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Padova. Don Paolo Spoladore e il figlio segreto., Il prete dal fatturato di 1,7 mln spretato dopo riconoscimento del tribunale

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GalileoGalilei
view post Posted on 25/2/2010, 11:47 by: GalileoGalilei
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http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...538226249.shtml

il caso - Don Spoladore, accusato di aver avuto un figlio, è chiuso nel silenzio
Don rock e il giallo del figlio
La diocesi: giudizio sospeso
Parla don Brusegan: «Per noi sofferenza e disagio»
Don Paolo Spoladore, detto don rock, durante uno dei suoi concerti. Nei giorni scorsi è stato «accusato» da una donna di averla messa incinta

Don Paolo Spoladore, detto don rock, durante uno dei suoi concerti. Nei giorni scorsi è stato «accusato» da una donna di averla messa incinta



PADOVA — L’accostamento del nome di don Paolo Spoladore— il predicatore con la passione della musica, capace di mobilitare folle di fedeli alle messe—a quello dell’uomo che sette anni e mezzo fa avrebbe messo incinta una cinquantenne della provincia ha scosso Padova. Sarà davvero lui il «noto sacerdote» della diocesi, a cui l’ex compagna chiede ora il riconoscimento del figlio? E perché la madre è venuta allo scoperto solo oggi, a distanza di così tanto tempo dal concepimento del piccolo? Queste domande si sono rincorse per tutta la giornata di ieri in città e nei corridoi della curia; senza tuttavia trovare risposta. All’indomani dell’uscita delle prime indiscrezioni sul nuovo presunto caso di paternità sacerdotale, infatti, nessuna delle parti in causa ha voluto parlare. Alimentando però voci e sospetti.

Sia dalla parte della madre, che si è affidata alla consulenza legale dell’avvocato Maria Pia Rizzo, sia dalla parte di don Spoladore si è alzato un muro di silenzio. «Non è possibile contattare don Paolo in questo momento—si è limitato a dire uno dei fedelissimi del sacerdote —. Non c’è nessun commento da fare». E non è andata meglio con la signora: «La mia cliente non intende rilasciare dichiarazioni », ha affermato in serata l’avvocato Rizzo. La donna, però, sino a martedì non si è contenuta con la stampa locale: «Chiedo che mio figlio sia scelto da suo padre di fronte al mondo—ha ribadito, senza rivelare il proprio nome— il bambino non deve soffrire più di quello che ha già sofferto ». La donna, inoltre, ha sottolineato ancora una vola che dalla sua parte c’è la prova regina: l'esame del dna a cui si sarebbe sottoposto il prete-sacerdote, che avrebbe accertato il legame di parentela.

Chi si è espresso, invece, è stato uno degli uomini più vicini al vescovo, cioè don Giovanni Brusegan, delegato della diocesi per l’ecumenismo. «È inutile dire che abbiamo appreso la notizia con sbigottimento, sofferenza e disagio — ha confessato il sacerdote —. Tuttavia crediamo sia troppo presto per trarre conclusioni. Aspettiamo e vediamo ». E lo stesso motivo è stato ripetuto a denti stretti anche da monsignor Franco Costa, vicario del vescovo. «Finora ho visto solo il titolo di un giornale—ha ammesso il prelato —. È troppo poco per crocifiggere un uomo». Il caso della presunta paternità di don Paolo Spoladore, ex parroco di San Lazzaro e anche autore di otto cd musicali, ha spaccato ovviamente il suo popolo. Sul forum cattolico www.campiglia.it—dove la madre del bambino, coperta da uno pseudonimo, aveva raccontato qualche giorno fa il proprio dramma privato — è montata una discussione animata e sofferta. «Mi lasci perplesso perché hai scelto questa strada—ha scritto "Oraequi" rivolto alla madre —. In tutte le cose che noi facciamo dobbiamo sempre chiederci se facciamo un piacere a Satana o a Dio. Ci sono altre strade per arrivare alla comunione, all’amore e alla vita. Non certo questa che ti porta sui giornali. La preghiera è la migliore soluzione ». Ma tanti sono stati i commenti a favore della scelta della donna. Come quello di "Verità". «Comodo invitare alla preghiera e al silenzio; comodo per il prete, non per il figlio — ha ribattuto il fedele —. Così al silenzio della preghiera si soffoca lo scandalo e tutto come prima. Invece l’invito che si deve fare è alla verità; la verità da assicurare a un bambino malato che chiede perché il padre non lo vuole ».

Giovanni Viafora
25 febbraio 2010
 
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