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USA. Gli atei superano i cattolici., Il declino dei cristiani. I non religiosi soprattutto tra i bianchi istruiti del nord est

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view post Posted on 20/10/2020, 12:56

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Il declino dei cristiani. I non religiosi soprattutto tra i bianchi istruiti del nord est


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Il card. Dolan di New York

http://magister.blogautore.espresso.repubb...oi-fedelissimi/
19 ott
Negli Stati Uniti calano i cristiani e aumentano i senza religione. Ma Trump ha i suoi fedelissimi

Nella febbrile vigilia delle elezioni presidenziali del 3 novembre, negli Stati Uniti – ma non solo – ci si interroga su quanto le appartenenze religiose incideranno sul voto.

È l’interrogativo a cui risponde il Pew Research Center on Religion and Public Life di Washington in una grande inchiesta pubblicata il 17 ottobre che però va molto al di là del voto, perché mette a fuoco l’intero paesaggio religioso americano.

Con due risultati importanti e concatenati. Da un lato ii netto declino dei cristiani e dall’altro il forte aumento dei “none”, cioè di coloro che si dichiarano atei, agnostici o comunque privi di qualsiasi appartenenza religiosa:

> In U.S., Decline of Christianity Continues at Rapid Pace. An Update on America's Changing Religious Landscape

L’inchiesta conferma il tramonto di ciò che ancora alla fine del Novecento distingueva gli Stati Uniti rispetto ad altre nazioni occidentali desertificate dalla secolarizzazione: la permanenza in essi di un vibrante “mercato” religioso cristiano.

Oggi questa eccezionalità della società americana è ampiamente svanita.

Negli ultimi dodici anni, negli Stati Uniti, i cristiani sono calati dal 75 al 65 per cento della popolazione adulta, con i cattolici scesi dal 24 al 20 per cento, mentre i “none” sono cresciuti dal 16 al 26 per cento, in cifre assolute 30 milioni in più.

Il calo dei cristiani e l’ascesa dei “none” sono rilevanti tra i laureati, i residenti nel Nordest, gli elettori del Partito Democratico e soprattutto i “millennial”, cioè i nati tra il 1981 e il 1996 che hanno oggi tra i 25 e i 40 anni. Tra i “millennial”, ormai, i cristiani e i “none” numericamente si equivalgono e si fronteggiano, sia gli uni che gli altri con un 40 per cento dell’insieme.

La frequentazione delle chiese è anch’essa diminuita. Mentre dieci anni fa gli americani che andavano in chiesa almeno una volta al mese erano il 54 per cento della popolazione e quelli che ci andavano poche volte all’anno o mai il 45 per cento, oggi le proporzioni si sono perfettamente capovolte: i primi sono il 45 per cento e i secondi il 54. Quelli che non mettono mai piede in una chiesa sono oggi il 27 per cento, più di un quarto degli americani.

La pratica religiosa è un po’ più marcata tra i neri, tra i quali coloro che vanno in chiesa almeno una volta al mese continuano ad essere la maggioranza, sia pure meno che in passato. Ma tra gli ispanici le quote di chi ci va e di chi non ci va si equivalgono, mentre tra i bianchi non ispanici quelli che non vanno mai in chiesa hanno ormai preso il sopravvento.

Sempre tra gli ispanici, i cattolici, che dieci anni fa erano in netta maggioranza, oggi sono calati al 47 per cento. Con i “none” anche qui in decisa crescita, arrivati al 27 per cento.

Sia i cattolici che i protestanti sono diminuiti di più proprio nelle aree in cui sono stati storicamente più presenti, con flessioni del 9 per cento per i cattolici del Nordest e dell’11 per cento per i protestanti del Sud.

Ma tra i protestanti, pur diminuiti nel loro insieme, coloro che si dichiarano “evangelical” o “born again”, rinati di nuovo, sono oggi cresciuti, passando in dieci anni dal 56 al 58 per cento.

*

Ebbene, in che misura questi orientamenti religiosi si incrociano con le scelte elettorali?

Il calo dei cristiani e la crescita dei “none” sono molto più marcati tra i democratici che tra i repubblicani.

Tra i democratici, i cristiani sono calati in dieci anni dal 72 al 55 per cento e i “none” sono aumentati dal 20 al 34 per cento.

Tra i repubblicani, invece, i cristiani continuano ad essere il 79 per cento e i “none” appena il 16 per cento, entrambi poco lontani dalle quote di dieci anni fa.

Anche nella frequentazione delle chiese i due partiti si differenziano. Tra i democratici quelli che non vanno mai o quasi mai in chiesa sono oggi in netta maggioranza, il 61 per cento, mentre tra i repubblicani la maggior parte, il 54 per cento, continua ad andare in chiesa almeno una volta al mese.

Tra i repubblicani, le differenze di appartenenza e pratica religiosa tra bianchi, neri ed ispanici sono minime.

Tra i democratici, invece, l’allontanamento dalla religione è vistoso soprattutto tra i bianchi. Tra questi, quelli che si dichiarano cristiani sono ormai minoranza, il 47 per cento, mentre quelli che non vanno mai in chiesa sono il 70 per cento.

In un’altra inchiesta pubblicata lo scorso mese di marzo, il Pew Research Center ha appurato che è ormai convinzione della maggioranza dei cittadini degli Stati Uniti che l’influenza del cristianesimo sulla società americana stia diminuendo.

Ciò non toglie però che una buona metà della popolazione voglia che la Bibbia continui a influenzare le leggi.

Un forte legame tra religione e politica caratterizza soprattutto la popolazione bianca di fede protestante “evangelical”.

Gli americani sono molto discordi nel definire quale sia di preciso la religione di Donald Trump. Ma due su tre dei bianchi “evangelical” lo giudicano “religioso”, “onesto”, “intelligente” e quattro su cinque ritengono che egli sia uno che “combatte per ciò in cui io credo”.

C’è da presumere che proprio tra i bianchi “evangelical” Trump potrà raccogliere molti dei suoi voti.
 
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view post Posted on 23/10/2020, 19:34
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I sondaggi che scandagliano i numeri sulle migrazioni religiose dicono che i cristiani diminuiscono mentre c'è un aumento di islamismo, per cui c'è poco da essere felici.
Però io sono scettico su questi sondaggi e credo che siano falsi, ma è una mia opinione
 
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