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Acireale. Don Carlo Chiarenza è un prete pedofilo, ma scatta la prescrizione, Finta sospensione a divinis. Dice ancora messa nonostante l'allontanamento

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view post Posted on 6/4/2012, 11:25
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http://www.livesicilia.it/2012/04/05/la-fa...naccia-querela/

La famiglia della vittima
non ci sta e minaccia querela
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giovedì 5 aprile 2012
19:01
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caramella buona, don carlo chiarenza, fiumefreddo, roberto mirabile, teo pulvirenti

Don Chiarenza per difendersi attacca, ponendo diversi dubbi, e la famiglia del Preside Pulvirenti valuta una denuncia querela per le affermazioni dell’avvocato del prelato. “Rispetto naturalmente il ruolo della difesa di Don Carlo Chiarenza, delle cui eventuali responsabilità risponderà alla magistratura italiana e, forse, a quella vaticana – si legge in una nota del presidente de “La Caramella Buona”, Roberto Mirabile – ma i contenuti della conferenza non mi sorprendono, nel senso che mi aspettavo il nulla e così è stato: in altri casi affrontati e soprattutto nel caso di Don Ruggero Conti, il sacerdote che a Roma con l’avvocato Nino Marazzita, nostro presidente onorario, abbiamo fatto condannare l’anno scorso a oltre quindici anni di carcere più pene accessorie, la strategia difensiva era praticamente la stessa: arrampicandosi sugli specchi, i difensori non possono fare altro che cercare di screditare la vittima, il suo contesto famigliare; la difesa vuole screditare ma non smentisce i fatti”.

“Malgrado quindi la prassi si ripeta – continua Mirabile – non possiamo sorvolare sulla discutibilissima tattica utilizzata: far passare Teo Pulvirenti come una persona inattendibile, addirittura mentalmente instabile, problematico e con l’aggravante della sessualità omosessuale, come se questa fosse elemento di poca credibilità”.

“I dieci silenzi del dottor Pulvirenti, come biblicamente scrive la difesa, sono campati in aria: Pulvirenti non nasconde nulla e non tace, come ha dimostrato ampiamente. Inutile provare in modo meschino a capovolgere i ruoli. Questa operazione, come detto già affrontata ampiamente da La Caramella Buona in altri processi, non potrà assolutamente funzionare e la magistratura lo potrà serenamente dimostrare”.

“Non esistono ‘veri motivi’ dell’allontanamento di Pulvirenti dalla Comunità, se non la tattica del sacerdote di togliere gli incarichi ai ragazzi della parrocchia quando scomodi: si vuole forse additare la cittadinanza di Acireale come omofoba? Il ruolo del padre Preside Pulvirenti – prosegue – non fa altro che dimostrare la buona fede della famiglia nel rispetto della Chiesa e ricordiamo che Teo ha pienamente informato i genitori solo recentemente di quanto realmente accaduto; questo è del tutto normale per una vittima di abuso sessuale e psicologico”.

“Inconsistente affermare che a Cassone e in Parrocchia ci fossero “sempre” altre persone: e quindi? Si vorrebbe dimostrare che il sacerdote non poteva mai e poi mai rimanere isolata dalla vista di altri ? Anche questa difesa è totalmente fragile. Tacere sul Centro di Ascolto ovvero Telefono Amico? Questa sarebbe una prova della totale infondatezza delle accuse che Teo muove al sacerdote? L’estraneità ai fatti del sacerdote si dimostrerebbe con l’aver fondato il (discusso) Telefono Amico? Piuttosto ridicola come cosa”.

“Screzi e cartoline – ancora – non modificano alcuna sostanza delle accuse mosse dal dottor Pulvirenti al sacerdote Don Carlo Chiarenza e la magistratura potrà dimostrarlo serenamente; inutile continuare a dire che Pulvirenti ha strumentalizzato e addirittura manomesso la registrazione con Chiarenza e Urso: se ne occuperà la magistratura”.

“Mi dispiace, e voglio dirlo, che la difesa di Don Chiarenza abbia minacciato Pulvirenti di querela per ‘gravissima calunnia’, anche perché con questo potrebbe intimorire altre presunte vittime che, in parte, già si sono rivolte a La Caramella Buona Onlus e soprattutto, come corretto e giusto, alla Polizia delle Comunicazioni di Catania quindi al Pubblico Ministero Dott.ssa Marisa Scavo. Ma se non è Don Carlo Chiarenza a volere la denuncia contro Pulvirenti per calunnia, di chi sarebbe l’iniziativa, dell’avvocato difensore in persona ? Il Preside Pulvirenti e la famiglia tutta ha contattato i legali de La Caramella Buona Onlus per verificare una denuncia querela per le gravi affermazioni dell’avvocato di Don Chiarenza. Nel massimo rispetto del ruolo e della professionalità della difesa di Don Carlo Chiarenza, posso affermare che il Dottor Teodoro Pulvirenti e La Caramella Buona Onlus sono certi che la verità, sollecitata peraltro da quattromila persone alla fiaccolata di Acireale, vincerà su ogni tentativo di screditare le vittime di un’orribile reato e riconfermiamo – conclude Mirabile – la massima collaborazione e fiducia nella Polizia e nella Magistratura”.
 
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Acireale, Roberto Mirabile, presidente dell’associazione ‘La caramella buona’, replica al difensore del prete accusato di abusi

6 aprile 2012, 15:20
GrazieTeo-418x215

di iena cattolica

Ieri l’avvocato Antonio Fiumefreddo, legale di don Carlo Chiarenza, aveva convocato una conferenza stampa per smontare, a suo avviso, l’accusa del dott. Teodoro Pulvirenti di aver subito degli abusi ad opera del sacerdote quando era ancora minorenne. In quell’occasione l’avvocato del parroco aveva parlato dei dieci silenzi della vittima; dei dieci, a suo modo di vedere, punti oscuri. Dopo le tesi sostenute dall’avvocato Fiumefreddo a difesa del parroco, adesso si registra la dura presa di posizione di Roberto Mirabile, presidente dell’associazione “La Caramella Buona”, che in un’appassionata lettera ribatte punto per punto a quanto sostenuto dalla difesa del prete (fonte www.meridianamagazine.org).

di Roberto Mirabile, (presidente dell’associazione “La Caramella Buona”)

“Rispetto naturalmente il ruolo della difesa di Don Carlo Chiarenza, delle cui eventuali responsabilità risponderà alla magistratura italiana e, forse, a quella vaticana. A seguito della conferenza stampa di oggi (ieri, ndr), svoltasi nello studio dell’avvocato del sacerdote, desidero precisare quanto segue.

1) i contenuti della conferenza non mi sorprendono, nel senso che mi aspettavo il nulla e così è stato: in altri casi affrontati e soprattutto nel caso di Don Ruggero Conti, il sacerdote che a Roma con l’avvocato Nino Marazzita, nostro presidente onorario, abbiamo fatto condannare l’anno scorso a oltre quindici anni di carcere più pene accessorie, la strategia difensiva era praticamente la stessa: arrampicandosi sugli specchi, i difensori non possono fare altro che cercare di screditare la vittima, il suo contesto famigliare; la difesa vuole screditare ma non smentisce i fatti;

2) malgrado quindi la prassi si ripeta, non possiamo sorvolare sulla discutibilissima tattica utilizzata: far passare Teo Pulvirenti come una persona inattendibile, addirittura mentalmente instabile, problematico e con l’aggravante della sessualità omosessuale,come se questa fosse elemento di poca credibilità;

3) i dieci silenzi del dott. Pulvirenti, come biblicamente scrive la difesa, sono campati in aria: Pulvirenti non nasconde nulla e non tace, come ha dimostrato ampiamente. Inutile provare in modo meschino a capovolgere i ruoli ! Questa operazione, come detto già affrontata ampiamente da La Caramella Buona in altri processi, non potrà assolutamente funzionare e la magistratura lo potrà serenamente dimostrare;

4) non esistono “veri motivi” dell’allontanamento di Pulvirenti dalla Comunità, se non la tattica del sacerdote di togliere gli incarichi ai ragazzi della parrocchia quando scomodi: si vuole forse additare la cittadinanza di Acireale come omofoba ?

5) il ruolo del padre Preside Pulvirenti non fa altro che dimostrare la buona fede della famiglia nel rispetto della Chiesa e ricordiamo che Teo ha pienamente informato i genitori solo recentemente di quanto realmente accaduto; questo è del tutto normale per una vittima di abuso sessuale e psicologico;

6) inconsistente affermare che a Cassone e in Parrocchia ci fossero “sempre” altre persone: e quindi ? si vorrebbe dimostrare che il sacerdote non poteva mai e poi mai rimanere isolato dalla vista di altri ? anche questa difesa è totalmente fragile;

7) tacere sul Centro di Ascolto ovvero Telefono Amico ? questa sarebbe una prova della totale infondatezza delle accuse che Teo muove al sacerdote ? l’estraneità ai fatti del sacerdote si dimostrerebbe con l’aver fondato il (discusso) Telefono Amico ? piuttosto ridicola come cosa; screzi e cartoline non modificano alcuna sostanza delle accuse mosse dal dottor Pulvirenti al sacerdote Don Carlo Chiarenza e la magistratura potrà dimostrarlo serenamente;

9) inutile continuare a dire che Pulvirenti ha strumentalizzato e addirittura manomesso la registrazione con Chiarenza e Urso: se ne occuperà la magistratura;

Mi dispiace, e voglio dirlo, che la difesa di Don Chiarenza abbia minacciato Pulvirenti di querela per “gravissima calunnia”, anche perché con questo potrebbe intimorire altre presunte vittime che, in parte, già si sono rivolte a La Caramella Buona Onlus e soprattutto, come corretto e giusto, alla Polizia delle Comunicazioni di Catania quindi al Pubblico Ministero Dott.ssa Marisa Scavo.

Ancora: se non è Don Carlo Chiarenza a volere la denuncia contro Pulvirenti per calunnia, di chi sarebbe l’iniziativa, dell’avvocato difensore in persona? Il Preside Pulvirenti e la famiglia tutta ha contattato i legali de La Caramella Buona Onlus per verificare una denuncia querela per le gravi affermazioni dell’avvocato di Don Chiarenza.

Nel massimo rispetto del ruolo e della professionalità della difesa di Don Carlo Chiarenza, posso affermare che il Dottor Teodoro Pulvirenti e La Caramella Buona Onlus sono certi che la verità, sollecitata peraltro da quattromila persone alla fiaccolata di Acireale, vincerà su ogni tentativo di screditare le vittime di un orribile reato e riconfermiamo la massima collaborazione e fiducia nella Polizia e nella Magistratura. Firmato Roberto Mirabile, Presidente dell’Associazione La Caramella Buona”
 
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Pubblicato il: mar, apr 10th, 2012
Brevi | di staff
ACIREALE: CLAMOROSO, CARLO CHIARENZA TORNA IN CITTA’ PER INCONTRARE I SUOI FEDELISSIMI
4

Pochi minuti fa si sarebbe conclusa una riunione nell’abitazione del parroco in Acireale. In via Pennisi, strada attigua alla basilica di San Sebastiano, erano presenti Carlo Chiarenza, sacerdote accusato dell’abuso sessuale da Teo Pulvirenti, assieme al fratello, l’avvocato Fiumefreddo ed alcuni componenti della commissione per i festeggiamenti di San Sebastiano. Un atto clamoroso da parte del parroco che molti hanno visto come atto di sfida nei confronti dei suoi denigratori. Le notizie sono state fornite da fonti attendibili e da testimoni oculari.
 
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perlanaturale
view post Posted on 12/4/2012, 09:58





Acireale, il prete accusato di pedofilia si difende: "Gravissima calunnia"

di Redazione




5 aprile 2012 - Sarà l’inchiesta della Procura di Catania, affidata al Pm Marisa Scavo, a fare luce su un presunto caso di abusi sessuali che sarebbero avvenuti all’interno della Chiesa di San Paolo ad Acireale tra il 1989 ed il 1990.
Le indagini, in corso da qualche settimana, sono scattate a seguito della denuncia di Teodoro Pulvirenti, ricercatore 37enne oggi residente negli Stati Uniti che sostiene di aver subito violenze da parte di don Carlo Chiarenza, ex reggente della parrocchia della cittadina del Catanese.

Il sacerdote, assistito dal legale Antonio Fiumefreddo, del foro di Catania, stamane ha reso noto che l’attività di indagine difensiva potrebbe approdare ad una “querela per gravissima calunnia”.
Chiarenza respinge dunque ogni accusa di pedofilia. Le dichiarazioni del suo abusatore, sarebbero – come dichiarato dal legale Fiumefreddo “un racconto costellato da tante omissioni”. A suo avviso, nella testimonianza di Pulvirenti – resa nota ai giornalisti nella sede della Stampa Estera di Roma il 22 marzo scorso – sono rintracciabili “dieci silenzi, un decalogo di domande senza risposte”.





Secondo l’avvocato, Pulvirenti tace sul “perché fu allontanato dalla Comunità San Paolo; tace sul perché Don Carlo lo rimproverò nella conversazione da lui stesso intercettata; tace sul fatto che suo padre era ministro straordinario della parrocchia e aveva un ruolo importantissimo in comunità che lo rendeva quotidianamente presente; tace sulla circostanza che a Cassone, luogo di campeggi estivi, erano sempre presenti le mamme di tanti ragazzi; tace sul fatto che in parrocchia, come a Cassone, don Carlo non era solo ma sempre con altri 3 sacerdoti; tace sui suoi screzi con gli altri ragazzi della comunità; tace sul centro di ascolto fondato da don Carlo ad Acireale; tace su don Carlo fondatore del Telefono Amico ad Acireale; tace sul significato autentico delle cartoline che venivano inviate a centinaia di ragazzi da don Carlo, tutte col medesimo linguaggio; tace sui suoi problemi di famiglia”.

Roberto Mirabile, presidente della Onlus La Caramella Buona, che ha per prima raccolto lo sfogo di Pulvirenti, ha parlato di “discutibilissima tattica” di “far passare Teo Pulvirenti come una persona inattendibile, addirittura mentalmente instabile, problematico e con l’aggravante della sessualita’ omosessuale, come se questa fosse elemento di poca credibilita’”, e contesta
i “silenzi” denunciati da Fiumefreddo: “Pulvirenti non nasconde nulla e non tace, come ha dimostrato ampiamente. Inutile provare in modo meschino a capovolgere i ruoli”, ha dichiarato.

Teodoro Pulvirenti, sostiene inoltre di essere a conoscenza di almeno una decina di casi di abusi perpetrati dallo stesso sacerdote su altri giovani. Dalle pagine dei giornali, ha voluto rivolgersi proprio a loro, con un monito preciso: “Non abbiate paura, denunciate come ho fatto io”.

Intanto, l’avvocato di Don Chiarenza ha attivato una casella di posta elettronica ([email protected]) per ricevere testimonianza sulla vicenda. Si preannuncia dunque l’ennesima battaglia legale che ha come protagonista un membro della Chiesa.

Tags: acireale, chiesa, pedofilia, teodoro pulvirenti
Categorie: Cronaca


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LiveSicilia >> Cronaca > Don Chiarenza torna ad Acireale
Don Chiarenza torna ad Acireale
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giovedì 12 aprile 2012
11:39
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acireale, caramella buona, don chiarenza, pedofilia chiesa, teodoro pulvirenti

La sua presenza l’ha annunciata con una lettera ad Antonio Raspanti, il vescovo che in via cautelativa l’ha allontanato dalla diocesi. Così, Don Carlo Chiarenza, il prete protagonista dell’inchiesta di “S” e accusato di pedofilia da Teodoro Pulvirenti, è tornato nella sua dimora, annessa alla basilica di San Sebastiano. Ma solo per un paio di giorni e per motivi personali. Lo racconta il quotidiano “La Sicilia”. ”Il vescovo è stato informato dallo stesso don Carlo della sua presenza in città, per motivi strettamente personali. Tra stasera e domani (tra ieri sera e oggi, ndr) dovrebbe ripartire” hanno fatto sapere dall’ufficio stampa della Curia.

Niente di male, insomma, ma qualcuno storce il naso. Roberto Mirabile, presidente della “Caramella buona onlus”, l’associazione che in questi anni ha sostenuto e spinto alla denuncia Teo Pulvirenti, trova sì lecito che Don Chiarenza, da libero cittadino, torni in città, “ma trovo di pessimo gusto che, in suo onore, si organizzi una sorta di festa tra pizza e colombe pasquali, quando, è vero, ancora solo ipoteticamente ma ricordiamo, con un’indagine in corso, si è accusati di tale infamia e ci sono persone che stanno realmente soffrendo”.

Roberto Mirabile, secondo la ricostruzione del giornale catanese, farebbe riferimento a una cena, avvenuta martedì sera, fra Don Carlo, il fratello, qualche amico e alcuni componenti della commissione per i festeggiamenti di San Sebastiano. Per il presidente dell’agguerrita associazione anti-pedofilia, insomma, non c’è proprio nulla da festeggiare.



http://www.livesicilia.it/2012/04/12/don-c...na-ad-acireale/
 
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Pubblicato il: ven, apr 13th, 2012
Brevi | di staff
FIUMEFREDDO CHIEDE AL GIUDICE L’INCIDENTE PROBATORIO E DEFINISCE FALSE LE NOTIZIE DI FESTE DI CHIARENZA
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Una richiesta di incidente probatorio al giudice con la quale si chiede una perizia collegiale sulla personalità di Teodoro Pulvirenti, il ricercatore che ha accusato di pedofilia Don Carlo Chiarenza, sacerdote di Acireale, è stata avanzata dal legale del religioso, l’avvocato Antonio Fiumefreddo.

“Lo facciamo – ha affermato il legale ai microfoni dell’emittente catanese Rei tv – sulla scorta delle dichiarazioni più volte rese dal Pulvirenti stesso, il quale ha affermato in conferenza stampa, ma anche in un libro uscito di recente, di essersi sottoposto per diversi anni a terapia da alcuni psicoterapeuti e psicanalisti.

Ci sembra del tutto legittimo, come la legge consente, verificare l’attendibilità e la credibilità del racconto del Pulvirenti – ha aggiunto – anche attraverso la parola degli specialisti. Lo chiediamo al giudice e supportiamo questa richiesta – ha sottolineato Fiumefreddo – con una serie di elementi che ci sembrano estremamente indicativi e che ci portano a dubitare delle dichiarazioni gravissime rese dal Pulvirenti.

Don Carlo Chiarenza – ha spiegato il legale – è tornato in questi giorni ad Acireale per la sola esigenza difensiva. Ho letto di feste e di quant’altro, si tratta di notizie assolutamente false – ha sottolineato Fiumefreddo – credo che ci sia un eccesso di bugia e di esposizione mediatica in questa vicenda che quasi mai fa bene alle indagini”. (Ansa)
 
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view post Posted on 24/6/2012, 05:35
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caso pedofilia ad acireale
Mirabile: "Altri hanno denunciato
gli abusi in parrocchia"

Sabato 05 Maggio 2012 20:28 di Antonio Condorelli

Una dichiarazione choc del presidente della Caramella Buona Roberto Mirabile ha sconvolto pochi giorni addietro, per la seconda volta, Acireale. Esisterebbero “segnalazioni su casi di pedofilia non caduti in prescrizione”.
Una dichiarazione choc del presidente della Caramella Buona Roberto Mirabile ha sconvolto pochi giorni addietro, per la seconda volta, Acireale. Esisterebbero “segnalazioni su casi di pedofilia non caduti in prescrizione”.

Quello che è certo è che agli atti della magistratura ci sono numerose testimonianze che confermano gli abusi sessuali a danno di bambini della parrocchia San Paolo. Non è solo Teodoro Pulvirenti a denunciare di aver subito abusi quando era appena adolescente. Spicca la testimonianza di una donna che sarebbe stata abusata ripetutamente prima del compimento dei 14 anni. Di lei aveva parlato anche Teodoro Pulvirenti durante la conferenza stampa a Roma. Sul web rimbalza anche la registrazione integrale di Don Carlo Chiarenza diffusa dall'emittente Tra grazie al consenso dell'Avv. Antonio Fiumefreddo. Questo il link (www.ustream.tv/embed/recorded/21642604)

Il messaggio del Vescovo. “Il venire alla luce attraverso i mass media di comportamenti moralmente errati di alcuni uomini di Chiesa disorienta tutta la società, non solo i credenti …”. Parole contenute nel messaggio del mese di maggio del Vescovo di Acireale Antonino Raspanti, lo stesso che di recente ha nominato Padre Castiglione, della chiesa Odicidria, amministratore della basilica di Don Carlo Chiarenza.

Rimbalzano sul web anche le dichiarazioni del padre di Teo, raccolte da Rei Tv, che ha detto: “Mio figlio, purtroppo, ha detto la verità. E' uno scienziato di altissimo profilo, un ragazzo eccezionale. Dopo questo gesto di coraggio ha ripreso la sua vita di ogni giorno”. “Ho piena fiducia nella magistratura -ha detto il preside Pulvirenti- e spero anche nel Vescovo”. Domanda d'obbligo: dopo tanti anni di amicizia, si è sentito tradito da Don Carlo Chiarenza? “Questo sì -ha risposto il padre di Teo- chiunque si sarebbe sentito tradito”.
Ultima modifica: 20 Maggio ore 17:12


http://www.fraternitadellastrada.org/edizi...lla-strada.html

Resoconto della XXVII Giornata di Fraternità della Strada
Giovedì 24 Maggio 2012 23:10

Giornata 2012Si è svolta sabato 19 maggio la 27°edizione della “Giornata di Fraternità della Strada”, istituita da Mondo X per manifestare l’apprezzamento e la riconoscenza delle autorità e della cittadinanza a quanti proteggono la nostra vita sulle strade: agenti delle Polizie Stradale, Locale e Provinciale, carabinieri, finanzieri, vigili del fuoco e operatori e volontari delle “Croci” con ambulanze.

All’evento, patrocinato da Regione Lombardia, Unione Province Lombarde, Provincia e Comune di Milano, sono intervenute numerose associazioni e rappresentanze da tutta la Lombardia e varie autorità, tra cui il Gen. Girone e il Col. Luongo dei Carabinieri, il Dott.Cacciapaglia, comandante della Polizia Stradale per la Lombardia, il Gen.Fantasia e il Col.Simeone per l’Esercito, il T.Col.Randolfi per l’Aeronautica, il Cap. di Fregata Spirito per la Marina, il Dr Perini per la Polizia Provinciale, l’assessore Romano La Russa per la Regione Lombardia, l’assessore Granelli per il Comune di Milano e gli assessori De Nicola e Bolognini per la Provincia di Milano.

La Giornata è iniziata con lo schieramento delle rappresentanze nella bella piazza S.Angelo di Milano. Alle 10.30 Mons.Carlo Chiarenza ha benedetto tutti i convenuti, che subito dopo si sono trasferiti nell’adiacente sala dell’Angelicum dove, sul palco, si sono schierati gli esponenti del Comitato Promotore.
 
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view post Posted on 1/8/2012, 11:02
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Noi gli eventi di mons. Chiarenza li abbiamo documentati oltre un mese fa. Poi c'è chi se ne accorge solo ora, si stupisce e se la prende con noi anticlericali che smascheriamo chi onora e protegge questi preti


www.meridianamagazine.org/20120728/...1/#.UBj-B3noDSg

chiarenza-150x150

Pubblicato il: sab, lug 28th, 2012

ACIREALE, CASO PEDOFILIA: NUOVA PUNTATA DELLA STORIA INFINITA

di Redazione – La vicenda Chiarenza – Pulvirenti non si chiuderà tanto in fretta. Lo abbiamo detto mesi fa, lo ripetiamo adesso. I riflettori si spengono per un pò e poi si riaccendono improvvisamente, senza preavviso. Ha fatto scalpore la notizia della 27°edizione della “Giornata di Fraternità della Strada”, istituita da Mondo X, con la benedizione ai convenuti da parte di Mon. Carlo Chiarenza a Milano.

Una notizia, resa nota oggi dal mondo del web, ma a renderla clamorosa è la data a cui si riferisce: il 24 maggio. Poco, pochissmo tempo dopo la conferenza stampa d’accusa di Teo Pulvirenti e dalla fiaccolata organizzata ad Acireale per dire no alla pedofilia. Un gesto che il popolo della rete ha ritenuto essere di cattivo gusto: il sacerdote accusato di pedofilia era stato inviato dal suo Vescovo Antonino Raspanti a meditare nel silenzio.

Così recitava un comunicato stampa ufficiale della Diocesi di Acireale. Le immagini che lo ritraggono in pompa magna, circondato da autorità civili e militari della regione Lombardia poco si sposano con il concetto di meditazione a nostro avviso. Attenzione, Chiarenza è un cittadino italiano, e un sacerdote; con una grave accusa da cui dovrà difendersi, ma pur sempre un uomo libero. Non si contesta quindi la legittimità delle azioni, semmai il dibattito verte sull’opportunità di certe scelte dopo la bufera che l’ha colpito.

Dice di essere innocente e che proverà a tutti che Pulvirenti mente, magari ci riuscirà ma nel frattempo chi s’è sentito colpito da questa sporca storia gradirebbe meno sfrontatezza. Ma Chiarenza evidentemente la pensa in modo diverso e non fa nulla per nasconderlo. In città circolerebbe la voce di un suo imminente ritorno, forse già nelle prossime ore.

Domani è il giorno del 44° anno di sacerdozio e Chiarenza pare sia intenzionato a festeggiare assieme ai suoi fedelissimi, quelli che non gli hanno mai voltato le spalle. Tutto lecito, per carità, nessun reato commesso.

Ripetiamo, Chiarenza è un uomo libero di muoversi sul territorio nazionale. Ma non ci stancheremo mai di affermare che certe volte un pizzico di buon gusto non farebbe male. Ed intanto la Diocesi di Acireale che fa? Ci piacerebbe tanto saperlo.

www.meridianamagazine.org/20120801/...a/#.UBj9-HnoDSg

Pubblicato il: mer, ago 1st, 2012
Cronaca | di staff
PEDOFILIA: LA CARAMELLA BUONA CHIEDE DI CONOSCERE IL PARERE DEL VESCOVO SU AZIONI CHIARENZA

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inoltratoci dall’ufficio stampa de La Caramella Buoba

A seguito di quanto in allegato si riporta dichiarazione del Presidente de La Caramella Buona Onlus Roberto Mirabile:

“Apprendo che Don Carlo Chiarenza, indagato per pedofilia, ha appena festeggiato i 44 anni di sacerdozio ad Acireale. Una fotografia testimonia che ha pure partecipato recentemente ad una cerimonia, con tanto di autorità civili e militari, a Milano. Voglio esprimere i miei complimenti per queste intelligenti apparizioni del Signor Chiarenza, libero certo di muoversi ovunque voglia e come voglia, ancora.

Gradirei conoscere il pensiero del Vescovo Raspanti, che mi ricordo aveva consigliato al suo sacerdote la “meditazione” e pure di Mons. Scicluna, il promotore di giustizia (Pubblico Ministero) dell’ex Sant’Uffizio, colui che segue il processo canonico a carico del Signor Chiarenza. A tal proposito attendo risposta.

Siamo tutti in attesa di un riscontro da parte della Magistratura che da mesi sta lavorando, dati i tempi, credo sul altri elementi oltre quelli denunciati da Teo Pulvirenti e per rispetto delle Autorità competenti abbiamo cercato di ridurre al minimo gli interventi favorendo un silenzio stampa doveroso; certo è, che di fronte tali immagini è impossibile restare muti e pazienti. Non possiamo e non vogliamo perché, in particolare dopo la nostra visita ad Acireale, tantissime persone ci hanno chiesto di dar voce al proprio dolore ed è un impegno a cui non vogliamo venir meno.

Certamente con grande piacere e condivisione di intenti, mi unisco ai festeggiamenti per il lungo sacerdozio di Don Carlo Chiarenza ed esprimo i miei migliori auguri per questa esemplare carriera. Meglio ironici che sfacciati. “

Edited by GalileoGalilei - 1/8/2012, 18:56
 
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A che scopo incontrare il vescovo?

Ma se la diocesi ha sempre protetto il prete pedofilo!

http://www.meridianamagazine.org/20120920/...i/#.UFw_53l5ExA

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Pubblicato il: gio, set 20th, 2012
Cronaca | di staff
CASO CHIARENZA – PEDOFILIA: IL VESCOVO RASPANTI INCONTRA TEO PULVIRENTI

New York, qualche fermata di metro, un bus..è la distanza che separa Mons Nino Raspanti da Teo Pulvirenti. Finalmente, dopo mesi dallo scandalo pedofilia che ha scosso la comunità di Acireale, il Vescovo della diocesi è pronto ad incontrare Teo, la vittima, una delle tante, il primo, speriamo non l’unico, ad aver rotto il silenzio omertoso che generalmente si caldeggia tra le mura ecclesiali quando si tratta di pedofilia.

Un incontro moderato, assolutamente coerente con la linea tenuta fino ad ora dal Vescovo Raspanti: allontanamento del sacerdote, massima collaborazione, raggiungimento della verità.

Non ha timore Teo perché lui non racconta semplicemente la sua verità, lui È la verità, è la prova vivente dell’abuso e alla domanda ” Mons. Lei mi crede? ” uno sguardo rassicurante quasi lo accarezza: ” Perché non dovrei crederle ? ” .

In mano la dichiarazione scritta raccolta da La Caramella Buona e fornita al Vescovo già a suo tempo, Teo la rivive, di nuovo, la digerisce e firma mettendo nero su bianco tutta la sua dignità di uomo e non di vittima perchè oggi Teo non si sente più tale. Ci si guarda negli occhi, ci si capisce. Ci si saluta. ” Mi sento sereno ” – mi dice – e sorride, come suo solito. Questo è Teo, questa la verità.

Acireale, Roma, New York, quante tappe per una sola vicenda del resto, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.. Ma è ad Acireale che si deve far ritorno, nella giusta sede, per la giusta causa.

Ufficio stampa La Caramella Buona
 
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http://www.siciliaedonna.it/news/905-acire...-altre-vittimeq

Acireale, ricercatore accusa 20 anni dopo il prete pedofilo: "Vorrei aiutare le altre vittime"

Categoria: News
Creato Giovedì, 22 Marzo 2012 15:39
Scritto da S&D

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''Io ti inseguivo, e qui forse e' stato l'errore, inseguivo il tuo desiderio di essere voluto bene. E questo lo facevo non ponendomi limiti. Tu forse non ricordi, ma io quasi mai prendevo l'iniziativa: cioe' io avvertivo che tu avevi bisogno di essere abbracciato. Ma e' stato una volta?''. ''Si... un paio di volte''. ''Io avevo solo il ricorso di una volta.. cosi'... non perche' ci fosse un piano, ne' perche' io avessi desideri: c'e' stato un momento che mi sembrava di compiacerti, mi sembrava addirittura di farti del bene, come se tu avessi bisogno di liberarti, di esprimerti. e' stato un modo di dirti che ti volevo bene''. ( IL VIDEO su http://ansa.it/web/notizie/videogallery/it..._155113417.html)



E' uno dei passaggi centrali di una conversazione tra un sacerdote e un uomo che da ragazzino, ad Acireale, afferma di essere stato vittima di abusi da parte del religioso, una conversazione registrata all'insaputa del prete, fatta ascoltare oggi a Roma, nel corso di una conferenza stampa e soprattutto acquisita proprio oggi dalla polizia postale di Catania, che da un mese a questa parte, su disposizione del pm Marisa Scavo, sta raccogliendo testimonianze su questo e altri casi di pedofilia. A denunciare l'intera vicenda, attivando cosi' anche gli inquirenti che hanno aperto un fascicolo, e' stata l'associazione La Caramella Buona. Il protagonista del caso e' Teodoro Pulvirenti, nato a Catania nel 1975, oggi ricercatore negli Usa, che con una testimonianza-choc, estremamente toccante, ha raccontato la sua storia in conferenza stampa, accusando don Carlo Chiarenza, all' epoca parroco di San Paolo ad Acireale, di aver abusato di lui quando aveva 14-15 anni tra il 1989 e il 1990. Il caso di Teodoro di fatto e' caduto in prescrizione per la giustizia italiana. ''Ma sono a conoscenza almeno di una decina di casi di abusi - ha dichiarato - per i quali e' ancora possibile intervenire: e' soprattutto per loro che ho deciso di parlare, perche' trovino il coraggio di farsi avanti''. ''Io credo in Dio - ha aggiunto - ma non posso piu' credere nella Chiesa''.

''L'impegno della Chiesa contro la pedofilia lo valuto piu' virtuale che concreto'' e spesso ''si sperimenta la tattica dello scaricabarile''. Cosi' Roberto Mirabile, presidente dell'associazione contro la pedofilia La Caramella Buona, giudica l'atteggiamento della Chiesa su questo fronte. L'occasione per esprimere questo parere e' stata la conferenza stampa, organizzata oggi a Roma alla stampa estera, incentrata sul caso di Teodoro Pulvireti, oggi 37 anni, che ha pubblicamente accusato un religioso, don Carlo Chiarenza, di aver abusato di lui quand'era un ragazzo, ad Acireale. Oltre a una registrazione in cui il religioso si esprime con frasi che suonano come un'ammissione di colpa, sono state presentate le copie di una lettera e di una cartolina, firmate da don Carlo, inviate a suo tempo Pulvireti. In una si legge ''un bacio 'mangereccio' ciao''. Nell'altra si allude alla frequentazione di una ragazza da parte del giovane: ''Nonostante i tuoi furiosi e ripetuti tradimenti tedeschi ti voglio un mare di bene! Non lo fare piu' potrei mangiarti tutto. Un bacio furioso''. Il presidente di Caramella Buona con una lettera datata 16 maggio 2011 ha inviato in Vaticano a mons. Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede una segnalazione per i presunti abusi sessuali di don Chiarenza, a cui Scicluna ha risposto l'8 giugno 2011, rimandando al vescovo competente. ''Ella - si legge nella lettera a Mirabile - potra' trasmettere tutte le informazioni utili al vescovo della predetta Diocesi'' (di Acireale, ndr), mons. Pio Vittotio Vigo ''onde lo stesso possa dar luogo a un'indagine canonica e riferire, al termine della stessa'' ''le proprie conclusioni in merito a questo Dicastero''. L'associazione riferisce anche di un caso che riguarderebbe un'animatrice parrocchiale, che ''nel 2000 circa denuncio' con una lettera alla Curia di Acireale, a mons. Paolo Urso, attuale vescovo di Ragusa, gli atteggiamenti di don Chiarenza. Urso disse che aveva gia' avuto altre voci del genere e che si sarebbe attivato, ma precisando che don Chiarenza era protetto dal cardinale Paolo Romeo, attuale arcivescovo di Palermo''. Quanto alla lettera della ragazza, sarebbe ''andata persa''.

 
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view post Posted on 8/8/2013, 08:48
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Condanna ecclesiastica per don Chiarenza

Sospensione dal servizio e allontanamento dalla diocesi


www.agi.it/cronaca/notizie/20130807...te_del_catanese


Pedofilia Vaticano condanna prete del catanese
21:24 07 AGO 2013

(AGI) - Catania, 7 ago. - Il Vaticano ha condannato in primo grado un prete siciliano al termine di un processo canonico relativo ad accuse di pedofilia. La vicenda processuale ebbe inizio alla fine del 2011 quando Teodoro Pulvirenti, oggi ricercatore a New York, denuncio' pubblicamente attraverso una videoregistrazione le molestie ricevute, quando aveva 14-15 anni, da Carlo Chiarenza, parroco di San Paolo ad Acireale, nel catanese.

"La nostra Chiesa diocesana - ha affermato il vescovo della diocesi di Acireale Antonono Raspanti - nel rispetto delle persone e con la volonta' di far luce su abusi denunciati lo scorso anno da Teodoro Pulvirenti nei confronti di don Carlo Chiarenza, ha iniziato l'iter giudiziario previsto dall'ordinamento canonico". Secondo le norme vigenti, prosegue Raspanti, "l'iter e' proseguito a un livello superiore, guidato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, pervenendo a un primo grado di giudizio".

In questo grado, non definitivo, "il sacerdote e' stato ritenuto responsabile degli abusi denunciati. Egli dovra' sottoporsi ad alcune restrizioni, in osservanza delle quali dovra' dimorare per alcuni anni fuori dalla diocesi non assumendo incarichi ecclesiali e non svolgendo il ministero in pubblico. A lui e' data la possibilita' di ricorrere entro sessanta giorni presso la suddetta Congregazione".
"Finalmente e' arrivata la notizia che aspettavamo da anni.
Ed e' una notizia che rende felici gli amici di Teo da Acireale a New York a Reggio Emilia", spiega a FanCity Roberto Mirabile, presidente della Onlus Antipedofilia La caramella buona, che aveva per prima raccolto la denuncia di Teo Pulvirenti".


"Riconosciamo -ha aggiunto Mirabile- il lavoro svolto con parsimonia e correttezza dalla giustizia vaticana e dal vescovo monsignor Raspanti. D'altronde il materiale che 'La Caramella buona' aveva fornito agli inquirente e al vescovo era inequivocabile e certificava la colpevolezza del Chiarenza; solo chi era in cattiva fede non ha voluto credere a quanto testimoniato da Teo in conferenza stampa. L'enorme sofferenza di Teo puo' essere ora lenita dal raggiungimento della verita' e dalla giustizia".
 
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view post Posted on 11/8/2013, 17:10
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http://catania.livesicilia.it/2013/08/11/d...vittime_254510/

scandalo pedofilia ad acireale
Dopo la condanna di Don Carlo parla Teo Pulvirenti:
“La mia esperienza dia coraggio ad altre vittime”
Domenica 11 Agosto 2013 - 17:48 di Daniela Gieri
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Un messaggio di speranza e giustizia quello di Teo Pulvirenti, che ha denunciato di aver subito abusi quand'era minorenne dal monsignore Don Carlo Chiarenza, recentemente condannato in primo grado dal Vaticano. In un post pubblicato sulla pagina di Fancity Acireale lo scienziato ringrazia tutti quelli che lo hanno sostenuto ed esorta le altre vittime a non avere paura e denuciare.

Acireale - Teodoro Pulvirenti rompe il silenzio. Con un messaggio di speranza, affidato a Fancity Acireale, Teo commenta la condanna a Don Carlo Chiarenza, il sacerdote accusato da Pulvirenti di abusi sessuali durante la sua frequentazione nella parrocchia San Paolo. “Non ho parole per esprimere come mi sento.Ho vissuto per anni nella sofferenza di un abuso subito, senza giustizia - scrive - Mi sono svegliato oggi per realizzare che la giustizia esiste e che non c'e' forza più grande della verità”.

Ed è proprio attraverso il suo messaggio che Teo incoraggia le altre vittime a non avere paura, “ad alzarsi in piedi e gridare aiuto", a denunciare eventuali abusi subiti e nascosti, magari per paura o per vergogna.

Tanti i ringraziamenti da parte di Teo: al Vescovo di Acireale Raspanti e a quanti lo hanno sostenuto e continuano a sostenerlo, attraverso messaggi di solidarietà. Proprio in queste ore, infatti ,è boom di commenti nel profilo facebook di Fancity Acireale, per “abbracciare” Teo e gioire dell’esito della vicenda. “Un grazie di vero cuore alla mia famiglia, ai miei amici più cari, ai soldati della giustizia della Caramella Buona e agli amici di Red FanCity Acireale Amministrazione senza i quali tutto questo non sarebbe mai stato possibile, grazie al Vescovo Raspanti per la sua coerenza e per aver dimostrato che la Chiesa sta cambiando grazie all'avvocato GiampieroTorrisi, per essere stato una colonna portante e un supporto continuo, in questo processo”.

E’ alla fine del suo messaggio che Teo appare più sereno, liberato da ciò che lui stesso ha definito,”sporcizia” nel libro di Carmelo Abbate, “Golgota”; un calvario appunto, un peso nel cuore trascinato per tanti anni nella sofferenza di dover nascondere la verità. Ci sono voluti tanti anni, affinché lo scienziato trovasse il coraggio di denunciare "i gesti - giustificati dal sacerdote - di puro affetto”. Teodoro poi guarda lontano e spera in un capovolgimento di tutte le istituzioni, partendo da quella spirituale. Lo scienziato acese spera in “Una chiesa nuova e giusta, una città che ascolta e reagisce. Lo sforzo di tutti per raggiungere la verità. Questo e' quello che sento nel cuore oggi. Un grazie speciale a voi tutti, che mi siete stati vicini sin dall'inizio. Un grazie infinito.".

Forse per Teo è iniziato in un nuovo viaggio della vita: "Finalmente non ci sono più nuvole - recita il post - e il cielo e' sereno all'orizzonte”. Insomma, semplicità e speranza.
 
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view post Posted on 11/8/2013, 17:52
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https://www.facebook.com/fancity.acireale?hc_location=stream


FanCity Acireale intervista al mons. Pio Vigo in riferimento al tema del caso Chiarenza/Pulvirenti

FanCity Acireale: Mons. Vigo, come ha accolto questa sentenza del Vaticano?

Mons. Pio Vigo: "Con sofferenza e con obbedienza. Paolo VI diceva che la Chiesa e' esperta di umanita', e se ha deciso di prendere questa linea dura, significa che e' giusto".

FanCity Acireale: Mons. Vigo, che idea si e' fatta di questa vicenda?

Mons. Pio Vigo: "Non spetta a me dare giudizi, chiesi alla Caramella Buona di fornirmi maggiori particolari su Teo, quando venni a sapere del caso, ma non vollero".

FanCity Acireale: Mons. Vigo, quando lei era a capo della Diocesi non venne a sapere nulla, neanche delle voci che giravano?

Mons. Pio Vigo: "Non mi arrivo' alcuna segnalazione, non ho alcuna colpa".

FanCity Acireale: Mons. Vigo, Carlo Chiarenza godeva di protezione particolare all'interno della Diocesi?

Mons. Pio Vigo: "No, nessuna protezione. Era una persona che lavorava normalmente, gli affidai degli incarichi quando ero al termine del mio ministero".

FanCity Acireale: Mons. Vigo, il Papa Emerito Ratzinger chiese scusa alle vittime di pedofilia messa in atto da religiosi, pur non essendo lo stesso Benedetto XVI coinvolto personalmente e penalmente. Lei farebbe altrettanto?

Mons. Pio Vigo: "No. Non devo chiedere scusa. Non ho colpe. Certo, mi dispiace, anche se io Teo non l'ho visto mai, non so chi sia. Posso partecipare al dolore, questo si”.
 
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view post Posted on 21/1/2014, 14:22
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http://www.finesettimana.org/pmwiki/upload...40120politi.pdf

La Curia condanna ma il prete la sfida
gennaio 21, 2014

di Marco Politi in “il Fatto Quotidiano” del 20 gennaio 2014 -

Non è stata una passeggiata l’audizione sugli abusi ai minori nella Chiesa cattolica, cui il Vaticano ha dovuto sottoporsi a Ginevra davanti al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, in quanto firmatario delle Convenzione per la protezione del fanciullo.

L’inquirente Sara Oviedo – riferisce l’Associated Press – ha “messo sulla graticola” la Santa Sede con le sue domande sugli insabbiamenti dei casi di pedofilia. La questione è la stessa da anni.

Da un lato il Vaticano sostiene di non essere il capo diretto delle centinaia di migliaia di preti sparsi nel mondo, dall’altro è indubbio che soltanto nel momento in cui Benedetto XVI ha deciso di voltare pagina – con nuove norme – rispetto all’omertà tradizionale, qualcosa ha cominciato a muoversi a livello internazionale.

Ma molto rimane ancora da fare. Perché mentre ci sono episcopati che si sono mossi con serietà già prima della svolta di Benedetto XVI – Usa e Germania per citarne alcuni – organizzando strutture nazionali di sostengo alle vittime e di monitoraggio del fenomeno, la conferenza episcopale italiana continua una linea di eclatante inerzia. I documenti, che citiamo, si riferiscono a due casi.

Una vicenda di abuso accaduta ad Acireale e la storia di don Conti, parroco romano condannato a quattordici anni per abusi dalla Corte di appello di Roma e nei confronti del quale le autorità ecclesiastiche non hanno finora preso nessuna misura. Ad Acireale c’è una madre, che ha appreso sconvolta che suo figlio – oggi trentottenne ricercatore in oncologia a New York – è stato abusato da quattordicenne in un arco di quasi due anni da un prete amico, don C. C.. In città è considerato una persona colta e carismatica, ma durante il processo canonico sono emersi – riferisce l’avvocato Giampiero Torrisi – “altri due casi di molestie”. Dopo anni di sofferenze tenute dentro, nel 2012 la vittima Teo Pulvirenti porta di fronte al tribunale ecclesiastico il prete, che aveva abusato di lui. É un caso di buona giustizia ecclesiastica a livello diocesano.

Il vescovo monsignor Antonino Raspanti compie rapidamente l’indagine preliminare, appura che i fatti meritano un processo, si apre il procedimento e il tribunale ecclesiastico di prima istanza riconosce la colpevolezza di don C.. Scrive a Pulvirenti il vescovo: “In questo grado il sacerdote è stato ritenuto responsabile degli abusi denunciati. Egli dovrà, pertanto, sottoporsi ad alcune restrizioni, in osservanza delle quali dovrà dimorare per alcuni anni fuori dalla Diocesi non assumendo incarichi ecclesiali e non svolgendo il ministero in pubblico”. É il 7 agosto 2013. Don C. ricorre alla Congregazione presso la Dottrina della fede, ma ancora prima del ricorso sfida pubblicamente la sentenza girando per la città. “Si è messo a passeggiare in centro di fronte alla cattedrale”, racconta l’avvocato Torrisi, legale di Pulvirenti. Una provocazione mirata per dimostrare di non tenere in alcun conto le misure di interdizione.

Il vescovo non sa come obbligare il prete abusatore, la conferenza episcopale è notoriamente assente, la madre di Pulvirenti scrive disperata una lettera a papa Francesco chiedendo un “segno CONCRETO di vicinanza a chi soffre” e denunciando che la sentenza avrebbe dovuto metterlo “in condizione di non fare più male a nessun ragazzino. E spero con tutto il cuore che sia così. Spero, ma non ne ho certezza…”. Rivolgersi al papa non è una moda, è l’estrema speranza per chi vede che l’apparato ecclesiastico è inceppato e la giustizia disapplicata. É chiaro che il vescovo locale avrebbe bisogno di tutto l’aiuto concreto della Cei per “applicare la legge” nei confronti del prete responsabile di abusi. Ma così non è. La controprova di questa intollerabile passività della Cei si ha nello scambio di lettere tra il presidente dell’associazione “Caramella Buon onlus”, il cattolico Roberto Mirabile, e il presidente della Cei cardinale Bagnasco. L’associazione sostiene da anni le vittime nel difficile cammino di elaborare la violenza subita e di ottenere giustizia. Mirabile ha sostenuto Teo Pulvirenti ed è intervenuto nel caso Conti.


Parroco di Selvacandida Ruggero Conti è stato condannato nel maggio scorso in appello a quattordici anni e due mesi per violenza continua e aggravata ai danni di una serie di minori. Le vittime attendono con ansia la sentenza di Cassazione, ma sanno che Conti sta sperando che il passare dei mesi lo porti alla prescrizione. (Uno degli effetti della legge Cirielli, ringraziare Berlusconi). La cosa sorprendente è che a differenza di Acireale, le autorità ecclesiastiche romane non hanno mosso un dito. Mirabile scrive a Bagnasco il 3 giugno 2013, chiedendo “quale misura attualmente il Vaticano intende prendere nei confronti dello stesso don Conti e quale misura Sua Eminenza intende prendere nei confronti del Vescovo Monsignor Gino Reali, chiaramente chiamato in causa nel corso del procedimento giudiziario… (che) pur essendo più volte stato informato degli episodi equivoci del Conti, aveva mantenuto negli anni un atteggiamento a dir poco di favoreggiamento e comunque di non-intervento”. Mirabile pone anche la questione del risarcimento delle vittime, che ad esempio ad Acireale è stato impostato correttamente, riconoscendolo alla vittima. La riposta, a firma del sottosegretario Cei, è un capolavoro di evasività. Si citano begli interventi di Benedetto XVI e Francesco, si spiega che la Cei ha varato Linee-guida, in cui è stato “chiaramente affermato che assume importanza fondamentale anzitutto la protezione dei minori, la premura verso le vittime degli abusi” e si conclude elegantemente che “in questo quadro non spetta alla Conferenza episcopale italiana valutare ‘quale misura attualmente il Vaticano intende prendere nei confronti dello stesso don Conti’, come pure esula dalle competenze di questa Conferenza episcopale… la presentazione di scuse alle vittime e la valutazione riguardo a eventuali risarcimenti”. Distinti saluti e chi si è visto s’è visto.

Ci aiuti, il colpevole è tra noi

Santo Padre chi le scrive è una madre di Acireale, città che da tempo vive il peso di una vergogna ad oggi insoluta firmata don C. C.. Mio figlio Teo, il secondogenito, oggi è un uomo di 38 anni. É un affermato ricercatore nel campo del tumore al cervello e vive a New York. Un giorno mio figlio mi chiama e mi prega di partire per New York. Lo raggiungo e mi racconta di aver subito abusi sessuali durante l’adolescenza…

Il buio diventa ancora più profondo, quando mio figlio mi dice che la persona che ha abusato di lui è stato un nostro carissimo amico, nostro punto di riferimento, parroco della nostra comunità. Mi si è congelato il sangue. E mi si congela ogni secondo ogni attimo quando penso a quello che hanno subito mio figlio e altri, altre come lui. La sentenza del processo canonico in primo grado s’è già conclusa con la condanna di questa persona: ma, non rispettando la sentenza, continua a girare per la città (addirittura sembra sia entrato fino a qualche tempo fa nei locali della basilica di San Sebastiano, dove era appunto decano)…

L’obiettivo (della sentenza) era che fosse messo nella condizione di non fare più male a nessun ragazzino. E spero con tutto il cuore che sia così. Spero ma non ne ho certezza. Santo Padre, me la dia Lei questa certezza, faccia in modo che la Chiesa dia un segnale CONCRETO di vicinanza a chi soffre. Aiuti mio figlio, aiuti la mia città. Le scrivo da figlia, Le scrivo da amica, Le scrivo da madre.


Mariolina. Una mamma
 
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view post Posted on 13/4/2014, 06:31
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http://catania.livesicilia.it/2014/04/13/s...-avanti_288519/

L'EVENTO
Teo Pulvirenti abbraccia Acireale
"Temevo di essere giudicato, ora vado avanti"
Domenica 13 Aprile 2014 - 06:04 di Maria Bella
Articolo letto 114 volte SEGUI
Teo Pulvirenti ha parlato in pubblico per la prima volta nella sua Acireale degli abusi che ha denunciato di aver subito da Don Carlo Chiarenza. "Una città matura che mi ha stupito".

ACIREALE. Ha la voce rotta dall'emozione quando parla in pubblico, per la prima volta nella sua città, di quel passato pesante come un macigno. Una città dove a lungo, troppo a lungo, si è sentito un estraneo. Sono trascorsi due anni da quando Teo Pulvirent brillante ricercatore a New York, ha rotto il silenzio sugli abusi subiti a 14 anni da don Carlo Chiarenza, allora parroco di S.Paolo.

"Ciao Acireale", inizia così il suo breve intervento nell'aula magna dell'Istituto "Ferraris", dove l'associazione "Caramella Buona" ha organizzato un convegno sulla prevenzione ed il contrasto della pedofilia. E' l'occasione per parlare ai suoi concittadini riusciti finalmente a stupirlo. “La sorpresa più grande è stata il supporto di Acireale - racconta Teo Pulvirenti a LiveSiciliaCatania - perché quello che mi ha bloccato più di venti anni fa nel raccontare l’abuso subito è stata proprio la paura di non essere creduto e di essere giudicato. Invece adesso mi rendo conto che probabilmente la città è matura e ha risposto in maniera grandiosa a questa mia denuncia. Un supporto del tutto inaspettato. L’omertà - prosegue - è finita perché siamo tutti insieme a lottare contro la pedofilia".

Da quando ha trovato la forza di denunciare le violenze subite è tornato a respirare nella sua città, in cui per troppo tempo si è sentito soffocare. "Il fatto che questa persona fosse ancora in giro - spiega - e che continuasse a stare a contatto con adolescenti uccideva una parte della mia anima. Mi sentivo anche in colpa perché nel corso degli anni ho visto persone subire lo stesso mio destino. Sentivo dentro - racconta - questo bisogno di parlare e di salvare altra gente perché non potevo più essere testimone di quello che stava succedendo".

L'unico luogo nel quale non è più riuscito a mettere piede, e forse non riuscirà mai più a farlo, è la parrocchia S. Paolo. E' lì che gli abusi si sono consumati. “Non ci riesco - confessa Teo - perché mi viene un morso allo stomaco”.

Don Carlo Chiarenza, allontanato dalla Diocesi di Acireale, ha già subito una condanna in primo grado dalla Chiesa. Per Teo Pulvirenti un cambiamento significativo ma non è ancora abbastanza. "Non mi sarei mai aspettato una condanna - dichiara Teo - e quindi credo che sia un grande passo in avanti. Il problema, come ho detto ai diretti responsabili, è che la vittima non è abbastanza coinvolta nel processo. Non ho mai ricevuto un decreto ufficiale della sentenza, non mi è mai stato notificato l’avvenuto ricorso. Ho solo ricevuto notizie a livello informale, mai ufficialmente. Tutto ciò è frustrante. Invece - prosegue - c’è proprio il bisogno di un riconoscimento, di una maggiore partecipazione per le vittime”.

E' un Teo che non ti aspetti. A fine conferenza dispensa sorrisi e abbracci ad amici ma anche a sconosciuti che lo hanno però capito e supportato. Quel macigno che per tanti anni si è portato dentro non c'è più.

“E’ una liberazione grande - racconta ancora a LiveSiciliaCatania - Prima sentivo questo fardello che mi portava a guardare sempre indietro, a quello che era successo. Adesso invece guardo solamente avanti alla vita che si prospetta, alle persone che possono essere salvate, a come aiutare le altre vittime di abusi. Ho mille idee e mille pensieri - conclude con occhi pieni di speranza - molte delle quali da portare avanti insieme alla Caramella Buona". In bocca al lupo Teo.
 
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49 replies since 23/2/2012, 12:30   14204 views
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