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Celentano salta la coda in ospedale. E in TV fa il moralizzatore, Strapagato vip a spese degli italiani

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view post Posted on 25/8/2013, 14:43
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Strapagato vip a spese degli italiani

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“FURBETTO” CELENTANO: SALTA LA CODA IN OSPEDALE E POI IN TIVU’ FA PISTOLOTTI MORALIZZATORI

Posted on agosto 23, 2013 by bastacasta


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MOLLEGGIATO? MICA TANTO: ADRIANO SI FRATTURA IL MIGNOLO E SALTA LA FILA IN OSPEDALE E SE LA PRENDE COI GIORNALI-

Infortunio per Adriano: mignolo fratturato, corsa in taxi da Bordighera all’ospedale di Sanremo dove passa avanti a tutti gli ammalati in attesa e viene visitato, soccorso e dimesso in 30 minuti 30 – Polemiche per l’atteggiamento “vipposo” e lui sclera contro i giornali…

1 – Celentano finisce all’ospedale e salta la coda

Sanremo - Adriano Celentano torna all’ospedale Borea , dove tre anni fa, sempre ad agosto, era statocurato per una gastroenterite . Vomito e nausea lo avevano fatto correre, ma stavolta non c’entrano i piatti consumati nella sua abitazione di Bordighera, nel complesso del Grand Hotel del Mare, dove il “molleggiato” è un habitué ormai da anni (foto) . No, stavolta, sono state proprio le “molle” a tradire l’Adriano nazionale: è caduto in casa, come può succedere a chiunque. Ci mancherebbe.

Solo che dodici anni fa, mentre ballava con Dario Fo, una scivolata gli era costata una frattura del piede destro e un mese di gesso. E allora ieri, per precauzione, ma anche per il dolore, Celentano ha deciso di farsi vedere dai medici. Per capire se si fosse di nuovo rotto qualcosa.
Al Borea è arrivato in taxi, verso le 16. Maglietta prugna con collo a “v”, pantaloncini neri ultracomodi, infradito e l’immancabile occhiale da sole: un turista qualsiasi (foto) . Ma Celentano, ovviamente, non lo è.
Una volta entrato al Borea, il cantante ha adottato, fedele alla sua filosofia, non un metodo “lento”, ma molto “rock”. O meglio: velocissimo. Senza passare dal pronto soccorso, intasato come inevitabile in una città turistica nel mese di agosto, il cantante è entrato direttamente in Radiologia, scortato dalla moglie Claudia Mori e da una guardia del corpo.
Secondo le prime informazioni, sembrava che Celentano avesse riportato un leggero trauma al piede. Poi però un tweet di Claudia Mori chiarisce: “Adriano si è fratturato solo il dito mignolo di un piede. Gli altri nove godono di ottima salute”.
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2 – IL MOLLEGGIATO MORALISTA NON FA LA FILA ALL’OSPEDALE
Cristiano Gatti per IlGiornale.it

Anche i divi si rompono il mignolo, uno dei dolori più atroci nel panorama umano, ma quando se lo rompono i divi è tutta un’altra vita. Il Molleggiato è finito in prima pagina sul Secolo XIX per questo infortunio, ma soprattutto per come l’ha risolto: corsa in taxi dalla casa di Bordighera all’ospedale di Sanremo, niente coda al Pronto soccorso, niente giochino dei quattro colori per definire urgenza e tempi d’attesa, niente di niente.
Subito in sala raggi, rapido (clamoroso: anche negli ospedali italiani esiste questo aggettivo) rapido verdetto rassicurante, quindi di nuovo a casa con il taxi che aspettava nel piazzale, in totale mezz’ora (personalmente, ho pensato molto a quanto mi sarebbe costato quel taxi se l’avessi lasciato fuori ad aspettare che tornassi io, da un pronto soccorso italiano).
Come diceva Lui, un infortunio rock. E la sanità pubblica, rock pure quella. È lenta, molto lenta, quella delle persone comuni, che bivaccano e gemono per ore nelle astanterie con il loro dolore e il loro colore, sentendosi ripetere da un personale esasperato sempre la solita frase, signore, non siamo qui a giocare, prima le urgenze e poi veniamo da lei, invece di lamentarsi pensi piuttosto alla sua fortuna, di là abbiamo un infartuato e una signora con l’ictus. Attesa e senso di colpa.

Spiegano all’ospedale che lasciare nella normalità un divo comporta seri problemi, se non di ordine pubblico, comunque di ordinata gestione del lavoro. Tutta quella gente che passa inquadrando con i telefonini, è lui o non è lui, certo che è lui, e la richiesta di un autografo, e Adriano che è successo, e Adriano lo sai che canto sempre Azzurro sotto la doccia?
Tutto questo è vero: non è facile tenere in coda per ore una celebrità, tra gente comune che tra l’altro non sa come passare il tempo, in attesa della nonna fratturata. Però, allora, dobbiamo piantarla con i nostri piagnistei da società civile, con l’etica sanculotta del siamo tutti uguali di fronte agli enti pubblici. Ammettiamolo serenamente, dall’Italietta di Alberto Sordi non è cambiato proprio nulla. La star in coda è utopia proibita, in Posta non ne parliamo, figuriamoci se ha pure un accidente: finirebbe per alterare le sofisticate efficienze del nostro servizio sanitario nazionale.

Noi possiamo anche rassegnarci, però Celentano deve dirlo apertamente: questa rassegnazione non è rock. È lenta, molto lenta. Ma forse così l’intera questione è malposta, perché attribuisce a noi utenti e all’ospedale il peso delle scelte. Effettivamente, per come l’abbiamo tutti conosciuto, per come si è presentato nell’ultimo mezzo secolo, santone e Torquemada, integralista e Savonarola, Celentano è il tipo d’uomo – di star – che per primo alza la mano e mette tutti a tacere con poche parole delle sue: non sono diverso dagli altri, aspetto il mio turno.

Il Celentano che conosciamo noi non permette a nessuno di farlo passare davanti, di sbrigarsela in mezz’ora per un mignolo. Adriano è un uomo tutto d’un pezzo, che in memorabili serate ha diviso le cose e le persone, come un dio nel giorno del giudizio, in rock e in lente, cioè in buone e cattive.
Un’icona del genere non combacia minimamente con il vip che salta la coda. Fatalmente, quello visto in ospedale fa concludere alla platea che in Italia, e magari ovunque, c’è sempre qualcuno più uguale degli altri. Adriano, la battuta non è per niente rock, anzi è banalotta e pure vecchia, diciamo molto lenta, ma chissà perché suona sempre più vera.
 
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