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Soldi della Lega in Tanzania. Spunta la mano del Vaticano, Don Pino Esposito e l'arcivescovo Zimoswki intermediari del tesoriere Belsito

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view post Posted on 7/4/2012, 12:50
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www.bresciaoggi.it/stories/Italia_e...on_la_tanzania/

Un po' di bianchetto, e vai con la Tanzania
LE CARTE. Ma don Pino Esposito si difende: «Solo contatti informali»
I pm: il tesoriere cancellò la riga che gli vietava di fare operazioni costose I legami Bonet-Vaticano
07/04/2012


L'ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito

ROMA Mentre il legale della Santarossa spa smentisce i legami fra l'azienda e Belsito, il prete calabrese che negli atti dell'inchiesta viene descritto come la persona che ha introdotto in Vaticano Stefano Bonet (il regista dell'«operazione Tanzania») si difende. Con Bonet, dice il prete, collaboratore esterno del Pontificio collegio degli operatori delle strutture sanitarie del Vaticano, «ci sono stati solo timidi contatti orali per verificare se in futuro poteva collaborare alla realizzazione di un indice delle strutture sanitarie che appartengono a istituti religiosi». Negli atti, però, la vicenda dei rapporti con la Santa Sede è più articolata. Don Pino Esposito, secondo le carte, mette in contatto Bonet con l'arcivescovo polacco Zygmunt Zimoswki, il responsabile del Pontificio collegio degli operatori delle strutture sanitarie. A Bonet il settore interessa, perché con la sua società, la Polare, si occupa di strutture sanitarie. Secondo i carabinieri, inoltre, don Pino Esposito non solo incontra Bonet per discutere «dell'affare con la sanità del Vaticano» ma chiede denaro per sanare dei debiti. Quanto a Belsito, a passargli il portafogli della Lega è bastata - pare - una passata di bianchetto che gli ha permesso di trasferire in Tanzania sei milioni di euro: il trucco serviva perché il Carroccio lo aveva autorizzato a spendere al massimo 150 mila euro: sulla riga che col bianchetto, appunto, Belsito pare cancellò. Con una mano Belsito apriva le casse del partito ad amici e parenti del Senatur; con l'altra spillava denaro per investire con Bonet e Girardelli, il faccendiere in sospetto di 'ndrangheta. La dirigente amministrativa di via Bellerio Nadia Dagrada dice ai pm di avere lei stessa scoperto la cancellazione. Ma «altri soggetti della segreteria», è scritto negli atti, erano «a conoscenza delle elargizioni che sistematicamente, da anni, vengono fatte a favore dei Bossi, della sen. Rosi Mauro, del Sindacato padano, fuori da ogni regola contabile e di bilancio». Quando scoppiò lo scandalo Tanzania, emerse «un quadro di complicità tra Belsito e Dagrada, e altri soggetti della segreteria», come Daniela Cantamessa. A quel punto, il «cerchio magico» si indebolisce, spiegava a inizio marzo, in un'intercettazione, Lubiana Restaini, già impiegata al ministero dello Sviluppo e vicina a Castelli: il «partito è in rivolta». Poi, riferendosi all'affaire Tanzania e a indiscrezioni su immobili intestati alla moglie di Bossi e comprati con i soldi della Lega: «Questa cosa anticipa un libro che uscirà e distruggerà la Lega».

Edited by GalileoGalilei - 7/4/2012, 15:10
 
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giocsiena
view post Posted on 8/4/2012, 17:17




Perchè non indagate anche sull'arcivescovato di Siena? e più precisamente su tale don Acampa ?
vi invitiamo a leggere : R.Ascheri. Mussari Giuseppe -biografia non autorizzata e La Casta di Siena
 
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view post Posted on 9/4/2012, 17:01
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Premesso che questa non è la discussione adatta, sulla diocesi di Siena e mons Acampa ci occupiamo sin dalla nascita di questo forum, senza mai aver smesso di segnalare le notizie importanti: https://laici.forumcommunity.net/?t=12266338
 
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view post Posted on 17/4/2012, 09:00
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http://blog.panorama.it/italia/2012/04/17/...ri-di-mr-bonet/

Tsunami nella Lega. Don Pino e gli affari di Mr Bonet

OkNotizie

Tags: Don Pino Esposito, Lega-Nord, operazioni in Tanzania, panorama in edicola, scandalo Lega, Stefano Bonet
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Lo Tsunami della Lega. Don Pino e gli affari di Mr Bonet

di Maria Pirro

Oscuro prete di campagna o eminenza grigia del Vaticano? Pino Esposito si schermisce: «Sono un illustre sconosciuto, il mio nome non compare neanche nell’Annuario pontificio». Ma nei sacri palazzi chi conta davvero non appare. Soprattutto se alle spalle ci sono gli interessi degli oltre 120 mila ospedali e ambulatori cattolici nel mondo.

Il nome di don Esposito compare invece a sorpresa nello scandalo della Lega. È lui che sembra fare da tramite tra le alte sfere del Vaticano e gli uomini vicini al Carroccio. In particolare l’imprenditore Stefano Bonet, indagato con il tesoriere della Lega Francesco Belsito e con Romolo Girardelli, «procacciatore d’affari» che secondo l’antimafia è in odore di ‘ndrangheta. Il legame con il primo, imprenditore veneto, è ricostruito in un’informativa dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico: il sacerdote è citato in relazione alle «trattative in atto per vari progetti con le strutture sanitarie del Vaticano e per alcuni investimenti in paesi dell’Est da realizzare con la Polare», società riconducibile a Bonet.

Nessuno si aspetterebbe che un prete così influente facesse solo il parroco in un paesino di 1.600 abitanti, scavato tra le montagne calabresi in provincia di Cosenza: San Donato di Ninea, dove don Pino è nato 47 anni fa, figlio di un muratore. Panorama è andato a conoscerlo. Tutto inizia, oltre vent’anni fa, quando il sacerdote calabrese incontra a Roma monsignor Zygmunt Zimowski, futuro presidente del dicastero vaticano per la sanità. Un anno fa Zimowski nomina don Esposito tra i suoi collaboratori e gli chiede di seguire la Fondazione del buon samaritano.

In novembre il sacerdote calabrese conosce Bonet: «Mi era stato segnalato l’organismo di ricerca Polare, che lavorava con l’Università di Napoli» ricorda il sacerdote nell’informativa dei carabinieri. «Bonet sembrava un esperto, una persona timorata di Dio… L’ho soltanto presentato in Vaticano. Con lui portò il professore De Carlini (Riccardo, docente di ingegneria a Napoli, anche lui indagato, ndr). Aveva un progetto per realizzare l’inventario delle cliniche e degli ospedali. Ma non ha avuto alcun contratto con il Vaticano».

Il sacerdote aggiunge che ha sentito l’imprenditore veneto «anche l’altro giorno». E svela che Bonet «pare stia per dimettersi». Mentre, su Belsito, «non l’ho mai sentito, mai incontrato» ripete don Pino. Nell’informativa è citato anche un altro prelato, «tale Gianmarì (Jean-Marie Mupendawatu Mate Musivi, ndr)». «È il segretario del dicastero» chiarisce il prete. «Ha un ruolo più tecnico. Con Bonet ha parlato un paio di volte. Ma non si è mai discusso di soldi».

Quando sulla stampa appaiono le prime indiscrezioni sulle operazioni sospette di Belsito in Tanzania, che coinvolgono anche Bonet, il Vaticano chiede spiegazioni. L’imprenditore si affretta ad affermare che non c’entra nulla e consegna una memoria in sua difesa. I rapporti non si interrompono, ma il Vaticano frena. Poco dopo, il 26 febbraio, don Pino partecipa a un viaggio di tre giorni in Polonia con Zimowski per creare una struttura a favore dei bambini disabili. Si accodano anche Bonet e De Carlini.

Poco prima del viaggio, secondo il brogliaccio dei carabinieri, don Pino avrebbe chiesto denaro a Bonet per saldare alcuni debiti. Al telefono i due parlano anche di un’operazione in Macedonia. Ma don Pino nega tutto: «Assolutamente non ho avuto soldi». Bonet era solo «un potenziale benefattore».

redazione
Martedì 17 Aprile 2012

 
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view post Posted on 3/5/2012, 11:20
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http://www.blitzquotidiano.it/politica-ita...izzera-1214971/

Lega: le “tangenti al Vaticano” e la società svizzera sparita di Belsito

TAG: anexo consulting sagl, cipro, don pino esposito, fiorenza sarzanini, francesco belsito, lega nord, lugano, stefano bonet, tanzania

MILANO – Secondo Fiorenza Sarzanini del ‘Corriere della Sera’ agli atti dell’inchiesta sulla Lega nord c’è un video in cui si vedrebbe un sacerdote, don Pino Esposito, che preleva soldi con un bancomat di Stefano Bonet (l’uomo che avrebbe investito i soldi del Carroccio in Tanzania e a Cipro) subito dopo una riunione tra lo stesso Bonet, e altri alti prelati. Secondo gli inquirenti, scrive ‘Il Corriere della Sera’, i soldi che stava ritirando don Pino Esposito sarebbero stati una tangente versata da Bonet al Vaticano per assicurarsi degli appalti. In particolare, secondo Fiorenza Sarzanini che riporta alcune intercettazioni agli atti dell’inchiesta, si tratterebbe di appalti per la costruzione di tutta una rete di “123mila cliniche nel mondo sotto il controllo del Vaticano”.

Le indagini sull’ex tesoriere della Lega nord, Francesco Belsito, dunque, prendono diverse strade. Oltre a quella dei presunti legami con il Vaticano e con la ‘ndrangheta, i magistrati indagano anche sul mistero della società svizzera dello stesso Belsito, la “Anexo Consulting Sagl” di Lugano, che sarebbe magicamente “sparita” non appena in Italia scoppiò lo scandalo Lega, nel febbraio di quest’anno.

La “Anexo Consulting Sagl” era stata chiamata in causa nel corso degli interrogatori dal consulente legale Bruno Mafrici, indagato anche lui con Francesco Belsito nell’inchiesta sul riciclaggio della cosca De Stefano. Il sospetto del pm è che la “Anexo” sia stata utilizzata sia dalla Lega, sia dalla criminalità organizzata che doveva riciclare denaro proveniente da attività illecita.

Scrive ‘La Stampa’: l’amara verità scoperta dagli inquirenti reggini è che la “Anexo” il 22 febbraio scorso è stata messa in liquidazione. A febbraio, cioè dopo che il Secolo XIX aveva fatto esplodere lo scandalo degli investimenti a Cipro e in Tanzania della Lega di Francesco Belsito. E Luca Serri di Chiasso, nominato socio liquidatore, è socio a sua volta di Aldo Garbagnati. Ambedue amici di Mafrici.
 
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