Laici Libertari Anticlericali Forum

Pedofilia nel seminario di Gozzano (NO). Cassazione: 6 anni e mezzo al rettore, fuggito in Messico, Omertà dei Legionari di Cristo: "15.000 € per negare gli abusi su 3 bimbi". E don Vladimir non va in galera.

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view post Posted on 12/5/2015, 11:20
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L'omertà dei Legionari di Cristo: "15.000 € per negare gli abusi". Ma Vladimir Resendiz Gutierrez è uccel di bosco




Novara. Abusi su 3 minori in seminario. Chiesto processo per rettore p. Vladimir Resendiz Gutierrez

Lo nascondono all'estero e chiudono il seminario. Estorsione ai genitori per indurli a versione di comodo

Rigettato l'arresto. "Non più pericoloso, ha confessato, s'è spretato".


Legionari di Cristo lo nascondono all'estero.

Abusi nel seminario minore di Gozzano (NO)

www.pressreader.com/italy/corriere...281496454850665

http://archiviostorico.corriere.it/2015/ma...3b936981d.shtml
Corriere della Sera (Milano) 8 maggio 2015
di Luigi Ferrarella [email protected]

Abusi in seminario, l'inchiesta segreta
Indagini da 2 anni sui Legionari di Cristo. Il gip boccia l?arresto del sacerdote

Abusi sessuali in seminario: a Milano un'inchiesta segreta sta scandagliando il mondo dei Legionari di Cristo, istituto religioso maschile di diritto pontificio. L'indagine affiora perché il procuratore aggiunto e capo del pool reati sessuali Piero Forno, e la sua pm Lucia Minutella, hanno infine scelto di chiedere al gip l'arresto del sacerdote più sospettato per abusi su tre ospiti di un seminario vicino Novara, un messicano di cui allo stato è incerto anche il Paese nel quale la confraternita lo ha trasferito. Ma la richiesta dei pm è stata respinta dal gip Roberto Arnaldi, il quale ha rilevato il troppo tempo - ai fini dell'attualità delle esigenze cautelari - passato sia dai fatti (2006-2008), sia anche dall'inizio dell'indagine, risalente a circa 2 anni fa. Inchiesta peraltro sfaccettata, che nei mesi scorsi ha visto i pm svolgere delicate perquisizioni nella Roma ecclesiastica e anche a carico di un avvocato, nonché formulare rogatorie internazionali. Sullo sfondo resta infatti l'innesco dell'indagine: l'estorsione ipotizzata a carico degli emissari della congregazione che nell'ottobre 2013 avrebbero minacciato ai genitori di uno dei ragazzi abusati la perdita del diritto a 15.000 euro di risarcimento nel caso in cui non avessero negato qualunque abuso in seminario e attribuito invece il disagio del figlio ad una versione alternativa accuratamente dettata, addirittura accusando di calunnia lo psicologo che lo curava.

Ferrarella Luigi

Pagina 01
(08 maggio 2015)

Edited by pincopallino1 - 25/7/2020, 11:42
 
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view post Posted on 22/7/2016, 23:12
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Mai più bambini reclutati al sacerdozio. Il pedoseminarismo in crisi in Italia ed Europa

Titolo%2Bblog

https://apostolicagozzano.wordpress.com/20...imo-nuovo-anno/
Un ultimo nuovo anno
1 GENNAIO 2016 / ANDREPLAT
Carissimi amici,
come molto probabilmente saprete questo anno sarà l’ultimo per il Centro Vocazionale di Gozzano (Legionari di Cristo). Noi seminaristi non ci facciamo però influenzare da ciò e vogliamo continuare a vivere la nostra scelta, la nostra chiamata fino alla fine, vogliamo continuare a rispondere “si” al Signore che ci ha chiesto tanto, ma ci ha donato di più (se poi ci ripensiamo possiamo anche affermare: il Signore ci ha sempre chiesto indietro ciò che Lui stesso ci aveva donato. Ma perché? Per darci qualcosa di più bello: Gesù nei nostri cuori!).

Come si suole fare all’inizio di ogni nuovo anno vogliamo anche noi esprimere i nostri propositi, le nostre ambizioni, i nostri progetti. La prima cosa (essenziale!) che vogliamo chiedere è la seguente: “Signore, non lasciarmi, non abbandonarmi!” (Sal 27). Accompagnami lungo questo cammino, aiutami a raddrizzare le tue vie, le vie che mi portano a te (o che ti portano a me!).

“Signore Gesù, fa che non ti perda mai di vista!”. Vogliamo che tutto ciò che faremo, che diremo, che penseremo abbia come criterio, centro e modello il Signore nostro Gesù Cristo. Noi che abbiamo avuto la grazia di conoscerlo, di amarlo, lo vogliamo seguire con tutto il nostro essere per quanto ci è possibile.



Animati da questo spirito e da molto altro ancora, auguriamo a tutti voi un buon inizio per questo nuovo anno. Il Signore vi doni ciò di cui abbiate bisogno, tutto ciò che chiederete con fede.

In conclusione, cari amici, chiediamo le vostre preghiere per la nostra perseveranza e per la generosità alla chiamata del Signore.

VTR!

https://apostolicagozzano.wordpress.com/20...9/chiusura-cvg/
Chiusura CVG
9 LUGLIO 2016 / ANDREPLAT
Carissimi,

è arrivato il momento di salutarvi.

Il 10 luglio il Centro Vocazionale di Gozzano terminerà il suo incarico.

Affidiamo al Signore questa situazione, le persone che sono passate di qui in questi anni e le loro vocazioni.

Il Signore vi accompagni sempre.

Edited by GalileoGalilei - 16/12/2016, 18:36
 
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benedetto Nicotra1
view post Posted on 27/7/2016, 11:46




Sono felice che chiude il seminario minore dei Legionari di Cristo, forse dovrebbero farlo anche altri seminari minori. Non è facile gestire oggi in un mondo dove tutto diventa occasione di... per... la chiesa e contro la chiesa. Mi perdonate ma Se nei testi sacri troviamo scritto che l'uomo semina da una parte e Dio fa crescere dall'altra parte. vuol dire che Dio saprà far nascere nuovi profeti , una nuova evangelizzazione con altri strumenti che noi ancora non conosciamo ma che lui attuerà fin quando sulla terra ci sarà anche un solo sacerdote. Molte volte noi ci mettiamo con arroganza al posto di Dio prevedendo il futuro. Finiamola con il buonismo. Siamo reali. viviamo di più anzi crediamoci nella provvidenza.
 
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view post Posted on 27/7/2016, 21:53
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Non so se esiste la provvidenza, ma di sicuro non passa per il reclutamento di bambini innocenti. Purtroppo i pedoseminari sono ancora attivi in alcune parti d'Italua, dal Triveneto a Roma, alla Campania, alla Puglia, alla Lombardia orientale, la Sardegna e la Sicilia.
 
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view post Posted on 25/9/2016, 17:53
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http://www.lastampa.it/2016/09/22/edizioni...9WJ/pagina.html

Meno vocazioni nei Legionari, addio seminario a Gozzano
Chiude dopo 20 anni. I costi della struttura sono troppo alti: i novizi andranno in Spagna

Il seminario dei Legionari di Cristo a Gozzano

22/09/2016
MARCELLO GIORDANI
GOZZANO
Chiude dopo oltre vent’anni di attività il Seminario dei Legionari di Cristo a Gozzano, il maggiore centro vocazionale dell’ordine in Italia, dove si sono formati decine di sacerdoti provenienti da tutto il mondo. La chiusura è dovuta alla forte diminuzione delle vocazioni, che rende troppo onerosa la gestione della sede gozzanese.

Decisione già presa
La decisione è stata comunicata dal direttore territoriale per l’Italia, il messicano padre Manuel Álvarez Vorrath, in una lettera inviata all’ordine. Padre Manuel ricorda che la struttura di Gozzano è molto grande e costosa, dovrebbe ospitare molti novizi, che però sono in forte diminuzione. Il Centro vocazionale è stato già chiuso, non ci sono vocazioni dalla Francia e per l’anno scolastico 2016-2017 ci sarebbero solo quattro, cinque giovani italiani per il primo anno e nessuno per il secondo; per questo i novizi italiani frequenteranno il primo anno non a Gozzano ma in Spagna, a Salamanca. La casa di Gozzano verrà chiusa e per il 2017-2018 verrà istituita una sede provvisoria a Roma. Verrà poi individuata una nuova sede per il noviziato in Italia.

L’immobile alla Diocesi
I sacerdoti dell’ordine che risiedono a Gozzano riceveranno una missione sul territorio. L’immobile verrà restituito alla Diocesi di Novara. «In questo momento - scrive padre Manuel - è importante dare la priorità alla cura dei nostri sacerdoti e delle consacrate, più che agli immobili, anche se la scelta ci rattrista per l’affetto che ci lega a questa casa». I Legionari di Cristo sono stati una presenza importante per Gozzano e il parroco don Enzo Sala ha organizzato un saluto mercoledì 28, alle 18, nella chiesa di Santa Marta. «Desideriamo salutare i padri in modo semplice - dice don Enzo - esprimendo loro gratitudine e amicizia per avere condiviso con la nostra comunità momenti significativi».
 
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view post Posted on 16/12/2016, 18:35
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https://personaedanno.it/index.php?option=...se=12&anno=2016
https://www.personaedanno.it/articolo/reli...nalisa-gasparre


11/12/16
Religioso accusato di abusi su giovani seminaristi, ma non ci sono concrete e attuali esigenze cautelari - Cass. pen. 51697/16 – Annalisa Gasparre


Gasparre Annalisa
Al responsabile di un seminario venivano contestati abusi su giovani seminaristi: convergenti le accuse con la confessione resa dal religioso: tuttavia, non è necessaria la custodia cautelare in carcere quale misura cautelare.

A fronte di un compendio indiziario caratterizzato dai gravi indizi di colpevoelzza, veniva chiesta la misura cautelare. Tuttavia, secondo i giudici sarebbero carenti le esigenze cautelari: non vi sarebbe rischio di inquinamento probatorio né pericolo di fuga o di recidiva. In particolare, non ci sarebbe pericolo di reiterare i fatti delittuosi perché le condotte contestate risalgono al periodo 2006-2010, nel 2008 il religioso si è allontanato dall’Italia e nel 2013 è stato ridotto allo stato laicale, così essendo impedito a frequentare seminari ed entrare in contatto con i giovani seminaristi. È da escludersi, pertanto, la concretezza e l’attualità del pericolo di reiterazione di condotte analoghe, attesa la risalenza nel tempo delle stesse, l’allontanamento dall’Italia, la confessione resa e la riduzione allo stato laicale.

Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 29 settembre – 5 dicembre 2016, n. 51697 – Presidente Fiale – Relatore Gai

Considerato in diritto

4. Il ricorso dei Pubblico Ministero è manifestamente infondato, in quanto propone censure di merito ed è diretto a richiedere una rivalutazione delle circostanze, di fatto, poste a base del provvedimento impugnato, non consentita in questa sede.

S. Va preliminarmente ricordato che costituisce principio consolidato e più volte affermato dalla Corte di cassazione, quello per cui, in tema di impugnazione delle misure cautelari personali, il ricorso per cassazione è ammissibile soltanto se denuncia la violazione di specifiche norme di legge, ovvero la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento secondo i canoni della logica ed i principi di diritto, ma non anche quando propone censure che riguardino la ricostruzione dei fatti ovvero si risolvano in una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal Giudice di merito (Sez. 6, n. 11194 dell'8/3/2012, Lupo, Rv. 252178; Sez. 5, n. 46124 dell'8/10/2008, Pagliaro, Rv. 241997).

6. Nel caso in esame, nessuna delle due evenienze - violazione di legge e vizio di motivazione, rilevante ex art. 606 comma 1 lett. e) cod.proc.pen. come sopra evidenziato- , si è verificata a fronte di una motivazione del Tribunale che ha diffusamente, adeguatamente e logicamente argomentato, in aderenza al dato probatorio, l'assenza dei presupposti di cui all'art. 274 cod.proc.pen.
L'ordinanza impugnata ha fatto corretta applicazione dei principi affermati dalla giurisprudenza di legittimità in materia di esigenze cautelari, escludendo, in primo luogo, la concretezza e l'attualità del pericolo di reiterazione di analoghe condotte criminose, attesa la risalenza nel tempo delle condotte (anni 20062010), l'allontanamento dall'Italia dal 2008, la confessione resa nel 2012 e, per finire, la riduzione allo stato laicale del 2013, circostanze che il Tribunale ha valutato congiuntamente per escludere la concretezza ed attualità. Motivazione immune da rilievi di illogicità e corretta sul piano del diritto (Sez. 4, n. 5700 del 02/02/2016, Mandrillo, Rv. 265949; Sez. 3, n. 15925 dei 18/12/2015 Macri, Rv. 266829; Sez. 5, n. 43083 del 24/09/2015, Maio, Rv. 264902). A fronte di siffatta motivazione il P.M., non senza evocare censura di fatto, con ampi richiamai agli atti di P.G. e riportando nel corpo del ricorso stralci di parte di atti processuali, richiede una diversa valutazione i dette circostanze non consentita in questa sede a fronte di un apparato ri e che non presenta profili di illogicità.

Conclusivamente ritiene, il Collegio, che il provvedimento impugnato si sia attenuto ai principi giurisprudenziali, espressi all'indomani dell'entrata in vigore della modifica apportata dalla legge 16 aprile 2015, n. 47, all'art. 274 lett. c) cod. proc. pen. secondo cui, attraverso l'espressa previsione dei requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato, in aggiunta a quello della concretezza, è ora normativamente richiesto che l'attualità del pericolo sia specificamente valutata dal giudice, avendo riguardo alla sopravvivenza del pericolo di recidiva al momento della adozione della misura, in relazione al tempo trascorso dal fatto contestato ed alle peculiarità della vicenda cautelare e che lo abbia escluso, il pericolo di recidiva, con motivazione che non presenta profili di illogicità/contraddittorietà sindacabili in questa sede.

Quando al pericolo di inquinamento probatorio, escluso dal Tribunale di Milano in considerazione del fatto che gli approcci tesi a ottenere la ritrattazione non provenivano dall'indagato, il P.M. si limita, in modo del tutto apodittico, ad affermare che il XXXXX non poteva ritenersi estraneo alle condotte, poste in essere dagli appartenenti alla Congregazione dei Legionari, volte ad indurre alla ritrattazione delle dichiarazioni rese dai testimoni. Il motivo è, all'evidenza, del tutto generico e, dunque, inammissibile.

Parimenti, generica, apodittica è l'affermazione secondo cui l'allontanamento dall'Italia dell'indagato, dopo aver commesso gli abusi perché indotto dai suoi superiori, sarebbe elemento fondante il pericolo di fuga.

Il ricorso dei Pubblico Ministero va, pertanto, dichiarato inammissibile in condivisione con le conclusione formulate in udienza dal Procuratore generale.

P.Q.M.



Dichiara inammissibile il ricorso dei Pubblico Ministero.

Edited by pincopallino2 - 11/3/2018, 15:36
 
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Molestie nel seminario dei “Legionari di Cristo”, chiesto rinvio a giudizio dell’ex rettore
A Gozzano la denuncia di tre ex studenti della struttura chiusa dal 2016


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Pubblicato il 11/03/2018
MARCO BENVENUTI
NOVARA
Atti sessuali e abusi, senza tralasciare violenze psicologiche per evitare che i ragazzini potessero raccontare qualcosa ai genitori quando tornavano qualche giorno a casa.

Uno scandalo pedofilia nel mondo della chiesa tocca la provincia di Novara. La Procura di Milano, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio di padre Vladimir Resendiz Gutierrez, già responsabile del seminario minore dei Legionari di Cristo di Gozzano, struttura della congregazione di diritto pontificio chiusa ormai da un paio di anni a causa della forte diminuzione delle vocazioni, che ne rendeva troppo onerosa la gestione. Nella ex sede di via Gentile si sono formati per decenni decine di sacerdoti provenienti da tutto il mondo.



Oggi vive in Messico

Gutierrez arriverà però al processo in contumacia. Dopo un incarico in Venezuela, ora, secondo le informazioni degli investigatori, dovrebbe trovarsi in Messico. Nei suoi confronti si parla di violenze commesse ai danni di tre giovanissimi studenti del seminario novarese, oggi ventenni, abusati quando erano in tenera età, circa otto anni fa. Uno è spagnolo, gli altri due italiani. Potrebbero esserci anche altri vittime che non hanno parlato, forse per timore.

La storia di pedofilia è venuta alla luce grazie alla denuncia per estorsione presentata dai familiari di uno di questi giovani, residenti nel Milanese. Conoscenti dell’ex rettore dei Legionari di Cristo gli avevano offerto 15 mila euro per comprare il suo silenzio, con la clausola che, nel caso avesse parlato degli abusi, avrebbe dovuto restituire molti più soldi. Al ricatto è stato detto di no e nelle indagini per estorsione la vittima ha poi raccontato quanto succedeva anni addietro fra le mura di Gozzano. Un’incredibile storia di abusi e orrore. Parrebbe che il sacerdote chiudesse gli studenti nel suo studio e li sottoponesse per ore a qualsiasi tipo di tortura e pratica sessuale.



Gli abusi

Si legge nell’imputazione che Vladimir Resendiz Gutierrez «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nella sua qualità di responsabile del seminario minore dei Legionari di Cristo, agendo con violenza, minaccia, abuso di autorità spirituale e comunque abusando delle condizioni di inferiorità psico-fisica del minore, all’epoca dodicenne a lui affidato per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza e custodia, costringeva e comunque induceva il minore a compiere su di sé e a subire atti sessuali».



Nelle imputazioni emergono anche violenze psicologiche, come per esempio «impedire che il minore potesse rientrare a casa, in occasione delle visite dei genitori». L’udienza preliminare sarà in tribunale a Novara per competenza territoriale.
 
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http://oracionsacerdotes.catholic.net/engl...lle.php?id=9394


For Father Vladimir Reséndiz Gutiérrez who is from México and currently serves the Church in Venezuela. These are the Catholic.net Members who pray for him:

Viviana del Luján DENOYA (Argentina)
Rosi Botí (Spain)
ERIKA Aguilar (Venezuela)
Antonio José Lacava (Venezuela)
 
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www.buongiornonovara.com/pedofilia-...o-la-struttura/

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Pedofilia sui giovani Legionari a Gozzano? Lo sconcerto nel Cusio e fra i novaresi che frequentarono la struttura
il: marzo 12, 2018In: Popolari, Prima pagina, Senza categoriaTags: cristiani novaresi, Cusio, gozzano, il rinvio a giudizio violenza sessuale minori pedofilia, Legionari di Cristo, sei di gozzano se, violenza sessuale minori, Vladimir Resendiz Gutierrez Stampa Email
Fa discutere il rinvio a giudizio per violenza sessuale su minori di padre Vladimir Resendiz Gutierrez, già responsabile del seminario minore dei Legionari di Cristo a Gozzano

Pedofilia sui giovani Legionari a Gozzano? Lo sconcerto nel Cusio e fra i novaresi che frequentarono la struttura.

il rinvio a giudizio violenza sessuale minori pedofilia padre Vladimir Resendiz Gutierrez seminario minore dei Legionari di Cristo Gozzano sconcerto rabbia Cusio cristiani novaresi sei di gozzano se

Incredulità, sgomento certo, ma anche rabbia e voglia di verità. Sentimenti contrastanti ha destato la notizia del rinvio a giudizio di padre Vladimir Resendiz Gutierrez, già responsabile del seminario minore dei Legionari di Cristo, struttura della congregazione di diritto pontificio che si trova a Gozzano, ma di fatto inattiva da almeno un paio di anni.

L’ex rettore di fatto è irreperibile in sud America. dopo aver ricevuto un incarico in Venezuela infatti, la sua attuale residenza non sarebbe ancora chiarita e per questo il processo che si aprirà a suo carico, rischia di compiersi senza l’imputato alla sbarra.

L’inchiesta sarebbe partita dalla denuncia di almeno tre giovani oggi maggiorenni e dai loro racconti di vita collegiale, emergerebbero in tutta evidenza torbide vicende di abusi, con Gutierrez che dall’alto della sua posizione dominante, avrebbe esercitato un controllo ed una pressione psicologica che andava persino oltre la devianza sessuale.

La notizia ha destato molto scalpore nel Cusio, in particolare proprio a Gozzano, ma tutto il novarese ha legami con i Legionari gozzanesi, visto che nel corso degli anni, sono molti i giovani delle varie comunità cristiane locali, che proprio in riva al lago d’Orta hanno trascorso brevi periodi di ritiro spirituale, vivendo a stretto contatto con i seminaristi e con lo stesso padre Gutierrez.

il rinvio a giudizio violenza sessuale minori pedofilia padre Vladimir Resendiz Gutierrez seminario minore dei Legionari di Cristo Gozzano sconcerto rabbia Cusio cristiani novaresi sei di gozzano se

Sulla pagina facebook “Sei di Gozzano se” chi è cresciuto, ha frequentato o semplicemente incrociato i Legionari ed i giovanissimi ospiti in città, ricorda episodi di vita vissuta e manifesta il proprio sconcerto. “Non finiremo mai di stupirci….quello che di solito si viene a sapere e una minima parte….un bellissimo posto un parco immenso in cui io negli anni 70 andavo al doposcuola” scrive Raimondo. Molti i commenti di sdegno, molti altri di solidarietà: “Orrore poveri ragazzi” ha scritto Laura, mentre Luisa ha nella mente immagini malinconiche:”Quelle poche volte che li vedevi in giro.. mi colpivano le loro facce tristi.. poveri ragazzi…”. Ma c’è anche chi non sembra troppo sorpreso:”L ho sempre sospettato! Ho avuto solo conferme!” dice Alessio e lo conferma Maria “Ho sempre sospettato falsità per quel poco che potevo vedere quando tornavo a Gozzano”.

Edited by pincopallino2 - 16/3/2018, 15:44
 
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www.lastampa.it/2018/03/15/edizioni...QKO/pagina.html

Presunte violenze nel seminario di Gozzano: “I Legionari ci offrirono soldi per tacere”
Oggi udienza preliminare. La famiglia di uno dei ragazzi che accusa padre Gutierrez: “I vertici ci contattarono”

Pubblicato il 15/03/2018
MANUELA MESSINA
MILANO
Quindicimila euro. È la cifra con cui i vertici del seminario minorile dei Legionari di Cristo di Gozzano avrebbero provato a comprare il silenzio di un dodicenne abusato, secondo l’accusa, da padre Vladimir Resendiz Gutierrez, all’epoca responsabile del centro.

L’inchiesta sul tentativo di insabbiamento, presunto per il momento, rischia però di finire su un binario morto, con la richiesta di archiviazione dalle accuse di tentata estorsione e favoreggiamento per sei persone legate alla congregazione, avanzata dalla Procura novarese. Qui per competenza sono stati trasmessi gli atti inizialmente sul tavolo della magistratura di Milano, che ha indagato anche sui presunti abusi commessi dall’ex sacerdote nel 2008 su due piccoli seminaristi (un terzo caso è finito in prescrizione). E che saranno al centro dell’udienza preliminare di oggi, in cui il 31enne rischia un processo per violenza sessuale e corruzione di minore.


L’offerta economica venne proposta alla famiglia tramite due scritture private: prevedeva che il ragazzino (oggi ventenne) tacesse sui presunti orrori subiti a Gozzano. Nella prima bozza datata ottobre 2013, si imponeva di esporre quanto accaduto (e già denunciato nel marzo precedente) secondo le modalità previste dallo stesso contratto. In caso di violazione della clausola di riservatezza i sottoscrittori avrebbero dovuto restituire l’intera somma. Per la Procura di Novara però non vi sarebbe stata alcuna minaccia alla famiglia. E la condotta degli indagati sarebbe stata inidonea «a porre in essere uno sviamento efficace» dell’inchiesta. Da qui la richiesta di archiviazione.



L’indagine milanese sulle violenze nasce dalla denuncia dei familiari del ragazzino e dal rifiuto di questo accordo. Ecco uno degli episodi riportati nel decreto che fissa l’udienza preliminare. Dopo aver convocato il dodicenne nel suo studio con la scusa di «una lavata di capo», Gutierrez avrebbe chiuso a chiave la porta e abbassato le veneziane. E lo avrebbe costretto a subire atti sessuali. Il 31enne ex sacerdote (è stato ridotto allo stato laicale da Papa Francesco) è accusato di avere approfittato con «violenza, minaccia e abuso di autorità spirituale» anche di un quattordicenne austriaco. A cui avrebbe detto, durante la confessione, che non era «peccato» ciò che faceva. «Se non fai, vai all’inferno», lo avrebbe quindi minacciato. E ancora: «Se parli con gli altri (ragazzini, ndr) è finita».

Nell’udienza di oggi davanti al giudice Silvana Pucci, le famiglie dei due ragazzini si costituiranno parte civile. Sul filone della tentata estorsione il giudice, vista l’opposizione del legale di parte civile (l’avvocato Natalia Cultrera) dovrà fissare un’udienza e poi decidere se accogliere la richiesta di archiviazione.
 
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Il contratto dei Legionari di Cristo "15 mila euro per negare gli abusi"

PEDOFILIA L'ex rettore del seminario a processo. I documenti per insabbiare tutto
Il Fatto Quotidiano
25 mar. 2018
Ferruccio Sansa

Padre Gutierrez, già ridotto allo stato laicale, è a giudizio per violenza sessuale. Ma sta in Messico

Le proposte di accordo con i ragazzi che hanno denunciato: "Dichiarate di non ricordare o di escludere attività sessuali con padre Gutierrez"

È l'inizio del 2013 quando un sacerdote che svolge un servizio di psicologo a Milano si trova davanti un giovane seminarista dei Legionari di Cristo. Giorgio - il nome è di fantasia - viene da una famiglia profondamente cattolica. Ha preso con entusiasmo, giovanissimo, la strada del seminario. Poi all'improvviso la crisi.

Lo ha presentato alla Procura di Novara la famiglia di un ragazzo oggi 22enne che sostiene di essere stato vittima, a 13 anni, di molestie sessuali nel seminario dei Legionari di Cristo a Gozzano (Novara).

“Giorgio dichiara di non ricordare e di escludere di essere stato destinatario o partecipe di comportamenti, atteggiamenti o attività aventi motivo o sfondo sessuale in presenza di padre Vladimir Reséndiz Gutierrez… neppure qualificabili come atti che potevano indurre a comportamenti sessualmente rilevanti o incidenti sulla propria sfera sessuale”. È scritto così nel documento. Lo ha presentato alla Procura di Novara la famiglia di un ragazzo che sostiene di essere vittima di molestie sessuali nel seminario dei Legionari di Cristo a Gozzano (Novara).

Nei giorni scorsi l’ex rettore del seminario, appunto padre Reséndiz (oggi in Messico), è stato rinviato a giudizio per molestie sessuali a carico di tre seminaristi all’epoca minorenni.

Ma il punto oggi pare un altro: quei due documenti – di cui il Fatto ha copia – con cui i Legionari di Cristo avrebbero voluto chiudere la questione, firmando una transazione con un ragazzo che accusa il sacerdote. Due distinte proposte. La prima, a pagina 3, indica quello che il ragazzo avrebbe dovuto dichiarare “liberamente e spontaneamente con pieno e profondo convincimento”.

Ma andiamo con ordine. È l’inizio del 2013 quando un sacerdote che svolge un servizio di psicologo a Milano si trova davanti un giovane seminarista dei Legionari di Cristo. Giorgio – il nome è di fantasia – viene da una famiglia profondamente cattolica. Ha preso con entusiasmo la strada del seminario. Poi all’improvviso la crisi. Addirittura manifesta il desiderio di farla finita. Il sacerdote psicologo della diocesi lo ascolta e alla fine riesce a farlo parlare. Il contenuto di quei colloqui è riportato in una denuncia presentata dallo stesso prete milanese: “Nell’ambito di una serie di colloqui con il giovane Giorgio mi riferiva di essere stato ripetutamente molestato e abusato sessualmente da un prete messicano, padre Reséndiz Gutierrez”.

Comincia subito un’inchiesta per le violenze compiuta della Procura di Milano e poi passata per competenza a quella di Novara. Ma intanto tra i Legionari e la famiglia di Giorgio cominciano dei contatti. La Congregazione presenta una prima proposta per chiudere la questione. E la famiglia di Giorgio salta sulla sedia leggendone i punti: Giorgio dovrebbe dichiarare “di aver avuto contatti con il Reséndiz nella sua qualità di Prefetto di Disciplina del seminario ed averlo frequentato esclusivamente in occasione di attività di seminario”. Non basta. La Congregazione dei Legionari “al solo fine di incoraggiare e sostenere Giorgio e i suoi genitori nella formazione ed educazione offrono loro una somma complessiva di 15mila euro”. Ma ci sono delle condizioni: “I genitori e Giorgio rinunciano a qualsiasi azione”. Il patto è sottoposto a vincolo di riservatezza. In caso di violazione Giorgio e i suoi familiari dovranno “versare alla congregazione una somma doppia di quella riconosciuta” con la transazione.

La famiglia di Giorgio non firma e si rivolge all’avvocato milanese Daniela Cristina Cultrera. Dopo qualche mese arriva un’altra bozza di scrittura privata. Molto più soft. Giorgio deve dichiarare che “la congregazione e tutti i suoi sacerdoti sono sempre rimasti totalmente estranei agli abusi lamentati”. Ancora: “Detti abusi sarebbero stati commessi unicamente ed esclusivamente dal Gutierrez”.

Giorgio e i suoi familiari portano i documenti in procura. Ne nasce un fascicolo per tentata estorsione per cui i pm di Novara recentemente hanno chiesto l’archiviazione. Ma Giorgio e la sua famiglia non ci stanno. Si oppongono.

Il cronista si è messo in contatto con ambienti dei Legionari che sottolineano: “Padre Reséndiz è stato ridotto allo stato laicale per molestie a carico di altri due ragazzi. Ma nega le accuse di Giorgio. Comunque nessun altro sacerdote del seminario è stato mai indagato o accusato di molestie”. Ma le clausole contenute nei tentativi di accordo secondo cui Giorgio doveva dire di non aver avuto rapporti con il sacerdote accusato di molestie? “Erano soltanto proposte. Volevamo sostenerli nelle difficoltà”.

I legali di Giorgio hanno depositato anche altri documenti. C’è una scheda personale di padre Reséndiz che risalirebbe ai tempi in cui frequentava il Noviziato dei Legionari di Cristo a Salamanca in Spagna (l’atto, in possesso del Fatto, è del 9 gennaio 1994). È scritto: “Si tratta di un ragazzo con fortissimi impulsi sessuali e con bassissima capacità di controllarli”.

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www.lastampa.it/2018/06/08/novara/...FvK/pagina.html

L’ex rettore del seminario di Gozzano ammette l’abuso e ottiene il giudizio abbreviato
Gutierrez confessa i rapporti con uno dei due studenti che lo accusa

Il seminario dei «Legionari di Cristo» a Gozzano


Pubblicato il 08/06/2018
Ultima modifica il 08/06/2018 alle ore 17:01
MARCO BENVENUTI, MANUELA MESSINA
NOVARA
Giudizio abbreviato per Vladimir Resendiz Gutierrez, 31 anni, l’ex rettore del seminario dei Legionari di Cristo a Gozzano finito a processo per violenza sessuale ai danni di alcuni ex allievi dell’istituto. L’ha deciso ieri il gup di Novara accogliendo la richiesta del difensore dell’imputato (attualmente in Messico), l’avvocato Natalia Currò. La discussione e la sentenza sono state rinviate a novembre.

La testimonianza negata

Il religioso, che in caso di condanna beneficerà di uno sconto di un terzo della pena, ha paventato la possibilità di essere presente in futuro. Ha ammesso le violenze ai danni di un ex studente austriaco della struttura, ma non quelle nei confronti del compagno italiano. Ed è questo il motivo per cui il pm Silvia Baglivo ha tentato in tutti i modi di sentire in aula il giovane, prima chiedendo l’incidente probatorio, poi una sua testimonianza in apertura di processo.

Il tutto sulla base di una recente consulenza psicologica nel corso della quale il giovane ex studente dei Legionari, minorenne all’epoca dei fatti e oggi ventenne, avrebbe riferito ulteriori molestie rispetto a quelle già contenute nei capi d’accusa, anche più gravi. Ma il giudice ha respinto entrambe le richieste ritenendo sufficiente il racconto reso in fase di indagine, e fuori dall’oggetto del processo le successive dichiarazioni.

Battaglia sulle parti civili

Contro Gutierrez sono state ammesse come parti civili due ex allievi (per un terzo i fatti sono già prescritti), con l’avvocato Daniele Cultrera, e anche l’associazione «Rete l’Abuso», che assiste le vittime dei religiosi pedofili. La realtà nata nel 2010 è rappresentata dall’avvocato Alessandro Maneffa e la sua partecipazione al processo è stata duramente attaccata dalla difesa dell’imputato: «Abbiamo già un motivo d’appello, a nostro parere l’associazione non ha alcun diritto di chiedere danni», dice l’avvocato Currò.

Gutierrez è stato ridotto alla stato laicale. Già quando era novizio, di lui nelle schede di valutazione della congregazione, c’era scritto: «Incapace di trattenere gli impulsi sessuali». E invece è poi diventato sacerdote e rettore dell’ex seminario minorile dei Legionari di Cristo di Gozzano, chiuso da un paio d’anni per carenza di vocazioni. La storia di pedofilia (i fatti risalgono al 2009-2010) è venuta alla luce grazie alla denuncia presentata dai familiari di uno di questi giovani, residenti nel Milanese.

L’altro filone

Poi gli atti sono stati mandati a Novara. Dove pende anche il procedimento sulla tentata estorsione e favoreggiamento per sei persone legate alla congregazione dei legionari, che avrebbero tentato di insabbiare il caso provando a pagare la famiglia.

In questo filone, vista l’opposizione della parte civile alla richiesta di archiviazione della procura novarese, il giudice dovrà fissare un’udienza, al termine della quale potrebbe disporre l’imputazione coatta per i sei.


Da google traduttore
www.portaluz.org/era-apenas-un-ado...egarse-2810.htm



Era solo un adolescente e durante un'adorazione eucaristica ha deciso di donarsi interamente a Dio


L'adolescente italiano Alessandro ha anche attraversato il Centro Vocazionale di Gozzano, chiuso nel 2016 dopo essere stato informato di abusi di minori nel luogo. Non è stato vittima diretta e sebbene soffra a causa di ciò che è accaduto, la sua vocazione rimane ferma.


Aggiornato il 1 giugno 2018



Nel 2016 la Congregazione dei Legionari di Cristo ha chiuso il seminario 'Centro Vocazionale' a Gozzano (Italia), dopo che tre giovani hanno riferito di aver sofferto lì, nel 2008, abusi sessuali e altre violenze - essere minorenni - dal direttore del "Centro" e che era allora un prete (era già stato espulso e ridotto allo stato laicale), Vladimir Resendiz Gutiérrez.

Oltre lo scandalo dei media, il giusto processo nella giustizia civile che viene perseguito contro gli imputati, sapendo che i fatti hanno lasciato profonde ferite nelle vittime dirette, i loro parenti e amici; così come in molte donne o uomini feriti emotivamente e spiritualmente da questi atti che sono in contrasto con la giustizia, la morale e la sana convivenza. Tuttavia, non tutto ciò che visse in quegli anni nel "Centro Vocazionale" di Gozzano, furono segni di morte. La seguente testimonianza che Portaluz presenta lascia in evidenza.

"Due religiosi di grande valore"

Quell'anno 2008, fatale per le tre vittime già menzionate, il ragazzino di 10 anni Alessandro Verzini, nato in una piccola cittadina alla periferia di Verona (Italia), era felice perché durante l'estate avrebbe partecipato a un campionato di calcio, il suo passione sportiva Non poteva immaginare che nel calore di quell'attività, Cristo avrebbe cominciato a conquistare il suo cuore; Secondo lui, ha 16 anni, nel blog del summenzionato "Centro professionale" nel maggio 2014. Il torneo è stato organizzato da due sacerdoti missionari dei Legionari di Cristo che hanno lasciato un impatto positivo sul ragazzo Alessandro. "Mi sono divertito molto ed è stato proprio quel giorno che ho incontrato P. Timothy e Fr. Alessandro Magnoni, due religiosi di grande valore e con un grande spirito di benvenuto e di preghiera. La figura del prete legionario mi ha emozionato immediatamente, così tanto che ho continuato a mantenere i contatti con loro. È stata un'esperienza meravigliosa e volevo ripeterla. "

Ma con il ritorno alle classi che il fervore è passato e ha dimenticato "completamente", dice, quell'incontro. Fin dall'infanzia, aggiunge, non ha mai dato "molta importanza alla preghiera o alla figura di Cristo".

Con l'arrivo di una nuova estate era sua madre, che è stato sorpreso a dire che quei sacerdoti gli invitati al campo. Alessandro goduto felice esperienza ed era grato per quei giorni di vacanza con altri ragazzi della sua età, ma non si aspettava, la fiducia che alla alla fine dei sacerdoti vi invitano a visitare un seminario ... "Per essere onesti, io non ero convinto di voler a fare perché era troppo lontano da casa, ma poi ho accettato. "

Non era la casa della famiglia Adams

È così che è venuto per la prima volta al Centro Vozzal di Gozzano, per una visita di due settimane. "Quando ho visto la facciata dell'edificio (ancora non dipinta) ho pensato che fosse finita nella casa della famiglia Adams, fortunatamente non era così."

Alessandro dice di essere stato felice in quei giorni a conoscere i seminaristi, che pensava fossero "giovani pieni di vita" e con i quali ha fatto subito amicizia. "Stavo vivendo un momento indimenticabile da tutti i punti di vista, sia umano che spirituale, e non volevo fuggire ...".

Ma è quello che è successo. Al ritorno a casa e alla sua routine, il solo fatto di affrontare l'idea di dare un anno della sua vita a Cristo - che era apparentemente l'invito a coloro che visitavano il "Centro" -, lo spaventava e rapidamente Alessandro tirava i suoi pensieri L'ho vissuto.

Vieni e seguimi




L'anno successivo è passato in un batter d'occhio e l'estate è arrivata. Di nuovo sua madre gli ricordò che forse poteva contattare i "genitori" e accettò la proposta "senza pensarci due volte". Questa volta, in un'esperienza che conoscevo già, percepirei una presenza inaspettata di Dio e questo avrebbe trasformato l'anima di Alessandro. "Ho deciso di vivere il corso professionale con più fervore. Ricordo molto bene i momenti di preghiera, ma soprattutto quell'ora di Adorazione eucaristica che mi ha colpito in modo particolare. Era la terza settimana del corso e quel pomeriggio P. Kristian ci invitò a considerare tutto ciò che avevamo ricevuto da Cristo e ciò che gli avevamo dato; È stato proprio in quel momento che ho deciso di donarmi interamente alle mani di Dio ".

Nel corso degli anni dice Alessandro "nonostante le difficoltà di ogni giorno, posso ancora sperimentare la presenza e l'amore di Cristo nella mia vita". Ora ha vent'anni e in questi giorni è nel noviziato del Movimento Regnum Christi a Salamanca (Spagna).

http://www.regnumchristi.org/sites/dg/wp-c...icato-vr-it.pdf
LEGIONARI DI CRISTO
UFFICIO INTERNAZIONALE DI COMUNICAZIONE

Ufficio Internazionale di Comunicazione
[email protected]
+39 328 987 26 15
www.regnumchristi.org/sites/dg/
1
La Congregazione dei Legionari di Cristo fornisce le seguenti
informazioni riguardo al caso Vladimir Reséndiz Gutiérrez, suo ex
membro:

1. Vladimir Reséndiz Gutiérrez, cittadino messicano, è entrato nel noviziato della
Congregazione nel 1993. Ha emesso i voti perpetui nel 2001 ed è stato ordinato
sacerdote nel 2006.
2. La prima di varie denunce di abuso sessuale contro
Vladimir Reséndiz Gutiérrez è stata ricevuta dalla Congregazione il 6 marzo
2011. L’accusa faceva riferimento a fatti accaduti tra il 2006 e il 2008 nel
seminario minore della Congregazione a Gozzano in provincia di Novara
(Italia). Reséndiz, quando ha ricevuto la prima accusa risiedeva in Venezuela.
2.1. L’8 marzo 2011 la notizia di questa denuncia è giunta alla direzione
generale.
2.2. Il 10 marzo 2011, Vladimir Reséndiz Gutiérrez venne rimosso dal ministero
che stava svolgendo nel seminario minore in Venezuela e dal suo lavoro
pastorale con i minori.
2.3. Il 18 marzo 2011, dopo essere stato interrogato dal suo superiore religioso,
venne ritirato dal suo ministero sacerdotale attivo.
2.4. Il 27 giugno 2011, dopo aver reperito le informazioni necessarie, la Legione
di Cristo ha presentato il caso di Vladimir Reséndiz alla Congregazione per
la Dottrina della Fede.

3. Nell’aprile 2013 la Congregazione per la Dottrina della Fede ha decretato
la perdita dello stato clericale di Vladimir Reséndiz che, da quel momento ha
cessato di essere un membro della Legione di Cristo.
4. Attualmente, in Italia sul caso ci sono due processi penali in corso presso il
tribunale di Novara, sui quali non è stata pronunciata nessuna sentenza:
4.1. Un processo penale contro Vladimir Reséndiz per abusi su minori.
LEGIONARI DI CRISTO
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4.2. Un altro processo, contro alcuni membri della Congregazione e altre
persone, per un tentativo di estorsione contro la famiglia di uno dei minori,
per il quale gli accusati si sono dichiarati innocenti.

La Congregazione, non appena il tribunale competente emetterà la sentenza o
un’altra disposizione, ne darà informazione.

5. La Congregazione, profondamente dispiaciuto, chiede perdono a chi ha sofferto
di abusi per tutto il dolore causato, sapendo che questa richiesta di perdono non
sarà mai sufficiente per sanare le profonde ferite causate. Riconosciamo che un
abuso, indipendentemente dalla sua natura, causa un dolore profondo e
danneggia chi lo ha subito, la sua famiglia e anche la Chiesa.
6. Consapevoli della nostra responsabilità come parte della Chiesa e per la nostra
storia istituzionale, siamo fermamente impegnati nello sviluppo di una politica
esigente di ambienti sicuri, contro abusi sessuali per minori e adulti vulnerabili
che sono in contatto con persone che partecipano alle nostre attività
apostoliche, educative e pastorali. Per questo ci impegniamo, inoltre, ad
accompagnare i nostri seminaristi in un discernimento maturo durante il loro
periodo di formazione per assicurare, per quanto possibile, una vita di fedeltà
alla vocazione sacerdotale cattolica.

Edited by pincopallino2 - 30/3/2019, 06:34
 
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Novara. Condannato a 7 anni per pedofilia l'ex rettore del seminario minore di Gozzano dei Legionari di Cristo

https://milano.corriere.it/19_marzo_27/07-...60cf19132.shtml

GOZZANO (NOVARA)

Abusi su due ragazzi al seminario dei Legionari di Cristo: 7 anni all’ex rettore

Vladimir Resendiz Gutierrez, 42 anni, ridotto allo stato laicale, è tornato in Messico. La Procura generale di Torino dice no all’archiviazione del fascicolo su altri 5 vertici della Congregazione: una lettera per «coprire» la vicenda
di Luigi Ferrarella
Vladimir Resendiz Gutierrez
Sette anni di carcere in rito abbreviato all’ex responsabile del seminario novarese a Gozzano della congregazione di diritto pontificio «Legionari di Cristo» sono già una pena non comune per atti sessuali compiuti da un religioso su due minorenni: ma la sentenza, inflitta ieri in primo grado dal gup Andrea Guerrerio al 42enne ex sacerdote Vladimir Resendiz Gutierrez (ridotto allo stato laicale nell’aprile 2013 dal processo canonico e oggi in Messico), più 160.000 euro di danni ai due 12enni vittime degli abusi sessuali, non esaurisce il saldo di questo caso, rimasto sinora sotto traccia benché risalente al 2006-2008 e trasferito al Tribunale di Novara dopo una travagliata indagine a Milano dei pm Bianca Maria Eugenia Baj Macario e Lucia Minutella all’epoca del procuratore aggiunto Pietro Forno.

Anzi, ora il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo e il sostituto pg Andrea Bascheri avocano (cioè tolgono ai pm di Novara) lo stralcio sul ruolo di 5 figure di vertice dei «Legionari di Cristo» sulla bozza sottoposta nel 2013 (insieme a 15.000 euro di «ristoro e solidarietà») ai genitori di uno degli abusati: avocazione con cui il pg torinese evidenzia la non condivisione (additata già dall’avvocato Daniela Cultrera parte civile per i genitori del ragazzo) dell’archiviazione del rettore dell’Università Europea di Roma, padre Luca Gallizia, del legale rappresentante della congregazione Manuel Cordero Arjona, del direttore territoriale del Nord-Italia Oscar Nader, dell’economo Victor De Luna, e dell’avvocato Corrado D’Agostino.

I pm novaresi, ricevuti gli atti dai colleghi milanesi nell’agosto 2017, avevano lamentato che il lungo lasso di tempo avesse fatto prescrivere già al momento della trasmissione un altro (pur confessato) episodio di abusi su un terzo ragazzo; poi, a proposito della scrittura privata del 2013 nella quale «le parti si impegnano a mantenere assoluta riservatezza, fatta eccezione per eventuali audizioni dell’autorità giudiziaria, obbligandosi a riferire le stesse dichiarazioni rese nella presente scrittura», la pm Silvia Baglivo vi aveva letto non una estorsione della congregazione ai genitori, ma «una mera proposta transattiva» priva di «alcuna condotta minacciosa». Al contrario, la Procura generale torinese ora vi ravvisa «un tentativo di eludere eventuali investigazioni dell’autorità giudiziaria» (favoreggiamento personale), e «una minaccia al fine di determinare le parti offese a rendere false dichiarazioni» (violenza privata).
27 marzo 2019 | 21:02



www.ilsussidiario.net/news/cronaca...7-anni/1864614/

Abusi nel seminario dei Legionari di Cristo/ Gozzano, ex rettore condannato a 7 anni
Vladimir Resendiz Gutierrez condannato a 7 anni di carcere per aver abusi di due minori nel seminario dei Legionari di Cristo a Gozzano.
28.03.2019 - Silvana Palazzo
Vaticano
Vaticano, Piazza San Pietro (LaPresse, 2018)
È stato condannato a 7 anni di carcere Vladimir Resendiz Gutierrez per gli abusi a Gozzano nel seminario della congregazione di diritto pontificio “Legionari di Cristo”. Il reato è stato riqualificato da violenza sessuale ad atti sessuali con minorenne nella sentenza di primo grado. Per un terzo giovane i fatti si sono prescritti ancora prima dell’udienza preliminare. Il gup Andrea Guerrerio comunque ha stabilito un risarcimento di 80mila euro ciascuno alle vittime degli abusi sessuali, 10 mila per i genitori. Il caso era rimasto finora sotto traccia, nonostante risalga al 2006-2008. I giovani seminaristi dell’istituto novarese avevano 12 e 14 anni: oggi sono ventenni. Nel frattempo il sacerdote 42enne è stato ridotto allo stato laicale dal processo canonico e, come riportato dal Corriere della Sera, è tornato in Messico. Il caso, dopo una travagliata indagine a Milano, è stato trasferito al Tribunale di Novara e ha portato ala condanna dell’ex responsabile del seminario novarese dei Legionari di Cristo.

ABUSI NEL SEMINARIO DEI LEGIONARI DI CRISTO
Ma ora il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo e il sostituto pg Andrea Bascheri tolgono ai pm di Novara lo stralcio sul ruolo di cinque figure di spicco dei Legionari di Cristo sulla bozza sottoposta nel 2013 ai genitori di uno degli abusati, insieme a 15mila euro di ristoro e solidarietà. Il pg torinese con questa avocazione esprime, come riportato dal Corriere della Sera, la non condivisione dell’archiviazione di padre Luca Gallizia, rettore dell’Università Europea di Roma, del legale rappresentante della congregazione Manuel Cordero Arjona, del direttore territoriale Nord-Italia Oscar Nader, dell’economo Victor De Luna e dell’avvocato Corrado D’Agostino. I pm di Novara avevano lamentato che il lungo lasso di tempo avesse fatto prescrivere un altro episodio di abusi su un terzo ragazzo. Inoltre, riguardo la scrittura privata del 2013 in cui «le parti si impegnano a mantenere assoluta riservatezza, fatta eccezione per eventuali audizioni dell’autorità giudiziaria, obbligandosi a riferire le stesse dichiarazioni rese nella presente scrittura», per la pm Silvia Baglivo non era un’estorsione ma «una mera proposta transattiva» priva di «alcuna condotta minacciosa». Invece per la Procura generale di Torino si tratta di «un tentativo di eludere eventuali investigazioni dell’autorità giudiziaria» (favoreggiamento personale), e «una minaccia al fine di determinare le parti offese a rendere false dichiarazioni» (violenza privata).

Edited by pincopallino2 - 13/6/2019, 17:08
 
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Legionari di Cristo: il vero volto di Velasio De Paolis, “commissario” compiacente
Ludovica Eugenio 21/02/2020, 18:00
Tratto da: Adista Notizie n° 8 del 29/02/2020
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Marciel Maciel DegolladoCard. Velasio De PaolisPapa Benedetto XviLdc In LombardiaVladimir Reséndiz GutiérrezYolanda Martinez GarciaGozzano (No)Antonio León Santacruz
40151 MILANO-ADISTA. L’impressione è che, col passare del tempo e della distanza dall’epoca segnata dal fondatore dei Legionari di Cristo, il pedofilo seriale Marciel Maciel Degollado, nonostante il tentativo di ripulire e risanare la congregazione, si allarghi sempre di più quella macchia di infamia che ha segnato tanta parte della storia di quest’ultima. Fino a coinvolgere anche chi, in teoria, avrebbe dovuto “salvarla”: il card. Velasio De Paolis, il delegato pontificio cui Benedetto XVI affidò, nel 2010, il commissariamento dell’istituzione, durato quattro anni.

Questi i fatti, in sintesi. Raccontati dall’Associated Press (17/2). In un seminario minore della Legione in Lombardia, a Gozzano, a partire dal 2008, un ragazzo di 12 anni fu abusato sessualmente da un prete della Legione, Vladimir Reséndiz Gutiérrez. Quando la famiglia del ragazzo, venutane a conoscenza nel 2013 grazie allo psicologo che lo aveva in cura – era soggetto a depressione – sporse insieme a quest’ultimo denuncia alla polizia, la congregazione offrì un risarcimento di 15mila euro perché tale denuncia venisse ritirata. La madre, Yolanda Martinez Garcia, si rivolse allora a De Paolis, in preda alla rabbia. Ma la reazione del cardinale non fu quella che si aspettava: ridacchiò, le consigliò di non firmare quell’accordo (stilato su sei pagine di contratto da avvocati della congregazione), ma di proporne un altro senza i legali di mezzo: «Gli avvocati complicano le cose – le disse –, anche la Scrittura dice che tra cristiani dobbiamo trovare accordo». Quella conversazione fu registrata e conservata, così come la proposta di risarcimento, ed entrambe saranno usate come prove al processo che sta per aprirsi a Milano, nel quale preti e avvocati della Legione sono accusati di ostruzione alla giustizia e estorsione. Mentre la Legione si trincera dietro alla giustificazione che all’epoca non c’erano le linee guida di protezione dei minori ora vincolanti, il comportamento di De Paolis, deceduto nel 2017, non fa che dimostrare di aver avuto un occhio di riguardo per quei Legionari che proteggevano i preti pedofili. E dire che aveva appreso del comportamento di Reséndiz nel 2011, quando un altro ragazzo del seminario di Gozzano lo aveva accusato di abusi e altri casi stavano emergendo in Venezuela, dove il prete era stato mandato dopo il 2008. De Paolis aveva dato la sua approvazione a una investigazione canonica interna, ma non aveva denunciato il prete alle autorità civili. E anche quando, due anni dopo, si rese conto che altri preti cercavano di impedire che la giustizia facesse il suo corso, il delegato pontificio non disse nulla. Era il 2014 quando ebbe luogo la conversazione con la madre del ragazzo: lo stesso giorno, De Paolis aprì l’assemblea della Legione dichiarando conclusa l’opera di purificazione e riforma della congregazione.

De Paolis aveva avuto da Benedetto XVI ampi poteri da esercitare in quell’opera, ma non li usò: non rimosse alcun rappresentante della “vecchia guardia”, non investigò a fondo le coperture dei crimini commessi da Maciel, non indagò su accuse pregresse di abusi, anche quando i responsabili erano rimasti nelle file della Legione, men che mai affrontò quella radicata cultura dell’abuso, dell’omertà e della copertura, non applicando la legge e mettendo a tacere le vittime.

Reséndiz, oggi 43enne, è stato condannato nel 2019 in contumacia (probabilmente vive in Messico), e l’udienza in appello dello scorso gennaio ha confermato la sentenza a sei anni e mezzo di reclusione. Fino alla fine di marzo ha tempo per ricorrere in Cassazione: si è dichiarato innocente rispetto all’abuso di questo ragazzo, anche se ha ammesso di averne molestato un secondo.

Ma le colpe, in questo caso di abuso, vanno ben oltre le responsabilità del prete. Delle sue inclinazioni erano ben consci i superiori già negli anni ‘90, quando era ancora seminarista: «È un ragazzo con forti impulsi sessuali e scarsa capacità di controllarli», scrisse di lui il direttore dei novizi Antonio León Santacruz, in una valutazione a uso interno del 1994; «Dato il suo profilo psicologico, è incline a non rispettare le regole senza grossi problemi e lo psicologo ritiene che sarebbe difficile per lui intraprendere la vita consacrata visto lo scarso rispetto per le regole. Le osserva fin tanto che viene controllato, ma appena può le infrange senza rimorsi». Reséndiz, l’anno dopo, aveva fatto presenti le proprie difficoltà sessuali in una lettera allo stesso Maciel: «Ho diversi problemi nel campo della castità e la verità è che è un momento difficile perché mi vengono molte tentazioni. Prego la Santa Vergine ogni giorno e le chiedo la forza di non peccare ancora; dico ancora perché ho avuto la disgrazia di peccare ma con l’aiuto di Dio combatterò per quel cuore puro e sacerdotale». Reséndiz fu ordinato nel 2006 e venne incaricato della supervisione dei ragazzini in seminario. La Legione ha affermato di averlo rimosso dal ministero nel 2011, ma nel 2012 ascoltava confessioni nelle scuole e celebrava ancora messa in Colombia, dove era stato trasferito, prima di approdare in Messico. Il Vaticano lo ha dimesso dallo stato clericale il 5 aprile 2013.

Mentre il Capitolo generale dei Legionari di Cristo è ancora in corso (v. Adista Notizie n. 7/20), 13 dei partecipanti sono coinvolti con il caso Reséndiz, compresi due preti che compariranno al processo come imputati.
 
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I legionari di Cristo si offrirono di pagare per il silenzio seminarista
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Denuncia madre di accordo colpito di 16 mila dollari proposti

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I legionari di Cristo si offrirono di pagare per il silenzio seminarista
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Milano, Italia.- La risposta del Cardinale non fu quella che Yolanda Martínez si aspettava, o era disposta a sopportare. Suo figlio è stato abusato sessualmente da uno dei sacerdoti dei Legionari di Cristo , un ordine religioso macchiato dalla pedofilia, e la donna ha chiamato il cardinale Velasio de Paolis - il funzionario vaticano nominato dal Papa per guidare e pulire la congregazione - per dirglielo l' accordo che l'ordine gli ha proposto e di trasmettere tutta la sua furia.

I termini erano bruschi: la famiglia di Martínez avrebbe ricevuto 15 mila euro (circa 16 mila 300 dollari) dai legionari, ma in cambio suo figlio avrebbe dovuto ritirare la testimonianza che aveva dato ai pubblici ministeri di Milano, in cui affermava che un legionario lo aveva ripetutamente abusato quando aveva 12 anni e aveva studiato in un seminario sull'ordine nel nord Italia.

Cioè, gli hanno offerto soldi per mentire. Il cardinale non sembrava sorpreso. Non condivideva il suo sdegno e fuggì una risatina.

Gli disse che non avrebbe dovuto firmare l'accordo, ma cercare di raggiungere un altro accordo senza la necessità di avvocati . “Gli avvocati complicano le cose. Perfino le Scritture affermano che tra i cristiani dobbiamo trovare accordi ”.

La conversazione tra la madre indignata e l'inviato personale di Papa Benedetto XVIÈ intervenuto. La registrazione - come l'accordo proposto di sei pagine - è la prova chiave di un processo penale che inizierà a marzo a Milano.

I pubblici ministeri affermano che avvocati e legionari hanno cercato di ostacolare la giustizia e di estorcere denaro dalla famiglia di Martínez offrendo loro denaro per ritirare una testimonianza data alle autorità nella speranza di annullare le indagini penali sull'aggressore, il sacerdote messicano Vladimir Reséndiz Gutiérrez.

A metà strada ...

Gli avvocati dei cinque sospetti hanno rifiutato di commentare. La congregazione afferma di essersi dichiarata non colpevole. Uno dei suoi portavoce ha indicato che quando questi eventi hanno avuto luogo, i legionari non avevano attuato le politiche e le linee guida che sono ora obbligatorie in tutto l'ordine.

De Paolis è oggi al di là della giustizia terrena: è morto nel 2017 e non ci sono prove di sapere o approvare, prima di essere presentato, l'offerta che doveva comprare il silenzio di Martínez. Ma le registrazioni e i documenti sequestrati quando la polizia ha fatto irruzione nel quartier generale dei legionari a Roma nel 2014, mostrano che avevano chiuso un occhio sui superiori che proteggevano i pedofili .

Inoltre, l'evidenza mostra che quando De Paolis venne a conoscenza dei crimini di Reséndiz, nel 2011, approvò un'indagine canonica interna ma non riferì il sacerdote alla polizia.

E quando venne a sapere, due anni dopo, che altri legionari apparentemente cercavano di impedire le indagini , neanche il delegato del Papa lo denunciò.

Ore dopo aver parlato con Martinez, De Paolis ha inaugurato l'assemblea generale dei Legionari del 2014, in cui il mandato commissionato dal pontefice per riformare e purificare l'ordine religioso è stato formalmente risolto.

I legionari erano "guariti e puliti", disse il cardinale. La realtà era diversa. La sua missione non era stata compiuta.

Afflitto dal potere

Nel 2010, papa Benedetto aveva affidato a De Paolis, uno dei più rispettati avvocati canonici vaticani, di trasformare i legionari dopo rivelazioni che il loro fondatore, il defunto Marziale MacielAveva violentato i suoi seminaristi, era padre di tre figli e aveva costruito un sistema di potere basato sull'abuso, sul silenzio e sull'obbedienza per nascondere i suoi crimini .

Ci furono richieste per il Vaticano di porre fine all'ordine, ma Benedetto decise di non farlo , apparentemente perché la congregazione era troppo grande e troppo ricca. Invece, ha optato per un processo di riforma e ha dato a De Paolis tutto il potere possibile per ricostruire i legionari dalla loro base e sottoporli a un profondo processo di "purificazione" e "rinnovamento".

Ma sin dall'inizio, De Paolis si rifiutò di toccare la vecchia guardia di Maciel, che rimane al potere oggi;Rifiutò di investigare sulla copertura dei crimini del fondatore; Ha rifiutato di riaprire le denunce contro altri preti pedofili anche se gli stupratori sono rimasti nei ranghi dei legionari e senza punizione.

In breve, non ha combattuto la cultura cistica di abusi sessuali, insabbiamenti e segretezza dell'ordine o la sua lunga storia di evitare la giustizia e di licenziare, screditare e mettere a tacere le vittime. Di conseguenza, anche coloro che un tempo erano sostenitori dei legionari ora mettono apertamente in discussione una riforma che era già stata considerata inefficace dagli ex critici dell'ordine.

"Cercano sempre di controllare le vittime, minimizzarle, diffamarle, accusate di esagerare le cose", ha detto Alberto Athié, un ex sacerdote messicano che ha fatto una campagna per più di 20 anni per conto delle vittime di abusi sessuali del clero, tra cui dei legionari.

Reclami

Ultimamente, le vittime dei legionari sembrano sempre più incoraggiate ad alzare la voce pubblicamente per cercare di ottenere giustizia e moltiplicare le storie che narrano abusi sessuali, psicologici e spirituali e descrivono come la cultura della segretezza e della copertura dei legionari È rimasto intatto.

"Dicono di essere vicini alle vittime e di aiutare le loro famiglie", ha detto Martínez nella sua casa di Milano. "La mia testimonianza è che ciò non è accaduto."
A questa 54enne spagnola e madre di tre figli, con base in Italia da decenni, mancano le parole quando ricorda il giorno in cui ha ricevuto la telefonata dallo psicologo del figlio maggiore.

Era marzo 2013. L'adolescente stava andando in terapia su consiglio della sua ragazza del liceo e la donna pensava che lo psicologo gli avrebbe detto che suo figlio aveva lasciato la ragazza incinta.

Il dott. Gian Piero Guidetti ha spiegato che durante la terapia suo figlio aveva confessato che Reséndiz lo aveva ripetutamente abusato dal 2008, quando era studente al seminario dei Legionari di Gozzano, vicino al confine italo-svizzero.

Guidetti, anch'egli sacerdote, disse loro che come medico aveva l'obbligo di denunciare il crimine alle autorità.

La sua denuncia e la testimonianza del figlio di Martínez hanno portato all'apertura di un'indagine criminale culminata nella condanna di Reséndiz nel 2019, confermata lo scorso gennaio. Il legionario, 43 anni, è stato condannato in contumacia e si ritiene che viva a Guadalajara, Jalisco .

Appello

Il sacerdote Vladimir Reséndiz ha tempo fino alla fine di marzo per appellarsi contro la pena di sei anni e mezzo di carcere davanti al più alto tribunale italiano.

Nega tutto

- Il documento che i legionari volevano firmare dalla famiglia Martínez diceva che il figlio non ricordava ed escludeva che Reséndiz lo avesse abusato; che non aveva avuto contatti con il sacerdote né per telefono né per sms, e che i suoi problemi successivi erano dovuti al fatto che aveva lasciato il seminario e aveva difficoltà a integrarsi socialmente nella sua nuova scuola pubblica.

- Stabilito pagamenti per l'educazione e la terapia dei giovani e ha richiesto il segreto "assoluto" . Se la famiglia fosse chiamata a testimoniare, dovrebbe dichiarare quanto dichiarato nell'accordo e negare l'abuso.

- Se la famiglia ha violato il patto di riservatezza, dovrebbe pagare alla congregazione il doppio del denaro offerto, cioè 30 mila euro.


Con le informazioni di El Universal e AP
 
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