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Croce ammazza ragazzo disabile: ripristinata. Prete condannato ad un anno, Cevo (BG). Non si può portare in giudizio il Padreterno

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view post Posted on 17/9/2016, 12:46
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Genitori si oppongono. Non si può portare in giudizio il Padreterno

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La croce assassino caduta

www.gazzettadellevalli.it/edolo/cev...-giorni-102070/

Cevo: tragedia al Dosso dell’Androla, il giudice deciderà a breve sull’archiviazione di 7 indagati
venerdì, 16 settembre 2016

Cevo – Ricorso contro l’archiviazione per sette indagati. Nell’udienza che si è tenuta oggi al Tribunale di Brescia è stata discussa l’opposizione fatta dai genitori di Marco Gusmini, il 21enne morto schiacciato dalla Croce del Papa il 24 aprile 2014 sul dosso dell’Androla a Cevo, nei confronti di sette persone indagate originariamente con gli altri 5 che attualmente sono in attesa del processo.cevo tragedia2

Il Gip Alessandro Sabatucci deciderà entro l’inizio della prossima settimana: il Pm Katy Bressanelli a conclusione delle indagini aveva chiesto di archiviare le loro posizioni, continuando invece le indagini sugli altri 5.

I sette sono il parroco di Cevo Don Filippo Stefani, l’ex-parroco di Malonno Don Santo Chiapparini, il responsabile dell’Ufficio diocesano dei beni ecclesiastici monsignor Ivo Panteghini, l’architetto Giovanni Pallaver, progettista della croce in legno, il geometra Pierangelo Delaidelli della ditta Interholz, Lino ed Elsa Belotti del direttivo dell’Associazione Croce del Papa.

Le motivazioni del Pm Bressanelli sono state contestate dai legali della famiglia Gusmini che hanno avanzato una richiesta risarcitoria di un milione di euro per il padre e altrettanto per la madre. Le altre cinque persone dovranno presentarsi all’udienza preliminare fissata per giovedì 6 ottobre alle 10.30 davanti al Gup Carlo Bianchetti.

www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/24...-21enne/962858/
Brescia, crolla croce dedicata a Papa Wojtyla: muore 20enne
Brescia, crolla croce dedicata a Papa Wojtyla: muore 20enne
Cronaca
La trave curva che sosteneva la statua del Cristo è improvvisamente collassata travolgendo e uccidendo un ragazzo di Lovere, in gita con alcuni giovanissimi dell'oratorio del paese della Bergamasca. Un'altra persona ferita e trasportata in codice rosso in ospedale. Il sindaco: "I ragazzi stavano facendo merenda"
di RQuotidiano | 24 aprile 2014
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Più informazioni su: Brescia, Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla
Una gita con l’oratorio a 1200 metri in Val Camonica, poi la pausa per la merenda in spiazzo erboso a Cevo (Brescia) proprio sotto la grande croce di legno dedicata a Papa Giovanni Paolo II. All’improvviso il rumore e i ragazzi che capiscono che qualcosa non va: scappano, ma uno va nella direzione sbagliata. Su di lui crolla il Cristo Redentore, realizzato dall’artista Enrico Job in occasione della visita a Brescia di Karol Wojtyla nel settembre del 1998 nel centenario della nascita di Paolo VI. Sotto la trave è rimasto Marco Gusmini, 20 anni, di Lovere (Bergamo), affetto da una leggera disabilità motoria che probabilmente gli ha impedito di mettersi in salvo. Un altro ragazzo invece è stato portato in codice rosso in ospedale, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto i carabinieri e l’eliambulanza del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare la morte.

Nel 1998 l‘opera, larga 72 centimetri e alta oltre 30 metri, venne collocata nello stadio Rigamonti della città lombarda dove il pontefice polacco celebrò la Messa per poi essere trasportata a circa 1.200 metri da altezza, in una posizione in cui si domina gran parte della valle. Il Cristo Redentore era stata stato benedetto e portato a Cevo il 5 novembre del 2005 alla presenza dell’artista che era accompagnato dalla moglie, la regista Lina Wertmuller. La croce era stata realizzata materialmente dalla Moretti Interholz, una ditta specializzata nella lavorazione del legno lamellare, mentre il Cristo inchiodato è invece un’opera dello scultore Giovanni Gianese. Secondo il sito del comune la scultura, sei quintali, era stata stabilizzata contro le raffiche di vento che spesso investono il Dosso dell’Androla, ma pare comunque che oggi fosse una giornata particolarmente ventosa.

“I ragazzi stavano facendo merenda e sono scappati in tutte le direzioni quando hanno sentito il rumore del legno che si spezzava: purtroppo quel giovane è andato nella direzione sbagliata” racconta all’Ansa il sindaco di Cevo, Silvio Cetrone che è subito corso sul luogo della tragedia. “Qui c’è un bell’anfiteatro oltre allo spiazzo erboso – ha spiegato il sindaco – è meta di gite e pellegrinaggi, mai ci saremmo aspettati un dramma del genere“.

di RQuotidiano | 24 aprile 2014

Edited by pincopallino2 - 20/2/2018, 14:27
 
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benedetto Nicotra1
view post Posted on 22/9/2016, 13:42




Molte volte la mania di grandezza perpetuata da alcuni parroci monsignori ni, porta a questi risultati. Ma era proprio necessario mettere croci enormi solo per..... invece di fare cose o gesti concerti ? siamo realisti, basta megastrutture religiose costruiamo i cuori , portiamo i fedeli a DIO in CRISTO Gesù
 
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view post Posted on 22/9/2016, 19:13
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Concordo con te. Opere di bene. Tra l'altro la stanno ricostruendo, sperperando altre decine di migliaia di euro.
 
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view post Posted on 25/4/2017, 09:25
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http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca...9fe9f1372.shtml


Cinque a processo per omicidio colposo
Marco Gusmini, il 21enne morto nella tragedia
Marco Gusmini, il 21enne morto nella tragedia
Per il crollo della croce la Procura di Brescia ha chiesto il processo per cinque persone e l’archiviazione per altri sette. Contro l’archiviazione si è opposta la famiglia della giovane vittima. Per il magistrato del terribile incidente dovranno rispondere di omicidio colposo Mauro Bazzana, eletto sindaco del paese nel giugno del 1999 e a capo del municipio fino al 2009, Marco Maffessoli, ex vicepresidente e oggi presidente dell’associazione «Croce del Papa» che ha portato l’opera a Cevo, Silvio Marcello Citroni, sindaco di Cevo, Ivan Scolari, tecnico comunale e Renato Zanoni, , il progettista incaricato di effettuare le opere necessarie per collocare la Croce del Papa sul Dosso dell’Androla di Cevo.

www.quibrescia.it/cms/2016/10/14/ce...nuove-indagini/

Cevo, Croce Job, giudice chiede nuove indagini
Su otto richieste di archiviazione, ne sono state respinte cinque. Si tratta di chi è responsabile della manutenzione dell'opera che ha ucciso un 21enne.

Oct 14, 2016 384 0
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Quattro dei cinque che erano stati indagati tornano di nuovo tra gli accusati
(red.) Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Brescia Alessandra Sabatucci ha chiesto al pubblico ministero Caty Bressanelli altri due mesi di indagini nell’ambito della vicenda sul crollo della Croce di Job a Cevo, nel bresciano. L’occasione è arrivata dall’udienza di giovedì 13 ottobre in cui lo stesso giudice si è dovuta pronunciare sulla richiesta di archiviazione di otto indagati. Il caso, in realtà, riguarda tredici persone, di cui cinque sono già a processo per omicidio colposo. Era il 24 aprile del 2014 quando la Croce in legno sulla vetta dell’Androla si spezzò travolgendo, uccidendolo, Marco Gusmini di 21 anni, in gita parrocchiale.
Nell’ultima udienza in tribunale il giudice ha respinto la richiesta dei genitori del giovane di opporsi all’archiviazione, ma accolto solo in parte l’istanza della pm di “liberare” tutti gli indagati. Tre di loro sono riusciti a chiudere la vicenda e si tratta di chi ha montato il manufatto nel 1998, in occasione della visita di papa Giovanni Paolo II. Sono Pierangelo Delaidelli, Giovanni Pallaver e Giorgio Gottardi. Al contrario, per gli altri cinque il giudice ha chiesto un supplemento di indagini. Si tratta di Filippo Stefani, Elsa Belotti, Bortolino Balotti, don Santo Chiapparini e monsignor Ivo Panteghini. Sono i membri del direttivo dell’associazione “Croce del Papa” che si occupa della manutenzione. Secondo il giudice, la responsabilità è di chi si è occupato dei lavori di tenuta dell’opera negli anni dopo la costruzione.

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view post Posted on 20/2/2018, 14:26

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http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca...a94978c8b.shtml

Cevo, il crollo della croce di Job
«provocato dal legno marcio»
«Causa del crollo», per gli esperti, «le infiltrazioni di acqua nella cavità della struttura». Acqua «che si è accumulata dal cassone di testa fino a far marcire circa il 75% del legno: era diventato segatura»
di Mara Rodella


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Il rimpallo delle responsabilità si gioca a suon di carte. Progetti, manuali di manutenzione, relazioni degli esperti. La domanda resta una: capire chi (e perché) debba rispondere del crollo della croce di Job al Dosso dell’Androla (Cevo), che poco dopo le 14 del 24 aprile 2014 si spezzò e travolse Marco Gusmini, 21 anni, di Lovere, in gita con i ragazzi del grest.

Il sindaco di Cevo, Marcello Citroni, ha già patteggiato in abbreviato un anno e due mesi. Un anno, invece, al tecnico Ivan Scolari. E ancora assolto per non aver commesso il fatto l’ex primo cittadino Mauro Giovanni Bazzana. Dopo l’opposizione all’archiviazione, adesso, a dibattimento ci sono il presidente dell’associazione culturale «Croce del Papa» Marco Maffessoli, gli altri membri don Filippo Stefani (da una ventina di anni parroco di Cevo), Elsa Belotti e Bortolino Balotti, il direttore dei lavori di implementazione svolti nel 2013 — che per gli esperti «non hanno interferito sul manufatto di legno», Renato Zanoni.

In aula, davanti al giudice Riccardo Moreschi, hanno preso parola i consulenti tecnici del pm Cati Bressanelli (gli ingegneri Dario Bianchetti e Francesco Passi) chiamati a riferire sulla solidità di quel manufatto ideato da Enrico Job e realizzato dalla Moretti Interholz in occasione della visita di Giovanni Paolo II nel 1998, quando fu esposto allo stadio Rigamonti. Salvo poi essere trasferita in Valcamonica nel 2005.

«Causa del crollo», per gli esperti, «le infiltrazioni di acqua nella cavità della struttura». Acqua «che si è accumulata dal cassone di testa fino a far marcire circa il 75% del legno: era diventato segatura». Anche loro, la croce, l’hanno vista solo dopo il crollo. «E in corrispondenza della frattura erano ben visibili i segni del ristagno di acqua, che per lunghissimo tempo di è mantenuto all’interno di quell’ambiente». Anni.

Il problema è capire chi dovesse occuparsi della manutenzione. Nessuno, a quanto pare, «ha verificato in che stato si trovasse il legno dopo sette anni» in deposito, prima del riposizionamento. «Irrilevante», invece, sempre per i tecnici, che nel 2005 fosse stato «modificato di circa una ventina di centimetri il posizionamento della piastra di ancoraggio rispetto agli elaborati grafici per le difficoltà di fissaggio»: modifiche «ammissibili» che non avrebbero quindi alterato la staticità dell’opera.

La difesa insiste sulla manutenzione. Per come la croce è stata costruita, quali sarebbero state le operazioni tecniche per verificare lo stato del legno? «Il processo più immediato è dato dal controllo dell’umidità con appositi strumenti (un puntone collegato a un idrometro), ogni sei mesi. I punti di maggior criticità — ricordano i consulenti — erano quelli in corrispondenza delle spine. Livelli anomali sarebbero certo stati un segno che qualcosa non andava, rendendo quindi necessarie ulteriori indagini. Una volta all’anno invece si sarebbero potuti controllare ristagno e perdite di acqua».

L’archiviazione è stata accolta per Pierangelo Delaidelli, direttore tecnico per i cantieri della Moretti Interholz, l’architetto Giovanni Pallaver, strutturista di Trento che effetuò i calcoli statici e il progetto esecutivo della struttura di legno e il tecnico comunale Giorgio Gottardi. Dopodomani in abbreviato compariranno monsignor Ivo Panteghini e don Santo Chiapparini, consiglieri dell’associazione.

19 febbraio 2018 | 18:43
 
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view post Posted on 19/10/2018, 16:49

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Cevo (BG). Non si può portare in giudizio il Padreterno.

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http://www.gazzettadellevalli.it/valle-cam...ondanne-193722/

Crollo croce del Papa a Cevo, quattro condanne
venerdì, 19 ottobre 2018

Cevo – Quattro condanne e un’assoluzione per il crollo della Croce di Job a Cevo (Brescia) del 24 aprile 2014, che costò la vita a Marco Gusmini, 21 anni di Lovere (Bergamo). Il giudice del tribunale di Brescia, Riccardo Moreschi, ha letto in tarda mattinata la sentenza nei confronti dei cinque imputati, accusati di omicidio colposo. Condannato a due anni Marco Maffessoli, all’epoca dei fatti presidente dell’associazione Croce del Papa, un anno per don Filippo Stefani, parroco di Cevo, nove mesi per Elsa Belotti e Lino Balotti, all’epoca membri dell’associazione, mentre è stato assolto il direttore lavori di manutenzione e progettista Renato Zanoni.

Cevo20La richiesta di condanna nei confronti dei cinque imputati, avanzata dall’accusa condotta dal pm Katy Bressanelli, era di un anno e 2 mesi per Marco Maffessoli e Renato Zanoni, 10 mesi per Don Filippo Stefani, parroco di Cevo; 9 mesi per Lino Balotti ed Elsa Belotti. Il giudice ha inflitto una pena più severa, rispetto alla richiesta, nei confronti di Marco Maffessoli e don Filippo Stefani. L’inchiesta – aperta il 24 aorile 2014 con il crollo delle croce del Papa di Cevo – aveva portato la Procura di Brescia ad avanzare la richiesta di giudizio per undici persone, sei hanno patteggiato o ricorso a riti alternativi, gli altri 5 sono andati a processo e nella tarda mattinata è stata letta la sentenza. Il giudice depositerà le motivazioni della sentenza entro 90 giorni, poi i legali dei quattro condannati valuteranno il ricorso in Appello.
 
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5 replies since 17/9/2016, 12:46   735 views
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