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Omicidio del 18enne Willy Branchi. Don Bruscagin assolto in appello per calunnia, Ragazzo finito in un giro di adescatori di giovani prede sessuali?

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view post Posted on 26/5/2018, 14:55

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Ragazzo finito in un giro di adescatori di giovani prede sessuali?

Omicidio del 18enne Willy Branchi. Don Bruscagin indagato per calunnia e falsa testimonianza

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http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/...rara-197392919/

Ferrara, nuove indagini sulla fine del 18enne Willy Branchi a trent'anni dall'omicidioFerrara, nuove indagini sulla fine del 18enne Willy Branchi a trent'anni dall'omicidio
Trovato nudo e col volto sfigurato da una pistola da macello sull'argine del Po a Goro. Potrebbe essere risentito un sacerdote, indagato e poi archiviato, che secondo la famiglia è a conoscenza di particolari del delitto

26 maggio 2018

FERRARA - Il caso non è chiuso. A trent'anni dall'omicidio il gip di Ferrara Carlo Negri impone nuove indagini sulla morte di Willy Branchi, ucciso a 18 anni a Goro il 30 settembre 1988: il suo corpo, nudo, fu trovato lungo l'atgine del Po, alle porte del paese: il volto completamente devastato da una pistola da macello . Inizialmente venne indagato Valeriano Forzati, che nel 1989 uccise quattro persone, poiché fu visto con lui quella sera, ma poi venne prosciolto dal giudice istruttore l'anno dopo.

Oggi il giudice per le indagini preliminari di Ferrara, accogliendo la richiesta della famiglia, ordina accertamenti che arrivano fino al Vaticano e un approfondimento che riguarda l'Arma dei carabinieri per indagini svolte nel 1996 e mai concretizzate. "E' indispensabile svolgere ulteriori approfondimenti", scrive il gip nell'ordinanza, e sollecita la Procura "a iscrivere nel registro indagati coloro che si rendessero responsabili di falsa testimonianza e favoreggiamento": un riferimento all'omertà che ha fatto da sfondo all'indagine riaperta una prima volta nel 2014.

Potrebbe essere riascoltato don Tiziano Bruscagin, parroco di Goro all'epoca dei fatti e che oggi vive nel Padovano. Il sacerdote fu indagato e poi archiviato, per una sua parziale ritrattazione. Qualora opponesse ai magistrati il segreto confessorio su fatti e persone legate all'omicidio, il Gip segnala di valutare di interpellare le autorità ecclesiastiche per informarle di eventuali violazioni del Diritto canonico.

Il fratello di Willy, Luca Branchi, da trent'anni attende "risposte da molte istituzioni senza mai averle avute e credo che ora si sia sempre più vicini alla verità; posso dire che finché avrò cuore e gambe per combattere non mi fermerò di certo, per la memoria di mio fratello Willy. Ucciso, come dice anche il giudice, in modo orrendo". Secondo il legale della famiglia, Simone Bianchi, l'ordinanza "apre una nuova fase dell'indagine che porterà a mio avviso a scoprire l'autore dell'omicidio di Willy e tutti coloro che hanno coperto in 30 anni, a Goro, i responsabili. Ora speriamo venga fatta piena luce", visto che "il giudice invita il pm, rendendo atto del lavoro encomiabile fatto finora dalla procura e dai carabinieri di Comacchio e Ferrara, ad iscrivere nel registro indagati tutte le persone che hanno reso false informazioni e si sono rese responsabili del favoreggiamento di chi ha ucciso e ha concorso ad uccidere e aiutato ad abbandonare il corpo di Willy".

E anche sul ruolo del sacerdote, don Bruscagin, secondo l'avvocato la sollecitazione del giudice "dimostra che il parroco cosi come lui stesso ha affermato è a conoscenza di particolari importanti su questo omicidio, tanto che è stato indagato per false informazioni, ha poi ritrattato e solo per questo motivo era stato archiviato. Ma il suo ruolo - ha detto - è ancora fondamentale per dare una verità, finalmente, a questa tragedia".

Edited by pincopallino2 - 5/11/2022, 09:13
 
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view post Posted on 27/10/2018, 15:25

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Falsa testimonianza. Dice fatti e circostanze ma non dice il nome del crimine a sfondo omosessuale

www.ilgazzettino.it/nordest/padova...in-1026059.html
Conosce i killer, ma nega: indagato
don Tiziano, parroco di Correzzola
PER APPROFONDIRE: correzzola, morto, parroco, uccisa
Conosce i killer, ma nega: indagato don Tiziano, parroco di Correzzola
di Cesare Arcolini

CORREZZOLA - Conoscerebbe gli esecutori di un omicidio, ma davanti al magistrato ha negato tutto. È accusato dalla procura di Ferrara di nascondere nomi e cognomi di chi il 29 settembre 1988 uccise Vilfrido «Willy» Branchi a Goro, piccolo comune della provincia estense. In questi giorni il parroco di Correzzola don Tiziano Bruscagin, 74 anni, ha ricevuto un avviso di garanzia per false informazioni al Pm. Ieri pomeriggio dal suo alloggio di via Antonio Sandano a Villa del Bosco, frazione di Correzzola, ha riferito: «Vi ringrazio per la telefonata, ma non posso rilasciare alcuna dichiarazione, è un momento molto difficile per me, arrivederci». L'omicidio di Branchi ancora oggi è senza colpevoli. Il giallo di Goro si è riaperto l'hanno scorso quando don Bruscagin, durante un colloquio con un giornalista rivelò di conoscere chi aveva assassinato il ragazzo, un delitto - emerse - avvenuto nell'ambito di un giro omosessuale e forse dopo un gesto di ribellione della vittima, che fu uccisa con una pistola per macellare i maiali e il suo corpo venne gettato, nudo, lungo l'argine del Po. Tre le persone coinvolte, secondo i ricordi confidati dal sacerdote, uno lo ammazzò, gli altri due lo aiutarono ad occultare il cadavere. Quanto riferito al giornalista, però, don Bruscagin non l'ha confermato in Procura il mese scorso. Di fronte ai carabinieri e al pubblico ministero Giuseppe Tittaferrante, ha sostenuto di non sapere nulla sull'omicidio di «Willy». Un lungo faccia a faccia che non ha convinto gli inquirenti. Da qui l'avviso di garanzia, con l'ipotesi di reato prevista dall'art.371 bis del codice penale, che punisce con la reclusione fino a 4 anni «chi rende dichiarazioni false ovvero tace, in tutto o in parte, ciò che sa intorno ai fatti sui quali viene sentito». La popolazione di Goro intanto vuole la verità e si è già organizzata con fiaccolate per sensibilizzare la giustizia a fare il suo corso. Dopo quasi 27 anni da quell'omicidio, si rendono conto che la verità potrebbe emergere da un momento all'altro. A Villa del Bosco, invece, i parrocchiani non parlano e si limitano a difendere a spada tratta il loro sacerdote.

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Domenica 10 Maggio 2015, 11:10

www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/c...anchi-1.4262743
Omicidio Willy Branchi, indagato il parroco. Appello di Luca al Papa: "Lo faccia parlare"
Si tratta di don Tiziano Bruscagin, accusato di false dichiarazioni al pm. Il fratello della vittima in lacrime chiede aiuto al Pontefice

di NICOLA BIANCHI
Ultimo aggiornamento il 27 ottobre 2018 alle 13:10
Video L'avvocato Bianchi: "Il parroco si trincera dietro la vox populi"
Fotogallery Svolta nell'inchiesta: parroco indagato
Fotogallery La riesumazione del corpo di Willy Branchi
Articolo Willy Branchi, parla il fratello. "È la svolta. Sarà dura stare a Goro"
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Da sinistra Luca Branchi in lacrime e l'avvocato Simone Bianchi (Businesspress)
Ferrara, 27 ottobre 2018 – "Papa Francesco mi ascolti, a lei mi rivolgo direttamente. Gli chiedo se può sentirmi e capire il mio dolore e quello dei miei genitori che ci portiamo avanti da trent'anni. Intervenga su questo parroco, lui sa tutto ciò che è avvenuto la notte dell'assassinio di mio fratello". Piange Luca Branchi, fratello di Willy L'omone tutto d'un pezzo di Goro, il burbero sempre col sorriso e la battuta pronta dalla scorza durissima, si scioglie davanti ai giornalisti come fosse un bimbo.

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Omicidio Willy Branchi, indagato il parroco. Le foto

"Scusatemi - dice - ma oggi è veramente difficile essere qui dopo questo ennesimo colpo di scena". Il colpo di scena è il nuovo avviso di garanzia a don Tiziano Bruscagin, parroco di Goro dal 1970 al 2002, oggi nel Padovano dove gestisce cinque parrocchie. Indagato, nell'inchiesta sulla morte di Willy Branchi, per la seconda volta, e per giunta per lo stesso reato: 371 bis, falsa testimonianza davanti al pubblico ministero.

GALLERY
Goro (Ferrara), il paese si mobilita per fare luce sull'omicidio di Willy

"Ma - precisa immediatamente l'avvocato Simone Bianchi - lui non si è presentato dicendo bugie, lui ha raccontato tanto, tantissimo. Come ha sempre fatto, anche nella precedente indagine dove venne archiviato perché ritrattò in parte. Descrive situazioni, luoghi, persone, ma quando poi gli si chiede chi gli avrebbe riferito ciò, lui si trincera dietro a ciò che da sempre ama tantissimo: voci di paese, vox populi. Ma chi è questa vox populi in un paese di meno di 4mila anime?".
 
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view post Posted on 5/3/2019, 21:26

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https://www.ilsussidiario.net/news/cronaca...to-lui/1855773/

Willy Branchi, video intercettazioni a Le Iene/ “Lui lo ha ucciso, è stato lui…”
Omicidio Willy Branchi, video intercettazioni a Le Iene: a colloquio il sarto Rodrigo Turolla e don Tiziano Bruscagin. “Lui lo ha ucciso, è stato lui…”
05.03.2019 - Silvana Palazzo

Willy Branchi, intercettazioni a Le Iene
“Le Iene” tornano ad occuparsi di Willy Branchi, il 18enne barbaramente massacrato a Goro il 30 settembre 1988. Da allora non è mai stato accertato chi è l’assassino. Le prime indagini puntarono contro Valeriano Forzati, pluriomicida fuggito in Argentina subito dopo la morte del ragazzo e poi scagionato. Il programma di Italia 1 è entrato in possesso di un’intercettazione ambientale registrata negli uffici della Procura di Ferrara. Si sentono le confidenze di due personaggi chiave: il sarto, Rodrigo Turolla, e il sacerdote, don Tiziano Bruscagin. «È venuta in casa una parente a dire che quando lui è morto ha trovato una lettera che ha confermato che lui lo ha ucciso. È stato lui», dice il sarto di Goro. Proprio lui, secondo il sacerdote, sarebbe un testimone chiave per la soluzione di questo caso, che è stato già affrontato da “Le Iene” in due precedenti servizi. «Tu non ti ricordi che il procuratore qua ha detto “abbiamo nomi e cognomi”», dice don Tiziano Bruscagin al sarto. «E qualcuno ha parlato allora. Perché a Goro si sa tutto. I goresi sanno tutti perché il paese è piccolo, sappiamo tutto di tutti», risponde Rodrigo Turolla.

WILLY BRANCHI, VIDEO INTERCETTAZIONI A LE IENE
Il sarto, Rodrigo Turolla, e il sacerdote, don Tiziano Bruscagin, sono due personaggi chiave per arrivare alla verità sull’omicidio di Willy Branchi, ma entrambi sono finiti sotto indagine per false dichiarazioni al pm. Per la precisione, sono sei in tutto le persone accusate di aver detto il falso. Oltre al sarto e al parroco, ci sono anche Pierluigi Bordoni e Patrizio Mantovani, finiti sotto inchiesta nei primi giorni di dicembre, pochi giorni dopo la messa in onda dei servizi de “Le Iene”. Nel primo servizio Antonino Monteleone è andato a parlare con Rodrigo Turolla, indirizzati da don Tiziano perché il sarto viveva “muro con muro con il presunto assassino”. Inoltre, gli inviati de “Le Iene” hanno seguito una nuova pista, quella dei festini omosessuali con minorenni. Oggi il terzo capitolo dell’inchiesta. Le nuove indagini sull’omicidio di Willy Branchi comunque sono state ordinate l’anno scorso dal Gip dopo che la famiglia di Branchi, difesa dall’avvocato Simone Bianchi, si era opposta alla richiesta di archiviazione della Procura.
 
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view post Posted on 6/3/2019, 11:41

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https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/c...ttato-1.4474845

"Willy Branchi, caricato su una motorella. Poi mi chiesero di portarla via"
Intercettati in procura, il sarto di Goro e l’ex parroco (indagati) parlarono due ore. "Lui non era normale". "La verità è sconvolgente"

di NICOLA BIANCHI
Ultimo aggiornamento il 5 marzo 2019 alle 12:31
Articolo Altri due indagati. "Hanno detto il falso"
Fotogallery La riesumazione del corpo di Willy Branchi
Articolo Il parroco aveva già parlato nel 1988
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La riesumazione di Willy Branchi (Foto Businesspress)
La riesumazione di Willy Branchi (Foto Businesspress)
Ferrara, 5 marzo 2019 - «Dicevano, ascolta, ascolta...che quel ragazzo lì, essendo non normale, essendo non normale... non era uno normale. Gli davano le bustine da dare in giro e dopo lì è successo quello che è successo». Quel ragazzo «non normale» altro non era che il povero Willy Branchi, 18 anni, ucciso come una bestia e lasciato sull’argine del Po a Goro la notte del 29 settembre 1988. Chi parla ora è uno dei cinque indagati (il sesto è già a processo) per aver detto il falso nell’inchiesta riaperta sull’omicidio: Rodrigo Turolla, sarto di Goro, l’ultimo, assieme alla moglie, a finire nei guai. E quella lunghissima chiacchierata – due ore – risale alla primavera 2015 quando si trovò con don Tiziano Bruscagin, ex parroco di Goro e indagato ben due volte, nella sala d’attesa della procura, entrambi prima di essere sentiti come testimoni, ma ignari di essere ‘ascoltati’.

«Non farti incastrare dai giornalisti», chiosa subito il prete la cui intervista al nostro giornale, dove fece nomi e cognomi dei presunti responsabili e di un testimone oculare (proprio Rodrigo Turolla), l’11 novembre 2014 permise alla procura di riaprire l’inchiesta. Poi lo invita a stare «attento con il telefono. A non parlare mai». Perché loro, pm e carabinieri, ascoltano e «sanno la verità». Una verità «sconvolgente». Ma del resto «cosa vuoi vedere tu che eri a dormire quella notte», si premura di riferire don Tiziano, dando del «vigliacco» al giornalista quasi per pulirsi la coscienza.

Il discorso prosegue e tra uno «stai zitto perché devo tutelarmi io» del sacerdote, e un «di quel ragazzo non normale» ripetuto ben 9 volte nella mattinata in procura, Turolla parla di una lettera recapitata a casa del presunto omicida e riferitagli da una parente stretta di quest’ultimo. «...è venuta a casa mia a dirmi che quando è morto, ha trovato una lettera che dice che è stato lui. Ma io non glielo dico mica (agli inquirenti, ndr), non voglio mica immischiarlo. Che non mi denuncino». Poi Turolla indica il soffitto della saletta, forse sapendo di essere intercettato, mentre il don estrae il telefono e ricorda di non farne uso. Ma tra i tanti spunti finiti sul tavolo del pm Andrea Maggioni, c’è soprattutto quella della «motorella», indicata dal sarto, ovvero il mezzo con cui Willy sarebbe stato trasportato da via Buozzi, luogo dell’aggressione, al Po. «Un’altra donna è venuta a casa a dire che lui (Willy) è stato caricato...». «Caricato?», chiede Bruscagin. «Su una motorella e che la moglie di questo (del presunto omicida) e non faccio il nome... e che questa della motorella, ha voluto che la portassi via. Non voleva più vederla a casa. Vuol dire che lo avrebbero caricato dopo su una motorella». La motorella sarebbe diventata troppo scomoda e «non la voleva più...».
 
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view post Posted on 21/4/2019, 05:53
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www.estense.com/?p=773432

Omicidio Branchi. Don Bruscagin indagato per calunnia e false informazioni
Chiuse le indagini a carico dell'ex parroco di Goro nell'ambito del procedimento sull'assassinio del giovane Willy
Goro. È a un bivio l’ex parroco di Goro don Tiziano Bruscagin. Da un lato deve difendersi dall’accusa di aver infamato delle persone davanti agli inquirenti indicandole come responsabili dell’omicidio di Willy Branchi. Dall’altro deve dimostrare di non aver contribuito, di fatto, a proteggere i colpevoli dando false informazioni, o con un silenzio di troppo davanti al pm.

La procura di Ferrara ha chiuso le indagini a suo carico, chiamandolo a rispondere di una doppia accusa: calunnia e false informazioni rese al pubblico ministero. Il sostituto procuratore Andrea Maggioni non molla di un centimetro e prosegue a tambur battente le indagini sull’omicidio del giovane Willy, massacrato e ucciso nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1988.

E lo fa chiedendo la verità a chi da subito aveva detto di sapere, facendo nomi e cognomi agli inquirenti di allora e di oggi, nel 2015 al sostituto procuratore Giuseppe Tittaferrante e ancora nel 2018 al suo successore, Maggioni appunto, che ha preso in mano il fascicolo dopo che il gip Carlo Negri ha disposto un approfondimento d’indagine convinto dall’opposizione all’archiviazione presentata dall’avvocato Simone Bianchi, legale della famiglia di Willy.

Le ipotesi accusatorie sono due: quella di aver calunniato tre uomini davanti al magistrato, indicandoli come gli autori dell’assassinio e dell’occultamento del cadavere; e quella di aver reso dichiarazioni false o reticenti al pm in ordine alle indagini sull’omicidio.

Calunnia. Nel corso degli anni, il prete ha fatto agli inquirenti i nomi del presunto responsabile dell’omicidio e dei suoi complici, che lo avrebbero aiutato a disfarsi del corpo di Willy, devastato dalla violenza e ucciso con una pistola da macello e poi abbandonato lungo l’argine del Po di Goro. Identità precise, movente, arma utilizzata. Informazioni conosciute a brevissima distanza di tempo dall’omicidio, già nell’autunno del 1988, ribadite più volte agli inquirenti tra 2015 e 2018 e anche al giornalista Nicola Bianchi de Il Resto del Carlino, che lo registrò, contribuendo alla riapertura del caso. Informazioni che oggi il pm si chiede se siano vere o false. Se sono false, come sembra credere la procura, sono anche calunniose.

Reticenza. Oppure quelle informazioni sono vere, e la domanda che si pone il pm è: da dove nascono e chi le ha riferite al parroco? Perché don Bruscagin ha sempre sostenuto di averle avute da non meglio specificate voci del popolo, senza mai fare i nomi dei suoi confidenti, trincerandosi dietro a un pesantissimo silenzio il 14 marzo scorso, quando il pm gli ha chiesto chiarimenti. Assenza di risposte che limita la ricerca di una verità che da troppo tempo si fa attendere e sulla quale il magistrato non sembra più disposto a soprassedere.

La versione della difesa. “Contestiamo fermamente le ipotesi accusatorie formalizzate dalla procura nei confronti del nostro assistito”, affermano gli avvocati Milena Catozzi e Marcello Rambaldi, dopo aver letto il 415 bis, l’avviso di chiusura delle indagini. “Qualsiasi valutazione ulteriore sarà effettuata successivamente all’analisi degli atti d’indagine ad oggi disponibili”.
 
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view post Posted on 18/5/2021, 08:28

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www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/c...cagin-1.6374189

17 maggio 2021

Willy Branchi, il pm: "Condannate don Bruscagin"
Chiesti due anni e otto mesi per il parroco, accusato di calunnia. La famiglia Branchi revoca la costituzione a parte civile

Don Tiziano Bruscagin

Ferrara, 18 maggio 2021 - Due anni e otto mesi di reclusione per avere calunniato due fratelli di Goro, indicandoli come responsabili (insieme al padre oggi deceduto) dell’omicidio e dell’occultamento del corpo di Vilfrido ‘Willy’ Branchi, il diciottenne massacrato nel settembre del 1988 e abbandonato senza vita sull’argine del Po. È la pena richiesta dal sostituto procuratore Andrea Maggioni per don Tiziano Bruscagin, l’ex parroco del paese sulla Sacca. Il religioso aveva fatto quei nomi nel 2014 in un’intervista al Carlino, dando così il La alla riapertura dell’inchiesta sul delitto irrisolto. Oggi il sacerdote è a processo in rito abbreviato davanti al gup Vartan Giacomelli.

Ieri il pubblico ministero ha parlato per circa tre ore, evidenziando come il don non abbia mai chiarito la ragione che lo ha spinto a fare il nome di padre e figli, nemmeno quando ha avuto l’occasione di farlo. Dopo le conclusioni della pubblica accusa, la parola è passata alle parti civili, la famiglia Branchi rappresentata dall’avvocato Simone Bianchi, e i fratelli Francesco e Alfredo Gianella difesi dall’avvocato Dario Bolognesi.

«La calunnia c’è in modo eclatante – ha spiegato Bolognesi –. In aula ho difeso i miei assistiti con convincimento perché la famiglia Gianella non merita un tale trattamento, fatto anche di accuse a una persona scomparsa che non può difendersi". L’avvocato Bianchi, al termine del suo intervento, ha comunicato al giudice la decisione di revocare la costituzione a parte civile dei parenti della vittima. "L’obiettivo della famiglia – ha spiegato il legale – era quello di arrivare alla verità. Non cercavamo risarcimenti e denaro. Volevamo soltanto fornire al giudice elementi utili per arrivare a una decisione giusta, come siamo certi che sarà. A questo punto – conclude il difensore – riteniamo che la sentenza di questo processo non appartenga più alla famiglia Branchi. Per questo ci facciamo da parte e attendiamo fiduciosi l’esito". Il verdetto del gup potrebbe essere emesso già all’inizio della settimana prossima. L’udienza è stata infatti aggiornata a lunedì prossimo, quando parleranno i difensori del sacerdote, gli avvocati Milena Catozzi e Marcello Rambaldi.

Il processo per calunnia approdato alle fasi conclusive scorre parallelo al filone d’inchiesta principale, quello sul delitto di Willy. Il fasciolo conta due indagati per omicidio e, stando a quanto trapelato durante le precedenti udienze del processo ‘secondario’, sarebbe vicino a un momento di svolta.
 
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view post Posted on 16/7/2021, 16:19

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Pubblicato il 16 luglio 2021
Omicidio Willy Branchi, don Bruscagin condannato per calunnia
Un anno e sei mesi di reclusione per aver calunniato due fratelli del paese sulla Sacca, indicandoli come responsabil dell’delitto e dell’occultamento del corpo del diciottenne massacrato nel settembre del 1988

di FEDERICO MALAVASI

Ferrara, 16 luglio 2021 - Don Tiziano Bruscagin, ex parroco di Goro, è stato condannato in rito abbreviato a un anno e sei mesi di reclusione per aver calunniato due fratelli del paese sulla Sacca, indicandoli come responsabili (insieme al padre oggi deceduto) dell’omicidio e dell’occultamento del corpo di Vilfrido ‘Willy’ Branchi, il diciottenne massacrato nel settembre del 1988 e abbandonato senza vita sull’argine del Po.

Il gup Vartan Giacomelli ha letto la sentenza alle 13.45 di oggi, al termine di un lungo e complesso processo. Il giudice ha disposto la condanna per la calunnia ai danni dei fratelli Francesco e Alfredo Gianella (parti civili con l'avvocato Dario Bolognesi) mentre ha assolto il sacerdote per la calunnia ai danni del padre dei Gianella, Ido, perché già deceduto all'epoca delle dichiarazioni del don. I difensori di Bruscagin, gli avvocati Milena Catozzi e Marcello Rambaldi, si sono detti amareggiati per
 
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view post Posted on 5/11/2022, 09:12

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https://www.gazzettadireggio.it/speciale/2...nia-1.100135723

Goro, don Bruscagin assolto in appello dalla calunnia

Il caso era nato da uno strascico dell’inchiesta sulla morte di Willy Branchi, il 18enne ucciso 34 anni fa: un omicidio per cui si indaga ancora oggi alla ricerca degli assassini
04 novembre 2022




Goro - Assolto perchè il fatto non sussiste: don Tiziano Bruscagin, parroco di Goro ai tempi dell’omicidio di Willy Branchi (il lontano 1988) è stato assolto ieri dalla Corte d’appello dall’accusa di aver calunniato i fratelli Alfredo e Francesco Gianella dicendo - senza mai darne spiegazioni - che erano coinvolti con il loro padre Ido nell’omicidio del 18enne, trovato ucciso alle porte del paese di Goro 34 anni fa, e sulla cui morte ancora oggi è aperta una inchiesta alla ricerca degli assassini. Don Bruscagin, 82enne, che vive oggi in una parrocchia nel Padovano, all’epoca dell’omicidio Branchi era stato il prete del paese, raccogliendo tanti segreti dai compaesani. Durante l’inchiesta sull’omicidio, don Bruscagin aveva fatto affermazioni facendo credere che tra i responsabili dell’assassinio ci fossero i fratelli Gianella e il padre Ildo, deceduto qualche anno fa. Poi però aveva deciso il silenzio senza spiegare i motivi che l’avevano indotto a fare quei nomi, sostenendo - interrogato - di aver raccolto le voci del paese: ricostruzione che non aveva convinto la procura, in possesso di registrazioni audio delle sue dichiarazioni, che prima lo aveva indagato per false informazioni al pm, poi per calunnia, non avendo dato spiegazioni alle sue dichiarazioni. Il sacerdote era stato condannato a Ferrara, in primo grado, col giudizio abbreviato, alla pena di un anno e mezzo di reclusione. Dopo la sentenza di appello che ha ribaltato quella di primo grado, i legali che lo hanno difeso, Milena Catozzi e Marcello Rambaldi, plaudono alla decisione dei giudici bolognesi: «Siamo molto contenti della decisione della Corte d’appello che evidentemente ha ritenuto fondate le nostre critiche alla sentenza del tribunale di Ferrara. Ovviamente attendiamo le motivazioni per poter valutare nel suo complesso il ragionamento della Corte», sottolineando che lo stesso pg in aula aveva chiesto l’assoluzione, accolta con formula più netta: «Il fatto non sussiste».

Decisione che però apre scenari ed interpretazioni opposti, spiegano addetti ai lavori che seguono da anni il caso, alla ricerca degli assassini di Willy Branchi. Il legale della famiglia Branchi, Simone Bianchi, ha preso atto della sentena ma non commenta. E attende l’esito dell’inchiesta sulla morte di Willy, ancora in corso da anni da parte di procura e carabinieri di Ferrara e Comacchio.l
 
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view post Posted on 7/11/2022, 10:46
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Io lo avrei denunciato penalmente per depistaggio e intralcio alla Giustizia. Così, forse, avrebbe aggiunto elementi idonei all'individuazione dell'assassino
 
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Quello che emerge è l'ennesimo caso di abusi sessuali su un ragazzino in difficoltà.

Il clima di omertà che aleggia sull'ambito clericale la dice tutta sulla necessità di tollerare il segreto confessionale il paravento per ogni favoreggiamento legalizzato.
 
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