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Biblioteca dei Girolamini. Libri antichi rubati. Arrestato don Sandro Marsano, Trovati 11 libri a casa sua. Indagata collaboratrice di Dell'Utri

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view post Posted on 18/4/2012, 15:41
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Trovati 11 libri a casa sua. Indagata collaboratrice di Dell'Utri

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Don Sandro Marsano

www.corriere.it/cronache/12_aprile_...0877d52ac.shtml


I libri spariti della biblioteca di Vico
Appello di duemila intellettuali contro il direttore sedicente principe e senza laurea

La biblioteca dei Girolamini è la più antica biblioteca di Napoli nella quale sono contenuti alcuni dei libri più importanti della letteratura mondiale (Foto Corbis). La biblioteca dei Girolamini è la più antica biblioteca di Napoli nella quale sono contenuti alcuni dei libri più importanti della letteratura mondiale (Foto Corbis).
Affidereste una delle biblioteche più ricche d'Italia cioè del mondo, piena di tesori inestimabili, a un sedicente principe dottore che non è principe e non è laureato? È successo: il «nobiluomo» ha in mano, col benestare ministeriale, la biblioteca napoletana dei Girolamini. Quella di Giovan Battista Vico. E il giorno stesso in cui usciva sui giornali l'allarme di centinaia di studiosi si è precipitato a denunciare il furto di un sacco di libri.


Tutto è cominciato un paio di settimane fa quando Tomaso Montanari, fiorentino, docente di Storia dell'arte moderna alla «Federico II» di Napoli, autore del saggio «A che serve Michelangelo?» (zeppo di pesantissimi dubbi sul crocifisso attribuito al Buonarroti e acquistato dal governo Berlusconi per più di tre milioni di euro) ha denunciato su «Il Fatto» di avere visitato la Biblioteca dei Girolamini, che contiene oltre 150 mila manoscritti e volumi antichi, e di averla trovata in condizioni penose: disordine, polvere, pile di libri preziosi accatastate per terra, lattine vuote di Coca-cola abbandonate sugli antichi banconi... «La biblioteca oggi è chiusa - scriveva Montanari - perché dev'essere riordinata, dice padre Sandro Marsano, il giovane sacerdote oratoriano, che ti accoglie, gentilissimo ed entusiasta, nel meraviglioso complesso secentesco. Perché accadono cose strane, dice invece la gente che abita intorno al convento: che ti parla di auto che escono cariche, nottetempo, dai cortili della biblioteca».


Una denuncia clamorosa. Anche perché elencava una serie di perplessità sul nuovo direttore, il «professore» Marino Massimo De Caro: «Comunque stiano le cose è incredibile che a dirigere uno dei santuari della cultura italiana sia uno degli esemplari più pregiati della fauna del "sottobosco" esplorato da Ferruccio Sansa e Claudio Gatti nel libro (appena) uscito. Lì De Caro è il mediatore nell'affare del petrolio venezuelano, "uno dei casi più clamorosi di alleanza tra berlusconiani e dalemiani"».
Console onorario del Congo, già assistente del senatore Carlo Corbinelli, già Responsabile pubbliche relazioni dell'Inpdap nel Nord-Est, già vicepresidente esecutivo dal 2007 al 2010 di Avelar energia (parchi eolici e solari) del gruppo Renova appartenente all'oligarca russo Victor Vekselberg, già titolare di una libreria antiquaria a Verona, già socio nella libreria antiquaria Buenos Aires (la «Imago Mundi») di Daniel Guido Pastore, coinvolto in Spagna in una inchiesta su una serie di furti alla Biblioteca Nazionale di Madrid e alla Biblioteca di Saragozza, è finito nel «giro» ministeriale con Giancarlo Galan.
Lo si legge in una nota del ministero stesso: «Il Dott. Marino Massimo De Caro è stato chiamato a collaborare con il Ministero dal Ministro Giancarlo Galan in data 15 aprile 2011 in qualità di consulente esperto per l'approfondimento delle tematiche relative alle relazioni con il sistema impresa nei settori della cultura, dell'editoria nonché delle tematiche connesse all'attuazione della normativa concernente l'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e al loro corretto inserimento nel paesaggio. Il Ministro Lorenzo Ornaghi in data 15 dicembre 2011 ha confermato l'incarico al Dott. Marino Massimo De Caro, come ha fatto con altri consiglieri del Ministro Galan, in qualità di consulente esperto per l'approfondimento delle tematiche relative alle relazioni con il sistema impresa nei settori della cultura e dell'editoria».


Riprendiamo un passaggio del libro «Il sottobosco» di
Gatti e Sansa a proposito di una intercettazione: «Il 27 dicembre 2007 De Caro si lamenta di un capitano dei carabinieri del Nucleo del patrimonio artistico di Monza che lo sta "scocciando" per un libro acquistato in un'asta pubblica in Svizzera. È indagato per ricettazione, spiega, e la cosa ha bloccato la sua nomina a console onorario del Congo perché il ministero degli Esteri non sta concedendo il nullaosta. (...) Il 17 luglio 2009 De Caro potrà finalmente rilassarsi perché il sostituto procuratore di Milano Maria Letizia Mannella, "rilevato che l'incunabolo non è stato rinvenuto fisicamente, malgrado le numerose ricerche", chiede il non luogo a procedere. In altre parole, visto che l'oggetto della presunta ricettazione è scomparso e che le tre persone coinvolte si accusano a vicenda, la pm finisce con l'archiviare il tutto». Ripetiamo: tutto archiviato. Ma tra tante possibili scelte non c'erano altri dal profilo assolutamente cristallino cui affidare una biblioteca di libri preziosi già molto saccheggiata nei decenni?


Offeso dai sospetti, il giorno dopo la denuncia il direttore spiega al Corriere del Mezzogiorno di avere tutte le carte in regola: «Mi sono laureato a Siena, ho insegnato Storia e tecnica dell'editoria nei master di specializzazione dell'Università di Verona». Di più: «Sono stato consulente del cardinale Mejia, bibliotecario del Vaticano, ho pubblicato un libro su Galilei, sono stato direttore della Biblioteca del Duomo di Orvieto...» Di più ancora, spiega al Mattino : «Il padrino di battesimo di mio nonno è stato Benedetto Croce. La mia famiglia, che tramandava il titolo di Principi di Lampedusa, si è unita con quella del famoso Tomasi ed è in quel momento che è diventato di Lampedusa, anche di questo andiamo fieri».


«Perdindirindina!», esclamerebbe Totò che si vantava di essere Sua Altezza Imperiale Antonio Porfirogenito della stirpe Costantiniana dei Focas Angelo Flavio Ducas Commeno di Bisanzio, principe di Cilicia, di Macedonia, di Dardania, di Tessaglia, del Ponto, di Moldava, di Illiria, del Peloponneso, Duca di Cipro e di Epiro, Conte e Duca di Drivasto e di Durazzo. «Falso», gli risponde il giorno dopo, sempre sul quotidiano partenopeo, il vero principe Gioacchino Lanza Tomasi: «Le affermazioni del bibliotecario sulla discendenza dai principi di Lampedusa sono un'impostura. Il titolo di principe di Lampedusa è stato concesso da Carlo II di Spagna a Ferdinando Tomasi nel 1667. I Caro quindi con il titolo di principe di Lampedusa non hanno nulla a che vedere. ... Il nostro eminente bibliotecario queste cose dovrebbe averle sulla punta delle dita. E consiglierei al priore dei Girolamini di vigilare su un archivista che invece di appoggiarsi alla documentazione si avvale di casi di omonimia».


Vabbé, sempre «professore» resta. Lo dice un comunicato stampa dell'Associazione nazionale «Il Buongoverno», costituita a Milano e «presieduta dal Sen. Riccardo Villari, con Marcello Dell'Utri presidente nazionale onorario. Il segretario è il senatore Salvatore Piscitelli. (...) Segretario organizzativo nazionale è il professor Marino Massimo De Caro». Perdindirindina bis!
Peccato che, a dispetto delle dichiarazioni e dei comunicati ufficiali del ministero che lo chiama ripetutamente «dottore», il nostro De Caro all'Università di Siena, dove si iscrisse a Giurisprudenza nel 1992/1993 restando iscritto fino al 2002, non si sia mai laureato. E che lo stesso cervellone centrale dell'Università di Verona non conservi traccia, manco di striscio, del passaggio da quelle parti dell'illustre «docente».
Il dettaglio più divertente, tuttavia, è l'ultimo. Prima ancora che uscissero tutti questi ritocchi all'auto-agiografia, centinaia e centinaia di intellettuali avevano iniziato a firmare un appello per chiedere che il ministro Lorenzo Ornaghi come fosse possibile che una biblioteca importante come quella dei Girolamini fosse stata affidata a «un uomo che non ha i benché minimi titoli scientifici e la benché minima competenza professionale per onorare quel ruolo». Parole durissime, sottoscritte fino a ieri sera da poco meno di duemila personalità, tra le quali Marcello De Cecco, Ennio Di Nolfo, Dario Fo e Franca Rame, Carlo Ginzburg, Salvatore Settis, Tullio Gregory, Gustavo Zagrebelsky, Gioacchino Lanza Tomasi, Adriano La Regina, Gian Giacomo Migone, Alessandra Mottola Molfino (presidente di Italia Nostra), Lamberto Maffei (presidente dell'Accademia dei Lincei), Dacia Maraini, Stefano Parise (presidente dell'Associazione Italiana Biblioteche), Stefano Rodotà, Rosario Villari...


Bene: la mattina stessa in cui esce la notizia dei dubbi di quegli intellettuali, il «Dottor», «Principe», «Professor» Marino Massimo De Caro si presenta alla Procura della Repubblica. Vuol fare una denuncia: si è accorto che nella sua biblioteca sono spariti millecinquecento libri...

Gian Antonio Stella17 aprile 2012 (modifica il 18 aprile 2012)

Edited by pincopallino1 - 21/12/2020, 16:39
 
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http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Campa...3221281964.html

Posta sotto sequestro la biblioteca Girolamini di Napoli, dispersi circa 1500 libri
ultimo aggiornamento: 19 aprile, ore 14:24
Napoli - (Adnkronos) - Il provvedimento, dopo l'apertura di un fascicolo da parte della Procura, a seguito della denuncia da parte del direttore De Caro sulla presunta sparizione dei volumi nel corso degli ultimi decenni

Napoli, 19 apr. - (Adnkronos) - E' stata posta sotto sequestro questa mattina dal nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri l'antica biblioteca dei Girolamini di Napoli. Il provvedimento e' arrivato dopo l'apertura di un fascicolo da parte della Procura di Napoli a seguito della denuncia da parte del direttore Marino Massimo De Caro sulla presunta sparizione di circa 1500 volumi dalla biblioteca nel corso degli ultimi decenni.
 
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http://genova.repubblica.it/cronaca/2012/0...rdote-35876568/

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Libri antichi scomparsi
indagato un sacerdote
Nella casa di Dolcedo di don Sandro Marsano 11 volumi sottratti alla Biblioteca Arcivescovile di Genova. L'ombra del mercato clandestino
di MARCO PREVE

Libri antichi scomparsi indagato un sacerdote
Un sacerdote indagato per un traffico di libri antichi e undici preziosi volumi della Biblioteca arcivescovile di Genova inspiegabilmente ritrovati nel suo appartamento. E' un giallo che assomiglia ad una trama da best seller quello che si snoda tra Napoli e Genova.

C'è anche un sacerdote genovese, infatti, tra gli indagati dell'inchiesta sui libri antichi sottratti alla biblioteca Girolamini di Napoli che ha portato anche all'arresto di cinque persone. Si tratta del conservatore della biblioteca, don Sandro Marsano, 38 anni, nato nel capoluogo ligure, e fino al 2009, quando partì per Napoli, prevosto a Dolcedo, nell'imperiese.

Ma c'è un secondo mistero, ancora tutto da risolvere. I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico, incaricati delle perquisizioni, nell'appartamento di padre Marsano, in piazza san Tommaso a Dolcedo, hanno trovato e sequestrato "11 volumi antichi recanti il timbro della Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Genova, sui quali sono ancora in corso accertamenti finalizzati a verificarne la legittima provenienza". In altre parole, esiste il sospetto che i libri antichi siano stati sottratti alla curia di Genova. Sembra che i militari abbiano già preso contatto con i collaboratori del cardinale Angelo Bagnasco per capire se padre Marsano era legittimato a detenere i volumi.

Secondo la procura di Napoli libri, manoscritti e documenti della biblioteca sarebbero stati oggetto di un mercato illegale e clandestino. La settimana scorsa durante alcune perquisizioni erano stati ritrovati
240 volumi in un deposito di Verona. Tra gli indagati compare anche Maria Grazia Cerone, 31 anni, collaboratrice del senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, che è un noto bibliofilo.
Il ruolo di padre Marsano emerge per contrasto quando il gip Francesca Ferri, nell'ordinanza sottolinea il comportamento coraggioso di due bibliotecari che hanno denunciato quanto accadeva, riferendo che "a far data dalla nomina di De Caro quale direttore della biblioteca, avvenuta nel giugno 2011, ogni regola in precedenza osservata era stata annullata".

In particolare, su precisa disposizione di padre Sandro Marsano, il conservatore, Piergianni Berardi - fino a quel momento responsabile dei servizi di sorveglianza -, secondo l'accusa, era stato esonerato da tale compito; "anzi, il conservatore aveva dato la precisa indicazione di non attivare più gli impianti di videosorveglianza, motivando la decisione con il fatto che il direttore aveva la necessità di accedere alla biblioteca anche fuori dagli orari di apertura".

E ancora il giudice napoletano evidenzia la figura di De Caro "un uomo scaltro, capace di disporre di beni e di persone a proprio piacimento e che non esisterebbe a proseguire nella sottrazione dei beni ancora presenti nella biblioteca ancorché sottoposta a sequestro, anche grazie alla stretta amicizia che lo lega al Conservatore della congrega, don Sandro Marsano".

Oltre a De Caro sono stati arrestati anche l'argentino Eloy Alejandro Cabello, l'ucraino Viktoriya Pavlovskiy, l'argentina Paola Lorena Weigandt e Mirko Camuri.

(25 maggio 2012)
 
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view post Posted on 26/5/2012, 23:03
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http://edizioni.lastampa.it/imperia-sanrem...colo/lstp/8044/

marsano

26.05.2012 -
Traffico di libri antichi
indagato don Sandro Marsano
ex parroco di Dolcedo

Don Sandro Marsano, ex parroco di Dolcedo
Perquisizione nella sua casa
trovati undici volumi sospetti
indagine partita da Napoli
MAURIZIO VEZZARO

Nel suo appartamento a Dolcedo hanno trovato alcuni libri antichi appartenenti alla Curia genovese e ci si domanda perché siano finiti in Val Prino.

Ma la perquisizione che i carabinieri del Nucleo per la tutela artistica hanno compiuto nella casa dell’ex parroco don Sandro Marsano, è stata ordinata dalla Prcura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla sparizione di migliaia di volumi di pregio appartenenti alla biblioteca Girolamini, inchiesta che ha portato all’arresto di cinque persone tra cui il direttore Marino Massimo De Caro.

Gli investigatori ipotizzano che negli ultimi anni migliaia di preziosi incunaboli siano stati trafugati per raggiungere le case d’aste o gli appartamenti di collezionisti privati, tra cui potrebbe esserci il senatore Marcello Dell’Utri.

Don Marsano era il conservatore della biblioteca, nominato due anni fa, quando aveva lasciato la parrocchia a Dolcedo, dove era rimasto per circa tre anni lasciando un buon ricordo ai parrocchiani. Gli stessi che con loro grande sorpresa hanno saputo della perquisizione nell’alloggio che don Marsano mantiene in piazza san Tommaso. Qui sono stati recuperati 11 libri antichi recanti il marchio del Seminario arcivescovile di Genova. Che ci facevano?
 
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view post Posted on 3/10/2012, 21:28
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http://www.lunaset.it/news/47583/arresti-n...-dei-girolamini

Arresti nella biblioteca dei Girolamini
In manette anche un sacerdote
Quattro ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli sulla sottrazione di antichi volumi nella Biblioteca dei Girolamini. Tra i destinatari dei provvedimenti vi e' anche il sacerdote don Sandro Marsano, conservatore del complesso monumentale dei Girolamini, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.

http://www.campania24news.it/furti-alla-bi...un-prete-72267/

FURTI ALLA BIBLIOTECA DEI GIROLAMINI, IN QUATTRO IN MANETTE. ANCHE UN PRETE

FURTI ALLA BIBLIOTECA DEI GIROLAMINI, IN QUATTRO IN MANETTE. ANCHE UN PRETE

3 ottobre 2012
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I carabinieri hanno emesso quattro ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta sulla sottrazione di antichi volumi dalla Biblioteca dei Girolamini. L’indagine è portata avanti dalla Procura di Napoli.

Coinvolto nel provvedimento anche un sacerdote, don Sandro Marsano, finito agli arresti domiciliari. Don Marsano, conservatore del complesso monumentale dei Girolamini, secondo la Procura, “con condotte abusive che assicuravano l’accesso incontrollato alle sale destinate alla conservazione del compendio patrimoniale librariro a persone estranee, preventivamente selezionate da Massimo De Caro, già consigliere del ministero e direttore della biblioteca in parola, al fine di procedere abusivamente alla asportazione e sottrazione dei volumi”.

http://www.campaniasuweb.it/story/girolami...oro-anche-prete

Girolamini, nuovi arresti: fra loro anche un prete
La storica biblioteca napoletana non sembra avere pace. Ai domiciliari anche il conservatore del complesso monumentale, da cui mancano oltre 3.500 manoscritti
Girolamini, nuovi arresti: fra loro anche un prete

Il sacco della biblioteca dei Girolamini di Napoli non ha fine. Quattro ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta della procura di Napoli sugli antichi volumi spariti dagli scaffali. Tra i destinatari dei provvedimenti anche un sacerdote: don Sandro Marsano, conservatore del complesso monumentale, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.

OLTRE 3.500 LIBRI SPARITI – Secondo la procura il sacerdote «con condotte abusive che assicuravano l'accesso incontrollato alle sale destinate alla conservazione del compendio patrimoniale librario a persone estranee, preventivamente selezionate da Massimo De Caro, già consigliere del ministero e direttore della biblioteca in parola, al fine di procedere abusivamente alla asportazione e sottrazione di volumi». Fuor di linguaggio giuridico: il prete sarebbe a tutti gli effetti complice della sparizione dei libri, oltre 3.500.

http://interno18.it/27520/inchiesta-biblio...he-il-sacerdote

Inchiesta Biblioteca Girolamini: quattro arresti, c'è anche il sacerdote
Scattano le manette ai polsi anche di Don Sandro Marsano, conservatore monumentale dei Girolamini nell'ambito delle indagini circa la scomparsa di antichi volumi
Redazione in Mer, 03/10/2012 - 12:55

Napoli - Quattro ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli sulla sottrazione di antichi volumi nella Biblioteca dei Girolamini. Tra i destinatari dei provvedimenti vi è anche il sacerdote don Sandro Marsano, conservatore del complesso monumentale dei Girolamini, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.

La querelle. La Biblioteca statale dei Girolamini a Napoli è uno dei tesori librari d'Italia. Aperto dalla fine del '500 al pubblico, l'istituto della congregazione dei frati di San Filippo Neri conserva volumi di religione, musica e storia antichi, alla sua fondazione partecipò il filosofo Giambattista Vico, già sono spariti di recente almeno 1.500 libri ed è oggetto di una contesa asprissima. Centinaia di intellettuali, e firme come quelle di Settis, Amato, il filosofo Bodei, Dario Fo e Franca Rame, la presidente di Italia Nostra Molfino, Tullio Gregory, contestano il ministro per i beni culturali Ornaghi per la nomina alla direzione dell'antica biblioteca Massimo De Caro, già consulente del precedente ministro Galant e confermato dall'attuale titolare del dicastero al Collegio Romano. Ne chiedono la rimozione perché, accusano, non avrebbe nessuna competenza in biblioteconomia e nel gestire una biblioteca di tale importanza ma il cui curriculum dovrebbe “essere vagliato non da una commissione di concorso, ma dalle autorità giudiziarie (sia pure con l’auspicio dell’innocenza)”. Il riferimento è a un procedimento, poi archiviato, sulla scomparsa di un libro antico per la quale De Caro è risultato indagato.
 
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view post Posted on 9/10/2012, 02:03
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www.ilmattino.it/napoli/citta/girol...ie/224314.shtml

Girolamini, il sacerdote ai domiciliari:
«Avevo fiducia nel direttore De Caro»

NAPOLI - È durato circa due ore l'interrogatorio di garanzia di padre Sandro Marsano, l'ex conservatore della biblioteca dei Girolamini messo agli arresti domiciliari nei giorni scorsi per concorso in peculato. Secondo l'accusa, senza l'intervento del sacerdote, che disattivò i sistemi di allarme della biblioteca e autorizzò l'ingresso di persone estranee, l'ex direttore Marino Massimo De Caro non avrebbe potuto impadronirsi di migliaia di preziosi volumi, molti dei quali già venduti.

Al gip Francesca Ferri, Marsano - che è difeso dall'avvocato Bruno Von Arx - ha spiegato che aveva totale fiducia in De Caro poiché questi era consulente del ministro dei Beni culturali, prima Galan e poi Ornaghi. Conoscendolo come un esperto di libri antichi e constatandone la grande disponibilità di denaro, era convinto che avrebbe risollevato le sorti della biblioteca.

Inoltre, ha aggiunto l'indagato, non aveva motivo di dubitare che lo spostamento dei libri preludesse a una riorganizzazione della biblioteca e alla disinfestazione delle sale. All'interrogatorio ha preso parte il pm Antonella Serio, titolare del fascicolo assieme ai colleghi Michele Fini e Ilaria Sasso del Verme, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giovanni Melillo.
Lunedì 08 Ottobre 2012 - 19:36
 
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view post Posted on 13/11/2012, 16:34
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www.ilmattino.it/articolo.php?id=231335&sez=NAPOLI

Girolamini/ De Caro: «Chiesi 50mila euro
agli altri indagati in cambio del silenzio»


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La biblioteca dei Girolamini

NAPOLI - I libri della biblioteca dei Girolamini che venivano portati fuori per essere venduti erano prima selezionati, quindi ripuliti e sottoposti a un trattamento antitarlo.
La procedura che veniva seguita è stata riferita al gip di Napoli da Stefano Ceccantoni, antiquario di Orvieto che è tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla sottrazione di migliaia di volumi dalla biblioteca napoletana.

«Mi sono recato a Napoli presso la biblioteca dei Girolomini almeno sei volte - ha affermato Ceccantoni - mi occupavo in primo luogo dei lavori interni alla biblioteca, vale a dire la ripulitura dei libri, la selezione dei libri del Cinquecento, che dovevano essere sottoposti a trattamento antitarlo, e di quelli che dovevano, a dire di De Caro, essere sottoposti a lavori di restauro all'esterno. Venivano fatte parecchie movimentazioni, alcune delle quali mi apparivano senza senso, cosa che mi aveva creato delle perplessità».

«Mi occupavo poi - prosegue Ceccantoni - dell'inscatolamento dei libri che De Caro aveva deciso dovessero essere portati all'esterno, secondo quanto egli diceva, per il restauro. Preciso che le scatole in partenza venivano appoggiate momentaneamente presso l'ingresso vicino all'edicola presente su via Duomo. Caricavo le scatole sulla macchina di De Caro, la Bmw X5. Il carico delle scatole avveniva a mezzanotte ovvero nelle prime ore del mattino. In quattro delle occasioni sopra menzionate - ha concluso - visto che le scatole con i libri erano tante e non entravano tutte nell'autovettura indicata, io stesso mi occupai del relativo trasporto a Verona, presso la casa di De Caro, all'interno di una stanza al piano terreno».



Marino Massimo De Caro, l'ex direttore della biblioteca dei Girolamini in carcere da maggio con l'accusa di avere sottratto libri alla struttura, chiese 50.000 euro ciascuno ai coindagati Luca Cableri, Maurizio Bifolco e Stephan Delsalle per non riferire agli inquirenti del loro coinvolgimento nella vicenda.

Lo ha dichiarato lo stesso De Caro nel corso dell'interrogatorio investigativo del 2 agosto scorso. «Immaginando che sarei stato distrutto economicamente dalla vicenda nella quale sono rimasto coinvolto - ha affermato De Caro - avevo offerto la mia disponibilità a Cableri di tenerlo fuori dai fatti e di non riferire del suo pieno coinvolgimento nella vicenda di Monaco di Baviera (dove una casa d'aste avrebbe dovuto vendere volumi provenienti dalla biblioteca, ndr) in cambio della dazione da parte sua della somma di 50.000 euro. Analoga disponibilità l'ho offerta a Maurizio Bifolco e Stephan Delsalle».


Una vicenda vista anche dal punto di vista dell'ex conservatore della storica biblioteca dei Girolamini, don Sandro Marsano, come emerge dall'interrogatorio di garanzia dell'8 ottobre scorso. Il sacerdote è ai domiciliari con l'accusa di peculato in concorso con varie persone, tra cui appunto l'ex direttore Marino Massimo De Caro. Don Marsano avrebbe aiutato De Caro e i suoi collaboratoriconsentendo l'accesso alla biblioteca di persone estranee e disponendo la disattivazione degli impianti di antifurto e telecamere di sicurezza.


il sacerdote - disponeva di denaro personale per il risanamento, certamente non c'erano fondi pubblici. Non mi ha mai detto di dover vendere o di aver venduto doppioni di libri. Ho visto De Caro tirare fuori dalla tasca mazzette di denaro. Non ho mai dato l'ordine di spegnere il sistema di videocamere. Ho chiesto di disattivare gli allarmi su specifica richiesta di De Caro».
Lunedì 12 Novembre 2012 - 17:31 Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Novembre - 10:56
 
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view post Posted on 29/1/2013, 10:51
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http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/cam...-peculato.shtml

Libri spariti da Biblioteca Girolamini, Marcello Dell'Utri indagato per peculato
Nell'inchiesta della Procura di Napoli i carabinieri del Reparto Operativo (Comando Tutela Patrimonio Culturale) hanno arrestato anche sei persone per associazione a delinquere
foto Afp
10:08 - Il senatore Pdl Marcello Dell'Utri è indagato per concorso in peculato nell'inchiesta sulla spoliazione della storica Biblioteca dei Girolamini a Napoli. Dell'Utri avrebbe ricevuto alcuni dei circa 1.500 volumi sottratti alla Biblioteca dall'ex direttore Marino Massimo De Caro. Altre 6 persone sono agli arresti con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla falsificazione e alla ricettazione di migliaia di volumi antichi.
SPARITI CIRCA 1.500 VOLUMI DI PREGIO - Le 6 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Napoli sono state eseguite dai carabinieri del Reparto Operativo (Comando Tutela Patrimonio Culturale) a Genova, Napoli, Ozzano dell'Emilia (BO),Porano (TR),Santa Maria Capua Vetere (CE). L'operazione, coordinata dalla Procura di Napoli e battezzata come "Library Lost", è partita nell'aprile 2012, quando vennero avviate verifiche sulla fondatezza di notizie di stampa che denunciavano la sparizione dalla Biblioteca dei Girolamini di Napoli di circa 1.500 volumi di pregio. La scomparsa dei libri fu messa in relazione con la discussa nomina dell'allora neo-direttore della biblioteca Marino Massimo De Caro, già consigliere del Ministro per i Beni e le Attività culturali, attualmente in carcere a Poggioreale a Napoli. Contemporaneamente vennero avviati contatti con l'Interpol tedesca, per bloccare circa 500 volumi che stavano per essere venduti da una casa d'aste di Monaco di Baviera.

ANTIQUARI E CASE D'ASTE - Il traffico è stato scoperto anche grazie ad intercettazioni degli indagati che avrebbero tentato più volte di depistare gli inquirenti. Oltre alle sei persone finite in manette, in tutta Italia sono ancora in corso perquisizioni per rintracciare molti volumi rari che ancora mancano all'appello. Quattro persone coinvolte erano già in carcere e ora dovranno rispondere anche dell'accusa di associazione per delinquere. Sono inoltre stati arrestati un legatore di Bologna, che secondo gli inquirenti provvedeva a cancellare dai libri rubati i contrassegni della Biblioteca dei Girolamini ed un "runner" che faceva da cerniera tra gli antiquari e il gruppo che si appropriava dei volumi. Gli investigatori hanno ricostruito nei dettagli i meccanismi attraverso i quali la Biblioteca veniva depredata e attraverso quali canali i libri finivano in importanti librerie antiquarie. Agli atti dell'inchiesta ci sono anche le dichiarazioni di noti antiquari che hanno collaborato con gli investigatori.


http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cron...ie/247666.shtml

Biblioteca Girolamini, svolta indagini
sei arresti, indagato Dell'Utri
Il senatore Pdl avrebbe ricevuto alcuni dei numerosi volumi sottratti alla Biblioteca dall'ex direttore
PER APPROFONDIRE tagdell'utri, napoli, carabinieri, biblioteca girolamini, arresti, indagati
Marcello Dell'Utri
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ROMA - Svolta nelle indagini per la sottrazione di volumi antichi nella biblioteca dei Girolamini di Napoli. I carabinieri del Reparto operativo(Comando Tutela Patrimonio Culturale) hanno eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Napoli, nei confronti di soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla falsificazione ed alla ricettazione di migliaia di volumi antichi.Gli arresti sono stati eseguiti a Genova, Napoli, Ozzano dell'Emilia (BO), Porano (TR), Santa Maria Capua Vetere (CE).

Dell'Utri indagato. Nell'ambito dell'inchiesta è indagato anche il senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri, per concorso in peculato. Dell'Utri avrebbe ricevuto alcuni dei numerosi volumi sottratti alla Biblioteca dall'ex direttore Marino Massimo De Caro.

L'operazione, coordinata dalla Procura di Napoli, nasce dall'attività investigativa, denominata «Library Lost» e condotta dal Reparto Operativo dei Carabinieri dall'aprile 2012, quando vennero avviate verifiche sulla fondatezza di notizie di stampa che sottolineavano l'ammanco dalla Biblioteca dei Girolamini di Napoli di circa 1500 volumi di pregio. La scomparsa dei libri fu messa in relazione con la discussa nomina dell'allora neo-direttore della biblioteca Marino Massimo De Caro, già consigliere del Ministro per i Beni e le Attività culturali, attualmente in carcere a Poggioreale a Napoli. Contestualmente vennero avviati contatti con l'Interpol tedesca, per bloccare circa 500 volumi in procinto di essere venduti presso una casa d'aste di Monaco di Baviera. Gli esiti delle investigazioni - sviluppate con l'ausilio di intercettazioni e costantemente ostacolate sia dall'estrema impermeabilità degli indagati che da ripetuti tentativi di depistaggio - hanno consentito di scoprire l'esistenza di un sodalizio dedito alla sistematica spoliazione della Biblioteca dei Girolamini. Sono ancora in corso perquisizioni in tutta Italia per rintracciare numerosi volumi rari che ancora mancano all'appello. Alle ore 11.30, presso la Procura di Napoli, questa mattina gli inquirenti illustreranno in una conferenza stampa i dettagli dell'operazione.

Quattro delle sei ordinanze di custodia cautelare sono state notificate questa mattina dai carabinieri a persone già detenute, alle quali viene ora contestato il reato di associazione per delinquere. Sono inoltre stati arrestati un legatore di Bologna, che secondo l'accusa provvedeva a cancellare dai libri rubati i contrassegni della Biblioteca dei Girolamini ed un 'runner' che faceva da cerniera tra gli antiquari e il gruppo che si appropriava dei volumi. Gli investigatori hanno ricostruito nei dettagli i meccanismi attraverso i quali la Biblioteca veniva depredata e attraverso quali canali i libri finivano in importanti librerie antiquarie. Agli atti dell'inchiesta ci sono anche le dichiarazioni di noti antiquari che hanno acconsentito a collaborare con gli investigatori.
Martedì 29 Gennaio 2013 - 10:10
Ultimo aggiornamento: 10:24
 
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www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2013/0...o_parroco.shtml

30 gennaio 2013
Arrestato l’ex parroco di Dolcedo

Giorgio Bracco

Dolcedo - Si sarebbe messo in tasca non meno di 50-60 mila euro, provento della vendita di libri antichi e preziosi, spariti dalla Biblioteca dei Girolamini di Napoli, istituzione alle dipendenze del ministero dei Beni Culturali, di cui era Conservatore.

Don Sandro Marsano, 38 anni, parroco di Dolcedo sino al 2009, è da ieri agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in peculato. Tra gli indagati, nell’ambito della stessa inchiesta, condotta dalla procura di Napoli, figura anche l’ex senatore Marcello Dell’Utri.

Le accuse nei confronti del sacerdote di origine genovese sono pesanti. Secondo i pm campani, che hanno coordinato le indagini portate avanti dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, Don Marsano, proprio per agevolare il “saccheggio” di almeno 1500 libri preziosi da parte di alcuni complici, anch’essi arrestati, avrebbe «promosso e realizzato la preventiva neutralizzazione dei controlli affidati al personale amministrativo della biblioteca nonché quella dei sistemi di videosorveglianza interna».

La notizia dell’arresto del prelato genovese si è diffusa rapidamente, ieri pomeriggio, nel piccolo centro della Val Prino dove Don Marsano è stato parroco sino a quattro anni fa.

«Un prete moderno, che ci sapeva fare con i giovani ma che aveva un ottimo rapporto con tutti, anche con i più anziani: un sacerdote preciso, al passo con i tempi, dotato di ottime capacità dialettiche e grande cultura...».

Così, in paese, ricordano il loro ex parroco, finito ieri agli arresti domiciliari. Scuote il ponente ligure, e non solo tra gli ambienti ecclesiastici, la clamorosa svolta dell’inchiesta della procura di Napoli sulla sottrazione di un’ingente serie di rari e preziosi volumi dalla biblioteca campana.

Don Sandro era arrivato a Dolcedo, come parroco, nel 2005. Nel piccolo comune della Val Prino è rimasto per quattro anni. Nel 2009 il suo trasferimento, in virtù di una sorta di promozione sul campo “sponsorizzata” da diocesi e curia, in quel di Napoli. Nonostante la missione pastorale lo avesse ormai portato lontano dalla Riviera, Don Sandro non ha mai lasciato il vecchio appartamento di piazza San Tommaso, nel cuore di Dolcedo. Già nel maggio scorso, quando la notizia del suo coinvolgimento nella delicata inchiesta della procura napoletana arrivò a Imperia, l’intera Val Prino rimase incredula e stupita. Ora, dopo gli sviluppi giudiziari delle ultime ore, culminate con il provvedimento restrittivo a carico del sacerdote, la reazione dei dolcedesi è sempre la stessa. Difficile, per chi lo ha conosciuto, capacitarsi su come l’ambizioso e capace prelato sia finito nei guai. Secondo i magistrati, Don Marsano – che dal 2009 è Prevosto della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, nel cui convento sorge la famosa biblioteca - non poteva non sapere ciò che stava avvenendo durante il suo mandato di conservatore.

Qualcuno, a Dolcedo, ricorda ancora la perquisizione effettuata dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio artistico presso l’abitazione di Don Sandro.

«Ci fu molta circospezione e attenzione a non far filtrare alcuna notizia, vista la delicatezza dell’indagine e il coinvolgimento di un personaggio conosciuto e anche apprezzato come Don Marsano - ricorda oggi il comandante della locale polizia municipale, Gian Marco Danio - si stabilì qui nel 2005 e da allora non ha mai spostato la sua residenza. A Dolcedo è sempre stato stimato , da tutti. Non ricordo alcuna situazione o momento di frizione con i parrocchiani: sono stati quattro anni tranquilli e sereni...». Tra l’incredulità e lo stupore dei tanti, c’è anche chi aveva visto nel giovane sacerdote genovese una vena un po’ troppo ambiziosa. Non vuole rivelare il suo nome ma spiega che lui aveva capito subito che quel ragazzo avrebbe fatto strada altrove. «Era un “carrierista”, dotato di una certa spregiudicatezza. Gli piaceva essere benvoluto e riverito». L’incarico di Conservatore venne assegnato a Don Marsano nel febbraio del 2012 dal ministero dei Beni Culturali.
 
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http://www.larena.it/stories/dalla_home/47...o_era_a_verona/

06.03.2013


Furto di libri antichi,
il bottino era a Verona

IL SACCHEGGIO DEI GIROLAMINI. Dei quattromila libri trafugati, per un valore di venti milioni di euro, più della metà erano in riva all'Adige in attesa di essere trasferiti. In Zai e in centro erano custoditi la maggior parte dei preziosi volumi. Il pm: decisivo il ruolo del prete che favorì l'accesso incontrollato al patrimonio

L'interno della biblioteca dei Girolamini di Napoli, che contiene un patrimonio di libri antichi e preziosi
L'interno della biblioteca dei Girolamini di Napoli, che contiene un patrimonio di libri antichi e preziosi

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Verona. Saccheggio della biblioteca dei Girolamini: da quella che fu la spoliazione sistematica di un patrimonio librario del valore stimato di 20 milioni di euro sono circa quattromila i libri recuperati. Poco più della metà erano custoditi a Verona: 1.095 volumi e parti di essi (815 opere a stampa e 7 manoscritte) erano nel box intestato a Marco Ceriani in via Pacinotti, altri 791 erano in un appartamento di via Spallanzani e 259 in un locale di pertinenza di un'abitazione in via Giovanni della Casa. IL CROCEVIA. A Verona il deposito principale, veronesi quattro imputati e lo stesso Marino Massimo De Caro, l'ex direttore nonché l'ideatore di quello che i pm napoletani definiscono «mirato programma di smembramento, mutilazione, sistematico danneggiamento e illecito sfruttamento economico del patrimonio librario raccolto nella biblioteca statale oratoriale», viveva in una villa alla Biondella. E lì venne arrestato nel maggio 2012 sulla base della prima ordinanza di custodia cautelare. Ne seguirono altre due e alcuni giorni fa a 14 persone sono stati notificati gli avvisi di conclusione indagine per la terza ordinanza: a tutte è stata contestata, seppur con ruoli differenti, l'associazione per delinquere «finalizzata alla commissione di delitti contro l'ordine pubblico, la pubblica amministrazione, i beni culturali e il patrimonio, stabilmente organizzata in funzione della sottrazione e dell'impossessamento illecito di antichi volumi, manoscritti e parti di essi». E in 166 pagine i pubblici ministeri di Napoli, Antonella Serio, Michele Fini e Ilaria Sasso del Verme, descrivono ruoli e comportamenti adottati da ognuno nel saccheggio alla biblioteca dei Girolamini. A Napoli il saccheggio, a Verona il principale «centro di smistamento» per l'Italia e per l'estero. CRESCENDO ROSSINIANO. All'inizio De Caro fu indagato per peculato e poi arrestato insieme ad altre 6 persone (e per questo reato i pm hanno chiesto il giudizio immediato, gli imputati scelto i riti alternativi e il processo si sta per chiudere davanti al gup di Napoli Egle Pilla), un mese dopo la seconda ordinanza di custodia cautelare, emessa il 7 giugno: nove gli indagati e a tutti venne contestato il vincolo associativo. In ottobre una nuova ordinanza di custodia e nuovi indagati: oltre al gruppo «storico» si aggiunsero padre Sandro Marsano, Luca Cableri (che garantiva la collocazione dei volumi sul mercato antiquario, italiano ed estero, che curò il trasporto di 600 volumi alla casa d'aste Zisska & Schauer di Monaco), Maurizio Bifolco (garante per la collocazione dei volumi sottratti, assicurò la commercializzazione clandestina dei beni, nascose 600 dei volumi più rari) e infine il veronese Stephane Delsalle (chiamato in causa da De Caro e indicato come colui che gli indicava i volumi di particolare pregio, che lo aiutava a selezionare i testi più preziosi e che lo aveva aiutato a a sottrarre volumi in biblioteche pubbliche e private). LE PRESSIONI E IL SACERDOTE. Ma in quest'ultimo «filone», assodato il comportamento di De Caro, su tutti spicca il ruolo del sacerdote nominato Conservatore della Biblioteca con decreto dirigenziale dell'8 febbraio 2012 che procurò a De Caro la nomina a direttore «violando i criteri e i limiti previsti dalla Convenzione di affidamento della biblioteca alla Congregazione oratoriana dell'Ordine di San Filippo Neri». Fu lui a favorire «l'accesso incontrollato alle sale destinate alla conservazione del patrimonio librario a persone estranee ma selezionate dal De Caro», sempre padre Marsano si occupò della «preventiva neutralizzazione dei sistemi di videosorveglianza» e per i pm napoletani partecipò «alla ripartizione degli ingenti profitti della successiva commercializzazione dei beni sottratti ricevendo 50.000-60.000 euro nonché venendo tenuto indenne da ogni spesa di viaggio e alloggio in occasione dei trasferimenti organizzati dal De Caro sia in Italia sia all'estero». Non denunciò le sparizioni e cercò di nascondere le «appropriazioni illecite già effettuate». Fu lui a ordinare ai custodi di spegnere il sistema di videosorveglianza e quando costoro, insospettiti dalle richieste di ingressi in biblioteca fuori da orari e giorni stabiliti, chiamarono al ministero per sapere come comportarsi, si sentirono rispondere di attenersi a quanto stabiliva il direttore. Cioè Marino Massimo De Caro. Che ebbe totale libertà d'azione. E di sottrarre libri preziosi. Il PECULATO E L'ESPORTAZIONE. Il peculato si riferisce alle cessioni di libri, non tutti devono rispondere del reato che affonda le radici nell'appropriazione di un bene appartenente a un ente pubblico da parte di chi, in ragione del proprio incarico, può averne disponibilità. E quei libri, ma soprattutto i più preziosi furono venduti in Italia e all'estero, non solo alla casa d'aste tedesca ma anche alla libreria Scheler di Parigi. Molti di questi erano di interesse storico di livello tale da necessitare l'autorizzazione anche solo per circolare. Si tratta di «Ramusio, Navigationi.. Venezia 1559, 1563, 1564», «Belon, De Aquatilibus.. Parigi 1553», «Belon, Observation de plusieurs singularitès. Parigi 1554» e «Hamilton, Campi Flegrei. Londra, 1776-1779». Per questi quattro la contestazione viene mossa a De Caro, Marsano e Delsalle. Per altri tre volumi, sempre trasferiti a Parigi l'addebito interessa De Caro, Marsano e Cableri. LA DISTRUZIONE. Questo comportamento i pm di Napoli lo contestano a tutti, si tratta probabilmente - sempre che una gradualità in tale scempio sia possibile - di ciò che venne fatto «al fine di procurarsi l'impunità». E per l'accusa distrussero (sottraendo le schede mobili che catalogavano i libri e rifilando le carte dei manoscritti) «i cataloghi di inventariazione del patrimonio librario». Sparirono pagine, l'ordine delle schede scompaginato in modo tale da renderlo inutile, in altri casi le sottrassero. Sparì anche l'inventario manoscritto degli incunaboli (i libri antichi prodotti dalle origini della stampa al 1500). E al danno si è unito lo scempio.

Fabiana Marcolini
 
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http://www.lunaset.it/news/64618/girolamin...to-a-sette-anni

CronacaGirolamini, De Caro condannato a sette anni
La sentenza al termine del processo con rito abbreviato. Sottratti duemila preziosi volumi

L'ex direttore della biblioteca dei Girolamini, nel centro antico di Napoli, Marino Massimo De Caro é stato condannato a 7 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici al termine del processo con rito abbreviato per la sottrazione di centinaia volumi. La sentenza é stata emessa dal gup Egle Pilla. Per De Caro l'accusa aveva chiesto dieci anni. Condannati anche gli altri cinque imputati: cinque anni e quattro mesi e interdizione perpetua dai pubblici uffici per Viktoriya Pavlovsky; quattro anni e otto mesi e interdizione per cinque anni dai pubblici uffici per Alejandro Cabello e Mirko Camuri; due anni e otto mesi per Paola Lorena Weigandt e Federico Roncoletti.
I sei sono stati riconosciuti colpevoli del reato di peculato per aver sottratto circa duemila volumi dalla storica biblioteca, non tutti ancora recuperati. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dai sostituti Michele Fini, Antonella Serio e Ilaria Sasso del Verme. Il 26 marzo prossimo comincerà l'udienza preliminare al termine della quale il gip deciderà sul rinvio a giudizio di De Caro e altri 13 imputati per il reato di associazione a delinquere.
Il gip Egle Pilla ha stabilito una provvisionale di 10mila euro al Comune di Napoli, che si è costituito parte civile. La sentenza è stata emessa a conclusione dell'udienza durante la quale sono intervenuti i legali di De Caro, gli avvocati Leo Mercurio, Ester Siracusa e Grazia Volo. Il reato ascrivibile al direttore della biblioteca dei Girolamini di Napoli Marino Massimo De Caro é senza dubbi il peculato. Proprio nel giorno della condanna a 7 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, la Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza con cui il 17 ottobre aveva respinto il ricorso dei suoi legali contro la custodia cautelare in carcere.Nella sentenza la Suprema Corte spiega che non ci sono "motivi di incertezza sulla natura certamente pubblica delle funzioni esercitate" dal direttore e sul "rapporto di diretta causalità" tra il suo lavoro e la "perpetrata appropriazione dei tanti volumi di inestimabile valore culturale, prima ancora che economico, di cui egli abusivamente si è impadronito"."Correttamente - spiega la sesta sezione penale - è stato contestato il delitto di peculato", mentre i legali del direttore mettevano in dubbio "la qualifica di pubblico ufficiale" di De Caro, e di conseguenza il reato imputatogli. Motivando la sussistenza delle esigenze cautelari, la Cassazione ha sottolineato "l'estensione temporale e la programmaticità" delle appropriazioni di libri di valore, e "l'indubbia spregiudicatezza" delle azioni di De Caro. Nelle 10 pagine della sentenza, ricostruendo il capo di imputazione, si menzionano le testimonianze dei dipendenti della Biblioteca della "disinvolta rapace asportazione di libri" compita da De Caro e dai sodali "in orari serale e notturni". E con riferimento alle intercettazioni, si legge ancora nella sentenza, il tribunale del riesame segnala "emergenze dei dialoghi captati sulle utenze" di De Caro e dei coindagati "con particolare riferimento alla mancata perquisizione del 24 aprile 2012 ("per il rispetto dovuto alla prerogative parlamentari")" di un appartamento di Roma, "sede dell'Associazione "Il Buongoverno", presieduta dal senatore Marcello Dell'Utri, ma in piena disponibilità del De Caro", un appartamento che, sempre in base alla intercettazioni, conteneva numerose scatole con materiali rilevanti per le indagini, ed "era pretestuosamente indicato come sede della segreteria politica del parlamentare".

16/3/2013 | 09:51
 
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Don Sandro Marsano torna alla biblioteca dei Girolamini

http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/nap...ie/166177.shtml


20111012_vico1

Napoli, ritrovate le spoglie di G.B. Vico
Straordinaria scoperta ai Girolamini/ Video
Attesa per i riscontri con l'esame del Dna
di Paolo Barbuto

NAPOLI - L’uomo che supera il computer, la memoria storica che batte la memoria ram: la ricerca delle spoglie di Vico, per la quale erano stati utilizzati moderni sistemi di monitoraggio è arrivata a una svolta grazie alla testimonianza di un ottantenne che ha ricordato i suoi studi di sessant’anni fa e ha spiegato «il corpo del filosofo è lì».
Questa storia è iniziata la settimana scorsa, perciò per comprenderla bisogna riavvolgere il nastro e concedersi un flash back.

Ripercorrendo la strada già battuta da Benedetto Croce, il rettore del complesso dei Girolamini, don Sandro Marsano, ha deciso di riaprire la campagna di ricerca delle spoglie perdute di Giovanbattista Vico. È stato individuato un luogo all’interno della «cappella dei fanciulli» ed è stata costituita una squadra di ricerca composta da Fabio Sansiveri dell’Osservatorio Vesuviano (per gestire l’avveniristica termocamera), dal geologo Gianluca Minin, e dallo speleologo Luca Cuttita.

Alla partenza delle prime ricerche il nostro giornale ha dato notizia della novità e l’articolo ha avuto una vasta eco. È arrivato anche sulla scrivania di un architetto in pensione, Vincenzo Spada, che ha avuto un sussulto: quelle stesse ricerche lui le aveva condotte sessant’anni fa.

Qui termina il flash back e comincia la storia attuale. L’altro giorno Vincenzo Spada ha bussato al portone dei Girolamini: «Io so dove sono i resti di Giovanbattista Vico». E senza nemmeno entrare nella chiesa ha spiegato con precisione che si trovavano al di sotto del pavimento in una cripta sulla destra del portone grande.

Un particolare aveva colpito Vincenzo Spada quando era giovane architetto: «Ho letto antichi documenti secondo i quali Vico è stato sepolto con un saio addosso, mi è sempre sembrato strano perché non aveva mai preso i voti». Subito dopo aver salutato e ringraziato l’architetto Spada, il rettore dei Girolamini ha chiesto di andare a verificare. Nel luogo descritto dall’architetto c’è realmente una cripta; sollevata la botola si percorrono dieci scalini e si finisce in una camera quadrata dove ci sono gli antichi «scolatoi», e una sola bara. All’interno ci sono resti inceneriti di un corpo coperto da un saio.

L’emozione è stata immensa, ma il rettore Marsano ha imposto a tutti di mantenere la calma: «Solo quando gli esami scientifici daranno certezze potremo dire che queste sono le spoglie di Giambattista Vico».

E per far scattare immediatamente il progetto di approfondimento si è rivolto a Marielva Torino, docente di Archeoantropologia al Suor Orsola e appassionata ricercatrice di memorie storiche della città.

La professoressa ha iniziato il suo lavoro ieri mattina; accompagnata da don Sandro Marsano, e da una parte del gruppo di studio, si è calata nella cripta e ha effettuato un primo esame dei resti. Il primo sopralluogo, semplicemente «visivo» ha consentito di stabilire un primo punto: «Quello che a prima vista sembra un saio è invece una giacca di importante fattura. Ma la giacca è stata semplicemente appoggiata sopra il corpo deposto nella bara che aveva indosso altre vesti, forse un saio».

La prima ipotesi avanzata è che sul corpo di Vico coperto dalla veste francescana sia stata appoggiata la sua giacca da professore universitario. Ma si tratta, per adesso, di una banale supposizione. Solo esami specifici potranno dare certezze: si cercherà, soprattutto, di individuare parti dei resti dalle quali estrarre il Dna. Se si riuscirà a recuperare il prezioso «codice», si potrà tentare di compararlo con il dna prelevato da oggetti personali appartenuti al filosofo e si arriverà a una determinazione certa.

Durante il sopralluogo della professoressa Torino, ai Girolamini è tornato l’architetto Spada. Ha visto la botola, avrebbe voluto entrare per vedere di persona ma non è stato possibile: «Sono certo che sia lui - ha detto con emozione - c’era tensione dopo la sua morte: professori universitari e adepti della congrega alla quale era iscritto si contendevano la sua sepoltura. C’era il timore che il corpo potesse essere trafugato, così venne spostato dal luogo nel quale venne deposto inizialmente, dove c’è ancora la lapide di marmo. È occultato qui. Senza un segno, senza un nome, per consentirgli di riposare in pace».

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http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/gir...ie/651413.shtml

Saccheggio biblioteca Girolamini, dopo un anno e mezzo revocati i domiciliari a don Marsano


NAPOLI - Don Sandro Marsano, Preposito della Congregazione dell'Oratorio di Napoli, e responsabile del complesso dei Girolamini, è stato scarcerato dal Tribunale di Napoli, dove è in corso il processo per la sottrazione dei libri dalla biblioteca dei Girolamini. L'accusa nei confronti del sacerdote, che ha trascorso un anno e mezzo ai domiciliari, era di concorso in peculato.
 
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view post Posted on 15/10/2015, 18:09
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http://www.easyteachpoint.com/don-sandro-m...ga-a-vessalico/

Don Sandro Marsano trasferito dalla Curia di Albenga a Vessalico
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Albenga. Ha dovuto lasciare gli uffici della curia per essere trasferito a Vessalico, paese dell’entroterra imperiese, don Sandro Marsano. Il sacerdote, ex parroco di Dolcedo, risulta indagato per la scomparsa di duemila volumi dalla biblioteca dei Girolamini di Napoli, di cui era conservatore.

Ora è stato nominato amministratore parrocchiale nel comune del versante imperiese della valle Arroscia.

Il sacerdote ha lasciato la segreteria del vescovo titolare Mario Oliveri, come aveva fatto prima di lui don Giovanni Pinna, recentemente migrato in terra Toscana. Della vecchia segreteria, ormai dopo la diminuzione degli impegni per l’arrivo di monsignor Guglielmo Borghetti resta quindi solo don Simone Ghersi
 
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view post Posted on 10/3/2016, 17:44
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http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/0...cano-134662583/

Girolamini, la Corte dei conti: danno da 19,4 milioni, De Caro e padre Marsano risarciscano
Diventa definitiva la condanna della magistratura contabile

di ALESSIO GEMMA

03 marzo 2016

Girolamini, la Corte dei conti: danno da 19,4 milioni, De Caro e padre Marsano risarciscano
La sede napoletana della Corte dei conti
Condannato in ultimo grado a risarcire la biblioteca dei Girolamini. La Corte dei conti di Roma ha respinto l’appello dell’ex direttore Marino Massimo De Caro. Il collegio presieduto da Nicola Leone ha deciso “la piena conferma” della sentenza di primo grado con la quale De Caro e il conservatore Sandro Marsano sono stati condannati al pagamento di 19,4 milioni di euro in favore del monumento nazionale degli ex Padri Filippini.

Inchiesta condotta dal sostituto procuratore Francesco Vitiello: nel mirino della Procura contabile “il danno originato dall’asportazione e spoliazione tra giugno 2011 e aprile 2012 di libri o di manoscritti di enorme valore o di pagine degli stessi e di incunaboli e carte geografiche facenti parte delle preziosissime raccolte della biblioteca costituita tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII dai Padri Filippini e divenuta governativa nel 1866”.

Al centro degli accertamenti anche il “degrado e abbandono in cui versava la biblioteca nel 2012 a seguito della pur breve direzione da parte di De Caro (dal 2011), nominato dal conservatore della congregazione Marsano”. Nella sentenza depositata il 4 febbraio dalla prima sezione d’appello della Corte dei conti si ricostruisce anche la vicenda penale che vede condannato De Caro in via definitiva a 7 anni per peculato, mentre è in corso un secondo processo per associazione a delinquere, devastazione e saccheggio.

Il danno di 19,4 milioni di euro è composto da 5,9 milioni dovuti “allo smembramento dell’unità delle collezioni librarie” , 13,5 milioni per “amputazione di circa 2500 libri sottratti e rientrati dopo il sequestro della biblioteca e per i libri non recuperati di cui 10 manoscritti e 140 incunaboli e opere di geografie”. In appello De Caro, difeso dall’avvocato Italo Spagnuolo Vigorita, ha contestato “la mancata chiamata in causa dei dirigenti e funzionari ministeriali in particolare per lo stato di abbandono e devastazione frutto di precedenti gestioni”.

E la “difficoltà di determinare il numero dei libri sottratti per il fatto che non esistono inventari, oltre alla distinzione tra i beni di proprietà privati dei padri e quelli della biblioteca di stato”. La Procura rappresentata da Antonio Ciaramella ha chiarito che “De Caro ha ammesso le proprie responsabilità contestando soltanto la quantificazione del danno e adducendo a discarico la sua stessa incompetenza professionale che non ha impedito al ministero di fargli assumere quell’incarico”. Ma per la Corte dei conti “l’opera di spoliazione architettata e realizzata da De Caro e altri nei confronti della biblioteca è stata tanto scientifica e pianificata da inglobare e travolgere ogni possibile pregressa incuria o disattenzione da parte ministeriale”

© Riproduzione riservata 03 marzo 2016

Edited by pincopallino1 - 23/2/2022, 18:26
 
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