| il fatto che si vieta Qualcosa a qualcuno stà ad evidenziare che l'eucarestia, per il credente non è una caramella da dare a tutti, ma è Qualcosa di importante; un divorziato, come uno che convive pubblicamente, per la chiesa è in stato di peccato pubblico, cioè in foro esterno (Galileo lo sà che significa foro interno e foro esterno), e quando un peccato è in foro esterno, cioè di dominio pubblico, la chiesa può giudicare e prendere le dovute misure, cioè non dare un sacramento dei vivi (come l'eucarestia) a chi non è in stato di grazia (come il divorziato per es. o chi convive, etero o omossess, perchè anche ad un convivente etero non si dà la comunione). invece la chiesa, quindi un parroco che stà dando la comunione, la può dare a chiunque, se non sà che un fedele è divorziato per es., proprio perchè non si può giudicare in foro interno, cioè nella coscenza di ciascuno. sintetizzando: 1 l'eucarestia la possono ricevere tutti i battezzati se in grazia, siano essi omossess o etero, 2 non la possono ricevere chi, in foro esterno è in stato di peccato, come lo sono i divorziati o chi convive, ma anche chi commette un peccato più lieve rispetto a quelli citati, come le piccole bugie, proprio in forza dell'importanza del sacramento che si riceve, importanza che i crist dovrebbero sapere e che per coerenza dovrebbero pure rispettare, nel senso che se convivo e tutti lo sanno (foro esterno), è logico che posso creare scandali nella comunità se mi avvicino all'altare per ricevere l'eucarestia; cosa invece diversa e aberrante sarebbe se un parroco rifiutasse di dare la comunione ad un omossess solo perchè delle voci gli hanno detto che è omossess, questo sarebbe inaccettabile
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