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Biblioteca dei Girolamini. Libri antichi rubati. Arrestato don Sandro Marsano, Trovati 11 libri a casa sua. Indagata collaboratrice di Dell'Utri

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GalileoGalilei
view post Posted on 10/3/2016, 17:44 by: GalileoGalilei
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Girolamini, la Corte dei conti: danno da 19,4 milioni, De Caro e padre Marsano risarciscano
Diventa definitiva la condanna della magistratura contabile

di ALESSIO GEMMA

03 marzo 2016

Girolamini, la Corte dei conti: danno da 19,4 milioni, De Caro e padre Marsano risarciscano
La sede napoletana della Corte dei conti
Condannato in ultimo grado a risarcire la biblioteca dei Girolamini. La Corte dei conti di Roma ha respinto l’appello dell’ex direttore Marino Massimo De Caro. Il collegio presieduto da Nicola Leone ha deciso “la piena conferma” della sentenza di primo grado con la quale De Caro e il conservatore Sandro Marsano sono stati condannati al pagamento di 19,4 milioni di euro in favore del monumento nazionale degli ex Padri Filippini.

Inchiesta condotta dal sostituto procuratore Francesco Vitiello: nel mirino della Procura contabile “il danno originato dall’asportazione e spoliazione tra giugno 2011 e aprile 2012 di libri o di manoscritti di enorme valore o di pagine degli stessi e di incunaboli e carte geografiche facenti parte delle preziosissime raccolte della biblioteca costituita tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII dai Padri Filippini e divenuta governativa nel 1866”.

Al centro degli accertamenti anche il “degrado e abbandono in cui versava la biblioteca nel 2012 a seguito della pur breve direzione da parte di De Caro (dal 2011), nominato dal conservatore della congregazione Marsano”. Nella sentenza depositata il 4 febbraio dalla prima sezione d’appello della Corte dei conti si ricostruisce anche la vicenda penale che vede condannato De Caro in via definitiva a 7 anni per peculato, mentre è in corso un secondo processo per associazione a delinquere, devastazione e saccheggio.

Il danno di 19,4 milioni di euro è composto da 5,9 milioni dovuti “allo smembramento dell’unità delle collezioni librarie” , 13,5 milioni per “amputazione di circa 2500 libri sottratti e rientrati dopo il sequestro della biblioteca e per i libri non recuperati di cui 10 manoscritti e 140 incunaboli e opere di geografie”. In appello De Caro, difeso dall’avvocato Italo Spagnuolo Vigorita, ha contestato “la mancata chiamata in causa dei dirigenti e funzionari ministeriali in particolare per lo stato di abbandono e devastazione frutto di precedenti gestioni”.

E la “difficoltà di determinare il numero dei libri sottratti per il fatto che non esistono inventari, oltre alla distinzione tra i beni di proprietà privati dei padri e quelli della biblioteca di stato”. La Procura rappresentata da Antonio Ciaramella ha chiarito che “De Caro ha ammesso le proprie responsabilità contestando soltanto la quantificazione del danno e adducendo a discarico la sua stessa incompetenza professionale che non ha impedito al ministero di fargli assumere quell’incarico”. Ma per la Corte dei conti “l’opera di spoliazione architettata e realizzata da De Caro e altri nei confronti della biblioteca è stata tanto scientifica e pianificata da inglobare e travolgere ogni possibile pregressa incuria o disattenzione da parte ministeriale”

© Riproduzione riservata 03 marzo 2016

Edited by pincopallino1 - 23/2/2022, 18:26
 
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