Laici Libertari Anticlericali Forum

Le Iene 15-22 ottobre 2013. Don Pietro Tosi abusa, mette incinta 14enne e scorda il figlio. Il video, Migliarino (FE), prottetto da vescovi prete pedofilo. Perdonato dal Sant'Uffizio: resta in servizio e ammonimento orale

« Older   Newer »
  Share  
GalileoGalilei
view post Posted on 22/10/2013, 15:02 by: GalileoGalilei
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2...prete-1.7971334

«Per quello che ha fatto non può più essere prete»

I sacerdoti ferraresi intervengono sul caso di don Pietro Tosi Don Turazzi sul foglio parrocchiale: «Fatto tremendo nascosto da tanto tempo»



di Alessandra Mura

Dal secco “no comment” alla piena condanna di don Tosi, dalla vergogna per un silenzio trentennale fino all’asserzione “papale papale”: dopo quello che ha fatto, don Pietro dovrebbe essere estromesso dalla Chiesa.

I sacerdoti della Diocesi ferrarese si interrogano sul caso che ha scosso la nostra provincia e reso pubblico quello che, per molti, non era affatto un segreto: un figlio concepito violentando una ragazzina di 14 anni, un figlio - Erik - che dopo trent’anni di ingiustizia e indifferenza ora sta reclamando il diritto alla dignità.

A mettere nero su bianco il suo pensiero, sul foglio informativo della parrocchia, è stato don Andrea Turazzi, provicario generale nonché parrocco della Sacra Famiglia. «In questi giorni, nella nostra Diocesi, è emerso un fatto tremendo nascosto da tanto tempo, una sofferenza incancellabile - scrive - Preghiamo perché siano trovate le vie più giuste di riparazione davanti agli uomini e davanti a Dio».

Giustizia divina, dunque, ma anche terrena. La stessa che invoca, in modo ancora più deciso, don Carlo Maran, rettore di San Cristoforo alla Certosa: «Ha commesso un crimine e sarebbe dovuto andare in prigione (il reato di abuso sessuale su minore si prescrive dopo 25 anni, ndr). Quello che trovo grave è anche il fatto che don Tosi si dichiari in pace con la sua coscienza avendo ottenuto l’assoluzione in confessione da parte di un frate Carmelitano. Ma come può esserci assoluzione se non c’è stato pentimento? Se fosse venuto da me a confessarsi non l’avrei assolto senza pretendere una penitenza vera, atti concreti di riparazione per il male causato, e che finora non ha mai compiuto. No, non c’è stato vero pentimento».

Va da sè, conclude don Maran, che per il suo comportamento «per me don Tosi, anzi monsignor Tosi visto che nel 1976 è stato nominato canonico onorario della Cattedrale, dovrebbe essere estromesso dal clero. Non dovrebbe essere più un sacerdote».

La Curia, interviene don Massimo Manservigi, non può che seguire le indicazioni del Vaticano, e fino a questo momento la Congregazione per la dottrina della Fede si è limitata a suggerire un ammonimento Con una lettera inviata al vescovo il 19 aprile scorso, più di un anno dopo la sentenza del tribunale civile di Ferrara che, sulla scorta del test del dna, aveva sancito la paternità di don Tosi nei confronti di Erik Zattoni.

«Ma per una vicenda così grave e delicata potrebbero intervenire degli inasprimenti e in questo caso la Curia è pronta ad assumere provvedimenti più drastici attenendosi alle disposizioni della Santa Sede». Per don Massimo questo è un momento «di grande dolore per la nostra Diocesi, che non può non essere vicina a coloro che hanno subìto un’enormità del genere. È un fatto orrendo che dovrà essere affrontato con la massima attinenza alle decisioni del Vaticano. Il sacerdozio, voglio ricordarlo, ha e deve avere un ruolo positivo in una comunità».

Non rilascia dichiarazioni invece don Marco Bezzi, parroco di Cassana ed economo della Diocesi: «Nessun commento, molte cose dette sono state strumentalizzate». Sulla stessa linea don Antonio Grandini, vicario generale della Diocesi, che telegrafico risponde: «Non abbiamo nulla da dichiarare».

Don Paolo Valenti, parroco dell’Addolorata e conosciuto per il suo impegno nella Caritas, si limita a ribadire che «questo è un momento difficile, si tratta di una vicenda grave».

«È stato più che un errore, di un momento di debolezza - aggiunge monsignor Ivano Casaroli, direttore dell’Istituto di cultura religiosa Casa Cini - Il tutto aggravato dal lungo silenzio che ne è seguito. Di sicuro è necessario un segnale forte di vicinanza nei confronti delle vittime. Sono rimasto colpito e disorientato dal fatto che questa vicenda abbia avuto un’incubazione così lunga, siamo rimasti interdetti e addolorati. Certo la Chiesa è chiamata ad adottare i provvedimenti necessari, in genere in queste situazioni un sacerdote torna allo stato laicale, ma non sono io che posso decidere. È anche vero che il tempo del pentimento è sempre valido, che non è mai tardi per cercare il perdono di Dio. Quello che don Tosi ha fatto, ripeto, è molto grave, è ben più di un errore, ma non si possono nemmeno cancellare le molte cose positive che ha fatto per la sua comunità. La missione pastorale deve ricominciare e bisogna dare segnali concreti per poter recuperare la fiducia dei fedeli».
22 ottobre 2013
 
Web  Top
22 replies since 15/10/2013, 21:44   4809 views
  Share