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Le Iene 15-22 ottobre 2013. Don Pietro Tosi abusa, mette incinta 14enne e scorda il figlio. Il video, Migliarino (FE), prottetto da vescovi prete pedofilo. Perdonato dal Sant'Uffizio: resta in servizio e ammonimento orale

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GalileoGalilei
view post Posted on 19/10/2013, 08:59 by: GalileoGalilei
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“Un prete pedofilo stuprò mia madre. Papa Francesco faccia giustizia”
Erik Zattoni di Ferrara ha raccontato la sua storia al programma Le Iene e chiesto che dopo 33 anni i responsabili vengano puniti: "La mia mamma a quattordici anni era stata accolta in una casa della parrocchia. Dopo il riconoscimento giudiziale di paternità ho ottenuto le scuse di mio padre, ma non è mai stato rimosso dalla sua funzione nonostante le mie proteste". Domenica 20 ottobre sarà a Roma per fare un appello a Bergoglio
di Marco Zavagli | Ferrara | 18 ottobre 2013
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“Un prete pedofilo stuprò mia madre. Papa Francesco faccia giustizia”

Più informazioni su: Chiesa, Ferrara, Pedofilia.
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Sapeva fin da piccolo di essere il figlio di uno stupro. La madre, all’età di 14 anni, venne abusata dal prete che ospitava lei e la sua famiglia in una casa della parrocchia. Lui nacque da quella violenza 33 anni fa. Per anni Erik Zattoni ha chiesto ai vertici della diocesi di Ferrara, dove insiste la parrocchia del sacerdote, di ridurre allo stato laicale quel prete. Non ottenne risposta, nemmeno dalla Congregazione della dottrina della fede, allora retta dal futuro papa Ratzinger.

Solo dopo il riconoscimento giudiziale di paternità, nel settembre 2011, con la prova del dna in mano, ha ottenuto una tardiva lettera di scuse dal padre, che si diceva dispiaciuto per “lo sbandamento” di allora. Da quel momento il 33enne ha cercato di far valere i propri diritti, sia morali che economici, ma con scarsi risultati. Intanto, per 40 anni il prete – oggi in pensione – è rimasto nella sua funzione, a contatto con minori ed oggi è ancora un sacerdote della Chiesa.

Ora, attraverso un appello lanciato attraverso un servizio televisivo delle “Iene”, Erik Zattoni si rivolge a papa Bergoglio per ottenere giustizia. E domenica prossima una delegazione ferrarese dell’associazione Ferrara By Night sarà in piazza, durante l’Angelus, per sostenere la richiesta del 33enne. I partecipanti, muniti di abiti e lenzuola bianchi, comporranno una macchia di colore bianco tra i fedeli utilizzando cartelloni con l’hashtag #PapaAscoltaErik.

A Ferrara invece l’attenzione si è concentrata sulle reazioni del vescovo Luigi Negri. Già al microfono delle “Iene” il capo della curia aveva fatto capire di non aver molto da dire. Alla domanda sul perché un prete rimanga tale anche dopo un crimine di questo tipo, Negri ha glissato: “Lei vuole insegnare alla Chiesa a fare la Chiesa?. Certamente è giusto se non ci sono state ragioni per cui la Chiesa ha ritenuto che dovesse essere dimesso. Lo stupro non è sufficiente. Per il risarcimento non so a chi si deve rivolgere, non a me. Sono cose civili non ecclesiastiche. La smetta perché mi ha irritato”.

Il giorno dopo il vescovo ha inviato un comunicato alla stampa. Peggiorando le cose. Nel consegnare alla nota la sua “più viva deplorazione nei confronti dei responsabili” e la “più profonda affezione e vicinanza di carità e giustizia cristiana alle vittime di questa terribile storia”, il monsignore chiarisce che “la Chiesa di Ferrara-Comacchio non ha niente di cui accusarsi”, dal momento che “ha obbedito rigorosamente alle direttive che sono pervenute dalla Santa Sede”.

Negri poi smarca la sua diocesi da qualsiasi possibile chiamata in causa a livello economico, visto che “la Chiesa, nei confronti dei sacerdoti, non si configura affatto come un datore di lavoro, che interverrebbe nelle vicende di carattere giuridico, economico e civile”. Un ego te absolvo arriva anche per quanto riguarda la sua persona, “entrato in questa Diocesi il 3 marzo del corrente anno”. E quindi non responsabile per quanto accaduto più di trent’anni prima. Anzi, ora che è a Ferrara assicura che “dopo essersi responsabilmente e debitamente informato a seguito dell’incursione subita da “Le iene” , “fin d’ora procederà ad approfondire ulteriormente la conoscenza di tutto ciò che è accaduto”.

In realtà della vicenda era già a conoscenza almeno dal 13 aprile tramite lettera della Congregazione della dottrina per la fede, a firma dell’arcivescovo Luis F. Ladaria, in cui si chiedeva di “ammonire formalmente il chierico” e a “sollecitarlo, nei limiti del possibile, ad assumersi seppur tardivamente le proprie responsabilità di padre”. Negri poi conclude la sua nota assicurando che “non ha avuto nessuna parte nella dichiarazione della prima guerra mondiale e neppure della seconda e certamente non si è inteso con il presidente americano per lo sgancio della bomba atomica sul Giappone”.

Parole che “mi lasciano di stucco – commenta Zattoni -; non so come si possa dire cose del genere. Un prete ha violentato una ragazza, l’ha resa madre. Se non è abbastanza questo cosa deve succedere?”.

http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2...-roma-1.7952334

La protesta per Erik arriva a Roma

FerraraByNight: «Saremo all’Angelus per chiedere al Papa di ridurre don Tosi allo stato laicale». Un appello nazionale

* violenze sessuali
* stupri
* preti






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Alza il tiro l’associazione FerraraByNight impegnata a sostenere le ragioni di Erik Zattoni, figlio di un sacerdote, don Pietro Tosi, che abusò di sua madre quando aveva solo 14 anni.

Dopo la grande partecipazione alla “candela umana”, mercoledì sera davanti alla Curia, i promotori puntano a raccogliere consensi in tutta Italia, organizzando per domani una manifestazione a Roma; in occasione dell’Angelus saranno in piazza San Pietro alle 11 per chiedere direttamente a Papa Francesco di ascoltare la richiesta di Erik: ridurre don Pietro allo stato laicale.

«Abbiamo lanciato l’appello sul sito e sulla pagina facebook - spiega Carlos Dana, uno degli appartenenti a FerraraByNight -. Siamo rimasti molto soddisfatti della risposta all’evento di mercoledì, lo stesso Erik ci ha raggiunto e si è commosso, ora vogliamo ampliare la partecipazione a livello nazionale». L’appuntamento è dunque alle 11 di domani in piazza San Pietro: «Saremo all’Angelus con i cartelli #PapaAscoltaErik, il Pontefice è l’unico ad avere il potere di estromettere don Tosi dal clero». Dana tiene poi a sottolineare che da parte di FerraraByNight «non c’è alcuna volontà di cavalcare una polemica o di strumentalizzare una vicenda dolorosa. Pensiamo semplicemente che questo ragazzo meriti una risposta e tutto il sostegno possibile per il coraggio che ha avuto ad esporsi, era un atto dovuto». Così come era importante dimostrare «che Ferrara non è solo la voce del Vescovo, che non rappresenta il 90% dei cittadini». Tra monsignor Negri e i ragazzi della movida aleggia ancora la ferita del “postribolo”, «ma questa non è una manifestazione contro il vescovo, ma per Erik. Vogliamo anzi far capire che siamo persone sensibili a un vecchio problema della Chiesa, che non comincia e non finisce con don Pietro: sono tanti, gli aspetti vergognosi in questa vicenda. Ci sono prelati che non hanno voluto difendere le vittime, i predecessori di monsignor Negri che non hanno voluto ascoltarle, e l’attuale vescovo che continua a fare gaffe. È una vicenda cominciata male e proseguita peggio: speriamo di contribuire a farla finire un po’ meglio, non solo per Erik, ma anche per tutti quelli che non hanno avuto la sua stessa forza a denunciare abusi». La presenza di Erik, domani a Roma, non è ancora certa «ma contiamo che possa esserci, lo speriamo molto».

Sarà in ogni caso, conclude Carlos Dana, una manifestazione pacifica: «Erano arrivate anche proposte più “estreme”, tipo boicottaggi o lanci di uova, ma non fa per noi. Noi vogliamo continuare ad agire in modo positivo, senza esasperare gli animi ma non per questo con minore determinazione. E di questo ci va dato merito».(a.m.)
19 ottobre 2013
 
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