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Oggi 11 novembre, san Martino, patrono dei cornuti, A Ruviano (CE) si festeggiano le corna dell'abbondanza, rito dionisiaco dei raccolti e della vinificazione

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GalileoGalilei
view post Posted on 9/11/2007, 15:48 by: GalileoGalilei
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A Ruviano (CE) si fa la festa ai mariti delle sante donne di chiesa

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09/11/2007


Un antico rito per scongiurare l’imbarazzante e temuto...fardello ed ecco anche quest’anno puntuale il ritorno di uno degli appuntamenti più originali e curiosi di Terra di Lavoro (e sicuramente anche dell’intero Paese) tra folclore, divertimento, enogastronomia e turismo. Parliamo della caratteristica, allegra e coinvolgente «festa dei cornuti» di Ruviano, un evento in programma domenica prossima nella tradizionale giornata dell’11 novembre dedicata a San Martino, e che ha reso famoso in tutta Italia nel corso degli ultimi anni il piccolo e vivace centro del medio Volturno. A organizzare la festa di domenica pomeriggio come sempre l’Acr (associazione cornuti ruvianesi), un club che conta un centinaio di iscritti. CAPUTI A PAG. 38

ILDEBRANDO CAPUTI Un antico rito per scongiurare l’imbarazzante e temuto...fardello ed ecco anche quest’anno puntuale il ritorno di uno degli appuntamenti più originali e curiosi di Terra di Lavoro (e sicuramente anche dell’intero Paese) tra folclore, divertimento, enogastronomia e turismo. Parliamo della caratteristica, allegra e coinvolgente «festa dei cornuti» di Ruviano, un evento in programma domenica prossima nella tradizionale giornata dell’11 novembre dedicata a San Martino, e che ha reso famoso in tutta Italia nel corso degli ultimi anni il piccolo e vivace centro del medio Volturno. «Alla processione dei “cornuti” di Ruviano – sottolinea Lucio Maffeo, uno dei principali animatori della manifestazione – partecipano annualmente migliaia di turisti e persone provenienti non solo dalla provincia di Caserta e dalla Campania ma da ogni parte d’Italia. È un appuntamento decisamente originale all’insegna delle tradizioni di un tempo, del divertimento e della goliardia e che contagia in breve tempo tutti i presenti, caratterizzato soprattutto da un lungo e festoso corteo composto anche da intere famiglie che attraversa tra canti e musica, le vie dell’intero paese. Al termine poi per tutti degustazione di piatti e prodotti tipici, come una squisita pasta e fagioli, e un buon bicchiere di vino locale». A organizzare la festa di domenica pomeriggio come sempre l’Acr (associazione cornuti ruvianesi), un club che conta un centinaio di iscritti anche a livello internazionale, tra cui anche single e diversi giovani. «La nostra associazione – continua il segretario dell’Acr, Lucio Maffeo – ha recuperato e portato avanti un’antica tradizione da sempre al centro del folclore ruvianese. Da circa trent’anni ormai abbiamo uno statuto regolarmente registrato, soci finanche a Treviso e negli Stati Uniti, una tessera speciale ed uno stendardo ufficiale con su raffigurato un cervo con due poderose corna ramificate. Riservato esclusivamente ai soci poi che festeggiano il decennale di iscrizione un medaglione artistico, tematico, da indossare durante il corteo, mentre tra le novità di quest’edizione la cerimonia in forma pubblica dell’ammissione dei nuovi soci, generalmente una decina ogni anno». Ad aprire la caratteristica processione per le vie di Ruviano naturalmente i soci dell’associazione con il tipico costume dell’evento e tutti contraddistinti da un copricapo dalla inconfondibili forme: «Il corteo – evidenzia Maffeo – ormai segue un rituale ben preciso. In testa troviamo il presidente della nostra associazione, Paolo Nicolella, seguito da alcuni figuranti che rappresentano San Martino, il monaco e il chierichetto, poi i soci e i simpatizzanti, e infine turisti e pubblico. La manifestazione si chiude, come tradizione, in segno di ulteriore scongiuro, con l’incendio in un falò di un fantoccio cornuto».

Immagini delle passate edizioni della «festa dei cornuti», a Ruviano

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Ruviano (CE). Cornuti e felici. L’associazione locale dei cornuti, unica in Italia, festeggia nel giorno di San Martino, il 26° anniversario dalla fondazione.

Servizio di Rosario Lavorgna

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L’11 novembre di ogni anno è gran festa a Ruviano, un piccolo paese in provincia di Caserta, asceso alla ribalta della cronaca nazionale per una iniziativa unica nel nostro Paese: l’associazione locale dei cornuti. Ebbene sì, stiamo parlando proprio di loro, delle vittime della fedifragia al femminile. E’ ovvio che nel caso dei molti Ruvianesi iscritti al mitico club trattasi solo di corna in senso lato, ma chi a domanda non risponde o si cela dietro sarcastici non comment, si resta inevitabilmente col dubbio.
Anche quest’anno, nel giorno dedicato a San Martino, protettore della ‘categoria’ (da cosa debba proteggerli non si è capito ancora) le strade del piccolo borgo casertano si sono riempite di gioia, di corna e di musica, con sfilate dal sapore carnascialesco, quasi carioca, con in testa il presidente del club, con enormi corna da cervo, fino al “cornuto municipale”, il sindaco del paesino che ha pensato bene di addobbare le sue corna con il tricolore, onde confondersi con gli altri gioiosi cerbiatti.
Una manifestazione unica nel suo genere che ad ogni edizione attrae l’attenzione e la curiosità di tanta, veramente tanta gente.


Ruviano, il paese dei cornuti.
Una leggenda, divenuta “realtà”, alla fine degli anni settanta, quando alcuni giovani pieni di entusiasmo ed ardenti d’amore per la terra natia, vollero dare seguito alla leggenda, tramandata da secoli di generazione, in generazione. Per diventare cornuti doc! Una presa di coscienza sulla necessità di difendere il “marchio”-in via d’estinzione. Per non dimenticare il curioso e bizzarro rito, verosimilmente già presente in era pagana, nel minuscolo paesino della provincia di Caserta: interrotto negli anni anche per lunghi periodi, e di tanto in tanto ripreso - che ormai da un quarto di secolo (XXVI edizione) - si celebra puntualmente ogni anno. Tutto iniziò come uno scherzo. Il cupo mese di novembre. Si riunirono, si dettero da fare, spesero la loro baldanza giovanile, ma anche i pochi spiccioli che avevano da parte, affrontarono diffidenze ed incredulità, freddezze ed assenteismi, decisi a celebrare la Festa dei Cornuti – collocata l’undici novembre, in onore di S.Martino, noto protettore dei portatori d’aculei. Andò tutto per il meglio. Sfilando coraggiosamente in processione per le strade del paese, con mastodontiche corna sulla testa, in una sorta di “autoflagellazione collettiva”. Furono premiati da applausi e da lodi esterne- ma anche dalla soddisfazione interna che la coscienza del bene regala agli uomini di buona volontà. RIUNITI IN ASSOCIAZIONE E fu sull’eco del successo della festa, che l’anno dopo i cornuti organizzati, diventati per l’occasione una ventina, tornarono all’assalto. Decisi a dare soluzione di continuità alla tradizionale festa. La fine dell’estate di quell’anno fu il preludio alla nascita di un’associazione. L’ACR: Associazione Cornuti Ruvianesi. “Nata con lo scopo di far valere i propri diritti, per alleviare le sofferenze delle persone colpite dalla sindrome dei bernoccoli, per aiutarle in modo corretto sul piano neuro-riabilitativo, tramite un sereno confronto con le altre vittime”- sottolinea divertito uno dei soci fondatori. Associazione cresciuta negli anni, per l’arrivo di nuovi adepti, ogni anno in fila per ricevere il “battesimo” e la conseguente patente di becco. CORNUTI D’ITALIA A RACCOLTA Cornuto è bello. I duemila abitanti del paesino casertano sono orgogliosi di esserlo- e l’undici novembre di ogni anno si ritrovano, provenienti dall’intera penisola (qualcuno anche dall’America) - per festeggiare il loro patrono, sfilando in processione, con gioia e “speranza”- con tanto di stendardo, santo, monaco, chierichetto e presidente – tutti in costume tipico, accompagnati dalla banda per cantare il caratteristico inno dei cornuti: processione che si conclude l’incendio del fantoccio di pezza, naturalmente munito di grossi aculei. Uniti dalle armi portate sulla testa, “mimetizzati” per gioco- con buona dose d’ironia. “Terapia” per allontanare lo spettro di “pesi” veri sulla fronte- per dribblare ed esorcizzare l’incombente pericolo: l’anamnesi di qualche “antropologo”del luogo. In passerella becchi di tutti i tipi- con corna lunghissime, personalizzate, tecnologiche. LA PROCESSIONE Goliardia, ironia, folklore- per valorizzare il “prodotto tipico ruvianese. Le corna Processione, inno, battesimo nuovi adepti, discorso del Presidente dell’Associazione, che ha elencato le dieci buone regole del cornuto doc. Per finire, tutti cornuti e contenti al ristorante, per una cena esclusiva. L’ingresso riservato solo a persone con carico pendente sulla testa, previa esibizione certificato- cornuto-doc, “attestato precedentemente dalle divertite consorti”. Rimaste a casa a “produrre” il prodotto tipico locale! Ruviano, patria dei cornuti. A quando la festa nazionale? Festa terapizzante per milioni d’italiani spesso alle prese con il fastidiosissimo peso sulla testa: un buon metodo per alleviare il doloroso carico pendente! (Giuseppe Sangiovanni)

13.11.05

Edited by pincopallino1 - 12/11/2023, 07:11
 
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