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Don Cantini. Pedofilia, sesso e violenze in parrocchia. Le protezioni del card. Antonelli, ....ancora una vergognosa storia di protezioni di preti criminali...

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inyqua
view post Posted on 15/4/2007, 15:05 by: inyqua




Da Repubblica (edizione Firenze, 15.4.07):


Il cardinale invia un intervento, riconosce le colpe del prete, spiega il comportamento ispirato a misericordia, di Maniago

Antonelli:"Don Cantini è colpevole"

Abusi sessuali fino all´87, falso misticismo, dominio delle coscienze


E´ tutto vero. Don Lelio Cantini, il parroco della Regina della pace accusato da un gruppo di ex parrocchiani, oggi adulti, di aver subito da lui per anni, quando erano bambini e adolescenti, abusi e violenze sessuali e psicologiche, è stato riconosciuto responsabile dalla Chiesa di «delittuosi abusi sessuali» dal 1973 all´87 nonché di «falso misticismo, di controllo e dominio delle coscienze». Lo ha ammesso ieri l´arcivescovo Ennio Antonelli.
Rompendo sei giorni di totale silenzio mantenuto dalla Curia sui fatti denunciati da Repubblica la domenica di Pasqua, e che negli ambienti ecclesiastici e nel clero fiorentino stava creando un gravissimo imbarazzo. Antonelli dice di aver taciuto non «per nascondere qualcosa» ma per avere il tempo di «confrontarmi e consigliarmi con i vicari foranei», i parroci responsabili delle varie zone della diocesi. Gli stessi che inutilmente, nei mesi scorsi, avevano chiesto al cardinale di informarli sui fatti proprio per evitare lo «scandalo». E obietta a chi in questi giorni si è chiesto perché mai la vicenda non sia stata trattata «apertamente in pubblico», che «non è questo lo stile evangelico di trattare le persone, per quanto gravi siano i peccati», e rinviando alla ‘copertura´ della Santa Sede per «la procedura seguita». Annuncia che il decreto con i provvedimenti contro don Cantini, già anticipato per intero da Repubblica, verrà pubblicato sul prossimo Bollettino diocesano, ma che «non conterrà alcun elemento di novità» rispetto a quanto già noto.
Antonelli conferma di aver ricevuto il primo dossier di lettere firmate, con accuse di gravi delitti, fin dall´estate del 2005, e di aver deciso quindi «un primo intervento» inviando don Cantini «in una casa isolata» a Mucciano nel Mugello, in realtà, come subito obiettato dalle vittime, una parrocchia collegata alla Regina della pace e restaurata grazie al lavoro gratuito degli stessi parrocchiani. L´arcivescovo dice di aver ritenuto sufficiente questo provvedimento in considerazione dell´età e della salute di Cantini, riservandosi, «col tempo», di «studiare meglio la situazione» e la normativa giuridica, che, dice, «non conoscevo abbastanza». Aggiunge di essersi reso conto «dopo qualche mese» che «bisognava affrettare» altri provvedimenti, e di aver incontrato su loro richiesta, e chiamandoli lui stesso, alcuni degli accusatori. Ricorda gli aver imposto a don Lelio di lasciare Mucciano e di «allontanare la sua collaboratrice domestica»: unico, fuggevole accenno alla "veggente" che ha sempre vissuto accanto al prete e indicata dalla vittime come la vera anima nera della Regina della pace. Il cardinale conferma anche che a, un certo punto, è stato avviato un processo penale amministrativo, autorizzato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, e terminato con la punizione di cui Repubblica ha dato notizia. Riconosce che le vittime possano considerarla «troppo leggera», ma, dice, «bisogna tener conto che la Chiesa deve dare testimonianza della divina misericordia». Però, garantisce che «la Chiesa fiorentina» «si fa carico della iniquità che è stata commessa». Infine, riguardo alle accuse rivolte dalle vittime al vescovo ausiliare Claudio Maniago, che avevano informato per primo senza risultato: «Chi lo conosce» dice Antonelli «non può che stimarlo grandemente». Dio, sostiene infatti il cardinale, «scrive dritto anche fra le righe storte». Maniago, secondo Antonelli, non avrebbe fatto che «apprezzare il suo parroco per la sua azione pastorale», e, dice, ha «sofferto profondamente» quando «ha appreso la drammatica verità». Sebbene, spiega, la sua sofferenza «non si sia manifestata nell´aperta indignazione, quanto in un senso di misericordia». Quanto infine al «progetto di Chiesa parallela», formulata dalle vittime a proposito delle pratiche della Regina della pace, si tratta, secondo Antonelli, «al massimo di un fantasma» frutto della «fervida immaginazione di don Lelio».

 
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18 replies since 8/4/2007, 09:20   729 views
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