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Nozze civili per Simona Vinci: "Obbligati da mancata tutela dei figli dei conviventi", Curia di Bologna: "Matrimonio nullo se per tutelare il figlio"

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view post Posted on 4/10/2015, 08:31
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Curia di Bologna: "Matrimonio nullo se per tutelare il figlio"

simonavinci

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/si...trice-1.1355253

La scrittrice e la protesta in abito da sposa
Simona Vinci: "Matrimoni? Pagliacciate. Io obbligata a sposarmi"
di Patrick Colgan
La scrittrice Simona Vinci La scrittrice Simona Vinci
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Bologna, 1 ottobre 2015 - Nessun invitato, come testimoni un amico e un’impiegata del Comune conosciuta in quel momento, con un sorriso e una veloce stretta di mano. Le foto sono state fatte con un telefono, diverse sono venute mosse perché la sala era poco illuminata. La spesa è stata di soli 16 euro per la marca da bollo. La scrittrice Simona Vinci si è sposata così martedì mattina nella bella sala del consiglio comunale di Budrio, con un matrimonio ridotto al minimo essenziale, poco più di una formalità burocratica. Davanti al sindaco Giulio Pierini ha detto sì al suo compagno e convivente Pietro Bassi, con il quale ha avuto un figlio che ora ha tre anni.

Ma prima l’autrice di Strada provinciale 3 ha spiegato al primo cittadino il senso della sua scelta, sofferta non certo perché manchino l’amore, l’affetto, la casa, un progetto, o la voglia di vivere assieme e condividere diritti e doveri: “Lo Stato ci costringe a farlo per tutelare la nostra salute e nostro figlio. Era l’unico modo”. Una frase che il sindaco e l’ufficiale di Stato civile hanno ascoltato, ma che non hanno potuto mettere a verbale. Poi, ieri, la scrittrice ha deciso di ripetere il suo pensiero fuori dalla piccola sala del consiglio comunale e comunicarlo a tutti, su Facebook: “Ci siamo sposati — ha scritto — per tutelare nostro figlio e perché le leggi dello Stato Italiano non garantiscono l’assistenza e la facoltà decisionale della compagna e del compagno di vita in caso di gravi malattie che purtroppo possono capitare a tutti”.

Ma che l’amore e l’essere genitori si possano ridurre a un contratto, questo no, non lo crede: “Trovo una pagliacciata tutto ciò che ruota attorno ad un contratto. Dirò di più: penso che una volta per sempre bisognerebbe svincolare questo contratto dall’aspetto ‘sessuale’. Una famiglia non deve per forza essere composta da madre, padre e figli, ma può benissimo essere un patto tra persone (amici, amiche) che condividono oneri, diritti e doveri per scelta e per affetto”. Sotto al post, in poche ore, si sono accumulati oltre ottanta commenti e 260 ‘mi piace’.

di Patrick Colgan

http://www.huffingtonpost.it/2015/10/03/si...tm_hp_ref=italy

Simona Vinci: "Obbligata a sposarmi per avere tutele". La Curia di Bologna contro la scrittrice: "Nozze nulle"
Ansa
Pubblicato: 03/10/2015 16:30 CEST Aggiornato: 03/10/2015 16:30 CEST SIMONAVINCI
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La Diocesi di Bologna contro la scrittrice che ha celebrato un matrimonio civile con il suo storico compagno per tutelare loro stessi e il loro figlio.

Il settimanale diocesano 'Bologna Sette' in edicola domani (nel giorno dell'inizio del Sinodo sulla famiglia nel quale il cardinale bolognese Carlo Caffarra si candida ad avere un ruolo da protagonista) ha attaccato, con un articolo firmato dal giudice del tribunale ecclesiastico Paola Cipolla, la scelta, resa pubblica, della scrittrice Simona Vinci.

La Vinci, nei giorni scorsi, aveva raccontato la sua scelta di sposarsi civilmente nel Comune di Budrio, nel Bolognese, con un post, poi ripreso da 'Il Resto del Carlino', nel quale dichiarava di essere stata in qualche modo costretta alle nozze per acquisire le tutele che altrimenti non avrebbe avuto.

La Diocesi bolognese, nel giorno in cui festeggia il suo patrono, San Petronio, ha attaccato la scrittrice, sostenendo che il suo matrimonio è nullo. "Ci siamo sposati per tutelare nostro figlio - ha spiegato la Vinci - e perché le leggi dello Stato Italiano non garantiscono l'assistenza e la facoltà decisionale della compagna e del compagno di vita in caso di gravi malattie che purtroppo possono capitare. Non ho mai avuto il mito del matrimonio romantico e trovo una pagliacciata tutto ciò che ruota attorno ad un contratto. Bisognerebbe svincolare questo contratto dall'aspetto 'sessuale'. Una famiglia può benissimo essere un patto tra persone (amici, amiche) che condividono oneri, diritti e doveri per scelta e per affetto. La spesa, alla faccia del business dei matrimoni sfarzosi, è stata di 16 euro in marca da bollo".

La replica della diocesi, attraverso il giudice del tribunale ecclesiastico e avvocato Paola Cipolla, è molto dura ed ha l'intenzione di sollevare un dibattito. "Non si può - è scritto nell'articolo in edicola domani, del quale è stata diffusa un'anticipazione - decidere di sposarsi solo perché così si ottengono diritti e benefici che diversamente, non si avrebbero secondo la legislazione vigente. Così tutto perde il suo senso, diventa un pro-forma, una farsa, una simulazione: per l'ordinamento italiano quel matrimonio è nullo, così come è nullo il matrimonio celebrato al solo fine di acquistare la cittadinanza. Il matrimonio è di più, molto di più. Il senso di celebrare il matrimonio non può stare nella ricerca di una tutela istituzionale".

Giulio Pierini, sindaco di Budrio, è intervenuto per difendere la regolarità del matrimonio: "Non esiste alcun elemento per mettere in discussione la regolarità del matrimonio. Non possono essere messi in discussione i sentimenti e l'affetto. Chi siamo noi per giudicare i progetti di vita di quella che era già una famiglia molto prima di martedì scorso?"
 
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view post Posted on 7/10/2015, 10:08
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La perenne farsa che ormai viene perpetrata del matrimonio da millenni, continua a far "discutere", quasi inutilmente, come per tanti altri "argomenti" che, anche se importanti, non costituiscono semplicemente la scelta dell'individuo ma "devono" essere sottoposti al "vaglio" di chi detiene, o vorrebbe detenere, il monopolio delle scelte di vita di noi comuni mortali.
 
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1 replies since 4/10/2015, 08:31   135 views
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