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Urbino. Don Roberto Pellizzari indagato per abusi su minore e nascosto in Svizzera, Il vescovo italiano avvisa quello di Friburgo. Perquisita villa in Italia in cerca di tracce biologiche

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pincopallino1
view post Posted on 17/4/2024, 09:52 by: pincopallino1

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Il vescovo italiano avvisa quello di Friburgo. Perquisita villa in Italia in cerca di tracce biologiche

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https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cr...o-bd1b1564?live

16 apr 2024
ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca
Il Resto del Carlino
Pesaro

La villa dei misteri. Abusi sessuali, l’inchiesta: blitz della Scientifica nella casa del prete
Lui vive in Svizzera e ha messo in vendita l’immobile di Sant’Angelo in Vado. Indaga la Procura. Fonti elvetiche: denuncia partita dal vescovo di Pesaro

esaro, 17 aprile 2024 – La villa dei misteri. E’ giallo intorno all’abitazione di un sacerdote originario di Sant’Angelo in Vado, nel Pesarese, ma residente in Svizzera.

La polizia scientifica, sabato scorso, ha sigillato l’immobile sottoposto a sequestro penale per ordine della procura di Urbino.

Otto agenti della polizia scientifica da Ancona sono arrivati intorno alle 11 nella villa di via Piobbichese, di proprietà del 64enne don Roberto Pellizzari: tute bianche e valigette alla mano hanno setacciato la villa di proprietà del religioso alla ricerca di tracce anche biologiche.

Su quale sia l’ipotesi di reato e su chi sia l’eventuale destinatario dell’inchiesta, tuttavia, gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.

esaro, 17 aprile 2024 – La villa dei misteri. E’ giallo intorno all’abitazione di un sacerdote originario di Sant’Angelo in Vado, nel Pesarese, ma residente in Svizzera.

La polizia scientifica, sabato scorso, ha sigillato l’immobile sottoposto a sequestro penale per ordine della procura di Urbino.

Otto agenti della polizia scientifica da Ancona sono arrivati intorno alle 11 nella villa di via Piobbichese, di proprietà del 64enne don Roberto Pellizzari: tute bianche e valigette alla mano hanno setacciato la villa di proprietà del religioso alla ricerca di tracce anche biologiche.

Su quale sia l’ipotesi di reato e su chi sia l’eventuale destinatario dell’inchiesta, tuttavia, gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.

Da tempo Roberto Pellizzari risiede in Svizzera, a Le Locle, cittadina nel canton Neuchatel dove opera per la Missione Cattolica Italiana La chaux de Fonds.

Era tornato a vivere a Sant’Angelo in Vado per circa tre anni a cavallo del periodo Covid per assistere l’anziana mamma rimasta vedova e che viveva con una badante.

L’anziana poi è morta più di un anno fa, in una casa di riposo. Nei tre anni don Roberto aveva offerto il proprio supporto alla parrocchia celebrando la messa e benedicendo le case in occasione della Pasqua.

Per la piccola comunità di Sant’Angelo in Vado è un vero e proprio giallo: la grande casa è stata messa in vendita tempo fa per il tramite di uno studio immobiliare del paese.

La villa al momento sarebbe completamente vuota: prima di tornare a vivere in Svizzera, infatti, il parroco avrebbe dato disposizioni per vendere i mobili che si trovavano all’interno altri effetti personali, invece, li avrebbe portati con sé in Svizzera.

Su quale sia l’ipotesi di reato e su chi ne sia l’eventuale destinatario tuttavia rimane il massimo riserbo degli inquirenti: soprattutto il motivo che ha richiesto un così massiccio sforzo investigativo.

https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cr...pesaro-bd1b1564

17 apr 2024
ANTONELLA MARCHIONNI

Il Resto del Carlino

Villa sequestrata al sacerdote, spunta inchiesta su abusi sessuali: "A segnalarla fu il vescovo di Pesaro"

La diocesi di Pesaro-Urbino fece emergere un presunto caso di violenza comunicandolo al clero svizzero, che già indagava su svariati episodi. Nel mirino finì il prete che per alcuni anni era tornato a Sant’Angelo in Vado.

esaro, 17 aprile 2024 – Giallo come un mistero, ma rosso come il filo che lega a doppio nodo l’Italia e la Svizzera. Sono i colori della vicenda nata intorno alla villa di Sant’Angelo in Vado, in via Piobbichese, di proprietà del sacerdote 63enne Roberto Pellizzari, attualmente residente a Le Locle, cittadina in Svizzera nel Cantone Neuchatel. La grande abitazione che si affaccia sulla strada è stata posta sotto sequestro dalla procura di Urbino. Sabato scorso otto agenti della polizia scientifica di Ancona con tute bianche e strumenti tecnici di indagine sono andati a caccia di tracce biologiche eventualmente presenti su pavimenti e pareti. Il sacerdote è tornato da un paio d’anni a vivere in Svizzera dove presta servizio per la missione cattolica italiana “La chaux de Fonds“: è ripartito dall’Italia dopo la morte della madre e dopo essere stato in Italia per alcuni anni allo scopo di accudirla perché anziana e malata. Contemporaneamente collaborava con la parrocchia locale officiando messe e celebrando le benedizioni pasquali.
E fin qui abbiamo parlato del giallo che ha coinvolto la piccola cittadina di Sant’Angelo in Vado dando spazio alle più svariate teorie tra gli abitanti del piccolo centro. Il filo rosso, tuttavia, è un altro ed emerge dalla stampa svizzera legando le due nazioni da una serie di coincidenze e fatti di cronaca sovrapponibili tra loro. Qui la storia ha un inizio assai più risalente rispetto ai sigilli messi dalla scientifica sabato scorso. A settembre del 2023, infatti, secondo quanto riferiscono fonti giornalistiche elvetiche, l’arcivescovo di Pesaro ha informato il suo collega di Friburgo, Vaud e Ginevra Charles Morerod che era stata aperta un’indagine per abusi sessuali nei confronti di un sacerdote nato a Ginevra da genitori italiani e che era partito per l’Italia per stare con i propri congiunti, anziani e malati, che erano tornati a vivere nella loro regione d’origine. Formalmente aveva lo status di sacerdote “fidei donum“, cioè distaccato presso una diocesi italiana. E’ stato durante la sua permanenza nella sua regione d’origine che si sarebbero verificati gli atti di cui ora è accusato. Si parla di abusi sessuali.

Venerdì 29 settembre 2023, secondo le stesse fonti giornalistiche, il procuratore di Neuchâtel Pierre Aubert ha comunicato di aver “recentemente ricevuto informazioni su atti di natura sessuale che sarebbero stati commessi all’estero da un sacerdote domiciliato nel cantone di Neuchâtel”. La portavoce della diocesi di Friburgo ha detto alla stampa elvetica che la diocesi stava "lasciando che l’indagine si svolgesse", prima di suggerire ai giornalisti di chiamare il vescovo italiano. La segretaria dell’arcidiocesi di Urbino, dove risiedeva il sacerdote, ha detto alla stampa che "è stata avviata una procedura canonica per ricercare la verità dei fatti e la responsabilità personale", in seguito alla segnalazione ricevuta in vescovado di un presunto abuso. L’arcivescovo Sandro Salvucci, da noi contattato, non ha risposto.
 
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8 replies since 16/4/2024, 15:24   494 views
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