Laici Libertari Anticlericali Forum

Scrocifiggiamo l'Italia. Dalle croci in montagne a quelle negli edifici pubblici, Liberiamo l'Italia dai marcatori del territorio

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Felipe-bis
view post Posted on 8/7/2010, 08:33 by: Felipe-bis




www.uaar.it/news/2010/07/08/croci-sulle-vette/

Croci sulle vette
Lucio Panozzo*

“Et erit in novissimis diebus: erit mons domus Domini praeparatus in vertice montium et sublimis super colles; et fluent ad eum populi“.
“Accadrà nei giorni a venire che il monte della casa del Signore sarà stabilito in cima ai monti e si innalzerà al di sopra delle colline; e tutte le genti vi accorreranno”.
(Isaia 2, 2 – Michea 4, 1)

Sul n. 4/2009 de L’Ateo 2009 pubblicai l’articolo intitolato Le montagne sono vicinissime al cielo, dove sta dio. L’articolo verteva sull’annoso problema della presenza di simboli sacri in montagna.
In seguito volli fare degli “esperimenti” e presentai lo stesso articolo al Manifesto, che non lo pubblicò (!). Provai con MicroMega, che lo pubblicò in forma un po’ ridotta per motivi di spazio sul periodico on line il 27 gennaio 2010.
L’esperimento finale riguardava il CAI (era lì che volevo arrivare!), sodalizio alpinistico al quale aderisco come socio fin dagli anni ’70. Sapevo benissimo che non sarebbe stato pubblicato, ma volli provare ugualmente, anche per verificare i miei (più che) sospetti di atteggiamento “diopatriafamiglia e gesugiuseppemaria” che sempre hanno contraddistinto questa importante associazione. Non sto qui a riferire in quale modo fui trattato da quei democristiani e preti falsi che sono. Dico solo che i miei solleciti caddero in un silenzio glaciale. Il presidente generale, da me interpellato, non si fece vivo, rispose solo dopo qualche mese e altri solleciti. Mi rispose che lui era per la libertà di stampa, che avrebbe sollecitato il direttore della rivista e così e cosà e bla bla bla. Quando seppi che dopo poco tempo c’erano state le elezioni ed era stato sostituito, capii anche il motivo di tirarla per le lunghe per liberarsi del problema. Ci fu, a dir vero, una pagina della rivista dedicata al tema, ma ovviamente ci avevano scritto quelli che volevano loro, e ri-ovviamente anche imbeccati da loro.
Aggiungo due osservazioni: mie lettere su altri argomenti (per es. l’orso), non avevano trovato difficoltà di sorta ed erano state pubblicate; l’articolo sulle croci prendeva spunto da una lettera di un prete contrario ai simboli religiosi in montagna, pubblicata sul bollettino un mese prima (pentimento postumo per aver permesso che si affrontasse l’argomento?).
Il motivo per cui ho voluto portare a conoscenza l’UAAR di questa avventura è molto semplice: penso che l’iscrizione al nostro sodalizio sia incompatibile con l’iscrizione al CAI. Forte del mio sbattezzo avvenuto nel 2009, mi sono “sbattezzato” anche dal CAI, rassegnando le dimissioni nelle mani del presidente generale (che ha fatto anche un tentativo di farmele ritirare), e consiglio i soci UAAR di fare altrettanto. Non ci meritano.
Con l’ultima occhiata che ho dato alla tessera prima di affidarla al fuoco purificatore (confesso, con un nodo alla gola) ho riletto il famoso motto di Guido Rey che campeggia sul frontespizio: “Io credetti e credo la lotta coll’Alpe utile come il lavoro, nobile come un’arte, bella come una fede”. E non mi sono per niente pentito.

* Nato a Vicenza nel 1945. Pensionato, no studi, no titoli, autodidatta. Socio del circolo UAAR di Vicenza.
 
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18 replies since 20/10/2009, 16:44   740 views
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