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Don Cesare Donati si dimette: "Non sono amante di una donna madre di 2 figli", Crisi con la ex. Ancora scandali sessuali nella diocesi di Albenga

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view post Posted on 20/9/2011, 13:51
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Il parroco di Bastia: «Lascio
l’incarico, troppe maldicenze»
20 settembre 2011
| Silvia Andreetto
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Don Cesare Donati denuncia: «La mia presunta storia amorosa con una donna del paese madre di due figli è pura invenzione»


Albenga - «In quattro anni che mi occupo della parrocchia di Bastia, non mi è riuscito d’instaurare un rapporto come avrei voluto con i parrocchiani e, dopo un periodo non certo breve, direi, mi sono convinto che questa non era la scarpa adatta al mio piede. Non c’è un motivo specifico che mi ha portato a chiedere di lasciare la parrocchia di Bastia, anche se le malelingue che circolano in paese riguardo quello che è soltanto un rapporto di amicizia, simile a quelli che, come parroco, ho e ho avuto con tante altre famiglie, non hanno contribuito se non a peggiorare un clima che era privo dell’armonia necessaria con una comunità».

Sono dichiarazioni di don Cesare Donati, all’indomani dell’annuncio che non sarà più parroco a Bastia, fatto ufficialmente domenica durante la Messa solenne per la Festa dell’Addolorata dal vicario vescovile don Giorgio Brancaleoni. Annuncio seguito dalla richiesta accorata diretta ai parrocchiani di evitare qualsiasi commento sulla decisione presa dalla Curia.

Decisione conseguente alla richiesta avanzata dallo stesso don Cesare al vescovo Mario Oliveri, già prima dell’estate e che è stata accolta appunto e resa ufficiale domenica durante una delle feste religiose più sentite nel paese. Ma i commenti, nel piccolo paese dell’entroterra ingauno, ci sono eccome, soprattutto sui rapporti che il parroco avrebbe instaurato con una donna, madre di due figli.

«Sono perfettamente a conoscenza di quello che dice la gente, ma non è assolutamente vero e pertanto lo smentisco categoricamente – risponde don Cesare, in tono deciso ma comunque sempre molto pacato e gentile – Se poi andare a mangiare una pizza, una sera, con una persona è un pretesto per la gente di costruire dei castelli in aria, non so cosa dire. Quello che è vero e che è il ruolo del prete va al di là di quello che sono il momento della Messa e dei sacramenti. Quando si sposano le coppie, la maggior parte delle volte si rimane in contatto, si diventa amici, ci si frequenta e le si aiuta quando hanno bisogno. Da sempre il prete va in casa delle famiglie e delle persone. Solo che, quando si è in paesi piccoli, se la gente ti vede due o tre volte con la stessa persona inizia a pensare chissà che cosa».

E don Cesare smentisce anche l’altro “pettegolezzo” riguardo al fatto che avrebbe chiesto di restituire i voti. «Non ho mai detto ma neppure pensato che mi sono stancato di fare quello che è il mio lavoro – afferma ancora il sacerdote - È solo che fare il parroco a Bastia non mi da più soddisfazioni, continuerò a fare il prete al meglio nelle parrocchie a Cenesi, frazione di Cisano dove esercito da otto anni, e a Vecersio, frazione di Erli, e all’Istituto delle Suore della Visitazione a Loano dove viene recitata Messa tutti i giorni e può essere che, ora avendo un po’ più di tempo libero , mi chiedano di aiutarle qualche volta in più».

www.ilsecoloxix.it/p/savona/2011/09...aldicenze.shtml

Edited by GalileoGalilei - 24/10/2014, 09:22
 
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view post Posted on 9/2/2012, 12:06
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Il parroco fa il barista con la “fidanzata”

Alberto Parodi
videoservizio di Valerio Arrichiello

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Il parroco fa il barista con la “fidanzata”

Ogni domenica, don Cesare Donati tiene messa ad Albenga, mentre nei feriali si occupa di fare gli aperitivi a Savona

Ogni domenica celebra messa, durante la settimana sta dietro al bancone del bar che ha comprato da un paio di mesi. Al suo fianco la “fidanzata” per cui voleva lasciare la tonaca, «ma adesso ritorno a fare il sacerdote e rimollo tutto».

Cesare e Flavia sono più che amici, anche se lui è un sacerdote. «C’è stato qualcosa di più diciamo. Intimo. Stiamo, stavamo bene insieme, un bel rapporto e abbiamo deciso di andare a vivere insieme e di lavorare per mantenerci». Un legame fatto non solo di parole e dialogo. Insieme al bar a prendere il caffè, pranzi e cene a casa di amici, poi a spiaggia a fare il bagno. Mano nella mano. Vicini vicini. Lui occhi azzurri e voce suadente, 48 anni. Lei bella, mora, truccata e formosa, dieci anni di meno, un figlio di 5 anni avuto da un altro compagno da cui si è divisa («ma Cesare non c’entra»). Sino a diventare soci dietro al bancone di un bar dopo aver lasciato dietro di sè la “vecchia” vita. Le loro strade adesso sembrano dividersi di nuovo dopo un paio di mesi vissuti intensamente. «Vendiamo il bar e ognuno ritorna da dove è venuto. La Chiesa non ci permette di stare insieme, ma rimarremo amici, uniti, ci vedremo ancora». Lei continuerà ad andare da lui, come amica, a far visita, a dargli una mano, a lavare, stirare. Così dicono.

Non ci sarebbe nulla di strano in questa vicenda se il barista, dietro al bancone del bar “Smile” di via Amendola a Savona, non fosse un prete. Un sacerdote vero, in servizio, don Cesare Donati, ex parroco di Bastia. Originario di Milano, residente adesso con gli anziani genitori a Ceriale. Dall’83 ad Albenga. Ogni domenica recita ancora messa in due piccole frazioni dell’albenganese, a Cenesi, frazione di Cisano e Vecersio frazione di Casanova Lerrone. Durante la settimana “scappa” da Albenga e si rifugia nel suo bar alla Villetta, in piazza Amendola, lungo la strada per andare all’ospedale, a fianco della chiesa dedicata a Maria Giuseppa Rossello.

Il vescovo della diocesi di Albenga-Imperia, monsignor Mario Oliveri, non lo ha mai voluto sospendere o sollevare dall’incarico, nonostante lui abbia ammesso la crisi spirituale e la decisione di lasciare la tonaca per andare a vivere insieme a Flavia. La sua compagna.

Ieri “don” Cesare”, era dietro al bancone del bar come sempre, negli ultimi tre mesi. Al suo fianco Flavia. Dopo un attimo di smarrimento -«pensavo di essere riuscito a seminare voci, malelingue e malignità che mi inseguono da Bastia dove ero parroco, ma mi avete trovato»- accetta di raccontare la sua storia. Tra un caffè e un bicchiere di vino servito ai tavolini della sua affezionata clientela.
 
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view post Posted on 10/2/2012, 11:07
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10 febbraio 2012
«Pronto a riabbracciare il prete-barista»

Gianluigi Cancelli

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Don Cesare
Don Cesare
Approfondimenti

Il prete che fa il barista con la fidanzata
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Don Cesare Donati Il parroco fa il barista con la “fidanzata”

Savona - Tornerà a tutti gli effetti nell’ambiente ecclesiastico diocesano come una sorta di novello “figliol prodigo”.

Anche se non può dichiararsi apertamente soddisfatto, il vescovo della diocesi di Albenga e Imperia Mario Oliveri sembra esser disposto a riaccogliere a braccia aperte , come ogni buon padre, don Cesare Donati, l’ex parroco di Bastia che venne allontanato dalla frazione di Albenga dopo le proteste da parte di numerosi parrocchiani che erano venuti a conoscenza di una sua relazione con una donna della zona.

Il sacerdote, comunque, ha continuato in questi ultimi mesi a recitare Messa nella chiesa della frazione Cenesi di Cisano sul Neva e in quella della frazione Vecersio di Casanova Lerrone.

Sacerdote la domenica, mentre negli altri giorni della settimana gestiva insieme alla sua “fidanzata” Flavia il bar “Smile” di via Amendola, nel quartiere residenziale della Villetta a Savona. Un locale che lo stesso don Donato aveva acquistato qualche mese fa, ricorrendo a un mutuo da parte di un istituto di credito. «Tra me e Flavia - aveva dichiarato mercoledì don Donato proprio a un cronista del Decimonono - era nato qualcosa di più di una amicizia, e così abbiamo deciso di andare a vivere insieme e di comprarci un bar, per avere un lavoro che ci permettesse di poter vivere».

Ma da ieri, guarda caso proprio il giorno in cui il nostro giornale lo ha scoperto dietro al bancone del bar alla Villetta, il sacerdote, che ha 48 anni e che ufficialmente abita con i genitori a Ceriale, ha deciso di voler tornare indietro, di tornare a dedicare la sua vita interamente al sacerdozio.

Una scelta importante, che riceve la “benedizione” da parte del vescovo della diocesi di Albenga e Imperia, Mario Oliveri. «Sono sempre stato restio a parlare di quello che il vescovo conosce in forza del suo ufficio, che è senz’altro di natura pubblica, ma che conosce anche per il proprio rapporto di paternità con i suoi sacerdoti e per quello di filiale confidenza che i suoi sacerdoti hanno con lui - sottolinea monsignor Oliveri - Poichè tuttavia molte cose i giornali hanno detto sull’ex parroco di Bastia di Albenga, riportando anche sue esternazioni, ora desidero dire pubblicamente che ho grande motivo di rallegramento per la sua rinnovata volontà di vivere con gioia, fedeltà ed impegno il suo sacerdozio, lasciando ovviamente da parte qualsiasi atteggiamento che possa dare adito ad ambiguità di interpretazione da parte dei buoni fedeli».

Di più il vescovo di Albenga e Imperia non vuole dire. Ma il suo messaggio sembra essere abbastanza chiaro. Don Cesare Donati, insomma, potrà tornare a svolgere a tempo pieno la sua attività di sacerdote e sarà bene accetto, basta che riesca a tagliare completamente i ponti con il passato. Con quella donna di una decina d’anni più giovane di lui della quale ha ammesso di essersi innamorato e per la quale per alcuni mesi ha messo in discussione la sua vocazione.

Per poi tornare negli ultimi giorni sui propri passi. «Ho fatto un errore - ha confessato mercoledì don Cesare a un cronista del nostro giornale - ma pio ho avuto occasione di riflettere e ho scelto la missione sacerdotale. Non avrei dovuto acquistare il bar, ma ora sto cercando di rivenderlo. Il bar è l’unica attività che potevo aprire per poter riuscire a vivere, sono stato barman sulle navi da crociera prima di diventare sacerdote. Cos’altro potevo fare?».

Don Cesare Donati, in attesa di tornare a dedicarsi completamente all’attività sacerdotale, domenica tornerà a recitare la messa sia nella chiesa di Cenesi di Cisano sul Neva che in quella della frazione Vecersio di Casanova Lerrone.

Ma per il sacerdote sembra però prospettarsi un più che probabile trasferimento in un’altra parrocchia della diocesi. Anche se nessuno lo dice apertamente, sembra infatti che monsignor Mario Oliveri sia deciso a trasferire don Cesare lontano da Albenga, probabilmente in una parrocchia della provincia di Imperia.
 
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flavia74f
view post Posted on 11/2/2012, 14:52




sono io la "fidanzata del don in questione , vivo con la speranza che il prossimo papa,( perchè questo papa non lo farà mai ) abolisca questa assurda legge del celibato obbligatorio per i preti ...
 
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view post Posted on 14/2/2012, 05:11
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13 febbraio 2012
«Gay e pedofili, la Chiesa mi stava stretta»

Stefano Franchi, Alberto Parodi (immagini di Stefano Franchi, montaggio di Valerio Arrichiello)

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Don Cesare, la spiegazione ai fedeli

Il prete barista che ha deciso di lasciare la fidanzata per tornare a una vita sacerdotale, spiega le sue ragioni ai parrocchiani durante la messa di domenica
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Albenga - «Da qualche tempo, lo sappiamo, la chiesa viene un po’ bersagliata, non so se per verità: preti gay, preti pedofili, vescovi incriminati e chi più ne ha più ne metta. I giornali li leggete anche voi. E quindi evidentemente la situazione è cominciata a starmi un po’ stretta».

Don Cesare ha appena finito di leggere il passo del Vangelo che narra del lebbroso («Mi sono sentito come lui», ha confidato alla fine della funzione ai fedeli). È domenica, e come ogni domenica da qualche tempo a questa parte, anche ieri ha indossato l’abito talare per celebrare messa nell’entroterra d’Albenga. In settimana fa il barman a Savona, con la “sua” Flavia, la «prima donna di cui mi sono innamorato». Il fine settimana torna a fare il parroco a Vercesio e Cenesi. Due messe, una al mattino, l’altra al pomeriggio, davanti una pochi fedeli, dopo una settimana passata a servire aperitivi.

Dal pulpito preferisce non parlare di Flavia. Ma alla piccola comunità che lo ha accolto dopo l’emarginazione che ha conosciuto a Bastia, vuole spiegare che cosa gli è successo.

La crisi spirituale. La “fuga” a Savona. E poi i colloqui con il vescovo, che gli ha dato tempo per riflettere: «È grazie a lui, devo dire la verità, è grazie a lui che tutti criticano, se ho capito quanto è importante l’anima sacerdotale che ho dentro».

Don Cesare Donati, 48 anni, ex barman di bordo, entrato nella chiesa in età matura, deve delle spiegazioni ai suoi parrocchiani: «La mia domanda è come mai mi trovo in una situazione un così. Potrei anche fregarmene, tanto lo stipendio lo prendo lo stesso. Però la questione è proprio di sincerità nei riguardi della divinità». Critiche e autocritiche: «La nostra diocesi non brilla, io non mi metto certo da parte, in sincerità. Anche qui ci sono delle ipocrisie. Per questo ho deciso, anzi avevo deciso, di mollare tutto e di tornare a fare una vita normale. Ho pensato di aprire un locale, semplicemente una latteria, per poter vivere». Una scelta di vita che sembrava definitiva. Poi il ripensamento. «Sono stato anch’io vittima di un linciaggio morale ed emarginato, quando fui parroco a Bastia d’Albenga, come il lebbroso che racconta Gesù, ed ora sono stato malgiudicato ed incompreso in questa particolare vicenda». Una storia d’amore che ha suscitato polemiche a Bastia, che il sacerdote ha prima negato e poi ammesso. «In questi mesi - ha detto ai fedeli dall’altare - ho avuto dei colloqui con il vescovo. E ora sono contento di continuare a fare il parroco. Ho capito che devo rimanere in questa vita».

La chiesa è piccola, sedute tra le panche una decina di fedeli, sono tutte donne anziane e nessuna dice una parola. Sanno tutto, perché lo hanno letto sul giornale. E sanno anche che probabilmente il loro parroco sarà trasferito. Ma don Cesare sente il dovere di spiegare che la sua non sarà un’altra fuga: «Dopo Bastia mi hanno assegnato Vercesio e Cenesi, sono due parrocchie piccole. Capite benissimo che a quasi 50 anni non posso pretendere di andare avanti tanto tempo con due parrocchie così. Sicuramente il vescovo è intenzionato a darmi una parrocchia un po’ più grande».

«Dove me la darà? Quando me la darà? Quale sarà? Non lo so ancora. La messa è finita, andate in pace».

Don Cesare torna in sacrestia. Le fedeli si dileguano. Domani è lunedì e si vedrà.
 
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