Laici Libertari Anticlericali Forum

Crisi di vocazioni. Verso la soppressione 20 delle 227 diocesi italiane, L'eutanasia del clero e dei burocrati del sacramento. La diocesi di Pescia sottomessa a Pistoia

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view post Posted on 26/2/2021, 12:15

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La lenta eutanasia del clero si accompagna alla riduzione delle burocrazie

Le diocesi incamminate verso la soppressione

Nosiglia_-Masone
Il 77enne vescovo Nosiglia, che reggeva le due diocesi di Torino e Susa



SOPPRESSE
1) Fossano. Unita dal 1/2/1999 in persona episcopi a Cuneo. Soppressa a partire da 1/6/2023

UNITE IN PERSONA EPISCOPI
2) Palestrina. Il 31/7/2017 il vescovo di Tivoli, Parmeggiani, è stato nominato amministratore apostolico di Palestrina. Dal 19/2/2019 Tivoli e Palestrina sono unite in persona episcopi.
3) Lanusei. Il 2/7/2019 il vescovo di Lanusei, Antonio Mura, è stato nominato vescovo di Nuoro ed amministratore apostolico di Lanusei. Il 9/4/2020 Nuoro e Lanusei sono unite in persona episcopi.
4) Fabriano. Il 28/4/2019 si dimette il vescovo Stefano Russo, segretario CEI, lasciato come amministratore apostolico in attesa di nuovo vescovo. Il 26/7/2019 viene nominato amministratore apostolico il vescovo di Camerino, Massara. Il 27/6/2020 Camerino e Fabriano sono unite in persona episcopi
5) Carpi. Il 26/6/2019 è stato dimissionato il suo vescovo, Cavina, e nominato amministratore il vescovo di Modena, Erio Castellucci. Il 7/12/2020 Modena e Carpi sono unite in persona episcopi.
6) Alife. Il 30/4/2019 è stato nominato amministratore apostolico il vescovo di Sessa, Piazza. Il 26/2/2021 Alife è stata unita in persona episcopi a Teano, nella persona del vescovo di Teano, Cirulli.
7) Ischia. Il 19/1/2021 l'ex vescovo di Ischia, Lagnese, trasferito a Caserta, viene nominato amministratore apostolico di Ischia. Il 22/5/2021 Ischia è stata unita a Pozzuoli, con la nomina di Pascarella.
8) Pitigliano. Il 19/6/2021 il vescovo di Pitigliano, Gianni Roncari, è stato nominato anche vescovo di Grosseto, unendo le due diocesi in persona episcopi.
9) Foligno. Il 7/3/2020 il suo vescovo Sigismondi, è stato nominato vescovo di Orvieto, restando amministratore apostolico di Foligno. Il 26/6/2021 Foligno è stata unita in persona episcopi ad Assisi, nominando vescovo quello di Assisi, Domenico Sorrentino.
10) Ales. Il 4/5/2019 il suo vescovo, Carboni, è nominato vescovo di Oristano, restando come amministratore anche di Ales. Il 3/7/2021 Ales è stata unita in persona episcopi ad Oristano
11) Porto - Santa Rufina. Il 5/5/5021 il vescovo Gino Reali (73 anni) è stato dimissionato da papa Francesco ed è stato nominato amministratore apostolico il vescovo della confinate Civitavecchia, Gianrico Ruzza. Il 12/2/2022 le due diocesi sono state unite in persona episcopi
12) Susa. Il 12/10/2019 l'arcivescovo di Torino, Nosiglia, è stato nominato amministratore di Susa. Il 19/2/2022 le diocesi sono unite in persona episcopi col nuovo vescovo Lepore
13) Città di Castello. Il 7/5/2022 il vescovo di Gubbio, Paolucci, è stato nominato anche vescovo di Città di Castello, unendo in persona episcopi le diocesi
14) Montepulciano. Il 21/7/2022 unita in persona episcopi a Siena, sotto il card. Lojudice.
15) Anagni. Il 10/11/2022 unita in persona episcopi a Frosinone sotto il vescovo Spreafico.
16) Urbino. Il 7/1/2023 unita in persona episcopi a Pesaro, sotto il vescovo Sandro Salvucci
17) Sessa. Il Il 3/12/2022 il vescovo di Teano e Alife Cirulli è stato nominato amministratore diocesano di Sessa ed il 23/2/2023 Sessa è stata unita a Teano ed Alife
18) Tricarico. Il 9/2/2023 è nominato amministratore il vescovo di Matera, Caiazzo. Il 4/3/2023 Le due diocesi sono state unite in persona episcopi
19) Frascati. Il 12/9/2023 Frascati è stata unita a Velletri, sotto il vescovo di Velletri, Stefano Russo
20) Pescia. Il 14/10/2023 Pescia è stata unita a Velletri, sotto il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli



IN AMMINISTRAZIONE APOSTOLICA
21) Ostia. Dal 18/11/1966 amministrata dal vicario della diocesi di Roma.
22) Piana degli Albanesi. Il 25/2/2020 viene dimissionato l'archimandrita Gallaro e rimane in carica come amministratore. Dal 19/6/2023 è nominato amministratore il card. Montenegro, vescovo in pensione di Agrigento.
23) Santa Maria di Grottaferrata. Il 4/11/2013 è dimissionato l'abate Fabbricatore. Il 28/11/2021 è nominato amministratore il vescovo di Albano, Semeraro.




Prosegue la riduzione delle diocesi imposta dalla crisi di vocazioni e dal Covid

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Il vescovo Cirulli

https://press.vatican.va/content/salastamp...0115/00238.html

Nomina del Vescovo di Alife-Caiazzo (Italia) e unione in persona Episcopi delle Diocesi di Teano-Calvi ed Alife Caiazzo

Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo (Italia) Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Giacomo Cirulli, Vescovo di Teano-Calvi, unendo in persona Episcopi le Diocesi di Teano-Calvi ed Alife-Caiazzo.


Curriculum vitae

S.E. Mons. Giacomo Cirulli è nato il 25 settembre 1952 a Cerignola, provincia di Foggia e Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1981. Ha compiuto il cammino di formazione al sacerdozio nell’Almo Collegio Capranica di Roma, conseguendo il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Nel 1984 ha ottenuto la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico a Roma.

È stato ordinato sacerdote il 7 dicembre 1982, incardinandosi nella Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.

Ha svolto i seguenti incarichi: Parroco di Sant’Antonio da Padova a Cerignola (1984-1996); Rettore del Seminario Diocesano (1996-2001); Direttore della Caritas Diocesana (1988-2001); Delegato Regionale Caritas (1994-1996); Responsabile regionale degli obiettori di coscienza in servizio presso la Caritas (1989-1994); Docente di Religione al Liceo Zingarelli-Sacro Cuore di Cerignola (1985-1991); Docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica Pugliese (1992-2011); Direttore dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (1992-1996); Vicario Episcopale per i ministeri e la formazione permanente del clero (1996-2001); Direttore della pastorale giovanile vocazionale (1996-2001); Membro del Collegio dei Consultori (1998-2001); Membro del Consiglio Episcopale (1996-2001); Presidente del Consiglio di Amministrazione della casa di riposo M. Mafredi-R. Solimine a Cerignola (1994-2004).

Dal 1985 è stato Docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose; dal 1988 Membro del Consiglio Presbiterale e Pastorale Diocesano; dal 2001 Vicario Foraneo, esorcista della Diocesi e Parroco della B.V. Maria Addolorata a Orta Nova; dal 2012 Vicario Episcopale per la cultura; dal 2015 primo Coordinatore degli esorcisti di Puglia; dal 2012 Membro del Consiglio Episcopale. Dal 2016, fino alla nomina Episcopale, è stato Vicario Generale.

Il 14 settembre 2017 è stato eletto Vescovo di Teano-Calvi, ricevendo la consacrazione il 7 dicembre successivo.

www.paesenews.it/?p=206160

Alife / Caiazzo / Teano / Sessa Aurunca – Diocesi: via Piazza, Cirulli
al comando. Verso la fusione delle tre diocesi
La redazione  26 Febbraio 2021  Cronaca

Alife / Caiazzo / Teano / Sessa Aurunca – Rivoluzione nelle Diocesi di Teano Calvi, Alife Caiazzo e Sessa
Aurunca. Il vescovo Francesco Piazza non sarà più l’amministratore reggente della Diocesi alifana e
caiatina. Avrebbe rinunciato lui stesso, confermano voci (sante) ben informate. Al suo posto dovrebbe
arrivare il vescovo di Teano Giacomo Cirulli che – sempre le stesse (sante) voci – si sarebbe offerto
volontario per sostituire Piazza che, quindi, tornerà ad occuparsi solo della diocesi di Sessa Aurunca.
L’annuncio potrebbe avvenire fra meno di un’ora attraverso una conferenza in diretta social durnate la
quale Cirulli parlerà ai fedeli. Tutto questo appare essere il preludio e una prima vera conferma alle voci
che vogliono la fusione delle tre diocesi. Resterà solo quella di Teano che assorbirà Alife Caiazzo e Sessa
Aurunca. E’ solo una questione di tempo. Del resto dopo il pensionamento dell’ultimo vescovodi Alife,
Valentino Di Cerbo, non c’è stata alcuna nomina del nuovo vescovo.

Edited by pincopallino2 - 14/10/2023, 15:01
 
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view post Posted on 1/3/2021, 09:58
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Meno pretaglia = meno chiese = meno fedeli = più giustizia = più libertà
 
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view post Posted on 27/6/2021, 07:54

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www.lastampa.it/cuneo/2021/05/20/n...sano-1.40295607
Un “Sinodo social” per la fusione delle diocesi di Cuneo e Fossano

LORENZO BORATTO
20 Maggio 2021

Il rispetto del Diritto canonico ma anche l’uso di web (www.sinodocuneoefossano.it), riunioni in streaming (per ovviare ai problemi legati all’emergenza per la pandemia) e social media (facebook, instagram, youtube): è il Sinodo che porterà il prossimo anno alla fusione delle diocesi di Cuneo e Fossano, presentato oggi pomeriggio (giovedì 20 maggio) nel seminario vescovile di Cuneo.

Un percorso iniziato nella primavera del 2020 e che prevede una consultazione ampia e trasversale dei fedeli, per ripensare la comunità della Chiesa e proiettarla nel futuro, ragionando su come il messaggio del Vangelo può trasformare la società, ma anche il ruolo dei preti (sempre meno, sempre più anziani), l’accorpamento di parrocchie, il futuro delle comunità dei credenti.

La Diocesi di Cuneo insieme a Fossano: l’unione è anche una “sfida” social

Il vescovo Pietro Delbosco ha spiegato: «Un momento di riflessione condivisa e allargata, per non farsi inchiodare dalla paura ma ripensare il nostro modo di essere. La Chiesa in tutti i momenti di crisi ha saputo fermarsi e riflettere per ripensarsi per proiettarsi nel futuro. Viviamo un vero tempo di Grazia. Dobbiamo ripensarci come un’unica diocesi, proiettata nel futuro».
Hanno preso la parola anche gli altri componenti della segreteria sinodale, don Pierangelo Chiaramello (vicario generale della diocesi di Fossano), don Giuseppe Pellegrino (vicario episcopale per la cultura), Patrizia Degioanni e Paola Dutto (segretarie del Consiglio pastorale interdiocesano), che hanno spiegato: «Sinodo significa camminare insieme, il metodo che la Chiesa usa quando ci sono decisioni importanti da prendere». Poi è stato citato Papa Francesco, che nella lettera Evangelium Gaudium ha ricordato che «questa non è solo epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca».

I «sinodali» che partecipano all’assemblea sono 106, scelti dalle parrocchie (quasi la metà donne), comunità religiose (2 uomini e due donne), poi associazioni, gruppi, movimenti ecclesiali e 39 componenti «di diritto» scelti dal clero. Venerdì 28 maggio l’assemblea sinodale si incontrerà in Cattedrale a Cuneo ed entro settembre, Covid permettendo, prepareranno un calendario di appuntamenti, incontri, consultazioni. La segretaria sinodale ha ricevuto in questi mesi materiale vagliato da un gruppo di studio di 10 laureati in Teologia o Scienze religiose. Materiale che alla fine del cammino confluirà in un «libro sinodale» distribuito a tutta la comunità.

I temi scelti per questa riflessione allargata sono cambiamenti, parrocchia, preti, fede, oltre a un quinto tema che sarà indicato dalle consultazioni. Tanti i nodi da sciogliere: nell’incontro di oggi è stato accennato al fatto che 36 parrocchie hanno meno di 300 fedeli e più della a metà dei 118 preti delle due diocesi ha più di 70 anni, ma anche l’importanza di consultare gli ultimi e i più marginali in questo percorso. La diocesi di Fossano è una delle più piccole d’Italia, nata il 15 aprile 1592, mentre quella di Cuneo è nata nel 1817. Insieme arriveranno a numeri ragguardevoli: 1850 km quadrati di superficie, 160 mila abitanti, 115 parrocchie.

Palestrina e Tivoli, diocesi unite "in persona Episcopi"

www.acistampa.com/story/palestrina...-episcopi-10724
Palestrina e Tivoli, diocesi unite "in persona Episcopi"

Di Marco Mancini
PALESTRINA , 19 febbraio, 2019 / 12:09 AM (ACI Stampa).-
Papa Francesco ha nominato Vescovo della diocesi suburbicaria di Palestrina Monsignor Mauro Parmeggiani, Vescovo di Tivoli e finora Amministratore Apostolico di Palestrina. Le due diocesi sono state unite in persona Episcopi: le due diocesi rimangono inalterate nelle strutture ad eccezione del ministero episcopale.

Monsignor Parmeggiani, classe 1961, è sacerdote dal 1985. È stato Vice-Assistente diocesano dell’Azione Cattolica Italiana di Reggio Emilia-Guastalla. Successivamente ha iniziato la collaborazione con il Cardinale Camillo Ruini, prima come segretario particolare e poi come Aiutante di Studio della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana e presso il Vicariato di Roma.

Dal 1993 al 2008 è stato Direttore del Servizio per la Pastorale Giovanile del Vicariato di Roma. Dal 2003 è stato Delegato del Cardinale Vicario per la Consulta delle Aggregazioni Laicali.

Papa Benedetto XVI lo ha nominato nel 2008 Vescovo di Tivoli.

Il 31 luglio 2017 è stato nominato da Papa Francesco Amministratore Apostolico della diocesi Suburbicaria di Palestrina.

www.diocesipalestrina.it/sito/primo...dYA57h6hTsXv4Hk
IL SANTO PADRE FRANCESCO NOMINA DI S.E. MONS. MAURO PARMEGGIANI VESCOVO DI TIVOLI E DI PALESTRINA
Stampa | Email
auguri-a-se-mons-mauro-parmeggianiPalestrina, Curia Vescovile, martedì 19 febbraio 2019, ore 12,00

In data odierna, con queste parole, S.E.Mons. Mauro Parmeggiani, ha reso noto al Collegio dei Consultori, al Capitolo della Cattedrale della Diocesi di Palestrina, ai Direttori degli Uffici pastorali ed amministrativi della Curia nonché ai sacerdoti, alle consacrate e ai fedeli laici presenti nel Salone della Curia Vescovile di Palestrina la sua nomina a Vescovo di quella Diocesi suburbicaria permanendo anche Vescovo di Tivoli nonché l’unione in persona episcopi delle Diocesi di Tivoli e di Palestrina stabilita dal Santo Padre Francesco e resa pubblica oggi dalla Sala Stampa Vaticana.

Carissimi,

vi ho convocati per comunicarvi la nomina del Vescovo della Diocesi che dal 31 luglio 2017 tutti attendevamo.

Vi annuncio pertanto la decisione del Santo Padre della quale, nei giorni scorsi, il Nunzio Apostolico in Italia mi ha reso partecipe e che proprio in questo momento viene pubblicata dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Il Santo Padre Francesco ha nominato Vescovo di Palestrina il sottoscritto, unendo le due sedi di Tivoli e di Palestrina, in persona episcopi.

In parole più semplici, Papa Francesco ha stabilito che le due sedi di Tivoli e di Palestrina siano unite nella persona del Vescovo e pertanto che io sia Vescovo di Tivoli e di Palestrina.

Il provvedimento non porta alcuna mutazione all’assetto amministrativo delle due sedi. Le Diocesi di Tivoli e di Palestrina, pertanto, rimarranno due circoscrizioni ecclesiastiche separate ed indipendenti e come tali dovranno essere governate. “Tuttavia – sono parole che mi ha scritto il Nunzio Apostolico –, nulla osta che si prospettino e si attuino col tempo percorsi unitari di formazione del clero e del laicato, e così pure forme di interscambio tra i due presbitèri nell’esercizio del ministero pastorale”.

Oristano, nominato il vescovo di Ales. Verso la fusione delle diocesi

www.arborense.it/chiesa/682-mons-r...i-oristano.html

Progetto1
Mons. Roberto Carboni è il nuovo Arcivescovo di Oristano
Sabato, 04 Maggio 2019 12:00
Scritto da Redazione
arcivescovo Nuovo Vescovo Oristano

Mons Sanna e Mons Carboni

Mons. Roberto Carboni è il nuovo Arcivescovo di Oristano e, contemporaneamente, Amministratore Apostolico della diocesi di Ales-Terralba...
Il nuovo Arcivescovo inizierà il suo ministero nell’Arcidiocesi di Oristano domenica 7 luglio; da oggi e fino ad allora mons. Ignazio Sanna ne sarà l’Amministratore Apostolico.

La comunicazione del provvedimento giunge dalle conferenze simultanee negli episcopi di Oristano e di Ales. Oggi, 4 maggio alle 12, mons. Ignazio Sanna ha annunciato che il Santo Padre Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Oristano da lui presentata, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico, e ha nominato nuovo Arcivescovo Metropolita di Oristano mons. Roberto Carboni, Vescovo di Ales-Terralba, lasciandolo Amministratore Apostolico di quest’ultima. Il provvedimento pontificio è stato annunciato alla presenza del Collegio dei Consultori dell’Arcidiocesi di Oristano, del Capitolo Metropolitano Arborense e di una rappresentanza del Presbiterio diocesano. All’annuncio in Arcivescovado hanno partecipato anche i Direttori e i collaboratori degli uffici di Curia. In contemporanea e in concomitanza con la pubblicazione del Bollettino quotidiano della Sala Stampa della Santa Sede, mons. Roberto Carboni ha dato la comunicazione del provvedimento pontificio nella Diocesi di Ales.

http://press.vatican.va/content/salastampa...0791/01626.html

Rinunce e nomine, 12.10.2019

[B0791]

Rinuncia del Vescovo di Susa (Italia) e nomina dell’Amministratore Apostolico della diocesi di Susa (Italia)

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Susa (Italia), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Alfonso BADINI CONFALONIERI.

Il Santo Padre ha nominato Amministratore Apostolico della diocesi di Susa (Italia) S.E. Mons. Cesare NOSIGLIA, Arcivescovo metropolita di Torino.

www.acistampa.com/story/il-papa-un...e-lanusei-13861

Il Papa unisce in "persona episcopi" le diocesi di Nuoro e Lanusei

Antonio Mura da amministratore apostolico diventa vescovo di Lanusei

Il vescovo Antonello Mura con Papa Francesco

Di Angela Ambrogetti
CITTÀ DEL VATICANO , 09 aprile, 2020 / 1:00 AM (ACI Stampa).-
Papa Francesco ha nominato Vescovo della Diocesi di Lanusei in Sardegna monsignor Antonello Mura, Vescovo di Nuoro ed Amministratore Apostolico di Lanusei, unendo in persona Episcopi le Diocesi di Nuoro e di Lanusei.

Prosegue così il lavoro di accorpamento delle diocesi più piccole che il Papa ha intrapreso da qualche anno. Nel luglio scorso Antonio Mura, Vescovo di Nuoro era stato nominato Amministratore Apostolico di Lanusei.

In una lettera alla due diocesi il vescovo scrive:

"In poche parole, da oggi la dicitura corretta è la seguente: Vescovo di Nuoro e di Lanusei. Le due Diocesi sono cioè unite nel ministero episcopale, in persona Episcopi, ma esse rimangono due: circoscrizioni ecclesiastiche separate ed indipendenti e come tali dovranno essere governate. Certamente, come è avvenuto anche in questi mesi, nulla vieta che si delineino e si attuino col tempo percorsi unitari di formazione del clero e del laicato oltre che, se necessario, anche di interscambio nello stesso esercizio del ministero. Senza dimenticare che da qualche anno è concreta una fattiva collaborazione che ha portato alla nascita del Tribunale ecclesiastico interdiocesano.

Ringrazio di cuore il Santo Padre per la sollecitudine nei confronti delle nostre due Diocesi, oltre che per la fiducia che continua a manifestarmi, mentre confermo ai presbiteri, ai diaconi, alle religiose e ai religiosi, ai seminaristi e, insieme a loro e grazie a loro, a tutto il popolo di Dio – nelle sue diverse espressioni laicali – la mia totale dedizione per l’annuncio del Vangelo e per l’edificazione della Chiesa nelle nostre realtà".

La diocesi di Fabriano unita in persona episcopi a Camerino. Altro passo verso la soppressione.

www.famigliacristiana.it/articolo/...vo-massara.aspx


Il Papa accorpa le diocesi di Camerino e Fabriano, a guidarle il vescovo Massara
27/06/2020 Le due sedi unite dal Pontefice “in persona Episcopi”, “nella persona del vescovo” che è Francesco Massara, già alla guida di Camerino e che ora succede a mons. Stefano Russo che ha lasciato Fabriano per la segreteria generale della Cei

AntonioSanfra

Continua la graduale diminuzione per accorpamento nella persona di un unico vescovo delle diocesi più piccole. Così l’attuale vescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Massara, 55 anni, calabrese di Tropea, già assistente del Pontificio Seminario Romano Maggiore di Roma, sarà il successore di monsignor Stefano Russo, attuale segretario generale della Cei, alla guida della diocesi di Fabriano – Matelica. Papa Francesco ha deciso così di unire le due diocesi in persona Episcopi, “nella persona del vescovo”.

Monsignor Massara (nella foto in alto a Camerino durante la visita di papa Francesco nel giugno 2019, ndr) aveva ricevuto recentemente una telefonata di Bergoglio che ha stabilito un rapporto interpersonale con i terremotati delle Marche. Francesco ha voluto chiedere notizie sulla situazione in questo tempo di epidemia in un territorio colpito dal terremoto. “Come stanno i miei terremotati e qual è la situazione negli ospedali?”, ha chiesto il Papa. “Una telefonata non attesa, ma quando è squillato il telefono ho pensato che fosse lui – ha detto il vescovo -. Gli ho parlato dello straordinario lavoro che gli operatori sanitari stanno facendo per ognuno di noi”. È stato un “colloquio intenso”, durante il quale il Papa ha chiesto a mons. Massara anche informazioni sulla situazione economica dell’intero territorio confermando “la sua vicinanza e le sue preghiere”.

“La pandemia rappresenta per noi un secondo terremoto – ha sottolineato mons. Massara – ma credo che si debba guardare anche alle cose positive: alla grande solidarietà, allo stare”, pure se a distanza in questo momento, “vicini e uniti, alla condivisione delle sofferenze che ci aiuteranno a trovare la forza per risorgere”.

Chi è monsignor Massara

Il vescovo Massara è nato il 1° luglio 1965 a Tropea, in provincia di Vibo Valentia, nella diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Dopo la maturità classica ha intrapreso gli studi universitari di Filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha conseguito nel 1988 il Diploma di Biblioteconomia ed Archivistica presso l’Archivio Segreto Vaticano. Nel 1988 è entrato nel Pontificio Seminario Romano Maggiore ed ha frequentato la Pontificia Università Lateranense, dove ha conseguito il Baccellierato in Teologia e la Licenza in Teologia Dogmatica.

È stato ordinato sacerdote il 17 aprile 1993, incardinandosi nel clero di Mileto-Nicotera-Tropea. È stato Assistente del Pontificio Seminario Romano Maggiore di Roma dal 1992 al 1995; Direttore del Centro Diocesano Vocazioni della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea dal 1995 al 1998; Parroco della parrocchia di San Nicola Vescovo a Vazzano (Vibo Valentia) dal 1996 al 2004; Membro del Consiglio Presbiterale Diocesano dal 1996 al 1999; Membro del Consiglio Pastorale Diocesano dal 1996 al 1999; Collaboratore della Caritas Diocesana dal 1996 al 2003; Fondatore e Responsabile delle Cooperative di lavoro diocesane dal 1997 al 2003; Responsabile dell’Ufficio Amministrativo Diocesano dal 1999 al 2003; Revisore dei Conti dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dal 2001 al 2004; Economo Generale del Pontificio Seminario Romano Maggiore e Segretario del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Missionari Imperiali dal 2006 al 2017.

Dal 2017 al 2018 è stato Parroco di San Pantaleone Martire a Limbadi (Vibo Valentia) e Vicedirettore dell’Ufficio Amministrativo Diocesano; Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Don Mottola e Membro eletto del Consiglio Presbiterale e Regionale.

Eletto arcivescovo di Camerino – San Severino Marche il 27 luglio 2018, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 6 ottobre successivo.

Modena e Carpi unite in persona episcopi

https://press.vatican.va/content/salastamp...0643/01507.html

Nomina del Vescovo di Carpi (Italia) e unione in persona Episcopi delle sedi di Modena-Nonantola e Carpi

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Carpi (Italia) Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Metropolita di Modena-Nonantola e finora Amministratore Apostolico di Carpi, unendo in persona Episcopi le sedi di Modena-Nonantola e di Carpi.

TEANO ED ALIFE UNITE IN PERSONA EPISCOPI

Prosegue la riduzione delle diocesi imposta dalla crisi di vocazioni e dal Covid


https://press.vatican.va/content/salastamp...0115/00238.html

Nomina del Vescovo di Alife-Caiazzo (Italia) e unione in persona Episcopi delle Diocesi di Teano-Calvi ed Alife Caiazzo

Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo (Italia) Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Giacomo Cirulli, Vescovo di Teano-Calvi, unendo in persona Episcopi le Diocesi di Teano-Calvi ed Alife-Caiazzo.


Curriculum vitae

S.E. Mons. Giacomo Cirulli è nato il 25 settembre 1952 a Cerignola, provincia di Foggia e Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1981. Ha compiuto il cammino di formazione al sacerdozio nell’Almo Collegio Capranica di Roma, conseguendo il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Nel 1984 ha ottenuto la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico a Roma.

È stato ordinato sacerdote il 7 dicembre 1982, incardinandosi nella Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.

Ha svolto i seguenti incarichi: Parroco di Sant’Antonio da Padova a Cerignola (1984-1996); Rettore del Seminario Diocesano (1996-2001); Direttore della Caritas Diocesana (1988-2001); Delegato Regionale Caritas (1994-1996); Responsabile regionale degli obiettori di coscienza in servizio presso la Caritas (1989-1994); Docente di Religione al Liceo Zingarelli-Sacro Cuore di Cerignola (1985-1991); Docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica Pugliese (1992-2011); Direttore dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (1992-1996); Vicario Episcopale per i ministeri e la formazione permanente del clero (1996-2001); Direttore della pastorale giovanile vocazionale (1996-2001); Membro del Collegio dei Consultori (1998-2001); Membro del Consiglio Episcopale (1996-2001); Presidente del Consiglio di Amministrazione della casa di riposo M. Mafredi-R. Solimine a Cerignola (1994-2004).

Dal 1985 è stato Docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose; dal 1988 Membro del Consiglio Presbiterale e Pastorale Diocesano; dal 2001 Vicario Foraneo, esorcista della Diocesi e Parroco della B.V. Maria Addolorata a Orta Nova; dal 2012 Vicario Episcopale per la cultura; dal 2015 primo Coordinatore degli esorcisti di Puglia; dal 2012 Membro del Consiglio Episcopale. Dal 2016, fino alla nomina Episcopale, è stato Vicario Generale.

Il 14 settembre 2017 è stato eletto Vescovo di Teano-Calvi, ricevendo la consacrazione il 7 dicembre successivo.

www.paesenews.it/?p=206160

Alife / Caiazzo / Teano / Sessa Aurunca – Diocesi: via Piazza, Cirulli
al comando. Verso la fusione delle tre diocesi
La redazione  26 Febbraio 2021  Cronaca

Alife / Caiazzo / Teano / Sessa Aurunca – Rivoluzione nelle Diocesi di Teano Calvi, Alife Caiazzo e Sessa
Aurunca. Il vescovo Francesco Piazza non sarà più l’amministratore reggente della Diocesi alifana e
caiatina. Avrebbe rinunciato lui stesso, confermano voci (sante) ben informate. Al suo posto dovrebbe
arrivare il vescovo di Teano Giacomo Cirulli che – sempre le stesse (sante) voci – si sarebbe offerto
volontario per sostituire Piazza che, quindi, tornerà ad occuparsi solo della diocesi di Sessa Aurunca.
L’annuncio potrebbe avvenire fra meno di un’ora attraverso una conferenza in diretta social durnate la
quale Cirulli parlerà ai fedeli. Tutto questo appare essere il preludio e una prima vera conferma alle voci
che vogliono la fusione delle tre diocesi. Resterà solo quella di Teano che assorbirà Alife Caiazzo e Sessa
Aurunca. E’ solo una questione di tempo. Del resto dopo il pensionamento dell’ultimo vescovodi Alife,
Valentino Di Cerbo, non c’è stata alcuna nomina del nuovo vescovo.

Il vescovo di Civitavecchia, Ruzza, amministratore apostolico anche di Porto - Santa Rufina (litorale romano nord)

www.diocesiportosantarufina.it/home/news_det.php?neid=4220

Monsignor Reali lascia la guida della Diocesi

Il Papa ha accolto le dimissioni presentate per motivi di salute. Il Vescovo di Civitavecchia, Monsignor Gianrico Ruzza, nominato amministratore apostolico
Oggi, 5 Maggio 2021, è stata resa nota l’accettazione delle dimissioni presentate dal Vescovo Mons. Gino Reali al Santo Padre, per motivi di salute. Il Papa ha affidato la guida della nostra Diocesi al Vescovo di Civitavecchia, Mons. Gianrico Ruzza, che diventa Amministratore Apostolico e regge temporaneamente la Diocesi di Porto – Santa Rufina fino alla nomina del nuovo Vescovo diocesano.


Mons. Ruzza, classe 1963, sacerdote del Clero di Roma dal 1987, per dieci anni è stato Vicerettore del Seminario Maggiore del Laterano, poi Responsabile per cinque anni dell’ufficio Clero presso il Vicariato di Roma e infine, dal 2006 al 2016, Parroco di San Roberto Bellarmino ai Parioli. Consacrato Vescovo ausiliare di Roma l’11 giugno 2016, è stato nominato Vescovo di Civitavecchia il 18 giugno dello scorso anno ed è entrato in Diocesi il 25 luglio successivo.



Il saluto del Vescovo ai fedeli della Diocesi



Cari fratelli e sorelle,

le condizioni di salute, che tutti conoscete bene, e l’età che avanza, non mi permettono di continuare, come pure sarebbe mio desiderio, il servizio attivo per questa antica, bella e gloriosa Chiesa che, affidatami dal Santo Giovanni Paolo II, ho avuto l’onore di guidare e servire per quasi vent’anni. Valutando la situazione, ho ritenuto opportuno presentare le dimissioni, permettendo così la nomina di un nuovo Pastore.

Vi affido tutti al Signore, alla sua Santissima Madre e ai nostri Santi Patroni, mentre raccomando a tutti, sacerdoti, religiosi e laici, di custodire il prezioso dono della fede e l’unità nella carità fraterna. Come abbiamo ricordato nell’anno giubilare del 9° centenario dell’unione delle Diocesi di Porto e di Santa Rufina, il dono e l’impegno più importante è quello dell’unità, nella verità e nella carità.

Ricordo che quando fu sollevato dalla guida pastorale della Diocesi, conformemente al Motu Proprio Suburbicariis Sedibus, il Cardinale Eugenio Tisserant, di venerata memoria, esclamò: “un padre resta sempre padre e non può dare le dimissioni!”. Intendo anch’io conservare il vincolo spirituale che mi lega a questa Chiesa che ho amato e servito con tutte le forze. Vi porterò con me e l’assenza del peso della responsabilità mi permetterà ancor più di ricordarvi tutti nella preghiera.

Desidero anche esprimere la mia gratitudine verso i sacerdoti, religiosi e i laici che hanno compreso e condiviso il cammino ecclesiale e l’impegno apostolico; un particolare ringraziamento va ai miei più stretti collaboratori; grazie a tutti coloro che mi sono stati vicino nel periodo più duro della malattia.

Vi esorto ad accogliere con rispetto ed obbedienza l’Amministratore Apostolico Monsignor Gianrico Ruzza, al quale rivolgo il mio fraterno saluto insieme all’augurio di accompagnare e custodire questa nostra Chiesa, sotto la paterna guida del Cardinale titolare Beniamino Stella, mentre attendiamo insieme con fiducia l’arrivo del nuovo Pastore.

Con la mia Benedizione



+ Gino Reali, Vescovo

Pozzuoli e Ischia unite in persona episcopi

https://press.vatican.va/content/salastamp...0319/00706.html

Nomina del Vescovo di Ischia (Italia) e unione in persona Episcopi delle Diocesi di Pozzuoli ed Ischia

Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Ischia (Italia) Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli, unendo in persona Episcopi le Diocesi di Pozzuoli e di Ischia.

Curriculum vitae

S.E. Mons. Gennaro Pascarella è nato il 28 marzo 1948 a Cervino, Diocesi di Acerra e provincia di Caserta. Ha compiuto gli studi ginnasiali nel Seminario Vescovile di Acerra, gli studi liceali-filosofici nel Pontificio Seminario Regionale San Pio X di Benevento e quelli teologici presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale San Luigi di Posillipo - Napoli, dove ha conseguito la Licenza in Teologia Morale.

È stato ordinato sacerdote il 14 settembre 1974 per la Diocesi di Acerra.

È stato Vicario Cooperatore nella Parrocchia di S. Alfonso M. de’ Liguori, nel 1979 Delegato Vescovile per le vocazioni e dal 1983 Cancelliere della Curia Diocesana di Acerra. È stato Membro della Consulta Regionale per le vocazioni, Canonico Penitenziere del Capitolo Cattedrale, Coordinatore della Curia per la Pastorale, Membro del Consiglio Presbiterale della Diocesi di Acerra, Docente di Religione al Liceo Scientifico di Acerra e Coordinatore della Pastorale giovanile.

È stato nominato Vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia il 14 novembre 1998 e ordinato il 9 gennaio 1999. Nominato Coadiutore della Diocesi di Pozzuoli il 10 gennaio 2004, è succeduto per coadiutoria il 2 settembre 2005.

All’interno della Conferenza Episcopale Campana è Vicepresidente e Vescovo Delegato per la pastorale familiare e per la vita.

https://press.vatican.va/content/salastamp...0395/00865.html
Rinunce e nomine, 19.06.2021
Rinuncia e nomina del Vescovo di Grosseto (Italia) e unione in persona Episcopi delle Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e Grosseto

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Grosseto (Italia), presentata da S.E. Rev.ma Mons. Rodolfo Cetoloni, O.F.M..

Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Grosseto (Italia) Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Gianni Roncari, O.F.M. Cap., Vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, unendo in persona Episcopi le Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e Grosseto.

https://press.vatican.va/content/salastamp...0416/00917.html

Rinunce e nomine, 26.06.2021

Nomina del Vescovo di Foligno (Italia) e unione in persona Episcopi delle sedi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno

Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Foligno (Italia) Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo-Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, unendo le due sedi in persona Episcopi.

Curriculum vitae

S.E. Mons. Domenico Sorrentino è nato il 16 maggio 1948 a Boscoreale, in provincia di Napoli e Diocesi di Nola. Ha compiuto gli studi medi nel Seminario Vescovile di Nola e nel Seminario Regionale di Salerno, e quelli teologici a Roma, come alunno dell’Almo Collegio Capranica, presso la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo il Dottorato. Si è laureato in Scienze Politiche presso la Sapienza Università di Roma. È stato ordinato sacerdote per la Diocesi di Nola il 24 giugno 1972.

È stato Vicario Parrocchiale di Maria SS. della Stella a Nola; Parroco di S. Giorgio martire a Liveri; Assistente del Movimento Lavoratori dell’Azione Cattolica; insegnante di religione nel Liceo Vescovile parificato di Nola. È stato inoltre Direttore dell’Ufficio Catechistico, Vicario per l’Evangelizzazione e la Cultura, Canonico Teologo e Membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori.

Ha promosso la costituzione del Centro di Studi e Documentazione su Paolino di Nola; è stato Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Duns Scoto (Nola). Presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione S. Tommaso d’Aquino, ha insegnato Teologia Spirituale, diverse discipline dell’area dogmatica e Dottrina Sociale della Chiesa.

Dal 1992 al 2001 ha prestato servizio presso la Prima Sezione della Segreteria di Stato.

Il 17 febbraio 2001 è stato nominato Arcivescovo-Prelato di Pompei ed è stato consacrato il 19 marzo successivo. Dal 2003 al 2005 è stato Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Il 19 novembre 2005 è stato nominato Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.

È Membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, nonché della Pontificia Accademia di Teologia. All’interno della Conferenza Episcopale Umbra è Vicepresidente e Delegato per i Laici, l’Educazione e la Scuola. Ha pubblicato numerosi volumi ed articoli su diverse riviste.

www.agensir.it/quotidiano/?ref=sir_widget_788599

Diocesi: unificate Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno. Mons. Sorrentino, “segno dei tempi”

26 giugno 2021 @ 15:25

La sede episcopale di monsignor Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è stata unita a quella di Foligno e il vescovo Domenico Sorrentino ne assumerà la guida. “Immediatamente per un annuncio del genere mi balza davanti a me tutto il popolo di Foligno, quindi in questo momento in questa sala è come se ci fosse l’altra metà, l’altra parte della Chiesa che mi viene affidata”, ha detto monsignor Sorrentino, nominato anche vescovo di Foligno con l’unione in persona Episcopi delle due sedi, dandone oggi comunicazione ufficiale nella sala della Spogliazione di Assisi. In un messaggio inviato ai fedeli scrive: “Da qualche giorno Papa Francesco mi ha chiesto di dire un sì che era tanto lontano da ogni mia aspettativa. Ha voluto che dilatassi il mio cuore di pastore a tutti voi, dandomi l’incarico – allo stesso titolo episcopale dell’amata Chiesa di Assisi–Nocera Umbra–Gualdo Tadino – anche della vostra: due Chiese unite in persona Episcopi. Lo ringrazio di cuore per la fiducia. Nel segreto che, su questo mandato, dovevo custodire, l’unica cosa che mi è stata possibile è stata la preghiera. Ho cominciato a pregare per tutti voi. Non vi potevo ancora incontrare, ma vi potevo amare”. “Mi presento a voi – ha proseguito – con la trepidazione di chi sa di non avere energie giovanili, come quelle che portai nel mio primo incarico episcopale, al servizio della Chiesa di Pompei” poi nella Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e infine ad Assisi: “Vi darò quello che potrò, assicurandovi tuttavia che non mi risparmierò in alcun modo” e “senza dimenticare che la Chiesa di Foligno e quella di Assisi sono legate da una via ‘francescana’ di santità”. “Una soluzione pastorale come quella che Papa Francesco ha scelto per voi comporta un’inevitabile sofferenza – ha ammesso monsignor Sorrentino -. Ma forse può aiutarci a comprendere i segni dei tempi. Dice che non possiamo più pensare con schemi che hanno fatto la grandezza del passato, ma rischiano di essere inadeguati ai tempi nuovi. C’è un mondo in movimento. La società si allontana dalle sue radici cristiane. Questo, lungi dal farci cadere in uno sterile lamento, ci offre un grande stimolo. Dobbiamo tornare all’entusiasmo delle origini, rimetterci in strada, per incontrare, tendere la mano, offrire amore”. Il vescovo farà il suo ingresso a Foligno a fine agosto.

Edited by pincopallino1 - 10/2/2023, 12:39
 
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view post Posted on 30/6/2021, 07:49
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Queste sono le notizie che amo leggere. Sono un collezionista
 
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CITAZIONE (Bramante @ 30/6/2021, 08:49) 
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Rinuncia del Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea (Italia) e nomina dell’Amministratore Apostolico

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea (Italia), presentata da S.E. Mons. Luigi Renzo e contestualmente ha nominato Amministratore Apostolico della medesima Sede S.E. Mons. Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace.
 
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https://press.vatican.va/content/salastamp...0438/00964.html

Nomina del Vescovo di Ales Terralba (Italia) e unione in persona Episcopi delle Sedi di Oristano e Ales-Terralba

Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Ales-Terralba (Italia) Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Roberto Carboni, O.F.M. Conv., Arcivescovo Metropolita di Oristano ed Amministratore Apostolico di Ales-Terralba, unendo le due Sedi in persona Episcopi.

Curriculum vitae

S.E. Mons. Roberto Carboni O.F.M. Conv. è nato il 12 ottobre 1958 a Scano Montiferro, provincia di Oristano e Diocesi di Alghero-Bosa.

Entrato nel Seminario Serafico dei Frati Minori Conventuali di Sassari, è passato successivamente al Collegio San Francesco di Oristano, dove ha conseguito la maturità classica.

Nel 1977 ha iniziato il noviziato nel Convento della Basilica del Santo a Padova, dove ha anche studiato Filosofia presso il Seminario Sant’Antonio Dottore, mentre ha svolto gli studi di Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura-Seraphicum a Roma.

Il 27 giugno 1982 ha emesso la professione perpetua. È stato ordinato presbitero il 29 settembre 1984.

Dopo l’ordinazione sacerdotale ha proseguito gli studi a Roma, ottenendo nel 1986 la Licenza in Psicologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Dal 1989 è iscritto all’albo degli psicologi e psicoterapeuti della Sardegna. A seguito della collaborazione con la rivista Fraternità, di cui è stato Direttore, è diventato giornalista pubblicista, iscritto all’albo dei giornalisti della Sardegna dal 1997.

Ha svolto i seguenti incarichi: dal 1985 al 1992 Direttore Spirituale presso il Centro di Pastorale Giovanile e Vocazionale del Sacro Convento di Assisi; dal 1991 al 1993 Docente Incaricato di Psicologia presso l’Istituto Teologico di Assisi; dal 1993 al 1994 Viceparroco di San Francesco di Assisi a Cagliari; dal 1994 al 1999 Rettore del Postulato francescano presso il Collegio San Francesco di Oristano; dal 1994 al 2001 Segretario e Vicario Provinciale.

Dal 2001 al 2013 come Missionario a Cuba con i frati della provincia delle Marche, è stato Direttore Spirituale del Seminario Interdiocesano, Docente di Psicologia e Rettore dei Postulanti, nonché Rettore della chiesa di San Francesco a La Habana.

Rientrato in Italia, dal 2013 al 2016 è stato Segretario Generale per la Formazione dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali.

Eletto Vescovo di Ales-Terralba il 10 febbraio 2016, ha ricevuto la consacrazione episcopale ed ha preso possesso della sede il 17 aprile successivo.

Il 4 maggio 2019 è stato promosso alla Sede Arcivescovile Metropolitana di Oristano, restando Amministratore Apostolico di Ales-Terralba.

All’interno della Conferenza Episcopale Sarda è Delegato per la Tutela dei Minori e per l’Evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese.
 
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Basilicata. Ma promette: "vi verrò a trovare".

Papa Francesco sopprime le diocesi di Acerenza e Tricarico (39 e 33 preti).

Mons. Ligorio (vescovo Potenza e capo dei vescovi di Basilicata): soppressione delle diocesi di Tricarico e Acerenza
Tricarico accorpata a Matera
Acerenza accorpata a Melfi


Monsignor-Ligorio-e-Bambinello-e1613037179480
Mons. Ligorio (vescovo di Potenza e capo dei vescovi di Basilicata)


www.radiolaser.it/2021/08/03/a-sett...a-torna-da-noi/
A SETTEMBRE 2022 IL PAPA A MATERA E NEL TERRITORIO PER IL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE. DOPO 31 ANNI IL PAPA TORNA DA NOI
3 Agosto 2021 Redazione Appuntamenti, Cronaca, Cultura, Informazione, Istituzioni, Primo piano, Religione, Storia, Territorio 0


di MICHELE SELVAGGI

PISTICCI. Una notizia “straordinariamente bella” quella che ci ha regalato l’ultimo ( purtroppo) numero della “Gazzetta di Basilicata” dello scorso 1 agosto 2021, che titolava così: “ Il Papa a Matera a settembre 2022 col Congresso Eucaristico Nazionale”. Si, proprio una inaspettata notizia legata – come spiegato dall’Arcivescovo di Potenza, Monsignor Salvatore Ligorio – Presidente della Conferenza Episcopale Lucana – che ha precisato di aver rivolto ufficiale invito a Papa Francesco a presenziare al Congresso Eucaristico Nazionale in programma nella città dei Sassi il prossimo anno. Per ora è solo una notizia, ma ne sapremo di più prossimamente, magari con particolari sempre più precisi legati allo straordinario evento che toccherà la nostra regione e in particolare la città di Matera. Per la cronaca riferiamo che la stessa notizia è ricca anche di un’altra importante iniziativa, quella della riduzione delle diocesi la cui organizzazione è stata voluta proprio dal Papa argentino. In particolare, con il nuovo taglio, in Basilicata rimarrebbero solo quattro diocesi. Quella di Acerenza sarebbe accorpata a Melfi, mentre quella di Tricarico sarebbe unita a Matera. Ritornando al viaggio del Papa nella nostra terra, ricordiamo la data del 27 aprile 1991 – 30 anni fa – con l’atteso viaggio in Basilicata di Papa Giovanni Paolo II°. Giornata memorabile con l’incontro col popolo di Potenza e Matera e quello nella piana dello stabilimento Anic di Pisticci Scalo, con lavoratori e mondo imprenditoriale della Valbasento. In quella occasione, ricordiamo, il toccante e significativo appello al Papa di un lavoratore dell’Anic, Giovanni Simone, pisticcese, che concludeva così il suo appassionato intervento: “Santo Padre, Le siamo grati di questa visita e di aver voluto dedicare uno spazio anche a noi, qui davanti a questi impianti che non devono morire. Da qui, da oggi, da questa Sua presenza così significativa, quel segnale di speranza e di rinascita che si è acceso, possa diventare realtà per noi e per i nostri figli. Possa confermare la sicura intesa e collaborazione tra noi lavoratori e le nostre organizzazioni, le aziende, i responsabili della vita politica e amministrativa. Siamo gente pacifica, amanti dell’ordine e della moralità pubblica e privata. Vogliamo essere di più gente del progresso e dello sviluppo economico, sociale, civile e religioso”. Da parte di Papa Giovanni Paolo II° il ringraziamento per la grande presenza di popolo nella piana pisticcese e il saluto ai lavoratori e imprenditori di quell’area: “ L’odierna circostanza offre a tutti noi l’opportunità di riflettere sulla complessa realtà lavorativa regionale alle luce dei principi della Dottrina sociale della Chiesa e nella chiara consapevolezza dei vostri concreti problemi: Con l’avvio e lo sviluppo dell’industrializzazione – continuava il Papa – si è andata creando nella vostra regione una vera e propria rivoluzione culturale. I giovani, in passato avviati solo al lavoro dei campi, hanno acquistato in una “cultura industriale” di alta rilevanza, mentre il territorio si è arricchito di moderne infrastrutture. Sono emerse tuttavia, nuove problematiche ed esigenze di altra natura”. Al Papa quindi, non era sfuggita l’evoluzione negativa della crisi in atto, che da qualche tempo aveva colpito la nostra area industriale: “Molte sono le difficoltà e, talvolta, sembrano insormontabili. Ma ogni sforzo diventa parte integrante di una doverosa mutua solidarietà, all’interno della quale, chi ha di più condivida con quanti posseggono di meno o non hanno nulla. Questo popolo ha bisogno non di sviluppo “distorto” dipendente, assistito, bensì di uno sviluppo “autopropulsivo” e globale. Occorre passare dall’assistenzialismo sistematico alla ricerca di forme nuove di rilancio economico, valorizzando le strutture di cooperazione, terziario e servizi. Occorre per questo – concludeva – che soprattutto voi, lavoratori cristiani, infondiate nel vostro campo d’azione valori e principi evangelici si da facilitare l’apertura del mondo imprenditoriale alla dottrina sociale della Chiesa ad una maggiore e più qualificata attenzione della stessa alle problematiche occupazionali. Siate protagonisti del vostro destino, e prendete nelle vostre mani, menti e cuori per il vostro futuro”. In quella occasione, ricordiamo, che il Santo Padre, alla presenza dell’Arcivescovo Ennio Appignanesi e del parroco di Cristo Re don Leonardo Selvaggi, incoronò la preziosa statua di Santa Maria del Casale di Pisticci. 27 aprile 1991 – 27 aprile 2014, per noi lucani, un segno del destino. Papa Giovanni Paolo II° insieme al Papa buono, infatti, proprio in questo giorno diventò santo.

www.sassilive.it/cultura-e-spettac...ico-e-acerenza/
Antonio Melfi (già sindaco di Tricarico e consigliere regionale Basilicata): “No alla soppressione delle diocesi di Tricarico e Acerenza”
3 Agosto, 2021 09:13 | EVIDENZA POLITICA TERZA PAGINA

Antonio Melfi (già sindaco di Tricarico e consigliere regionale Basilicata): “No alla oppressione delle diocesi di Tricarico e Acerenza”. Di seguito la nota integrale.

L’annuncio dato dal metropolita della CEI di Basilicata, mons. Salvatore Ligorio, già vescovo di Tricarico, della soppressione delle diocesi di Tricarico e Acerenza, ha fatto sussultare un sentimento, mai sopito, di forte attaccamento ad una cultura religiosa che dopo anni di splendore nell’intera Basilicata e perché no anche a livello mondiale, perde il suo vigore e la sua visibilità. Certo non è assolutamente pensabile contrastare le decisioni che vengono assunte dal Vaticano, ma ciò non può farci retrocedere dal sostenere che non è concepibile pensare che il piccolo sia superfluo e pesante nel rapporto costi e benefici. La diocesi di Tricarico è assurta negli anni a punto di riferimento per il messaggio di carità cristiana diffuso nel mondo. Non si scopre niente di sconosciuto se si sottolinea l’opera del venerabile mons. Raffaello Delle Nocche che ha portato in più di un continente il messaggio evangelico attraverso l’ordine delle suore di Gesù Eucaristico da Lui istituito per volontà del Signore. Non è trascurabile l’imponenza della cattedrale di Tricarico, il MUDIT, Museo Diocesano di Tricarico, che sono pilastri di una cultura e di una storia che nella diocesi di Tricarico hanno trovato l’archetipo della essenzialità di un’opera di diffusione della cristianità. Non possiamo non fare sentire questo nostro accorato appello al Santo Padre, con umiltà e con preghiera, affinché possa riconsiderare, nell’ottica di una rivalutazione temporale, le strategie assunte sulle sorti delle piccole diocesi, esortandoLo a tenere in alta considerazione la funzione da queste svolta nei secoli e la necessità che in ogni angolo di questa nostra regione si senta la parola suadente di un pastore fortemente legato alle sue pecorelle. Senza volere peccare di irriverenza, non ci si può tuttavia non sorprendere del fatto che gli stessi pastori, che si sono avvicendati nelle due sopprimende diocesi prima di passare a giudarne altre (solo a titolo esemplificativo ricordiamo che l’arcivescovo Ligorio è stato vescovo di Tricarico, così come l’attuale vescovo della diocesi di Tursi- Lagonegro, mons. Orofino) non abbiano “osato” avanzare al Santo Padre la possibilità di costituire una diocesi Tricarico-Acerenza, allo scopo di salvaguardare sia la tenuta dei costi che soprattutto, la cura ed il plusvalore dei benefici, in termini di accoglienza e prossimità con fedeli che, per quanto esigui secondo la mera logica dei numeri, tuttavia patiscono situazioni di isolamento e marginalità a causa della particolare morfologia del territorio lucano oltre che della atavica carenza di infrastrutture di collegamento. Dal canto nostro, non possiamo che affidare e confidare le nostre speranze alla preghiera a Colui che è Padre di tutti e che ha a cuore il destino degli ultimi.

www.lecronachelucane.it/2021/08/04...bile-chiuderla/
SOPPRESSIONE DIOCESI DI TRICARICO, MELFI: «È UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA COMUNITÀ, IMPENSABILE CHIUDERLA»
Anche Sergio Potenza, ex vice sindaco del capoluogo ha commentato la notizia: «Ennesima perdita per le comunità di Basilicata»

4 Agosto 2021 redazione antonio melfi, soppressione diocesi, tricarico
L’annuncio dato dal metropolita della Cei Basilicata monsignor Salvatore Ligorio, già vescovo di Tricarico, della soppressione delle diocesi di Tricarico e Acerenza, ha fatto sussultare un sentimento, mai sopito, di forte attaccamento ad una cultura religiosa che dopo anni di splendore nell’intera Basilicata e perché no anche a livello mondiale, perde il suo vigore e la sua visibilità. Antonio Melfi, già sindaco della città e consigliere regionale commenta questa decisione: «Certo non è assolutamente pensabile contrastare le decisioni che vengono assunte dal Vaticano, ma ciò non può farci retrocedere dal sostenere che non è concepibile pensare che il piccolo sia superfluo e pesante nel rapporto costi e benefici. La diocesi di Tricarico è assurta negli anni a punto di riferimento per il messaggio di carità cristiana diffuso nel mondo. Non si scopre niente di sconosciuto se si sottolinea l’opera del venerabile mons. Raffaello Delle Nocche che ha portato in più di un continente il messaggio evangelico attraverso l’ordine delle suore di Gesù Eucaristico da Lui istituito per volontà del Signore. Non è trascurabile l’imponenza della cattedrale di Tricarico, il Museo Diocesano di Tricarico, che sono pilastri di una cultura e di una storia che nella diocesi hanno trovato l’archetipo della essenzialità di un’opera di diffusione della cristianità. Non possiamo non fare sentire questo nostro accorato appello al Santo Padre, con umiltà e con preghiera, affinché possa riconsiderare, nell’ottica di una rivalutazione temporale, le strategie assunte sulle sorti delle piccole diocesi, esortandoLo a tenere in alta considerazione la funzione da queste svolta nei secoli. Senza volere peccare di irriverenza, non ci si può tuttavia non sorprendere del fatto che gli stessi pastori, che si sono avvicendati nelle due sopprimende diocesi, non abbiano “osato” avanzare al Santo Padre la possibilità di costituire una diocesi Tricarico-Acerenza, allo scopo di salvaguardare sia la tenuta dei costi che soprattutto, la cura ed il plusvalore dei benefici, in termini di accoglienza e prossimità con fedeli che, per quanto esigui secondo la mera logica dei numeri, tuttavia patiscono situazioni di isolamento e marginalità a causa della particolare morfologia del territorio lucano oltre che della atavica carenza di infrastrutture di collegamento. Dal canto nostro, non possiamo che affidare e confidare le nostre speranze alla preghiera a Colui che è Padre di tutti e che ha a cuore il destino degli ultimi». Anche Sergio Potenza del gruppo Popolari Uniti ha commentato la notizia della soppressione della diocesi con sgomento: «La soppressione delle diocesi di Tricarico ed Acerenza rappresenta una grave perdita per la comunità di Basilicata, sia sul piano simbolico che concreto. Il territorio lucano, con la propria morfologia e le difficoltà infrastrutturali, già soffre di uno spopolamento galoppante. In questo tempo così complicato per l’umanità non tutto può essere valutato alla stregua degli indicatori economici e dei soli numeri. Per andare controtendenza ed arginare lo spopolamento dei piccoli centri, senza dimenticare l’invecchiamento della popolazione rimasta in loco, bisogna investire sui di essi e sulla migliore qualità della vita. È necessaria la presenza delle diocesi. Il ruolo e la fiducia che infondono tra le comunità è elemento inscindibile per la diffusione del pensiero e dell’opera cristiana. I Popolari uniti, partito a forte vocazione cattolica, si uniscono all’appello già rivolto al Santo Padre da altre personalità politiche, affinché possa essere rivalutata la decisione assunta. Un appello rivolgiamo anche al Vescovo mons. Salvatore Ligorio, personalità affinché possa intercedere con il Santo Padre per il mantenimento delle diocesi. In ultimo, le istituzioni tutte, per quanto laiche, non possono restare inermi di fronte all’ennesima perdita per il territorio».

www.quotidianodelsud.it/basilicata...-di-60-anni-fa/
Meno diocesi: un piano di 60 anni fa

Viene da Paolo VI, nel 1964, l’obiettivo di accorciare l’elenco delle curie in Italia. Bergoglio ora cancella Tricarico e Acerenza

ROCCO PEZZANO | 05 AGO. 2021 12:01 | 0Meno diocesi: un piano di 60 anni fa

POTENZA – «Grandi problemi si prospettano all’Episcopato italiano, a cominciare da quello che nasce dal numero eccessivo delle diocesi». A dirlo, il pontefice ai vescovi.

Ma non papa Francesco. A comunicare questa esigenza di tagliare le diocesi – tema ora sotto i riflettori in Basilicata, mentre si attende la cancellazione di quelle di Acerenza e di Tricarico – era Paolo VI. Il 14 aprile del 1964, davanti all’assemblea plenaria dei vescovi in Vaticano.

«Molte diocesi, non poche delle quali minime, e in ogni caso con un numero di fedeli di molto inferiore a quello di una parrocchia di una grande città, impongono uno sforzo organizzativo e un dispendio interno di energie che va chiaramente a scapito dell’impegno e dell’effusione pastorale»: così riferiva Federico Alessandrini sull’Osservatore della Domenica.

La questione è sentita dunque da quasi sessant’anni, quando papa Montini tenne un discorso in cui rappresentò ai presuli una serie di problemi «della vita pastorale contemporanea» e spiegò che «l’organizzazione ecclesiastica è in funzione della missione pastorale affidata alla Chiesa – non è, quindi, fine a sé stessa – e va commisurata alle esigenze effettive della cura delle anime».

Il progetto, in quel lontano sinodo, era di affidare la dieta dimagrante alle cure dei vescovi, ossia all’organizzazione della Conferenza episcopale italiana.

L’azione portata avanti adesso – e che relativamente al territorio lucano è stata confermata dall’arcivescovo di Potenza e metropolita della Basilicata, Salvatore

Ligorio, in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno firmata da Gianluigi De Vito – è governata fortemente da Bergoglio.

«Eh, purtroppo i preti mancano. E allora le diocesi non si reggono», dice a mezza bocca («Io non vi ho detto nulla, eh…») uno dei tanti soggetti ascoltati nella ridda di telefonate effettuate per rintracciare i vescovi interessati. Ma Ligorio è irrintracciabile e altrettanto Francesco Sirufo, vescovo di Acerenza. Giovanni Intini, vescovo di Tricarico, fa sapere cortesemente ma a chiare lettere di non voler dichiarare alcunché.

La questione è ancora più lontana nel tempo: nel 1929 Benito Mussolini aveva condiviso con il Vaticano l’intenzione di far collimare il numero di diocesi e province. Il motivo era politico: far sì che lo Stato, attraverso la figura del prefetto, potesse controllare la chiesa.

Nel protocollo del Concordato, poi, c’era l’articolo 16 che imponeva una revisione delle circoscrizioni diocesane. L’esito fu nullo.

Arriviamo al 1964. Paolo VI indica l’obiettivo da raggiungere. Lo ripeterà il 23 giugno del 1966 davanti alla Conferenza episcopale italiana: «L’operazione è certamente difficile, ma non dovrebbe suscitare il panico e l’opposizione».

Il piano è affidato alla Sacra congregazione concistoriale, che a sua volta incarica negli anni una serie di organismi.

Si parte con la Commissione Rossi e si finisce con la Commissione dei 40 che esegue uno studio rimasto agli annali per serietà e puntiglio. E per apparente drasticità: si parla nel 1968, in questa ricerca lunga circa 3.000 pagine, di ridurre il territorio italiano a 119 circoscrizioni ecclesiastiche. Le diocesi sono 325. La suddivisione in unità sperimentali non riesce ad attecchire. Come documenterà la rivista Jesus quasi vent’anni dopo, si registra una resistenza non solo nella chiesa ma anche nel governo italiano.

E’ la revisione del Concordato, nel 1984, a dare nuovo impulso al progetto. Uniscono le forze la Congregazione per i vescovi, il Consiglio per gli affari pubblici della chiesa, la Nunziatura apostolica in Italia e la Conferenza episcopale italiana. Le conclusioni sono sottoposte a Giovanni Paolo II che, il 27 settembre 1986 in udienza, approva i criteri e conferisce “speciali facoltà” alla Congregazione per i vescovi. Si arriva a 226 diocesi, ossia 99 in meno.


Papa Francesco, quasi trent’anni dopo, si ritrova fra le mani un numero comunque eccessivo di curie, quasi il doppio di quelle che la Commissione dei 40 indicava come numero ideale (e sostenibile). Due mesi dopo la sua elezione, il 23 maggio 2013, Bergoglio raduna i vescovi italiani e dichiara: «Io so che c’è una commissione per ridurre un po’ il numero delle diocesi tanto pesanti. Non è facile, ma c’è una commissione per questo. Andate avanti con fratellanza».

Da allora qualcosa è stato fatto. Ha unito “in persona episcopi” (nella persona del vescovo) Fossano a Cuneo, Palestrina a Tivoli, Lanusei a Nuoro, Fabriano a Camerino, Modena a Carpi, Alife a Teano, Ischia a Pozzuoli, Pitigliano a Grosseto, Foligno ad Assisi, Ales a Oristano. Oltre alle “amministrazioni apostoliche” di Susa-Torino, Porto Santa Rufina-Civitavecchia, Mileto- Locri.

Ora sarebbe la volta di Tricarico e Acerenza, che verrebbero aggregate a Matera-Irsina la prima e a Melfi-Rapolla-Venosa la seconda. Rimarrebbero intatte Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo e Tursi-Lagonegro.


Il criterio dovrebbe essere quello del numero di abitanti, con la cancellazione di chi ne ha meno di novantamila: sono 34.670 su 1.238 km quadrati a Tricarico, 39.940 su 1.278 km quadrati ad Acerenza.

I vescovi ne sono consapevoli da tempo. Sono anni che si parla di cancellare due o tre diocesi. Il primo febbraio scorso la Conferenza episcopale della Basilicata si riunì. E parlò di come «tante comunità vedono, man mano, diminuire il numero dei propri abitanti, e in quale modo si può continuare a offrire un’attenta cura pastorale al popolo di Dio, che risponda sempre meglio alla compagine che si prospetta davanti a tutti noi».

Le diocesi sembrano condannate. Ma anche la stessa Conferenza episcopale regionale rischia: quattro diocesi sembrano poche perché esista ancora. Bisognerà vedere se il papa ascolterà Ligorio quando chiede di mantenerla in vita.

Edited by pincopallino2 - 7/8/2021, 17:25
 
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Soppressione Arcidiocesi di Acerenza, sindaco Scattone scrive a Monsignor Ligorio (Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo) e alla CEI
6 Agosto, 2021 16:44

Soppressione Arcidiocesi di Acerenza, il sindaco Fernando Scattone scrive a Monsignor Ligorio (Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo” e alla CEI. Di seguito la nota integrale.

In qualità di Sindaco, non posso nascondere la profonda preoccupazione per le notizie che negli ultimi mesi, stanno circolando a mezzo stampa, riguardo ad una probabile soppressione della nostra Diocesi, l’Arcidiocesi di Acerenza, eventualità che, seppur non confermata, sta creando non poche perplessità nel mondo istituzionale e civile della comunità acheruntina.

E’ quanto ho rappresentato nella missiva che ho indirizzato, sottolinea il Sindaco di Acerenza, Fernando Scattone, nello scorso mese di Gennaio, a Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Ligorio, Arcivescovo Metropolita di Potenza – Muro Lucano – Marsiconuovo e all’intera Conferenza Episcopale Regionale.

Sottolinea, a tal proposito, il Sindaco di Acerenza, Fernando Scattone, la centralità di Acerenza in ambito regionale, come strategica realtà baricentrica tra l’area tra l’Alto Bradano e il Medio Basento nonché la sua particolare connotazione geografica, che la contraddistingue come crocevia tra la Provincie di Potenza e quella di Matera. Lo stesso tessuto sociale della città è caratterizzato da alcune realtà di assoluto interesse legate alla Diocesi, basti pensare alla Fodazione don Gnocchi ecc,. Sul fronte culturale si evidenziano eccellenze di rilievo nazionale l’Archivio Diocesano ed il museo ecclesiastico, tutte legate a doppio filo alla realtà diocesana.

La Diocesi di Acerenza, è tra le più antiche del territorio corrispondente alla attuale Basilicata. Notizie poco certe e prive di riscontri, tuttavia riportate da storici accreditati, come l’Ughelli, darebbero per operante la sede vescovile già agli albori del IV sotto il vescovo Romano che l’avrebbe retta dal 300 al 329.

I primi riferimenti certi alla sede episcopale risalgono all’ultimo decennio del V sec.; nelle lettere che Papa Gelasio I scrive tra il 494 e il 495 indirizzate all’episcopato della Lucania, del Bruzio e della Sicilia, sono menzionati Giusto, vescovo di Acerenza, Erculenzio, vescovo di Potenza e Stefano vescovo di Venosa. A essi il Papa si rivolge per dare disposizioni sui rapporti tra giurisdizione ecclesiastica e giurisdizione civile avendo rilevato in quelle zone una accentuata precarietà istituzionale. Dunque, alla fine del V Acerenza era uno dei tre centri vitali dell’organizzazione ecclesiastica lucana ma a partire dallo scorcio del VI sec., insieme ad altre strutture ecclesiastiche locali, conosceva un periodo di crisi per l’arrivo dei goti e dei longobardi.

Alla luce di tutto ciò le notizie apparse in questi ultimi giorni sulla stampa circa la soppressione della diocesi acheruntina insieme alla diocesi di Tricarico, seppur entrambe legate dal dato negativo, quello dei numeri, provocherebbe inevitabilmente una riduzione della prossimità dei pastori, un allontanamento dalle persone e dalle situazioni, una perdita di identità culturale del territorio. Ora più che mai, aggiunge Scattone, è necessario riaffermare un modello di presenza sul territorio che già oggi provoca questi problemi e che sempre più, in mancanza di vocazioni (prima preoccupazione), andrà a generare.

Dovremmo chiederci: come in un eventuale territorio più ampio si potranno mantenere vive delle relazioni di prossimità pastorali? Cosa determina l’identità e il senso di appartenenza di una realtà e come non perderla in un contesto più ampio?

Papa Francesco ha definito la riorganizzazione delle Diocesi un’«esigenza pastorale attuale» parlando ai vescovi italiani riuniti in assemblea. Il cardinale Gualtiero Bassetti, dal canto suo, ha sollecitato il «cambiamento» con «misure intelligenti» che non vanno ridotte a una «matita per cancellare».

Ecco, misure intelligenti, capaci si combinarsi con le realtà locali con i bisogni di coloro che abitano i borghi e i comuni della nostra Diocesi che vedono nelle istituzioni religiose e civili un fondamentale punto di riferimento.

Questa la preghiera, conclude il Sindaco di Acerenza, Fernando Scattone che, tutta la comunità diocesana acheruntina rivolge al Santo Padre, con la speranza che il grido e le preoccupazioni delle nostre comunità raggiungano la mano e il cuore, di chi dovrà decidere sull’esistenza o meno di una diocesi tra le più antiche di Italia.

Edited by pincopallino2 - 7/8/2021, 17:31
 
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L'inesorabile fallimento della chiesa. L'intelligenza batte l'ignoranza 1 a 0
 
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Papa Francesco vuol ridurre le 227 diocesi italiane

Circoscrizioni ecclesiastiche unite in persona episcopi (cioè affidate ad uno stesso vescovo, in attesa di fondersi in un'unica diocesi):

Diocesi di Cuneo e diocesi di Fossano, dal 1º febbraio 1999;
Diocesi di Tivoli e sede suburbicaria di Palestrina, dal 19 febbraio 2019;
Diocesi di Nuoro e diocesi di Lanusei, dal 9 aprile 2020;
Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e diocesi di Fabriano-Matelica, dal 27 giugno 2020;
Arcidiocesi di Modena-Nonantola e diocesi di Carpi, dal 7 dicembre 2020;
Diocesi di Teano-Calvi e diocesi di Alife-Caiazzo, dal 26 febbraio 2021;
Diocesi di Pozzuoli e diocesi di Ischia, dal 22 maggio 2021;
Diocesi di Grosseto e diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, dal 19 giugno 2021;
Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e diocesi di Foligno, dal 26 giugno 2021;
Arcidiocesi di Oristano e diocesi di Ales-Terralba, dal 3 luglio 2021;
Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina, dal 12 febbraio 2022.

www.acistampa.com/story/papa-franc...ta-rufina-19095
Papa Francesco unisce in persona episcopi Civitavecchia-Tarquinia e Porto-Santa Rufina
A guidarle sarà il Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia Monsignor Ruzza
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Monsignor Gianrico Ruzza
Foto: Antonio Dolgetta - Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia

Di Marco Mancini
CITTÀ DEL VATICANO , 12 febbraio, 2022 / 12:11 AM (ACI Stampa).-
Prosegue il processo di accorpamento delle diocesi italiane in persona episcopi voluto da Papa Francesco: stavolta tocca alla Diocesi suburbicaria di Porto – Santa Rufina che si unisce a quella di Civitavecchia – Tarquinia. A guidarle sarà il Vescovo di Civitavecchia Monsignor Gianrico Ruzza.

La Diocesi di Porto – Santa Rufina era vacante dallo scorso 5 maggio, dopo la rinuncia del Vescovo Monsignor Gino Reali.

Monsignor Gianrico Ruzza è nato il 14 febbraio 1963 a Lugnano in Teverina, in provincia di Roma. Sacerdote dal 1987, è stato parroco presso la parrocchia di San Roberto Bellarmino, titolo presbiterale dell’allora Cardinale Bergoglio.

Nel 2016 Papa Francesco lo ha eletto Vescovo titolare di Subaugusta e nominato ausiliare di Roma per il Settore Centro, poi per il Settore Sud. E’ stato anche Prelato Segretario del Vicariato di Roma.

Il 18 giugno 2020 è stato nominato Vescovo di Civitavecchia - Tarquinia e il 5 maggio 2021 Amministratore Apostolico di Porto-Santa Rufina.

"Sapeva degli abusi sui ragazzi e non fece nulla"

Rinuncia del Vescovo di Porto-Santa Rufina (Italia)

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https://press.vatican.va/content/salastamp...0271/00601.html

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Porto-Santa Rufina (Italia) presentata da S.E. Mons. Gino Reali.


www.fregeneonline.com/mons-gino-re...o-santa-rufina/

Mons. Gino Reali lascia la guida della Diocesi di Porto-Santa Rufina
5 MAGGIO 2021
La notizia è arrivata oggi con il Bollettino della Santa Sede delle ore 12.00: mons. Gino Reali lascia la guida della Diocesi suburbicaria di Porto-Santa Rufina.

L’annuncio arriva proprio il 5 maggio 2021, data in cui ricorre il 19° anno di servizio pastorale del vescovo nella nostra diocesi. Così recita il comunicato ufficiale: “Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Porto-Santa Rufina (Italia) presentata da S.E. Mons. Gino Reali”.

Dietro questa decisione, che in qualche modo era stata considerata un’opzione già da diverso tempo, stanno motivi di salute del vescovo e non solo.

Proprio nella mattinata di oggi, prima dell’annuncio ufficiale, mons. Reali ha chiamato a raccolta il clero diocesano e ha celebrato la Messa per l’anniversario del suo ingresso in Diocesi. Probabilmente nelle intenzioni del pastore si è trattato anche di un commiato ufficiale dai confratelli, seppure nell’omelia non ha fatto riferimento esplicito alla sua rinuncia.

“Grazie per aver accolto questa singolare convocazione per la celebrazione del mio anniversario d’ingresso sulla cattedra di Sant’Ippolito – ha detto il vescovo Reali nell’omelia, rivolto ai confratelli – che diversamente dagli altri anni abbiamo pensato di ricordare nel giorno preciso anziché rimandarlo alla celebrazione domenicale come è stato fatto in passato”.

Più velatamente ha aggiunto in conclusione: “Lascio a Dio la valutazione del mio operato. Da parte mia posso dire di aver preso sul serio la missione che mi è stata affidata, con tutte le mie forze, talvolta inadeguate se paragonate alla crescente complessità della vita pastorale. Oggi saluto e ringrazio tutti voi e le comunità parrocchiali che formano la nostra grande e bella famiglia diocesana. Guardo al futuro e prego. Spero che le forze migliori del presbiterio e del laicato continuino a stare vicino al pastore, condividendo con lui il peso della responsabilità e della missione”.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/crona...726350981.shtml

IL PROCEDIMENTO CONTRO L'EX PARROCO DI SELVA CANDIDA, ACCUSATO DI PEDOFILIA

Processo a Don Ruggero Conti,
chiesta incriminazione per il vescovo
L'avvocato Marazzita: grave la posizione di monsignor Reali che sapeva degli abusi sui ragazzi e non fece nulla


ROMA - «Chiederò l’incriminazione per favoreggiamento del Vescovo Gino Reali, era perfettamente al corrente degli abusi compiuti da don Ruggero Conti e non ha fatto niente». L’avvocato Nino Marazzita è pronto a formalizzare la richiesta, lo farà alla prossima udienza quando il presule, responsabile della diocesi di Porto di Santa Rufina comparirà davanti alla corte della Sesta sezione del Tribunale di Roma nel processo in corso contro il parroco di Selva Candida.


«IL VESCOVO SAPEVA» - Nel processo iniziato nel giugno dello scorso anno e giunto all’undicesima udienza Marazzita, rappresentante dell’associazione antipedofilia «La Caramella buona», tutela due dei sette ragazzi che accusano il parroco. «Per molti altri casi precedenti è intervenuta la prescrizione – spiega Marazzita -. A Selva Candida gli abusi sono stati perpetrati per molto di più dei dieci anni presi in considerazione. E proprio per questo appare gravissima la posizione di chi aveva il dovere di sorvegliare, il diretto superiore di don Ruggero Conti, il vescovo». «Monsignor Reali è stato sentito dal pubblico ministero Francesco Scavo Lombardo il primo dicembre del 2008 – aggiunge Marazzita -. E’ una deposizione molto significativa. All’inizio il vescovo cade dalle nuvole, poi pian piano domanda dopo domanda ha dovuto ammettere che sapeva. Per questo chiederò che risponda di favoreggiamento. Lo farò non appena si siederà in aula per essere sentito dalla corte presieduta dalla dottoressa Russo».

IL LIBRO - Il caso di don Ruggero Conti è anche al centro di un libro appena pubblicato da Nutrimenti, Il peccato nascosto. Il curatore Luigi Irdi colloca questo caso sottoposto al dibattito giudiziario nel contesto degli altri gravi scandali che hanno attraversato la chiesa cattolica, partendo dai risultati della commissione Murphy in Irlanda che nel dicembre scorso ha reso pubblico il suo rapporto d’indagine sugli abusi sessuali commessi dai preti della Chiesa irlandese nei confronti di minori: sono stati presi in esame, nella sola diocesi di Dublino, i casi di 46 sacerdoti che, dal 1975 al 2004, hanno fatto 320 vittime.

Paolo Brogi
26 marzo 2010

www.prealpina.it/pages/legnano-mor...alo-217274.html

LEGNANO 27-02-2020
IL CASO

Morto il prete dello scandalo
Ruggero Conti, 67 anni, era ricoverato a Verbania: nel 2008 l’arresto per pedofilia

Se n’è andato in silenzio, lontano dalla sua Legnano. Ruggero Conti, l’ex coordinatore dell’oratorio di San Magno che nel 2008 era stato arrestato a Roma con l’accusa di pedofilia, è mancato ieri in una casa di cura di Verbania, dove era ricoverato da qualche tempo in seguito alle conseguenze di un’emorragia celebrale.

Aveva 67 anni: malato da tempo, la sua storia ha segnato almeno due generazioni di legnanesi. Nato e cresciuto a Legnano, dove tra gli anni Settanta e Ottanta da laico era stato un punto di riferimento dell’oratorio di via Monte Nevoso, dopo aver preso i voti era diventato missionario ed era partito per l’Uganda. Tornato in Italia, la Chiesa gli aveva assegnato la parrocchia della Natività di Maria Santissima di Selva Candida a Roma, dove era diventato anche consulente per le tematiche della famiglia dell’allora sindaco Gianni Alemanno.

L’arresto era arrivato il 30 luglio 2008, alla vigilia della partenza del campeggio estivo che come sempre don Ruggero avrebbe condiviso con i ragazzi della sua parrocchia. Secondo il pm della Procura di Roma Francesco Scavo esisteva il concreto pericolo di una reiterazione del reato.

Il provvedimento aveva spaccato in due non solo il quartiere di Selva Candida, ma anche Legnano: visto che a denunciare il sacerdote era stato un altro prete, c’era chi sosteneva fosse tutta una macchinazione. Don Ruggero sapeva farsi amare e apprezzare, impossibile anche solo pensare male di lui. Dall’altra parte invece non mancava chi sottolineava che già 25 anni prima a Legnano l’allora educatore dell’oratorio di San Magno aveva avuto qualche atteggiamento ambiguo. Anche di quegli episodi, ampiamente prescritti, si era parlato a Roma in occasione del processo di primo grado, con l’obiettivo di ricreare il “clima” in cui erano poi maturati gli abusi di Roma.

Don Ruggero era stato condannato in primo grado a 15 anni e 4 mesi nel 2011, quando era stato riconosciuto colpevole di abusi nei confronti di 8 minorenni; due anni dopo in appello la pena era stata ridotta a 14 anni e due mesi, perché nel frattempo per il primo dei 7 episodi contestati era intervenuta la prescrizione.

Il timore dei legali che rappresentavano le famiglie delle vittime e le associazioni che si battono contro la pedofilia era che una condanna definitiva non potesse essere pronunciata prima del 2018, quando anche l’ultimo caso contestato sarebbe caduto in prescrizione. Consapevole del rischio, la Cassazione aveva invece bruciato le tappe, arrivando il 16 marzo 2015 a confermare la sentenza di secondo grado.

Il processo era stato regolare, nessun dubbio o vizio di forma: per la legge italiana, don Ruggero Conti era colpevole di pedofilia. Scarcerato, l’ormai ex sacerdote era tornato a vivere nella sua Legnano, dove lo avevano accolto la famiglia e gli amici che avevano sempre creduto nella sua innocenza.

Nel procedimento civile, le vittime romane avevano poi avanzato una richiesta danni per un totale di dieci milioni di euro: distrutto dal processo e minato nel fisico, Conti ha passato i suoi ultimi anni in silenzio. Fino a ieri, quando è arrivata la notizia che ha messo la parola fine alla sua storia.
Luigi Crespi

https://piemontenews.wordpress.com/tag/e-i...cidi-don-conti/

Alemanno&;co e il prete degli orrori TUTTI GLI “ AMICI”DI DON CONTI, EX DELEGATO DEL SINDACO, CONDANNATO PER PEDOFILIA (Aledanno e i suoi amici)
GIU 2

Pubblicato da piemontenews
corel
Fatto Quotidiano 2/06/2013 Angela Camuso attualità

Un sacerdote moderno e carismatico, idolatrato dalla gente, corteggiato dai politici. Un potente uomo di Chiesa, a capo di una popolosa parrocchia romana ed economo della Curia, braccio destro dell’attuale vescovo della diocesi di Porto Santa Rufina di Roma e nominato dall’allora futuro sindaco della Capitale Gianni Alemanno quale suo delegato alle politiche della famiglia. Non è un prete qualsiasi don Ruggero Conti, condannato a Roma venerdì in secondo grado a14 annie 2 mesiper violenzasessuale nei confronti di sette tra bambini e adolescenti che frequentavano l’oratorio di Selva Candida, bor- gata alla periferia nord-ovest della metropoli. Viene dal ricco Nord Italia, don Conti, nato nel 1953 a Legnano (Milano). AVEVA TRENT’ANNI e non eraancora sacerdote, anzi ufficialmente era fidanzato, quando secondo le indagini iniziò a violentare adolescenti maschi approfittando del suo ruolo di animatore del vi- vace oratorio di San Magno nel centro storico del- la cittadina lombarda. Allegro, generoso, disponibile, don Ruggero era amato dalla gente di Le- gnano. Datempofrequentava ComunioneeLiberazione e faceva persino l’insegnante di educazione ses- suale in una scuola media. Nel 1986 stravinse le elezioni comunali di Legnano, diventando assessore alle Politiche sociali. Diventò sacerdote nel ‘91, a 38 anni. Arrivò a Selva Candida nel ‘96 e alla gente del posto sembrò di passare, di colpo, dalla notte al giorno: quel prete non era soltanto un ec- cellente organizzatore di eventi che coinvolgeva- no i giovani, ma pure un formidabile collettore di donazioni che si trasformavano in opere vi- sibili a beneficio della comuni- tà. La parrocchia di Selva Candida rientrò così nel progetto pilota della Cei per la costruzione in tutta Italia di 50 nuove chiese. Sempre con tanta disponibilità di contanti, che utilizzava in realtàancheper sedurreiragaz- zini che lo interessavano ses- sualmente, il prete organizzava in parrocchia eventi in grande stile. Nel 2008 arrivò in quella borgata Gianni Alemanno, che quando era ministro delle Poli- tiche agricole aveva sovvenzio- nato i giardini esterni alla nuova chiesa. Anche Giuliano Ferrara, a quel tempo impegnato nella sua crociata contro l’aborto, at- tinse a quel bacino elettorale. Pure Walter Veltroni, di cui il parroco raccontava di essere amico. E Francesco Storace. Il vicesindaco di Roma Mauro Cu- trufo e Mario Baccini, ex ministro della Funzione pubblica nel secondo governo Berlusconi, si mi- sero a parlare in chiesa durante la messa domenicale, tra il mormorio dei fedeli di diverso orientamento elettorale. Dopo la funzione, Baccini era andato a banchettare nella canonica. Don Ruggero era intimo anche dell’opinionista monsignor Giovanni d’Ercole, volto popolare della Rai: lui è LA PREDA LE CONFESSIONI DI UNA VITTIMA Angela Camuso Castelvecchi, pag 288 14,88 ¤ l’uomo che aveva introdotto don Ruggero nella Segreteria di Stato della Santa Sede. Ora su Conti pesa un nuovo verdetto, arrivato a più di due anni dalla condanna in primo grado e a cinque anni di distanza dall’ar – resto del prete, senza che le vit- time abbiano ancora ottenuto alcun risarcimento, perché il tri- bunale non ha riconosciuto né la parrocchia nél a dio cesi responsabili civili di quanto commesso dal sacerdote. Questo nonostante l’acclarato comportamento omissivo del vescovo, monsi- gnor Gino Reali, indagato per concorso in violenza sessuale ma subito prosciolto su richiesta del pm, Francesco Scavo. UN’ARCHIVIAZIONE che nelle sue motivazioni fa intendere le responsabilità morali del monsignore. Scriveva il pm: “Reali ha tenuto un comportamento eccessivamente passivo o indolente nella conduzione della vicen- da che (seppur rilevante sotto altri profili) non è in alcun modo idoneo a costituire il fondamento di una responsabilità penale”. Dei suddetti altri pro- fili non risulta si sia occupata in alcun modo l’Au – torità ecclesiastica. Il vescovo, che pur ricevette se- gnalazioni dai parrocchiani e un’accorata lettera di un ragazzo violentato, riconfermò nel 2006, per i successivi nove anni, don Ruggero parroco di Sel- va Candida. Reali non è mai stato oggetto di provvedimenti disciplinari e a settembre del 2012 fu ricevuto con tutti gli onori da Papa Benedetto XVI al terminedi un’udienza generale. D’altraparte il processo a don Conti, sin da subito, ha diviso in due l’opinione pubblica: un nutrito gruppo di innocentisti ha gridato al complotto fino all’ultimo ed era in aula anche l’altroieri.
 
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Susa e Torino unite in persona episcopi

https://press.vatican.va/content/salastamp...0123/00255.html

Rinunce e nomine, 19.02.2022

Rinuncia e nomina dell’Arcivescovo Metropolita di Torino, nomina del Vescovo di Susa (Italia) e unione in persona Episcopi delle due Sedi

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Torino e come Amministratore Apostolico della Diocesi di Susa (Italia), presentata da S.E. Mons. Cesare Nosiglia.

Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Metropolita di Torino e Vescovo di Susa (Italia) il Rev.do Roberto Repole, del clero della medesima Arcidiocesi Metropolitana, finora Canonico e Docente, unendo in persona Episcopi le due Sedi.

Curriculum vitae

S.E. Mons. Roberto Repole è nato il 29 gennaio 1967 a Torino, nell’omonima provincia ed Arcidiocesi. Dopo gli studi superiori svolti presso il Seminario Minore, è stato accolto nel Seminario Arcivescovile di Torino dove ha frequentato i corsi filosofico-teologici. Ha completato la formazione conseguendo la Licenza e il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana.

È stato ordinato sacerdote il 13 giugno 1992.

Ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario Parrocchiale (1992-1996); Docente di Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica di Torino e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino (dal 1996 finora); Canonico della Real Chiesa di S. Lorenzo (dal 2010 finora); Presidente dell’Associazione Teologica Italiana (2011-2016); Preside della Sezione di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (dal 2016 finora); Membro del Consiglio Direttivo dell’Agenzia della Santa Sede per la Valutazione e la Promozione della Qualità dell’Università e Facoltà Ecclesiastiche, AVEPRO (dal 2016 finora).

È stato Coordinatore Diocesano della Pastorale universitaria e, per un quinquennio, Membro della Commissione Ecumenica Diocesana. È collaboratore della Parrocchia S. Maria della Stella a Druento (TO), Assistente Ecclesiastico Diocesano del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, MEIC, e Membro del Consiglio presbiterale.
 
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view post Posted on 7/5/2022, 13:40

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Città di Castello e Gubbio

https://press.vatican.va/content/salastamp...0.html#castello
Rinuncia e nomina del Vescovo di Città di Castello (Italia) e unione in persona Episcopi delle Diocesi di Gubbio e Città di Castello

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Città di Castello (Italia), presentata da S.E. Mons. Domenico Cancian, F.A.M..

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Città di Castello (Italia) S.E. Mons. Luciano Paolucci Bedini, Vescovo di Gubbio, unendo le due Sedi in persona Episcopi.

Curriculum vitae

S.E. Mons. Luciano Paolucci Bedini è nato il 30 agosto 1968 a Jesi, omonima Diocesi e provincia di Ancona. È entrato nel Pontificio Seminario Regionale marchigiano Pio XI di Fano (PU) e ha conseguito il Baccellierato in Teologia presso l’Istituto Teologico Marchigiano.

Il 30 settembre 1995 è stato ordinato sacerdote ad Osimo.

Dal 1996 al 1999 ha frequentato l’Università Pontificia Salesiana a Roma, ottenendo la Licenza in Teologia.

Ha svolto i seguenti incarichi pastorali: Vicario Parrocchiale di San Paolo Apostolo ad Ancona dal 1995 al 2004; Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano dal 1999 al 2011; Docente di Catechetica e di Teologia Pastorale all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Ancona dal 2001 al 2011; Direttore dell’Ufficio Catechistico Regionale dal 2003 al 2010; Vice Rettore dal 2004 e dal 2010 Rettore del Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Ancona; Assistente Ecclesiastico Regionale dell’AGESCI dal 2005 al 2010 e dal 2010 Membro della Commissione Presbiterale Regionale.

Eletto Vescovo di Gubbio il 29 settembre 2017, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 3 dicembre successivo. All’interno della Conferenza Episcopale Italiana è Membro della Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo.
 
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Urbino accorpata a Pesaro?

www.ilducato.it/2022/04/11/urbino-e...ellarcivescovo/

Urbino, diocesi a rischio fusione con Pesaro: timori dopo dimissioni arcivescovo
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L'Arcivescovo di Urbino Giovanni Tani con Papa Francesco
11 APRILE 2022

DI EMILIA LEBAN
URBINO – La diocesi di Urbino rischia l’accorpamento con quella di Pesaro. Il monsignor Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado, ha infatti rassegnato le sue dimissioni, come da prassi, al compimento dei suoi 75 anni l’otto aprile. Sebbene sia probabile che il Vaticano prolunghi il mandato di Tani di almeno un altro anno, è scattato l’allarme tra i fedeli di Urbino, preoccupati che non venga nominato un successore, e che la comunità resti senza un proprio arcivescovo e Pastore.

“Il calo della popolazione è un dato preoccupante”
Il timore, alimentato dal calo degli abitanti della città ducale, ha incoraggiato la formazione di un comitato spontaneo, di cui uno dei promotori è Giuseppe Magnanelli, priore della confraternita di San Giovanni Battista di Urbino. “Ancora non sappiamo nulla per certo, ma il calo della popolazione di Urbino è un dato preoccupante – ha detto Magnanelli al Ducato – Noi, con il comitato, vogliamo rimarcare la nostra presenza e il forte legame tra l’arcidiocesi e il territorio”. Al comitato hanno aderito anche il rettore dell’Università di Urbino Giorgio Calcagnini, il presidente dell’Accademia Raffaello Luigi Bravi, il sindaco e il vicesindaco di Urbino Maurizio Gambini e Massimo Guidi, il sindaco di Fermignano Emanuele Feduzi, insieme ad altri esponenti politici e religiosi. “Abbiamo in programma una manifestazione a maggio, che si terrà probabilmente al Collegio Raffaello – ha detto Magnanelli – Ma soprattutto vogliamo lanciare la nostra proposta: speriamo che anziché essere accorpata a Pesaro la nostra diocesi venga allargata alle comunità montane circostanti”.

“Secondo me le diocesi di Urbino e di Pesaro verranno accorpate – ha confidato al Ducato Suor Teresa, madre superiora delle suore della carità di Urbino – È successa la stessa cosa con la mia diocesi di origine, Carpi, che è stata accorpata a Modena”. Dopotutto, “mantenere una diocesi costa”, fa notare la suora, oltre al fatto che “ormai a Urbino ci sono pochi abitanti”.

“Sono voci non confermate. Urbino potrebbe avere un nuovo arcivescovo”
“È sempre stato un desiderio di Papa Francesco ridurre le diocesi in Italia” – ha spiegato al Ducato Don Antonio, parroco di San Roberto Bellarmino a Roma, aggiungendo che in realtà dal punto di vista amministrativo per le diocesi accorpate non cambierebbe molto. “Con l’unificazione le diocesi avranno lo stesso vescovo, ma ognuna manterrà la propria autonomia”.

Una scintilla di speranza per la diocesi urbinate arriva da Luigi Fedrighelli, segretario particolare dell’arcivescovo: “Sono solo voci non confermate – ha detto al Ducato – per ora non lo sappiamo con certezza, ma Urbino ha alcuni dati che suggeriscono che possa esserci un altro arcivescovo. Alcune parrocchie della zona, infatti, si sono ampliate con l’arrivo di nuovi fedeli”.



Dal settimanale delle diocesi di Pesaro, Urbino e Fano

www.ilnuovoamico.it/2022/06/urbino...3RKaDRaMPfzcrjU

Urbino e Pesaro: ecco perché un unico vescovo

Don Sandro Salvucci 2' di lettura 23/06/2022 - Nel progetto che la Santa Sede ha delineato riguardo all’arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado allo scadere del mandato di mons. Giovanni Tani per raggiunti limiti di età, si prospetta la nomina del nuovo arcivescovo nella persona di mons. Sandro Salvucci, che rimarrebbe anche alla guida dell’arcidiocesi di Pesaro.

Questo sarebbe nella linea indicata già nel maggio 2013 da Papa Francesco che rivolgendosi all’assemblea dei vescovi affermò che le diocesi italiane sono troppe. È evidente che il numero alto delle diocesi comporta problemi di ordine organizzativo, pastorale ed economico. La Chiesa nella sua organizzazione non è esente dalle dinamiche cui vanno incontro anche tante amministrazioni civili che si vedono costrette a modificare il loro assetto. Se tutto questo si avvererà non è facile stabilirne i tempi di realizzazione.

Per un periodo non breve si può prevedere che le diocesi rimarranno così come sono, avendo un unico vescovo: si dice unite nella persona del vescovo (in persona episcopi). In seguito si potrebbe creare una diocesi nuova che assommerebbe i territori delle due attuali diocesi. A cosa può servire tutto questo? I tempi cambiano e anche le situazioni. Bisogna guardare soprattutto agli aspetti sociali e pastorali.

E bisogna guardare anche al futuro, ricordando che la missione principale della Chiesa è quella di annunciare il Vangelo. Come sarà la vita delle nostre Chiese fra dieci anni? Il clero è scarso di numero e con una età media molto alta. La capillarità della presenza dei preti sul territorio con molta probabilità non tornerà più. Le vocazioni sono poche e lontanissime dalla possibilità di rimpiazzare i posti che rimangono vuoti. Per questo accogliamo come un dono i sacerdoti che vengono anche da molto lontano. Certo una diocesi dai confini allargati non risolve immediatamente questo genere di problemi, ma può unire le forze esistenti per organizzarle in una visione diversa.

Con questo progetto della Santa Sede non si vogliono cancellare storie e identità precise, ma accompagnarle nel loro cammino verso sfide nuove. È necessario credere che il Signore non è estraneo al cammino del suo popolo: non bisogna pensare che si tratti solo di tecniche organizzative, ma di un disegno provvidenziale condotto da Dio. Quante cose del passato sono state modificate e “non sono più come erano una volta”! In questi ultimi tre anni si possono contare già dodici casi di diocesi unite “in persona episcopi”; l’ultimo è quello dell’unione fra Gubbio e Città di Castello. Sappiamo che il progetto in prospettiva riguarderà anche altre diocesi in Italia.

È certamente un passaggio difficile da accettare e che fa soffrire, ma è necessario adottare lo sguardo della fede e vedere qualcosa di nuovo che nasce. È necessario impegnarci per far nascere questo futuro.

Edited by pincopallino2 - 26/6/2022, 06:32
 
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Montepulciano accorpata a Siena?

www.lanazione.it/siena/cronaca/il-...ocesi-1.7819763

25 giu 2022

Massimo Cherubini

Il vescovo se ne va, tre ipotesi per la Diocesi
Il 6 luglio l’addio del presule, i fedeli sperano nella nomina del successore. Più probabile l’arrivo di un amministratore apostolico
Il vescovo Stefano Manetti fra don Piero Barbieri e il vicario don Antonio CanestriIl vescovo Stefano Manetti fra don Piero Barbieri e il vicario don Antonio Canestri

Nessuna decisione sul futuro della Diocesi di Chiusi-Montepulciano-Pienza. E’ quanto ha detto il vescovo uscente, Stefano Manetti, nel corso della celebrazione del 50esimo anniversario di sacerdozio di don Piero Barbieri, parroco di Cetona, ma pientino doc, che proprio a Pienza è stato anche nominato sacerdote. Nel corso delle funzione religiosa c’è stato l’intervento del vescovo Manetti, che lascia Montepulciano il prossimo 6 luglio per insediarsi a Fiesole. Il presule non ha mancato di toccare il tema del futuro della storica diocesi di Chiusi-Montepulciano-Pienza: "Al momento – ha detto il vescovo – non ci sono notizie ufficiali. Potrà essere nominato un nuovo vescovo oppure la diocesi verrà affidata ad un amministratore apostolico. La terza ipotesi – ha concluso – è quella di aggregare questa diocesi a quella di Siena".

La speranza dei parrocchiani è che arrivi un nuovo vescovo, che la diocesi mantenga le sue storiche tradizioni. Ma tutto lascia pensare che, dopo un breve periodo di affidamento ad un amministratore apostolico, ci sarà l’aggregazione della diocesi a quella di Siena.

"Il nostro auspicio – ha detto il sindaco di Pienza, Manolo Garosi giorni fa, in occasione della riapertura del Duomo – è che la diocesi resti vicina ai cittadini, ai fedeli". Un auspicio che, al momento, pare sia caduto nel vuoto. Non per l’importanza dell’appello del sindaco, quanto piuttosto per l’indirizzo che la Santa Sede avrebbe assunto sul fronte dell’aggregazione tra diocesi per ridurre i costi di gestione. I tre Comuni capofila (aggregate a questa diocesi ci sono altre parrocchie) se non ci sarà la nomina di un nuovo vescovo perderanno l’identità religiosa. Legata alla storia, ai monumenti, all’arte. Anni di importante attività attività tra i fedeli.

Oltre al disappunto, già manifestato dai diocesani e a quello degli amministratori ben altro può esser fatto. La decisione, come detto, spetta agli uffici della Santa Sede impegnati, come si sa, a sviluppare una politica di contenimento dei costi. Come? Accentrando compiti e competenze per risparmiare risorse umane e anche spese. Per la diocesi di Chiusi-Montepulciano-Pienza pare proprio che le speranze di sopravvivenza siano ridotte ai minimi termini. In attesa di una prima decisione, i provvedimenti previsti in capo a questa diocesi passeranno nelle mani del vicario don Antonio Canestri.
 
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