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Stuprò 2 ragazze: morto don Duilio Testa. Patteggiò un anno e tornò a dir messa impunemente, Ma non le risarcì: nullatenente. Vittima chiese inutilmente il risarcimento a papa Francesco

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GalileoGalilei
view post Posted on 12/8/2014, 15:31 by: GalileoGalilei
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http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca...sacco-1.9749705

"Ci molestava", anziano prete citato per danni da una donna a Trasacco
Don Duilio Testa (84) è stato chiamato a pagare una somma di 50mila euro. Ha già patteggiato un anno di reclusione dopo la denuncia di due ragazze
violenza sessuale

AVEZZANO. Una richiesta di risarcimento di 50mila euro per un reato di violenza sessuale. È la richiesta di una delle due donne marocchine vittime di presunte avance da parte dell'ex parroco di Trasacco, don Duilio Testa, che ha patteggiato nel 2010 per abusi sessuali.
Dopo la vicenda penale, la straniera, difesa dall'avvocato Cesidio Di Salvatore, ha avviato una causa di risarcimento danni. Sono stati ascoltati dei testimoni e analizzati gli atti del procedimento penale. Alla fine di settembre si terrà l'udienza. Don Duilio Testa, 84 anni, originario di Castellafiume, ha patteggiato un anno e 40 giorni di reclusione, davanti al giudice del tribunale di Avezzano.
Il sacerdote fu trasferito nel 2004 a Trasacco dall'allora vescovo Lucio Renna, da Castellafiume, per sostituire padre Emilio, l'unico frate francescano rimasto nella Chiesa della Madonna del Perpetuo soccorso, al centro di una violenta protesta dei fedeli che occuparono il luogo sacro per diversi mesi contro il trasferimento dello stesso frate. Secondo l'accusa, avrebbe costretto due giovani originarie del Marocco a subire le sue avance nella casa canonica della chiesa. Le indagini, che si sono protratte per diversi mesi, avrebbero permesso di accertare, anche con registrazioni messe in atto dalle ragazze, la veridicità delle accuse.
Dopo l'avvio del procedimento, il sacerdote sarebbe stato convinto a optare per il patteggiamento. Due anni fa il sacerdote arrivò sulle pagine di cronaca nazionale anche per la sua decisione di celebrare messa in una sala giochi e cercare così di rompere l’apatia degli adolescenti che disertano la chiesa. Don Duilio ha trascorso 33 anni nel Congo come missionario in situazioni di povertà e difficoltà anche dal punto di vista climatico. È stato inoltre cappellano in diverse strutture ospedaliere, tra cui quella di Tagliacozzo, per diversi anni. Il parroco, che attualmente celebra a Pescocanale, frazione di Capistrello, ma diocesi non più di Avezzano bensì di Sora, è nullatenente e la Curia di Sora, tantomeno quella di Avezzano, non possono rispondere di una colpa personale. Nonostante ciò, la donna dovrà pagare 1.500 euro di imposte di registro, ma anche lei è nullatenente.
Pietro Guida
12 agosto 2014

http://www.iltempo.it/abruzzo/2014/08/12/d...tizia-1.1297783

12/08/2014 06:05
Dopo l’abuso del prete la beffa della giustizia
Il sacerdote, che ha patteggiato per violenza sessuale, è nullatenente e non può risarcire

AVEZZANO Dopo il dramma e danno della violenza sessuale subita da un sacerdote, ora potrebbe avere beffa di un risarcimento che non arriverà mai, ma con l’obbligo di dover versare tasse e tributi allo Stato. La vicenda riguarda una delle ragazze che nel 2010 era ospitata in una casa famiglia nella Marsica ,della quale era gestore l’allora parroco di Trasacco, don Duilio Testa. Il religioso, come si ricorderà, è stato al centro di uno spinoso caso giudiziario sollevato da due ragazze che lo accusarono di aver tentato con loro approcci sessuali e di averle molestate. Il sacerdote, davanti al montare del caso, decise di patteggiare e, alla fine, fu condannato a 2 anni di reclusione. Conclusa la parte penale, però, una delle due ha deciso di proseguire l’azione legale, intentando la causa civile per la richiesta del risarcimento del danno. Nel frattempo il sacerdote è stato trasferito in una diocesi laziale dove esercita il suo ministero. Il procedimento, ora, è arrivato alla sua conclusione con il deposito di atti e prove, che poi sono le stesse già depositate nel processo penale, dal quale emergerebbe la responsabilità del sacerdote e che, quindi, farebbe pendere la bilancia della giustizia verso un recepimento dell’istanza della ragazza vittima del sacerdote. La sentenza con l’accoglimento o meno della richiesta, minimo 50mila euro come da istanza presentata dal difensore della donna, l’avvocato Cesidio Di Salvatore, è attesa per settembre. Ma proprio dopo l’emissione della sentenza potrebbero iniziare ulteriori problemi a carico della donna. «Abbiamo fatto delle visure sul patrimonio intestato al religioso - ha detto l’avvocato Di Salvatore - ma è risultato che il sacerdote non ha alcun bene intestato e, quindi, in quanto nulla tenente, sarà difficile ottenere il pagamento dell’eventuale risarcimento accordato alla mia cliente. La sentenza, però, contempla un obbigo per la mia parte che è qualla del pagamento della tassa all’ufficio del registro che, i questo caso, sarebbe di 1.500 euro che una ragazza-madre, sola e con lavoro precario non può permettersi». Un paradosso tutto italiano dove, come troppo spesso accade, la vittima non vede riconsociuti pienamente i propri diritti. La donna, infatti, potrebbe in teoria vedersi riconosciuto il risarcimento danni che però, a causa delle condizioni patrimoniali dichiarate del sacerdote, potrebbe invece non avere mai. In compenso, comunque vada, dovrà versare tasse e tributi allo Stato, terza parte sempre presente e unica ad ottenere, in qualche modo, il pagamento della sua... parcella. Visto che nella vicenda è coinvolto un religioso, sarebbe un bel gesto, da parte delle due curie interessate al caso, versare loro almeno la somma che la ragazza dovrebbe pagare allo Stato.
Pierluigi Palladini
 
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9 replies since 9/11/2010, 17:06   2127 views
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