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Chiasso (Ticino). Don Gianfranco Feliciani si inventa la cacciata dai "Liberi pensatori", Non fa nemmeno richiesta di adesione e mente alla stampa su sua mancata accettazione

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view post Posted on 4/1/2016, 16:14
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Non fa nemmeno richiesta di adesione e mente alla stampa su sua mancata accettazione

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http://www.ticinolibero.ch/don-feliciani-r...-sua-richiesta/

Don Feliciani respinto dai liberi pensatori? «Mai ricevuto la sua richiesta»
Polemica fra l’arciprete di Chiasso e l’associazione dei liberi pensatori. Che comunque il prete non lo vorrebbero affatto…
lun 4 gennaio 2016
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CHIASSO – Niente preti nell’Associazione liberi pensatori. Questa la risposta che si sarebbe visto ricevere don Gianfranco Feliciani, arciprete di Chiasso, come da lui affermato nella sua omelia domenicale. «Avevo chiesto di potermi iscrivere per partecipare ai loro incontri e dibattiti ma la risposta è stata: non è possibile perché lei è un prete. È come se io dicessi a un dentista che non può venire a messa», come riferito dal Corriere del Ticino.

Quindi la professione di prete quale fattore discriminante, proprio da parte di chi sostiene di «promuovere il libero pensiero in politica, nella società e al cospetto delle gerarchie religiose e si batte contro dogmi, tabù e quant'altro ostacoli il libero confronto di idee e si proclama rappresentante in Svizzera degli interessi delle persone non credenti e laiche», come si legge nel sito dei liberi pensatori.

Le cose però non sarebbero andate così, come scritto in una pepata replica dei liberi pensatori. «Premettendo che mai è giunta la sua desiderata in comitato, Don Feliciani sicuramente sa che, parallelamente alla possibilità di partecipazione di un dentista alla messa, non gli è necessario iscriversi per poter partecipare agli eventi pubblici da noi organizzati», precisa Giovanni Barella, presidente dei liberi pensatori ticinesi. «Altra cosa, invece, se la sua richiesta avesse avuto come scopo quello di poter partecipare ai lavori dell'associazione». Negli statuti figura infatti chiaramente scritto che "il Libero Pensatore può essere ateo, agnostico, panteista o persino credente in una entità superiore indefinita, ma non contemporaneamente fautore di una confessione religiosa. L'adesione all'Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori non è compatibile con l'appartenenza ad una qualsiasi comunità religiosa".

«Son certo che l'arciprete già era a conoscenza di questi principi e che, volutamente e con una certa perfidia, abbia voluto dare un'interpretazione provocatoria ad una risposta semplice data da un libero pensatore ignoto», conclude Barella. «Ed è proprio un brutto segnale il comportamento dell'arciprete».

http://www.cdt.ch/ticino/cronaca/129795/do...n-malafede.html

"Don Feliciani racconta frottole in malafede"
Lorenzo Quadri ha risposto alla presa di posizione dell'Arciprete di Chiasso riguardo al Mattino - E interviene anche il vescovo Lazzeri

Don Gianfranco Feliciani. (foto Maffi)

27
aprile
2015
13:57
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ats

CHIASSO - "Claudio Zali e Norman Gobbi sono persone oneste e buone, e in quanto tali le invito a prendere le distanze dal Mattino". L'Arciprete di Chiasso don Gianfranco Feliciani è tornato oggi sull'omelia letta da molti anti-Lega dei Ticinesi enunciata domenica in occasione della messa (cfr. il nostro articolo a proposito nel box più sotto). Raggiunto dal portale online Ticinonews.ch, l'arciprete ha infatti mantenuto la sua visione riguardo la volgarità insita nel giornale del movimento di via Monte Boglia, specificando però che la sua non era una critica al leghismo tutto: "Non è stata una presa di posizione, ripeto, contro la Lega, bensì contro la volgarità [...]. Ci sono molte persone, all'interno del partito stesso, che sono stomacate da questo stile e non hanno il coraggio di dirlo".

La sua presa di posizione ha in ogni caso acceso il dibattito: è giusto che un rappresentante del Clero dia un giudizio su un partito o su una sua manifestazione? Secondo il vescovo Valerio Lazzeri (che premette di non sapere cosa esattamente abbia detto Feliciani), raggiunto sempre da Ticinonews, "Un conto è una sua opinione su un modo di esprimersi, un altro è una valutazione su una forza politica esistente, che non deve essere oggetto di discussione da parte di un prete. Se lui stesso ha detto che non critica la forma politica il problema si riduce, l'omelia non si deve occupare di valutazioni politiche".

L'uscita di don Feliciani non è piaciuta nemmeno al direttore del Mattino, il municipale di Lugano Lorenzo Quadri, che su Facebook si è espresso così: "L'intervista a Ticinonews di Don Feliciani è, semplicemente, un allucinante concentrato di faziosità e intolleranza. Il tutto corredato da un'analisi politica a dir poco ridicola, in cui la realtà viene mischiata con le fantasie del prelato[...]. O Don Feliciani non sa... di cosa parla, o siamo davanti ad un caso di religioso che racconta, di proposito, balle monumentali a scopo di propaganda partitica. Racconta frottole in malafede. Abusa della propria autorità spirituale (?) e della Chiesa per fare politica partitica e per denigrare il "nemico leghista". Non proprio un bell'esempio."

Parole che però potrebbero non scalfire più di tanto le idee di Feliciani, che di Quadri (prima delle pubblicazione delle sue esternazioni su Facebook) aveva detto: "La misericordia di Dio è infinita. Il direttore del Mattino è stato un mio allievo, so che quel fuoco che loro hanno contiene una volontà positiva di cambiare le cose. Invece di essere un fiume in piena dovrebbe trasformarsi in un serbatoio, per esprimere valori positivi."


Critiche di don Feliciani alla "volgarità"
Questa volta l'arciprete di Chiasso alza il tiro e se la prende direttamente con la Lega dei ticinesi. Ieri, durante l'omelia della messa che inizia alle 10.30, don Gianfranco Feliciani ha detto di «non capire coloro che entrano in chiesa con il Mattino ed hanno consentito alla Lega di diventare il primo partito del Cantone. Una formazione politica che pubblica un giornale in cui non manca mai la volgarità». Già in passato il prevosto della cittadina di confine si era espresso criticamente sui contenuti del settimanale, ma non si era mai spinto fino a criticare apertamente il partito uscito vincitore alle recentissime elezioni cantonali. Stoccata anche alla scuola: «Entrando in certe aule colpisce il disordine che vi regna».
 
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