Il 25 dicembre, anche mille anni prima della nascita di Gesù Cristo, a Neapolis si festeggiava il NATALE DEL SOLE INVITTO (indomito) e si allestiva il PRESEPE.
Per chi voglia avere un riscontro, lo invito a recarsi al Parco Virgiliano: a Piedigrotta e a visitare gli Scavi di OPLONTI: una affascinante e suggestiva “Villa rustica” nell’attuale territorio di Torre Annunziata, coperta dall’eruzione del 79 D.C., dove sono stati ritrovati tra gli innumerevoli reperti, questi “Pre/sepi pagani“.
Con tutto il rispetto per la tradizione cattolica che lo santificò con San Francesco e gli mise la colonna sonora con San'Alfonso, rammento che prae-sepe vuol dire “prima della siepe“ ed era una usanza dei Romani e popoli italici che ponevano statuine di Lari e idoli a protezione della siepe domestica: inizio della Domus, al solstizio d'inverno con dolciumi e segni di ossequio. Usanza sopravvissuta nei "pagi" fino al medioevo e ripresa da san Francesco che sostituì le statuine con la natività.
Nella Crypta Neapolitana del Parco Vergiliano, alle spalle del santuario della Madonna di Piedigrotta, giungeva un raggio di sole solo due volte l’anno: in occasione degli equinozi di primavera e di autunno. Lì confluivano le primissime processioni di Piedigrotta e si venerava il DIO DEL SOLE MITHRA, Sol Invictus, il sole invincibile, nato in una grotta il 25 dicembre. (C) Andrea Faiello