura. E’ indubbiamente una opportunità enorme che fa volare la parola, non più scritta né parlata, ma spaziale e incontrollata.



Ombre e luci. S’illumina la presenzialità del singolo che comunica col mondo intero senza spostarsi dalla sua seggiola, inchiodato al computer, nel monologo tra la macchina e sé stesso. L’informatore è solo con sé stesso. Attinge esclusivamente al proprio arbitrio e il suo giudizio sulla opportunità di trasmettere un qualsiasi contenuto, verificabile o meno, è delegato esclusivamente alla propria coscienza. Quanta fiducia meriti la coscienza del singolo soggetto, solitario e libero di formarsi le sue convinzioni, questo lo lascio al lettore decidere.

C’è poi il problema del tipo di questa comunicazione cosiddetta “digitale”. E’ tra le dita e la mente. Il volto scompare, e se appare esso è solo una immagine. Un rapporto dl genere resta sempre prigioniero della dicotomia “uomo-macchina”. Chi vincerà? Potrà qualificarsi come dialogo quello che appare per ora solo un monologo? Il dialogo è sempre tra persone che si confrontano, si guardano negli occhi, sono sede di emozioni esse stesse in dialogo col proprio interlocutore.



C’è poi il problema della coscienza critica che ha il dovere di discernere quanto è davvero valido e benevolo, e quanto è invece scandaloso o semplicemente fazioso, calunnioso, talvolta peccaminoso. Qui è in gioco la nostra umanità che rischia di sottomettersi alla tecnica, perdendo di vista la finalità del messaggio, la bontà del contenuto, la responsabilità nei riguardi di chi legge, adulto o peggio bambino o adolescente. Non perchè solo il bello, il buono e il vero debba essere oggetto della informazione. Il problema è lo scandalo che spesso viene amplificato, e rischia di suggerire l’emulazione a gesti e fatti palesemente riprovevoli. Non è un caso che certi gesti vandalici, o prepotenze verso deboli o disabili, spesso diventano un trionfo digitale che incita l’interlocutore a divertirsi nello stesso modo, moltiplicando il male già fatto, creando convinzioni e stili di comportamento, frenare i quali non sarà poi cosa di poco conto. I benefici di una simile comunicazione sono altrettanti molteplici. Si pensi al tempo reale in cui avviene l’informazione; con distanze annullate, cosa che consente di comunicare senza viaggiare; alla cultura che più facilmente si fruisce evitando i costi della carta stampata; al dialogo a distanza che consente la reciprocità multipla; al disbrigo della burocrazia non poche volte farraginosa e cartacea, con le lunghe file in attesa del proprio turno ecc.



Si scopre in tale contesto che sempre più si esige la centralità della persona, coscienziosa e formata nei valori essenziali umani e civili, oltre che religiosi per chi li pratica con fede. Il Sommo Pontefice ha insistito in questi ultimi giorni sulla necessità di ritrovare il volto dell’uomo, sintesi della sua personalità, finestra attraverso cui si manifestano sentimenti e somiglianza col proprio simile. Il problema oggi si pone così come fu posto in pieno ottocento, con l’industrializzazione progressiva del lavoro e la sua suddivisione, con tutti i conflitti e le dubbiosità che suscitava. L’uomo non può essere declassato dalla macchina, ma deve restare signore di questo mondo a lui affidato dall’atto creativo di Dio. E’ l’essere umano a dirigere e formulare gli ideali della vita, attingendo alla sua identità razionale, alla sua capacità di trascendere la materia, alla sua spiritualità che lo differenzia sostanzialmente dalla bestia. Sarà questo il compito di chi, credendo nella tecnica, non dimentica le sue radici né perde la speranza su di un futuro che il presenzialismo non assicura del tutto. Ci vuole una fede; ci vuole una dignità; ci vuole il coraggio di credere in sé stessi interrogando la propria coscienza sugli ultimi destini della vita, oltre che dare risposte alle radici del passato gridate dalla stessa umana coscienza.



16 giugno 2011



(*) Teologo, Sacerdote della Curia di Caserta


Dal sito della diocesi di Caserta, consultato il 21 novembre 2012

www.diocesicaserta.it/scheda_p05.html

Parrocchia: "S. Maria Assunta"
Forania: Marcianise
Indirizzo: Via Municipio, 52 - 81020 Recale (CE)

Recapiti: Tel 0823.460644 - E-mail [email protected]


Don Michele Tagliafierro
Via Napoli, 22 – 81020 Recale (CE)
Tel 0823.493904 - E-mail [email protected]

Responsabile Evangelizzazione: Don Michele Tagliafierro

Edited by GalileoGalilei - 21/11/2012, 04:16
 
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