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Don Cantini. Pedofilia, sesso e violenze in parrocchia. Le protezioni del card. Antonelli, ....ancora una vergognosa storia di protezioni di preti criminali...

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view post Posted on 8/4/2007, 09:20
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www.repubblica.it/2007/04/sezioni/c...parrocchia.html

CRONACA InviaStampaFirenze, le vittime scrivono al Papa: "Abusi su donne e bambini per anni"
Gli episodi dal 1975 in poi. Nel 2004 le prime denunce alla Curia. Trasferito il prete sotto accusa
Sesso e violenze
scandalo in parrocchia
di MARIA CRISTINA CARRATU'

FIRENZE - Anni di violenze, psicologiche e fisiche, di plagi e coercizioni nei confronti di bambini, ragazzi, intere famiglie, abusi e violenze sessuali su bambine e ragazzine minorenni, consumati nell'ombra di una canonica e mai venuti a conoscenza di nessuno fino ad oggi. Famiglie intere convinte di far parte di un progetto di fondazione di una "vera chiesa dello Spirito" contrapposta a quella, corrotta e incapace, "di fuori", e spinte a devolvere alla parrocchia denaro e beni, "per adempiere alla volontà di Gesù Cristo". E poi avviamento di ragazzi al seminario, con l'obiettivo di "colonizzare" la struttura ecclesiale attraverso incarichi di primo piano.

È questo - secondo le vittime dei plagi e degli abusi (così lontani nel tempo da rendere difficile ormai un'azione penale) che solo oggi, dopo tanti anni, hanno trovato il coraggio di parlare e chiedono giustizia appellandosi al Papa - ciò che è avvenuto almeno a partire dal 1975 in una parrocchia della periferia di Firenze, la Regina della Pace. Affidata fino al 2005 a un "carismatico" sacerdote oggi ottantenne, don Lelio Cantini, allontanato dalla città solo un anno fa ma mai privato dell'ordinazione. Con a fianco una donna, presunta "veggente" le cui visioni di Gesù, raccontano le vittime, servivano alla selezione degli "eletti". Oggetto di punizioni esemplari, privati dell'assoluzione e dell'eucaristia, se non avessero obbedito alle imposizioni del "priore", come il sacerdote si faceva chiamare. Fra cui quella sistematicamente rivolta a ragazzine di dieci, quindici, diciassette anni, di avere rapporti sessuali con lui, come forma, diceva, di "adesione totale a Dio". Facendo credere a ognuno di essere il prescelto e intimando il segreto assoluto pena il "castigo divino". Per questo, vinte le rimozioni e preso contatto con i compagni di allora, solo oggi le vittime hanno scoperto di aver condiviso un passato identico e terribile.

Ed è innanzitutto alla Chiesa, anziché ad avvocati e tribunali, che si rivolgono fin dal gennaio 2004, inviando alla Curia di Firenze esposti e memoriali, e ottenendo vari incontri personali - prima con l'allora arcivescovo Silvano Piovanelli e poi con l'arcivescovo Ennio Antonelli e con l'ausiliare Claudio Maniago. Con l'unico risultato, nel settembre 2005, di un trasferimento del "priore" "per motivi di salute" in un'altra parrocchia della Diocesi. Da qui la decisione di appellarsi al Papa. La prima volta con una lettera del 20 marzo 2006, con allegati dieci dettagliati memoriali di venti vittime di abusi, a cui risponde il cardinale Camillo Ruini, ricordando alle vittime, sentito Antonelli, che il sacerdote sotto accusa dal 31 marzo ha lasciato anche la Diocesi e augurandosi che questo "infonda serenità nei fedeli coinvolti a vario titolo nei fatti".

Le vittime però non ci stanno. Il 'priorè vive con la "veggente" in una città della costa toscana, ha sempre intorno un gruppo di seguaci ed è tuttora ordinato. E a questo punto si muovono, di loro iniziativa, alcuni sacerdoti. "Non vogliamo sentirci domani chiedere conto di un colpevole silenzio", spiegano in una nuova lettera al Papa, inviata il 13 ottobre 2006 tramite la Segreteria di Stato. Dove parlano di "iniquo progetto di dominio sulle anime e sulle esistenze quotidiane" perseguito da una setta "purtroppo cresciuta dentro una parrocchia cattolica". E ricordano che a "quasi due anni" dall'inizio delle denunce dalla Chiesa fiorentina non sono ancora arrivati né "una decisa presa di distanza" dai personaggi coinvolti nella vicenda, né "una scusa ufficiale", né "un atto riparatore autorevole e credibile". A Repubblica, che glielo chiedeva, Antonelli ha risposto ieri di non voler fare alcun commento della vicenda.

Intanto la storia circola, e sono ora i parroci vicari foranei, responsabili delle zone della diocesi, a chiedere all'arcivescovo di portarla all'assemblea diocesana, davanti a tutto il clero. Antonelli li ha convocati alla fine di febbraio per mostrare una sua comunicazione alle vittime del 17 gennaio, relativa ai "provvedimenti" a carico del sacerdote adottati, scrive, "sulla base delle vostre accuse", al termine di un "processo penale amministrativo" e sentita la Congregazione per la Dottrina della Fede. Per cinque anni, scrive il cardinale, il "priore" non potrà né confessare, né celebrare la messa in pubblico, né assumere incarichi ecclesiastici, e per un anno dovrà fare un'offerta caritativa e recitare ogni giorno il Salmo 51 o le litanie della Madonna. E quanto alle vittime, l'invito, visto che "il male una volta compiuto non può essere annullato", è a "rielaborare in una prospettiva di fede la triste vicenda in cui siete stati coinvolti", e a invocare da Dio "la guarigione della memoria".

Ma loro, con "stupore e dolore", annunciano che non si fermeranno. Finora non hanno fatto nemmeno causa civile, ma d'ora in poi, dicono, "nulla è più escluso". Nella lettera alla Segreteria di Stato i preti chiedono a loro nome "un processo penale giudiziario", che convochi testimoni e protagonisti, e applichi "tutte le sanzioni previste dall'ordinamento ecclesiastico", che il prete che ha rovinato le loro vite sia "privato dello stato clericale", anche "a tutela delle persone che continuano a seguirlo". E che sia ora la Santa Sede a fare davvero luce su tutta la vicenda.


(8 aprile 2007) Torna su

www.repubblica.it/2007/04/sezioni/c...timonianza.html


CRONACA InviaStampaLe testimonianze
"Mi fece spogliare in camera
ero soltanto una ragazzina"
"Allora ero assolutamente incapace di una scelta libera"

FIRENZE - Ecco alcune testimonianze raccolte dalle vittime degli abusi avvenuti nella parrocchia fiorentina. "Per vent'anni ho completamente rimosso tutto", racconta una di loro, oggi quarantacinquenne, sposata con figli, seguita dall'associazione Artemisia per le donne abusate. Le "immagini" di allora le tornano agli occhi solo pochi anni fa, all'improvviso, "durante una terapia". Il primo abuso comincia quando ha dieci anni. "Il "priore" mi chiamava su, nel suo studio o nella camera da letto, mi faceva spogliare e mi spiegava come, negli atti che mi avrebbe chiesto, si sarebbe realizzata la più piena comunione eucaristica". Le dice "di pensare alla Madonna, che aveva avuto Gesù a dodici anni, che ero la diletta del Cantico dei Cantici e che quello che avveniva fra noi era lo stesso che avveniva nel giardino dell'Eden". Ripensandoci, B. dice di provare tuttora "attacchi di vomito". I rapporti vanno avanti per quindici anni. "Ero assolutamente incapace di una scelta libera e consapevole".

Anche D. A., oggi quarantenne, a un certo punto diventa la "diletta" dal "priore": "Avevo diciassette anni, è andata avanti finché mi sono sposata" ricorda. "Mi diceva che io avevo bisogno di affetto e che lui poteva darmelo. In nome di Gesù cominciò ad abbracciarmi...". Quando si fidanza, però, D. comincia a chiedersi "perché il priore impedisse a una coppia non sposata anche solo di parlare fra sé, quando con lui si potevano fare quelle cose". Ma il coraggio di parlare del suo passato lo trova solo nel 2004, incontrando alcune ex compagne di allora.

L. A., quarantaquattro anni, artigiano, una moglie e un figlio, è uno dei ragazzi prescelti dal sacerdote a far parte del futuro clero della "vera chiesa". "Prima di una partita di calcio - racconta - mi chiamò e mi disse che "quelli lassù" mi avevano prescelto per fare il sacerdote. Scoppiai in un pianto dirotto, ma il priore disse che se avessi rifiutato mi avrebbe cacciato per sempre dalla parrocchia". Che voleva anche deludere una famiglia legatissima al sacerdote: "Mio padre lo frequentava fin da piccolo, lui si era offerto di aiutarci. Decideva tutto per noi". Fino a farsi consegnare beni e denaro da usare, spiegava, "per costruire la futura chiesa. Alla nostra famiglia, diceva che avrebbe pensato Gesù". L. accetta di entrare in seminario. "Non avevo la forza per oppormi" racconta. La crisi esplode al terzo anno di teologia. Il "priore" lo accusa di essere "una pentola marcia", ma lui abbandona. E, fra mille difficoltà, si ricostruisce la vita.


(8 aprile 2007) Torna su

Edited by GalileoGalilei - 4/3/2016, 17:55
 
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Ogni tanto occorre rinfrescare la memoria.

Statistiche di provenienza cattolica ci dicono che il 10% dei preti brasiliani, il 4% di quelli USA, il 3,6% di quelli di Irlanda (EIre + Irlanda del Nord) è coinvolto in vicende giudiziarie di abusi sessuali, principalmente su minori.

Una percentuale incommensurabilmente maggiore a quella delle altre persone, come ha stabilito anche una sentenza del Tribunale Federale Svizzero (corrispondente alla nostra Corte di Cassazione) del 2003.

I link alle statistiche, tutte di provenienza cattolica:

Brasile: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/.../21/preti.shtml

USA: http://www.rai.it/news/articolonews/0,9217,73841,00.html

Irlanda: http://www.irlandando.it/news/news.asp?id=689

Il testo della sentenza del Tribunale Federale Svizzero, dal sito del Tribunale stesso:

http://www.edi-ekr.admin.ch/php/idetails.php?id=2003-25

L'affirmation selon laquelle il existe statistiquement plus de pédophiles parmi les prêtres catholiques que dans le reste de la population et que les prêtres condamnés représentent la pointe de l'iceberg n'est pas au surplus totalement infondée. Il est en effet de notoriété publique qu'il existe des prêtres pédophiles et que leur hiérarchie n'a pas toujours pris toutes les dispositions qui s'imposaient pour éviter la poursuite de tels actes par ceux qui les commettaient.
 
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Ora alcune domande nascono spontanee:

1) Perché queste 20 vittime raccontano delle loro violenze ai gerarchi vaticani e non alla magistratura o all'opinione pubblica? Ancora innamorati dell'istituzione che continua a fare loro tanto male?

2) Bagnasco quando parlava di legalizzazione della peodofilia si rifericva agli omosessuali oppure a questo prete pedofilo e violentatore e ai suoi protettori? Già perché questi crimini sono stati legalizzati dalla prescrizione e dal mancato intervento delle autorità ecclesiastiche e della magistratura

3) Che ne dite se dopodomani vado all'asilo e offro caramnelle ai bimbi? Tanto se mi scoprono patteggerò qualche Salmo 51 e delle litanie della Madonna.....

Edited by GalileoGalilei - 8/4/2007, 22:45
 
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view post Posted on 10/4/2007, 13:44
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...erita/1567447/6

Per 36 ore lui e la perpetua sono rimasti chiusi nel villino
Don Lelio, il prete accusato non dice la sua verità
Maurizio Bologni
Ha lasciato in auto la casa che lo ospitava UN vero crescendo di sdegno, quello delle vittime dei plagi e delle violenze sessuali che dal 2004 accusano don Lelio Cantini, loro ex parroco della parrocchia Regina della pace, e tuttora dicono di attendere un vero gesto riparatore da parte della Chiesa. Decidendo di rivolgersi al Papa solo in ultima istanza, e dopo aver aspettato più di due anni una risposta dalla Curia di Firenze. A cui, così raccontano nella loro prima lettera a Benedetto XVI datata 20 marzo 2006, si erano rivolti ottenendo fin dall´ottobre 2004 un primo colloquio con il vescovo ausiliare Claudio Maniago: nominato all´alta carica dal settembre 2003, e, ricordano le vittime, loro coetaneo alla stessa parrocchia Regina della pace. Un colloquio da cui, tuttavia, chi partecipò uscì convinto di dover compiere un passo ulteriore. Nel luglio 2005 viene quindi inviato un primo dossier di memoriali al cardinale Silvano Piovanelli, perché li inoltrasse direttamente all´arcivescovo Ennio Antonelli. E in settembre arriva un primo provvedimento: don Lelio Cantini viene tolto dalla sua vecchia parrocchia, ma ufficialmente per ‘motivi di salute´ e durante un normale avvicendamento di parroci della diocesi. E destinato alla parrocchia di Mucciano, a 30 chilometri da Firenze, in Mugello.
Fedeli silenziosi, appunto, come il loro sacerdote, che rinuncia a difendersi e a spiegare la sua verità. Fedeli coi volti scuri di chi è convinto, con cristiana rassegnazione, di aiutare un prete ultraottantenne, malconcio, claudicante e con poca vista, a portare la croce di chissà quale oscura «macchinazione».
Qui, a Viareggio, don Cantini è arrivato un anno fa, ospitato dalla casa di un amico fiorentino, uno slargo di pochi pini e palme lungo un viale che porta al mare. Minuscolo terratetto giallo, rimesso da poco, un cancello, il giardinetto, due ombrelloni, la tenda colorata, serrande e portafinestra abbassate. E´ distante trecento metri dal lungomare, solcato in questo ponte di Pasqua da centinaia di vacanzieri. Eppure questo terratetto, così mestamente sbarrato, sembra lontano centinaia di chilometri dalla mondanità che pulsa sul mare. Don Cantini e la sua perpetua sono barricati dentro dal giorno di Pasqua, illuminati dalla luce artificiale mentre fuori risplende un sole primaverile. Il pomeriggio di Pasqua la perpetua si fa ingannare dalla prima scampanellata al citofono. Si affaccia sospettosa alla porta finestra semi socchiusa. Quella che qualcuno ha chiamato la «veggente», altri «kapò» e la «padrona del prete», è una donna sulla cinquantina, non alta e robusta, ha gli occhiali e veste una camicetta bianca.
«No, don Cantini non c´è, arrivederci» mente. Da allora non risponderà più al citofono, 36 ore al buio, aspettando il blitz di liberazione.
Succede ieri, giorno di Pasquetta, poco prima delle due del pomeriggio. Il cancello della villetta viene ostruito dall´arrivo di una Opel grigia metallizzata che si piazza davanti all´ingresso. Dall´auto scendono un uomo e due donne sulla quarantina. Entrano nel villino, trasportano alla svelta nel bagagliaio qualche fagotto. Poi aiutano l´anziano prete a lasciare la casa. Don Cantini veste l´abito nero, ha una coppola dello stesso colore, è alto e malfermo sulle gambe, deve essere aiutato a salire in auto al posto del passeggero accanto all´autista. Poi via, verso chissà dove, con le due donne e l´uomo in auto assieme al prete. Tutto in meno di dieci minuti. La perfetta rete di protezione degli amici porta allora conforto anche alla perpetua che è rimasta nella casetta sbarrata di Viareggio. Arriva una Panda blu. Ne escono una donna di mezza età e una giovane, scure e agitate. Entrano nella casetta buia. Arriva anche un ragazzo.
Nessuno spende una parola in difesa di don Cantini, ma i comportamenti valgono più di un arringa. Perché questa è la consegna: agire. E non parlare. Chi, tra gli amici, di prima mattina porta una lettera al giornale e parla al telefono, dopo un po´ vorrebbe ricacciare voce in gola e inchiostro in penna. «Dal ‘69 l´ho frequentato in parrocchia, lo ammiro e lo stimo per l´assistenza che ha saputo dare alle famiglie sofferenti, per la catechesi e il rinnovamento che ha portato nella chiesa» aveva detto. «Non credo alle accuse e i sacerdoti che puntano il dito dovrebbero uscire allo scoperto. Ma la mia parola non vale nulla. Chiedete a don Claudio, a monsignor Maniago voglio dire, di cui don Lelio ha raccolto la vocazione per avviarlo verso il seminario e il sacerdozio. E don Lelio è ricambiato dall´affetto di monsignor Maniago». (10 aprile 2007)
 
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L'articolo parla di ex prete ma non è affatto un ex. Non è stato né ridotto allo stato laicale e nemmeno sospezo

http://www.intoscana.it/intoscana/viaggiar...&typeAsset=News

Scandalo a Firenze: Procura apre inchiesta su ex prete


(ANSA) - FIRENZE, 10 APR - Scandalo a Firenze. La Procura apre un'inchiesta sull'ex sacerdote Lelio Cantini, 84 anni, per abusi sessuali su minori.L'ex prete della parrocchia 'Regina della Pace' e' accusato da vari fedeli di violenze sessuali, psicologiche e azioni di plagio che sarebbero avvenute anni fa. L'inchiesta vuole appurare se e' vero quanto riportato dalla stampa e in caso stabilire a quale epoca risalgono i fatti perche' finora l'unico dato e'la rimozione nel '05 del prete dalla parrocchia.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...20309girata.asp


Abusi in parrocchia: aperta inchiesta




Sgomento a Firenze per presunte violenze su minori. Indaga la procura
FIRENZE
Abusi sessuali pluriaggravati e continuati su minori: con questa ipotesi di reato la procura di Firenze ha aperto un procedimento penale nei confronti di Lelio Cantini, 84 anni, ex sacerdote fiorentino della parrocchia "Regina della Pace", alla periferia di Firenze, accusato da alcuni fedeli di violenze sessuali, psicologiche e azioni di plagio che sarebbero avvenute anni fa.

Il capo della procura fiorentina, Ubaldo Nannucci, sottolineando che ancora «nessuna delle presunte vittime si è rivolta all’autorità giudiziaria», ha spiegato che l’inchiesta innanzitutto intende appurare «se è vero ciò che ha riportato la stampa sull’argomento» e «verificare, eventualmente, a quale epoca risalgono i fatti, anche perchè l’unico dato, per adesso, è la rimozione del sacerdote dalla parrocchia, avvenuta nel 2005».

Secondo le presunte vittime, che a partire dal gennaio del 2004 hanno denunciato l’accaduto scrivendo alla curia fiorentina e al Papa, il sacerdote, dal 1975 e per anni, avrebbe abusato di ragazze dai 12 ai 17 anni, si sarebbe fatto consegnare denaro e beni e avrebbe plagiato ragazzi da indirizzare al seminario per creare un potere alternativo a quello ufficiale.

Nel settembre del 2005 il sacerdote è stato destinato ad altra parrocchia e successivamente è stato allontanato dalla diocesi al termine del «processo penale amministrativo» che, sentita la Congregazione della Fede, ha deciso, tra l’ altro, che il religioso non confessasse, non celebrasse la messa in pubblico e non assumesse incarichi ecclesiali per cinque anni.
 
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view post Posted on 11/4/2007, 06:42
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http://city.corriere.it/news/articolo.php?...28&id_testata=7

Inchiesta su don Cantini
Fugge pure la "veggente"
procura in azione Abusi sessuali pluriaggravati e continuati su minori: con questa ipotesi di reato la procura di Firenze ha aperto un procedimento penale nei confronti di don Lelio Cantini.
Dopo il "no comment" sia da parte della Curia fiorentina che da parte della Santa Sede sui gravissimi casi di violenze sessuali e plagi di cui un gruppo di fedeli ha accusato don Cantini, scende in campo la procura. Cosa che avviene il giorno dopo l'abbandono da parte del prete della casa dove si trovava a Viareggio, per una destinazione sconosciuta. E ieri anche Rosanna S., la perpetua definita dagli accusatori del sacerdote una sorta di veggente che in base alle apparizioni di Gesù indicava gli "eletti" della "nuova chiesa dello spirito", avrebbe lasciato la palazzina di piazza S. Caterina da Siena a Viareggio, dove viveva assieme al "priore". Sebbene "nessuna delle presunte vittime si sia rivolta all'autorità giudiziaria", ha spiegato il procuratore capo Ubaldo Nannucci, l'inchiesta intende appurare "se è vero ciò che ha riportato la stampa sull'argomento" e "verificare a quale epoca risalgono i fatti, anche perché l'unico dato, per adesso, è la rimozione del sacerdote dalla parrocchia, nel 2005". Secondo le presunte vittime, che a partire dal 2004 hanno denunciato i fatti scrivendo alla Curia e al Papa, don Cantini, oggi 84enne, ex parroco alla "Regina della Pace" a Firenze, dal 1975 e per anni, avrebbe abusato di ragazzine dai 10 ai 17 anni, si sarebbe fatto consegnare denaro e beni e avrebbe plagiato ragazzi da indirizzare al seminario per creare una sua "setta" alternativa alla chiesa ufficiale. Nel settembre 2005 il sacerdote è stato destinato dal cardinale Antonelli ad altra parrocchia e poi allontanato dalla diocesi al termine del "processo penale amministrativo" con cui è gli stato vietato di confessare, celebrare messa in pubblico e assumere incarichi ecclesiali per 5 anni. Ansa
 
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view post Posted on 11/4/2007, 12:10
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Dall'Agenzia di stampa cattolica adnkronos

http://it.news.yahoo.com/11042007/201/abus...vo-firenze.html

Abusi in parrocchia, Papa ha incontrato arcivescovo di Firenze

ADN Kronos -

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Città del Vaticano, 11 apr . - (Adnkronos)- Benedetto XVI ha ricevuto lo scorso 2 aprile in udienza l'arcivescovo di Firenze, cardinale Ennio Antonelli, e il suo ausiliare mons. Claudio Maniago. E' quanto risulta dal bollettino ufficiale della Sala stampa della Santa Sede. Secondo indiscrezioni giornalistiche il colloquio avrebbe avuto come oggetto anche la situazione relativa a don Lelio Cantini, l'ex parroco della parrocchia di Firenze ''Regina della pace'' accusato di aver commesso violenze e abusi sessuali e psicologici su ex parrocchiani.

Il caso è scoppiato grazie alle denunce pubbliche della vicenda fatta da alcuni di essi, e anche per la presa di posizione di un gruppo di sacerdoti che ha chiesto alla diocesi di fare la massima chiarezza sull'episodio. Sia i fedeli autori delle denunce che i sacerdoti si sono rivolti al Vaticano e al Pontefice con due lettere diverse. Ora la Procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sulla vicenda.

Nel frattempo, dal 16 al 21 aprile, si svolgeranno in Vaticano le visite ad limina apostolorum dei vescovi della Toscana, in questa occasione il Papa avrà modo di parlare nuovamente con il cardinale Antonelli.

(Adnkronos)
 
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view post Posted on 11/4/2007, 12:27
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Nel frattempo, dal 16 al 21 aprile, si svolgeranno in Vaticano le visite ad limina apostolorum dei vescovi della Toscana, in questa occasione il Papa avrà modo di parlare nuovamente con il cardinale Antonelli image imagesperiamo bene!!!!!
 
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Scarpia
view post Posted on 11/4/2007, 13:24




in sintonia con certi documenti da lui firmati, Ratzy lo bastonerà perchè il caso è diventato di dominio pubblico.
 
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view post Posted on 11/4/2007, 15:41
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Guardate che bella letterina i preti rivolgono al loro superiore. Naturalmente nemmeno un accenno a rivolgersi alla magistratura, l'unica competente a giudicare casi come questi


http://www.nostalgiatoscana.it/newsite/ind...d=1663&Itemid=2

Scandalo in parrocchia a Firenze, esposto del Telefono Antiplagio
mercoledì 11 aprile 2007
Riceviamo e pubblichiamo..

Spett.le redazione,
abbiamo letto nel vostro sito le notizie relative agli abusi perpetrati da don Lelio Cantini, di cui è venuta a conoscenza la Procura della Repubblica di Firenze, che ha aperto un fascicolo. Per completezza d'informazione vi comunichiamo che l'iniziativa dei magistrati fiorentini nasce anche da un esposto (riportato a seguire) del nostro comitato di volontariato. Cordiali saluti, Telefono Antiplagio


TELEFONO ANTIPLAGIO 338.8385999 - www.antiplagio.org
Comitato italiano di volontariato in difesa delle vittime di ciarlatani e santoni e contro gli abusi nelle telecomunicazioni e nei confronti di minori (dal 1994)

ALLA C.A. PROCURA DELLA REPUBBLICA DI FIRENZE
Al ns. comitato di volontariato è stato segnalato l'operato del sedicente "carismatico" Lelio Cantini, sacerdote della Diocesi di Firenze ed ex parroco della chiesa "Regina della Pace", meglio conosciuto come "Priore", e di una "veggente" sua collaboratrice (di cui non si conosce il nome), i quali, a partire dal 1975, avrebbero esercitato violenze sessuali e psicologiche su bambini, bambine, adolescenti e intere famiglie, costrette a devolvere beni di varia natura e denaro alla parrocchia per "adesione totale a Dio" e per la costruzione di una "vera Chiesa dello Spirito".
A dimostrazione di ciò il "Priore" nel 2005, dopo le proteste e le denunce alla Diocesi di Firenze da parte dei parrocchiani irretiti, è stato trasferito (per non meglio specificati motivi di salute) in un'altra città della Toscana, tenuta segreta, dove - in base alle segnalazioni giunte al ns. comitato di volontariato - starebbe continuando la sua attività, insieme alla "veggente" summenzionata, le cui "visioni" favorirebbero la selezione degli "eletti". Secondo le disposizioni della Curia di Firenze, per 5 anni il "Priore" non potrà né confessare, né celebrare la messa in pubblico, né assumere incarichi ecclesiastici; e per un anno dovrà fare un'offerta caritativa e recitare ogni giorno il Salmo 51 o le litanie della Madonna. Le vittime invece, visto che "il male una volta compiuto non può essere annullato", sono state invitate, sempre dalla Curia di Firenze, a "rielaborare in una prospettiva di fede la triste vicenda" e ad invocare da Dio "la guarigione della memoria".
Ad ulteriore dimostrazione di quanto denunciato, alcuni sacerdoti della Diocesi di Firenze il 13/10 u.s. scrivono al Papa Benedetto XVI: "Non vogliamo sentirci domani chiedere conto di un colpevole silenzio". Nella loro lettera, inoltre, parlano di "iniquo progetto di dominio sulle anime e sulle esistenze quotidiane" per opera di una setta "cresciuta dentro una parrocchia cattolica", e ricordano a Sua Santità che, a "quasi due anni" dalle denunce, dalla Chiesa fiorentina non sono arrivati né "una decisa presa di distanza" dai personaggi coinvolti, né "una scusa ufficiale", né "un atto riparatore autorevole e credibile". Tra le testimonianze a conoscenza del ns. comitato di volontariato vi è quella di una donna (ora sposata con figli) che da 10 a 25 anni avrebbe subito molestie sessuali, con l'espediente della "piena comunione eucaristica", e quella di un'altra donna che, dall'età di 17 anni, diventò la "diletta del Priore" e, "in nome di Gesù", sarebbe stata abusata. Conosciamo inoltre la vicenda di un ex seminarista, prescelto dal "Priore" per far parte della futura "vera Chiesa dello Spirito", e della famiglia del ragazzo vincolata a consegnare beni e denaro. Ma dopo 3 anni di Teologia, il giovane avrebbe abbandonato il seminario.
Poiché tra l'altro ci è stato segnalato che il "Priore" e la "veggente" hanno compiuto pellegrinaggi in Terra Santa, è presumibile che siano stati colpiti dalla sindrome di Gerusalemme, patologia che consiste nella manifestazione improvvisa di appassionati sentimenti religiosi, insieme all'impulso di proferire espressioni visionarie e assumere il ruolo di un profeta o di Gesù Cristo. Allo stesso tempo è presumibile che, conoscendo tale patologia, i due abbiano agito in malafede.
In considerazione dei danni che il "Priore" e la "veggente" avrebbero arrecato alle giovani vittime e alle loro famiglie e che potrebbero arrecare in futuro, si chiede al Vs. spettabile Ufficio di verificare le informazioni in ns. possesso e, in caso affermativo, di procedere per i reati che riterrà opportuno rubricare.
Si ringrazia anticipatamente e si dichiara di essere a disposizione per eventuali integrazioni.
Per Telefono Antiplagio, prof. Giovanni Panunzio (resp.)
Via Transatlantico 13 - 09045 Quartu S.E. (Cagliari)

 
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<_< è tristemente noto che chissà quante altre situazioni del "genere" non conosciamo e non verremo mai a conoscenza!!!!!
 
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http://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL070125

Chiesa scandalo: la procura acquisira' memoriali delle presunte vittime 12/04/2007 - La procura di Firenze acquisira' le lettere e i memoriali con cui alcuni fedeli hanno denunciato alla curia e al Papa un sacerdote fiorentino, don Lelio Cantini, che, dal 1975, avrebbe abusato di ragazze dai 12 ai 17 anni.

Secondo l'accusa il sacerdote si sarebbe fatto consegnare anche denaro e beni e avrebbe plagiato ragazzi da indirizzare al seminario per creare un potere alternativo a quello ufficiale. Due giorni fa la procura fiorentina ha aperto un'inchiesta a carico di Lelio Cantini, ipotizzando il reato di abusi sessuali pluriaggravati e continuati su minori. In base a quanto appreso, per il momento non sarebbero arrivate in procura denunce da parte dei fedeli. Il procuratore capo di Firenze, Ubaldo Nannucci, titolare dell'inchiesta, ha spiegato che coordinera' le indagini, condotte dalla polizia, insieme ad altri due sostituti procuratori. Nei prossimi giorni, i magistrati ascolteranno persone informate sui fatti per ricostruire un quadro della vicenda.
 
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inyqua
view post Posted on 13/4/2007, 07:53




Fra l'altro da quella Chiesa, gestita da Don Cantini, oltre a provenire il vescovo vicario di Firenze, mons. Maniago (uno dei più giovani e brillanti vescovi italiani, che già giovanissimo aveva cariche di alta responsabilità), proviene anche il segretario di mons. Antonelli, arcivescovo di Firenze...
 
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view post Posted on 13/4/2007, 14:02
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veramente sarei fuxia

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CITAZIONE (inyqua @ 13/4/2007, 08:53)
mons. Maniago

uhmm.. non so se a uno con un nome così affiderei i miei figli.. :ph34r:
 
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inyqua
view post Posted on 15/4/2007, 15:05




Da Repubblica (edizione Firenze, 15.4.07):


Il cardinale invia un intervento, riconosce le colpe del prete, spiega il comportamento ispirato a misericordia, di Maniago

Antonelli:"Don Cantini è colpevole"

Abusi sessuali fino all´87, falso misticismo, dominio delle coscienze


E´ tutto vero. Don Lelio Cantini, il parroco della Regina della pace accusato da un gruppo di ex parrocchiani, oggi adulti, di aver subito da lui per anni, quando erano bambini e adolescenti, abusi e violenze sessuali e psicologiche, è stato riconosciuto responsabile dalla Chiesa di «delittuosi abusi sessuali» dal 1973 all´87 nonché di «falso misticismo, di controllo e dominio delle coscienze». Lo ha ammesso ieri l´arcivescovo Ennio Antonelli.
Rompendo sei giorni di totale silenzio mantenuto dalla Curia sui fatti denunciati da Repubblica la domenica di Pasqua, e che negli ambienti ecclesiastici e nel clero fiorentino stava creando un gravissimo imbarazzo. Antonelli dice di aver taciuto non «per nascondere qualcosa» ma per avere il tempo di «confrontarmi e consigliarmi con i vicari foranei», i parroci responsabili delle varie zone della diocesi. Gli stessi che inutilmente, nei mesi scorsi, avevano chiesto al cardinale di informarli sui fatti proprio per evitare lo «scandalo». E obietta a chi in questi giorni si è chiesto perché mai la vicenda non sia stata trattata «apertamente in pubblico», che «non è questo lo stile evangelico di trattare le persone, per quanto gravi siano i peccati», e rinviando alla ‘copertura´ della Santa Sede per «la procedura seguita». Annuncia che il decreto con i provvedimenti contro don Cantini, già anticipato per intero da Repubblica, verrà pubblicato sul prossimo Bollettino diocesano, ma che «non conterrà alcun elemento di novità» rispetto a quanto già noto.
Antonelli conferma di aver ricevuto il primo dossier di lettere firmate, con accuse di gravi delitti, fin dall´estate del 2005, e di aver deciso quindi «un primo intervento» inviando don Cantini «in una casa isolata» a Mucciano nel Mugello, in realtà, come subito obiettato dalle vittime, una parrocchia collegata alla Regina della pace e restaurata grazie al lavoro gratuito degli stessi parrocchiani. L´arcivescovo dice di aver ritenuto sufficiente questo provvedimento in considerazione dell´età e della salute di Cantini, riservandosi, «col tempo», di «studiare meglio la situazione» e la normativa giuridica, che, dice, «non conoscevo abbastanza». Aggiunge di essersi reso conto «dopo qualche mese» che «bisognava affrettare» altri provvedimenti, e di aver incontrato su loro richiesta, e chiamandoli lui stesso, alcuni degli accusatori. Ricorda gli aver imposto a don Lelio di lasciare Mucciano e di «allontanare la sua collaboratrice domestica»: unico, fuggevole accenno alla "veggente" che ha sempre vissuto accanto al prete e indicata dalla vittime come la vera anima nera della Regina della pace. Il cardinale conferma anche che a, un certo punto, è stato avviato un processo penale amministrativo, autorizzato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, e terminato con la punizione di cui Repubblica ha dato notizia. Riconosce che le vittime possano considerarla «troppo leggera», ma, dice, «bisogna tener conto che la Chiesa deve dare testimonianza della divina misericordia». Però, garantisce che «la Chiesa fiorentina» «si fa carico della iniquità che è stata commessa». Infine, riguardo alle accuse rivolte dalle vittime al vescovo ausiliare Claudio Maniago, che avevano informato per primo senza risultato: «Chi lo conosce» dice Antonelli «non può che stimarlo grandemente». Dio, sostiene infatti il cardinale, «scrive dritto anche fra le righe storte». Maniago, secondo Antonelli, non avrebbe fatto che «apprezzare il suo parroco per la sua azione pastorale», e, dice, ha «sofferto profondamente» quando «ha appreso la drammatica verità». Sebbene, spiega, la sua sofferenza «non si sia manifestata nell´aperta indignazione, quanto in un senso di misericordia». Quanto infine al «progetto di Chiesa parallela», formulata dalle vittime a proposito delle pratiche della Regina della pace, si tratta, secondo Antonelli, «al massimo di un fantasma» frutto della «fervida immaginazione di don Lelio».

 
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18 replies since 8/4/2007, 09:20   729 views
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