Laici Libertari Anticlericali Forum

XX settembre 2010: centoquarant'anni

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clone.project
view post Posted on 19/9/2010, 23:10




Manifestazione "Contro ogni fondamentalismo dell'illibertà, della violenza, della frattura tra la coscienza e la scienza. Per un nuovo Risorgimento laico e liberale".

http://www.radioradicale.it/scheda/311223/...ura-tra-la-cosc


il video della manifestazione di oggi!
 
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jonnyblack-0
view post Posted on 20/9/2010, 11:13




CITAZIONE (clone.project @ 20/9/2010, 00:10)
"Contro ogni fondamentalismo dell'illibertà, della violenza, della frattura tra la coscienza e la scienza. Per un nuovo Risorgimento laico e liberale".

Ora e sempre per i valori risorgimentali.

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Haxeln
view post Posted on 20/9/2010, 13:07




Evviva l'unità d'Italia, evviva Roma Capitale del nostro Stato
 
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Felipe-bis
view post Posted on 20/9/2010, 14:19




http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/09/...ican-7232111/1/

"Tour della laicità" firmato radicali. Un pullman a due piani con a bordo dirigenti e militanti radicali ha toccato i luoghi storici del Risorgimento. Il pullman, che aveva ai lati due striscioni con scritto "No Vatican, No Taliban" e "Contro ogni fondamentalismo, per la libertà", dopo esser passato davanti piazza San Pietro suonando la fanfara dei bersaglieri tra la curiosità dei turisti, ha fatto un blitz in piazza Venezia proprio mentre Alemanno aspettava l'arrivo dei bersaglieri accompagnati da un gruppo di zuavi francesi.


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www.uaar.it/news/2010/09/20/manifestazione-ieri-porta-pia/

La manifestazione di ieri a Porta Pia

Sul sito di Radio Radicale è stato pubblicato il video integrale* della manifestazione svoltasi ieri a Porta Pia, in ricordo del XX settembre, a cui ha partecipato anche una delegazione UAAR: tra gli interventi anche quello del segretario UAAR Raffaele Carcano. Oggi avrà luogo la commemorazione ufficiale, con la partecipazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone.
* www.radioradicale.it/scheda/311223

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http://www.uaar.it/news/2010/09/20/porta-p...ti-dalla-digos/

Porta Pia: parla solo il Vaticano e gli atei vengono bloccati dalla Digos

Trattenuti dalla Digos, schedati e allontanati. La delegazione Uaar che stamani si è presentata alle celebrazioni per la breccia di Porta Pia è stata bloccata dalla Digos, che ha requisito i documenti di tutti e li ha restituiti solo alla fine della manifestazione. «Avevamo solo le nostre bandiere – racconta Raffaele Càrcano, segretario nazionale della Uaar – su cui è scritto soltanto il nostro nome, non avevamo cartelloni né avevamo intenzione di gridare mezzo slogan».
Intanto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si limitava alla deposizione di una corona di fiori, mentre il cardinal Tarcisio Bertone pregava per i caduti di entrambe le parti. «Credo che, di fronte all’eliminazione di ogni forma possibile di dissenso e al completo abbandono dei principi costituzionali da parte delle autorità italiane presenti, – conclude Càrcano – si possa parlare tranquillamente di negazione del pluralismo e di fuoriuscita dalla democrazia con il solenne avallo del nostro presidente della Repubblica».

 
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Felipe-bis
view post Posted on 20/9/2010, 19:58




http://www.uaar.it/news/2010/09/20/porta-p...#comment-418567

Porta Pia, card. Bertone la fa da padrone: “Vasta collaborazione tra Stato e Chiesa”

La commemorazione per i 140 anni della breccia di Porta Pia a Roma, evento che ha permesso la fine del potere temporale dei papi, è stata caratterizzata dalla presenza da protagonista del card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano. Arrivato in mattinata al monumento di Porta Pia, è stato raggiunto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Bertone ha quindi enunciato un breve discorso, nel quale ha reso “omaggio verso coloro che qui caddero”. Dal loro “sacrificio e dal crogiuolo di tribolazioni, di tensioni spirituali e morali che quell’evento suscitò” ha continuato Bertone, “è sorta però una prospettiva nuova”, “grazie alla quale ormai da decenni Roma è l’indiscussa capitale dello Stato italiano e il cui prestigio e la cui capacità di attrarre sono mirabilmente accresciuti dall’essere altresì il centro al quale guarda tutta la Chiesa cattolica, anzi l’intera famiglia dei popoli”. Il segretario di Stato vaticano ha affermato che “nel reciproco rispetto della loro natura e della loro funzione, la comunità civile e quella ecclesiale desiderano praticare in questo paese una vasta collaborazione a vantaggio della persona umana e per il bene dell’intera società”. Il prelato ha quindi parlato dell’opera della provvidenza divina, “che si è dispiegata mirabilmente anche in questa città e in questa terra d’Italia per ridonare concordia di intenti dove aveva prevalso il contrasto”. “In quest’urbe che per tua disposizione fu la sede della predicazione dell’annuncio cristiano dell’apostolo Pietro” ha aggiunto Bertone rivolgendosi a Dio, “il suo successore possa continuare a svolgere in piena libertà la sua missione universale”. “Tu che hai dato agli abitanti d’Italia il grande dono della fede in Cristo Gesù” ha detto anche il cardinale, “conservi e accresci questa preziosa eredità anche per le generazioni future”. Bertone ha quindi accennato al “beato pontefice Pio IX” e alla sua invocazione “Gran Dio, benedite l’Italia!”, augurandosi che Dio benedica “oggi e sempre questa nazione”. “Assisti e illumina i suoi governanti affinché operino instancabilmente per il bene comune” ha proseguito, “dona l’eterna pace a quanti qui caddero e a tutti coloro che li seguono e anche in questi giorni hanno sacrificato la vita per il bene della patria e dell’umanità”. Augurandosi che “questa città, questa nazione e il mondo intero godano sempre” della protezione divina affinchè “il corso della storia si svolga nella giustizia e nella pace verso quei traguardi e verso la pienezza di intenti annunciata da Cristo Gesù”, il cardinale ha concluso il discorso con un “Amen”.
C’è stato un solo accenno di reazione, da parte di alcuni esponenti della massoneria, che hanno gridato “Viva Garibaldi” da dietro le transenne. La delegazione Uaar, come già segnalato (Ultimissima di oggi), è stata invece tenuta ai margini, bloccata dalle forze dell’ordine.
L’unico discorso ufficiale in pubblico, di fronte a molti cittadini tenuti a distanza dalle transenne e un discreto schieramento di forze dell’ordine, è stato quello del card. Bertone. Il presidente della Repubblica non ha fatto dichiarazioni, limitandosi ad assistere alla deposizione di una corona. Presenti durante la cerimonia anche il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Il cardinal Bertone, il presidente Napolitano e gli altri si sono poi recati presso il museo di Porta Pia. Uscendo sul retro, sono stati contestati da un piccolo gruppo di radicali, che hanno scandito lo slogan “Vaticano e partitocrazia, serve una nuova Porta Pia”. Le forze dell’ordine hanno chiesto i loro documenti. Una volta sgomberata la zona, una delegazione di repubblicani si è recata presso il monumento della Breccia per una breve commemorazione.
Rispondendo ai giornalisti durante la successiva visita al Vittoriano, il presidente Giorgio Napolitano ha detto che la presenza del card. Bertone a Porta Pia “ha un significato di conferma del rispetto della Chiesa, della Santa Sede per Roma capitale”. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, nel suo discorso davanti alla nuova assemblea capitolina e al presidente Napolitano, ha ribadito: “Roma deve ritrovarsi in una cultura capace di tessere storia risorgimentale, eredità cattolica, locazione universale e funzione nazionale”. “Ecco perché conferiamo particolare valore alla cerimonia che si è svolta questa mattina a Porta Pia, con la presenza del segretario di Stato vaticano, cardinal Bertone insieme con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”, ha aggiunto. “Non si tratta più di rimarginare la ferita storica del conflitto tra Stato italiano e Santa Sede”, ha continuato il sindaco, ma di “fare interagire sempre più profondamente la storia risorgimentale, l’amore patrio e le virtù repubblicane con la cultura cattolica, e tutto ciò che essa laicamente rappresenta per quel nuovo umanesimo più volte invocato da Papa Benedetto XVI”.
 
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jonnyblack-0
view post Posted on 20/9/2010, 21:23




CITAZIONE (Felipe-bis @ 20/9/2010, 20:58)
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, nel suo discorso davanti alla nuova assemblea capitolina e al presidente Napolitano, ha ribadito: “Roma deve ritrovarsi in una cultura capace di tessere storia risorgimentale, eredità cattolica, locazione universale e funzione nazionale”.

Ma si,fregatene che abbondiamo,bravo camerata lupomanno. ^_^

CITAZIONE
“Non si tratta più di rimarginare la ferita storica del conflitto tra Stato italiano e Santa Sede”

Ma certo,chi ha avuto ha avuto ha avuto,chi ha dato ha dato ha dato,scordiamoci il passato. :B):

CITAZIONE
“Non si tratta più di rimarginare la ferita storica del conflitto tra Stato italiano e Santa Sede”, ha continuato il sindaco, ma di “fare interagire sempre più profondamente la storia risorgimentale, l’amore patrio e le virtù repubblicane con la cultura cattolica, e tutto ciò che essa laicamente rappresenta per quel nuovo umanesimo più volte invocato da Papa Benedetto XVI”.

Ovvio,e non dimenticiamoci che il crocifisso rappresenta tutti,l'UAAR è folkloristica,e che fede e ragione vanno d'accordissimo tra loro.

Parlando adesso seriamente,questo repubblichino è riuscito a coprire di ridicolo una data storica,e questa politica del "volemose bene" ha costretto i laici a festeggiare il vero 20 settembre da soli,mentre quello "ufficiale" (ovvero tarocco) si è svolto con Bertone e le sue fregnacce.

Direi che è una vergogna,ma tanto per alcuni questo è un termine del tutto sconosciuto...
 
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Haxeln
view post Posted on 21/9/2010, 11:58




invece mi sono aspettato di peggio, io spero soltanto che non si riapra la questione romana( ci sono già i leghisti che rompono...)
un rapporto pacifico con la Chiesa va bene, un rapporto di sottomissione alla Chiesa mai!
 
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Felipe-bis
view post Posted on 21/9/2010, 14:46




http://www.liberazione.it/news-file/Berton...ERAZIONE-IT.htm

POLITICA
Bertone e Alemanno a Porta Pia l’anniversario diventa un pasticcio
di Nicola Tranfaglia

Il programma per la commemorazione del 20 settembre 1870 è imponente. Il governo Berlusconi e il comune di Roma hanno deciso di ricordare con manifestazioni ufficiali, mostre e visite guidate dei monumenti romani, la ricorrenza del gesto con il quale l’Italia liberale uscita dal risorgimento attaccò lo Stato Pontificio con truppe del proprio esercito, entrò a Roma con una breccia a Porta Pia e pose fine al potere temporale detenuto dalla Chiesa cattolica.
Peccato che circostanze centrali di questa commemorazione siano fortemente contraddittorie rispetto al significato storico di quell’avvenimento. La commemorazione vede per la prima volta la presenza in prima linea della Chiesa cattolica e il segretario di Stato del Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, insieme con i rappresentanti dello Stato italiano, del governo e del comune di Roma, cioè del sindaco Alemanno, l’ex fascista diventato berlusconiano fervente.
Ma una simile contraddizione annega in un pasticcio storico e politico il significato storico della ricorrenza: come si fa a festeggiare con il cardinale Bertone, un arcivescovo tra i protagonisti dell’abbraccio della Chiesa con il governo Berlusconi, il gesto con cui i liberali italiani vollero realizzare la formula di Cavour: “Libera Chiesa in libero Stato “?
E’ questa la contraddizione di fondo che ha condotto oltre cinquanta tra associazioni e movimenti laici ad anticipare a domenica scorsa il festeggiamento della ricorrenza per dissociarsi dalle manifestazioni ufficiali che hanno visto insieme i rappresentanti ufficiali dell’Italia e quelli della Chiesa come se l’impresa di Porta Pia fosse stata fatta dallo Stato e dalla Chiesa che invece, fino all’ultimo, si oppose alla fine del potere temporale dei Papi e alla scelta italiana di Roma come capitale.
E potremmo continuare. Perché l’attuale politica del governo Berlusconi è in contrasto evidente con la costituzione repubblicana nella misura in cui ha accantonato il carattere laico del nostro Stato, fissato nel dettato costituzionale, e pratica una politica subalterna alla Santa Sede per averne l’appoggio politico costante. La nostra storia si può dividere in alcune fasi fondamentali.
L’Italia liberale realizzò per quasi sessanta anni una politica di aperta separazione tra lo Stato e la Chiesa secondo la formula cavouriana ma venne sconfitta dal fascismo che nel 1929 arrivò al trattato del Laterano e ai relativi patti che furono la negazione di quella separazione e alla presenza della Chiesa nella politica italiana.
La fase successiva, che è quella repubblicana, è stata segnata dall’articolo 7 della costituzione repubblicana che recepisce i Patti Lateranensi e rende impossibile la separazione tra Stato e Chiesa attuata nel periodo liberale. E quando la guerra fredda si concluse, alla fine degli anni ottanta e nei primi anni novanta con la caduta del comunismo sovietico e la crisi delle grandi ideologie del ventesimo secolo, le forze politiche italiane nella maggior parte dei casi si avvicinarono alla Chiesa cattolica emersa dal periodo repubblicano come istituzione importante della società italiana.
Fu essenzialmente la destra, e particolarmente quella berlusconiana, a scegliere l’alleanza della Chiesa cattolica come determinante per affermare la propria egemonia e ad opporsi al centro-sinistra nel quale i liberaldemocratici come i socialisti e molti ex comunisti volevano difendere la costituzione e il carattere laico del nostro Stato.
E così oggi siamo arrivati alla negazione insieme dell’eredità liberale come del dettato costituzionale e il cardinale Bertone, in nome della Chiesa cattolica, diventa il celebrante del 20 settembre 1870 e della breccia di Porta Pia. Negazione vera e propria di quel gesto e della nostra storia patria e riaffermazione ostentata dell’abbraccio tra Stato e Chiesa cattolica voluto da una destra avventurista che non ha tra i propri valori quello dello Stato laico e vuol far partecipare la Chiesa e l’attuale papato alla propria egemonia sulla società italiana.
Di qui il pasticcio storico e la confusione che caratterizzano la celebrazione della ricorrenza e l’oblio del significato di quella breccia che condusse soldati e bersaglieri italiani a conquistare Roma e a farla diventare capitale del nuovo stato italiano centoquaranta anni fa.

in data:21/09/2010
 
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Felipe-bis
view post Posted on 21/9/2010, 15:11




http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/20...-ditalia/62450/

Napolitano: “Nessuna ombra tra Stato e Chiesa”

Nessuna ombra nei rapporti tra Stato Repubblicano e istituzioni della Chiesa cattolica, pesi sull’Unita’ d’Italia”. Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricevendo in Campidoglio la cittadinanza onoraria di Roma nel 140mo anniversario della Breccia di Porta Pia.


Ripercorre le fasi cruciali del difficile rapporto “storico” tra “Quirinale e Vaticano”. Cita Mazzini e Cavour, poi il Capo dello Stato dice: “Sappiamo quanta acqua sia passata da allora sotto i ponti del Tevere. Quale significato ed incidenza abbiano avuto i Patti Lateranensi del 1929 e la necessaria e lungimirante rivisitazione del Concordato del 1984”.


Il Capo dello Stato, parlando di Roma Capitale, punta il dito contro “la sottovalutazione” da parte di alcuni ambienti che hanno tentato di “intaccare il fascino di una così straordinaria costruzione di civiltà” Poi aggiunge: “Io personalmente posso dire che non ho mai ceduto a reazioni, più o meno sofisticate, di rigetto di una comune eredita’ – comune a tutti gli italiani: quella della grandezza storica di Roma”.


Rispetto per le istituzioni della nostra Repubblica. ”Mortificare o disperdere le strutture portanti dello Stato nazionale sarebbe semplicemente fuorviante”, poiché esse rappresentano un “essenziale tessuto connettivo”

<_<

www.valeriobruschini.info/?p=253

MA CHE CE FREGA, MA CHE CE ‘MPORTA …

1) 20 di Settembre dell’Anno del Signore 2010.
Arrivo a Porta Pia intorno alle 9,10.
Vedo tre furgoni dei Carabinieri e 4 della Celere, nonché decine di appartenenti a questi due corpi; gli agenti in borghese, naturalmente non quantificabili, sono lasciati alla fantasia di chi legge.
Dopo qualche minuto, incontro un altro iscritto all’UAAR [1] ed iniziamo a scattare le prime foto.
Abbiamo, così, modo di vedere che la corona di fiori del Grande Oriente d’Italia [2], nonché altre 4, che erano alla destra del monumento, nel piccolo spazio transennato, per intenderci, vengono, con tatto, invero, spostate all’esterno; non sia mai che turbino le Autorità in arrivo!
Verso le 9,20, infatti, giunge Sua Eminenza il Segretario di Stato del Vaticano, Cardinale Bertone Tarcisio, accompagnato da un altro Prelato,
gioviale e pacato.
In rapida successione, giungono la Governatrice del Lazio, Sua Eccellenza [3] Polverini Renata, il Sindaco di Roma, Sua Eccellenza Alemanno Gianni, nonché Sua Eccellentissima Letta Gianni.
Da ultimo, ma non ultimo bensì Primo cittadino d’Italia, arriva l’Augusto Presidente della Repubblica, Napolitano Giorgio.
Così, alle 9,40, hanno inizio le Celebrazioni per i 140 anni della Breccia di Porta Pia e della liberazione di Roma dal tirannico dominio temporale del Papa, durato oltre un millennio!
“Giustamente”, prende la parola [4] per primo il Card. Bertone Tarcisio, il S.d.S. rappresentante dello Stato (ufficialmente) straniero ed, all’epoca dei fatti, sconfitto dall’esercito italiano e, soprattutto, dalla Storia.
Alle 10,05, come diceva quella vecchia canzone [5]:
“La festa appena cominciata è già finita …”.

2) Infatti, appena terminata la concione cardinalizia, le Autorità Supreme si sono dirette, tra due ali di Forze dell’Ordine, al Museo dei Bersaglieri.
Pertanto, S.E. il S.d.S. non solo ha parlato per primo, ma è stato pure l’UNICO AD AVER PARLATO!
E noi continuiamo ancora a pagare le tasse a questo Stato, i cui Rappresentanti non sanno far altro che tacere!
In verità, nessuno si attendeva che parlassero le Eccellenze Polverini, Alemanno e Letta, non foss’altro perché impegnatissime nella gara “Il sorriso più stereotipato”, ma il silenzio del Capo dello Stato ha superato la più sfrenata delle fantasie e ci ha fatto toccare il fondo, per ora.
Visto che l’unico deputato a parlare della fine del potere temporale di quella Chiesa, che rappresentò l’ostacolo maggiore all’unificazione dell’Italia, è stato un Suo molto illustre rappresentante, perché non affidare a Putin l’incarico di oratore unico per il venticinquennale della caduta del Muro di Berlino, nel 2014?
Le celebrazioni sono, poi, proseguite in Campidoglio, dove a Giorgio Napolitano è stata conferita la cittadinanza onoraria della Città di Roma; secondo un mio amico, un fine linguista, si legge: della Città del Vaticano.
Comunque, il veramente indecoroso spettacolo, a cui, oggi, mi è toccato di assistere, mi ha fatto venire in mente principalmente questa domanda:
“Dov’è la differenza tra questa Italia e quell’Iran, con cui tanto ci rompono i timpani, dove gli Ayatollah hanno la prima ed ultima parola?”.

3) Le contestazioni (si fa per dire).
Dopo che S. E. il S.d.S. aveva finito di parlare, alcune persone, che si trovavano dietro gli stendardi del Grande Oriente d’Italia, hanno gridato:
“Viva Garibaldi!”.
A quel punto, alcuni di noi hanno applaudito.
Alle 10,25, essendo partite tutte le Autorità, stavo per andarmene, quando mi sono accorto che, dalla parte opposta a quella in cui mi trovavo, erano spuntate tre bandiere rosse, cosicché mi sono avvicinato, per fotografarle, ed ho visto che erano dei Repubblicani storici, per intenderci, visto che, al centro, avevano la foglia dell’edera.
Nell’occasione, ho visto pure un cartello con la scritta:
“Libera Chiesa in libero Stato”; vicino c’era pure uno striscione dei “Giovani di Di Pietro”.
Tornato a casa, dal TG3, ho appreso che pure i Radicali avevano lanciato alcuni slogan anticlericali ed innalzato alcuni cartelli.
Infine, aperta la posta elettronica, ho letto il comunicato stampa dell’UAAR:
“Porta Pia parla solo il Vaticano e gli altri vengono portati via dalla Digos” [6].

4) Comunque, l’elemento caratterizzante questa veramente nera giornata è stata la canzone, cantata dai Rappresentanti delle statali Istituzioni:
“Fatece largo che passamo noi
i laici devoti de’ ’sta Roma bella
semo devoti fatti cor pennello
e li papalini famo’nnamorà.
Ma che ce frega, ma che ce ‘mporta
si Bertone a Porta Pia cià dato l’acqua (benedetta)
e noi nun ie dimo, e noi nun je famo niente,
ma solamente:
“Ciài dato l’acqua
e noi nun parlamo”
… Ce piaceno li laici devoti
… perché so’ senza schiena
so’come ‘r baccalà
La società de li politiconi
… a noi ce piace da ascoltà
e nun ce piace da parlà.
E si pe’ caso la Repubblica more
se famo du’ spaghetti amatriciani
appresso ‘n par de doppi frascatani
s’imbriacamo e ‘n ce pensamo più …” [6].

NOTE
[1] UAAR: Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.
Oltre che all’UAAR, sono iscritto anche a Civiltà Laica.
[2] Il Grande Oriente d’Italia è la storica organizzazione della Massoneria italiana.
[3] “Sua Eccellenza … titolo un tempo dato a uomini politici e ad altissimi funzionari dello stato, oggi ancora in uso nella chiesa cattolica per i vescovi e gli alti prelati di curia …”, Il grande dizionario Garzanti della lingua italiana, p.806, Garzanti, Milano, 2009.
[4] Aggiornamento: si veda dopo le note.
Questa volta, chi proprio vuole pascersi delle alate parole di S.E. il Cardinal Bertone, cerchi da solo il senz’altro pregevole discorso del Porporato.
In ogni caso, può rivolgersi sia al Comune di Roma, sia alla Regione Lazio, sia, infine, al Quirinale, che già lo avranno messo, oltre che nei rispettivi siti, pure in una teca.
[5] “La festa appena cominciata è già finita“, fu cantata al Festival di Sanremo del 1968 da Roberto Carlos.
[6] Il testo completo del comunicato stampa.
[7] La canzone originale è: “La società dei magnaccioni “.
La mia talpa personale mi ha garantito che le Autorità cantavano proprio questa canzone.

[Testo trascritto grazie ad un socio dell’Uaar]

Discorso del card. Bertone a Porta Pia, XX settembre 2010.

Cari bersaglieri, in questa città di Roma capitale d’Italia sede del pastore della Chiesa universale, vescovo di
questa alma urbe, siamo raccolti in un luogo altamente simbolico per compiere un atto di omaggio verso coloro che qui caddero e per raccogliere il messaggio che viene dalla breccia di Porta Pia, dal loro sacrificio e dal crogiuolo di tribolazioni, di tensioni spirituali e morali che quell’evento suscitò è sorta però una prospettiva nuova grazie alla quale ormai da decenni Roma è l’indiscussa capitale dello Stato italiano e il cui prestigio e la cui capacità di attrarre sono mirabilmente accresciuti dall’ssere altresì il centro al quale guarda tutta la Chiesa cattolica, anzi l’intera famiglia dei popoli.

Alla vigilia del centocinquantesimo dell’unità d’Italia possiamo riconoscere che nel reciproco rispetto della loro natura e della loro funzione, la comunità civile e quella ecclesiale desiderano praticare in questo paese una vasta collaborazione a vantaggio della persona umana e per il bene dell’intera società. In questo luogo e in quest’ora carica di memorie e di significati, il nostro sguardo si eleva dalle concrete vicende terrene, oggi ricordate, alla dimensione di eternità che la parola (?) si fa preghiera. Dio onnipotente ed eterno a te salga la lode e il ringraziamento perché sempre guidi gli eventi della storia degli uomini verso traguardi di salvezza e di pace. Noi contempliamo l’opera della tua provvidenza che si è dispiegata mirabilmente anche in questa città e in questa terra d’Italia per ridonare concordia di intenti dove aveva prevalso il contrasto. In quest’urbe che per tua disposizione fu la sede della predicazione dell’annuncio cristiano dell’apostolo Pietro, il suo successore possa continuare a svolgere in piena libertà la sua missione universale. Tu che hai dato agli abitanti d’Italia il grande dono della fede in Cristo Gesù, conservi e accresci questa preziosa eredità anche per le generazioni future.
Riecheggia nei nostri cuori l’invocazione del beato pontefice Pio IX: “Gran Dio, benedite l’Italia!’ . Sì o signore benedici oggi e sempre questa nazione, assisti e illumina i suoi governanti affinché operino instancabilmente per il bene comune, dona l’eterna pace a quanti qui caddero e a tutti coloro che li seguono e anche in questi giorni hanno sacrificato la vita per il bene della patria e dell’umanità. Questa città, questa nazione, il mondo intero godano sempre della tua protezione e del tuo aiuto affinché il corso della storia si svolga nella giustizia e nella pace verso quei traguardi, verso la pienezza di intenti annunciata da Cristo Gesù. Amen



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http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagw...ntArticle=U2F3K
 
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Felipe-bis
view post Posted on 22/9/2010, 14:22




http://www.uaar.it/news/2010/09/22/caro-pr...e-a-napolitano/

Caro presidente: l’Uaar, respinta a Porta Pia, scrive a Napolitano

Una lettera, una richiesta di colloquio e l’omaggio della bandiera gialla con la scritta Uaar – Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. È il plico che il presidente Giorgio Napolitano riceverà domani da parte della Uaar: «non ci hanno lasciato partecipare alle celebrazioni per la presa di Porta Pia – spiega Raffaele Càrcano, segretario nazionale della Uaar – e allora la nostra bandiera, al presidente, gliela facciamo vedere così».
La delegazione della Uaar che lunedì si è presentata a Porta Pia è stata infatti trattenuta dalla Digos, e i suoi membri sono stati schedati e allontanati (Ultimissima del 20 settembre). «Avevamo solo le nostre bandiere su cui è scritto il nostro nome, non avevamo cartelloni né avevamo intenzione di gridare mezzo slogan», racconta Carcano. Eppure, mentre il cardinal Tarcisio Bertone pregava per i caduti di entrambe le parti, si è deciso di impedire la partecipazione della Uaar alle celebrazioni. «Per questo adesso stiamo chiedendo al presidente Napolitano di riceverci e, intanto, di accettare l’omaggio di una bandiera che non ha potuto vedere due giorni fa».

Comunicato stampa UAAR
 
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pippo777
view post Posted on 22/9/2010, 15:34




e in parlamento nessun laic ha fatto interellanze per questo assurdo comportamento??
non ci sono atei o laici in parlamento???
Quale significato ed incidenza abbiano avuto i Patti Lateranensi del 1929 e la necessaria e lungimirante rivisitazione del Concordato del 1984”.
 
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pietroancona
view post Posted on 22/9/2010, 18:29
















La storia italiana corre all'impazzata all'indietro seminando sconcerto in quanti, come me, si erano illusi di un suo percorso ascensionale sempre verso il meglio, verso il progresso. Il Cardinale Bertone si è presentato da vincitore alla breccia di Porta Pia soddisfatto per gli innumerevoli lacci e laccioli clericali imposti allo Stato laico voluto dall'odiatissimo Cavour. Non solo siamo al blocco delle leggi sui diritti civili ma il Parlamento è commissariato dal cardinale Bagnasco e dalla Cei che si occupano minuziosamente di tutto e stringono d'assedio le riforme che in periodi migliori di questo per la laicità ed i diritti l'Italia era riuscita a darsi. L'aborto viene reso difficile negli ospedali pubblici da una quantità indecente di obiettori di coscienza, le proposte di legge sul testamento biologico, sulle coppie gay, sulla fecondazione assistita, sono diventate tutte occasioni di ribaltamento dei loro contenuti. Costrizioni e limitazioni grottesche vengono votate al posto delle liberalizzazioni proposte. Il Parlamento italiano non ha alcun ritegno a diventare il più reazionario e sanfedista d'Europa. Il Governo ha proposto ricorso contro la decisione della Corte di Giustizia sul Crocifisso ed il Ministro Gelmini propone l'introduzione dello studio della Bibbia nelle scuole. Tutta la pubblica amministrazione viene torchiata e spremuta di risorse a vantaggio della Chiesa.
Ha fatto bene quindi Ratzinger a farsi fotografare con il cappello dei bersaglieri. Da Porta Pia ha fatto irruzione il potere della Chiesa sullo Stato italiano che, ad opera di Mussolini e di Craxi ha perso la sua sovranità per diventare Stato concordatario con diritti limitati ed ha consentito alla Chiesa di ripristinare in forme nuove il suo Stato. Il cattolicesimo è l'unica religione al mondo che dispone di uno Stato e che intrattiene rapporti diplomatici con le nazioni. Uno Stato al servizio di un espansionismo, di una "evangelizzazione" causa di
terribili conflitti e tantissime sofferenze, perchè ovunque si formi una forte comunità cattolica si mette subito in atto un progetto di secessione come è accaduto in Indonesia ed ora sta accadendo in Sudan.
A Porta Pia lo Stato italiano si è umiliato accettando senza contraddirla l'affermazione di Bertone sui soldati italiani e papalini caduti. Una sorta di refrain della tesi della destra sulla Resistenza e sulla Repubblica di Salò e sulla conciliazione e condivisione dei valori applicata ai Bersaglieri ed agli Zuavi e Dragoni.
Di grande valore simbolico della discesa agli inferi della storia italiana, della sua svolta
reazionaria è il trattamento inflitto alla delegazione dell'Uaar. E' stata tenuta a distanza
e sotto stretta sorveglianza da Bertone e Napolitano. I componenti della delegazione sono stati tutti identificati. I loro documenti sono stati sequestrati e restituiti soltanto dopo la fine della manifestazione. Trattasi di un insopportabile abuso, di una misura liberticida
consumata ai danni di un gruppo di benemeriti cittadini, di difensori della laicità delle Istituzioni dello Stato. Non risulta che le stesse misure siano state prese a carico dei rappresentanti delle organizzazioni di destra o cattoliche presenti in piazza. Si è trattato di un attacco mirato a colpire e scoraggiare quanti continuano a difendere la libertà dagli attacchi sanfedisti della destra di governo.
Nella giornata di ieri è scoppiato lo scandalo dello Ior, il discusso e tenebroso istituto finanziario del Vaticano. Magistrati italiani lo sospettano di riciclare denaro sporco e stanno seguendo una pista che finora ha portato alla scoperta di 23 milioni di euro i cui passaggi debbono essere chiariti. La reazione del Vaticano è stata di attacco ai Magistrati. Le parole e gli aggettivi usati sembravano prelevati da una delle dichiarazioni di Berlusconi contro i giudici. Non dubito che nelle alte sfere del Potere si siano già attivati per mettere la cosa a tacere o per farla quanto meno sparire dalle prime pagine dei giornali e delle televisioni.
Ma la grande sconvolgente vittoria del Papato sullo Stato è nel Parlamento Italiano, nella sua composizione. Maggioranza ed opposizione sono in gara per accaparrarsi la benevolenza della Chiesa. Nessuno è disponibile a dare un voto che possa suscitare la contrarietà dei cardinali. Questa sottomissione, questo allineamento alla Gerarchia contribuisce non poco a soffocare l'insoddisfazione di tantissimi cattolici per la politica di questo Papato sulla pace, sui diritti civili, sul lavoro. Il Trono e l'Altare sono uniti in un quadro di restaurazione preconciliare e di condizionamento dello Stato. La responsabilità di quella che una volta era la sinistra parlamentare è enorme. Il PD tira la volata ad un incrocio sempre più osceno tra destra e religione. La latitudine di questo incrocio arriva fino alla xenofobia da un lato ed alla persecuzione delle coppie gay dall'altro.
Mi auguro che il prossimo XX Settembre non venga preceduto dall'arresto precauzionale degli atei come si usava fare durante il fascismo in occasione delle ricorrenze e della presenza del Duce. Certo è sconsolante lo scarso rilievo che la stampa italiana ha dato a questo inqualificabile episodio di polizia ancora più grave perchè perpetrato alla presenza del Presidente della Repubblica massimo garante dei diritti garantiti dalla Costituzione,.
Pietro Ancona
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Felipe-bis
view post Posted on 22/9/2010, 20:08




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Resistenza Laica.
Dopo la triste giornata del 20 settembre 2010 in cui la celebrazione del ricongiungimento di Roma all’Italia è stata officiata in esclusiva dal rappresentante dello Stato Pontificio che impedì per secoli l’unità del nostro Paese, vi proponiamo due documenti. Il primo è un appassionato appello del Segretario di Libera Uscita per l’unità dei laici in un nuovo CLN, Comitato Laico Nazionale che, come il CNL della Resistenza antifascista, sappia coagulare le disperse forze laiche per la nuva Resistenza. Il secondo è un resoconto curato da un nostro amico laico su quanto è successo a Porta Pia dopo che il cardinale Bertone e il suo seguito di autorità vaticaliane ha lasciato il sito e, poco dopo, si è svolta la trionfante cerimonia dell’unica organizzazione autorizzata dalla Questura ad essere presente quel giorno.

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XX SETTEMBRE 2010: LIBERAUSCITA AL CONVEGNO LAICO DI ROMA

E così a Roma i laici sono stati costretti a ricordare separatamente il XX settembre. I radicali con la loro manifestazione del 19 settembre, le associazioni laiche con il loro convegno “XX settembre 1870: un anniversario difficile”.

Alla cerimonia ufficiale del Comune svoltasi nella mattinata del 20 i laici non sono stati graditi, perché avrebbero disturbato la cosiddetta, a loro parere, “riconciliazione”. Infatti, era presente il cardinale Bertone in rappresentanza della Santa Sede (e dello stato estero del Vaticano?), il Sindaco di Roma Alemanno e il Presidente della Repubblica Napolitano..

Nel pomeriggio si è svolto il convegno della Consulta romana per la laicità delle istituzioni presso la provincia di Roma (la quale si è così schierata in campo avverso al Comune e alla Regione). Gli oratori hanno ricordato le vicende storiche che portarono all’unità d’Italia e alla Costituzione laica e repubblicana.

Il sottoscritto, intervenendo in nome di LiberaUscita, ha contestato che si possa parlare di “riconciliazione” fino a quando la Chiesa continuerà ad invadere la sfera dello Stato, costituita dalle leggi civili, così come lo Stato evita di invadere la sfera delle leggi religiose. Non è così che va inteso il principio cavourriano “Libera Chiesa in libero Stato”.

Al momento attuale, caratterizzato da un’offensiva clericale iniziata da Ruini sotto Papa Wojtyła (astensione al referendum sulla fecondazione assistita) e proseguita in prima persona da Papa Ratzinger (no agli anticoncezionali, no all’aborto, no al testamento biologico, no alle ricerche staminali, no ai PACS, ecc. ecc), non di una “riconciliazione” si può parlare bensì di una “resa” dello Stato alla Chiesa.

Tale situazione nasce con il bipolarismo politico e lo “sdoganamento” dei partiti politici di estrema destra e estrema sinistra: la conseguente spaccatura in due dell’elettorato (sono bastati 24.000 voti per determinare una maggioranza di Governo) ha di fatto consentito alla Chiesa cattolica, che può contare su oltre 27.000 parrocchie, di “ricattare” ambedue i poli.

Nella cosiddetta “prima repubblica”, tale ricatto era esercitato nei confronti di un solo partito, la Democrazia Cristiana, la quale – non rappresentando la maggioranza assoluta del paese – per governare doveva avere l’appoggio dei partiti democratici e laici (socialisti, socialdemocratici, repubblicani e liberali). Da ciò l’approvazione della legge sul divorzio e sull’aborto, leggi che oggi la maggioranza di centrodestra vorrebbe abolire o almeno annacquare.

Per far fronte a tale situazione non bastano le migliaia di piccole associazioni ed iniziative laiche esistenti sul territorio, ivi compresa la Consulta romana per la laicità delle istituzioni, in quanto ciascuna di esse non ha le dimensioni, le potenzialità economiche e la presenza sui mass-media che sarebbero necessarie (il Convegno della Consulta laica di Roma non è stato riportato da nessun quotidiano).

Il sottoscritto ha pertanto avanzato la proposta che tutte le associazioni laiche, ovunque si trovino e qualunque siano i loro obiettivi, attraverso un collegamento tramite internet, sottopongano alle tante ed autorevoli personalità laiche del paese un appello per costituire una rete nazionale, che potrebbe chiamarsi ad esempio Comitato Laico Nazionale (CLN), capace di parlare agli italiani con la stessa efficacia e diffusione della Chiesa cattolica.

Non si tratta di creare un PARTITO, ma una VOCE credibile e affidabile a sostegno della laicità dello Stato, delle Istituzioni, della democrazia, tale da controbilanciare l’attuale monopolio della Chiesa cattolica sull’informazione.

La Consulta romana per la laicità delle istituzioni, per la sua dislocazione territoriale nella capitale d’Italia, che è anche sede del Papato e dello Stato estero del Vaticano, potrebbe proporre tale iniziativa alle altre consulte e alle altre associazioni, senza ambizioni di sorta ma sapendo che se andrà in porto la gestione spetterà alle personalità che vi aderiranno.

Giampietro Sestini

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Da: Fiorenzo Nacciariti – Resoconto MC a Porta Pia 20/09/2010.

Roma, 20 settembre 2010, alla Breccia di Porta Pia, dopo la deposizione della corona da parte del Presidente della Repubblica e il discorso padronale del Card. Bertone, verso mezzogiorno, con la via riaperta al traffico, erano presenti in zona diversi pulmini delle forze dell’ordine e numerosi agenti, anche in borghese. Incuriosito da tale presenza, ho chiesto cosa facessero lì, poiché la manifestazione di Militia Christi (M.C.) era stata preannunciata per il pomeriggio, e ho ricevuto risposte vaghe.
Dopo un po’ arriva una persona di colore (forse un indiano o pachistano) vestito con una livrea nera con ornamenti color oro, camicia e pantaloni gialli, guanti, cravatta e calzettoni bianchi con una gigantesca bandiera papalina in mano e si piazza sulla scalinata con tappeto rosso che era stata usata dal Presidente della Repubblica per salire a deporre la corona, mentre, verso Porta Pia, si vede il corteo di M.C. che si sta formando, una trentina scarsa di persone precedute dallo striscione “onore ai caduti pontifici”.
Il corteo di M. C., sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine, avanza fino alla scalinata con tappeto rosso e, preceduto dal figurante zuavo con bandiera papalina in mano, sale con in testa due che portano una corona di alloro fino sotto la lapide che ricorda i 48 bersaglieri caduti e depone la corona alla sinistra di quella del Presidente della Repubblica.
Le persone del corteo formano un cerchio, girando le spalle alla lapide e rivolgendo lo striscione che prima precedeva il corteo verso la strada per mostrarlo a una decina di persone del pubblico lì presente (compresi diversi che erano lì per controllare cosa facessero). Una persona del gruppo, con un megafono in mano, prende la parola per
annunciare che “in attesa della benedizione della corona e della bandiera, intanto che arriva padre Federico, facciamo un breve intervento da parte del principe Sforza Ruspoli”. Il principe Sforza Ruspoli prende il megafono e invita i presenti a tributare onore a coloro che hanno difeso santa romana Chiesa, che hanno difeso, con le loro giovani vite, la città santa contro un’aggressione a cannonate contro la città dei papi che, secondo il principe, sarebbe stata “donata da Costantino nel Trecento” e sarebbe stata “uno Stato libero, popolare, legittimo, con 1500 anni di storia” (risate da parte di alcuni del pubblico al disotto delle gradinate).
“Noi siamo italiani, la mia famiglia ha dato molto sangue per la patria, l’Italia. La cravatta che porto è a lutto, ma porta la bandiera italiana [spilletta], per il rispetto che noi dobbiamo alle istituzioni, ma non dobbiamo dimenticare una cosa: i nemici della Chiesa sono sempre gli stessi, quelli di ieri e quelli di oggi, e noi con gli amici di Militia
Christi, del Comitato Subiaco e di migliaia e di migliaia di sacerdoti e cattolici che pregano in questo momento in tutto il mondo, contrasteremo i nemici della Chiesa per secoli e secoli fino alla fine dei tempi”, ha proseguito Sforza Ruspoli, il quale ha poi voluto ringraziare alcuni militanti di M.C. per il loro particolare impegno.
Il principe ha continuato affermando “noi vogliamo la riconciliazione e la pace” e sostenendo che tale pace e riconciliazione possono avere le loro fondamenta solo sulla verità storica che “non si falsa né con i fuochi d’artificio né con i botti e i petardi, ma con la serietà, la riflessione, la preghiera”. Mostrando con il suo divertente lapsus che
forse c’è un suo notevole retropensiero sull’attività della Chiesa nella falsificazione della storia. Sforza Ruspoli ha concluso invitando a recitare delle preghiere per i caduti pontifici, aggiungendo “mio nonno non è morto, ma era dietro a quel muro”, “combattendo con loro”.
Il megafono è poi tornato all’attivista di M.C. che, “in attesa della benedizione della corona e della bandiera” ha invitato a pregare per i caduti papalini, dopo la preghiera di gruppo, consistita nella ripetizione di vari requiem, il militante con megafono ha detto “ora ricordiamo anche i nemici”, ed è seguito un coro di altri tre requiem.
Lo stesso ha continuato dicendo che non c’era molto da aggiungere a tali preghiere e all’intervento del principe Sforza Ruspoli. Aggiungendo “Come vedete, noi da anni siamo qui per cercare una vera conciliazione, che sia, come lui ha detto bene, un ammettere la verità storica. Lo Stato italiano deve ammettere che il 20 settembre 1870, ha aggredito e assalito uno Stato libero, sovrano e popolare, ha sparato a cannonate contro il santo padre” (risate da uno del pubblico).
Secondo tale attivista di M.C. si potrebbe giungere a una vera pace, soprattutto con l’apporto della società civile e non solo di santa romana Chiesa, facendo le ammissioni sopra richieste, riscoprendo le radici cristiane che, secondo lui, hanno fondato l’Italia e con il reciproco rispetto. “Solo così potremo superare ogni crisi, ricostruire
quello che era un faro di civiltà”. Ha poi ringraziato i giovani di M.C. che nel tempo hanno contribuito a tenere alto il vessillo papalino di fronte a una società moderna indifferente, disinteressata che, secondo lui, sta perdendo la propria identità. “È un onore stare qua, è un onore vedere questa bandiera con la quale il principe Ruspoli ci ha voluto, onorare, appunto, perché è intrisa con il sangue dei martiri, di 19 ragazzi sulla ventina d’anni, che invece di andare in discoteca o fumare droga, si sono sacrificati a fianco del beato Pio IX”, ha scandito con fierezza! “Affinché questo sacrificio non sia vano, e affinché ci sia una vera conciliazione dove potremo leggere su queste mura i nomi di coloro che dall’altra parte sono morti, perché si vuole la conciliazione ma non c’è neanche una lapide a memoria di questo, non c’è nulla e questo non è giusto, ma noi, di spirito cristiano, sappiamo che domani dovranno cambiare le cose e speriamo che il nostro lavoro serva a questo, quindi non guerra ma pace per noi, non festa ma lutto, al contrario di quello che il comune di Roma sta facendo”, ha proseguito, invitando i manifestanti ha gridare forte “onore” per i caduti papalini con questa formula: “Ricordando i martiri caduti pontifici che si batterono eroicamente il 20 settembre 1870, affianco del santo padre beato Pio IX, a difesa di Roma cristiana, dell’identità cristiana d’Italia e dell’Europa cristiana, civiltà e radice di tutti i tempi, ora e sempre, onore.” Onore hanno gridato i manifestanti e la manifestazione è stata dichiarata sciolta.
È poi salito un prete che ha benedetto la bandiera papalina e la corona di M.C. e un militante di M.C. è sceso a distribuire, tra i pochi spettatori, un volantino in cui si ribadiscono più o meno le cose sopra riferite e si attaccano Beppino Englaro e Maurizio Mori per la “disumana eutanasia della povera Eluana”.

Falconara Marittima, 21 settembre 2010
Fiorenzo Nacciariti.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 23/9/2010, 08:46




http://www.uaar.it/news/2010/09/22/porta-p...nte-napolitano/

Porta Pia, lettera UAAR al presidente Napolitano

Il testo della lettera inviata, assieme ad una bandiera dell’associazione, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per rendere noto il trattamento riservato alla delegazione UAAR durante la commemorazione del XX Settembre a Roma (vedi sopra, ndr).



Al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale, Roma

Signor Presidente,

desidero segnalarLe un episodio davvero grave accaduto in occasione della commemorazione pubblica del XX settembre svoltasi in Sua silenziosa presenza.
La delegazione di quattro membri della Associazione che rappresento, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, è stata bloccata, identificata, schedata e trattenuta da funzionari della Digos e dallo stesso vicequestore. Al sottoscritto come agli altri sono stati ritirati i documenti e riconsegnati solo al termine della cerimonia, impedendo di fatto a liberi cittadini di assistere all’evento. Il motivo portato a giustificazione di questa per noi inaccettabile violazione delle garanzie costituzionali, consisterebbe nell’aver voluto portare la bandiera dell’Uaar alla cerimonia. Bandiera, Signor Presidente, che mi pregio di omaggiarLe e che reca esclusivamente il nostro nome. Bandiera che ha sempre sventolato, da più di venti anni a questa parte, ogni venti settembre a Porta Pia. Sempre, fino ad oggi; perché oggi la sua presenza è stata ritenuta offensiva e provocatoria. Quale parola è offensiva, e per chi? Atei? Agnostici? O Unione?
L’Uaar è un’Associazione di Promozione Sociale riconosciuta e iscritta al Registro con decreto ministeriale; è stata più volte audita in Parlamento; è membro attivo dell’Unione Internazionale Etico-Umanista (consulente ufficiale di ONU, UNESCO, UNICEF e Consiglio d’Europa), e della Federazione Umanista Europea (interlocutrice ufficiale della Commissione Europea); segue i lavori del Parlamento Europeo e agisce all’interno dell’OSCE.
Ma, soprattutto, l’Uaar promuove e difende la laicità dello Stato, supremo principio costituzionale, e si impegna nel tutelare i diritti di milioni di cittadini che non appartengono a nessuna religione, sulla base non solo della nostra Costituzione, ma anche della Carta Europea dei Diritti Fondamentali e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, di cui l’Italia che Lei rappresenta è tra i primi sottoscrittori.
Nutro la speranza che Ella possa e voglia incontrare una nostra delegazione, per essere solidale con gli oltre dieci milioni di italiani non credenti, i cui diritti – e oggi parrebbe anche la loro stessa esistenza – vengono costantemente negati.
Mi auguro, ci auguriamo, che Ella dia voce a quelle istanze di laicità che avremmo desiderato riaffermate proprio il 20 settembre 2010.

Il Segretario Nazionale dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

Raffaele Carcano


___________________
Unici -finora- a pubblicare la notizia:

http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...a,26170365.html

Italia-S.Sede/ Uaar: Allontanati da Porta Pia,Napolitano ci riceva
Unione atei: "Gli faremo omaggio della nostra bandiera"


Roma, 22 set. (Apcom) - Una lettera, una richiesta di colloquio e l'omaggio della bandiera gialla con la scritta Uaar - Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. È il plico che il presidente Giorgio Napolitano riceverà domani da parte della Uaar. "non ci hanno lasciato partecipare alle celebrazioni per la presa di Porta Pia - spiega Raffaele Càrcano, segretario nazionale della Uaar - e allora la nostra bandiera, al presidente, gliela facciamo vedere così".

La delegazione della Uaar che lunedì si è presentata a Porta Pia è stata infatti - si legge in una nota della stessa Unione degli ateu e degli agnostici - "trattenuta dalla Digos e i suoi membri sono stati schedati e allontanati". "Avevamo solo le nostre bandiere su cui è scritto il nostro nome, non avevamo cartelloni né avevamo intenzione di gridare mezzo slogan" racconta Carcano. "Per questo adesso stiamo chiedendo al presidente Napolitano di riceverci e, intanto, di accettare l'omaggio di una bandiera che non ha potuto vedere" conclude il rappresentante dell'Uaar.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 4/10/2010, 10:31




http://www.uaar.it/news/2010/10/04/i-fatti...enunciati-osce/

I fatti di Porta Pia denunciati all’OSCE

Durante la sessione plenaria su “libertà di pensiero, coscienza, religione e credenza” tenutasi lo scorso 1 ottobre presso l’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, sono intervenuti anche David Pollock, segretario della Federazione Umanista Europea, e Vera Pegna, a nome dell’UAAR. Nel suo intervento (1) Pollock ha attaccato il doppio ruolo della Santa Sede, una confessione religiosa a cui si consente di agire a livello internazionale come attore istituzionale. Il discorso di Vera Pegna, che riportiamo integralmente in calce, si è invece focalizzato sulla situazione italiana, denunciando come la commemorazione del Venti Settembre sia stata un’occasione per celebrare i legami con la Santa Sede, in violazione dei più elementari principi di laicità dello Stato, e per limitare le libertà costituzionali di atei e agnostici. L’UAAR ha anche presentato due quesiti (2), uno sul crocifisso, un altro sui diritti degli atei e degli agnostici.

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Mr. chairman, ladies and gentlemen,
My association the [Italian] Union of Rationalist Atheists and Agnostics is a member of the European Humanist Federation and pays close attention to OSCE/ODIHR documents, meetings and activities related to Freedom of Religion or Belief because we are convinced that the strict abidance by the rule of law means more justice, more equality and a greater degree of harmony for and unity of our people.
A grievous event occurred 10 days ago in Rome which concerns both the rule of law and FoRB and whose scope goes beyond the borders of our country. 140 years ago, on September 20th 1870, the Italian army seized the city of Rome and thus put an end to the Papal States and to the temporal power of the Pope. For us Italians this date marks the unity of Italy and for the whole of Europe it marks the opening of a new era of freedom of thought, conscience and religion and of secularism. In recent decades, so as not to offend the Vatican, the mayors of Rome have played down the importance of the event but every year secularist associations have met at Porta Pia – next to the gateway where the Italian army entered the papal state – and have spoken from the podium after the official speakers.
This year the city of Rome commemorated the event with pomp and ostentation. An opening ceremony was devoted to Pius IX, the pope of the Syllabus. At Porta Pia the only speaker was the Vatican secretary of state, cardinal Tarcisio Bertone, who thanked divine providence for the “new concord of intents” which now prevails in place of the “past disagreements”. After him the only association allowed to speak from the podium was the fundamentalist Catholic Political Movement Militia Christi, which is notorious for its disparaging expressions against the rights of homosexuals and against abortion and divorce. (Last year it was sentenced by a Roman lawcourt to pay 60.000 euros damages to democratic associations such as the Associazione per la Libertà della ricerca scientifica Luca Coscioni and was ordered to delete false and offensive statements from its website).
Meanwhile the members of my association were pushed 300 metres away from the podium by the police. Their ID papers were taken from them and only returned to them at the end of the event. The police said that the banners bearing the name of our association were “a form of opposition” forbidden by superior orders. Other organisations such as the Consulta Romana per la laicità delle istituzioni which federates 22 secularist associations and whose statutory objective is the application of the constitution were denied the chance to speak. The victims of this operation were the principles of separation of church and state, secularism, freedom of speech, freedom of belief, and pluralism.
Thus history has now been turned upside down and a new era has been ushered in under which the day of Italian unity has become the day of reconciliation with the Catholic church. This message has been abundantly publicized by both the publicly-owned and by the major private (but government-controlled) media. In the words of the president of the republic there will be “an ever closer integration of the history of the Risorgimento, our patriotism and republican virtues with the Catholic culture and its secular meaning for the new humanism often invoked by pope Benedict XVI”.
Public utterances often need translation. Words such as the “secular meaning of the Catholic culture” recall the concept of democracy stated in the following quotations. Pope John Paul II: “ The doctrine on the necessary conformity of civil law with the moral law is in continuity with the whole tradition of the Church. This is clear once more from John XXIII’s Encyclical: “Authority is a postulate of the moral order and derives from God. Consequently, laws and decrees enacted in contravention of the moral order, and hence of the divine will, can have no binding force in conscience…; indeed, the passing of such laws undermines the very nature of authority and results in shameful abuse”( Evangelium vitae). And pope Benedict gave this definition of humanism: a humanism which excludes God is an inhuman humanism (Caritas in Veritate); during his visit to the UK he repeatedly defamed atheists and “aggressive secularism which is a threat to democracy itself, not just to religious freedom”. The Pope’s idea of ‘aggression’ is daring to argue for a different opinion from his.
These quotations are in line with the Catholic church’s transcendental view of how human society is to be organised but, given that in a democracy all views are legitimate but only those which have been approved by a democratic process have a normative value, this view is in blatant disagreement with the principles of representative democracy and of the rule of law. Moreover, this view ceases to be legitimate when Catholic leaders want to impose it on the whole of society by exercising all manner of pressure on MPs to make the law conform with Catholic doctrine. And it becomes subversive and violates women’s right to health when the Pope himself enjoins pharmacists and doctors to infringe the law on the ground of Catholic conscientious objection – as he has repeatedly done.
I have come here to recount the events of 20 September in Rome because this forum is devoted to freedom of religion and belief and because the defence of the rule of law and conflict prevention are two pillars of the OSCE mission. We are deeply concerned to note that the Catholic church, in its different avatars as the Holy See and the Vatican, is gaining ground in the institutional sphere in other countries too, as well as in the United Nations and in the Europe Union where it sought and obtained what pope Benedict called “institutional rights”. In this light, the episode of Porta Pia is not an isolated episode but one emblematic of a policy that is pursued further and more easily at present in Italy for historic as well as for contingent reasons.
In the history of a country there are times when the ruling class has no vision of society, no plans for the future and the sense of collective purpose goes astray. These are favourable moments for individuals who seek election not to serve their country but to pursue their own private interests. And these moments also favour the re-emergence of the irrational. This is the present predicament in Italy whose ruling class and politicians are all too ready to bow to the Vatican hierarchy instead of defending the principles of our constitution and upholding legality. A recent example is the appeal filed by the Italian government against a ruling by the European Court of Human Rights which stated that the display of crucifixes in Italian public schools violates parents’ freedom to educate their children in the religion or belief of their choice. By contrast, the Italian government maintains ludicrously that the crucifix is a “ national symbol of culture, history, identity, tolerance and… secularism”! Meantime the Vatican interprets any loss of a privilege as discrimination and christianophobia.
Legality. This is the key concept that should be borne in mind even in relation to freedom of religion or belief. Because the right to believe and profess a religion or belief of one’s choice, in private or in public, is a fundamental right of the individual, but not a right religious institutions or churches are entitled to since human rights belong exclusively to individuals. Living in Italy and having in mind the overbearing ways of the Catholic church I believe it is urgent to define once and for all the legal concept of “freedom of religion or belief” and examine whether there ought not to be a limit – preferably a self-imposed one – to the unfettered freedom of religious leaders who deliberately confuse god and democracy and use their privileged position – accompanied by threats of punishment both in this world and the next – to exercise undue influence in public and institutional matters. Let us agree that the sacred and the profane belong to two distinct spheres and ought therefore to be kept apart. We cannot have freedom of religion if we cannot be free from it if and when we so wish. If we are to have this freedom, manifestation of religious belief must be made subordinate to human rights and to the rule of law.
Legality, abiding by the law – this is such a fundamental principle in states governed by the rule of law that departing from it, for whatever reason, should be seen as an alarming loss of credibility. Yet the Day of Italian Unity has been chosen to celebrate a closer relation with the Catholic church, that very Church whose prestige has been seriously shaken of late both for covering up crimes committed under its authority and for failing to abide by the law and whose bank (the IOR) is under investigation for money-laundering. “But IOR is not a bank like other banks…it manages the assets of Catholic institutions at international level and, being located in the Vatican City State, it is not subject to the same law that governs other banks”. (ANSA, Osservatore Romano, 22.09.2010)
So the IOR is an exception but so is the Holy See. It is an exception among states represented in international organisations since it does not represent a state – the Vatican City State – but is the pope himself. Monsignor Pietro Parolin, undersecretary for relations with states explains:“The Holy See is the Holy Father himself inasmuch as he is an independent, universal, spiritual authority, together with the organizations of the Roman Curia that collaborate with his mission…The Holy See thus requires a particular status, such as that given by the definition of “subject ‘sui juris,’” meaning the Holy See defines for itself its juridical organization and does not receive it from outside, and as such, can enter into relationship with other states”http://www.zenit.org/article-21139?l=english. And archbishop J.L. Tauran: “ Canon 113 1 makes clear that “the Catholic Church and the Apostolic See have the nature of a moral person by divine law itself” http://www.vatican.va/roman_curia/secretar..._tauran_en.html.
So the sacred and the profane are seated side by side here in this eminent assembly too. But the so-called sacred is self-appointed and claims jurisdiction over us all and all our governments although its record is mainly one that undermines human rights and the very essence of democracy and the rule of law. My association appeals to OSCE/ODIHR and its member governments to correct this anomaly.

Vera Pegna

(1) http://www.humanistfederation.eu/download/...0Holy%20See.pdf
(2) http://www.humanistfederation.eu/index.php...id=78#questions
 
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14 replies since 19/9/2010, 23:10   1195 views
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