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L'anatema del prete contro il negozio di candele: "Praticano stregonerie", I preti vogliono il monopolio di maneggiare i candelotti

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view post Posted on 12/6/2022, 06:45

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I preti vogliono il monopolio di maneggiare i candelotti



https://torino.repubblica.it/cronaca/2022/...ejua0AhiMR7X5XE


Vaie, l'anatema del parroco contro il nuovo negozio di candele e incensi: "E' esoterismo, statene alla larga"
di Carlotta Rocci
Il negozio La Terra delle Streghe; al centro della polemica

Il negozio "La Terra delle Streghe" al centro della polemica
La "messa all'indice" durante la messa di Pasqua. La titolare di "Terra delle Streghe": "Non posso pensare di essere tornata all'Inquisizione". Il sindaco: "Una bottega che apre è sempre un fatto positivo"
23 APRILE 2022
AGGIORNATO ALLE 17:50

"Nel mio negozio si vendono cristalli, erbe, oli essenziali, candele, incensi. Nulla di pericoloso, nulla che possa disturbare chi ha fede". Nicoletta Branco, 45 anni, tre figli e una vita che ha trasferito a Vaie, in val di Susa, una decina di anni fa, non aveva mai pensato che una precisazione simile fosse doverosa. Poi è capitato che domenica scorsa, durante l'omelia della messa pasquale, don Sergio Blandino, il nuovo parroco di Vaie abbia puntato il dito contro il suo negozio e contro tutto quello che definisce "un esoterismo diffuso, cose in cui è meglio non metterci neanche un dito".

Il negozio si chiama La Terra delle Streghe, ha aperto un mese fa nel centro storico di Vaie, è una bottega dal sapore antico con mobili di legno spesso e abiti d'epoca. La sua titolare lo ha aperto dopo aver gestito per una decina d'anni la sua attività on line, convinta dalle tante richieste dei clienti che chiedevano un posto fisico in cui comprare i suoi prodotti. Non pensava che la nuova apertura in un paese, seppur piccolo come Vaie, potesse avere lo stesso effetto della pasticceria di Vianne, nel film Chocolat, la bella forestiera che, nel bel mezzo del periodo di quaresima, sconvolse il paesino francese dove il sindaco aveva vietato dolci e cioccolato.


"Nel mio negozio si vendono cristalli, erbe, oli essenziali, candele, incensi. Nulla di pericoloso, nulla che possa disturbare chi ha fede". Nicoletta Branco, 45 anni, tre figli e una vita che ha trasferito a Vaie, in val di Susa, una decina di anni fa, non aveva mai pensato che una precisazione simile fosse doverosa. Poi è capitato che domenica scorsa, durante l'omelia della messa pasquale, don Sergio Blandino, il nuovo parroco di Vaie abbia puntato il dito contro il suo negozio e contro tutto quello che definisce "un esoterismo diffuso, cose in cui è meglio non metterci neanche un dito".



Il negozio si chiama La Terra delle Streghe, ha aperto un mese fa nel centro storico di Vaie, è una bottega dal sapore antico con mobili di legno spesso e abiti d'epoca. La sua titolare lo ha aperto dopo aver gestito per una decina d'anni la sua attività on line, convinta dalle tante richieste dei clienti che chiedevano un posto fisico in cui comprare i suoi prodotti. Non pensava che la nuova apertura in un paese, seppur piccolo come Vaie, potesse avere lo stesso effetto della pasticceria di Vianne, nel film Chocolat, la bella forestiera che, nel bel mezzo del periodo di quaresima, sconvolse il paesino francese dove il sindaco aveva vietato dolci e cioccolato.


La titolare Nicoletta Branco
"Caro don Sergio, io e Lei nemmeno ci conosciamo, mi viene da dire fortunatamente: pensavo che il Tribunale dell'Inquisizione avesse finito di condannare le donne medicina, le curandere, gli eretici, invece mi sbagliavo", dice in una lettera aperta sui social indirizzata al parroco che da novembre si occupa della parrocchia di Vaie. Alcuni fedeli le hanno riportato il contenuto dell'omelia pasquale.



"Più persone - racconta ancora la commerciante - mi hanno detto che don Sergio ha invitato i fedeli a non venire nel mio negozio poiché sarebbe un luogo di perdizione e di allontanamento dal divino. Lo ha definito un luogo di stregoneria che porta i fedeli sulla strada degli inferi. Mi chiedo se sappia cosa vendo o se si sia fermato alla parola 'strega' sulla mia insegna. Mi chiedo se il problema siano i prodotti che vendo o l'arredamento.: e se il problema sono i prodotti mi stupisco, perché mi risulta che la Chiesa faccia uso di incenso e candele con lo stesso intento purificatore".

Don Sergio, 60 anni, originario di Avigliana, si difende: "Mai parlato di stregoneria - dice - E di sicuro non ho dedicato l'omelia di Pasqua a un negozio. Ho detto però che se crediamo in Cristo risorto dobbiamo scegliere lui e non tutto ciò che non gli appartiene, tutto ciò da cui Cristo è venuto a liberarci. Si sta diffondendo un esoterismo che si manifesta con gli oroscopi, le pietre magiche: ne è una prova il fatto che in un comune piccolo come Vaie abbia aperto un negozio che vende questi articoli".



"Non ho nulla - aggiunge il parroco - contro la negoziante e sono convinto che qualche Giuda le abbia riportato parole che non ho mai detto - conclude - Però mi sono rivolto ai fedeli e a chi viene a messa io devo dire quali sono le cose giuste e quali quelle sbagliate. Dico che nell'esoterismo è meglio non mettere neppure un dito". Oggi Don Sergio, racconta la commerciante, è andato a trovarla in negozio prima della messa e le ha ripetuto questi concetti.



La messa pasquale nella piccola comunità di Vaie ha avuto una certa eco. "Io l'ho saputo soltanto due giorni fa, ma mi ero già accorta, in settimana, che alcune delle persone più anziane che frequentano la chiesa si tenevano alla larga, qualcuna attraversava persino la strada per non passare davanti alla vetrina", dice la negoziante che tende comunque una mano al sacerdote: "Io, a differenza di chi predica in Chiesa, sono convinta che non serva a niente portare rancore, ma vorrei dirgli quanto mi ha fatto male sentirmi additata come succedeva ai tempi dell'Inquisizione".


In questi giorni la titolare ha ricevuto anche la visita del sindaco Enzo Merini. "Fino ad oggi non sapevo di questa polemica - dice il primo cittadino - Io posso dire che il negozio è in regola, non voglio dare giudizi morali su quello che vende anche se ritengo molto più pericolose le sale giochi che rovinano le famiglie. È un esercizio commerciale nuovo che apre nel centro storico da cui di solito i negozi scappano. Non può che essere un fatto positivo".
 
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