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Padre Fedele Bisceglie assolto anche in Cassazione, sospeso e non reintegrato. Le telefonate: "Dormi nuda"?, Stupro su suor Gaetana Alesci: religiosa inattendibile anche in altro processo

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GalileoGalilei
view post Posted on 27/3/2007, 21:56 by: GalileoGalilei
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Assolto in Cassazione. Le intercettazioni: "Dormi nuda?"

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www.ateneonline-aol.it/070337anto.php

Udienza oggi al tribunale del riesame di Catanzaro
Processo a carico di Padre Fedele
Tra gli atti anche un film porno
Gli agenti della polizia di Stato che hanno visionato la pellicola ritengono che l'immagine del protagonista maschile potrebbe essere compatibile con Antonio Gaudio. La difesa, però, ritiene che dai fotogrammi estrapolati non è possibile identificare nessuno dei due protagonisti

E' ripreso oggi a Catanzaro il processo a carico di Padre Fedele Bisceglia, accusato di violenza sessuale nei confronti di una suora. La Cassazione ha annullato, infatti, la decisione dei giudici del riesame grazie alla quale il frate era stato rimesso in libertà.
Tra gli atti depositati stamani ai giudici spunta anche un film porno. Secondo l'accusa, l’immagine del protagonista maschile del film potrebbe essere compatibile con Antonio Gaudio, segretario del sacerdote. Eloquente il titolo della pellicola: "Il diavolo in convento", depositato insieme alla trascrizione di un'intercettazione ambientale.

I fotogrammi sono stati tratti da un file trovato su un computer di Antonio Gaudio sequestrato nell'Oasi francescana al momento del suo arresto. Gli agenti della polizia di Stato che hanno visionato il film ritengono, secondo alcuni atti depositati stamani ai giudici del Tribunale del riesame di Catanzaro, che l'immagine del protagonista maschile del filmato ripreso durante un atto sessuale con una donna, potrebbe essere compatibile con Antonio Gaudio. La difesa del segretario di padre Fedele, però, ritiene che dai fotogrammi estrapolati non è possibile identificare nessuno dei due protagonisti del film.

Tra alcuni documenti ci sarebbero anche dei tabulati telefonici dai quali emergerebbe, secondo la tesi dei difensori, che era la suora a contattare ripetutamente padre Fedele. L'udienza è stata sospesa per consentire a difesa ed accusa di analizzare la documentazione depositata stamani.

“Sono innocente e prego per la suora che mi ha infangato. Sono innocente- ha ribadito padre Fedele Bisceglia, arrivato nel tribunale di Catanzaro- e continuerò a gridarlo in tutte le aule giudiziarie”. “La Chiesa ha preso posizione contro padre Fedele prima di una decisione definitiva sulla sua vicenda giudiziaria”, ha aggiunto uno dei legali, l' avvocato Francesco Miraglia



Antonella Lombardi (27 mar 2007)

www.repubblica.it/2007/03/sezioni/c...dre-fedele.html

CRONACA InviaStampaAl vaglio degli inquirenti anche diverse intercettazioni ambientali
In una c'è una dipendente dell'Oasi che fa riferimento a un aborto
Padre Fedele: "Non sono il diavolo"
Sequestrato un porno amatoriale


Un'immagine d'archivio
di Padre Fedele Bisceglia
COSENZA - Nella vicenda di padre Fedele Bisceglia spunta anche un porno amatoriale, intitolato "Il diavolo in convento". Alcuni fotogrammi del film sono fra gli atti depositati dal sostituto procuratore di Cosenza, Claudio Curreli, ai giudici del Tribunale della libertà di Catanzaro che si occupa del caso del fondatore dell'Oasi francescana e del suo segretario Antonio Gaudio, accusati entrambi di violenza sessuale nei confronti di una suora. Padre Fedele, in aula, si difende: "Non sono un diavolo - ha detto il prete - e non avrei mai potuto commettere i reati di cui vengo accusato".

Tornando al filmato, non è chiaro chi siano i protagonisti. Gli agenti della polizia di Stato che hanno visionato il film evidenziano nel loro rapporto che la donna avrebbe un saio nero e delle calze corte e che l'uomo avrebbe degli occhiali e la sua immagine non sarebbe compatibile con quella di padre Fedele. Gli investigatori inoltre evidenziano che il film, di natura amatoriale e della durata di quattro minuti, sarebbe stato girato in una camera di albergo o comunque in un ambiente diverso da quello dell'Oasi francescana. Non sarebbe dunque il video che, secondo la deposizione della suora che li ha accusati, i due avrebbe girato mentre la violentavano. Gli investigatori, però, ritengono che la figura maschile potrebbe essere compatibile con quella di Antonio Gaudio.

La difesa di padre Fedele e di Gaudio sostiene che il film è stato scaricato da internet. E che non avrebbe nessun riferimento con la vicenda che vede coinvolto il religioso.

Il sostituto procuratore Curreli ha depositato anche la trascrizione di un'intercettazione ambientale tra Antonio Gaudio e una dipendente dell'Oasi francescana nella quale si fa riferimento a un aborto.

I difensori dei due indagati a loro volta hanno consegnato ai giudici del riesame una memoria difensiva di 34 pagine. Tra alcuni documenti ci sarebbero anche dei tabulati telefonici dai quali emergerebbe che era la suora a contattare ripetutamente padre Fedele.

"La mia vita ormai è distrutta - ha detto padre Fedele alla fine del riesame - ma io prego affinché la suora e tutti coloro che mi hanno infangato possano convertirsi. Sono 43 anni che indosso il saio e servo i poveri. Non avrei mai potuto commettere i reati di cui mi si accusa perché la mia vita è sempre stata incentrata per la pace e l'amore di Dio".

(27 marzo 2007) Torna su

www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach.../25/padre.shtml

Ma lui si difende: «Erano dialoghi scherzosi»
«Dormi nuda?» Le telefonate di padre Fedele
Allusioni, volgarità, corteggiamenti nelle carte sul frate di Cosenza accusato di aver stuprato una suora
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Padre Fedele Bisceglia (Cufari)
COSENZA - La prima volta, «mi fece entrare nella sua stanza con la forza. Erano poche ore prima che padre Fedele partisse per l’Africa». La seconda, «il giorno successivo al suo rientro». La terza, «ricordo che era il giorno prima del suo onomastico». La quarta «era il compleanno di mia madre». Per un paio di volte i violentatori «pagarono dei soldi», 160 mila e 100 mila euro.
■ Dossier

È come se lei, la suora che ha fatto arrestare il frate francescano, si ostinasse a ricordare solo i contorni della sua angoscia. Come se i dettagli di quei giorni avessero preso il sopravvento per scacciare via le cose importanti, le violenze subite. Dalle 75 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare contro padre Fedele Bisceglia quasi la vedi, la suora. Minuta e spaventata. E la vedi mentre racconta la sua tragedia ai magistrati.

Il giorno della seconda violenza «nella stanza erano in tre». La suora fu picchiata e sulla violenza fu girato un video, scattate foto. Del terzo episodio la donna ricorda: «Padre Fedele mi legò i polsi alla sponda di ferro del letto con dei lacci emostatici perché così non mi sarebbero rimasti i segni. Sono stata bendata. Non ho visto la persona che mi ha violentata». Poi l’ultima offesa: «È stato sul lettino ginecologico dello studio medico».

■ La scheda: il «monaco ultrà» ■ Foto ■ Video

La suora si è confidata con la madre superiora quasi per caso. «Ho partecipato a degli esercizi spirituali e il padre che li conduceva ci ha proposto una riflessione su come liberarci delle nostre ferite. Ci ha detto di scriverle su dei foglietti e bruciarle in un braciere». La suora decide che quello è l’attimo da cogliere. Con i suoi fogliettini fra le mani scrive parole che fino a quel momento non aveva saputo dire. È la storia nera dei suoi giorni all’Oasi francescana di padre Fedele. Scrive di essere stata violentata dal missionario e da altri, di aver provato vergogna e paura, di essere stata minacciata. Poi brucia tutto. L’esercizio spirituale è perfetto. Mentre la sua «ferita» brucia lei si alza e va a parlare con la madre superiora. Racconterà poi al pm che «una delle volte c’era con uno sconosciuto. Mi fecero prendere una pastiglia e a quel punto io non potei più fare resistenza. Mi legarono al letto».

LE DONNE E LE PASSIONI - Stefano Dodaro, capo della squadra mobile di Cosenza, capisce dalle intercettazioni che, nella migliore delle ipotesi, padre Fedele non si comporta come ci si aspetterebbe da un francescano.

Il missionario dei diseredati, l’uomo che ha costruito la sua immagine a metà strada fra la dedizione per il prossimo e quella per il calcio, ha sempre avuto una passione inconfessata, le donne. Dagli atti risulta che abbia costretto almeno una decina di loro a soddisfare le sue manie sessuali. E pare che in tanti sapessero. Non soltanto della sua passione nuda e cruda ma del fatto che non tutte le sue avventure sessuali fossero consenzienti o, quantomeno, che fossero «estorte» in cambio di favori. Virginia (romena), Anna (bulgara), Cristina (russa) rivelano di aver dovuto cedere alle avances del francescano in cambio del permesso di soggiorno. Cosmina, anche lei rumena, racconta: «Siamo entrati in una stanza e padre Fedele ha subito chiuso a chiave la porta. Si è tolto il saio. Si è avvicinato a me, mi ha detto che avevo un bel seno e me lo ha toccato con entrambe le mani. Io mi sono ritratta e lui mi ha detto che mi avrebbe potuto aiutare a restare in Italia facendomi avere i documenti. Io gli ho risposto che non volevo assolutamente alcun rapporto sessuale ed a quel punto lui, alzò la voce rosso dalla rabbia, "sei una p...., non lo sai che tutte le donne dell’Oasi sono state con me, sei arrivata tu e fai la preziosa"».

LE MINACCE E LA MAFIA - Dopo aver firmato la denuncia, il 24 ottobre, la suora si rifugia a casa di amici, a Roma. Ha paura che padre Fedele la faccia cercare per chissà quale ritorsione. Del resto era stato proprio lui a dirle che «se parli sei finita. Guarda che io conosco giornalisti, magistrati, poliziotti, carabinieri, la tua parola contro la mia non varrebbe niente». E se questo non le fosse bastato che ricordasse anche un’altra cosa, «sono un amico del mafioso Carmelo De Pasquale». Così aveva pensato di tenerla in scacco. Inutilmente. E quattro giorni dopo la prima deposizione a verbale, sul cellulare di lei è comparso un messaggino chiaro: «Ritira la denuncia, siamo sempre più vicini». Anche altre delle donne che hanno avuto rapporti sessuali con il frate descrivono i suoi modi spicci per convincerle a non parlare: «Qui conto solo io», oppure «non dirai niente sennò ti caccio via dal centro». Le cacciava anche se per caso si rifiutavano di accontentarlo nelle sue richieste sessuali. Ma la suora che ha denunciato il fatto, più delle altre, è stata a un passo dalla tragedia. «Il 29 giugno, prima di partire per Roma, il monaco e il segretario hanno tentato di farmi ingoiare una pillola il cui effetto avrebbe dovuto essere quello di spingermi a buttarmi dall’ultimo piano dell’Oasi». Non l’ha fatto e chissà adesso quante volte ha ripensato a momenti duri come quello e alla sua voglia di farla finita. Raccontano le consorelle: «Ebbe un profondo cambiamento comportamentale. Era nervosa, irascibile, piangeva e diceva spesso "voi non capite"». Adesso tutte capiscono. La suora vuole dimenticare quella che loro definivano «la strana paura di ritrovarsi da sola con padre Fedele».
Giusi Fasano
Carlo Macrì
25 gennaio 2006

Edited by pincopallino2 - 10/11/2022, 09:25
 
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