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Paolo di Tarso, l'arabo che inventò il cristianesimo

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view post Posted on 8/1/2011, 14:58
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Perché nessuno storico si è mai interrogato sulla probabile parentela tra Saul (Paolo) e l’etnarca Erode Agrippa?

Paolo di Tarso, l’arabo che inventò il cristianesimo

di: Paolo Boccuccia
Nel 1983 l’illustre professore Robert Eisenman esaminò i riferimenti che compaiono in Atti degli Apostoli sui rapporti tra Paolo “di Tarso” e la dinastia al potere in Palestina con i Tetrarchi successori di Erode, in una comunicazione dal titolo “Paul as Herodian” letta alla Society of Biblical Literature; nello stesso anno la prolusione venne pubblicata con un articolo dello stesso tenore comparso sulla rivista londinese “Higgest studies”.
La tesi dello studioso americano era che sia la dottrina che l’operato di Paolo, “apostolo delle genti”, si ponevano in perfetta armonia con la linea politica di re Erode e dei tetrarchi suoi successori, ossia quella del superamento della contrapposizione tra Giudei e Gentili, così marcata in campo religioso e quindi di riflesso sociopolitico, al fine di unificare e pacificare il paese da loro governato, in cui appunto convivevano sia Ebrei che “Pagani”. Con la sua dottrina del superamento della Legge mosaica e del Patto sinaitico mediante la universale redenzione operata dal Cristo, Paolo dava una base dottrinale al programma erodiano e mediante la sua attività missionaria tra gli Ebrei della Diaspora ne poneva le basi politiche. Paolo, quindi, a parere di Eisenman, aderiva al ristretto ma potente partito degli Erodiani, ovviamente favorito e foraggiato dalle autorità romane che per i loro interessi proseguivano il programma conciliatorio di Erode ed approvavano quello dei suoi successori. Quello che il grande studioso americano non disse e non scrisse su Paolo è qualcosa di estremamente evidente, talmente ovvia da essere sfuggita agli studiosi: ossia che Paolo (ossia Saul) stesso non solo apparteneva al partito erodiano, ma anche alla famiglia erodiana, essendo egli la stessa persona citata da Giuseppe Flavio nella Guerra Giudaica come Saul fratello di Costobar, parente degli etnarchi Agrippa I e suo figlio Agrippa II; che alla più facile delle ricostruzioni genealogiche risultano essere suo zio e suo cugino…
Siamo veramente perplessi rispetto a questo incredibile vuoto di interpretazione di evidentissimi riferimenti storici, talmente chiari da indurci a respingere ogni tentazione di vanto per quanto da noi compreso, e non possiamo scacciare dalla mente il sospetto che da parte di tutti non ci si sia voluto accorgere che il Saul di Giuseppe Flavio ed il Saul – poi Paolo di Atti erano la stessa persona: un nipote di Erode, figlio di un figlio di Salomè, sorella del tiranno e suo demone ispiratore di delitti familiari. Troppo devastante sarebbe stato allora accorgersi di ciò che era tanto chiaro…
Confrontando infatti il testo di Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche (libro XX – 4) e di “Luca” in Atti degli Apostoli (Atti, 9/1 –ss) si nota un parallelismo sconvolgente: scrive infatti Giuseppe Flavio: “Costobar e (suo fratello) Saul avevano raccolto bande di facinorosi; essi erano di stirpe reale (erodiana) e godevano di favori a motivo della loro parentela con Agrippa (Erode Agrippa, etnarca e fantoccio dei Romani in Palestina); ma erano sfrenati e pronti a saccheggiare le proprietà dei più deboli”. E l’estensore di Atti scrive: “Saul intanto sempre fremente (e) minacciando di strage i discepoli del Signore…”
Risulta evidente l’assurdità di una missione di polizia a Damasco affidata dal Sommo Sacerdote a Saul, poiché da un punto di vista della giurisdizione gli ebrei della Diaspora dipendevano dalle autorità locali romane; d’altra parte, nel novero dei documenti rinvenuti a Qumram esiste un Rotolo detto di “Damasco”: era questo il nome in codice usato dagli Esseni per indicare la loro setta, e non già una località geografica e tanto meno la città siriana di quel nome. Nel contesto di Atti, la missione di polizia religiosa di Saul a Damasco è usata come giustificazione a priori della “caduta sulla via di Damasco” dello stesso Saul, a cui segue la conversione. Ma noi desumiamo che Saul, entrato in rapporto con “Damasco” ossia con gli Esseni, si sia apparentemente convertito all’integralismo religioso della setta e non ad un cristianesimo che allora non esisteva da nessuna parte e che sarà inventato anni dopo dallo stesso Saul divenuto per l’occasione Paolo…
Come è detto chiaramente da Flavio Giuseppe in “Guerra Giudaica” (II – 418 e ss.) “Costobar e Saul erano fratelli”; ed i loro nomi per nulla ebraici possono essere riferiti ad un ambito nord arabico in generale ed idumeo in particolare. Nel contesto biblico non esiste alcun Costobar e nella storiografia flaviana è citato solo il Costobar cognato di Erode il Grande, secondo marito di sua sorella Salomè, che si sbarazzò di lui così come aveva fatto col suo primo marito accusandolo di cospirazione contro Erode. Comunque, Salomè e Costobar avevano avuto una figlia, Berenice, che sposò suo cugino Aristobulo figlio di Erode e di Mariamne Asmonea. La coppia ebbe tre figli maschi, uno dei quali Erode Agrippa I, futuro etnarca di Israele; un secondo, Erode di Calcide (un minuscolo regno in Fenicia) ed un terzo, un altro Aristobulo, che rinunciò ad ogni titolo e si ritirò a vita privata dandosi al commercio con i padroni romani.
Oltre che entrare in affari con Roma, Aristobulo bar Costobar ereditò dalla madre Salomè la cittadinanza romana, che costei aveva ricevuto in eredità da Antipatro suo padre a cui l’aveva concessa Giulio Cesare per via dell’appoggio militare avuto nella lotta contro Pompeo. Egli poi la trasmise ai figli, che noi ipotizziamo siano stati Saul e suo fratello Costobar II (che portava il nome del nonno), personaggio di cui il testo flaviano non fa cenno. E’ per questa ragione che Paolo proclama in Atti di essere cittadino romano per eredità del titolo e non per averlo pagato a caro prezzo; ed è per via di una tale discendenza che Giuseppe Flavio dice di Saul e di suo fratello Costobar, “Figlio erede” (primogenito: in aramaico Barnaba) che “godevano favori per via della loro parentela con Agrippa” e che “essi erano di stirpe reale”.
E’ comunque sospetto o quanto meno sorprendente che nessun storico o studioso si sia mai domandato per che verso esistesse questa parentela tra il mestatore Saul e l’etnarca Erode Agrippa ed il di lui figlio erede al titolo. E oltretutto come non ci si sia mai chiesto se fosse possibile che fossero vissuti negli stessi anni tra il 45 ed il 66 due personaggi come il Saul flaviano ed il Saul, poi Paolo, di Atti, che in gioventù hanno commesso violenze squadristiche, identificati come individui diversi. L’uno di stirpe reale e parente di un re fantoccio, l’altro figlio di un artigiano di Tarso, nato nella Diaspora ma vissuto a Gerusalemme e, benché fariseo, in buoni rapporti con la casta dei sacerdoti collaborazionisti (“Sadducei”) e con l’etnarca Agrippa II nonché con la sua sorella Berenice, sua amante e futura amante di Tito imperatore…
Certo, sarebbe stato devastante arrivare alla conclusione che l’ “Apostolo delle Genti” in fin dei conti era pronipote di quell’Erode a cui i Vangeli attribuiscono la persecuzione di Gesù Bambino e la strage degli Innocenti…

Articolo letto: 79 volte (07 Gennaio 2011)


www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=5767
 
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Fedemone
view post Posted on 12/1/2011, 15:49




Oddio, è assai poco sconvolgente, visto che lui stesso è stato persecutore di Cristiani come Saul prima di diventare Paulus dopo la famosa conversione.

Un'altra interessante - e personale direi - opinione su chi fosse il reale fondatore del cristianesimo, da parte di uno dei massimi studiosi italiani:
http://www.mauropesce.net/index.php?option...id=193&Itemid=1
 
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°Brigit°
view post Posted on 2/2/2011, 14:16




Sapevate che, secondo alcune ricerche piuttosto recenti, la famosa visione di Paolo (Saulo) è stata provocata da un attacco epilettico?
Purtroppo non ho una fonte o un link da proporvi, ne aveva parlato l'anno scorso il mio docente di Neuropsichiatria...
 
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Fedemone
view post Posted on 8/2/2011, 15:58




Se vuoi esistono alcuni libri che parlano delle visioni mistiche come forte reflusso di una molecola psichedelica endogena (cioè creata all'interna del nostro corpo), la DMT "the spirit molecule". Direi che l'ipotesi non è troppo inverosimile, anzi
 
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3 replies since 8/1/2011, 14:58   1026 views
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